Nel seguente capitolo andiamo ad analizzare come il pensiero
creativo rappresenti per le donne una via per l'autodeterminazione e per l'affermazione di sé. Molti pensano che in campo di creatività le donne siano inferiori, rispetto agli uomini e che la creatività femminile sia stata spesso imbrigliata e standardizzata. Questo retaggio culturale trova le sue fondamenta in una cultura classica (dal mondo greco-romano) che ha visto sempre la donna stereotipata, vittima di pregiudizi, con una percentuale davvero minima di presenze in ruoli scientifici ed accademici. Nel tempo, la donna è stata sempre rilegata a ruoli marginali e al sacrificio del sé. Grazie a psichiatri e ricercatori come Arieti, Fromm, Winnicott, è stata finalmente posta l'attenzione sul pensiero creativo come sorta di “terapia dell'anima”. Questa condizione, dettata ed imposta anche dalla società, ha condizionato le donne rendendole sterili, privandole delle opportunità di compiere la propria creatività. Le donne come tentano di iniziare qualcosa si sentono già sconfitte in partenza, perché sanno che dovranno scontrarsi con limitazioni più grandi di loro (la donna, se riesce in qualcosa meglio di un uomo, rischia di umiliarlo.) Anche la mancanza o quasi assenza di ambienti e contesti che incoraggino, supportino lo sviluppo del talento femminile già nei primi anni di vita rappresenta l'ennesimo impedimento. La società riserva aspettative rispetto alla donna soprattutto circa la sua maternità. Oggi l'immagine della donna è associata a fragilità, bellezza, purezza, nonviolenza, in opposizione alla figura maschile dominante padrone del tempo e del denaro. In passato, le donne erano escluse dall’istruzione, difatti alcune donne furono costrette ad assumere identità maschili pur di essere prese in considerazione e sul serio. Perciò la scuola oggi gioca un ruolo fondamentale per promuovere una cultura fondata sull’eliminazione di stereotipi e al riconoscimento dell'equità. Kern ci dice che un adulto creativo è un bambino sopravvissuto al processo di crescita. Fromm ci dice invece che la capacità di vedere e di rispondere, rende l'uomo disponibile e aperto, assieme alla capacità di meravigliarsi, la spontaneità, la libertà dove non sia posto per le discriminazioni, dove la differenza rappresenta un valore aggiunto ed un elemento positivo. Per concludere, possiamo dire che la creatività è senza dubbio la risorsa più importante per uomini e donne, qualità insita in ognuno di noi, che si sviluppa attraverso determinati contesti.
Identità di genere e modello professionale nel lavoro sociale: Diversità di atteggiamento, di aspettative, di modalità comunicative, di soggetti sessuali, nelle organizzazioni lavorative