Sei sulla pagina 1di 2

Cobalto (sommergibile)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Jump to navigationJump to search
Cobalto
Operation Pedestal, August 1942 HU53129.jpg
Descrizione generale
Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg
Tipo Sommergibile di piccola crociera
Classe Platino
Proprietà Regia Marina
Cantiere OTO, Muggiano
Impostazione 26 novembre 1940
Varo 20 agosto 1941
Entrata in servizio 18 marzo 1942
Destino finale affondato dal cacciatorpediniere HMS Ithuriel il 12 agosto 1942
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione 865 t
Dislocamento in emersione 712 t
Lunghezza fuori tutto 60,18 m
Larghezza 6,475 m
Profondità operativa 80 m
Propulsione 2 motori diesel Tosi da 1500 CV totali
2 motori elettrici Ansaldo da 800 CV totali
Velocità in immersione 7,5 nodi
Velocità in emersione 14 nodi
Autonomia in emersione: 2300 mn a 14 nodi
o 5000 mn a 8,5 nodi
in immersione: 7 mn alla velocità di 7 nodi
o 80 mn a 3 nodi
Equipaggio 4 ufficiali, 40 sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento [1]
1 cannone da 100/47 OTO Mod. 1938 per smg (149 colpi)
4 mitragliere AA Breda Mod. 31 da 13,2mm (2 impianti binati)
4 tubi lanciasiluri da 533 mm a prora
4 tubi lanciasiluri da 533 mm a poppa
8 siluri
informazioni prese da [1]

voci di sommergibili presenti su Wikipedia


Il Cobalto è stato un sommergibile della Regia Marina.

Storia
Dopo l'entrata in servizio prese base ad Augusta[2].

Compì la sua prima missione offensiva il 30 luglio 1942, nelle acque prospicienti
l'isola La Galite; non incontrò comunque unità avversarie[2].

Intorno all'11-12 agosto 1942 fu inviato, al comando del tenente di vascello


Raffaele Amicarelli, a settentrione delle coste della Tunisia, tra Scoglio Fratelli
e Banco Skerki: avrebbe dovuto formare, insieme ad altri dieci sommergibili, uno
sbarramento subacqueo atto a contrastare un convoglio britannico diretto a Malta
nell'operazione «Pedestal»: tale operazione sarebbe poi sfociata nella Battaglia di
mezzo agosto[3].

Alle 13.45 del 12 agosto il sommergibile, in agguato una trentina di miglia a


nordest di La Galite, avvistò 12 cacciatorpediniere (facenti parte della scorta di
una delle formazioni britanniche impegnate nell'operazione «Pedestal») ad una
distanza compresa tra i 18.000 ed i 20.000 metri[3]. Si portò quindi alla quota di
50 metri e diresse per attaccare la squadra britannica, salendo alla quota
periscopica per due o tre volte[3][2].

Verso le 14, pronto a lanciare i siluri, si portò a quota periscopica e virò versò
nord, ma avvistò subito, a 300 metri di distanza, un cacciatorpediniere che si
preparava ad attaccare[3]. Lo scoppio delle prime bombe di profondità (gettate dai
cacciatorpediniere HMS Ithuriel e Pathfinder[4]) lo investì mentre era ancora a
soli 18 metri, con danni alla torretta ed ai timoni; portatosi poi a 120 metri di
profondità, fu fatto segno di un secondo lancio di cariche che mise fuori uso il
motore di dritta e provocò vari altri danni, tra i quali la distruzione
dell'apparecchiatura radio[3]. Il Cobalto, nonostante i tentativi dell'equipaggio
di fermarlo o farlo emergere, continuò a sprofondare, sbandato a poppa, finché, ad
un certo punto, iniziò a risalire sbandando frattanto di quasi 90° a sinistra[3]
[2].

Infine il sommergibile emerse e l'equipaggio si ritrovò bloccato con i portelli


deformati; quello prodieri e quello della torretta furono sbloccati ed i serventi
del cannone corsero al pezzo per tentare di reagire, ma l'Ithuriel – che si trovava
a 300-350 metri di distanza – iniziò a bersagliare il Cobalto con il tiro di
cannone e mitragliere (un proiettile centrò la torretta aprendovi un grosso
squarcio[5]), cercando poi di speronarlo[3][2].

Non restando altro da fare, fu ordinato di avviare le manovre di autoaffondamento


ed abbandonare l'unità[3]. Poco dopo l’Ithuriel investì il sommergibile – che si
trovava già in affondamento con la prua fuor d'acqua e la poppa sommersa – sul lato
dritto; per poco tempo i due scafi restarono incastrati ed in questo lasso di tempo
tre uomini del Cobalto si arrampicarono a bordo dell’Ithuriel tramite cime gettate
sul ponte, mentre quattro marinai britannici saltarono a bordo del sommergibile;
alle 17.02, comunque, il Cobalto impennò la prua ed andò a fondo[3]. Anche
l’Ithuriel riportò seri danni nello speronamento[2].

L'intero equipaggio fu recuperato e fatto prigioniero dall’Ithuriel, tranne due


uomini rimasti uccisi nel combattimento: il sottotenente di vascello Giovanni
Gardella ed il marinaio Mario Volpe[2]. Nel tentativo di catturare il Cobalto ormai
in affondamento perirono inoltre due marinai inglesi[6].

Il Cobalto aveva svolto in tutto 3 missioni di guerra, percorrendo in tutto 1604


miglia in superficie e 636 in immersione[7].

Note
^ Da Navypedia.
Regio Sommergibile Alabastro
Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle
origini a oggi, p. da 333 a 336
^ HMS Ithuriel (H 05) of the Royal Navy - Destroyer of the I class - Allied
Warships of WWII - uboat.net
^ Damage to Italian submarine Cobalto
^ Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella
seconda guerra mondiale, p. 266
^ Attività Operativa

Potrebbero piacerti anche