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Il cane, uno di
famiglia !
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Introduzione
Prevenire deriva dal latino “praevenire”, che signifi‐
ca “arrivare prima”.
Con questo libretto intendiamo, appunto, contribui‐
re ad arrivare prima. Prima che un cane sia maltrat‐
tato. Prima che un viaggio all’estero si trasformi in
un’incognita. Prima che la vita di un animale diventi
essa stessa un problema per la famiglia. Prima
dell’incivile pratica dell’abbandono. Per prevenire
anziché reprimere.
Nel rapporto uomo animale la responsabilità è del
primo. Chi tiene un animale deve conoscerlo, saper
capire le sue esigenze, individuare eventuali incom‐
patibilità, conoscere le leggi.
Ecco dunque, crediamo che un di più di informazione
che questo libretto contiene, possa fornire un contri‐
buto per una scelta più consapevole, per una relazio‐
ne più vicina all’animale.
CONOSCERE PRIMA DI AGIRE
Francesco Lovaria
Direttore del Dipartimento di Prevenzione
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Sommario
Arriva un cane in famiglia! ………………………… pag. 4
La responsabilità del benessere ………….….... pag. 10
Una scelta consapevole …………………….…….… pag. 12
L’educazione di base (*) .…..….…..……..………… pag. 17
La garanzia nella compravendita …….……….. pag. 32
L’anagrafe canina ……………………………………… pag. 34
Il cane nei luoghi pubblici ....………………….….. pag. 42
All’estero con il cane …………………………….….. pag. 44
Buon viaggio ………………………………..………….... pag. 48
Prevenzione e cure …………………………………… pag. 52
Le leggi .……………………………………………………… pag. 75
(*) a cura della dott.ssa Sissi Paviotti, medico veteri‐
nario esperto in comportamento animale
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Arriva un cane in famiglia
Parliamo della scelta di un cane. Non può essere frut‐
to di emotività (l’ho visto alla televisione) o di legge‐
rezza. Anzitutto:
…. maschio o femmina?
Il maschio ha maggiore potenza fisica della femmina e
tendenza ad avere rapporti più conflittuali con altri
maschi. Marca il territorio con le urine, e se ci sono
femmine in calore nelle vicinanze può sfuggire al con‐
trollo.
Per la femmina considera la possibilità di gravidanze.
Sono desiderate o no? Riuscirai ad accudire i cuccioli
che debbono rimanere con la madre per due mesi ?
Se non vuoi che si riproduca dovrai sterilizzarla, e a
quali costi ?
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…. cucciolo o adulto?
Al cucciolo dovrai insegnare quasi tutto, e quindi che
dovrai essere molto disponibile a seguirlo.
L’adulto è meno adattabile ed ha già una sua
“educazione”. Informati se ha manifestato aggressivi‐
tà, e più in generale quali sono le sue caratteristiche.
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…. grande o piccolo?
Ricorda, come abbiamo detto all’inizio è necessario
garantire al cane un ambiente adatto alla sua specie,
pulito, con aree di riposo e protetto dalle intemperie
e che non disturbi i vicini e la possibilità di esprimere
un comportamento normale senza stress e paura.
Informati prima sulle peculiarità attitudinali
dell’animale, non sarà difficile confrontare le sue esi‐
genze con le caratteristiche di casa tua .
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…. pelo lungo o corto?
Anche qui bisogna prendere un impegno preventivo.
Se il pelo è lungo di solito bisogna spazzolare periodi‐
camente il cane. Possono essere necessari lavaggi e
toelettature. Bisogna anche pensare alla pulizia della
casa.
…. meticcio o di razza?
In generale, si può dire che il cane di una certa razza è
prevedibile circa le sue attitudini (ad esempio, si sa
che un setter ha bisogno di molto movimento). Anche
in questo caso la regola è informarsi prima e non do‐
po.
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….. cosa valutare?
La compagnia di un cane è un regalo bellissimo, ma è
anche una responsabilità importante per il benessere
e la salute dell’animale.
Pertanto, prima di accogliere un cane in famiglia valu‐
tate attentamente:
perché lo si desidera?
costante, cercando di evitare le brusche frenate e le accelerazioni improvvise,
si potrà offrirgli tutto ciò di cui ha bisogno per tutta
tenere aperto parzialmente il finestrino per far entrare aria fresca, evitando però
che l’animale sporga il muso: l’esposizione all’aria, specie se fredda, è spesso
la vita?
causa di congiuntiviti e/o otiti. Se i tragitti sono brevi meglio lasciare l’animale a
digiuno.
c’è già esperienza in proposito? Si è in grado di visi‐
tare diversi allevatori, rifugi e pensioni per animali
per trovare il cane adatto?
il cane avrà la possibilità di avere contatti frequenti
con altri cani ? Riceverà sufficiente attenzione uma‐
na?
il cane avrà la possibilità di fare sufficiente esercizio
fisico? Se tenuto in appartamento, potrà uscire a
passeggiare almeno due‐tre volte al giorno ?
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costante,
cercando di evitare le brusche frenate e le accelerazioni improvvise,
tenere aperto parzialmente il finestrino per far entrare aria fresca, evitando però
che l’animale sporga il muso: l’esposizione all’aria, specie se fredda, è spesso
sono stati considerati i costi di mantenimento e di
causa di congiuntiviti e/o otiti. Se i tragitti sono brevi meglio lasciare l’animale a
un’opportuna assicurazione?
digiuno.
si è pensato a chi tiene il cane durante le assenze
per lavoro o di vacanza?
ci sono in famiglia persone affette da particolari al‐
lergie? Oppure persone che hanno difficoltà di rela‐
zione con animali ?
c’è la possibilità, qualora necessario, di partecipare
a corsi di educazione comportamentale assieme al
cane?
Prevenire le malattie infettive con le vaccinazioni: alcuni vaccini possono essere
somministrati contemporaneamente, altri devono essere iniettati in sedi diverse, pur
nell’ambito della stessa seduta vaccinale. Come per i bambini, molte delle vaccina‐
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La responsabilità del benessere
Tenere un animale da compagnia è prima di tutto
una responsabilità verso un essere vivente.
L’animale, infatti, non è una cosa !
“Responsabile” deriva dal latino “respondere”, e cioè
essere chiamato a rispondere di certi atti, in questo
casi del benessere del proprio animale.
In sintesi, potremmo dire che prima di scegliere un
animale, dobbiamo responsabilmente capire se po‐
tremo per tutta la sua vita garantirgli:
1. una alimentazione idonea, con disponibilità di
cibo e acqua pulita;
2. un ambiente adatto alla sua specie, pulito, con
aree di riposo e protetto dalle intemperie e che
non disturbi i vicini;
3. la prevenzione delle malattie e la cura;
4. la possibilità di esprimere un comportamento
normale (es. un cane abituato a correre non
deve stare in appartamento);
5. di non avere stress e paura;
6. l’osservanza delle norme, nazionali e locali (es.
regolamenti comunali) che ne disciplinano la
detenzione.
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Se in coscienza, pensiamo di non riuscire a garantire
questi requisiti, per tutta la vita dell’animale, è me‐
glio non portarlo a casa. L’animale, infatti, non è un
oggetto, e soffrirà senz’altro se non gli vengono ga‐
rantite condizioni adeguate di ambiente e di relazio‐
ne.
E poi analizza anche le esigenze tue e della tua fami‐
glia. Ad esempio, c’è qualcuno che ha qualche allergia
connessa alla presenza dell’animale. Meglio pensarci
prima!!
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Una scelta consapevole
Informati sul tipo di cane più adatto al tuo stile di
vita e alla tua situazione familiare. Documentati
leggendo libri o pubblicazioni o consultando il web.
Consultati con un veterinario di fiducia e, in presen‐
za di bambini, anche con il pediatra.
Tutta la famiglia deve condividere la scelta, ricor‐
dando che gli adulti, responsabili per la cura e l'e‐
ducazione dell'animale, devono essere d’accordo
per primi, anche nella prospettiva dell’impegno re‐
lazionale.
Infatti, anche se molte volte sono i figli a desidera‐
re un animale, sono poi gli adulti a doversene
occupare!
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dal canile: con questa decisione puoi evitare ad
un cane abbandonato di trascorrere il resto della
sua vita in un canile.
Basta questo per capire l’importanza della scelta.
Informati sulle sue caratteristiche, in modo da ca‐
pire se è quello che cerchi e potrai garantirgli affet‐
to, l’ambiente e le cure adeguate.
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dall’allevamento o dal negozio: se cerchi un cuc‐
ciolo di razza, opta per un operatore serio e cono‐
sciuto. Visita l’impianto e verifica eventuali accredi‐
tamenti o iscrizioni a società cinofile.
Diffida di compravendite “sulla strada” o estempo‐
ranee.
L’operatore serio saprà darti tutte le informazioni
sul cucciolo: provenienza, stato sanitario, iscrizione
all’anagrafe canina e genealogia (pedigree).
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dal privato: verifica anche in questo caso come son
tenuti gli animali e chiedi informazioni sul loro stato
sanitario, genealogia, iscrizione all’anagrafe canina
e se c’è un veterinario che li segue.
Ricordati che anche il Servizio Veterinario dell’Azienda
Sanitaria può darti utili informazioni al riguardo
Fai attenzione !
Prima di prendere un cucciolo sappi che proprio quel‐
lo visto in vetrina o esposto in una fiera potrebbe es‐
sere uno di quelli oggetto di traffico illegale dai Paesi
dell’est Europa che li strappa alle cure materne solo
dopo poche settimane dalla nascita.
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf
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Valuta sempre preventivamente le spese che,
oltre all’acquisto, dovrai sostenere per la pre‐
venzione e l’eventuale cura delle malattie
dell’animale, e per il suo mantenimento (cibo,
cuccia, guinzaglio, toelettature, eventuali pen‐
sioni ecc.). Considera infine l’eventualità di una
assicurazione per danni.
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Educazione di base: come imparare a capirci:
Cosa s’intende per “educazione”?
E' un concetto diverso dall'addestramento:
L’educazione è l’acquisizione delle così dette compe‐
tenze emotive e sociali, cioè di quei comportamenti e
capacità necessari al corretto inserimento del cane in
famiglia e nella società.
Comincia alla nascita, si può dire che duri tutta la vi‐
ta, ma ha il suo periodo più intenso tra le 3 e le 20
settimane.
Non ha nulla a che vedere con l'imparare esercizi,
tipo “seduto”, “terra”, “fermo”, “piede”, ecc.
L’addestramento è, invece, l'insegnamento finalizzato
all'apprendimento di compiti specifici. Per l'appunto i
comandi “seduto”, “terra” (e molto altro) vengono
appresi dopo una corretta educazione di base e non
possono prescindere da essa.
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Quando iniziare ad educare il cucciolo?
Nessun cucciolo è troppo piccolo per capire!
Cosa insegnare al cucciolo?
Le stesse cose che ha iniziato a insegnare mamma
cagna, in primis la gestione degli stati emotivi e l'ac‐
quisizione dei cosi detti autocontrolli.
Seconda cosa fondamentale è insegnare al cucciolo le
regole gestionali, cioè cosa è permesso e cosa non lo
è, o, per meglio dire, come accedere educatamente
alle risorse importanti.
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N.B.: questi due cuccioli stanno chiedendo di giocare
in modo “maleducato”, in realtà l'unico che conosco‐
no in quanto cani. Non vanno sgridati, ma va spiegato
loro un modo più “carino” di chiederlo, ad es. utiliz‐
zando un giocattolo …….
Come fare?
Ciò che è fondamentale per insegnare al cucciolo (ma
anche ad un cane adulto) qualsiasi cosa è l'utilizzo di
una corretta comunicazione.
E', infatti, necessario non solo far capire al cane cosa
vogliamo da lui, ma anche essere in grado di capire
cosa lui ci sta dicendo!
Mentre noi diamo massima importanza alle parole,
per il cane è molto più importante la posizione del
corpo ed il tono della voce.
Prima di arrabbiarci con il cane perché non risponde
alle nostre richieste, dovremmo chiederci se quello
che gli abbiamo chiesto abbia per esso un minimo di
senso.
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Buona parte dei problemi di convivenza che abbia‐
mo con i nostri amici a quattro zampe sono, infatti,
collegati a delle incomprensioni tra noi e loro che
rischiano di rovinare la fiducia e quindi il rapporto.
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Problemi più frequenti:
non torna quando lo chiamo.....
tira al guinzaglio.....
abbaia sempre.....
non ascolta niente!!!
salta addosso.....
fa pipì ovunque.......
ll richiamo
E’ uno dei “comandi” più difficili!
Ma perché?
Quando diciamo “vieni” diamo per scontato che il
cane sappia a priori il significato della parola, ma per
un cane l'italiano è una lingua straniera che dobbia‐
mo prima insegnargli …...
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Spesso siamo incongruenti tra “prossemica” (quello
che diciamo con il corpo, molto importante per il ca‐
ne, molto secondario per noi) e richiesta
“verbale” (quello che chiediamo a parole, molto chia‐
ro per noi, molto oscuro per un cucciolo).
Se noi stiamo frontali al cane quando lo chiamiamo,
in realtà la nostra postura dice al cane di non avvici‐
narsi, se poi addirittura andiamo verso di lui, capirà
che “vieni” vuol dire che noi andiamo da lui.
Se poi arrivati da lui lo sgridiamo perché non è venu‐
to, capirà che al “vieni” è molto pericoloso avvicinar‐
si
Il guinzaglio
La passeggiata al guinzaglio dovrebbe essere un mo‐
mento di relax in cui cane e proprietario passano del
tempo assieme stando bene.
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Molto spesso non è cosi, ci sono tantissimi cani per
cui il guinzaglio rappresenta un grossissimo proble‐
ma, e quindi in passeggiata esprimono una serie di
comportamenti di conflitto/malessere.
Molti cani prendono il guinzaglio in bocca, solo pochi
lo fanno per gioco. La maggior parte sfoga in aggres‐
sività la frustrazione da guinzaglio. E' un importante
sintomo di disagio!!
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Per molti cani la passeggiata è “portarsi dietro” il
proprietario ……….
Per molti proprietari la soluzione diventa l'utilizzo di
sistemi che “bloccano” il cane: non sono una soluzio‐
ne corretta, perché se possono migliorare la passeg‐
giata del proprietario, peggiorano lo stress/malessere
del cane. Inoltre, il cane non impara nulla!!!
N.B.: collare a punte: VIETATO!!!!!
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L'obiettivo dovrebbe essere una passeggiata come
nella foto. Questo binomio sta “passeggiando assie‐
me”, ed il cane si fida di chi tiene in mano il guinza‐
glio.
Il cuore del problema sta nel fatto che quando si
prende un guinzaglio in mano ci si assume una gros‐
sa responsabilità, in quanto il cane dipende comple‐
tamente dalle nostre decisioni (percorso, andatura,
incontri, etc)
Noi invece ci sentiamo deresponsabilizzati dal fatto
che non puo scappare.
Questo ci porta a non guardare il cane e a metterlo
in situazioni di difficoltà La conseguenza è creare nel
cane desiderio di fuga o la sensazione di doversi ar‐
rangiare oppure di doverci difendere.
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Il gioco
Il gioco è un momento importantissimo.
Giocare con il cane non è solo molto importante,
ma è anche uno specchio del nostro rapporto.
Non esistono giochi pericolosi (es. tira e molla), ma
qualsiasi gioco mal gestito (anche lanciare una palli‐
na) può creare dei problemi.
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Avere come fine che il cane deve sempre perdere
non può che rovinare un rapporto che dovrebbe es‐
sere di collaborazione.
È utile al cane:
per fare attività fisica ;
per imparare a controllarsi;
per imparare a non pretendere ma a collabo‐
rare.
È utile al proprietario:
per divertirsi con il proprio cane;
per conoscere il proprio cane;
per imparare a collaborare piuttosto che a vin‐
cere;
per imparare a gestire i cane in presenza di
stimoli.
È utile al rapporto:
cane e proprietario imparano a essere compa‐
gni di gioco e quindi a collaborare e non a
competere.
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L'“abbaione”
Quasi sempre esprime un disagio
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Se il proprietario va dal cane e inizia ad urlare anche
lui, non importa se per zittire il cane, (lui non lo può
sapere), insegna al cane che in quella situazione è
bene abbaiare. Se quando arriva qualcuno alla por‐
ta o al cancello il primo che saluta l'ospite con il
proprietario alle spalle è il cane, noi diciamo al cane
che quella porta è sua, quindi tenderà a difenderla.
Se noi per questo lo sgridiamo, lo puniamo perché
esegue un compito che gli abbiamo assegnato noi.
Solo in alcune situazioni è sintomo di prepotenza.
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I cani delle foto precedenti stanno salutando “da ca‐
ne”. Se noi li respingiamo e li ignoriamo, diciamo loro
che non ci piace che saltino addosso, ma al tempo
stesso che non gradiamo il loro saluto. Se, invece, noi
ci scansiamo e li salutiamo quando sono con le quat‐
tro zampe a terra, diciamo loro che non ci piace se
saltano addosso, ma che c'è un modo diverso per
salutare che a noi piace di più (foto sotto).
In alcuni casi se per dissuadere il cane dal saltare ad‐
dosso noi lo spingiamo via, potremmo insegnare al
cane questo stesso comportamento.
Alcuni cani saltano addosso perché sono prepotenti,
o meglio non hanno imparato a ottenere ma solo a
pretendere (competenze sociali).
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I “bisognini”
Se il cane fa pipì o pupù in giro per casa, non ha
semplicemente imparato a farlo nel posto giusto
Ma dov'è il posto giusto?
È il posto dove noi lo premiamo un sacco!
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La garanzia nella compravendita:
La compravendita di animali è disciplinata dall’ art.
1496 del Codice Civile che tra l’altro recita: "nella
vendita di animali la garanzia per i vizi è regolata dal‐
le leggi speciali o, in mancanza, dagli usi locali. Se
neppure questi dispongono, si osservano le norme
che precedono." (art. 1490 e succ.).
In parole semplici, questo significa che in presenza di
una malattia o di un difetto preesistenti alla compra‐
vendita, opera la tutela della garanzia come per qual‐
siasi altro bene acquistato.
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L’anagrafe canina
L'allevatore deve cedere i cuccioli non prima di
due mesi di età, già muniti di microchip per
l’identificazione.
Non acquistare cani che non rispondono a que‐
sti due requisiti.
Se di origine italiana, il cane deve essere già i‐
scritto all'anagrafe canina al momento della
compravendita.
Se proveniente dall'estero, deve essere munito
di passaporto completo in ogni sua parte e vacci‐
nato contro la rabbia.
E’ obbligatorio iscrivere
il cane all’anagrafe cani‐
na comunale, con la re‐
gistrazione del codice di
identificazione contenu‐
to nel microchip appli‐
cato sull’animale, e dei
dati anagrafici del suo
possessore.
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il detentore del cane deve notificare entro 10 gior‐
ni il cambio di residenza o di dimora abituale (in
caso di possessore non residente ma dimorante
nel territorio regionale da almeno 1 anno).
Dove? Rivolgendosi all’ufficio anagrafe canina del
comune di nuova residenza
Come? Compilando e sottoscrivendo l’apposito
modello previsto dalla legge regionale 11 ottobre
2012, n. 20.
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Smarrimento o sottrazione del cane
Per evitare responsabilità in ordine al reato di abban‐
dono, bisogna notificare il fatto al Comune, dove il
cane è registrato, entro 10 giorni. L’Ufficio anagrafe
canina registra i dati obbligatori relativi all’evento,
utilizzando in ambiente web l’apposito applicativo
informatico della BDR.
Come? Compilando e sottoscrivendo l’apposito mo‐
dello 2 previsto dalla legge regionale 11 ottobre 2012,
n. 20, oppure inviando anche via fax al Comune una
dichiarazione munita di fotocopia di un valido docu‐
mento d’identità.
Dove? Presso l’ufficio anagrafe canina del comune in
cui il cane è iscritto
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In caso di ritrovamento del cane smarrito:
Il detentore del cane deve avvisare entro 10 giorni il
Comune.
Come? compilando e sottoscrivendo l’apposito mo‐
dello della 11 ottobre 2012, n. 20 oppure inviando
anche via fax al Comune una dichiarazione munita
di fotocopia di un valido documento d’identità. Do‐
ve? presso l’ufficio anagrafe canina del comune in
cui il cane è iscritto.
Decesso del cane:
Per cause già diagnosticate e certificate dal veteri‐
nario curante o per cause accidentali che, come tali,
non rappresentano un concreto pericolo di malattia
infettiva e diffusiva, il possessore:
può sotterrare le spoglie dell’animale in un terre‐
no a sua disposizione (es: giardino di casa);
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può consegnare le spoglie per la termodistruzio‐
ne al servizio veterinario dell’ASS 2 presso il pre‐
sidio del Canile Sanitario. Per saperne di più te‐
lefonare allo 0481 92900 e 0481 592842.
L’articolo 5, comma 2, della L.R. 20/2012 prevede
un’apposita procedura di consultazione‐
collaborazione tra Comune e ASS per il ricovero
presso le strutture convenzionate, in presenza di
una richiesta motivata, previo esame in particola‐
re:
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della situazione di disagio socio‐economico del
richiedente, che può comportare il venir meno
delle condizioni minime di protezione
dell’animale e/o costituire, in casi gravi, pericolo
anche per l’incolumità pubblica;
condizioni di salute dell’animale accertate dal
veterinario ufficiale;
(Es.: persone anziane e/o non autosufficienti, so‐
le, ammalate, private della libertà, in ristrettezze
economiche che non possono più provvedere a‐
deguatamente alla custodia e mantenimento del
proprio cane).
Come? Documentando i seri motivi che impedi‐
scono di continuare a detenere il cane.
Dove? Presso l’ufficio anagrafe canina del comu‐
ne di propria residenza/domicilio o la S.O.C. di
sanità Pubblica Veterinaria dell’ASS n. 2
“Isontina”.
Il cane è consegnato a una struttura di ricovero e
custodia fino a che non sia affidato a un privato,
che diventa il nuovo detentore.
40
Vuoi saperne di più
sull’anagrafe canina?
Vai all’indirizzo sotto riportato:
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/
docs/F21641/manuale_operativo_anagrafe_
canina.pdf
41
Il cane nei luoghi pubblici
Chi abita in città deve rispettare le norme che di‐
sciplinano la condotta dei cani in aree pubbliche,
luoghi aperti al pubblico, mezzi di trasporto urba‐
no ….
Guinzaglio e museruola
Sacchetto e/o paletta
42
Questa norma, dal significato facilmente intuibile,
rappresenta una forma di rispetto per le altre
persone che utilizzano quegli spazi. La contamina‐
zione ambientale crea disagio alle altre persone e
in qualche caso rappresenta anche un rischio sa‐
nitario importante.
Pubblici esercizi
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All’estero con il cane
Chi viaggia all'estero con il proprio animale deve
richiedere alla S.O.C. di Sanità Pubblica Veterina‐
ria dell’Azienda per i Servizi Sanitari n. 2
“Isontina” il passaporto per animali da compa‐
gnia, solo se trattasi di cani, gatti o furetti.
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Inoltre:
il cane deve essere identificato con microchip
e registrato nell’anagrafe canina regionale;
il gatto o il furetto deve essere identificato con
microchip;
l’animale deve essere stato vaccinato contro
la rabbia da almeno 21 giorni (se si tratta della
prima vaccinazione) e da non più di 11 mesi.
Per l’introduzione in Paesi extra Unione Europea,
è necessario anche un certificato veterinario in‐
ternazionale, che ha una validità di 10 giorni dal‐
la data di rilascio. Per alcuni Paesi vigono norme
sanitarie particolari e più restrittive, per proteg‐
gersi dal rischio di introdurre e diffondere malat‐
tie non presenti sul loro territorio.
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Per esempio nel Regno Unito, Irlanda, Malta, Svezia
o in altri Paesi dove la rabbia non è presente, è indi‐
spensabile un esame sierologico antirabbico pre‐
ventivo, misure contro l’echinococcosi e le zecche.
È indispensabile informarsi per tempo presso la
S.O.C. di Sanità Pubblica Veterinaria dell’ASS n. 2
“Isontina”.
46
Per saperne di più: visitate il nostro sito dove con un
semplice clic trovate altre informazioni per viaggiare
in sicurezza con gli animali
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf
47
Buon viaggio
Il trasporto in automobile può essere stressante e deve
pertanto essere effettuato nelle condizioni più confor‐
tevoli.
Alcune utili precauzioni: abituare l’animale già da cuc‐
ciolo a salire in auto. In un secondo momento può es‐
sere abituato allo spostamento con percorsi brevi e,
solo in seguito, con viaggi di più lunga durata.
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Se il viaggio è lungo è preferibile somministrare al cane
un piccolo pasto e fare soste frequenti (ogni 2/3 ore)
per permettergli di rilassarsi e di bere un po’ d’acqua
(non in quantità eccessiva: può favorire il vomito).
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I sintomi sono quelli classici che si manifestano anche
nelle persone: malessere generalizzato, salivazione
abbondante, affanno, vomito.
Il problema del mal d’auto può essere affrontato met‐
tendo in atto gli accorgimenti sopra ricordati, che
contribuiscono a ridurre il disagio del cane.
Se nonostante tutte le accortezze adottate il cane (o il
gatto) continuano a manifestare sintomi di chinetosi
potrebbe essere necessaria una terapia farmacologi‐
ca, che deve essere prescritta dal veterinario: sono
disponibili farmaci efficaci, sicuri e privi di effetti inde‐
siderati, quali l’apatia o la sonnolenza.
50
In molte regioni, comprese quelle del bacino Mediter‐
raneo, proliferano parassiti come la leishmania. I pa‐
rassiti sono fonte di sofferenza per l’animale. E costi‐
tuiscono un serio pericolo per la sua salute.
Inoltre, al momento del ritorno a casa, leishmania ed
eventuali altri parassiti possono mettere in pericolo la
salute degli altri animali e, in alcuni casi, anche quella
dell’uomo. E’ bene informarsi dal veterinario di fidu‐
cia su come prevenire l’infestazione del proprio ani‐
male.
Per saperne di più: visitate il nostro sito dove con un
semplice clic trovate altre informazioni per viaggiare
in sicurezza con gli animali
http://portale.ass2.sanita.fvg.it/pls/ass2doc/docs/F13382/guida+_spos_PET_NC.pdf
51
Prevenzione e cure
Il rapporto con il veterinario è importante non sol‐
tanto quando il cane si ammala, ma soprattutto per
una efficace prevenzione delle malattie. Vi sono in‐
terventi che hanno una funzione preventiva e che
vanno ripetuti periodicamente. Si tratta delle vacci‐
nazioni, della sverminazione o dell’eliminazione dei
parassiti esterni quali pulci e zecche. Inoltre il con‐
tatto periodico con il veterinario permette di avere
indicazioni corrette su tutti i dubbi che possono in‐
sorgere intorno alla gestione del cane, come ad e‐
sempio:
l’alimentazione personalizzata in base alla razza,
all’età, alle abitudini di vita del cane;
i documenti, le vaccinazioni ed i trattamenti anti‐
parassitari richiesti per viaggiare all’estero;
i metodi per il controllo della riproduzione dei ca‐
ni, sia maschi che femmine;
il check‐up generale con cadenza annuale;
l’igiene orale;
i consigli specifici per soggetti di razza.
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Prevenzione delle malattie infettive
Premessa
La vaccinazione stimola le difese immunitarie
dell’organismo contro specifiche malattie. Nelle pri‐
me settimane di vita i mammiferi sono protetti con‐
tro diverse malattie infettive grazie agli anticorpi
contenuti nel latte materno che ricevono nelle pri‐
me ore di vita.
Questa protezione di origi‐
ne materna dura però me‐
no di tre mesi. Per questa
ragione, i programmi di
vaccinazione iniziano in
genere intorno ai due mesi
d’età per essere completati
a circa 12‐13 settimane di vita.
Alcuni vaccini possono essere somministrati con‐
temporaneamente, altri devono essere iniettati in
sedi diverse, pur nell’ambito della stessa seduta vac‐
cinale. Come per i bambini, molte delle vaccinazioni
primarie sono effettuate attraverso una serie di i‐
niezioni successive.
53
Alcuni proprietari di cani sono portati a credere che
la prima vaccinazione sia sufficiente a proteggere
l’animale per tutta la vita: non è così !
Per mantenere la protezione sono necessari i richia‐
mi che mantengono attiva la protezione anticorpale
nel tempo. In assenza di richiami regolari, infatti, il
sistema immunitario può non essere in grado di ga‐
rantire una protezione adeguata.
Le vaccinazioni del cane sono registrate sul passa‐
porto o su un apposito libretto da parte del veteri‐
nario che riporta anche la data dei richiami. Il cuc‐
ciolo appena acquistato potrebbe avere già ricevuto
le prime vaccinazioni.
Il veterinario esegue il protocol‐
lo vaccinale più adatto
all’ambiente di vita di ciascun
animale, cioè ai rischi infettivi
cui esso è esposto. Di norma, il
protocollo vaccinale prevede la
somministrazione sottocutanea
di un ciclo di base di 2 dosi, di‐
stanziate di 15‐20 giorni, e un
richiamo annuale
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Parvovirosi canina
E’ probabilmente la più grave e comune malattia
infettiva del cane.
E’ provocata da un virus molto resistente, che può
sopravvivere all’esterno per lunghi periodi: un cuc‐
ciolo non protetto si può quindi ammalare venendo
a contatto con il virus presente nell’ambiente, senza
necessariamente venire a contatto con un cane ma‐
lato. La fonte principale di infezione sono le feci di
cani infetti: il virus può anche essere diffuso da ma‐
teriale contaminato (scarpe, abiti o il mantello e le
zampe di altri cani).
L’inizio della malattia è improvviso, con depressio‐
ne, rifiuto di acqua e cibo, vomito e diarrea abbon‐
dante e maleodorante, con tracce di sangue.
Nell’animale ammalato il virus può essere presente
in tutti i fluidi corporei (urine, feci, sangue, saliva e
scolo nasale). Nelle sue forme acute, l’epatite infet‐
tiva può causare la morte del cane entro 24‐36 ore e
colpisce più frequentemente, ma non esclusivamen‐
te, i cani giovani (primo anno di vita).
Principali sintomi sono: inappetenza, febbre alta,
dolori addominali, vomito, diarrea, ittero (nella ma‐
lattia in fase avanzata).
Alcuni cani guariti dalla malattia possono anche pre‐
sentare un appannamento della cornea (occhio blu).
Quelli che sopravvivono alla malattia possono dive‐
nire portatori e diffondere il virus.
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Leptospirosi
E’ provocata da batteri del genere leptospira pre‐
senti nell'urina degli animali infetti. Oltre che per il
cane, questa malattia può essere molto pericolosa
anche per l’uomo, a seguito di contatto con
l’ambiente umido contaminato da urina infetta.
Principali agenti di diffusione sono i roditori, che
eliminano le Leptospire con le urine. Nei cani la lep‐
tospirosi si trasmette direttamente, da animale ma‐
lato a sano, o indirettamente attraverso l’ingestione
di materiale contaminato dalle urine infette e assu‐
me due forme principali:
a) Leptospira icterohaemorrhagiae (sindrome di
Weil): contratta dai ratti mediante contatto
con urina infetta o acqua contaminata dai rat‐
ti. L'organo più colpito è il fegato, ma possono
essere danneggiati anche i reni. Nelle forme
più gravi, la morte può sopravvenire nel giro di
poche ore. I principali segni clinici sono: feb‐
bre, aumento dell'assunzione di acqua e di
orinazione, diarrea con tracce di sangue, vo‐
mito, ittero;
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b) Leptospira canicola: è trasmessa dall'urina di
cani infetti. I sintomi sono generalmente me‐
no gravi e gli organi più colpiti sono i reni. An‐
che l’ittero è meno frequente. I cani che guari‐
scono possono restare eliminatori di leptospi‐
re con le urine anche per un anno, costituen‐
do quindi una pericolosa fonte di infezione
per altri cani.
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Tosse canina
E’ una malattia contagiosa delle alte vie respiratorie
che i cani possono contrarre quando vivono a stret‐
to contatto (ad esempio nelle pensioni, nei raduni
per addestramento, in occasione di mostre canine,
ecc.).
Ne sono responsabili diversi agenti infettivi. La vac‐
cinazione interessa solitamente uno o due di essi. Di
norma, il vaccino viene somministrato sotto forma
di gocce nasali.
I principali sintomi sono tosse secca, accompagnata
talvolta da conati, moderata depressione e rialzo
della temperatura.
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Tosse dei canili
Malattia respiratoria di origine virale particolarmen‐
te contagiosa, specifica di canili, pensioni e alleva‐
menti, dove gli animali vivono in condizioni di affol‐
lamento e di scarsa igiene. E’ complicata da batteri.
I cani colpiti manifestano tosse secca che può dura‐
re molte settimane, causando disagio tanto al cane
quanto a chi vi convive.
La prevenzione si basa sulla specifica vaccinazione,
particolarmente consigliabile per i cani che vivono in
collettività (allevamenti) o che possono essere cu‐
stoditi, anche temporaneamente, in canili, pensioni
o rifugi.
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Rabbia
La rabbia può colpire tutti gli animali a sangue caldo
(mammiferi), uomo compreso. L’infezione è conse‐
guente al morso di un animale infetto, tramite il
quale il virus, presente nella saliva, penetra
nell’organismo.
Il periodo di incubazione, prima che si manifestino i
sintomi clinici di malattia, è estremamente variabile
ma, di norma, è compreso fra due e otto settimane.
Se il virus è presente nella saliva di un’animale mor‐
sicatore, esso palesa i sintomi della malattia entro
10 giorni. La malattia, con esito mortale, si manife‐
sta generalmente in tre fasi:
62
fase “paralitica”: dura 2‐4 giorni. Si sviluppa
una paralisi progressiva a partire dalla sede
del morso. Causa la paralisi della gola e del
muso, la mandibola pende verso il basso. Si
evidenzia la formazione di schiuma alla bocca,
il cane sbava e abbaia in modo anomalo. Que‐
sti sintomi sono seguiti da depressione, coma
e dalla morte per insufficienza respiratoria
Una volta che si manifestano i sintomi clinici, non è
possibile praticare alcuna terapia con successo. C’è
dunque solo la prevenzione, che si basa sulla vacci‐
nazione, comunque obbligatoria quando si porta il
cane all'estero. L’obbligatorietà si estende anche al
territorio nazionale in relazione alla particolare si‐
tuazione epidemiologica di un determinato territo‐
rio.
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La prevenzione e il controllo di questa temibile viro‐
si sono attuati essenzialmente attraverso la vaccina‐
zione orale delle volpi, che in Europa occidentale
costituiscono ancora il principale vettore della ma‐
lattia.
Si attua mediante la deposizione sul terreno di e‐
sche costituite da un impasto di grasso animale e
farina di pesce che ingloba una capsula contenente
il vaccino allo stato liquido.
La volpe, mangiando l’esca, perfora la capsula e il
liquido vaccinale, venuto così a contatto con la mu‐
cosa orale dell’animale, provoca una reazione im‐
munitaria che protegge la volpe dall’infezione.
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Parassitosi interne ed esterne
L’accertamento sull’eventuale presenza di parassiti
intestinali (ascaridi, trichiuri, ancylostomi, coccidi,
tenie, ecc.) può essere fatto con un esame micro‐
scopico delle feci, meglio se prima delle vaccinazio‐
ni, raccogliendo una piccola quantità di feci prodot‐
te nella stessa giornata.
Il controllo dei parassiti esterni (pulci, zecche, ecc.
…) si basa, invece, sull’applicazione di prodotti anti‐
parassitari in spray o spot‐on, effettuata con caden‐
za mensile (o diversa, secondo le indicazioni fornite
dalla casa farmaceutica produttrice) durante tutto il
periodo primaverile/estivo.
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La somministrazione spot‐on consiste nell’applicare
una fiala sulla pelle del dorso in 2/3 punti non rag‐
giungibili dal cane con il leccamento, senza poi toc‐
care l’animale per un’ora circa. Il prodotto di distri‐
buirà su tutto l’animale molto velocemente.
E’ un sistema sicuro ed efficace, impiegato in molti
medicinali veterinari in commercio.
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Filariosi cardio‐polmonare
La filariosi cardio‐polmonare è una malattia causata
da un parassita (Dirofilaria immitis) trasmesso da un
cane all’altro attraverso una puntura di zanzara.
Molto diffusa in Italia, è praticamente endemica nel‐
la pianura Padana dove ha già colpito più del 50%
dei cani .
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Dirofilaria immitis da uno stadio larvale microscopi‐
co può raggiungere in cinque‐sei mesi, nel cane, una
lunghezza di 20‐30 cm. all’interno delle cavità car‐
diache.
E’ una malattia subdola in quanto, nelle prime fasi,
quasi sempre asintomatica: nella maggior parte dei
casi i sintomi della malattia cominciano ad eviden‐
ziarsi, infatti, quando l’infestazione è già entrata in
uno stadio avanzato. I sintomi più comuni sono de‐
bolezza, difficoltà respiratorie, affaticabilità, tosse,
perdita di peso e di appetito. Con l’evolversi della
malattia il cuore, i polmoni ed altri organi del cane
subiscono danni sempre più gravi che compromet‐
tono prima le prestazioni del cane poi la salute nel
suo complesso.
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La guarigione può risultare problematica. Inoltre, un
animale ammalato è una possibile fonte di infesta‐
zione per altri cani.
Il trattamento è complesso e può comportare dei
rischi. Avviene comunque in tre fasi:
qualora la diagnosi sia confermata, il veterina‐
rio effettua un trattamento contro i parassiti
adulti utilizzando specifici prodotti;
sarà poi necessario eliminare le forme larvali
di Dirofilaria Immitis circolanti nel sangue, ve‐
rificando poi, con ulteriori analisi del sangue,
che il cane sia guarito
si inizia poi il programma di prevenzione.
La leishmaniosi è veicolata dalla puntura dell’insetto
chiamato flebotomo o pappatacio, simile alla zanza‐
re. Il flebotomo colpisce principalmente nel periodo
primaverile‐autunnale (maggio‐ottobre).
Numerose segnalazioni di casi di leishmaniosi canina
anche in aree tradizionalmente ritenute indenni
(Italia settentrionale) portano a concludere che non
esistono zone che possano essere considerate com‐
pletamente sicure.
La leishmania non viene trasmessa direttamente da
cane a cane (o da cane a persona): il protozoo infat‐
ti, per diventare infettante, deve prima compiere
nel flebotomo una parte del proprio ciclo biologico.
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Un cane infetto può vivere per molto tempo senza
manifestare i sintomi della malattia, spesso comun‐
que multiformi e talvolta difficili da inquadrare.
Alcuni animali possono presentare prevalentemente
una sintomatologia cutanea, altri, invece, vengono
colpiti negli organi interni (forma viscerale). Altri
ancora manifestano entrambi i tipi di sintomi.
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La sintomatologia "classica" della leishmaniosi com‐
prende: dermatite secca esfoliativa (tipo forfora),
perdita di peso, più o meno rapida, alopecia (ovvero
perdita di pelo) intorno agli occhi, sulle zampe, sul
dorso, lesioni alle orecchie (che perdono pelo e ma‐
nifestano vere e proprie ulcere sanguinolente), per‐
dita di sangue dal naso (dovuta a ulcere nella muco‐
sa orale, in cui sono presenti i parassiti), crescita ac‐
celerata delle unghie, dolori articolari (il cane se ne
sta spesso immobile in piedi, tenendo la testa bassa
per cercare sollievo), lesioni oculari.
Possono poi manifestarsi i sintomi legati ad un dan‐
no renale (aumento della sete e dell’urinazione, di‐
sappetenza, vomito, diarrea, ecc.) sino al coma ure‐
mico.
La diagnosi viene effettuata sul sangue, sull'urina, su
prelievi di linfonodi, midollo osseo e milza.
I cani che reagiscono bene alle terapie possono con‐
tinuare a vivere anni senza più manifestare i sintomi
ed alcuni possono negativizzarsi .
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Tuttavia sono possibili delle recidive e per questo
motivo in genere si effettuano esami di laboratorio
periodici.
La lotta ai flebotomi può essere condotta con inset‐
ticidi e/o operazioni di bonifica ambientale atte ad
eliminare le cause favorenti lo sviluppo larvale.
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Dall’aprile 2012 è disponibile un vaccino per la
leishmaniosi canina.
La prima vaccinazione (eseguita con tre inoculazioni
a distanza di tre settimane) va eseguita su cani di
almeno 6 mesi di età, dopo l'esecuzione di un test
rapido per accertare che il cane non sia sieropositi‐
vo alla malattia.
Il protocollo vaccinale prevede poi un richiamo an‐
nuale.
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Le leggi
A. Norme penali
La legge 189 del 20 luglio 2004 punisce penalmen‐
te:
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ovvero li sottopone a trattamenti che pro‐
curano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di
cui al primo comma deriva la morte dell'ani‐
male”.
3. l’uccisione per crudeltà o senza necessità:
“chiunque, per crudeltà o senza necessità, ca‐
giona la morte di un animale è punito con la
reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.
4. il combattimento: “chiunque promuove, orga‐
nizza o dirige combattimenti o competizioni
non autorizzate tra animali che possono met‐
terne in pericolo l'integrità fisica è punito con
la reclusione da uno a tre anni e con la multa
da 50.000 a 160.000 euro. La pena è aumenta‐
ta da un terzo alla metà:
se le predette attività sono compiute in con‐
corso con minorenni o da persone armate;
se le predette attività sono promosse utiliz‐
zando videoriproduzioni o materiale di qual‐
siasi tipo contenente scene o immagini dei
combattimenti o delle competizioni;
se il colpevole cura la ripresa o la registra‐
zione in qualsiasi forma dei combattimenti o
76
delle competizioni.
Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato,
allevando o addestrando animali li destina
sotto qualsiasi forma e anche per il tramite di
terzi alla loro partecipazione ai combattimen‐
ti di cui al primo comma è punito con la reclu‐
sione da tre mesi a due anni e con la multa da
5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica anche ai proprietari
o ai detentori degli animali impiegati nei com‐
battimenti e nelle competizioni di cui al primo
comma, se consenzienti.
Chiunque, anche se non presente sul luogo del
reato, fuori dei casi di concorso nel medesimo,
organizza o effettua scommesse sui combatti‐
menti e sulle competizioni di cui al primo com‐
ma è punito con la reclusione da tre mesi a
due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 eu‐
ro”.
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5. gli spettacoli o manifestazioni con animali
vietati: “Salvo che il fatto costituisca più grave
reato, chiunque organizza o promuove spetta‐
coli o manifestazioni che comportino sevizie o
strazio per gli animali è punito con la reclusio‐
ne da quattro mesi a due anni e con la multa
da 3.000 a. 15.000 euro. La pena è aumentata
da un terzo alla metà se i fatti di cui al primo
comma sono commessi in relazione all'eserci‐
zio di scommesse clandestine o al fine di trar‐
ne profitto per sè od altri ovvero se ne deriva
la morte dell'animale”.
Chi esegue prioritariamente i controlli: Polizia Mu‐
nicipale e Corpo Forestale
Le attività di prevenzione dei reati di cui alla legge
189 sono demandate in via prioritaria al Corpo Fore‐
stale dello Stato e, nell'ambito territoriale dell'ente
di appartenenza ed in quello funzionale dei rispettivi
ordinamenti ed attribuzioni, ai Corpi di polizia muni‐
cipale e provinciale, ferme restando comunque le
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B. Norme regionali
Legge regionale n. 20 dd. 10.11.2012 “Norme per
il benessere e la tutela degli animali di affezione”
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Stabilisce, in capo al detentore, le responsabili‐
tà e i doveri di custodia e di tutela della salute e
del benessere di un animale d’affezione, anche
ai fini degli obblighi di registrazione all’anagrafe
canina regionale, già trattati in altra sezione del
presente opuscolo.
Tra l’altro, vieta di allontanare dalla madre i
cuccioli di cane e gatto prima dei due mesi di
età.
La legge regolamenta inoltre i requisiti struttu‐
rali, funzionali e organizzativi degli impianti adi‐
biti al ricovero e alla custodia degli animali.
Sono disciplinate, inoltre, le attività ai fini com‐
merciali quali l’allevamento, l’addestramento le
e la custodia, sottoposte a rilascio di nulla‐osta
di cui all’articolo 24 del Regolamento di Polizia
Veterinaria, approvato con D.P.R. 8 febbraio
1954, n. 320.
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Delibera di Giunta Regionale n. 1317 dd.
1.6.2007 in materia di benessere degli animali
di compagnia e pet‐therapy
La Delibera di Giunta Regionale n. 1317 dd.
1.6.2007, all’art. 2, Responsabilità e doveri del
detentore, prevede che:
… in Regione Friuli ‐ Venezia Giulia chiunque con‐
viva con un animale da compagnia o abbia ac‐
cettato di occuparsene è responsabile della sua
salute e del suo benessere e deve provvedere
alla sua sistemazione e fornirgli adeguate cure
ed attenzione, tenendo conto dei suoi bisogni
fisiologici ed etologici, secondo l’età, il sesso, la
specie e la razza ed in particolare:
A) rifornirlo di cibo e di acqua in quantità suf‐
ficiente e con tempistica adeguata;
B) assicurargli le necessarie cure sanitarie ed
un adeguato livello di benessere fisico ed
etologico;
C) tener conto, nel caso in cui l’animale venga
adibito alla riproduzione, della sua salute
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