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PRIMA LEZIONE

SEMEIOTICA: è una disciplina che studia il rilevamento e l’interpretazione dei sintomi e dei segni con
cui si manifestano le malattie (semeiotica = segno; teknè = metodo.)

È articolata in tre fasi:


- anamnesi
- esame obiettivo
- diagnostica di laboratorio e strumentale
Le prime due rappresentano i cardini della pratica medica e le basi del ragionamento diagnostico.

[Il clinico è abile se sa analizzare i sintomi. Il rapporto medico-paziente è fondamentale e si basa sia
su competenza scientifica sia sull’umanità.]

L’ANAMNESI

Anamnesi = di nuovo ricordare. È l’interrogatorio ai fini della raccolta di notizie e di dati riferiti dallo
stesso paziente oppure dai familiari; si inizia dalle informazioni remote fino a quelle più recenti.

Le manifestazioni cliniche delle malattie sono costituite da sintomi e segni:

- sintomi: manifestazioni SOGGETTIVE ( es. dolore, affanno) avvertite dal soggetto e non rilevabili
mediante esame fisico e indagini di laboratorio. Possono essere: febbre, palpitazioni, dispnea, tosse,
diarrea, vertigini.

- segni: reperti OBIETTIVI rilevati con l’esame fisico del medico e talora dallo stesso paziente (es.
tachicardia, ittero). Possono essere: lesioni cutanee, pallore, ittero, tachicardia, spato-splenomegalia
(aumento del fegato- del pancreas), edemi.

La traduzione in termini medici dei rilievi anamnestici si concretizza nella redazione della CARTELLA
CLINICA, un atto ufficiale.

L’anamnesi comprende quattro “capitoli”:

- analisi fisiologica (comprende lo sviluppo psico-fisico, le abitudini di vita, le abitudini alimentari,


alvo e diuresi, assunzione di farmaci, intolleranze, sede di residenza, recenti viaggi, servizio militare).
—> si pongono domande sulla nascita, sull’allattamento (il materno è fondamentale in quanto
contiene gli anticorpi), sui primi sviluppi (primi passi, formazione dei denti, prima parola), sulla
scolarità (pubertà e crisi puberale), sull’appetito e sulla sete (alterazioni quantitative e qualitative), sul
ciclo mestruale (ritmo, durata), alvo, diuresi (quantità di urina eliminata nelle 24 h, è di circa 1550 cc) e
minzione (atto che porta all’emissione dell’urina dalla vescica 3-5 nelle 24h) (es. poliuria, oliguria,
anuria). AGGIUNGI ALTERAZIONI DELLA DIURESI E DELLA MINZIONE.

- analisi familiare (importante per l’ereditarietà e la predisposizione per alcune malattie infettive,
cardiovascolari, formazione di tumori).

- analisi patologica remota (patologie preesistenti, interventi chirurgici, terapie croniche, la patologia
attuale è la più importante) —> le domande da effettuare sono quando - quale - come - perché.

- analisi patologica prossima

Dovrebbe essere compresa spesso un analisi lavorativa.


Sono inoltre compresi: sesso; età; stato civile; professione; luogo di nascita; luogo di residenza;
numeri di telefono di familiari.
SECONDA LEZIONE

ALTERAZIONI DEL CICLO MESTRUALE

Menorraggia: perdita di abnormi quantià ematiche con le mestruazioni.

Metroraggia: perdita di abnormi quantità ematiche indipendentemente dal ciclo.

Oligomenorrea: perdite mestruali poco abbondanti e ciclo molto lungo.


Polimenorrea: mestruazioni più frequenti.
Dismenorrea: mestruazione dolorosa.

Amenorrea: assenza del ciclo mestruale; si classifica in fisiologica (quando è assente prima della
pubertà, durante la gravidanza e dopo la menopausa), primitiva (quando la donna non ha mai avuto
ciclo mestruale prima dei 16 anni), secondaria (quando il ciclo prima presente si interrompe).

ALTERAZIONI DELLA DIURESI E MINZIONE

-Definizione di diuresi: produzione nei reni di urina.

Oliguria (poca), anuria (assente), poliuria (tanta) —> alterazioni quantitative


Nicturia (ripetuto bisogno di urinare durante il riposo notturno), Ematuria (presenza di sangue
nelle urine) —> alterazioni qualitative

-Definizione di minzione: emissione di urina attraverso l’uretra.

Pollachiuria: emissioni frequenti di piccole quantità di urina.


Disuria: difficoltà nell’urinare.
Stranguria: emissione lenta e intermittente di urina (simile ad iscuria).
Ritenzione urinaria: presenza di urina nella vescica che non riesce a svuotarsi.
Incontinenza paradossa: lo svuotamento vescicale non si verifica, o si verifica in misura minima;
solo il gradiente pressorio e la forza di gravità può determinare perdinte urinarie “paradossali”.
Incontinenza vera: perdita involontaria di urina.
Enuresi: ripetuto rilascio involontario di urina nei vestiti o nel letto in una fase di sviluppo in cui il
controllo degli sfinteri dovrebbe essere già acquisita (all’età di circa di 5 anni).
L’ESAME OBIETTIVO

Esame obiettivo: fase della semeiotica fisica che analizza lo stato generale di un paziente
attraverso l’esame dei principali parametri vitali sistemici e di relazione. Si effettua dunque un esame
fisico.
Si suddivide in:
- esame obiettivo GENERALE: valuta aspetti globali (abito costituzionale, stato di nutrizione,
facies,apparato scheletrico e muscolare, sistema linfoghiandolare, etc...)

- esame obiettivo SPECIALE: a carico delle varie regioni del corpo e dei vari apparati; si avvale delle
seguenti fasi —> ispezione, palpazione, auscultazione, percussione.

[L’esame fisico si basa anche sulla posizione dell’esaminatore e dell’esaminato.


Inizialmente il medico effettua un’ISPEZIONE GENERALE, inarcandosi verso di lui.
Per effettuare l’esame del torace anteriore, cuore e addome il medico si pone alla DESTRA del
paziente.
Per effettuare un esame del dorso e del torace posteriore si pone DIETRO al paziente; invece per
un esame del capo, del collo e dei linfonodi DAVANTI al paziente.]

L’esame fisico generale si basa su:


aspetto generale (comprende anche le domande “stupide” da porre al paziente (dove abita, in che
anno si trova...)) + CONTROLLO DEI 5 PARAMETRI FONDAMENTALI: respiro, pressione,
parametro sensorio, temperatura, polso. Seguono gli esami delle altri parti del corpo: arti, cuore,
pelle...

L’esame fisico speciale si fonda su quattro fasi:


1) L’ispezione:
- va eseguita in un ambiente confortevole;
- si invita il soggetto a spogliarsi;
- si comparano le parti simmetriche

2) la palpazione
- mani non fredde
- spiegare al soggetto cosa viene effettuato
- non si palpa direttamente nella zona dolorante
- si definiscono: la forma, le dimensioni, la consistenza, i caratteri della superficialità, la dolorabilità, il
termotatto.

3) la percussione
Viene effettuato un movimento che permette l’emissione di un suono che dipende dalla profondità e
dai tessuti che vengono attraversati. (Concetti di suono ipofonetico e iperfonetico; tecnica digito-
digitale che ha sostituito il martelletto).
- TORACE: suono chiaro polmonare
- ADDOME: suono timpanico, suono ottuso (manovra di Giordano per indagare la presenza di un
dolore renale)
-COLONNA

4) l’ascoltazione
Viene effettuata attraverso un fonendoscopio biauricolare dotato di una membrana o campana che si
poggia sulla superficie da auscultare.
L’auscultazione deve essere sempre SIMMETRICA.
- CUORE: toni cardiaci, soffi
-TORACE. Suoni polmonari
-ADDOME: valutazione peristalsi
TERZA LEZIONE
LA COSTITUZIONE

È l’espressione dell’insieme dei caratteri morfologici dello scheletro, delle masse muscolari e del
grasso sottocutaneo.
In un individuo normale vi è un armonico sviluppo tra le varie componenti del corpo.

INDICI DI VALUTAZIONE DELLA COSTITUZIONE (sono 3)

- il rapporto della distanza dalla sommità del capo all’osso pubico e la distanza dal pube alla
pianta dei piedi (= 0.9-1);

- la circonferenza toracica deve essere pari alla metà della statura;

- l’altezza del soggetto deve essere pari all’apertura delle braccia.

Indici di riferimento e alterazioni fisiologiche della costituzione (non patologiche!) che possono però in
alcuni casi portare allo sviluppo di patologie sono:

- NORMOTIPO (o fenotipo STENICO): sono rispettati i tre parametri precedenti.

- LONGITIPO ( o fenotipo IPOSTENICO): prevalenza dei diametri longitudinali.

- BRACHITIPO (o fenotipo IPERSTENICO): prevalenza dei diametri trasversali.

PESO E NUTRIZIONE

Il peso corporeo varia in rapporto all’altezza, all’età e al sesso.


Lo stato di nutrizione comprende anche altri caratteri quali l’alimentazione,volume dei muscoli e stato
trofico della cute.

Indici dello stato nutrizionale:

- rapporto peso-altezza (B.M.I) —> tra 20-25 normopeso; tra 15-19 sottopeso; < 15 compromissione
grave dello stato nutrizionale; 26-29 sovrappeso; >= 30 obeso (aumento probabilità sviluppo malattie
cardiovascolari).
- spessore pannicolo adiposo
- sollevamento pliche cutanee

Classificazione morfologica dell’obesità:

- primo tipo: obesità IPERGINOIDE (femmina) e GINOIDE (maschio) —> obesità prevalente a livello
dei fianchi o del bacino; la distribuzione dell’adipe assume un aspetto ascendente.

- secondo tipo: obesità IPERANDROIDE (maschio) o ANDROIDE (femmina) —> aumento a livello
scapolo omerale; la distribuzione dell’adipe assume un aspetto discendente.

- terzo tipo: obesità OTROANDORIDE (maschio) e ORTOGINOIDE (FEMMINA) la distribuzione


dell’adipe assume un aspetto parallelo.

- quarto tipo: fenotipo intermedio tra quelli descritti.


Altri parametri da valutare sono:

Decubito

Atteggiamento corporeo assunta al letto.


Si distingue in:

- attivo: nel mantenimento della posizione è attivamente impegnata la muscolatura scheletrica del
paziente.
- passivo: il paziente giace in condizioni totale di abbandono fisico o psichico, quasi in coma.

L’attivo può essere:

- indifferente: il paziente assume la posizione che vuole

- obbligato: il soggetto assume una posizione che gli arreca meno fastidio; può essere supino,
laterale (il paziente può decombente sul lato affetto ad es. in caso di abbondante versamento o
sul lato sano ad es. pleurite secca), ortopnoico (è indice di grave insufficienza respiratorio,
migliora gli scambi gassosi), genupettorale (es. in caso di pancreatite acute), prono + posizione a
cane di fucile (in caso di meningite acuta)

- preferito: il soggetto è in grado di modificare il proprio decubito senza che la sintomatologia si


aggravi oltre i limiti tollerabili.

Facies

Indichiamo le alterazioni espressive che possono derivare da modificazioni strutturali delle varie
componenti anatomiche che compongono la faccia, ma anche da fattori di ordine psichico.
una facies normale è detta COMPOSITA.

Patologie che riguardano la facies:

- acromegalia
- mixedema
- sindrome nefrosica
- sindrome di cusching
- nel morbo di parkinson
- ingrandimento della ghiandola parotide

Sensorio

- capacità di orientamento nello spazio e nel tempo


- Glasgow coma scale

Parametri vitali

- polso: frequenza, ampiezza, tensione, ritmicità


- frequenza respiratoria: normale (eupnea), bradi-tachipnea
- p.a.: sistolica, diastolica, differenziale normale, ipo e ipertensione
- temperatura: normale (apiressia),ipertermia, ipotermia —>g
Il polso

È determinato dall’onda sfigmica sospinta ad ogni sistole dal ventricolo al sistema


arterioso.

Serve per determinare

- attività cardiaca (energia contrattile del miocardio, gittata sistolica, frequenza e


ritmicità del cuore).

- elasticità delle pareti arteriose (pervietà dell’arteria e stato anatomico del vaso).

Sedi di palpazione

arterie succlavia - omerale - radiale - ulnare - addominale - iliaca comune -


femorale - poplitea - tibiale posteriore - pedidia. *

Malattia senza polso (molto probabile nelle ragazze): stenosi con chiusura
dell’arteria succlavia che non permette al sangue di raggiungere le altre arteria.

*Il polso viene determinato a livello:

- radiale
-carotideo
-popliteo
- pigliale post.
- pedidio

I caratteri del polso sono:

- frequenza: (la corretta è comparsa tra i 70-80 batt/min); alterazioni sono la


tachicardia e la bradicardia (negli sportivi la bradicardia è fisiologica). Possono
essere entrambe sinusale e non sinusale.
- ritmo: un alterazione è detta aritmia.
- forza: il polso può essere forte o debole.
- ampiezza: il polso può essere ampio, piccolo o filiforme.

Il polso in soggetti cardiopatici varia con l’attività fisica, con la frequenza


respiratoria e con la temperatura corporea.
Respiro

Caratteristiche:
- frequenza, ritmo e profondità —> quando normali il respiro è detto EUPNOICO.

Tipi N.B.:
- uomo: diaframmatico
- donna e bambini: costale

Nell’adulto la frequenza respiratoria è di 16-22 atti respiratori/min

Alterazioni
- POLIPNEA (ansia, febbre, anemia...)
-BRADIPNEA (collasso, coma, depressione del centro del respiro)

Variazioni
-APNEA: assenza di movimenti respiratori
-APNEUSI: arresto inspiratorio periodico del respiro
-BRADIPNEA: diminuzione della frequenza degli atti respiratori
-TACHIPNEA (o POLIPNEA): aumento della frequenza degli atti respiratori
-IPERAPNEA: aumento dell’intensità degli atti respiratori

Alcune patologie:
-Respiro di Biot: una forma di respiro patologico in cui si alternano gruppi di 4 o 5 atti respiratori
lunghi e profondi seguiti da fasi di apnea di durata variabile.
-Respiro di Cheyne-Stokes: In tale stato la persona alterna fasi di apnea anche lunga (si arriva
anche a 20 secondi) a fasi in cui si passa gradatamente da una respirazione profonda ad una
sempre più superficiale (cicli respiratori brevi e frequenti) che termina nuovamente nella fase di
apnea.
-Respiro di Kussmal: è una forma di respiro patologico associato a acidosi metabolica grave, causata
in particolare da chetoacidosi diabetica, o insufficienza renale. È una forma di iperventilazione
compensatoria in cui l'aumento della frequenza respiratoria ha lo scopo di incrementare l'eliminazione
dell'anidride carbonica per compensare la riduzione del pH del sangue.

Temperatura corporea

È normale fino a 37°(al cavo orale) - 36.8 ° (ascellare) - 37.4° (retto)


Ipotermia < 35°
Febbre < 40.5°
Iperpiressia >40.5°

La temperatura non è costante durante la giornata, ma esiste un ritmo cicardiano della t.c., ci sono
variazioni ad esempio durante il ciclo mestruale e l’attività fisica.

Pressione arteriosa

Come si misura la pressione.


Il Tono di Korotroff corrisponde alla pressione arteriosa sistolica.
Valori normali, ipertensione (per patologie cardiovascolari) e ipotensione (in alcuni casi fisiologica).
QUARTA LEZIONE

PATOLOGIE CUTANEE

La cute anatomicamente è formata da: epidermide, derma e sottocutaneo + annessi cutanei

Lesioni elementari della cute, si classificano in:

- piane: es. eritema (arrossamento circoscritto o diffuso dovuto ad iperemia attiva o passiva che
scompare alla vitropressione, può essere POLIMORFO, NODOSO e a BUTTERFLY); es. macchia
(non scompare a vitopressione); es. cicatrice (tessuto fibroso neoformsto che si forma in
sostituzione di perdita di sostanza, può essere ELOIDE); es. atrofia (alterazione regressiva con
riduzione progressiva delle strutture normali componenti la cute).

- rilevate —> a contenuto sieroso (liquido) es. pomfo (rilievo edematoso circoscritto di piccole
dimensioni circondate da un alone roseo o biancastro); es. vescicola (piccola cavità sotto lo strato
corneo, intraepiteliale o sottoepidermica, contenente siero —> può diventare bolla); es. pustola e
crosta; es. papula e nodulo (differenza con tumore e placca).
—> a contenuto solido

- secondarie (evoluzioni delle primarie): es. abrasione (perdita di sostanza superficiale che non
oltrepassa i limiti e che guarisce senza dar luogo a cicatrici); es. ragade (ulcera profonda e lineare
situata nelle zone cutanee soggette a tensione); es. ulcera (perdita di sostanza profonda che
interessa il derma e da luogo a cicatrizzazione).

Pigmenti normali
Il colore della pelle dipende dai pigmenti che si trovano direttamente nei tessuti oppure circolanti nel
sangue:

- melanina (nello strato basale) e melanoide (nello strato corneo)


- carotene (nello strato corneo e nel tessuto sottocutaneo)
- emoglobina ridotta (nei vasi sanguigni)
- emoglobina ossidata

Pigmentazioni cutanee

- pigmenti fisiologici (melanina, emoglobina ed il carotene)


- pigmenti non fisiologici (sostanze di origine endogena o esogena)

Le iperpigmentazioni possono essere distinte anche in base alla colorazione della cute:

- colorazione gialla: ittero, carotenemia, farmaci, sostanze chimica, uremia cronica,ecchimosi,


ematomi in fase di assorbimento.

-colorazione bluastra: cianosi, metemoglobina, sulfemoglobina.

- colorazione rossa: prevalenza di HB ossidata —> vasodilatazione, eritemi, flogosi.

- colorazione rosso-ciliegia: prevalenza di carbossiHB. —> avvelenamento da monossido di


carbonio

-melanosi: prevalenza di melanina per cause esterne o interne

- pigmentazioni metalliche: emosiderina (emocromatosi)


Descrizione di alcune patologie appena citate:

Cianosi

Colorazione azzurrognola o bluastra della cute e delle mucose (soprattutto labiali) prodotta da:

- un aumento della concentrazione assoluta di emoglobina ridotta nei capillari;


- dalla presenza di composti anormali nell’emoglobina (metaemoglobina, solfoemoglobina).

Sedi tipiche: labbra, bocca e unghie

Si verifica quando si supera il valore minimo di 5g per cento di emoglobina ridotta.

Si distingue in:

- generalizzata (o centrale) + grave: causata da cardiopatie (spesso congenite), malattie


polmonari e disordini ematici (policitemia vera)

- localizzata (o periferica): causata da inadeguata circolazione arteriosa (M. Di Raynaud), da


ostacolato ritorno venosa e da disturbi circolatori.

Ittero

Colorazione gialla della cute, delle sclere e delle mucose, dovuta a deposizione nei tessuti di
pigmento bilirubinico. La bilirubina è aumentata nelle sue frazioni diretta e/o indiretta.

Distinguiamo:

- ittero franco (bil > 2-2,5 mg/100 ml)


- subittero (bil > 1-2 mg/100 ml)

La bilirubina viene prodotta a livello del fegato all’80%, ma anche a livello del midollo osseo e dal
sistema reticolo-istiocitario.

Cinetica della bilirubina:

- trasporto nel sangue attraverso il legame con l’albumina e poi la capitanino da parte dell’epatocita
- coniugazione a livello dei microsomi
- trasporto nella celllula al polo biliare ed escrezione nel capillare
- degradazione nell’intestino a corpi bilinici e loro parziale riassorbimento
QUINTA LEZIONE

Edema

Definizione: tumefazione dovuto ad un accumulo abnorme di liquidi nei tessuti interstiziali.

Cause dell’edema:
- Aumento della pressione intracapillare dovuto o a un ostacolo al deflusso venoso oppure ad
una discrepanza tra liquidi ingeriti ed eliminati;
- Diminuzione della pressione collodio-osmotica (fissa a 30) che provoca ipoalbunimemia
(cirrosi o diete povere di proteine);
- Aumento della pressione interstiziale si ha una stasi linfatica;
- Aumento della permeabilità capillare —> flogosi.

L’edema può essere classificato come:

- Generalizzato o simmetrico: si osservano un aumento della pressione intra-capillare (e


quindi si possono verificare scompenso cardiaco, pericardite costrittiva), ritenzione idrica
(insufficienza renale acuta e cronica) e diminuzione pressione collodio-osmoica (sindrome
nefrosica, enteriti, ustioni, deficit proteici, epatopatie).
- Distrettuale: si osservano processi infiammatori (erisipela, ascessi, punture di insetti,
vasculiti), una stasi venosa (tromboflebiti, insuccessi venosa cronica), una stasi linfatica
(linfagiti, metastasi LN, post chirurgico, filariosi).

L’aumento della imbibizione dei tegumenti (cute e sottocutaneo) può raggiungere gradi diversi:

- Subedema (quando l’imbibizione è modesta)


- Edema dichiarato

Anamnesi dell’edema

All’ISPEZIONE si osserva una cute sovrastante tesa e lucente, con scomparsa delle pieghe
naturali; possono comparire strie lucenti chiare con vescicole, da cui trasuda sierosità.

Alla PALPAZIONE —> SEGNO DELLA FOVEA: infossamento che si ottiene con la
compressione digitale e che persiste dopo sospesa la pressione stessa.
SESTA LEZIONE

IPOPIGMENTAZIONI

L’ipopigmentazione è lo scarso colorito della cute, dei peli, delle piume per insufficiente
produzione di pigmenti; può costituire un fenomeno congenito o acquisito, fisiologico o
patologico.

Il pallore cutaneo è tipico dell’anemia, una condizione clinica che può essere a sé stante o di
accompagnamento di malattie croniche o autoimmuni.

Come sappiamo il sangue è distinto in una componente liquida e corpuscolata.


Prende il nome di “ematocrito” (HCT) il rapporto tra quota liquida/corpuscolata: un valore
normale per gli uomini è 40-45%, nelle donne tra 37-42%.
Una riduzione dell’ematocrito si ha in caso di anemie o emodiluizione (in caso di gravidanza
però è fisiologica la diminuzione!).
Un aumento di HCT si ha in caso di aumenti della quota cellulare (e non plasmatica), oppure in
caso di policitemia vera oppure di un emo concentrazione a causa della perdita di liquidi
eccessiva.

*Eritropoietina e ferro servono per una emopoiesi corretta. L’emopoiesi


nell’adulto sta nelle ossa piatte corte(cresta iliaca o livello sternale) o
nell’epifisi delle ossa lunghe.
——>
Accenni sull’eritropoietina

In caso di ridotta concentrazione di


ossigeno atmosferico, in caso di alterata
funzione cardiopolmonare o di diminuzione
del volume ematico, vengono stimolate le
cellule renali che aumentano la produzione
di eritropoietina che nel midollo aumenta la
produzione di globuli rossi ->
MECCANISMO A FEEDBACK

Accenni sullo striscio

—>
Alcune patologie legate al sangue
L’ANEMIA

*Talassemie sono
congenite, acquisite
da carenza di ferro.
Nellle malattie
croniche c’è carenza
funzionale di ferro,
ovvero la
concentrazione è
nella norma ma
viene dirottato e non
è utilizzato per la
sintesi dei globuli
rossi

—>
Quali sono i segni dell’anemia?

I segni e sintomi dipendono dalla riduzione della concentrazione di Hb e dalla velocità con cui si
instaura.
Il segno clinico fondamentale è il pallore cutaneo (soprattutto a livello delle sclere) dovuto ad una
ridotta concentrazione di Hb che induce un’ipossia tissutale, tuttavia vengono indotte una serie di
modificazioni compensatorie nell’organismo in modo da non aggravare la condizione di ipossia:
- Aumento della ventilazione polmonare
- Aumento della portata cardiaca
- Ridistribuzione del sangue verso gli organi vitali
- Diminuzione dell’affinità delle emazie per l’O2 (dovuto ad un aumento del 2,3-DPG)
- Stimolazione dell’eritropoiesi
Il sintomo clinico dell’ipossia è l’astenia (stanchezza) dopo uno sforzo.

La velocità con cui insorge l’anemia è importante ai fini dell’adattamento del corpo a questa
condizione. Nelle forme lievi si ha un meccanismo di compenso biochimico 2,3-DPG, nelle forme
gravi si ha un aumento della portata cardiaca in casi di anemia molto grave si ha un aumento della
frequenza cardiaca.

Sintomi dell’anemia causati da ipossia:


Crampi notturni, vertigini, cefalea, cardiopalmo, anginoso e claudicato intermittens.

All’esame obiettivo:
- Pallore cutaneo e mucoso
- Tachicardia e soffi funzionali
- Cute succulenta
- Unghie a vetrino di orologio
- Polso molle e frequente
- Ipotensione arteriosa
SETTIMA LEZIONE

L’esame emocromocitometrico ci permette già di fare diagnosi (come nel caso dell’anemia)
valutando il valore di emoglobina e del numero dei globuli rossi. In particolare il parametro che si
va a determinare è l’ MCV (volume corpuscolare medio) che definisce il volume medio degli
eritrociti e anche dei reticolociti.
In condizioni normali la reticolocitosi è tra 0-2%.
Quando invece è alterata:
OTTAVA LEZIONE
IL DOLORE

È una spiacevole esperienza sensoriale ed emotiva, associata ad un reale e potenziale


danno tissutale. Fa parte della nostra esistenza.

Possiamo distinguere un dolore:

- acuto e transitorio: è localizzato e chiaramente legato ad uno stimolo (meccanico,


termico o chimico) di alta intensità.
- cronico persistente o ricorrente: rappresenta uno stato patologico ed è il principale
indicatore di malattia in medicina.

La sensibilità dolorifica è affidata ad un sistema specifico di recettori periferici e vie nervose.

I RECETTORI sono costituiti dalle terminazioni delle fibre nervose, disposte a formare una
struttura reticolata nel contesto dei tessuti (cute, organi profondi).
Gli impulsi dolorifici sono trasportati da fibre nervose SOMATICHE e VISCERALI.

In generale:

—>
Generalmente il dolore si classifica come:

- somatico: mediato da nervi somatici o cerebrospinali (terminazioni nervose specializzate)—>


cefalea, artralgie, dolore frenico, dolore pleurico (pleura parietale), dolore peritoneale (peritoneo
parietale).

- viscerale: mediato da nervi parasimpatici e simpatici (terminazioni nervose non specializzate) —>
dolore cardiaco (angina, infarto), pericardite, dolore addominale (esofagite, gastrite, ulcera peptica ,
pancreatite). Il dolore viscerale può essere anteriore, proiettato lungo la linea mediana, oppure con la
discesa dello stimolo anche il riferimento del dolore si sposta in basso.

- riferito: si intende un dolore che si manifesta in una zona del corpo anche a considerevole distanza
dal viscere in cui si originano gli impulsi allogeni; è generato da un dolore a sede viscerale lontana, è
localizzabile meglio del dolore di origine viscerale e si accompagna spesso ad iperestesia.
Avviene quando viscere e segmento, sede del dolore di proiezione, hanno origine dallo stesso
abbozzo embrionario. Per tale motivo condividono anche l’innervazione.
Alcune fibre nervose provenienti da organi anche distanti entrano nel SNC con la stessa radice spinale
(cuore/braccio; testicolo/uretere; ovaio/uretere).

—>
IL DOLORE TORACICO

Il dolore somatico sarà superficiale, parietale, ben localizzato (puntorio!).


Evocato dalla pressione in determinati punti (localizzati mediante il test di Valleix).
Influenzato dai movimenti respiratori e dal cingolo scapolare.
Veicolato da fibre dei nervi intercostali e frenici.

Il dolore viscerale sarà retrosternale, profondo, diffuso, mal localizzabile con una notevole
irradiazione.

Come si caratterizza?

- modalità di insorgenza (acuta o cronica)


- sede del dolore
- fattori precipitanti (es. esercizio fisico, la posizione, la relazione con gli atti respiratori, al distanza
dai pasti)
- carattere (viscerale, pleurico, superficiale), la sua irradiazione, qualsiasi altro sintomo ad esso
associato (es. disapnea, nausea)
- durata
- manovre o farmaci allevianti

ANGINA PECTORIS

Dolore retrosternale percepito come sensazione di pesantezza, tensione, bruciore o


compressione. Il dolore può essere irradiato alla spalla sinistra, al collo e alla mandibola. Il dolore
è tipicamente esacerbato dallo sforzo fisico e dallo stress emozionale. Il dolore dura pochi minuti
(2-10) e si interrompe con il riposo e la somministrazione di nitroderivati.

In alcuni pazienti si manifesta con forme atipiche:

- dolore puntorio
- dolore simile ad eccesso di gas intestinali
- fastidio alla mascella ,ai denti, alle braccia e alla schiena
- fastidio che comincia all’epigastrio e dopo si irradia al torace
- disapnea con un dolore non ben definito

—>
INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO

Il dolore toracico dell’infarto acuto del miocardio è un dolore più intenso e prolungato nel
tempo (> 30 min) e non attenuato dalla somministrazione di nitroderivati.

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