Sei sulla pagina 1di 2

noi siamo […] come dei nani seduti sulle spalle dei giganti

Bernardo di Chartres, morto fra il 1124 e il 1130, citato nel Metalogicon di Giovanni di Salisbury (1110 circa-1180)

ANNO 2 NUMERO 37 POSTE ITALIANE SPA REGISTRAZIONE REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE E-MAIL: LETTERE@ILDOMENICALE.IT
SABATO 13 SETTEMBRE 2003 SPED.ABB.POST. - 45% - ART.2 COMMA 20/b TRIBUNALE DI MILANO VIA SENATO 12, 20121 MILANO REDAZIONE@ILDOMENICALE.IT
€ 1,00 LEGGE 662/96 D.C. ROMA N.362 DEL 17/06/2002 TELEFONO 02 36560007 INFO@ILDOMENICALE.IT

USA a.D. 2003,


fra neocon Undici Settembre / Nine-Eleven
e realpolitik
di Marco Respinti

G
round Zero due anni dopo. A che
punto sono gli Stati Uniti? Ovvero
– come domanderebbe il salmista
– a che punto è la notte?
Si dice che l’amministrazione Bush
sia preda di un nugolo di “falchi” spieta-
ti, detti “neoconservatori”. Oppure che
la combine esistesse da un pezzo, e che
Bush e i suoi pretoriani neocon abbiano
Lift Up Your Hearts
solo sfruttato (propiziato?) l’occasione
per estendere l'egemonia USA sul mon-
do. Ex trotzkysti, poi ex liberal antico-
munisti, legati a doppio filo (ancorché in
modi diversi) a Israele, i neocon terreb-
bero, incontrastati, nelle proprie mani le
leve del comando statunitense. Una sor-
ta di Stato nello Stato impenetrabile e in-
vincibile, insomma. Già, forse.
L’assunto di fondo è che una politica
estera espansionistica sia il marchio di-
stintivo del neoconservatorismo. Così
almeno dalla pubblicazione, nel novem-
bre 1979, del saggio Dictatorship and
Double Standards di Jeanne Kirkpatrick
sulle pagine del mensile Commentary,
uno degli hauts lieux della pubblicistica
neocon, edito dall'American Jewish
Committee di New York. Dopo la lettura
di quel saggio, il presidente Ronald W.
Reagan nominò la sua autrice ambascia-
tore USA alle Nazioni Unite.
Lo scoperto globalismo dei neocon,
infatti, stride, anzi si contrappone allo
spirito sostanzialmente isolazionista ti-
pico della “Old Right” conservatrice e li-
bertarian, oggi difeso dai cosiddetti “pa-
leoconservatori" e “paleo-libertarian”,
ma ieri anche dal trasversale (o addirit-
tura semiprogressista) movimento po-
pulista. I paleo-libertarian e i paleocon-
servatori, però, sono una minoranza;
organizzata e coerente, ma pur sempre
una parte minoritaria dell’opinione
pubblica statunitense. E della Destra.
Esattamente come i neocon.
Nell’opinione pubblica nordameri-
cana, infatti, convivono indirizzi politi-
co-culturali – o, meglio, sensibilità – che
sono patrimonio esplicito delle menta-
lità dei “paleo”, idee che queste culture
rendono coerenti. Lo stesso però vale
per le sensibilità di cui i neocon fanno
una dottrina o addirittura un’ideologia.
Poi, il 7 aprile 2003, è giunto l'artico-
lo Unpatriotic Conservatives, pubblicato
su National Review (NR) da David Frum.
In esso, tutta la Destra contraria alla
guerra all'Irak veniva senza mezzi ter-
mini definita traditrice, e l'accusa dive-
niva d'importanza capitale soprattutto
in ragione dell'autore e della testata che
lo ospitava. Frum, infatti, neocon doc
pur con ascendenze culturali miste, ave-
va da poco cessato di essere uno degli
speechwriter di punta di Bush, inventore
(pare) dell'espressione “asse del male”
per indicare i Paesi fautori del terrorismo
internazionale contro cui gli USA decre-
tavano guerra totale a partire dal famoso
discorso presidenziale del gennaio
2002. E NR, fondata nel 1955 da William
F. Buckley jr. come “casa comune” dei
conservatori, è sembrata, guidata da
Frum, vendere definitivamente l’anima
al neoconservatorismo.
Ma non è così. Trascorsa qualche set-
timana, il fascicolo del 16 giugno di NR
ha rotto le uova nel paniere, dedicando
addirittura la copertina alla demolizione
dell’idea di un’egemonia neocon sul-
l’Amministrazione Bush e sul movimen-
to conservatore. Dell’affondo si è incari-
cato Ramesh Ponnuru – con il lungo arti-
colo Getting to the Bottom of This “Neo”
Nonsense –, uno dei quattro senior edi-
tor del settimanale, opinionista di punta
della testata dopo lunga e sudata gavet-
ta, talento dell’ultima generazione della
fucina conservatrice di NR.
La Dottrina Bush è solo la vecchia
idea globalista del presidente Democra-
tico Thomas Woodrow Wilson ricucina-
ta in salsa neocon, così che l'attuale Am-
ministrazione USA altro non sarebbe se
non una macchina da guerra neoconser-
vatrice? Troppo semplicistico, dice Pon-
nuru. Anzitutto perché ignora le profon-
de diversificazioni interne al mondo
(AP Photo/Catherine Leuthild)

segue a pagina 10

Nel prossimo numero


la mappa di chi –
e di quanto – preme
sulla Casa Bianca
S A B AT O 1 3 S E T T E M B R E 2 0 0 3
UNDICI SETTEMBRE IL DOMENICALE 10

segue dalla prima pagina

Tutti neocon, nessuno neocon


E Bush addomesticò i “falchi”. La politica estera della sua Amministrazione riflette più l’orientamento generale
del conservatorismo mainstream dopo l’Undici Settembre che la sete di potere di una lobby potente e perversa
(piccolo) neocon, rendendo l'etichetta gua italiana. Boot è Olin senior fellow per getta un’America pronta a spazzare tut- l’intervento militare statunitense in Ko- meno stato un “falco”.
talmente generica da ridurla all'insi- i National Security Studies del Council to sul proprio cammino. Kristol jr. edul- sovo ai tempi di Clinton. Solo ordini di Tra i “falchi” viene invece a volte ar-
pienza. In secondo luogo perché nell'u- on Foreign Relations di New York. Le- cora l’idea, ritenendo che la costruzio- scuderia e fedeltà di partito? ruolato il vicepresidente Richard B.
niverso neocon oggi si stagliano distinta- deen, titolare della Freedom Chair dell’A- ne di un impero sia l'unica garanzia per Nell’Amministrazione Bush jr., i più “Dick” Cheney, ma è un'altra forzatu- (ma anche ieri) anima
mente i “neo-neoconservatori”. merican Enterprise Institute for Public gl'interessi nazionali. Kagan, con disin- legati ai neocon appaiono essere il vicese- ra. Navigato insider della politica wa- NR, la più antica, letta e autorevole – an-
Policy Research (AEI) di Washington, è canto che ha del militare, si pone meno gretario alla Difesa Paul Wolfowitz (an- shingtoniana, assomma semplicemen- corché, il va sans dire, criticata – voce
Neoconservatori giacobini stato definito da Ted Koppel (37 anni di questioni teoretiche e più domande pra- cora più del titolare del dicastero, Donald te in sé il conservatorismo tipico della mediatica della Destra. NR flirta da tem-
Questo sparuto ma agguerrito eserci- militanza nella rete televisiva ABCNews) tiche. Con tanto di risposte: qualsiasi al- H. Rumsfeld) e John McCain, senatore provincia statunitense e l’acquolina po con i neocon, e a volte sembra giacere
to schiera William Kristol, Robert Ka- un uomo del Rinascimento nella tradi- ternativa è peggio dell'egemonia statu- dell’Arizona che nelle primarie del 1999- per il big business. con essi, ma – dice Ponnuru dalle sue
gan, Max Boot, Michael A. Ledeen, Law- zione di Niccolò Machiavelli. Kaplan, già nitense. E se Kristol e Kagan disprezza- 2000 puntò tutto sull’immagine del sol- Ogni tanto tornano a fare capolino stesse pagine – rivendica invece il “reali-
rence F. Kaplan e Norman Podhoretz. direttore esecutivo di The National Inte- no platealmente la Dottrina Wilson, dato-patriota onde ottenere la nomina- pure alcune colonne portanti dell’Am- smo conservatore”. E «il suo potere reale
Vecchie lenze, insomma, accanto a più rest – il periodico di politica estera fonda- Boot la rivendica apertamente. Ma Eliot tion Repubblicana (ma che poi Bush jr. ministrazione Bush sr. Il generale sta nel fatto che la maggior parte dei con-
giovani front-runner. William Kristol – to da Kristol padre –, oggi è senior editor A. Cohen, il terzo mo- Brent Scowcroft e James A. Baker III, servatori – elettori comuni così come
figlio d'Irving Kristol, il primo intellet- di The New Republic, dove si occupa di schettiere accanto al tan- per esempio, il primo Consigliere per la funzionari pubblici – tendono istintiva-
tuale ex trotzkysta a rivendicare con or- politica estera e di affari internazionali: dem Kristol-Kagan – diret- ramesh ponnuru: «stabilire esatta- sicurezza nazionale di Ford e di Bush mente ad allinearsi a essa». Il realismo
goglio l'etichetta neocon –, già membro con Kristol figlio ha firmato The War tore a Washington degli padre, il secondo ministro del Tesoro mainstream rappresentato da NR, del re-
di punta dell’entourage del vicepresi- Over Iraq: Saddam’s Tyranny and Ameri- Studi strategici della
mente chi conti davvero fra i neo- con Reagan e Segretario di Stato con il sto, sta agli antipodi del pragmatismo al-
dente Repubblicano Dan Quayle ai tem- ca’s Mission (Encounter, San Francisco School of Advanced Inter- conservatori e quali siano i conte- padre dell'attuale presidente. Nessuno la Scowcroft-Baker e «la cifra del reali-
pi di Bush padre, è il combattivo diretto- 2003), quintessenza dello spirito neo- national Studies della li definirebbe neocon. Piuttosto, deci- smo conservatore in politica estera è l'es-
re di The Weekly Standard, sostanzial- neocon. Podhoretz è, con Kristol padre, Johns Hopkins University
nuti del neoconservatorismo è no- fra Ponnuru, incarnano il più rigido sere basato sulla prudenza piuttosto che
mente l’house organ di quella corrente l'altro iniziatore storico del neoconserva- –, inclina palesemente per toriamente una impresa difficile» pragmatismo, la mera difesa dello sta- sull’ideologia». Il che riporta ai predica-
del Partito Repubblicano che da tempo torismo: oggi senior fellow all’Hudson un orientamento di politi- tus quo che è anatema sia per i conser- menti di Russell Kirk, padre storico del
studia da “neo-neocon” e che oggi si po- Institute d’Indianapolis e di Washington, ca estera ispirato – dice – vatori sia per i neocon. conservatorismo, decisamente non neo-
ne indiscutibilmente alla testa (giornali- dal 1960 al 1995 ha diretto Commentary. alla virtù della prudenza. Che Kristol e batté facilmente), oggi presidente della A metà strada fra conservatorismo con e per anni pilastro di una NR che un
stica) dei neoconservatori. Se non la comunanza ge- Kagan contemplano ben poco. Commissione per il Commercio, la Scien- mainstream e pragmatismo alla Scow- avversario irriducibile del neoconserva-
Kagan, ex Dipartimento nerazionale, però, cosa iscri- za e i Trasporti del Senato. Né Wolfowitz croft-Baker si situano poi la vecchia vol- torismo come Patrick J. Buchanan – pu-
di Stato, è direttore ve tutti al gruppo dei "neo- Dentro l'Amministrazione Bush né McCain, comunque, hanno mai sotto- pe della politica USA Henry Kissinger blic enemy n.1 “paleo” dei neocon – ri-
dello U.S. Leader- neocon"? Secondo Ponnu- A favore dell’“impero americano” si scritto la più famosa “crociata” neocon (mai assente dagli scenari che contano – corda con nostalgia. Ma che forse sta tor-
ship Project del Car- ru, il sogno di una nazione schierano David Frum (ricercatore sta- della fine degli anni Novanta del secolo soprattutto Repubblicani – anche quan- nando, se la linea Ponnuru è quella vin-
negie Endowment for statunitense che giochi il bile presso l’AEI, dove conduce studi scorso, che fece da spartiacque fra amici do non è presente) e la new entry Fareed cente.
International Peace e ruolo di «potenza progres- sull’Amministrazione Bush jr.), Charles e nemici: le sanzioni commerciali alla Ci- Zakaria, columnist di Newsweek e auto- E in politica estera realismo significa
autore di Paradiso e po- sista rivoluzionaria» a li- Krauthammer (ex speechwriter del De- na comunista. E Wolfowitz ha pure pub- re di The Future of Freedom: Illiberal De- flessibilità. Dipende, insomma. Dalla
tere. America ed Euro- vello mondiale. Aggiun- mocratico Walter Mondale alle presi- blicamente sostenuto che Bush padre fe- mocracy at Home and Abroad (W.W. posta in gioco e dallo scenario interna-
pa nel Nuovo Ordine gendo che è difficile sco- denziali del 1980, columnist di The Wa- ce bene, nel 1991, a fermare l’avanzata Norton & Company, New York 2003). Sia zionale. Così, il neoisolazionista Bucha-
Mondiale (Mondadori, varne un precedente sto- shington Post e opinionista di The New delle truppe USA in Irak. Kissinger sia Zakaria hanno appoggiato nan non può certo essere accusato di ub-
2003), l'unica opera neo- rico. Se non la Francia Republic) e Joshua Muravchik (altro ri- l’attacco all’Irak, ma difficilmente sod- bie neocon se e quando consiglia una po-
neocon disponibile in lin- degli anni Novanta del cercatore stabile dell’AEI), autore di un Vecchie glorie disfano i requisiti del perfetto neocon. litica di contenimento armato dell'enig-
Settecento, giacobina. libro rivelatore sin dal titolo, Exporting Definire neocon Condoleezza Rice Zakaria è fra chi sostiene che, prima matico Iran, che se non è il «Delenda
The American Conservative, Ma anche i neo- Democracy: Fulfilling America’s De- sarebbe una concessione all’approssi- d’indire elezioni in un Paese non abitua- Carthago» auspicato da Ledeen, non è
il quindicinale diretto neocon non sono un stinty (AEI Press, Washington 1991). mazione stile “notte in cui tutti i gatti so- to alla democrazia, occorra assicurare la certamente nemmeno l'indifferentismo
da Patrick J. Buchanan monolite. Ledeen pro- Tutti e tre, però, si sono dissociati dal- no bigi” e Colin Powell non è mai nem- certezza del diritto e operare riforme predicato da altri.
economiche strutturali che permettano
il pieno e maturo funzionamento delle Gruppi senza più pressione
istituzioni rappresentative. Per questo Per Ponnuru, però, la guerra al terro-
viene annoverato – lui, nato in India da rismo ha congelato il dibattito interno. E
una famiglia di musulmani praticanti – certo non a favore dei neocon. Oggi gli
nel campo dei “realisti”. USA sono impegnati «in una guerra per
Con lui non è però d’accordo Gary J. proteggere un interesse nazionale vita-
Schmitt, “falco”. Segretario del Comita- le: la sicurezza fisica dei nostri compa-
to per la Liberazione dell’Irak, Schmitt è trioti». Ogni altro wilsonismo è fuori luo-
il direttore esecutivo di The Project for go. Ma, soprattutto, non spiega questa
the New American Century, il think tank politica estera USA.
che sta pensando come riorganizzare la Una (mezza) conferma – non sospet-
leadership USA nel mondo, forte delle ta – viene appunto da Buchanan, che
analisi di Kaplan, Kagan e Kristol. non perde occasione per rilevare e per
sottolineare le divaricazioni fra Bush e i
“Fusionismo” mainstream neocon. Se l’inizio dell’idillio è databile
Districarsi nella geografia dei lobby- al gennaio 2002, l’avvio delle pratiche di
sti del nuovo potere USA è arduo, ma per divorzio coinciderebbe con l’ingresso a
Ponnuru sia neocon sia “paleo” sempli- Baghdad delle truppe statunitensi. La
ficano troppo. Negli Stati Uniti, chi a de- bellicosità neocon contro Damasco, for-
stra si è più o meno tematicamente inte- te alla vigilia, è svanita di botto. Più nul-
ressato di politica estera non si è mai ri- la si è fatto contro Teheran. E Richard
conosciuto tout court né nell’uno né nel- Perle, “falco” tra i “falchi”, ha visto ridi-
l’altro campo e, osserva l'opinionista, mensionato il proprio ruolo pubblico da
«la maggior parte dei conservatori si è di- quando, in marzo, si è dimesso dalla
mostrata “realista”, favorendo politiche presidenza del Defense Policy Board
estere basate sulla semplice valutazione (consulente del Pentagono) in seguito a
dell’interesse nazionale». uno scandalo per conflitto d’interessi.
Ne è dunque icona, ancora una volta, Né i grossolani attacchi portati da Newt
il senatore dell’Arizona Barry M. Gingrich contro Colin Powell, accusato
Goldwater (1909-1998), clamorosamen- davanti al pubblico plaudente dell’AEI,
te sconfitto alle presidenziali del 1964, di appeasment verso la Siria, sono stati
ma capace d’imprimere quella decisiva raccolti dal presidente. Gruppo di pres-
svolta politica che ha addirittura genera- sione, una volta esauritasi la pressione i
to l’illusione di un Partito Repubblicano neocon sembrano tornati semplicemen-
da sempre di destra. Ora, Goldwater fu il te un gruppo.
primo uomo politico statunitense che
comprese quanto una “casa comune” Domande più che risposte
della Destra fosse necessaria a puntellare Una cosa è certa. Bush è quello che è
e a reggere l’urto della sua sfida politica e senza che sia necessario trasformarlo
che quindi scelse di circondarsi, in veste in un neocon. A volte le sue valutazioni
di consiglieri a diversi livelli, di esponen- si avvicinano alle loro, a volte no. I neo-
ti del mondo conservatore vari e diversi con sono potenti – talora e taluni poten-
gli uni quanto lo è l’altro. Ovvero di “au- tissimi –, ma nei favori del potere van-
torità naturali” di quel corpo sociale e di no e vengono.
quel milieu culturale, così come di suoi Non sarà, allora, che, più che ostag-
“rappresentanti” più o meno “formali”. gio dei neocon, la politica estera dei pre-
Per esempio, il tradizionalista Russell sidenti Repubblicani che guardano al
Kirk (autore di alcuni discorsi di Goldwa- conservatorismo mainstream ne sia la
ter), Frank S. Meyer (teorico della fusio- domatrice? Capace di farli ballare a co-
ne fra tradizionalismo e Libertarianism), mando come il proverbiale orso, persino
William A. Rusher (editore di NR), Ayn permettendo loro di ruggire così da illu-
Rand (teorica dell'anarco-capitalismo derli, salvo poi rinchiuderli in gabbia
ateo e arci-individualista), Milton Fried- quando non servono più?
man (Nobel per l'Economia), William F. E, quindi, che se tutto questo è vero,
Buckley (fondatore e direttore di NR), L. se NR e Ponnuru sono quello che sono,
Brent Bozell (cattolico tradizionalista, se oltre a NR esistono altri “rappresen-
autore del libro-programma di Goldwa- tanti” del mondo conservatore main-
ter, Il vero conservatore, del 1960, tradot- stream veicoli del “fusionismo” di popo-
to in italiano da Henry Furst per "Le Edi- lo (il settimanale Human Events, l'Inter-
zioni del Borghese" nel 1962), Gerhart collegiate Studies Institute di Wilming-
Niemeyer (filosofo della politica voegeli- ton in Delaware, The Heritage Founda-
niano, collaboratore del Dipartimento di tion di Washington, etc., etc.), forse si-
Stato) e Harry V. Jaffa (politologo straus- gnifica che, usati i falchi per cacciare gli
siano “egualitarista”). Del resto, fu pro- avvoltoi, il potere politico che ha scelto
prio NR a lanciare l'idea «Goldwater for di dialogare con il “movimento” e con il
President». “popolo” abbia propiziato (anche indi-
Il senatore dell'Arizona, cioè, è stato rettamente, anche “incoscientemente”)
l’uomo che del “fusionismo” meyeriano lo scritto di Ponnuru, la cui comparsa
ha fatto la “dottrina ufficiale” del con- proprio su NR è di peso non comune?
servatorismo politico USA e di quei set- Se fosse, sarebbe un segnale ine-
tori del Partito Repubblicano che hanno quivocabile. Del fatto che i neocon ap-
scelto d’imitarlo, piegandosi sul “movi- paiono molto potenti quando i loro in-
mento” e sul “popolo”. dirizzi politici coincidono con quelli
della Casa Bianca, più deboli quando il
National Review dice: «Stop!» presidente fa di testa propria. L’ultima
E il conservatorismo mainstream de- cosa da fare, quindi, è farli coincidere
finito dal “fusionismo” e dal goldwateri- sempre e per forza. •
smo, sostiene Ponnuru, è quello che oggi Marco Respinti

Potrebbero piacerti anche