San Bernardino di Crema (CR) Anno II° nr.

1 del 8 maggio 2011

Quindicinale d’informazione del palio di San Bernardino da Siena fuori le mura 2011

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tutto a farci carico gli uni degli altri,

Ci risiamo, dirà qualcuno. Niente pani-
co, pare proprio che il limitatore di ve-
locità e di iniziative stia funzionando.
Ma la festa liturgica di S. Bernardino
del 20 Maggio, dopo le grandi manife-
stazioni dello scorso anno, non poteva
passare in silenzio. Quindi per noi la
pienezza della gioia della Pasqua si ar-
ricchisce come ogni anno della felice
ricorrenza liturgica del nostro Patrono.
Quest’anno poi, non essendo impegnati
nelle gare del Palio, siamo sicuramente
più pronti a vivere in pienezza lo spirito
di S. Bernardino. Sappiamo tutti infatti
che al centro della sua opera pastorale e
di testimonianza cristiana c’è sempre
stato l’assillo per la concordia e la sere-
nità delle famiglie e delle comunità.
Anche la sua presenza a Crema infatti
don Natale aprendo il nostro cuore e la nostra vita a
tutti quanti vivono attorno a noi mo-
strando così di aver accolto e fatto no-
era motivata dai dissidi tra guelfi e ghi- stro l’insegnamento del nostro grande
bellini, le fazioni popolari al suo tempo, patrono, S. Bernardino.
e le cronache ci dicono del successo del
suo intervento. Oggi non dobbiamo più
chiedere la sua intercessione per vincere
la violenza e l’odio diffuso, ma ugual-
mente sappiamo che per vivere in con-
cordia, con la partecipazione di tutti e la
ricerca del bene comune, abbiamo anco-
ra bisogno del suo esempio e della sua
protezione.
Le iniziative proposte vogliono proprio
suggerire questo cammino di collabora-
zione, perché sappiamo vivere insieme
e con gioia i momenti di festa per poter
poi condividere ogni giorno la serenità
sperimentata.
Possiamo e dobbiamo crescere ancora
come comunità, impegnandoci innanzi-

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Sarebbe un’ingiuria della storia non annove-
rare tra i predicatori del Quattrocento san
Bernardino da Siena, il più popolare e in
qualche misura paradigmatico del secolo. È
detto da Siena in senso largo, benché Siena
sia stata il centro principale della sua attivi-
tà: più esattamente era nato, di nobile fami-
glia (degli Albizzeschi), nel 1380, a Massa
Marittima, che col restante Grossetano era
stata conquistata da Siena nella prima metà
del Trecento. Nel 1402 era entrato
nell’ordine dei Minori, qualche anno dopo
aveva cominciato la sua attività di predica-
tore, dilatandola anche fuori dalla Toscana:
morì infatti, nel 1444, all’Aquila, dove è
sepolto nella chiesa a lui intitolata.
Bernardino interpreta il francescanesimo in
senso rigoroso, se non rigoristico, collocan-
dosi sulla linea che era stata degli Spirituali,
ossia la branca dell’ordine francescano che
accoglieva alla lettera, senza sconti o addol-
cimenti, la regola di Francesco.
A Bernardino risale la devozione verso il
Nome di Gesù, il cui simbolo iconografico è
il monogramma, detto appunto bernardinia-
no (col quale in mano il santo suole essere
rappresentato): un cerchio da cui si irradia-
no fiamme e che contiene le lettere yhs sor-
montate da una croce il cui elemento verti-
cale si identifica con l’asta dell’h.
L’opera serbata di san Bernardino consiste
di trattatelli ascetico-teologici, e soprattutto
di prediche in schema o svolte, tanto in lati-
no quanto in volgare: alcune sono traman-
date direttamente, altre trascrivono testi
«stenografati» (più esattamente si dicono
tachigrafici). Ma anche il testo più imme-
diato non riesce a comunicare l’ardore della
recitazione e va dunque integrato immagi-
nando un calore partecipativo che, si narra,
era tanto intenso da provocare pubbliche
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2 San Bernardino da Siena fuori le mura 2011
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confessioni di peccato, conversioni, improv-
vise ubbidienze ai valori più assiduamente
predicati, pace e perdono tra singoli e tra
gruppi o popoli, distruzione delle vanità
mondane.
La costruzione del sermone bernardiniano è
ovviamente quella tradizionale dell’antica
predicazione per cui un tema tratto dalla
Scrittura proposto in latino viene analizzato
e suddiviso: le ultime parti del sermone
sono costituite da aneddoti e invocazioni al
pubblico.
Ma al latino scritturale subentrano elementi
man mano più vernacolari. D’altronde è
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di Nicolò Premi
nota l’importanza della letteratura religiosa
per la circolazione tra il popolo di modelli
linguistici toscani o centrali: la predicazio-
ne, rivolgendosi al popolo, aveva bisogno
del volgare. È notevole il fatto che Bernar-
dino fosse cosciente della necessità di ade-
guare il linguaggio della propria predicazio-
ne alle esigenze del pubblico di luoghi di-
versi: ciò testimonia la preoccupazione tipi-
ca del predicatore che l’uditorio recepisca
pienamente il suo messaggio. Lo stesso
Bernardino definisce lo stile della sua predi-
cazione «chiarozzo, chiarozzo». Egli ha il
merito di essere riuscito a foggiare una par-
lata popolare, inedita nella letteratura italia-
na, che fa uso di un sermone detto humilis il
cui principale intento è parlare in modo
chiaro, attraverso svariate astuzie retoriche,
con lo scopo di attirare l’attenzione del pub-
blico: arriva persino a rivolgersi direttamen-
te ai singoli individui che frequentavano le
sue prediche, interrompendo a sorpresa il
filo del discorso. Farcisce inoltre la predica
di proverbi e impiega frequentemente la
fraseologia dialettale. Praticare un tipo di
comunicazione il più possibile comprensibi-
le a tutti è insomma lo sforzo maggiore at-
tuato da Bernardino: è lo sforzo dei predica-
tori di dire le cose «in siffatto stile – egli
afferma in una predica – e sì chiaro a’ nostri
intelletti che quasi te le faccino toccare e
palpare».
Bernardino, come altri predicatori, si spo-
stava da una città all’altra (i suoi sposta-
menti sono documentati in numerosissimi
centri dell’Italia centrale e settentrionale: a
Crema nel 1420, nello stesso anno a Cremo-
na e Piacenza), cercando di assecondare le
richieste di coloro che lo contattavano per
permettere a tutti i cittadini o ai soli membri
di una confraternita di assistere a una
 3 San Bernardino da Siena fuori le mura 2011

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predica o a un ciclo omiletico per l’Avvento
o la Quaresima. Egli predicava nelle chiese,
in piazza, nei cimiteri, nelle sedi delle con-
fraternite, ma anche nelle sale adibite alla
tenuta di assemblee cittadine. Il passaggio
del predicatore in città era un evento che
coinvolgeva in modo straordinario ogni
aspetto della vita urbana: un francescano
come Bernardino era chiamato per fare da
paciere tra le fazioni in lotta, stabilire le
leggi suntuarie (leggi che limitavano i con-
sumi e il lusso dei più ricchi, nda), sollecita-
re la fondazione di ospedali e predicare in
favore dei Monti di Pietà. Tali imprese era-
no in relazione con una visione
dell’assistenza e della carità che si rifaceva
all’esempio di Francesco d’Assisi.
Nelle sue prediche Bernardino si dilungava
sull’utilità del dono e pronunciava parole
infiammate contro gli usurai, attingendo al
vasto repertorio di aneddoti esemplari che
CENTRO ESTETICO
e SOLARIUM
Ampio parcheggio
fronte negozio
mettevano in scena prestatori, i quali – resti-
tuendo il guadagno illecito, e poi pentendosi
e convertendosi – avrebbero salvato la pro-
pria anima; gli altri, persistendo nel loro
peccato fino alla morte, sarebbero stati con-
dannati alle pene infernali.
A proposito di parole infiammate, Bernardi-
no (in questo non era il solo) tuonava dal
pulpito contro gli ebrei raccontando storie
di furti sacrileghi di ostie consacrate e di
profanazioni di crocifissi da essi commessi,
di conversioni forzate o di roghi program-
mati, suscitando violenti atteggiamenti con-
tro le comunità ebraiche tra la popolazione
cittadina, nonché accuse di omicidi rituali.
Nell’ambito di una considerazione non sto-
rica ma moralistica del messaggio di Ber-
nardino, s’impone una valutazione certa-
mente negativa della predicazione antigiu-
daica. Ciò nonostante una prospettiva stori-
ca ci permette di contestualizzare il fenome-
● MANICURE ● PEDICURE ESTETICO
e CURATIVO ● EPILAZIONE
● RICOSTRUZIONE e DECORAZIONE
UNGHIE ● ELETTROCOAGULAZIONE
● TRATTAMENTI VISO e CORPO
PERSONALIZZATI ● SOLARIUM VISO e
CORPO ● TRUCCO ● CALLISTA
no nel clima culturale del Medioevo dove la
presenza di atteggiamenti antigiudaici non
stupisce per nulla e rientra anzi nel terreno
del noto e addirittura del prevedibile.
Per contro, lo spirito valutativo di noi cri-
stiani porta a valorizzare nella predicazione
di Bernardino la componente più esemplar-
mente francescana del suo messaggio. Il
fervore religioso e l’ardore della carità forse
ci appaiono oggi come atteggiamenti estra-
nei e lontani, come antichi costumi di un
passato preistorico osservabile solo di scor-
cio e impossibile da rivivere e da riassumere
nelle nostre vite; purtuttavia, ancorché la
retorica della predicazione quattrocentesca
non afferri più la nostra sensibilità spiritua-
le, possiamo perlomeno riflettere su alcuni
nodi del discorso bernardiniano per accre-
scere lo spessore del nostro personale dialo-
go con Dio.

Per i distratti e per coloro che si sono persi, E poi ad affascinarci è stata la magia del una forza nel vero senso della parola, un
facciamo un brevissimo ed illustrato rias- mago Harry che, grazie anche all’aiuto di ciclone di energia che parla parla e parla e
sunto di cosa è successo in questi mesi, os- valorosi aiutanti, ha divertito grandi e picco- non dice mai niente di sciocco o di scontato,
sia dall’ultima uscita di “Tutti in conca”. li. Per chiudere, come è ormai tradizione, il ed il racconto della sua esperienza, “Lo
L’inverno è stato lungo ma noi abbiamo nostro ambitissimo “Rapanello d’Oro”, una sguardo oltre”.
saputo riempirlo di proposte interessanti gara fra talenti talentuosi nostrani. A vince- Altre iniziative ci aspettano, state all’erta,
cominciando dalla musica. Introdotti dai re è stato il gruppone capitanato da Federico ne daremo comunicazione anche sul blog
giovanissimi della “Sound Station”, la band Barbati… bella forza, era davvero tanti sul dell’Oratorio.
del 591bis, una compagnia affiata di giovani palco, vuoi mettere i voti di mamme, papà,
di ritorno, ci ha regalato una serata di buona nonne e zie… scherzo! Sono stati bravi co-
musica, fra cover e brani della nostra comu- me anche gli altri concorrenti in gara, ma la
ne giovinezza. vera vincitrice della serata è stata
A seguire due proposte di teatro; la prima l’autoeletta valletta- velina- conduttrice
offerta viene dalla compagnia dello della serata, Franchina. Abbiamo scoperto
“Schizza Idee” di Bolzone, veri habitué del un vero talento!
nostro palco, con una brillante commedia in E in un battibaleno è già Carnevale con la
dialetto su come “An pir al fa mia an pom” sua tradizionale festa del Martedì Grasso in
mentre la seconda, anche loro un gradito Oratorio.
ritorno, è dello “Spazio Mythos” di Cremo- Inizia la Quaresima e ci si prepara per i suoi
na che ci ha fatto divertire con un’opera di riti, uno su tutti la Via Crucis nel parco
Dario Fo, “Non tutti i ladri vengono per dell’Oratorio.
nuocere”, cioè siamo sicuri che l’apparenza Infine, per il secondo compleanno del Club
non inganni? del Libro, abbiamo incontrato Mauro Grilli,
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 4 San Bernardino da Siena fuori le mura 2011

Cos’è una festa? A seconda della nostra

storia personale, associamo a questo termi-
ne declinazioni diverse, c’è chi ricorda infi-
nite riunioni di famiglia, dove ognuno occu-
pava un posto ben preciso nella gerarchia
sociale della stessa, altri preparativi su pre-
parativi per un rito di brevissima durata,
come una serata in discoteca, altri tavole
imbandite e chiacchiere fino a pomeriggio
inoltrato, dove veniva naturale “fermarsi per
cena”.
Spesso il lato religioso delle feste era
l’anteprima, o l’aperitivo per continuare in
tema mangereccio, a tutto quanto seguiva
come se la celebrazione fosse il giusto LA,
l’accordo perfetto per aprire i festeggiamen-
ti senza il quale tutto sembra stonato. Per-
ché ciò? Molto spesso per rendere grazie, e
non è poca cosa, per quanto si ha ricevuto e
per quello che si sta per ricevere, per le
gioie godute e quelle attese.
Questa commistione fra sacro e profano
permane tutt’oggi quasi che una festa, alme-
no per noi, non sia tale se queste due sue
facce non ricevano la giusta dimensione.
Anche in questo Maggio rispettiamo la no-
stra indole e mettiamo insieme sacro e pro-
fano, nella giusta misura in modo tale che
ciascuno abbia la sua parte senza prevarica-
re l’altra. Il programma è quindi il sunto di
questa tradizione che vogliamo rispettare. Si
inizia
VENERDI’ 20 MAGGIO
con la festa liturgica della tradizione, dove
la statua del Santo patrono sarà portata in
processione dalla Confraternita, con parteci-
pazione del corpo bandistico di Trigolo e
San Bassano, che già in passato ha collabo-
rato alla buona riuscita delle celebrazioni.
Con la partecipazione dei figuranti del Palio
di Isola Dovarese e la confraternita del Dra-
gone di Pandino, la serata di
SABATO 21 MAGGIO
vedrà il parco secolare di Villa Martini tra-
sformarsi in una festa medioevale, con

“combattimenti, spettacolo d’armi, de foco DOMENICA 22 MAGGIO

e de giullari per rivivere li tempi antichi”.
Un’occasione unica per fare un vero e pro-
prio tuffo nel passato con la possibilità an-
che di partecipare ad una cena medioevale
(vedi il menu pubblicato in questo numero).
L’ingresso allo spettacolo sarà di € 5,00
mentre chi volesse cenare deve sborsare €
28,00, ridotti a soli € 20,00 se possiede la
tessera NOI, l’Associazione che raccoglie
gli Oratori. Per i minori di 12 anni,
l’ingresso allo spettacolo è gratuito mentre,
per partecipare alla cena, la loro quota è di €
10,00.
Per la cena la prenotazione è obbligatoria
presso il bar dell’oratorio o anche telefonan-
do al numero 0373.84641 entro il 17 Mag-
gio. In caso di pioggia la cena verrà postici-
pata alla domenica, alle ore 19:00, prima
delle successive manifestazioni in calenda-
rio.
La musica sarà la protagonista di
dove, alle ore 21.00, sempre nel parco seco-
lare di Villa Martini, si terrà un gran concer-
to in onore di S. Bernardino da Siena e con
la partecipazione della corale parrocchiale e
l’orchestra di fiati di Trigolo e San Bassano
diretta dal Maestro Vittorio Zanibelli.
Il nostro coro si misurerà in questa nuova
sfida, cantando con e senza
l’accompagnamento dell’orchestra, brani
della tradizione pasquale, come “Victimae
paschalis”, una composizione medioevale
del XI secolo, ma anche spiritual, come il
già collaudato “Old Time religion”, un bra-
no gospel ‘800. Non paghi di tanta sfida, i
nostri coristi affronteranno anche brani della
grande tradizione musicale italiana, come
Vivaldi, di cui sarà eseguito il magnifico
“Gloria”, o Verdi con “La Vergine degli
angeli”, brano che chiude il secondo atto
dell’opera “La forza del destino”.

Qualcuno si domanderà cosa ci passava per
la testa quando abbiamo deciso per una rie-
vocazione storica, o almeno qualche dubbio
sorge. Se “bisogna” far festa, che bisogno
c’è di scomodare il Medioevo? Ma il lato
infantile che giace sopito in fondo a noi non
aspettava altro. Chi non ha sognato almeno
una volta di essere un cavaliere, un giullare
o una dama del castello? Il nostro Santo
patrono ci ha regalato l’occasione e noi non
ce la siamo fatta scappare… troppo ghiotta!
E San Bernardino nel suo vagare in lungo e
in largo per l’Italia, predicando e pacifican-
do, passò anche da Crema (come ben spie-
gato dall’articolo di Nicolò) e ci piace pen-
sare, con qualche ipotesi storica dalla nostra
che lasciò segni dietro di sé in questa nostra
terra, anzi proprio nel nostro quartiere. In-
fatti è qui che il Santo venne maggiormente
Il gruppo di Isola Dovarese già l’abbiamo
visto ma diamo loro qualche minuto per
approfondire questa conoscenza; in realtà è
un insieme di gruppi, ben cinque.
Gli “Sbandieratori e Musici dei Dovara”
hanno 25 anni di attività alle spalle ed è
composto da sbandieratori e da tamburini.
Le danze antiche sono invece la specialità
dei “Tripudiantes Dovarensis” che nasce da
un costante lavoro svolto nelle singole con-
trade in cui la città di Isola viene divisa per
il Palio.
La Compagnia “Teatro all’Improvvista”
rappresenta l´anima folle e comica del Pa-
lio: si occupa di teatro e di spettacoli da
strada, cura le coreografie con il fuoco e i
giochi pirotecnici nell´ambito del Palio. Il
gruppo si compone di trampolieri, sputafuo-
co, giullari, affabulatori, musici, danzatori,
giocolieri, burattinai e comici dell´arte e
La Confraternita del Dragone nasce nel
1996 dalla passione di alcuni amici per il
Basso Medioevo.
Da un attento studio effettuato su libri, ma-
noscritti e miniature del periodo compreso
tra l'XI e il XIII secolo è nata l'esigenza di
riproporre le varie tecniche di combattimen-
to unitamente all'armamento, il vestiario e
la vita quotidiana dell'epoca.
Il lavoro di ricerca e di ricostruzione sono
tutt'oggi in continua evoluzione e grazie agli
anni di pratica hanno dato luogo a una rie-
vocazione di straordinaria e spettacolare
resa scenica, per l'accuratezza e per i parti-
colari dell'equipaggiamento, ma soprattutto
per l'estremo realismo dei combattimenti
(pur restando in totale sicurezza).
Durante le feste ed i tornei medioevali la
Confraternita del Dragone fa rivivere l'ac-
5 San Bernardino da Siena fuori le mura 2011
onorato, a soli quattro anni dalla sua cano-
nizzazione, con la costruzione di un conven-
to proprio dei Minori Osservanti Francesca-
ni, nel luogo dove annualmente, e fino al
1816, si teneva una famosa ed importante
fiera. Una ragione storica c’è, è indubbio e
anche la voglia di mettersi in gioco di nuo-
vo dopo l’esperienza meravigliosa che il
Palio ci ha regalato. tutti i nostri requisiti. Abbiamo quindi crea-
Abbiamo quindi richiamato gli Amici del to una serata che ci auguriamo che sia
Palio di Isola Dovarese che già lo scorso gioiosa e anche un po’ magica, che ci faccia
anno ci avevamo rapito con il loro spettaco- amare il nostro comune passato ma anche
lo. Ma, come potrete leggere poi, questa sognare possibilità che la vita moderna ci
esibizione è una festa di nozze, dove sono le nega, vestire anche solo per una sera i panni
spade e le armi? di chi avremmo sognato di essere.
Così abbiamo cercato di completare Bando alla ciance e avanti miei prodi, veni-
l’ambientazione con un secondo gruppo te alla nostra Fiera Medioevale e ne restere-
proprio in questo specializzato. La Confra- te ammaliati o almeno, sappiate che noi
ternita del Dragone di Pandino rispondeva a faremo tutto il possibile perché sia così!
propone, attraverso le loro esibizioni, tutta
la passione del teatro di strada. Rappresen-
tano la vivacità tangibile di un borgo, di un
castello, di una corte, di un banchetto, di un
mercato medioevale.
La compagnia di arco storico “Comites Sa-
gittarii" ha l’intento di ricreare le suggestio-
ni dell’antica disciplina del tiro con l’arco,
dove l’arciere trova la sua collocazione tra
quella del soldato e quella del cacciatore.
E infine, il gruppo dei “Falconari Dovaren-
sis” che di preoccupa di diffondere la mille-
naria arte della falconeria, vero segno di
nobiltà, tanto che i falconieri erano trattati
con grande rispetto.
Insomma una compagine davvero festosa, In un ipotetico anno della fine del ´400,
tutti gli ingredienti necessari per ricostruire prima che il nuovo mondo abbia influenza
la festa a cui il Palio di Isola Dovarese è sull´antico continente, la popolazione e la
dedicato. La festa è quella del matrimonio famiglia Dovara celebra la visita dei Gonza-
fra Anna Dovara, discendente di Buoso, ga e il solido legame con la potente famiglia
potentissimo capitano in Cremona, e Filip- mantovana, mettendo in risalto uno spacca-
pino Gonzaga, che portò il paese nella si- to di vita tardo medievale in tutte le sue
gnoria mantovana. forme ed espressioni.
campamento militare e rievoca i combatti- obbligatoriamente del proprio equipaggia-
menti in modo suggestivo e veritiero; ripro- mento militare ed il ruolo che gli veniva
pone la vita quotidiana dell'epoca ed inoltre assegnato (almeno inizialmente) era deter-
organizza gruppi di archeologia sperimenta- minato dalle ricchezze che apportava alla
le e d'incontri didattici nelle scuole. “compagnia”.
Il tipo di compagnia “mercenaria” che rie- In poche parole: in base
vochiamo era composto per lo più da nobili all’equipaggiamento veniva destinato il
terzogeniti, figli illegittimi di nobili origini, ruolo ed il rango.
volontari ed esiliati ed era il più ingaggiato Dal sito
http://www.confraternitadeldragone.it
nell’ Impero Romano Germanico. Se ne
trovano molti esempi nei secoli XII e XIII
al servizio di Federico I il Barbarossa in
tutto il Nord Italia e con Federico II; in se-
guito in tutto il lombardo-veneto presso i
nobili locali.
I componenti della compagnia potevano
provenire da ogni angolo dell’Europa. Que-
sto consentiva loro di adattarsi a qualunque
tipo di territorio e di far conoscere anche ai
commilitoni le tecniche di combattimento
tipiche non solo della nostra penisola, ma
anche di altre zone. Ogni singolo era munito

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Tutti la vedono. Chi va a messa, chi par-
cheggia in piazza, chi va a giocare a calcet-
to… La gru (che ho deciso di chiamare con
il nome di Bernardina, giusto per renderla
più amica) sta diventando amica del quartie-
re masuscita anche molte domande: “Che ci
fai qui? Quanto ci costi? E quando torni a
casa tua?”. Ho provato a mettermi in piazza
e urlare le domande a Bernardina, ma lei
niente, come se non ci fossi. Disperato, sen-
za le mie risposte, mi sono guardato intorno
ma proprio quando stavo per perdere la spe-
ranza, ecco apparire un signore paffutello,
con una leggera pancetta appena sopra la
cintola e bicicletta alla mano. Mi prese sot-
tobraccio e, quasi mi conoscesse da una
vita, mi disse di seguirlo. “Forse non tutto è
perduto”, pensai tra me visto che il suo stu-
dio é proprio sotto Bernardina. Con un piz-
zico di gelosia, mi decido a chiedere a lui se
conosce la risposta alle mie domande che da
mesi mi attanagliano.
Signore paffutello, come va l’Oratorio?
Direi molto bene! Dando per scontato
l’aspetto educativo ed aggregativo della
Parrocchia, i cui risultati sono sotto gli oc-
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chi di tutti, e sono davvero ottimi. Questo,
innanzitutto, grazie all’impegno dei tanti
volontari che con il loro apporto, nei limiti
delle disponibilità di ognuno, permettono
alla struttura di andare avanti e di offrire
tanto a tutti. Da un punto di vista economi-
co, la situazione è buona. La vita
“ordinaria” dell’oratorio non ha debiti e,
anzi, il margine di ricavo ci permette di
provvedere a lavori di manutenzione straor-
dinaria, come per esempio il rifacimento del
campo di calcetto. Per i prossimi mesi ab-
biamo in programma il rifacimento degli
spogliatoi, che ormai iniziano ad avere qual-
che “ammaccatura” qua e là. I mutui e pre-
stiti a suo tempo fatti per pagare i lavori
dell’oratorio sono estinti da ormai un anno.
Direi dunque che anche da un punto di vista
economico va davvero tutto bene.
Ma visto che parliamo di lavori, parliamo
di Bernardina?
Hai bisogno di una messa in suffragio o di
un battesimo? Uhm, questa Bernardina non
l’ho mai sentita…
No, signorotto sorridente, parlo di Ber-
nardina la Gru!!
L’immagine qui a lato è di
Roberto Gramignoli, amico e
talentuoso fotografo. Il suo
titolo è “Di padre in figlio” e
ho scelto questa immagine
perché, oltre ad essere
semplice ma molto evocati-
va, mi è parsa un bellissimo
augurio di benvenuto per il
piccolo Ermes, secondogeni-
to di casa Gramignoli.
Nelle prossime uscite, ve-
dremo altri bellissimi scatti.
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l
da
di Ulisse
Ah la gru! Beh, come dice il detto “fin che
c’è gru, si può dare di più!”
Ma è vero? Bernardina ha questo potere?
Guardando il bilancio, rispetto agli anni
scorsi, non è proprio così. Le offerte più o
meno sono rimaste le stesse. Ma, allo stesso
tempo, valutando il difficile periodo di crisi
e facendo un confronto con le parrocchie
vicine, l’attenzione dei sanbernardinesi è
davvero incredibile. Pensa che a Castelnuo-
vo, con circa 1700 abitanti, ha raccolto
l’anno scorso circa 16.000 euro. La nostra
parrocchia, con circa 2.900 abitanti, ha rac-
colto in un anno più di 60.000 euro. Facen-
do una piccola proporzione ci si rende subi-
to conto di quanto la gente di San Bernardi-
no sostiene con fiducia l’Oratorio.
Si ma, io voglio sapere della Gru…
Tutto nasce dalla volontà di offrire nuovi
spazi per le attività, in particolare della cate-
chesi. Superate alcune giuste perplessità
all’interno del consiglio pastorale, ora sia-
mo tutti concordi nel ritenere che una par-
rocchia così ricca di strutture e spazi fosse
molto carente per quanto riguarda le aule di
catechismo. Colgo l’occasione per ringra-
ziare l’Asilo e la polisportiva “Frassati” che
ogni settimana mettono a disposizione aule
e sede per le ore di catechismo. Questo per-
ché non si vuole venire meno alla imposta-
zione data al catechismo, che è per tutte le
classi e per gli adulti la domenica mattina
dopo la messa. Questa impostazione fa invi-
dia alle altre parrocchie, essendo tale scelta
un miraggio impraticabile sia dal punto di
vista logistico che da un punto di vista ope-
rativo. Va dato merito al precedente parroco
don Guido ed a Stefano Pagazzi di aver
avuto una grande intuizione impostando la
catechesi in questo modo. Abbiamo ricevu-
to anche i complimenti del Vescovo durante
la sua visita pastorale.
PROPOSTE
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 7 San Bernardino da Siena fuori le mura 2011

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Quindi, Bernardina lavora solo per il
catechismo? Tutti questi lavori solo per
questo?
Assolutamente no. Questo è solo uno degli
utilizzi. Il salone polifunzionale progettato
al piano terra diverrà il nuovo centro aggre-
gativo per anziani gestito dall’MCL.
Ci saranno bar, cucina e salone attrezzato.
Le aule saranno realizzate al piano superio-
re. La struttura, nella sua interezza, è co-
munque di proprietà della parrocchia, e anzi
è opportuno ringraziare di cuore il gruppo
MCL che si farà carico della gestione della
struttura. Oltretutto questa scelta risponde
anche alla necessità di trovare una nuova
sede al gruppo, dato che nonostante i tenta-
tivi, la vendita della vecchia sede era già
decisa e formalizzata prima del mio arrivo.
Quindi questa vendita della vecchia sede
è stata una perdita?
Per diversi motivi, sia economici che affetti-
vi, si. Ma per altri motivi, è invece
l’occasione per rinnovare e per creare nuove
prospettive aggregative, anche secondo le
intenzioni del Vescovo Oscar: un cammino
fatto insieme per ripensare gli spazi
dell’oratorio, che saranno aperti anche agli
adulti e anziani, non più “solo” ai giovani.
Bene, ora è più chiaro. Ma dimmi, fortu-
nato signore che condividi le giornate con
Bernardina, è in vista un suo addio?
Le promesse, e i progetti, parlano di un ter-
mine dei lavori per Settembre/ Ottobre di
quest’anno. E’ presumibile, a parte gli a-
spetti logistici come la cucina e
l’arredamento delle sale, che a partire
dall’anno prossimo il catechismo sarà fatto
nelle nuove aule. Dovremmo riuscire
nell’intento di non accendere mutui o finan-
ziamenti, sempre che la generosità dei par-
rocchiani rimanga la medesima di questi
anni. La vendita dell’MCL ha infatti portato
nelle casse della Parrocchia 300.000 euro, il
contributo della Regione Lombardia per i
lavori di rifacimento è di 250.000 euro. La
spesa prevista per i lavori è di 700.000 euro.
Siamo dunque in linea per quanto riguarda
le spese. Certo, ci sarà un piccolo indebita-
mento, ma sicuramente di facile rientro.
E la piazza? Resterà uguale?
Si, rivedremo solamente l’ingresso principa-
le alle nuove aule, probabilmente con acces-
so diretto dalla piazza stessa.
Altri investimenti prossimi?
Certamente a breve affronteremo, come ho
detto, il problema degli spogliatoi. Per il
resto, con la spesa che abbiamo deciso di
fare, prima di operare altri investimenti do-
vremo rientrare con la spesa fatta.
Ultima domanda: oltre alle nuove aule
per il catechismo, ci sono altri investi-
menti per le attività?
Certo. Ci sono attività, ormai avviate, che
proseguono con risultati sempre migliori.
Per le attività di teatro e cultura quest’anno
sono stati investiti 1.500 euro, con la pre-
sentazione di quattro serate teatrali e cultu-
rali. Per l’anno prossimo è in programma un
investimento di circa 3.000 euro per il rifa-
cimento dell’impianto audio-luci del salone,
in modo da incrementare l’uso del nostro
teatro per le attività culturali (teatro, musi-
ca, film, incontri…). Il Grest, come sempre,
si autofinanzia e, anzi, aiuta notevolmente
l’oratorio nella gestione ordinaria delle spe-
se. Per quanto riguarda la Polisportiva Fras-
sati, che si autofinanzia, dall’anno prossimo
sarà gestita, da un punto di vista economico,
direttamente all’interno delle attività
dell’oratorio e inserita nel bilancio.
Tanta carne al fuoco… e a quanto vedo,
ti piace…
Devo dire che si, davvero tanti progetti. Da
cinque anni a questa parte, da quando sono
arrivato in parrocchia, sono rinate tante atti-
vità e tanti progetti. La vita in parrocchia
era un po’ “spenta” ma adesso è davvero
un’altra musica: tante attività, tanta parteci-
pazione e… il meglio deve ancora venire!
Grazie gentile signore, ma toglimi una
curiosità… ma tu, chi cavolo sei?
Beh, adesso vuoi sapere troppo.
E così, uscito dalla casa del misterioso si-
gnore, guardo Bernardina, ma con altri oc-
chi: ora è più bella, perché so cosa sta fa-
cendo li, in mezzo al mio oratorio.
La saluto, vado a casa. Ma prima di riparti-
re, ho una domanda da farle, e come al soli-
to provo ad urlarla, sperando che mi senta e
mi risponda: “Bernardina, ma quando il
signore che abita di fianco a te esce di casa,
ti saluta almeno?”

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Direttore responsabile: Don Natale Grassi Scalvini—Coordinatrice
della redazione: Nadia Manclossi.—Redazione: Don Natale Grassi
Scalvini, Nadia Manclossi, Nicolò Premi, Giorgia Martinenghi e S.Bernardino di Crema
Nicola Gaudenzi.—Grafica e impaginazione : Paolo Gorlani.
Contatti : tuttiinconca.blogspot.com Via Enrico Martini, 10C - Crema - Tel. 0373.82675

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