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Torrente
Giovanchera: si notino, non solo tra le due
strisce rosse indicatrici, ma
anche oltre, sul quel
medesimo fianco roccioso, i classici micascisti a
strati
(come fogli di pietra)
Lungo il sentiero, il torrente Giovanchera scorre verso
valle erodendo il
substrato roccioso, si fa spazio tra le rocce riducendo al minimo gli attriti;
incontrando una roccia molto scistosa, tende a scendere a valle seguendo la
stessa direzione del piano di
scistosità di questa. Durante la discesa, il
torrente cambia la sua normale
direzione (Sud-Est) scorrendo per brevi tratti
verso Sud-Ovest e questa variazione è giustificata
dalla presenza, in quegli
anditi, di Micascisti con piani di scistosità orientati esattamente in quella
direzione.
Una
definizione geologica al riguardo: la giacitura è l’insieme di tre misure,
immersione,
inclinazione e direzione, utilizzando le quali è possibile ricostruire
l’andamento tridimensionale di un
corpo roccioso anche se coperto da
vegetazione o reso inaccessibile a causa della morfologia.
Unità Piemontese dei
Calcescisti con Pietre 'Verdi.
Il gruppo di rocce facenti parte dell’Unità Piemontese
costituiva parte della
crosta oceanica che si formò, nel Mesozoico, durante l’apertura dell’Oceano
Ligure-Piemonte, che divise il continente Euroasiatico da quello Africano.
Il
fondale marino era costituito da roccia ignea, il basalto, e su di esso
si
depositarono dei sedimenti, che divennero rocce sedimentarie. I
sedimenti e
quindi le rocce da essi derivate, si differenziano tra loro in
base agli organismi
che abitavano l’oceano e alla vicinanza con la
crosta continentale.
Durante il Cenozoico, l’oceano iniziò ad incunearsi al
di sotto della crosta
continentale africana, raggiungendo profondità diverse al di sotto della
superficie terrestre.
I litotipi che costituiscono questa unità subirono un
unico metamorfismo, quello
conseguente l’Orogenesi alpina, ma con intensità diverse.
Il litotipo più rappresentativo è quello dei Calcescisti
carbonatici con quarziti e
marmi a silicati. Essi corrispondono a sedimenti di natura molto varia
(calcari
impuri, calcari marnosi, peliti), che dopo aver subito il processo di
metamorfismo si
trasformarono in marmi scistosi, micascisti carbonatici e
filladi.
La crosta oceanica costituita da basalto si trasformò,
ebbe origine il gruppo di
rocce che prende il nome di Ofioliti (rocce
"serpente" o Pietre verdi). Tra le
Ofioliti che si differenziano in base al grado di metamorfismo subito, le più
rappresentative sono le
Prasiniti, le Serpentiniti e le Anfiboliti.
Ad oggi l’Unità
Piemontese dei Calcescisti con Pietre Verdi si interpone tra
l’Unità
del Monte Rosa a Nord e l’Unità Sesia-Lanzo a Sud. La Cima Caucinera,
a
Nord-Ovest del Cimone Lampone, è ben visibile e distinguibile dal
sentiero;
essa rappresenta l’unica cima costituita da roccia calcarea
presente nel
territorio carcoforese.
Unità Sesia-Lanzo.
L’Unità Sesia Lanzo faceva parte della crosta
continentale africana. Durante il
processo di subduzione della crosta oceanica dell’Oceano
Ligure-Piemontese, a
causa di forze d’attrito molto forti, si staccarono dei lembi del margine
continentale
africano, che vennero trasportati al di sotto della superficie
assieme alla crosta oceanica.
In questo ambiente subì il processo di metamorfismo che
cambiò radicalmente
la composizione mineralogica originaria.
Il metamorfismo, di età alpina, fu molto disomogeneo. L’Unità
è caratterizzata
da litotipi con grado di scistosità differenti.
Gli Gneiss Sesia-Lanzo affiorano lungo tutta la Val D’Egua
e la Val Sermenza,
da Balmuccia, dove passa la Linea Insubrica (questa separa le rocce che
facevano parte del continente europeo a Nord con quelle che facevano parte
del continente africano a
Sud), a Carcoforo, poco oltre il Monte Lampone.
Dall’Alpe Giovanchera Bella, guardando in direzione Sud,
si osserva il versante
settentrionale della catena montuosa che separa Carcoforo da Rima S.
Giuseppe;
lungo questa si susseguono le tre unità (tipologie) rocciose sopra
descritte.
Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina
Facebook (si
può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una
nuova in formato
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