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insegnamento: Pedagogia musicale

Docente: Stefania Lucchetti

A.A. 2020/21

Conservatorio “A. Steffani”

Castelfranco Veneto

Candidato……Roberto Fontanella………………………………………………………

Numero matricola……49298…………………………………………….

Identità, cultura, messaggio: fondamenti della comunicazione musicale e


didattica dell’ascolto

Prova di verifica

Nella comunicazione musicale individuiamo 3 principali soggetti: l' IDENTITA' di chi


ascolta, l'OGGETTO Musica, il CONTESTO nel quale viene prodotta/fruita.
L'ascoltatore interpreta la musica applicando quella che Gino Stefani definisce
competenza musicale di base. Una competenza modellata dalle pratiche musicali
che ciascuno sperimenta in un determinato contesto culturale. Partendo da tali
considerazioni (Lucchetti S., Ferrari F., Freschi A.M., Insegnare la musica, Carocci,
Roma 2012) e rifacendoti alle esperienze di ascolto condotte durante il corso

A indica

- una tua proposta di ascolto “rifunzionalizzato” (focus sul CONTESTO): indicare i


link corrispondenti e commentare la propria scelta

La Sinfonia n.5 di L. V. Beethoven è sicuramente uno dei capisaldi della musica


classica. Lo stesso Beethoven la descrive come “il destino che bussa alla porta”;

è stata utilizzata diverse volte in ambito cinematografico, ma nel 1977 il musicista


statunitense Walter Murphy decide di modernizzarne il famoso primo movimento per
adattarlo ad uno dei film più riusciti di sempre, “La febbre del sabato sera”.

Il tocco moderno, l’impronta dance e il rispetto nei confronti di uno fra i più grandi
compositori della storia della musica sono sicurmente i motivi che mi hanno spinto a
scegliere questa canzone come esempio.

https://www.youtube.com/watch?v=4MFbn8EbB4k
- una proposta di ascolto “simbolico” (focus sull’IDENTITA’ di chi ascolta): indicare i
link corrispondenti e argomentare la propria scelta

Esistono moltissimi ascolti di tipo simbolico che incarnano emozione, paura, natura
etc.., “Suomineito” di N.J. Zivkovic è uno di quelli. Un ascolto totale, coinvolgente
che nella sua semplicità sa trasportare l’ascoltatore e l’interprete in una dimensione
vera, pura ed emotiva. Il primo ascolto è diverso dal secondo, dal terzo e così via,
non si smette mai di percepire, se nel primo ascolto si prova rabbia, nel secondo si
potrà sentire l’amore, se nel terzo si percepisce paura, nel quarto ci si sentirà
sollevati e felici. (Il tutto visto in una chiave puramente soggettiva)

https://www.youtube.com/watch?v=wcqKuyuLC4A

- una proposta di ascolto riferita ad almeno una delle strategie retoriche individuate
a lezione (focus sul MESSAGGIO musica e sul suo funzionamento): come
iniziare, come finire, climax; indicare i link corrispondenti e commentare la propria
scelta

Come iniziare: Personalmente credo non ci sia esempio migliore dell’inizio della
Sacre du Printemps di I. Stravinsky, il fagotto con un tema melodicamente semplice
riesce già a dare un avvertimento su cosa troveremo in seguito. Amore, sesso,
passione, una grande quantità di emozioni carnali racchiuse in un unico tema.
Incredibile!
Come finire: Avendo citato precedentemente la “Sacre du Printemps” di I.
Stravinsky non posso che citarla nuovamente. Se l’inizio è strepitoso, il finale è
l’apoteosi della passione, il culmine del piacere e racchiude una quantità di
sensazioni indefinite, le cui sono molto complesse da indicare, sono stati d’animo,
bisogna viverli, non capirli.

Climax: Durante il periodo di massimo folgore dei compositori russi, (mi riferisco al
gruppo dei cinque in Russia) Rimskij-Korsakov scrive “il volo del calabrone” (1899), il
cui titolo fa esplicitamente riferimento al viaggio che queste vespe intraprendono
giornalmente. Perchè lo considero un climax? perchè la vita stessa di questi insetti è
un climax continuo. Il movimento, la ricerca, l’incredibile organizzazione e la vita di
questi esseri, è concretamente rappresentata in musica da Korsakov.

Sacre du Printemps: https://www.youtube.com/watch?v=hJH7XxTpWCI

Volo del calabrone: https://www.youtube.com/watch?v=aYAJopwEYv8

B Il candidato formuli in modo schematico (max 30 righe o mappa)

- una propria proposta di “ascolto attivo” (Chi fa cosa, come, dove, quando, perché,
a chi si rivolge l’attività)

Lezione di Percussioni presso scuola privata per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni.

Principalmente quando si affrontano situazioni lavorative musicali in cui si ha un


confronto diretto con l’allievo è molto importante se non fondamentale
conoscerlo. Le motivazioni per cui quel singolo allievo viene a studiare con te è
la sua prospettiva verso il futuro.

L’insegnante deve soprattutto sapere cosa vuole fare, senza improvvisare,


l’improvvisazione porta lacune e molte delle volte non ci si riesce a spiegare;

La lezione è di un’ora, in un’ora si può lavorare su due aspetti fondamentali della


pratica percussiva: la tecnica e la personalità;

Non è importante il luogo o la strumentazione a disposizione, ma è importante


l’obbiettivo che si vuole raggiungere;

L’allievo deve essere motivato cercando di riconoscergli le potenzialità e i pregi, non


dicendo che è stato bravo quando ha fatto l’opposto di ciò che gli hai chiesto;
Durante la lezione personalmente cerco sempre di accurare gli errori che l’allievo fa,
dovuti gran parte delle volte a cali di concentrazione, presumibilmente per la
giovane età, ma anche dal fatto che forse è lì su imposizione e non per volere
proprio (nei casi più rari ma presenti).

Lo scopo della lezione è: l’allievo sviluppi sicurezza del movimento, abbia fiducia
nelle azioni e sia consapevole di ciò che fa, padroneggi una buona tecnica con
l’auspicio che si possa sempre migliorare, e capisca quali sono i suoi tratti
distintivi, che nella musica sono il segreto per essere un ottimo interprete.

Questa è la mia idea già sperimentata di ascolto attivo e di svilippo di una lezione di
percussioni in ambito professionale.

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