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CORSO ISTRUTTORI 2020

COMITATO REGIONALE FIDAL PUGLIA

La coordinazione motoria come


controllo e regolazione dell’attività
di movimento

Prof. Domenico Altomare


Il concetto di coordinazione motoria
• Ordinare insieme, fasi di movimento o
movimenti parziali che occorre collegare in un
certo ordine nell’esecuzione motoria.
• Muscolarmente si riferisce all’azione sinergica
ed antagonista dei muscoli (neuromuscolare,
biomeccanica)
• Sintonia dell’atto motorio rispetto ad un
obiettivo ad uno scopo che si deve
raggiungere col movimento
Modello teorico della coordinazione
motoria
Il circuito regolatorio

Programma dell’azione

SNC

Impulsi effettori Feed-back

Ambiente Apparato locomotore Decorso del movimento


Dalla teoria al movimento
• Ricezione ed elaborazione dell’informazione
afferente (acquisisco informazioni sul
movimento)
• Programmazione dello svolgersi del movimento
• Esecuzione del movimento da parte dell’apparato
locomotore
• Precisione dei risultati
• Confronto tra informazione in entrata ed in uscita
L’informazione sensoriale e
l’informazione di ritorno
• L’inizio di una azione motoria è preceduto da
afferenze attivanti e ambientali. Vengono
elaborate sia le informazioni che provocano
l’azione, sia quelle sullo stato attuale
dell’ambiente, che dell’apparato locomotore,
rendendo così possibile una programmazione
adeguata allo scopo.
• Importanza della reafferenza per la
regolazione del movimento
I cinque analizzatori
• Cinestetico (recettori presenti in tutti i tendini
e muscoli)
• Tattile (quello che viene a contatto con la
pelle)
• Statico-dinamico (analizzatore vestibolare)
• Ottico
• Acustico
La struttura della prestazione motoria
• Fase di preparazione ha la funzione di creare
le premesse ottimali affinché la fase principale
possa essere efficace
• Fase principale svolgimento del compito vero
e proprio
• Fase finale termina con il recupero
dell’equilibrio e della quiete del corpo che è in
forte movimento
• Movimenti aciclici prevedono l’esecuzione del
compito motorio in una solo azione

• Movimenti ciclici prevedono il raggiungimento


dello scopo del movimento solo con la
ripetizione dello stesso nel tempo
Il ritmo dei movimenti
• E’ l’ordine temporale • E’ la caratteristica complessa
caratteristico di un atto dell’atto motorio che si
motorio che si ritrova nello esprime oggettivamente nella
svolgimento nello spazio e nel dinamica neuromuscolare
tempo • L’esecuzione del movimento
porta ad una forma
consapevole dello stesso e
quindi diventa soggettivo
• Pertanto il ritmo oggettivo di
un atto motorio deve essere
compreso e fatto proprio
• Ritmo del movimento ciclico
ed aciclico
• Importanza dell’apprendimento del corretto
ritmo di un movimento

• Riproduzione del ritmo

• Personalizzazione del ritmo


La precisione del movimento
• Si intende il grado di coincidenza tra i risultati
finali o parziali di un atto motorio e gli
obiettivi generali o parziali prefissati
Ampiezza del movimento
• Estensione nello spazio di un atto motorio

• L’allenatore deve osservare e valutare


l’ampiezza dell’esecuzione per poter
intervenire e correggere
Forza del movimento
• Si intende la grandezza della forza che è stata
utilizzata per eseguire un movimento

• Deve essere commisurata alla necessità di


esecuzione
Schema riassuntivo

precisione

Struttura
generale Ritmo del ampiezza
movimento
di base

forza
Capacità coordinative
• Sono determinate dal controllo e
dalla regolazione del movimento
• Sono necessarie per svolgere più
attività
• Suddivise in generali e speciali
Capacità coordinative generali e
speciali
Capacità coordinative Capacità di Capacità di Capacità di
adattamento e di controllo motorio apprendimento
generali (destrezza) trasformazione dei motorio
movimenti
Destrezza fine
Equilibrio
Elasticità del
movimento
Capacità coordinative
Capacità di
speciali combinazione
motoria
Capacità
coordinative
specifiche
Formazione delle abilità motorie
Attività motoria multilaterale:
• Utilizzando tutta una serie di esercitazioni per
ampliare il più possibile l’esperienza personale
• A mano a mano che cresce la richiesta delle
esigenze di coordinazione vanno inserite
difficoltà motorie supplementari
• Indirizzo verso un gruppo di specialità
Le capacità condizionali
• Forza
• Velocità
• Resistenza
ALLENABILITA’ DELLE
CAPACITA’ MOTORIE (TSCHIENE,1995)

CAPACITA’ ALLENABILE ALLENABILE


DAI PER
RAPIDITA’ 6-7 ANNI 5 ANNI
FORZA RAPIDA 13-14 ANNI 10-12 ANNI
FORZA MASSIMA 15-16 ANNI 15-20 ANNI
RESISTENZA 11-12 ANNI 20 ANNI
AEROBICA
RESISTENZA 13-15 ANNI 10 ANNI
anaerobica lattacida
COORDINAZIONE 5-6 ANNI 10 ANNI
Sviluppo degli schemi motori di base
RESISTENZA
• FATTORE CENTRALE (APPORTO DI OSSIGENO AI MUSCOLI)
•RESPIRAZIONE
•FREQUENZA E GITTATA SISTOLICA
•CIRCOLAZIONE CENTRALE E PERIFERICA
• ASPETTI COORDINATIVI
•COORDINAZIONE INTERMUSCOLARE
•COORDINAZIONE INTRAMUSCOLARE
•TECNICA
• FATTORE PERIFERICO
(UTILIZZO DELL’OSSIGENO DA PARTE DEI MUSCOLI)
•PASSAGGIO DELL’OSSIGENO DAL SANGUE ALLA FIBRE MUSCOLARI
•UTILIZZO DELL’OSSIGENO NELLA CELLULA MUSCOLARE
• ASPETTI PSICHICI
CLASSIFICAZIONE DELLE TIPOLOGIE
DELLA RESISTENZA
• GENERALE O SPECIFICA (in funzione della specificità dell’attività
svolta)
• AEROBICA ED ANAEROBICA (in funzione del metabolismo
energetico interessato)
• GLOBALE (> 2/3) E LOCALE (<1/3) (in funzione della massa
muscolare attiva)
• FISICA E PSICHICA (in funzione delle qualità richieste)
• STATICA E DINAMICA (in funzione del tipo di contrazione muscolare)
• DI CORTA, MEDIA E LUNGA DURATA (in funzione della durata dello
sforzo)
• RESISTENZA ALLA VELOCITA' E RESISTENZA ALLA FORZA
(in funzione delle qualità fisiche interessate)
CLASSIFICAZIONE DELLA RESISTENZA IN BASE
ALLA DURATA (HARRE,1972)

• RESISTENZA DI LUNGA DURATA (> 10’ )


PREVALENTEMENTE AEROBICA
• RESISTENZA DI MEDIA DURATA (DA 2 A 10 MINUTI)
AEROBICO-ANAEROBICA
• RESISTENZA DI BREVE DURATA (DA 45” A 2 MINUTI )
ELEVATA PERCENTUALE DEI MECCANISMI ANAEROBICI

• RESISTENZA ALLA FORZA E ALLA VELOCITA’ (< DI 45”)


DI TIPO STRETTAMENTE ANAEROBICO
LA FORZA

Definizioni di forza:
“La forza muscolare si può definire come la capacità
che i componenti intimi della materia muscolare
hanno di contrarsi, in pratica di accorciarsi”. (VITTORI)

“La forza è la capacità del muscolo scheletrico di


produrre tensione nelle varie manifestazioni”.
(VERCHOSANSKIJ)

“Si può definire la forza dell’uomo come la sua


capacità di vincere una resistenza esterna o di
opporvisi con un impegno muscolare”. (ZACIORRSKIJ)
1. FORZA MASSIMA

2. FORZA ESPLOSIVA

3. FORZA ISOMETRICA

4. FORZA ESPLOSIVO-ELASTICA

5. FORZA ECCENTRICO RIFLESSA


RAPPORTO TRA FREQUENZA CARDIACA
E MASSIMO CONSUMO DI OSSIGENO
% FC max % VO2 max
100 100
90 83
80 70
70 56
60 42
50 28

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