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interrogazione

dopo 30 anni dalle prime opere scritte da Monteverdi, si registra un cambiamento inerente alle
committenze, il pubblico e l’argomento delle opere
è un passaggio dall’opera di corte a quella impresaria.
L’opera di corte (a Firenze) è un modo attraverso il quale il signore può dimostrare la propria potenza, in
quanto queste opere venivano rappresentate dal personale di corte durante delle cerimonie particolari, in
seguito venivano pubblicate delle descrizioni dello spettacolo, della sceneggiatura e delle partiture, in
modo da diffondere la grandezza del signore. L’opera era quindi riservata ad un pubblico di nobili e
familiari.

Sant’Alessio e l’opera romana


A Roma invece i cardinali non potevano realizzare spettacoli profani all’interno delle proprie abitazioni,
quindi si decise di rappresentare degli spettacoli (a tema religioso e non più tratto da mitologia classica)
all’interno dei palazzi della nobiltà.
L’opera più famosa rappresentata a Roma è il Sant’Alessio
Nel 1631 il sant’Alessio di Stefano Landi inaugura un nuovo periodo di opere.
La nascita dello stile agiografico dell’opera Romana, ovvero un ostile che parla della vita dei santi,
mantenendo lo schema dell’opera profana
Con la seconda rappresentazione dell’opera venne inaugurata la stagione delle opere barberine
I barberini erano la famiglia più potente di Roma in questi anni e finanziavano l’allestimento delle opere nei
vari palazzi di Roma.
Nonostante le opere a Roma trattassero temi religiosi, viene introdotto l’elemento comico che porterà poi
allo sviluppo della commedia buffa
Con la morte del papa attuale l’opera Barberina viene screditata e inizia un lungo e lento declino.

L’opera impresariale
Il nord era quindi diventato il nucleo delle opere, in particolare Venezia
La società e la vita erano diverse rispetto a Mantova, Firenze o Roma. Qui vi erano molto più ideali legati
alla repubblica e al commercio
La vita era generalmente più agiata e libera
Nel 1637 alcuni musicisti veneziani hanno quindi la libertà di affittare il teatro San Cassiano a Venezia e
rappresentare ‘’Andromeda’’
L’opera assume quindi un significato totalmente diverso, in quanto lo scopo non è più limitato
all’intrattenimento ma anche al lucro.
La possibilità di accesso a tutta la popolazione rende quindi i costi elevati, ritornando quindi a una
limitazione dell’arte. Gli aristocratici che prima ospitavano le rappresentazioni ora sono costretti a pagare
un biglietto (molto costoso) per poter andare a un teatro nel quale chiunque abbia i soldi può entrare.

I Libretti
Inizialmente venivano prediletti temi mitologici come nelle opere di corte, ma con una guerra tra Venezia e
i turchi, i libretti subirono delle variazioni.

Le trame non erano più libere, le ideologie rappresentati dovevano contenere messaggi propagandistici
evidenti. Di conseguenza i temi trattati erano spesso inerenti a politiche imperiali o trame eroiche, nelle
quali il protagonista era sempre il difensore di Venezia
capitolo 19

musica in passato:
 Vocale=aristocratica
 Strumentale=popolana e tramandata oralmente

Frescobaldi
Agli inizi del 600 Frescobaldi inizierà un lungo processo che porterà la musica strumentale verso la scrittura.
Frescobaldi era un organista a Ferrara nel 1607
Nel 1608 diventa organista in San Pietro
Il suo primo libro è un libro di madrigali (usanza comune dei musicisti dell’epoca presentarsi al mondo con
un libro di madrigali polifonici, in quanto è un genere che necessita di conoscenza del contrappunto e di
invenzione melodica). Questo libro viene pubblicato nella patria dei madrigali ovvero le Fiandre.
Passa da diverse dipendenze nobiliari, arrivando a quella di Pietro Aldobrandini, ovvero il nipote del papa.
Egli era quindi il cardinale più importante di tutti.
Il ruolo di Frescobaldi in questa dipendenza era quello di consulente esterno con diverse mansioni, non di
vero e proprio maestro di cappella.
Il committente quindi accresceva la propria fama il proprio prestigio, mentre il musicista in cambio riceveva
un aiuto economico e accresceva il proprio status professionale
In questo periodo le composizioni sono di stampo conservatore in quanto commissionate da un cardinale,
uomo di fede che si limitava alla musica tradizionale.
L’innovazione di Frescobaldi invece si avvicina quando il committente cambia e diventa Ferdinando di
Gonzaga, per egli infatti compone le ‘’TOCCATE E PARTITE D’INTAVOLATURA DI CIMBALO’’ il quale si divide
in 2 libri
Queste nuove toccate, non sono altro che il tentativo di ricreare con uno strumento a tastiera gli affetti che
i madrigali producevano.
Questo stile assieme a quello delle partite permette al compositore di scrivere in maniera libera e parlante,
senza regole rimiche, metriche e armoniche fisse.
Questi 2 stili derivano dalla musica improvvista
 Questa improvvisazione pero era differente da quella moderna, in quanto non si aveva la liberta
creativa, ma si seguiva una sorta di canovaccio tradizione, il quale serviva a mantenere la direzione
del brano e a non far perdere il musicista.

La toccata
Essa veniva costruita su un libero sviluppo di sezioni di recitazioni in stile gregoriano dei salmi.
Essa serviva quasi da cantus firmus, in quanto serviva soltanto per chiarire l’ambito tonale e l’intonazione
dei cantanti.
Nelle toccate di Frescobaldi si nota appena la parte salmodica, ma è più evidente il legame con la seconda
pratica di Monteverdi in quanto l’autore scrive mole parti contrastanti tra di loro, con il tentativo di
suscitare gli affetti più particolari.
Si arriva dunque alla conclusione che queste pratiche erano degne di essere scritte in quanto in grado di
muovere gli affetti.

La fama di Frescobaldi crebbe cosi tanto che egli fu in grado di pubblicare a Venezia un libro che raccoglieva
i suoi primi capricci, senza nessuna dedica
Ciò significa che l’editore era disposto a pagare di tasca sua le spese di produzione, in quanto era sicuro che
esse sarebbero riornate con gli incentivi attraverso le vendite che erano assicurate dalla fama del
compositore.
Arrivarono anche dall’estero a studiare Frescobaldi, infatti dalla Germania arrivo il noto organista
Froberger.
Approfondimento
La produzione di Frescobaldi si divide in 3
 Strettamente contrappuntistico
 La toccata
 Basso su bassi ostinati (nel quale un modulo di poche misure veniva ripetuto, con la funzione di
‘’’canovaccio’’ per le variazioni)
In molti casi le variazioni su basso ostinato erano destinate a diventare danze popolari o composizioni
poetiche.
Quando invece diventano interamente strumentali, esse vengono divise in parti, da qui nasce il termine
‘’PARTITA’’
Si poteva parlare di partite alla Romanesca, sulla Follia e sulla Passacaglia. Esse erano le nominazioni date in
base al modulo del basso.
Possiamo notare quindi un enorme progresso rispetto al passato della musica strumentale.
Già nelle prime produzioni di toccate, Frescobaldi inserisce diverse Partite.
Arrivando poi attraverso la pubblicazione delle ‘’CENTO PARTITE SOPA PASSACAGLI’’ nella quale le partite
non avevano il solo scopo di aggiungere variazioni ad altre opere, bensì ogni partita era dotata di un tema
autonomo e funzionale a un progetto musicale più grande.
Frescobaldi è il primo che ha basato un’intera composizione strumentale su un basso a Passacaglia.

Toccate
Genere musicale strumentale scritto inizialmente attraverso l’intavolatura
In modo da sottolineare le caratteristiche dello strumento e distinguerlo dalle caratteristiche
contrappuntistiche vocali.
Nei primi 2 libri di toccate ce ne sono alcune dedicate esplicitamente all’organo, altre al clavicembalo, altre
dette in stile ‘’libero’’, ed altre dette ‘’di durezza’’ (ovvero ricche di dissonanze, questo stile riprende quello
della scuola napoletana del 500)
In qualsiasi toccata di questi 2 libri lo schema è il medesimo, ovvero brevi successioni accordali cadenzanti
inframezzate da passi, ovvero episodi composti da frammenti scalari, imitazioni e trilli.
Queste opere presentano degli avvertimenti al lettore, ovvero delle considerazioni del compositore
presenti sulla partitura stessa. Principalmente Frescobaldi parla degli affetti che rendevano i brani composti
da lui dei brani degni di essere suonati nonostante non fossero composizioni vocali.

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