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0.1 Introduzione
Le onde sono dei fenomeni fisici che fanno parte interamente del vissuto quotidiano, spesso
senza che noi le si riconosca o che ci si accorga di produrle, riceverle o utilizzarle, ma
imbattendoci continuamente in queste. Basti pensare al suono delle nostre voci, o ad alcuni
oggetti che usiamo regolarmente, come il forno a microonde o alla lampadina che
accendiamo in una stanza per farvi luce, o anche a fenomeni naturali, come ovviamente le
onde del mare o le scosse sismiche.
Tuttavia, le onde sono un capitolo quanto mai ampio e complesso all’interno della fisica, sia
classica che moderna, e per iniziare a fare chiarezza su questo argomento dovremo dividerlo
in due macrocategorie: onde meccaniche e onde elettromagnetiche.
Figura 2
Questa rapida oscillazione della corda va a produrre un suono, che possiamo provare a
caratterizzare con i parametri utilizzati per classificare i diversi tipi di onde, di diverso tipo,
così come facciamo ad esempio anche per la luce, che è un’onda elettromagnetica.
Innanzitutto, la cosa che distingue un suono da un rumore è la «periodicità» dell’onda:
l’oscillazione si ripete un gran numero di volte al secondo, ogni volta uguale a sé. Quindi il
suono può essere schematizzato con un’onda periodica, la cui forma più semplice è
un’’onda sinusoidale che adesso andremo a studiare brevemente.
-La funzione incontra l’asse delle t ogni kT, con k appartenente ai Numeri Interi
Una caratteristica degna di nota delle curve sinusoidali è che posseggono la proprietà di
mantenere inalterata la loro forma anche in seguito ad un’operazione come la derivazione.
Per farci un’idea di come sarà la derivata di una funzione sinusoidale, possiamo dire che se
consideriamo una ω con qualsiasi valore, la derivata sarà sempre direttamente
proporzionale a ω stesso, come segue in un caso generico:
ⅆy
y ( t ) =A sin ( ωt ) = Aω cos ( ωt )
ⅆt
E
Ma noi sappiamo anche che: B= da cui, sostituendo propriamente, otteniamo due
C
diverse uguaglianze:
c B2 E2
S= S=
μ0 μ0 c
S c B2 S E2
Ub= = U e= =
c μ0 c c μ 0 c2
Ma noi sappiamo anche che cos 2 ( kx −ωt )=1/2 (dimostrazione sotto), quindi avremo:
2 2
B max E max
U b= U e= 2
2 μ0 2 μ0 c
E
E conoscendo la relazione tra campo magnetico ed elettrico: B= e la formula per
C
1 2 1
ricavare c: C= ε μ C =
ε 0 μ 0 , sostituendo rispettivamente nella prima e seconda
√ 0 0
equazione otterremo:
E 2maxE2max 1 E 2max 1
U b= 2 = = ε 0 E2max =U e U e= = ε 0 E2max =U b
2 c μ0 2 μ 1 2
2 μ0
1 2
0
ε0 μ 0 ε 0 μ0
∫ cos2 ( kx−ωt )
0
T
T
1+cos ( 2 kx −2ωt )
∫ 2
0
T
T
1
∫ 1+cos ( 2 kx−2ωt )
2T 0
{ }
T
1
[ t ] 0 +∫ cos ( 2kx −2 ωt )
T
2T 0
∫ cos ( 2 kx−2 ωt )=0 si dimostra anche solo graficamente, poiché trattandosi di una f
0
sinusoidale la somma delle aree nel periodo T sarà nulla. Matematicamente, invece, si può
analizzare così:
T
−1
∫−2 ω [ cos ( 2 kx−2 ωt ) ]
2ω 0
−1 T
2ω
[ sin ( 2 kx−2 ωt ) ] 0
−1 T
[ sin 2 kx cos 2ωt −cos 2 kx sin2 ωt ] 0
2ω
−1
⌊ sin 2 kx cos 2 ωT −cos 2 kx sin 2 ωT −sin 2 kx cos 0+ cos 2 kx sin 0 ⌋
2ω
Dopo aver eguagliato i termini uguali, si avrà il risultato uguale a 0.
Riprendendo da dove eravamo rimasti:
{ }
T
1
[ t ] T0 +∫ cos ( 2kx −2 ωt )
2T 0
1 T 1
[ T −0 ]= =
2T 2T 2
Bibliografia:
- Walker J. S., Fisica. Modelli teorici e problem solving 2, 2016, Linx
- Walker J. S., Fisica. Modelli teorici e problem solving 3, 2016, Linx
- Amaldi U., L’Amaldi per i licei scientifici.blu, 2017, Zanichelli
- Amaldi U., L’amaldi 2.0, 2010, Zanichelli
- Bergamini M., Barozzi G., Trifone A., Matematica.blu 2.0 volume 5, 2017, Zanichelli
- Forte S., Fisica quantistica, 2019, Zanichelli
- Mazzoldi P., Nigro M., Voci C., Elementi di Fisica. Elettromagnetismo e Onde, 2008, EdiSES
- Mazzoldi P., Nigro M., Voci C., Elementi di Fisica. Meccanica e termodinamica, 2007, EdiSES