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Impianti Industriali e

Sicurezza sul Lavoro

Luoghi di Lavoro

realizzazione di un impianto

La sicurezza sul lavoro


Gestione del rischio

- definizioni
- approccio metodologico

Normativa
- aspetti legislativi essenziali
- ruoli aziendali
- organi di vigilanza
Gestione della sicurezza negli impianti industriali
- LUOGHI DI LAVORO
- movimentazione manuale di carichi
- utilizzo in sicurezza di carrelli e di trasporti meccani
- progettazione in sicurezza degli impianti

Decreto Legislativo n. 81
del 9 aprile 2008
Sostituisce
il
precedente
D.Lgs.493/96, recante attuazione
della direttiva 92/58/CEE concernente
le prescrizioni minime per la
segnaletica di sicurezza e/o di salute
sui luoghi di lavoro.

IMPIEGO DEL COLORE


NELLAMBIENTE DI LAVORO
(Allegati XXIV e XXV, D. Lgs. 81/2008)

A COLORI FUNZIONALI
B COLORI DI SICUREZZA
ROSSO: materiale antincendio
VERDE: sicurezza
GIALLO / ARANCIO: pericolo

Tabella
dei colori
(Allegati XXIV, D.
Lgs. 81/2008)

Tabella dei colori distintivi delle tubazioni


(Norma UNI 5634)

Tipologie di Segnali
DIVIETO

forma rotonda
colori: bianco, rosso, nero

AVVERTIMENTO

forma triangolare
colori: giallo, nero

PRESCRIZIONE

forma rotonda
colori: azzurro, bianco

Segnaletica di divieto

Segnaletica di avvertimento

Segnaletica di prescrizione

TIPOLOGIE DI SEGNALI
SALVATAGGIO

ANTINCENDIO

forma quadrata / rettangolare


colori: verde, bianco

forma quadrata / rettangolare


colori: rosso, bianco

SEGNALAZIONE OSTACOLI

strisce a 45
colori: giallo / nere
bianco / rosso

Segnaletica di salvataggio

Segnaletica antincendio

CARATTERISTICHE DEI CARTELLI


(Allegato XXV, D. Lgs. 81/2008)

dimensioni

A > L 2 / 2000
- A : superficie del cartello
(espressa in m2)

- L : distanza alla quale il cartello


deve essere ancora visibile
(espressa in m)

buona visibilit e comprensione


leggibili per almeno 15 min. in caso di incendio

Altri tipi di segnaletica


segnali luminosi, es. dispositivo sui mezzi di
sollevamento e carrello elevatore, spie e indicatori luminosi
segnali acustici, es. avvisatore metta in moto di una
macchina, avvisatore retromarcia carrello elevatore,
segnale antincendio ed evacuazione
segnali verbali, per la comunicazione tra un emettitore
e un ascoltatore (si impiega ad esempio nei lavori svolti da
pi di un operatore che devono tra loro coordinarsi)
segnali gestuali, per la comunicazione tra un
segnalatore ed un operatore (si impiega per es. nei cantieri
per le istruzioni di manovra alle gru) (Allegato XXXII, D. Lgs. 81/2008)

Prescrizioni per i segnali gestuali


(Allegato XXXII, D. Lgs. 81/2008)

Applicazione Metodologia RBM: da RBS

LUOGHI DI LAVORO, art. 62 D.Lgs. 81/08


e Integrazione del D.Lgs.106/09
Si intendono per LUOGHI DI LAVORO i luoghi:
a)destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati
allinterno dellazienda o dellunit produttiva,
nonch

ogni

altro

luogo

di

pertinenza

dellazienda o dellunit produttiva accessibile


al lavoratore nellambito del proprio lavoro.
b) i campi. I boschi e altri terreni facenti parte di
unazienda agricola o forestale

AZIENDA
1. DIVIDERE L'AZIENDA IN
AREE OMOGENEE DI
LAVORO;

Rilevazioni

Identificazione aree operative

2. ALL'INTERNO DI OGNI
AREA OMOGENEA,
SELEZIONARE LE
DIVERSE MANSIONI E
PROCESSI SVOLTI;

Area operativa scelta

Fattore di rischio

Analisi in dettaglio per


fattore di rischio
Riferimenti
normativi tecnici e
di legge

altra area

Banca
Fattori di rischio
Tab. 5
altro fattore

Identificazione dei pericoli

ABS(Activity Breakdown Structure )

3. RILEVARE, PER OGNI


PROCESSO,
MANSIONE, TUTTI I TIPI
DI PERICOLO
PRESENTI

RBS (Risk Breakdown Structure)


Organizzazione
Struttura

no
Ultimo
fattore?
si

Ultima
area?

no

si

FINE

4. VALUTARE IL GRADO
DI RISCHIO R,
ASSEGNANDO UN
VALORE AI PARAMETRI
P, D ED E, COME
INDICATO IN
PRECEDENZA

RBM (Risk Breakdown Matrix)

Organizzazione
Il D.Lgs 81/2008 prevede che, nelluso di
attrezzature mobili, semoventi e non, il datore di
lavoro assicuri che vengano disposte e fatte
rispettare :
- regole di circolazione;
- misure organizzative per evitare che i lavoratori a
piedi si trovino nellarea di manovra delle
attrezzature.

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Principali responsabilit del DL


art. 18 D.Lgs 81/2008

Organizzazione Servizi:
flussi (area produttiva e non, prodotti/persone/mezzi),
utilizzo attrezzature, manutenzione, promozione
sicurezza

Pericoli Strutturali
Requisiti dei luoghi di lavoro
(Allegato IV, D. Lgs. 81/2008)

Altezza, cubatura, superficie (pt 1.2)


Pavimenti (pt 1.3)
Vie di circolazione e passaggi (pt 1.4)
Vie ed uscite di emergenza (pt 1.5)
Porte e portoni (pt 1.6)
Scale (pt 1.7)
Illuminazione (pt 1.10)
Luoghi di lavoro esterni (pt 1.8)
Banchine (pt 1.3)

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Luoghi di lavoro chiusi con numero di addetti > 5


(art. 6 D.P.R. 303/56 modificato dal D. Lgs. 626/94 e sostituito dal D.Lgs. 81/2008
allegato IV, punto 1.2)

ALTEZZA NETTA 3 m
CUBATURA NETTA 10 m3 /ADDETTO
SUPERFICIE 2 m2 / ADDETTO
Valori lordi senza deduzione di mobili,
macchine e attrezzature

Pavimenti
D.Lgs. 81/2008, all. IV,
punto 1.3.2.
I pavimenti dei
locali devono essere
fissi, stabili ed
antisdrucciolevoli
nonch esenti da
protuberanze, cavit
o piani inclinati
pericolosi

Requisiti
Richiesti

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Vie di Circolazione, Zone di Pericolo,


Pavimenti e Passaggi
(all. IV p.to 1.4 D. Lgs. 81/08)

devono essere situate e calcolate in modo che i


pedoni o i veicoli possano utilizzarle facilmente
in piena sicurezza anche per i lavoratori operanti
nelle loro vicinanze.

qualora
sulle
vie
di
circolazione siano utilizzati
mezzi di trasporto, dovr
essere prevista per i pedoni
una distanza di sicurezza
sufficiente (es. 700 mm)

Vie di Circolazione, Zone di Pericolo,


Pavimenti e Passaggi
(all. IV p.to 1.4 D. Lgs. 81/08)

il calcolo delle dimensioni delle vie di circolazione


in relazione al potenziale numero di utenti e al tipo di
impresa.
le vie di circolazione dei veicoli devono avere una
distanza sufficiente da porte, portoni, passaggi per
pedoni, corridoi e scale.
il tracciato delle vie di circolazione deve essere
evidenziato cos come eventuali ostacoli non
eliminabili dalle vie di circolazione e passaggio

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Corridoio a senso
unico

Corridoio a
doppio senso di
marcia

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Esempio di distribuzione degli spazi

Vie di Circolazione, Zone di Pericolo, Pavimenti e


Passaggi

Vie di transito sgombre/ingombre di merce

Scorretta/Corretta disposizione dei materiali

La circolazione interna aziendale costituisce nella


maggior parte delle aziende una potenziale fonte
di rischio ed causa spesso di gravi infortuni.

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Vie di Circolazione, Zone di Pericolo,


Pavimenti e Passaggi

Le installazioni sporgenti devono essere


protette contro eventuali urti

Devono essere presi provvedimenti per


evitare investimenti dei pedoni da parte di
veicoli per esempio
con sbarramenti o con barriere deviatrici

Attraversamenti Pedonali

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Esempio di distribuzione degli spazi

Vie ed uscite di emergenza


(D. Lgs. 81/2008, Allegato IV, punto 1.5 )

via di emergenza: percorso senza ostacoli


al deflusso che consente alle persone che
occupano un edificio o un locale di
raggiungere un luogo sicuro
uscita di emergenza: passaggio che
immette in un luogo sicuro
luogo sicuro: luogo nel quale le persone
sono da considerarsi al sicuro dagli effetti
determinati

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Vie ed uscite di emergenza


(D. Lgs. 81/2008, Allegato IV)

Vie demergenza ostruite da materiali

Vie demergenza sgombre da materiali

Le vie e le uscite di emergenza, non


devono essere ostruite da oggetti in modo
da poter essere utilizzate in ogni momento
senza impedimenti

Vie ed uscite di emergenza


Devono essere adeguatamente distribuite e
dimensionate in rapporto ai rischi presenti, alle
dimensioni dei luoghi di lavoro ed al numero di
persone.
Criteri di scelta
grado di rischio incendio (ai sensi del D.M.
10/03/98: basso, medio, alto)
affollamento
lunghezza del percorso di uscita

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Vie ed uscite di emergenza


dove prevista pi di una via di uscita, la
lunghezza del percorso per raggiungere la
pi vicina uscita di piano non dovrebbe essere
superiore ai seguenti valori:
15 30 metri (tempo max. di evacuazione 1
min) per aree a rischio di incendio elevato
30 45 metri (tempo max. di evacuazione 3
minuti) per aree a rischio di incendio medio
45 60 metri (tempo max. di evacuazione 5
minuti) per aree a rischio di incendio basso

Vie ed uscite di emergenza


i percorsi duscita in ununica direzione devono
essere evitati; in caso contrario la distanza da
percorrere non dovrebbe essere superiore ai
seguenti valori:
6 15 metri (tempo max. di evacuazione 30 s)
per aree a rischio di incendio elevato
9 30 metri (tempo max. di evacuazione 1
minuto) per aree a rischio di incendio medio
12 45 metri (tempo max. di evacuazione 3
minuti) per aree a rischio di incendio basso

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Vie ed uscite di emergenza


Per i luoghi a rischio di incendio medio o basso, la
larghezza complessiva delle uscite di piano deve essere
non inferiore a:

conforme alla normativa antincendio (D.M. 10/03/1998)


- A, affollamento: numero delle persone presenti al piano
- il valore 0,60 costituisce la larghezza (in m) sufficiente al
transito di una persona (modulo unitario di passaggio)

Vie ed uscite di emergenza


Devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il
pi rapidamente possibile un luogo sicuro.
Devono essere facilmente apribili nel senso dellesodo
con eccezioni
Divieto di utilizzare porte scorrevoli verticalmente,
saracinesche a rullo, porte girevoli su asse centrale
Devono essere adeguatamente segnalate
Devono essere dotate di illuminazione di sicurezza
Devono essere facilmente accessibili e manovrabili,
sgombre e non ostruite

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Porte e portoni:
delimitazione
passaggi

Porte e portoni per uscite regolamentari


Le porte e i portoni apribili nei due versi devono
essere trasparenti o essere muniti di pannelli
trasparenti
sulle porte trasparenti deve essere apposto un
segno indicativo allaltezza degli occhi; inoltre,
se del caso, queste devono essere protette
contro lo sfondamento
le porte scorrevoli devono disporre di un sistema
di sicurezza che impedisca loro di uscire dalle
guide o di cadere

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Porte e portoni per uscite regolamentari


Le porte e i portoni che si aprono verso lalto
devono disporre di un sistema di sicurezza che
impedisca loro di ricadere
le porte e i portoni ad azionamento meccanico
devono funzionare senza rischi di infortunio per i
lavoratori. Essi devono essere muniti di
dispositivo di arresto di emergenza facilmente
identificabile ed accessibile e poter essere aperti
anche manualmente

Porte e portoni per uscite regolamentari


(D. Lgs. 81/2008, Allegato IV, punto 1.6)

Locali di lavoro con NUMERO DI ADDETTI


> 5 e lavorazioni con pericolo di SCOPPIO
e INCENDIO
obbligo di
1 porta di larghezza minima 1,20 m
ogni 5 addetti

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Pronto Soccorso
(D. Lgs. 81/2008, allegato IV, punto 5)

Le attrezzature di pronto soccorso devono essere


previste nelle aziende con numero di addetti > 25;
Il locale di pronto soccorso deve essere previsto nei
seguenti casi:
n addetti > 50 e attivit con sostanze nocive o
pericolose
n addetti > 5 addetti se ubicate lontano da posti di
pubblico soccorso o attivit con rischi specifici
(scoppio, asfissia, avvelenamento, ecc.)
per complessi industriali di grandi dimensioni si devono
prevedere pi locali

Gabinetti e Lavabi
(D. Lgs. 81/2008, allegato IV, punto 1.13.3)

Necessit di gabinetti e lavabi con acqua


calda;
Separati tra uomini e donne; se addetti di
sesso diverso < 10 utilizzo separato
Disponibili in prossimit dei locali di riposo,
degli spogliatoi e dei posti di lavoro.

23

Aperture nel suolo e nelle pareti


(D. Lgs. 81/2008, allegato IV, punti 1.5.14.1 e seg.)

Le aperture esistenti nel pavimento degli ambienti


di lavoro o di passaggio devono essere provviste
di solide coperture o di parapetti normali atti ad
impedire la caduta delle persone.
Le aperture nelle pareti,
che
permettono
il
passaggio
di
una
persona e con pericolo
di caduta per dislivelli
superiori ad 1 metro,
devono
essere
provviste di barriera o
parapetto normale.

Parapetto normale
(D. Lgs. 81/2008, allegato IV, punti 1.7.2.1 e seg.) )

considerato normale un parapetto che soddisfi alle seguenti


condizioni:
sia costruito con materiale rigido e resistente in buono stato di
conservazione;
abbia unaltezza utile di almeno un metro;
sia costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio
posto a circa met distanza fra quello superiore ed il pavimento;
sia costruito e fissato in modo da poter resistere al massimo
sforzo cui pu essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni
ambientali e della sua specifica funzione.

24

E considerato parapetto normale con arresto al


piede il parapetto definito al comma precedente,
completato con fascia continua poggiante sul
piano di calpestio ed alta almeno 15 centimetri.
E considerata equivalente ai parapetti definiti ai
commi precedenti, qualsiasi protezione, quale muro,
balaustra, ringhiera e simili, realizzante condizioni di
sicurezza contro la caduta verso i lati aperti, non
inferiori a quelle presentate dai parapetti stessi.

Protezione delle impalcature,


delle passerelle e dei ripiani
(D. Lgs. 81/2008, allegato IV, punti 1.7.3)

Le impalcature, le passerelle, i ripiani, le


rampe di accesso, i balconi ed i posti di
lavoro o di passaggio sopraelevati devono
essere provvisti, su tutti i lati aperti, di
parapetti normali con arresto al piede o
di difesa equivalenti.
Tale protezione non richiesta per i piani di
caricamento di altezza inferiore a m. 2,00.

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Scale fisse a gradini


destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro
(art. 113, comma 1, D. Lgs. 81/2008)

Costruite e mantenute in modo da resistere ai


carichi massimi derivanti da affollamento per
situazioni di emergenza.
Dette scale ed i relativi pianerottoli devono
essere provvisti, sui lati aperti, di parapetto
normale o di altra difesa equivalente.
Le rampe delimitate da due pareti devono
essere munite di almeno un corrimano.

Dimensioni degli elementi costitutivi di una


scala

Gradini con bordi antiscivolo

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Scale a gradini
Passerella rialzata protetta al di sopra di una linea di produzione

Scale semplici portatili


(art. 113, comma 3, D. Lgs 81/2008)

costruite con materiale adatto alle


condizioni dimpiego, resistenti
nellinsieme e nei singoli elementi,
con dimensioni appropriate al loro
uso.
provviste
di
dispositivi
antisdrucciolevoli alle estremit
inferiori, ganci di trattenuta o
appoggi
antisdrucciolevoli
alle
estremit superiori se necessario
per assicurare la stabilit.
quando luso delle scale comporti
pericolo di sbandamento esse
devono
essere
assicurate
o
trattenute al piede da altra persona.

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Scale doppie
(art. 113, comma 9, D. Lgs. 81/2008)

Le scale doppie non devono


superare laltezza di m 5 e
devono essere provviste di
catena
di
adeguata
resistenza
o
di
altro
dispositivo che impedisca
lapertura della scala oltre il
limite
prestabilito
di
sicurezza.

Scale fisse a pioli


(art. 113, comma 2, D. Lgs. 81/2008)

provviste a partire da 2,50 m dal


pavimento
di
solida
gabbia
metallica di protezione avente
maglie o aperture di ampiezza tale
da impedire la caduta accidentale
della persona verso lesterno, se:
- altezza superiore a 5 m
- fissate su pareti o incastellature
verticali o
aventi inclinazione superiore a
75

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Scale fisse
a pioli
La parete della gabbia opposta
al piano dei pioli non deve
distare da questi pi di cm 60
I pioli devono distare almeno
15 cm dalla parete alla quale
sono applicati o alla quale la
scala fissata
quando lapplicazione della
gabbia alle scale costituisce
intralcio allesercizio devono
essere adottate altre misure di
sicurezza atte ad evitare la
caduta delle persone per un
tratto > 1 m.

Scale di accesso
(D. Lgs. 81/2008, allegato IV, punto 1.5.12)

Locali di lavoro con NUMERO DI ADDETTI > 5 e


lavorazioni con pericolo di SCOPPIO e
INCENDIO
obbligo di 2 scale distinte di facile accesso

29

Illuminazione naturale e
artificiale dei luoghi di lavoro
(D. Lgs. 81/2008, allegato IV, punto 1.10)

Disponibilit di sufficiente luce naturale a


meno di:
esigenze delle lavorazioni
locali sotterranei
Integrazione con adeguata luce artificiale
Le pareti dei locali di lavoro devono essere
in tinta chiara

Illuminazione naturale e
artificiale dei luoghi di lavoro
(D. Lgs. 81/2008 allegato IV, punto 1.10)

Le finestrature non
devono consentire un
soleggiamento
eccessivo e devono
essere
mantenute
pulite
Gli
impianti
di
illuminazione
non
devono rappresentare
un rischio dinfortunio
e
devono
avere
adeguata efficienza

Scorretta /corretta illuminazione e


disposizione dei materiali

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Posti di lavoro e passaggio,


luoghi di lavoro esterni
(D. Lgs. 81/2008, Allegato IV, punto 1.8)

I posti di lavoro e di passaggio devono essere


adeguatamente protetti contro la caduta o
linvestimento di materiali in dipendenza
dellattivit lavorativa.
I posti di lavoro, le vie di circolazione e altri
luoghi o impianti allaperto devono essere
concepiti in modo che la circolazione dei
pedoni e dei veicoli possa avvenire in modo
sicuro.

Banchine e rampe di carico


(D. Lgs. 81/2008, Allegato IV, punto 1.3)
I principali pericoli delle banchine di carico
sono dovuti a :
caduta dalla rampa
inciampare, scivolare per terra
investimento da parte di veicoli
schiacciamento di persone durante la
manovra daccostamento degli autocarri

Area dinterferenza:
DUVRI - documento di
valutazione dei rischi che
indichi le misure adottate per
eliminare le interferenze.
(dellArt. 28 del Dlgs 81/08)

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Posti di lavoro e passaggio,


luoghi di lavoro esterni

Banchina: passaggio operatori

Le scale di accesso e i lati delle banchine di


carico non strettamente necessari per il
carico e scarico di merci devono essere
provvisti di parapetti
Per evitare che i lavoratori saltino dalle banchine di carico, con conseguenti
rischi di infortunio, necessario installare delle scale per scendere a terra.

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Banchina di carico:
respingenti

Rampe di carico - scarico e


piattaforme mobili

Banchina motorizzata adattata allaltezza del pianale


di caricamento del camion

33

Check list

ABS

RBS

34

Scheda FMEA/FMECA

Scheda FMEA/FMECA
C
o
d

F
M
1

Descrizione Modi di
Errore

Errato inserimento dei


dati nel sistema.

Fo
nti
di
Ris
chi
o

Effetti
Descrizione delle Cause

Immedia
ti

Finali

Tipologia
di
Rilevament
o Errore

Azioni di Miglioramento
Suggerite e
Provvedimenti
Intrapresi

Mancato rispetto delle procedure

---

AND

Controllo
del
validatore

Prevedere la figura del


farmacista di reparto in
gran parte delle unit
operative aziendali

Formazione informatica del personale di


reparto inadeguata

---

Controllo
del
validatore

Corsi di formazione per


personale infermieristico
sulluso del PC

Distrazione operatore

---

Controllo
del
validatore

Attacco virus informatici

---

Firewall;
sistemi
antivirus

Scansione del sistema


programmata

35

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