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Acciaio Inox % Carbonio % Cromo % Molib. % Vanadio % Mangan. % Nickel % Silicio % Cobalto % Fosforo % Tung. % Niobio HRC Voto
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13 - Conoscere l'acciaio delle lame http://www.coltelleriacollini.it/acciaio.html
W1 NO 0,7 / 1,5 0,15 0,1 0,1 0,1 / 0,4 0,2 0,1 / 0,4 0,1 60 / 62 7,5
W2 NO 0,85 / 1,5 0,15 0,1 0,15 / 0,35 0,1 / 0,4 0,2 0,1 / 0,4 0,15 61 / 63 7,5
20-CV SI 1,9 28 / 32 1 4 0,3 3 0,6 58 / 60 8
A2 NO 0,95 / 1,05 4,75 / 5,50 0,9 / 1,40 0,15 / 0,50 1 0,30 58 / 61 8
BG-42 SI 1,15 14,5 4 1,2 0,5 58 / 61 8
Calmax NO 0,6 4,5 0,5 0,2 0,8 0,35 62 / 64 8
CPM-S60V SI 2,15 17,5 0,5 5,75 0,5 0,5 58 / 60 8
CPM-S90V SI 2,3 14 1 9 56 / 58 8
H1 SI 0,15 14 / 16 0,5 / 1,5 2 6/8 3 / 4,5 0,04 58 / 60 8
M4 NO 1,4 4,75 5,5 4,5 0,3 0,45 6,5 60 / 62 8
Niolox SI 0,8 12,7 1,1 0,9 0,7 60 / 61 8
VG10 SI 0,95 / 1,05 14,5 / 15,5 0,9 / 1,2 0,1 / 0,3 0,5 0,6 1,3 / 1,5 0,3 58 / 60 8
Aogami NO 1,40 / 1,50 0,30 / 0,50 0,30 / 0,50 0,50 0,20 / 0,30 0,10 / 0,20 0,025 2 / 2,50 64 / 66 8,5
CoS SI 1,1 16 1,5 0,3 0,3 60 / 61 8,5
Cowry-Y SI 1,25 14,5 3 1 0,3 62 / 64 8,5
CPM-154CM SI 1,05 14 4 60 / 62 8,5
CPM-3V NO 0,8 7,5 1,3 2,75 60 / 62 8,5
CPM-M4 NO 1,42 4 5,25 4 0,4 0,3 0,45 5,5 62 / 64 8,5
CPM-S30V SI 1,45 14 2 4 58 / 60 8,5
CPM-S35VN SI 1,40 14 2 3 0,5 59 / 61 8,5
CTS-XHP SI 1,60 16 0,80 0,45 0,50 0,35 0,40 0,35 60 / 61 8,5
CTS-BD4P SI 1,00 / 1,05 14 4 0,1 0,5 / 1 1 0,04 0,10 60 / 62 8,5
D2 NO 1,4 / 1,6 11 / 13 0,7 / 1,2 1,1 0,30 0,6 58 / 61 8,5
M2 NO 0,85 4,2 5 2,25 / 2,75 0,25 5 / 6,75 60 / 62 8,5
RWL-34 SI 1,05 14 4 0,2 0,5 0,5 58 / 60 8,5
SGPS SI 1,4 15 2,8 2 0,4 0,5 0,03 61 / 63 8,5
Shirogami NO 1,3 0,2 0,1 0,025 63 / 64 8,5
Sleipner NO 0,9 7,8 2,5 0,5 0,5 0,9 61 / 63 8,5
Vanadis 23 NO 1,28 4,2 5,0 3,1 6,4 63 / 65 8,5
Vanadis 4 NO 1,4 4,7 3,5 3,7 0,4 0,4 60 / 61 8,5
CTS-204P SI 1,90 20 1 4 0,35 0,6 0,65 60 / 62 9
Elmax SI 1,7 17 1 3 0,3 0,4 61 / 63 9
M390 SI 1,90 20 1 4 0,30 0,70 0,60 60 / 62 9
YXR7 NO 0,8 5 5 1,1 1,1 64 / 66 9,5
Cowry-X SI 3 20 1 0,3 64 / 67 9,5
ZDP-189 SI 3 20 63 / 67 9,5
Acciaio Inox % Carbonio % Cromo % Molibdeno % Vanadio % Mangan. % Nickel % Silicio % Cobalto % Fosforo % Tung. % Niobio HRC Voto
La qualità dell’acciaio è la base per ottenere la massima efficacia e durata di una lama realizzata per utensili da taglio (coltelli, forbici, bisturi di
precisione o chirurgici ecc.). E’ importante che l’acciaio sia duro affinché mantenga a lungo un filo tagliente, ma che allo stesso tempo sia
sufficientemente flessibile da piegarsi senza spezzarsi. E’ indispensabile che sia oltretutto inossidabile, che abbia quindi una buona resistenza alla
corrosione.
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13 - Conoscere l'acciaio delle lame http://www.coltelleriacollini.it/acciaio.html
Tali qualità dell’acciaio si ottengono solamente utilizzando ottime e pregiate materie prime.
I materiali normalmente usati dalle migliori coltellerie produttrici di lame, sono acciai temprabili al cromo, ad alto contenuto di carbonio " AISI (
Arerican Iron and Steel Institute) 440 e AISI 420 " , in altre parole gli acciai inossidabili martensitici, che contengono almeno il 12% di cromo, le cui
potenzialità possono essere sviluppate con un appropriato ciclo di costruzione e di trattamento termico.
ACCIAI MARTENSITICI
Gli acciai martensitici sono leghe di ferro, carbonio e cromo, alle quali molto spesso, per migliorare ed aumentare l’inossidabilità, la durezza, e la
tenacità, vengono aggiunti altri elementi quali vanadio, molibdeno, nickel, tungsteno.
La migliore ripartizione, unione e fusione di questi elementi tra di loro, permette di realizzare un acciaio di ottima qualità.
Per sfruttare nel modo migliore le potenzialità dell’acciaio inossidabile martensitico, ci si avvale del trattamento termico o tempra.
TEMPRA
L’acciaio legato ad altri elementi sviluppa particolari proprietà secondo le caratteristiche che si vogliono esaltare in funzione dell’uso. In genere ciò
che trasforma un acciaio legato in un acciaio ottimale per la coltelleria è il trattamento termico (tempera e rinvenimento).
Ogni acciaio legato è caratterizzato da una temperatura critica alla quale la struttura cristallina dell’acciaio muta aumentando la solubilità del
carbonio nella matrice ferritica: tale temperatura deve essere mantenuta per ottenere l’austenizzazione dell’acciaio ma non tanto da favorire la
crescita della dimensione della granulosità (che specialmente per le lame dei coltelli si preferisce mantenere bassa).
Il passo successivo è quello di raffreddare bruscamente la temperatura (operazione di tempera) con vari mezzi (acqua, olio, emulsioni saline,
ghiaccio, aria, ecc.) per ottenere il livello di durezza desiderato.
A questo punto l’acciaio è molto duro ma anche molto fragile: per ottenere un buon compromesso fra durezza (che si traduce in maggiore durata
del filo) e diminuzione della fragilità (che si traduce in maggiore resistenza agli urti), viene sempre eseguito un secondo trattamento termico
(operazione di rinvenimento), il cui scopo è quello di distendere il materiale assoggettato allo stato di coazione interno indotto dalla tempra e
rimuovere le tensioni residue.
Si ricordi che l’aumento di durezza comporta l’aumento del punto di deformazione permanente (cioè il punto dopo il quale la deformazione del
materiale cambia da elastica a plastica ) e aumenta il punto di rottura a tensione), ma diminuisce la resistenza agli urti e la duttilità.
Viceversa l’incremento della tenacità ed elasticità si traduce nella maggiore capacità ad assorbire gli urti, maggiore duttilità e lavorabilità, ma
anche una diminuzione del punto di deformazione.
Si capisce da questi esempi che se l’acciaio in trattamento è destinato alla produzione di spade o machetes, si privilegerà l’ultimo aspetto con
tempere meno drastiche e rinvenimenti più spinti per evitare facili rotture agli urti e viceversa se si utilizzerà l’acciaio per la produzione di lame di
coltelli, dove l’urto è raro ma è invece frequente il taglio, si privilegerà una tempra drastica e un rinvenimento appena inteso a distendere il
materiale intendendo mantenere la durezza al massimo livello compatibile.
Un ottimo metro di valutazione di questi aspetti è il test della durezza Rockwell.
Carbonio:
aumenta la durata del filo ed eleva il punto di elasticità;
aumenta la durezza e incrementa la resistenza a fatica all’abrasione.
Cromo:
aumenta la durezza , l’elasticità e la tenacità;
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13 - Conoscere l'acciaio delle lame http://www.coltelleriacollini.it/acciaio.html
Cobalto:
incrementa resistenza e durezza e permette di resistere alle alte temperature;
moltiplica gli effetti di altri elementi di lega.
Rame:
aumenta la resistenza alla corrosione;
aumenta la resistenza a fatica.
Manganese:
aumenta la capacità di elevare la durezza
disossida e degasa i metalli durante i trattamenti termici;
in larghe quantità incrementa la durezza e diminuisce la fragilità.
Molibdeno:
incrementa la tenacità, capacità a indurire, e resistenza a fatica;
aumenta la lavorabilità e la resistenza alla corrosione.
Nickel:
aumenta resistenza, durezza, e resistenza alla corrosione.
Fosforo:
diminuisce la fragilità se in alte concentrazioni;
aumenta la resistenza, lavorabilità, e durezza.
Silicio:
incrementa la duttilità, l’elasticità, e desossida e degasa molti metalli.
Zolfo:
incrementa la lavorabilità quando usato in piccole quantità.
Tungsteno:
aumenta resistenza, durezza e tenacità.
Vanadio:
incrementa la resistenza, la durezza e la resistenza agli urti;
inibisce la crescita granulare.
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