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Lucidatura a cera: 5 semplici passi

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Lucidatura a cera o finitura a cera di un mobile sono


due modi diversi per dire la stessa cosa. Quando
restauriamo un mobile antico o realizziamo un mobile
moderno dobbiamo decidere che tipo di finitura fare. La
lucidatura a cera rientra nelle “finiture naturali del legno”.
Finiture cioè che utilizzano prodotti naturali per proteggere
la superficie e lucidarla. In questi ultimi anni le cose sono
un pò cambiate nel mondo del restauro e il gusto si è
spostato sempre più verso finiture opache. I mobili lucidi
piacciono sempre meno. Ma quali sono le finiture di un
mobile e quando le dobbiamo applicare? Vediamolo in
estrema sintesi:

finitura a poro aperto, o a cera, o


opaco.Generalmente applicate su mobili rustici
di tutte le epoche
finitura a mezzo poro o lucido
morbido.Generalmente applicate su mobili
rustici del 700 e 800
finitura a poro pieno o lucido pieno.
Generalmente applicate sui mobili del 700 e
dell’800 eleganti.
finitura brillante. Generalmente applicata sui
mobili del 700 intarsiati e dell’800 e 900
particolarmente eleganti
Naturalmente tra ognuna di queste finiture ci sono livelli
intermedi di lucido. Sarà l’abilità del restauratore o
falegname a trovare la finitura che meglio risponde alle
esigenze del cliente o del mobile. Ogni lucidatura, anche
quella a cera, ha una base di gommalacca .La
gommalacca serve per riempire il poro creando una base
o fondo, e fissare il pelo del legno per poterlo rasare. Per
creare questa base o fondo possiamo usare anche solo il
pennello. Per finiture più lucide dobbiamo usare il
tampone. Qui vedi tutti i passaggi della lucidatura a
tampone.

1) La preparazione del
fondo
Il fondo, o superficie, del mobile deve essere stata
stuccata con stucco di gesso e carteggiata con una carta
non troppo aggressiva dove necessario. Se desideriamo
dare al mobile un “sapore” di mobile antico “scaldandone il
colore” possiamo colorare il legno con un mordente
all’acqua diluito in modo da ottenere il colore desiderato.

2) La prima mano di
gommalacca
Dopo aver stuccato, carteggiato ed eventualmente
colorato il fondo passiamo la prima mano a pennello. La
vernice di gommalacca che usiamo è la classica ricetta
che io consiglio ai miei allievi: 200 grammi di gommalacca
in scaglie in un litro di alcool a 99,9°. Stendi la
gommalacca con un normale pennello di setola naturale e
tira la vernice lungo la venatura del legno.

3) La rasatura del pelo del


legno
Lasciamo asciugare bene la vernice. Toccando la
superficie noterai che è diventata più ruvida. Si tratta del
pelo del legno che è stato fissato dalla gommalacca e che
va rasato. Se non rasi il pelo la luce non può essere
riflessa dalla superficie. Tagliamo il pelo con una carta
abrasiva fine (grana 400) oppure con una paglietta
sintetica o di acciaio 0000.
4) La seconda mano di
gommalacca
Diluiamo la vernice preparata in precedenza aggiungendo
alcool. Come sai la vernice di gommalacca è una vernice
molto semplice, poco elastica, e non si presta per finiture.
Ma in questo caso il nostro compito è di mettere altra
resina nel poro del legno per migliorarne il fondo e
prepararlo a ricevere la cera finale. Tira sempre il pennello
lungo la venatura del legno.

5) La lucidatura a cera
Dopo aver lasciato asciugare bene il fondo passiamo alla
lucidatura a cera. La cera ci aiuterà a proteggere il fondo
di gommalacca e smorzerà l’eventuale lucido, dando al
mobile una finitura opaca. Stendi la cera con un pennello
e togli subito con uno straccio di cotone gli eccessi
uniformandola sulla superficie. Aiutati con una spazzola
per far penetrare la cera negli intagli e nelle modanature.
Lascia riposare per un paio di giorni e fai la stracciatura
finale. Usa sempre uno straccio di cotone, meglio se
felpato.
Per la lucidatura a cera puoi usare una cera per mobili
oppure un encaustico. L’encaustico è un insieme di cere
naturali che rende più resistente questo tipo di finitura. La
cera per mobili e l’encaustico possono essere neutri o
colorati con bitume di Giudea.  Qui trovi la ricetta per un
buon encaustico.
Nel Prontuario del Restauratore trovi passo dopo passo
tutte le ricette e i segreti per un corretto restauro del
mobile antico.
Il maestro Carlo

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