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Magazzini
realizzazione di un impianto
Impianti Industriali
Impostazioni
progettuali
Introduzione
SISTEMI DI IMMAGAZZINAMENTO
Progettazione di un magazzino
Terziarizzazione
Picking
Tradizionali o Meccanizzati
MAGAZZINI AUTOMATICI
Mgz per udc di piccole dimens.
Trasporti interni
Definizioni
Gli impianti di stoccaggio automatici
prevedono lutilizzo di macchinari automatici
per la movimentazioni dei materiali
Sono anche denominati intensivi, con
riferimento allelevato grado di utilizzo dello
spazio, oppure autoportanti con
riferimento alla doppia funzione delle
scaffalature, qualora esse oltre allo
stoccaggio sostengano anche le pareti e la
copertura del fabbricato
Vista complessiva
Componenti principali
I principali elementi costituenti un magazzino
automatico sono:
i trasloelevatori
le scaffalature
i sistemi di movimentazione o trasportatori per udc
i sistemi di controllo dimensionale
i sistemi di trasmissione delle informazioni e dei
comandi
i sistemi di gestione hw e sw
la componente civile (fondazioni, pavimentazione,
copertura, ecc.)
i sistemi di protezione antincendio
gli impianti generali
Trasloelevatore
Movimentazioni:
traslazione
sollevamento
trasversale
Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti Industriali,
Ed. Cortina
Trasloelevatore: esempio
Trasloelevatore mono-colonna
Trasloelevatore bi-colonna
Caratteristiche
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Multi-shuttle
Esistono anche trasloelvatore con doppie e triple
forche
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Scaffalatura autoportante
Struttura: autoportante
Sistemi di
controllo
dimensionale
Postazione
di
controllo
sagoma con linea by-pass su
cui dirottare le UdC fuori
misura
Scaffalature
SEMPLICE
PROFONDITA
DOPPIA
PROFONDITA
MULTIPROFONDITA
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CALCOLATORE DEDICATO
SUPERVISORE (EVENTUALE)
PLC o PC IND. PLC o PC IND.
PLC o PC IND.
TRASLOELEVATORE 1 TRASLOELEVATORE 2
TRASPORTATORI
DI TESTATA
Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti
Industriali, Ed. Cortina
Cicli operativi
Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti
Industriali, Ed. Cortina
Ingresso ed uscita
delle UdC in
corrispondenza di
ununica testata
Cicli operativi
Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti
Industriali, Ed. Cortina
Le UdC entrano da
una testata ed escono
dalla testata opposta
Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti
Industriali, Ed. Cortina
Tratto da A. Monte,
Elementi di Impianti
Industriali, Ed. Cortina
Stazioni di alimentazione e
di prelievo di UdC disposte
su testate contrapposte
23
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COORDINATE
X
I/O=
I(input)
O(output)
yI/O
P1
1/5L
y1 = 2/3H+ 1/3yI/O
P2
2/3L
Y2 = 1/5H+ 1/3yI/O
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AUTOPORTANTE
Per h>20-25 m (40m)
Linstallazione subordinata
alla disponibilit dellimmobile Tempi di esecuzione ridotti
finito
Facilit di gestione delle
problematiche antincendio
Complessa gestione
antincendio
Riutilizzabilit futura
dellimmobile
Facilit di
espansione/ampliamenti
AS/RS:AutomatedStorage&RetrievalSystem
Costidiinvestimento
Costidiesercizio
PR:PotenzialitRicettiva
PM:PotenzialitdiMovimentazione
LogisticaManagement
Mgz a corsie
strette (1400-
4500mm)
1800mm)
Tip.ge
stione
h. di
soll.
St.mo
vimnt
di
sfrutt.
spz
Costi
10.000 pallets
420 pallets/d
1,3 x 1,3 x 1,6 m
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Coeff. utilizzazione
superficiale
Valutazione per le seguenti tipologie:
magazzino a scaffali bifronti con carrelli
a forche retrattili
magazzino a scaffali bifronti con carrelli
trilaterali
magazzino live storage
magazzino a scaffali bifronti con
trasloelevatore
31
0,80x1,20x1,10 m
1,00x1,30x1,30 m
1,40 m
1,00x(1,30+0,70)=2,00 m
Altezza fabbricato
H max presa forche
Livelli di stoccaggio
Altezza scaffalatura
N.pallets per modulo
18 m
15,60 m
13
(1,3x12+1,1)=16,70 m
13
Coefficiente utilizzazione
superficiale
6,50 pallet/m
32
0,80x1,20x1,10 m
1,00x1,30x1,30 m
1,40 m
1,00x(1,30+0,70)=2,00 m
Altezza fabbricato
H max presa forche
Livelli di stoccaggio
Altezza scaffalatura
N.pallets per modulo
14 m
11,70 m
10
(1,3x9+1,1)=12,80 m
10
Coefficiente utilizzazione
superficiale
5,00 pallet/m
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Riepilogo
pallets/m
RETRATTILI
TRILATERALI
TRASLOELEVATORI
TRASLOELEVATORI
LIVE STORAGE
LIVE STORAGE
(h 18 m)
(h 14 m)
(h 18 m)
(h 14 m)
2,35
4,54
6,50
5,00
10,00
7,70
altezza
scaffalatura
7,60 m
12,80 m
16,70 m
12,80 m
16,70 m
12,80 m
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Magazzini
industriali
Tradizionali o Meccanizzati
Magazzini Automatici
MGZ PER UDC DI PICC. DIMENS.
Impianti Industriali
Impostazioni
progettuali
Trasporti interni
picking
refilling
kitting
Magazzini
industriali
Impianti Industriali
Impostazioni
progettuali
Trasporti interni
caratteristiche generali
caratteristiche del prodotto
unit di carico
potenzialit ricettiva
entit dei flussi di materiali
picking
ricevimento merci
spedizione
servizi ausiliari
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caratteristiche generali
settore merceologico
collocazione nella rete logistica
tipologia del magazzino (centrale, periferico, centro
distributivo, transit point ecc.)
localizzazione
vincoli urbanistici
2) caratteristiche del prodotto
caratteristiche del fabbricato
densit
espansione futura
deperibilit
turni lavorativi
esigenze di climatizzazione
ecc.
infiammabilit
tossicit
aggressivit
ecc.
47
unit di carico
4)
potenzialit ricettiva
numero di voci a magazzino
giacenza minima, media, massima (espressa in unit di
carico) per voce
potenzialit ricettiva richiesta per le diverse classi a
differente indice di rotazione
previsioni di inserimento / eliminazione di prodotti
ecc.
48
6)
picking
49
ricevimento merci
8)
spedizione
tipo di unit di carico usate per la spedizione
numero medio e massimo di unit di carico spedite nell'unit di
tempo
dimensione e portata degli automezzi
ripartizione degli ordini per classi dimensionali
ripartizione carichi completi / carichi misti
incidenza operazioni di pallettizzazione e imballaggio
tipologia imballi
eventuale controllo doganale
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entit del flusso dei materiali utilizzati per l'imballaggio
Analisi ABC
molto importante esaminare in modo
analitico quali sono gli articoli sui quali
esercitare un maggiore controllo. In tal
senso, uno strumento utile lanalisi di
Pareto, comunemente denominata analisi
ABC:
si analizzano i consumi annui di ciascun articolo
classificandoli in modo decrescente in base alla
quantit stoccata o al valore immobilizzato
si procede quindi alla creazione di una funzione
cumulativa del valore di ogni voce in funzione del
numero di voci
Analisi ABC
Analisi ABC
Materiali di classe A
pochi articoli (10-15%) corrispondono ad una
larga parte del valore presente (70 80%)
Materiali di classe C
molti articoli corrispondono ad una minima parte
del valore presente (5 10%)
Materiali di classe B
a seconda dei casi vengono associati alla classe
A oppure C
Quantit a
stock
B
Frequenza di
movimentazione
C
C
Catasta
Catasta
Gravit
A
Compactus
Gravit
B
Drive in
QUANTITA A
STOCK
FREQUENZA
MOVIMENTAZ.
Scaffali serviti da
carrelli o da
transpallet
Compactus
C
Trasloelevatori
con scaffali a gravit
o a doppia profondit
Trasloelevatori con
scaffali in
semplice profondit
Scaffali serviti da
trilaterali
Scaffali serviti da carrelli
A/B/C
Magazzino dinamico
con canali a gravit
Frontedistoccaggio
Perprodotti
A
Vantaggi
Frontedi
prelievo
1. GaranzialogicaFIFO
2. Riduzionespazi
occupatirispettoai
mgztrad.(35%)
3. Riduzionen.carrelli
epersonaleaddetto
(>50%)
Fasi di progettazione
Una corretta procedura prevede:
Dimensionamento statico
Dimensionamento dinamico
Tempi di ciclo
Modalit di ciclo
Determinazione dei flussi
Numero dei sistemi di movimentazione
Saturazione della movimentazione richiesta
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Area stoccaggio
La scelta del dimensionamento dellarea di stoccaggio
dipende non solo dalla potenzialit ricettiva richiesta
dal committente, ma anche dallaccettazione del rischio
di sottodimensionamento a cui si intende far fronte.
Necessit di usare una serie storica di giacenze
61
Tipologie di Allocazioni
Tipologie di Allocazioni
Tipologie di Allocazioni
DA
STOCCARE
(UTILIZZO
INCOMPLETO
DELLA
SCAFFALATURA)
Tipologie di Allocazioni
La suddivisione in zone
Introduzione
Sistemi di Immagazzinamento
Progettazione di un magazzino
TERZIARIZZAZIONE
Picking
Impianti Industriali
Impostazioni
progettuali
Trasporti interni
Definizione
Terziarizzazione:
cessione ad aziende esterne di attivit di
servizi, con responsabilit completa su
una parte del processo
Tipologie o destinazione
Depositi di fabbrica
magazzino materie prime
raggruppamento dellintera gamma di MP
necessarie per limpianto
magazzino semilavorati
interoperazionale
svincola le stazioni del sistema produttivo tra loro
magazzino prodotti finiti
riceve la produzione dello stabilimento
il primo anello dei depositi distributivi
Il JIT e la terziarizzazione
Affidamento a terzi delle attivit di
approvvigionamento dei materiali occorrenti agli
stabilimenti produttivi
Immagazzinamento
dei componenti
Trasporto dei
componenti
Alimentazione dei
componenti fino
ai posti di lavoro
Il JIT e la terziarizzazione
Affidamento a terzi delle attivit di distribuzione dei
prodotti finiti ai clienti
Prelievo di prodotti di pi aziende
Immagazzinamento di prodotti di pi aziende
Ricevimento diretto
degli ordini
Preparazione di
spedizioni
multiprodotto
Consegne ai clienti
in tempi ristretti
Tratto da A. Monte, Elementi di Impianti Industriali, Ed. Cortina