Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Maurizio Molinari

Anno 28 - N° 13 Lunedì 29 marzo 2021 Oggi con Affari&Finanza In Italia € 1,50

Allarme terapie intensive, Le idee

Investire a Sud

i segreti dell’emergenza
Il ministero della Salute: “Iniziano i giorni più duri. Avremo il picco di ricoveri”. Ospedali al limite in 13 regioni
come Berlino
fece con l’Est
di Isaia Sales
Dietro la crisi, corsie chiuse, ventilatori non consegnati, pochi medici. I Nas indagano sui dati forniti al governo
I magistrati avvertono: “Vaccinateci o la giustizia si ferma” I n Europa, a partire dal
secondo dopoguerra, ci sono
stati solo due imponenti
tentativi di recupero di vaste
L’editoriale In 13 regioni più del 30% dei posti let-
ti nelle rianimazioni sono occupati
da malati Covid, come un anno fa.
Mappe
L’ attenzione dei cittadini verso
le vicende internazionali, in
Italia, è cresciuta, negli ultimi anni.
aree sottosviluppate all’interno
della stessa nazione. Si tratta
del Sud d’Italia (dal 1950 in poi)

I naufraghi Le promesse di allora non sono sta-

te rispettate. E i magistrati chiedo-
Tra i leader globali Insieme alla consapevolezza di
quanto la nostra condizione
e della Germania dell’Est (dal
1990 ad oggi).

d’Italia
no di essere vaccinati, minacciando
rallentamenti nella giustizia.
Merkel supera Biden economica e la nostra sicurezza
dipendano da ciò che avviene oltre
● alle pagine 10 e 11

di Foschini e Tonacci i nostri confini. In Europa, ma

a cui parla Salvini ● alle pagine 2 e 3 e di Sannino
● a pagina 9 di Ilvo Diamanti
anche altrove.
● a pagina 15 Il lungo viaggio
di Ezio Mauro Le stragi della giunta militare in Myanmar da Bisanzio
all’algoritmo
C amminando sulla superficie
politica sottile che ci separa
dal precipizio del contagio, di Chiara Valerio
nessuno ha interesse a rompere
il ghiaccio con uno scontro
polemico, e anche i contrasti
che nascono all’interno della
I libri parlano tra loro sempre,
nella testa di chi legge. Così,
aprendo la raccolta di saggi AI &
maggioranza di governo hanno Conflicts (Krisis Publishing) ho
un effetto limitato, e per ora pensato a Il Buddha bizantino, il
vengono tenuti sotto controllo: saggio di Silvia Ronchey in
com’è naturale che sia con apertura a Storia di Barlaam e
un esecutivo appena nato, che Ioasaf (Einaudi, 2012) e subito
ha alle spalle una crisi aperta dopo a Memestetica.
senza soluzioni, e davanti ● alle pagine 28 e 29
una situazione di emergenza
permanente. E tuttavia lo scambio
HENRY NICHOLLS/reuters

di battute tra Draghi e Salvini sulla

necessità di aprire o chiudere
l’Italia in questa fase, merita
Migranti, Ong
di essere preso in considerazione
non per le conseguenze politiche
Se si riparte
(che non ci saranno), ma per
le culture politiche opposte
k Londra Fiori per le immagini dei morti all’ambasciata del Myanmar a Londra sempre da zero
che vengono alla luce.
La prima evidenza riguarda
il ruolo disagiato in cui Salvini
Le “stelle cadute” del martirio birmano di Michela Murgia
è costretto a muoversi. ● a pagina 26
● continua a pagina 27 di Paolo Brera ● alle pagine 16 e 17

Parla il Comandante Luzi 1936-2021 Qualificazioni mondiali

“Ascoltare Greta” Azzurri, 2-0

La svolta verde e vittoria storica
dell’Arma in Bulgaria

Addio Vaime
il Signore
della nostra Tv
di Condò e Currò ● a pagina 32
di Gianluca Di Feo di Carlo Moretti e con un racconto
● a pagina 23 ● a pagina 31 di Romagnoli ● a pagina 25

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pagina
.
2 Primo piano L’Italia contro il Covid Lunedì, 29 marzo 2021

Italia PIEMONTE EMILIA ROMAGNA FRIUli Venezia giulia UMBRIA MOLISE

Terapie
40 50
40
50 59 40
50 53 40 4
8 50 40 43 50 41 50
intensive, 30 30 30 30 30 30
le Regioni

80
80
80

80

80
80
in affanno
Posti letto
occupati,
ecco dove
è stata superata
LOMBARDIA MARCHE Provincia di Trento TOSCANA PUGLIA LAZIO
la soglia d’allarme 40
50 61 40
50 59 40
50 40 4
3 50 40 4
2 50
39 50
del 30 30 30 30 30 30

30%

80

80
80
80
80

80
Terapie intensive
arriva il picco
Ospedali in crisi
in tredici Regioni
Il virus non dà tregua, in settimana previsto un aumento dei ricoveri
Posti letto ai limiti in Lombardia, Piemonte, Marche, Emilia e Trento

Roma — Il record settimanale di to da pazienti Covid. Superata quin-

«nuovi posti letto occupati in tera-
pia intensiva», 44, raggiunto ieri. Do-
dici regioni e una provincia autono-
ma (Abruzzo, Emilia Romagna, Friu-
li, Lazio, Liguria, Lombardia, Mar-
che, Molise, Piemonte, Puglia, Tosca-
na, Umbria e Trento) con più del 30
per cento delle rianimazioni occupa-
19.611
I nuovi casi
I contagi di ieri con 272.630
tamponi. Tasso di positività:
7,2%. I decessi sono stati 297,
+44 i ricoveri in rianimazione
di la soglia di allerta individuata dal
ministero della Salute oltre la quale
il sistema sanitario va in crisi. Un nu-
mero, 3.679, che spinge l’Italia indie-
tro esattamente di un anno, al 29
marzo 2020, quando il Paese era
chiuso a chiave in lockdown, e i rico-
verati in condizioni gravissime era-
no 3.800.
I reparti delle terapie intensive
italiane scoppiano. Ancora. E, que-
sta volta, sono sovraccarichi ovun-
que, non solo al Nord. Dalla Lombar-
dia, che ha un livello di saturazione
da pazienti Covid al 61 per cento, al
Lazio (39 per cento) fino alla Puglia
(42 per cento). Le proiezioni non pro-
mettono niente di buono. Un report
di Agenas (l’Agenzia nazionale per i
servizi sanitari regionali) redatto
con la collaborazione dell’universi-
Intervista al primario del Niguarda di Milano
tà di Padova tiene in ansia i tecnici
del governo: il picco, sostengono i
matematici, non è stato ancora rag-
giunto. Gli ingressi in rianimazione
continueranno a crescere anche nel-
“I malati lottano
le prossime settimane, in particolar
modo in Lombardia, Friuli, Lazio, Li-
guria, Piemonte, Puglia, Veneto, Val-
le d’Aosta, Sardegna, Sicilia. Una si-
ma più di uno su tre
tuazione che, temono, porterà l’Ita-
lia a sfondare la quota dei quattromi-
la ricoveri che soltanto una volta, il
deve arrendersi”
4 aprile del 2020, è stato toccata. Fu-
rono 4.063.
Si dirà, ed è vero, che la capacità anno?
di ricovero, rispetto ad allora, è rad- di Luca De Vito «Allora eravamo arrivati a oltre
doppiata: abbiamo 9.059 posti letto 1.300, ora i numeri sono inferiori.
e ce ne sono altri 880 attivabili in MILANO — Roberto Fumagalli è Se si sommano la seconda e la terza
breve tempo (fonte Agenas). Ma il direttore del reparto di Anestesia e ondata i numeri sono comunque
personale, inevitabilmente, è rima- rianimazione dell’ospedale alti spalmati però su un periodo di
sto lo stesso. Poche sono state le nuo- Niguarda e professore tempo maggiore. E c’è poi un altro
ve assunzioni. E così se lo scorso an- all’università Bicocca di Milano. Da problema tecnico da tener
no da tutta Italia anestesisti, medici oltre un anno è in prima linea nei presente. I pazienti che finiscono
specialisti e infermieri sono potuti reparti dove ci sono i malati più in terapia intensiva ci rimangono
partire per la Lombardia, l’Emilia, il gravi. per molto tempo e quindi i posti
Piemonte, il Veneto, le regioni che Com’è la situazione delle letto non si liberano in fretta.
sopportavano con grandissima diffi- terapie intensive? Quando abbiamo affrontato la
coltà l’impatto della pandemia, oggi «Siamo in decisa sofferenza. Il terza ondata ne avevamo 360
questo non è più possibile. «La pros- carico che abbiamo oggi dipende occupati. Per questo non possiamo
sima settimana avremo il picco dei dagli accessi ai pronto soccorso di permetterci una nuova risalita a
ricoveri e degli ingressi giornalieri 7-14 giorni fa. Nella nostra regione breve».
nelle unità di intensiva», sostiene an- ci sono quasi 900 posti letto Ma quindi sulle riaperture cosa
che il matematico Giovanni Seba- occupati da pazienti Covid nelle dobbiamo pensare?
stiani, dell’Istituto per le applicazio- terapie intensive, potremmo «È necessario resistere ancora per
ni del calcolo del Cnr. «Una situazio- arrivare a quota mille nelle un po’, speriamo non per molto, ma
ne — fanno notare fonti del governo prossime settimane». si deve. I comportamenti virtuosi e
— incompatibile con le riaperture». E rispetto a marzo dello scorso le chiusure finora hanno pagato,
— g.fosch. e fa.to. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 29 marzo 2021 Primo piano L’Italia contro il Covid pagina 3
ABRUZZO 40.000 4.000

50
L’andamento
0 35.000 3.500
36 4 dei ricoveri
30 Fonti: Agenas e Gimbe 30.000 3.000
su dati

80
de ministero
della Salute 25.000 2.500

20.000 2.000

15.000 1.500
LIGURIA
terapia
40 50 10.000 intensiva 1.000
30 5.000 ricoverati 500
con sintomi
80

0 0
INFOGRAFICA 15 20 25 30 4 9 14 19 24 29 4 9 14 19 24 29 3 8 13 18 23 28 2 7 12 17 22 27 4 9 14 19 24
DI ROBERTO ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo
TRINCHIERI 2020 2021

Il dossier
In rianimazione
Il reparto di terapia

Mille ventilatori abbandonati

intensiva del
Sant’Orsola di
Bologna:
l’Emilia-Romagna è tra
le regioni in affanno

e reparti creati solo sulla carta

Così è tornata l’emergenza
Un anno fa il coronavirus ha solleva-
to il coperchio di una pentola rima-
sta troppo a lungo chiusa. Mentre la
curva epidemiologica schizzava ver-
so l’alto, l’Italia ha scoperto di avere
un “parco” rianimazioni scarso. Si
contavano solo 5.090 posti in tutto
il Paese tra pubblico e privato, con
un rapporto di 12 a 1 a “vantaggio”
del primo: dopo tagli e riforme sani-
tarie improntate alla privatizzazio-
ne, agli ospedali è rimasto l’onere
dei costosi reparti di terapia intensi-
va, mentre le cliniche si sono acca-
parrati quelli più remunerativi di
chirurgia, oncologia, cardiologia.
«Mai più», si è detto allora. «Poten-
zieremo», «aumenteremo i letti»,
«riorganizzeremo». Ebbene, nella
settimana in cui probabilmente toc-
cheremo il picco massimo di satura-
zione da quando è cominciata la
pandemia, quelle promesse suona-
no come parole al vento.
Soldi ai privati ma mai geografici sono stati assegnati per
una cifra complessiva di 713,2 milio-
arrivati quelli del piano ni di euro ma per vederli realizzati
per le rianimazioni. passeranno anni. Per due motivi. Il
primo: l’accordo quadro è quadrien-
Posti letto gonfiati: nale, quindi i lavori potranno essere
finiti anche nel 2025, quando il Co-
i Nas indagano sui dati vid — si spera — sarà un ricordo. Il se-
trasmessi al governo condo: a oggi nessun cantiere, o qua-
si, è partito. In Emilia, nel Lazio e in
Sicilia non sono neppure stati pre-
sentati i progetti esecutivi. «I soldi
di Giuliano Foschini non ci sono — spiega a Repubblica
e Fabio Tonacci uno dei vincitori del bando — le Re-
gioni pensavano di ricevere subito i
700 milioni dalla Struttura commis-
sariale, invece non è arrivato un eu-
ANCHE QUEST’ANNO PUOI AVERE
ro. Gli enti locali che hanno qualche
risorsa in bilancio possono avviare
lavori minimi, ma nessuno è in gra-
do di anticipare le somme intere».
“O posti letto o zona rossa”
Dunque: i posti letto aggiuntivi
non sono ancora stati realizzati. Ma,
in compenso, ne sono stati creati di
virtuali. Il livello di occupazione del-
le terapie intensive è, infatti, uno
dei principali indicatori per la classi-
ficazione delle Regioni in giallo,
arancione e rosso. Si sono osservati
andamenti strani nei dati comunica-
ti al governo, con posti di terapia in-
tensiva spuntati dal nulla. Il Nas in-
daga su 39 posti letto di terapia in-
tensiva in Molise in parte mai attiva-
ti. In Sicilia i carabinieri, inviati dal
ministro Speranza, hanno recupera-
to un audio del responsabile del di-
partimento Salute Mario La Rocca
nel quale lo si sente chiedere ai diret-

Mille ventilatori dimenticati

GIANLUCA PERTICONI/EIKON
La soglia del 30% non era stata fissa-
ta a caso. Superarla significa, né più
f né meno, essere costretti a scegliere
quali pazienti curare. Durante il
Roberto mandato di Arcuri, la struttura com-
missariale ha acquistato alcune mi-
Fumagalli
Primario gliaia di ventilatori polmonari. Li ha
di Anestesia consegnati alle Regioni, portando la
capacità delle rianimazioni agli at-
È una sofferenza, tuali 9.059 posti letto. In magazzi-
no, le cui chiavi ora sono nelle mani
i numeri non calano del neo commissario Figliuolo, giac-
ciono abbandonati 1.400 ventilato-
Dobbiamo resistere ri: di questi 1.135 sono adatti alla tera-
ancora un po’ pia intensiva, 125 sono per le sub-in-
tensive, 140 sono stati donati e ne va
g verificata la compatibilità. Sono lì a
prendere la polvere perché le Regio-
evitando il picco come lo scorso ni stesse, pur in grande affanno, non
anno. Purtroppo siamo ancora in li vogliono: non hanno personale
una fase di crescita dei ricoveri in specializzato sufficiente a farli fun-
terapia intensiva, a fronte di un zionare. In Piemonte è accaduto an-
plateau degli accessi nei pronto che di peggio: ne hanno richiesti
soccorso o addirittura una 300, gli sono stati consegnati e sono
modesta diminuzione. E dal nostro rimasti lo stesso in deposito. Gli
osservatorio vediamo che la esperti dell’Unità di crisi torinese so-
situazione non è positiva, finché i stengono che almeno 50 apparec-
numeri non calano non possiamo chi, prodotti da un’azienda di Bolo-
stare tranquilli. Speriamo che tra gna, siano difettosi.
una settimana le cose vadano
meglio». Non ci sono i soldi per il piano B
Qual è la mortalità dei pazienti C’era un piano B, in realtà. Si chiama-
che finiscono in terapia intensiva? va “Piano di riorganizzazione della
«È purtroppo molto alta. Il 36-38 rete ospedaliera nazionale” e servi-
per cento di chi entra non va per rafforzare tutti quei ricoveri
sopravvive. L’anno scorso moriva il che erano in sofferenza. Nella lista
42 per cento». dei progetti presentati ce ne sono
A cosa è dovuto il lieve molti che riguardano le rianimazio-
miglioramento? ni. Il piano è stato varato in “somma
«Ancora non c’è una spiegazione urgenza” da Arcuri nell’estate scor-
per questo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA sa ma solo a ottobre è partito il ban-
do di gara. A dicembre tutti i 21 lotti
GLI INCENTIVI SUL TUO INVESTIMENTO PUBBLICITARIO tori di inserire dati dubbi nel siste-
ma informatico. «Oggi faranno le va-
DA PARTE DELLO STATO. lutazioni e in funzione dei posti let-
to in terapia intensiva decideranno
RICORDATI PERÒ CHE LA PRENOTAZIONE in quale fascia la Sicilia risiede». I po-
sti «erano funzionanti», si è difesa la
HA UNA SCADENZA. Regione.
In Puglia nei giorni scorsi si è alza-
ta la voce del professor Tommaso
Fiore, luminare di anestesia: «Ci so-
no cento posti che esistono soltanto
sulla carta». Si riferisce a quanto è
accaduto tra il 5 e il 6 febbraio, quan-
do la disponibilità comunicata al mi-
nistero è salita miracolosamente da
460 a 569 nell’arco di una notte.
Quei letti, 569, non erano tutti desti-
nati ai pazienti gravissimi. «Il nume-
ro è quello: nel conto ci sono però an-
che 35 posti subito attivabili», spie-
gano dagli uffici della Regione. «Ab-
biamo il personale». Rubato al sito
eurekaddl.cam venga a trovarci adesso. Il
puntiglio della replica non è casuale.
BONUS FINO AL 50% E AL 75% In Puglia, infatti, ci sono una cin-
SULL’INVESTIMENTO ANNO 2021 quantina di posti, finiti e pagati, nel
nuovo padiglione (provvisorio ma
costoso: 18 milioni di euro) alla Fiera
Manca davvero poco tempo! Le aziende 75%, ma solo sulla parte incrementale e a del Levante che non si riescono ad
che acquisteranno pubblicità su quotidiani condizione che l’investimento sia superio- aprire proprio per mancanza di per-
e periodici - anche in formato digitale – re almeno dell’1% rispetto all’anno pre- sonale. Un problema che si verifica
potranno avere fino al 50% di detrazione cedente. Il contributo statale in forma di in tutta Italia. I governatori hanno
grazie alle agevolazioni del Decreto Rilan- credito d’imposta però va prenotato entro
due strade, per ovviare. Rivolgersi ai
cio da calcolarsi sull’intero investimento e non oltre il 31 marzo 2021. Se vuoi sa-
fatto durante tutto il perne di più, contattaci.
privati, come stanno facendo in mol-
2021. Mentre se investi- Ti aiuteremo a trasfor- ti, pagando tra i mille e i duemila eu-
ranno su emittenti ra- mare questa scadenza ro un posto di terapia intensiva, an-
dio e tv locali potranno in una opportunità per il che quando rimane vuoto. Oppure
arrivare addirittura al tuo business. realizzare costosissime strutture
temporanee: a Torino hanno speso
5 milioni per il Valentino e le ex Offi-
Informati subito: la tua filiale di zona ti aspetta. Pubblicita@manzoni.it
cine grandi riparazioni. Oggi il Pie-
monte affronta il picco. E sono en-
trambe chiusi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
4 Primo piano L’Italia contro il Covid
A metà aprile verifica sulla zona gialla
Stipendio sospeso ai sanitari no vax
Il governo non esclude di alleggerire la stretta se i dati miglioreranno. La Lega insiste, scettico il resto degli alleati
Locatelli: le misure vanno mantenute. Mercoledì il decreto in Cdm con l’obbligo di vaccino per i medici
di Annalisa Cuzzocrea
Roma — Giancarlo Giorgetti ha parla-
to più volte con Mario Draghi, ieri.
Di vaccini soprattutto. Della produ-
zione italiana, che sarà al centro di
un nuovo tavolo mercoledì e che si
sta concretizzando. Ma inevitabil-
mente, il ministro dello Sviluppo le-
ghista ha chiesto rassicurazioni an-
che riguardo al decreto chiusure
che era stato al centro delle critiche
di Matteo Salvini.
Che venga scritto o meno poco im-
porta, ma il governo ha detto chiara-
mente che se la curva lo consentirà
il congelamento della zona gialla po-
trebbe decadere. Ci potrebbero in-
somma essere degli allentamenti do-
po la metà di aprile, anche se tutto
dipenderà dai dati. Non solo l’indice
di contagio, quell’Rt che le misure
in corso sono già riuscite a raffredda-
re, ma anche il tasso di saturazione
degli ospedali, dei reparti Covid, del-
le terapie intensive che - come ha
detto ieri il presidente del Consiglio
superiore di Sanità Franco Locatelli
- sono a 3700 ricoverati, pericolosa-
mente vicine al picco della prima on-
data, quando furono 4063.
«Stiamo lavorando fianco a fianco
al presidente Draghi per offrire agli
italiani tre risultati - ha detto Salvi-
ni, apparentemente pacificato - le
cure, i vaccini, le terapie domicilia-
ri; i rimborsi alle famiglie e alle im-
prese. E poi, dopo Pasqua, nelle cit-
tà con la situazione sanitaria sotto
controllo, un piano di riaperture, di
ritorno alla normalità». Che avven-
ga così presto, però, non è affatto
detto. Anzi, sul punto sono scettici
sia il resto della maggioranza che
molti governatori. E lo stesso Loca-
telli: «Le misure vanno mantenute».
Chi lavora al testo aveva pensato
al coinvolgimento delle Regioni del
TRIESTE - Allentare il rigore e
accelerare sui vaccini. Il governatore
del Friuli Venezia Giulia, il leghista
Massimiliano Fedriga, lo ripete da
giorni. Convinto che alternare il
rosso e l’arancione a oltranza, in
tutto il Paese, non avrà più senso,
dove l’incidenza dei contagi inizierà
a calare.
Presidente, zona gialla bandita
forse per tutto aprile: la previsione
non piace alla Lega. Neppure a lei?
«No che non va bene. Noi
proponiamo di tornare ai quattro
colori nel rispetto dei parametri che
ogni territorio presenterà. Se tra
qualche settimana ci saranno le
condizioni per il giallo, non vedo
perché non farlo. Lo ha detto lo
stesso ministro Speranza: la
colorazione ha funzionato bene».
Ma ci sono paletti che sbarrano
la promozione, come l’incidenza
settimanale.
«Ed è appunto il parametro, quello
dei 250 casi ogni 100 mila abitanti,
che chiediamo di eliminare. Perché
il risultato è che invece di premiare,
finisce per penalizzare chi fa più
tamponi».
In che senso?
«In Fvg il virus circola ancora molto
ma riusciamo a rilevarlo perché
tipo: “una valutazione periodica del-
la stretta sarà concordata con le Re-
gioni”, ma quel che precisano al mi-
nistero della Salute è che è sempre
stato così. Le ordinanze si fanno
ogni due settimane, si calibrano in
base a numeri. Aspettare di avere
quelli di questa settimana per vara-
re il decreto non è possibile. E quin-
I punti del decreto
1 2
La verifica
Il decreto che sarà
varato probabilmente
mercoledì conferma lo
stop alla zona gialla, ma in caso
di dati molto positivi in alcune
zone la misura potrà essere
rivista a partire da metà aprile
Fedriga“Torniamo ai 4 colori
Se i ristoranti sono pericolosi
deve essere uno studio a dirlo”
facciamo moltissimi tamponi.
L’obiettivo è trovare e isolare i
positivi. Ma questo non deve
ritorcersi contro il territorio. È
chiaro che se riducessimo lo
screening, crollerebbe anche
l’incidenza».
Oggi incontrerà il premier
Draghi. Cosa porterà al tavolo del
confronto?
«Ho pronte tre proposte. Oltre al
ripristino dei quattro colori e alla
cancellazione del parametro
dell’incidenza, insisterò affinché si
metta mano a uno studio serio sui
rischi reali che l’apertura delle varie
attività economiche comporta. Non
si può pensare di chiudere tutto a
prescindere e pretendere che il
Tutti in strada
Complice la bella
giornata gli italiani
ieri hanno invaso
parchi, centri cittadini
e spiagge. Nella foto
le vie di Torino ieri
Le scuole
A poter aprire in zona
rossa saranno solo le
scuole fino alla prima
media, in zona arancione le
scuole fino alla terza media. Le
superiori al 50% in presenza
dipendono dalle Regioni
L’intervista
di Luana De Francisco
f Paese sopravviva comunque. È
Massimiliano
Fedriga 40 anni
presidente del
Friuli Venezia Giulia
Chiederò a Draghi
di cancellare
il parametro
dell’incidenza. Il
Paese non sopravvive
g non bastano neppure a pagare le
di già mercoledì la norma dovrebbe
arrivare in Consiglio dei ministri
confermando, da dopo Pasqua, il
congelamento della zona gialla, l’esi-
stenza solo di rosse e arancioni,
quindi con bar e ristoranti chiusi e il
divieto di muoversi tra Regioni. Con
l’unico sconto fatto alla scuola: tutti
in classe fino alla prima media nelle
ALESSANDRO DI MARCO/ANSA
3
Medici no vax
Arrivano il vaccino
obbligatorio per il
personale medico
che lavora a contatto con i
pazienti e una norma a
salvaguardia di chi vaccina
contro le cause penali
passato un anno dall’inizio
dell’emergenza sanitaria ed è ora
che qualcuno spieghi quanto
l’apertura di un teatro, piuttosto che
di una piscina o di un ristorante,
aumenti la diffusione del virus».
Quanto è preoccupato?
«Moltissimo. Bisogna cominciare a
dare speranza alla gente. Capisco i
pericoli in una palestra con cento
persone, non l’allenamento singolo
con un personal trainer. Bisogna
capire dove la riapertura risulta
ininfluente».
Anche perché, intanto, i ristori
bollette.
«Confido nel decreto di aprile e nelle
Lunedì, 29 marzo 2021
zone rosse, fino alla terza media in
quelle arancioni e al 50 per cento in
presenza alle superiori. Per parlare
di tutto questo e di come far proce-
dere velocemente la campagna vac-
cinale, senza più corsie preferenzia-
li per nessuno che non siano gli an-
ziani e i fragili, il presidente del Con-
siglio sarà oggi alla cabina di regia
con le Regioni insieme alla ministra
degli Affari regionali Maria Stella
Gelmini, che ha detto ieri a Che tem-
po che fa: «Non esiste il partito delle
aperture e delle chiusure, tutti vo-
gliamo riaprire, compatibilmente
con la guerra che il virus ci fa».
Il decreto in arrivo mercoledì
comprende un’ampia parte allo stu-
dio della ministra della Giustizia
Marta Cartabia. Si tratta dell’obbli-
go vaccinale per il personale sanita-
rio che è a contatto con i pazienti e
della norma a tutela dei medici, dei
farmacisti e in generale degli opera-
tori che somministrano il vaccino.
Nel primo caso, per chi non rispetta
l’obbligo di vaccinarsi sono previste
sanzioni crescenti, dallo spostamen-
to ad altro incarico - lontano dai pa-
zienti - all’interdizione dal lavoro
con la sospensione dello stipendio.
Non c’è, almeno stando alla bozza di
ieri, la possibilità di licenziare. Le
aziende ospedaliere sono obbligate
a segnalare alla Asl il rifiuto e sono
sottoposte a sanzione amministrati-
va se non intervengono con lo spo-
stamento dell’operatore no vax.
Quanto al secondo punto, a via Are-
nula non vogliono si parli di “scudo”
perché non può impedire che - in ca-
so di danno alla salute dopo la som-
ministrazione del vaccino - ci sia
un’indagine giudiziaria. Si può però
costruire, ed è quello che si vuol fa-
re, una norma che salvaguardi chi
materialmente somministra il vacci-
no dalle conseguenze penali, salvo i
casi di colpa grave. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
maggiori prospettive che, con lo
scostamento a disposizione, potrà
dare».
L’unica cosa certa, in attesa del
nuovo decreto, riguarda la scuola.
È d’accordo con il ritorno in classe
fino alla prima media anche in zona
rossa?
«Sì, perché come Regione abbiamo
sempre cercato di tutelare le lezioni
in presenza dei più piccoli,
soprattutto per ridurre i disagi alle
famiglie».
La campagna vaccinale ha avuto
ritardi all’inizio. Esistono reali
possibilità di canali alternativi di
approvvigionamento?
«Non credo. Noi abbiamo sempre
tenuto la porta aperta a più vaccini
possibile. Ma con Draghi la politica è
cambiata in Italia e in Europa. E
questo è un segnale positivo. Il
problema vero è il personale: a
dicembre ci era stato promesso che
sarebbe stato nazionale, e invece,
purtroppo, abbiamo dovuto
impiegare quasi esclusivamente
quello regionale».
Risultato?
«Lavorato il doppio, con lo stesso
numero di persone: dal
tracciamento, ai tamponi e ai
vaccini». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
pagina
.
6 Primo piano L’Italia contro il Covid
Ecco gli anticorpi
creati in laboratorio
Hanno già curato
duecento pazienti
Gli anticorpi monoclonali
di Elena Dusi
COSA SONO
«Se vuole, possiamo darle i monoclo-
Sono anticorpi nali». Il nome non è nato per rassicu-
artificiali, prodotti rare. Ma i contagiati che hanno rice-
in laboratorio: vuto l’offerta, nella prima settimana
copiano gli anticorpi di uso in Italia, non hanno detto no. I
naturali prelevati monoclonali sono anticorpi artificia-
dai guariti li contro il Covid. Sono stati sommi-
nistrati in 15 Regioni a 230 positivi,
COME SI USANO scelti con criteri precisi. Devono es-
sere nella fase iniziale della malat-
Vengono infusi tia, a pochi giorni dal tampone. Di-
endovena o ventano inutili quando arriva la pol-
iniettati monite e i guai nascono dalla tempe-
intramuscolo sta immunitaria, più che dal virus.
in ospedale Il loro uso è un esercizio di “cogli
l’attimo”, ma anche di “prevedi il fu-
turo”: Francesco Menichetti, diretto-
COME FUNZIONANO re delle Malattie infettive a Pisa, li
ha somministrati a 25 pazienti: «Van-
Come gli anticorpi no dati a persone che hanno ancora
naturali, pochi sintomi, ma con fattori di ri-
neutralizzano schio che fanno prevedere un aggra-
il virus vamento». Si tratta degli over 65 con
un’altra malattia importante o un-
der 65 con più malattie gravi, secon-
QUANTO COSTANO
do un elenco stilato dall’Aifa, l’Agen-
Tra i 1.500 e zia italiana del farmaco. Un tratta-
i 2.000 euro mento costa 1.500-2.000 euro, a se-
a infusione conda della marca. Il Ministero del-
la Salute ha stanziato 400 milioni,
garantendo per ora 150mila dosi.
«I pazienti vengono scelti da me-
dici di famiglia o Usca, arrivano in
ospedale, un’ora per l’infusione,
A CHI VANNO DATI
un’altra per l’osservazione, poi tor-
Ai pazienti nano a casa», spiega Menichetti. Qui
appena infettati inizia il terzo esercizio, che consiste
(entro 5 giorni nel chiedersi: la cura ha funzionato?
dal tampone) «Non è facile dirlo – ammette Paolo
senza ancora Bonfanti, primario di malattie infet-
la polmonite tive al San Gerardo di Monza, che ha
trattato una decina di pazienti. «L’o-
biettivo è evitare sintomi gravi e ri-
covero. Ma molti pazienti superano
QUALI PAZIENTI VENGONO SCELTI l’infezione da soli. È difficile per noi
Quelli non ancora gravemente
malati, ma che rischiano L’intervista
di peggiorare
Sopra ai 65
con un fattore
di rischio
Il vigile guarito “Il mio corpo
aveva smesso di combattere
Sotto ai 65
con fattori
Due flebo mi hanno salvato la vita”
di rischio gravi
di Rosario Di Raimondo
L’OBIETTIVO DELLA CURA
Gli anticorpi dovrebbero bloccare bologna — Ha scoperto di essere
l’infezione ed evitare il positivo al tampone lo stesso giorno
peggioramento. in cui doveva vaccinarsi con
La cura ha successo se il paziente AstraZeneca, e nel dirlo si
non si aggrava e non viene commuove: «Forse se l’avessi fatto
ricoverato non mi sarei ammalato così…». È
finito al policlinico Sant’Orsola con la
CONTRO LE VARIANTI febbre a 40, «ho dormito una notte in
barella al pronto soccorso». Ieri
Sono efficaci contro hanno provato a staccarlo
la variante inglese, dall’ossigeno, sta meglio. Roberto
perdono di Manara, 55 anni, vicecomandante
efficacia contro della polizia locale di San Lazzaro,
la brasiliana e alle porte di Bologna, è stato curato
la sudafricana con gli anticorpi monoclonali: «Sono
rinato, un’iniezione di vita. Medici e
Sperimentazione
in quindici Regioni
per i monoclonali
Ogni trattamento
può arrivare a costare
duemila euro
MARCO PASQUINI/
capire se il merito di una guarigione
è degli anticorpi monoclonali o del-
la risposta naturale del paziente».
A Pisa Menichetti ha ricoverato
una persona: «Ma era nella speri-
mentazione dei nuovi anticorpi
AstraZeneca. Metà dei pazienti rice-
vono un placebo e non sappiamo
chi». La vigilanza Aifa, per valutare i
benefici, sarà fondamentale. «Prima
di somministrarli dobbiamo chiede-
re all’Aifa l’autorizzazione per ogni
paziente», spiega Cristina Mussini
che dirige il reparto di malattie infet-
tive a Modena, dove si partirà que-
sta settimana. «Poi dobbiamo compi-
lare una scheda 30 giorni più tardi.
Dovremo farlo bene per capire l’utili-
infermieri sono stati bravissimi,
fanno i salti mortali».
Quando è finito in ospedale?
«Sono entrato in pronto soccorso il 14
marzo, il giorno dopo mi hanno
ricoverato. Avevo la polmonite
bilaterale. Respiravo a fatica, sono
stato a un passo dalla terapia
intensiva».
E poi?
«Per fortuna stavano sperimentando
gli anticorpi monoclonali».
Com’è andata?
«Sono delle flebo, mi hanno fatto due
sacche. Dopo la prima non sono
peggiorato. Dopo la seconda… l’ho
j Il certificato
Sopra Thierry
Breton mostra
in diretta tv
il facsimile
del futuro
Digital Green
Certificate che
permetterà di
viaggiare
in estate. A
sinistra, una
ricercatrice
al lavoro in un
laboratorio
tà dei monoclonali, o rischieremmo
di aver speso 400 milioni inutilmen-
te». Anche Donald Trump, il presi-
dente americano, ha ricevuto un’in-
fusione di monoclonali a ottobre.
Dopo di lui, il trattamento è stato of-
ferto ad altri membri dell’entoura-
ge, con criteri non sempre traspa-
renti. Complice il costo, a carico
spesso delle assicurazioni, nel pae-
se pioniere dei monoclonali questi
farmaci non si sono rivelati decisivi.
Pierluigi Viale, primario di malat-
tie infettive al Sant’Orsola di Bolo-
gna, ha però avuto un paziente che
gli lascia in seno pochi dubbi: «Ave-
va avuto un trapianto, era immuno-
depresso e con il Covid ha sviluppa-
ricevuta alle cinque del pomeriggio,
alle dieci di sera mi sono alzato sulle
mie gambe, sono andato in bagno da
solo. Ho sentito l’energia che mi
tornava, un’iniezione di vita».
Le hanno chiesto il consenso?
«Sì, e ho firmato subito. Non ho avuto
paura, non mi sono sentito una cavia,
mi sono fidato ciecamente. Prima
della terapia mi mancavano le forze,
il mio corpo non reagiva al virus,
come se non combattesse più. Gli
anticorpi mi hanno dato la spinta».
Oggi come sta?
«Respiro meglio, hanno provato a
togliermi l’ossigeno. Spero di uscire
Lunedì, 29 marzo 2021
to febbre e polmonite in pochissimi
giorni. Dopo il trattamento è miglio-
rato rapidamente. Un paziente che
da solo non riesce a produrre anti-
corpi è il tipico caso in cui i monoclo-
nali sono utili, senza troppi dubbi».
Fra i dilemmi, uno dei più seri ri-
guarda le varianti. I monoclonali si
legano infatti alla spike del coronavi-
rus in un punto ben preciso. Una mu-
tazione proprio lì è in grado di spiaz-
zarli. Il ceppo inglese – come con i
vaccini – non pone problemi, ma
quelli sudafricano e brasiliano sì.
Questo ha costretto gli Stati Uniti a
cambiare rotta, il 24 marzo. «Un anti-
corpo della Eli Lilly che era sommini-
strato da solo è stato bloccato» spie-
ga Massimo Puoti, che dirige le Ma-
lattie infettive al Niguarda di Mila-
no, dove sono stati trattati 4 pazien-
ti, 2 dei quali già ricoverati per altri
problemi. «Anche in Italia sono arri-
vate nuove indicazioni. Ora può es-
sere somministrato solo in combina-
zione con un altro monoclonale,
sempre di Eli Lilly. Cerchiamo co-
munque di effettuare anche un test
sulle varianti per capire quale cep-
po abbiamo di fronte». Anche per-
ché, fa notare Bonfanti, «un anticor-
po efficace solo a metà rischia di fa-
vorire la selezione di nuove mutazio-
ni». Anche un secondo cocktail di
Regeneron e Roche è in distribuzio-
ne in Italia in questi giorni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
j A San Lazzaro
Roberto Manara,
55 anni, è il
vicecomandante
della polizia locale
di San Lazzaro,
Bologna.È stato
ricoverato e curato
con gli anticorpi
monoclonali
presto, voglio abbracciare la mia
famiglia».
Cosa direbbe a chi non crede al
virus?
«Io non bevo, non fumo, non ho
patologie. E queste sono state le
conseguenze del virus».
E a chi ha dubbi sul vaccino?
«Avrei dovuto farlo proprio il giovedì
che ho scoperto di essere positivo.
Tutti i miei colleghi si sono vaccinati
e io l’avrei fatto sicuramente. Forse
non mi sarei ammalato, questo lo
voglio dire. Spero che fra i vaccini e
queste nuove terapie possiamo
tornare alla normalità». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 29 marzo 2021 Primo piano L’Italia contro il Covid pagina 7

Pass sanitario, istruzioni per l’uso

“Dal 15 giugno ci farà viaggiare”
Il capo della task force
La copia del documento
Ue sui vaccini presenta
il certificato che sarà
1 3
Qr code I dati sanitari
Avrà un Qr code con una Avrà le informazioni sul tipo
gratuito su app o carta firma digitale per di vaccino eseguito,
proteggerlo dalla quante dosi sono state
“A metà luglio sarà falsificazione somministrate e quando.
raggiunta l’immunità Ma potrà contenere anche

2
I dati personali dati su un eventuale test
di gregge” Ci sono informazioni come negativo o la presenza di
nome, data di nascita, anticorpi in chi ha superato
documento di identità e il Covid
dal nostro corrispondente data di rilascio del pass
Alberto D’Argenio

bruxelles — È Thierry Breton a
mostrare in diretta tv il facsimi-
le del futuro Digital Green Certifi-
cate, il “passaporto vaccinale”
che nelle intenzioni di Bruxelles
permetterà agli europei di ripren-
dere a viaggiare in estate. Il com-
missario Ue all’Industria — capo
TWITTER/ANSA
Elegance is an attitude
della task force europea sui vacci-
ni — spiega che potrà essere ri-
chiesto per salire in aereo, parte-
cipare a un evento di massa o en-
trare in un luogo pubblico. «Servi-
rà per riaprire ordinatamente»,
aggiunge il presidente dell’Euro-
parlamento, David Sassoli. Il ber-
saglio grosso dell’Unione è salva-
re la stagione estiva: secondo Col-
diretti per l’Italia significherebbe
evitare un nuovo buco da 27 mi-
liardi come quello del 2020.
Per Breton «iniziamo a vedere
la luce in fondo al tunnel» perché
«entro il 14 luglio avremo la capa-
cità di produrre e consegnare le
420 milioni di dosi necessarie per
cominciare a parlare di immuni-
tà di gregge». A Bruxelles spiega-
no: il giorno della presa della Ba-
stiglia l’Europa avrà abbastanza
immunizzanti per vaccinare al-
meno il 70% della popolazione
adulta. Quando questo risultato
sarà ottenuto, dipenderà però
dalle capacità logistiche delle
campagne vaccinali nazionali.
Tanto che per ora la Ue mantiene
il target per la fine dell’estate.
La Commissione intanto pun-
ta a far entrare in vigore il 15 giu-
gno il Digital Green Pass. Per non
essere discriminatorio non sarà
un vero e proprio passaporto vac-
cinale, avrà tre funzioni distinte:
segnalare l’avvenuta immunizza-

Simon Baker

Il passaporto verde
servirà per salire in
aereo, partecipare a
un concerto o entrare
in un luogo pubblico

zione (purché con un vaccino ap-

provato dall’Ema), un tampone
negativo o la presenza di anticor-
pi in chi ha superato il Covid. In-
somma, dovrà dimostrare che
una persona non è contagiosa e
sarà disponibile gratuitamente
su app o su carta, conterrà un co-
dice QR, dovrà essere riconosciu-
to da tutti partner Ue e non sarà
obbligatorio per spostarsi in Eu-
ropa. Anche se l’idea è proprio di
rendere più facili i viaggi sfuggen-
do alle varie quarantene oggi pre-
viste in giro per l’Europa.
Affinché il pass parta è però ne-
cessario che i governi corrano
con la complessa preparazione
tecnica delle app. Inoltre diversi
paesi per ora non vogliono rico-
noscerlo come documento di
viaggio poiché discriminerebbe
chi non lo possiede e perché te-
mono che possa dare l’impressio-
ne ai cittadini — in molti partner
Ue largamente contrari ai vacci-
ni — che l’immunizzazione sia ob-
bligatoria per muoversi. Le capi-
tali continueranno a negoziare,
con il rischio che alla fine il certifi-
cato possa essere riconosciuto co-
me lasciapassare in alcuni paesi,
ma non in altri. Vanificando l’am-
Flagship Heritage bizione di evitare la corsa a rubar-
si i turisti grazie al documento eu-
ropeo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.

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10 Primo piano Sos economia Lunedì, 29 marzo 2021

n Europa, a partire dal secondo do-

poguerra, ci sono stati solo due im-

I ponenti tentativi di recupero di va-

ste aree sottosviluppate all’interno
della stessa nazione. Si tratta del
Sud d’Italia (dal 1950 in poi) e della
Germania dell’Est (dal 1990 ad oggi).
I tentativi hanno interessato una consistente fetta di
popolazione, 16 milioni e mezzo di abitanti nell’Est
(un quinto dell’intera popolazione tedesca) e 20 milio-
ni nel Sud (un terzo di quella italiana); molto estesa la
superficie territoriale coinvolta (il 30% in Germania, il
41% in Italia).
Anche altre nazioni europee hanno messo in piedi
politiche specifiche per territori arretrati, ma nessu-
na di esse ha riguardato territori così ampi, così geo-
graficamente compatti, con un tale numero di abitan-
ti e così cospicue risorse investite. I risultati di queste
due straordinarie esperienze sono in genere valutati
dagli studiosi e dai commentatori politici con giudizi
radicalmente opposti: si passa dall’uso disinvolto del-
la parola “fallimento” a quella enfatica di “miracolo”;
per alcuni si tratta del più vasto spreco di denaro pub-
blico mentre per altri del più efficace intervento stata-
le nella storia dei rispettivi Paesi. Formulare, dunque,
un giudizio basato sui dati economici e finanziari non
è facile: mentre conosciamo le cifre investite per l’Ita-
lia meridionale, non ci sono ancora cifre del tutto con-
FOTOGRAMMA
divise su quanto effettivamente si è finora speso nella
Germania dell’Est. Le sfide del recovery fund

Gli investimenti
Per il Sud d’Italia le cifre sono queste: in cinquantotto

Investire sul Sud

anni, cioè dall’avvio della Cassa del Mezzogiorno nel
1950 al 2008 (cioè fino all’inizio della crisi economica
globale che ha chiuso definitivamente qualsiasi politi-
ca pubblica per il Sud lasciandola solo all’utilizzo del
fondi europei di coesione) sono stati investiti 342,5 mi-
liardi di euro. In Germania Est si è investito in 30 anni
quasi 5 volte in più di quello che si è speso in circa 60

come la Germania
anni nel Sud d’Italia, cioè tra i 1500 e i 2000 miliardi di
euro. Nelle regioni orientali tedesche 70 miliardi di eu-
ro in media all’anno, nel Mezzogiorno 6 miliardi l’an-
no. La Germania ha investito nel suo “Mezzogiorno”
(cioè nelle regioni che prima della riunificazione face-
vano parte di un altro Stato, la RDT) tra il 4 e il 5%
dell’intero suo Pil, una cifra enorme, fatta di ingentis-

fece sull’Est
sime risorse statali (procurate con emissione di titoli
di Stato e attraverso la fiscalità generale con una tassa-
zione ad hoc di tutti i redditi dei tedeschi) e da investi-
menti esteri per 1.257 miliardi di euro.
Nel Sud d’Italia invece, per tutto il periodo del cosid-
detto “Intervento straordinario” non si è mai supera-
to la soglia dell’1% del Pil. Chiusa la Cassa per il Mezzo-
giorno (la struttura speciale che guidò l’intervento
pubblico nei territori meridionali) la percentuale è
scesa ulteriormente. Anche l’Italia ha bisogno di un’effettiva riunificazione. E colmare i divari economici
Il confronto tra due zone di un Paese è un’operazione che si ripaga ampiamente, non un sacrificio
Vediamo ora i risultati in termini di reddito pro ca-
pite. Nel 1989 il Pil per abitante della Germania Est era
la metà di quello della Germania Ovest (addirittura
un terzo, secondo altre fonti), nel 2009 era salito a di Isaia Sales
due terzi, nel 2018 al 75,1%. Certo, non l’eliminazione
del divario come aveva promesso Helmut Kohl, ma co-
munque un balzo in avanti di almeno 25 punti. Un ri- sa cultura: una prima volta nel 1871 e la seconda a fine Due mondi a confronto
sultato ancora più significativo perché inizialmente Novecento. Alcuni studiosi ritengono che l’unità na-
la scelta discutibile di smantellare l’apparato indu- zionale sia un valore che trascende la logica economi- Pil pro capite 2019 in euro Percentuale del Pil medio europeo (Eu-27)
striale e privatizzarlo comportò una spaventosa disoc- ca, un’aspirazione che travalica qualsiasi contabilità
cupazione di massa e l’emigrazione di 1 milione e otto- dei costi, un sacrificio da sopportare in cambio di una
centomila persone dall’Est all’Ovest. soddisfazione civile e “morale”: unire territori diversi Sud Italia Ex Germania dell’Est
Ancora oggi la disoccupazione è più alta ad Est, co- è politicamente entusiasmante, ma economicamente
sì come i salari sono inferiori in media del 20%, lo spo- devastante. D’altra parte come non ricordare il salas- Calabria Sachsen-Anhalt
polamento di alcune aree è vistoso, il peso delle espor- so che costò al bilancio del regno sabaudo la spesa per 17.500 26.200
tazioni è fortemente squilibrato tra le due aree e il unificare l’Italia (in gran parte per sostenere le guer-
malcontento tra la popolazione è elevato (come dimo- re). Ma non è affatto così. Dietro un disegno politico 56 84
stra il sostegno a formazioni naziste in un territorio ex c’è sempre una convenienza economica, soprattutto
comunista!). Ma basta fare un confronto con il Sud d’I- se il disegno è davvero ambizioso e sostenuto da forti Sicilia Mecklenburg-Vorpommern
talia per comprendere come si tratti comunque di ri- motivazioni pratiche oltre che ideali. Nel caso dell’u- 18.000 26.300
sultati notevoli: prima della pandemia, cioè nel 2019, nità raggiunta dall’Italia e dalla Germania a dieci anni
58 84
il prodotto per abitante nel Mezzogiorno italiano è sta- di distanza l’una dall’altra, in ritardo rispetto alle al-
to pari al 55,1% rispetto a quello del Centro-Nord, qua- tre nazioni europee, fu determinante la necessità del Campania Brandenburg
si 20 punti in meno della differenza che intercorre og- capitalismo dei rispettivi Paesi di allargare il mercato
19.000 26.900
gi tra le due aree tedesche. Il tasso di disoccupazione, a dimensioni sufficienti a reggere le ambizioni nazio-
sempre nel 2019, è stato del 17,6% nel Sud e del 6,9% nali. L’unità politica corrispondeva ad una esigenza 61 86
nell’Est tedesco; la disoccupazione giovanile (tra i 15 e anche economica. Ma anche le riunificazioni possono
i 24 anni) è stata del 45,5% nel Sud, e solo dell’8,6% ne- avere lo stesso miscuglio di aspirazioni politiche e di Puglia Thüringen
gli ex Lander dell’Est. valutazioni economiche. 19.400 27.000
62 87
L’economia dietro la politica La lezione tedesca
La riunificazione tedesca è indubbiamente un even- La Germania sta lì davanti ai nostri occhi a provarce- Molise Sachsen
: 

to epocale, tra le più difficili e complesse operazioni lo contro ogni ragionevole dubbio. Perché mai in Ita-
di pace del Novecento. La Germania ha per due volte lia una reale convergenza tra due aree così differenti, 21.400 28.500
riunificato territori in cui si parlava la stessa lingua e quali sono il Nord e il Sud del Paese, viene percepita in- 69 92
ci si sentiva accomunati dalla stessa storia e dalla stes- vece come un danno o un pericolo? Non ha bisogno
.
Lunedì, 29 marzo 2021
anche l’Italia di una sua effettiva riunificazione? E
può essere quello tedesco un modello? Diversi studio-
si hanno delle perplessità su questo punto, anzi riten-
gono che si sia trattato di una vera e propria “annessio-
ne” più che una riunificazione, confermando il parere
che diede già nel 1990 Gunter Grass.
In ogni caso, si tratta di uno dei tentativi più corag-
giosi, più originali, più dispendiosi fatti in Europa per
ridurre le distanze tra realtà territoriali che, per varie
ragioni storiche, si erano trovate separate e diversa-
mente sviluppate.
Tre lezioni per l’Italia
Che insegnamenti se ne possono trarre per il dibat-
tito politico ed economico in Italia?
1) Ogni divario tra diverse parti di uno stesso Paese è
superabile, e lo si può fare (se lo si vuole) in pochi de-
cenni anche partendo da situazioni peggiori di quelle
che ci sono in Italia tra Nord e Sud. Avvicinare due ter-
ritori diversamente sviluppati (in un lasso di tempo ra-
gionevole) è un obiettivo assolutamente alla portata
di qualsiasi nazione ben motivata. È una strategia che
appartiene alla politica e non all’utopia. In economia
e in politica non esistono situazioni irrecuperabili.
2) Il ritardo economico non è un fatto antropologi-
co, non appartiene alla razza, all’indole, al carattere,
al clima, non è uno stigma morale. Sembra assurdo do-
verlo ripetere, ma la Germania dimostra come il van-
taggio di un’area non si possa spiegare e giustificare
con l’arretratezza antropologica dell’altra. Infatti fino
al 1949, cioè all’atto formale della divisione della Ger-
mania in due entità statali distinte, quella occupata
dai sovietici e quella occupata dalle truppe alleate, i
Lander orientali erano la parte più sviluppata, faceva-
no parte nel passato della “grande Prussia”, una delle
realtà industriali più avanzate d’Europa. Nel 1937 i ter-
ritori che poi diventeranno la Germania dell’Est ave-
vano il reddito per abitante più alto in Europa, supe-
riore del 27% rispetto ai territori della Germania
dell’Ovest, con la presenza di imprese modernissime
nel campo della meccanica di precisione, dell’ottica,
della chimica e della produzione aereonautica. Dun-
que, sono le vicende storiche, gli accadimenti politici,
le scelte strategiche che possono modificare radical-
mente l’economia e la vita di un territorio e la sua col-
locazione nelle vicende generali di una nazione. I po-
poli non sono immobili, né tantomeno i territori.
3) Non è vero che i soldi spesi nelle aree più arretra-
te sono uno spreco, una perdita secca per lo Stato e
per i territori più ricchi. Colmare i divari economici è
una operazione che si ripaga ampiamente, è un affare
per tutti e non un sacrificio. D’altra parte ciò si è dimo-
strato vero anche in Italia: il periodo in cui il nostro
Paese è cresciuto a tassi elevatissimi (1950/1980) corri-
sponde al periodo in cui decollava anche il Sud grazie
agli investimenti della Cassa del Mezzogiorno. Recu-
perando una parte meno sviluppata, la ricchezza inve-
stita si trasforma in ricchezza generale.
Un esperimento keynesiano
La Germania di oggi è di gran lunga la nazione euro-
pea economicamente più ricca di quanto lo fosse nel
1989, prima della riunificazione e prima dei grandi in-
vestimenti nell’Est. Anzi nel 1989 l’economia tedesca
stava attraversando un periodo di stagnazione e di dif-
ficoltà.
Primo piano Sos economia
Dopo la caduta del Muro i tedeschi
hanno speso ogni anno per il loro
“Mezzogiorno” fino al 5% del Pil
Da noi si è arrivati al massimo all’1%
CSI-PIEMONTE
Consorzio per il Sistema Informativo
ESTRATTO DI AVVISO DI RETTIFICA
STAZIONE APPALTANTE: CSI-Piemonte, C.so U.
Sovietica, 216 – 10134 Torino, Tel. 011.3169648; fax
011.3168938; indirizzo internet www.csipiemonte.it,
e-mail approvvigionamenti@csi.it.
PROCEDURA: Gara europea a lotti per l’acquisizione di
servizi informatici ad alta specializzazione su tecnologie e
piattaforme innovative (GA21_002). Numero 7 (sette) lotti.
MODIFICA TERMINE ULTIMO PER LA PRESENTAZIONE
DELLE OFFERTE: anziché ore 17:00 del 25/03/2021,
leggasi: ore 17:00 del 09/04/2021 L’avviso integrale
è consultabile sul sistema di intermediazione
telematica di Regione Lombardia “Sintel” al sito
https://www.ariaspa.it/wps/portal/site/aria
Il Direttore Generale (Pietro Pacini)
BRIGITTE HISS/ULLSTEIN BILD/GETTY IMAGES
CITTA’ METROPOLITANA DI VENEZIA
S.U.A. Stazione Unica Appaltante
La Città metropolitana di Venezia - Stazione Uni-
ca Appaltante - ha indetto, per conto del Comune
di Salzano (VE), una procedura telematica aperta
per l’affidamento in concessione, mediante finanza
di progetto di cui all’art. 183 comma 15 del d.lgs.
50/2016, dei servizi di illuminazione pubblica ed
energia degli edifici comunali di Salzano (VE) con
interventi di efficientamento energetico di edifici ed
impianti. CIG: 8495240DCF. Importo: € 7.198.284,00
al netto dell’IVA, comprensivo degli oneri per la sicu-
rezza non soggetti a ribasso pari ad € 34.329,00 e di
contributo di € 45.000,00; scadenza presentazione
offerte: 17/5/2021 ore 12.00. Documentazione di
gara disponibile su https://cmvenezia.pro-q.it/
Il dirigente della S.U.A. dr. Stefano Pozzer
pagina 11
j La strada della crescita
A sinistra un’immagine
dell’Autostrada del Sole,
inaugurata nel 1964.
Qui accanto una Trabant
attraversa il confine tra Germania
Est e Germania Ovest, nel 1989
Si è trattato, dunque, di una particolare sperimenta-
zione di politiche keynesiane territoriali. I benefici ge-
nerali sono stati nettamente superiori ai costi investi-
ti. Se negli anni 1980/1989 la crescita complessiva del-
la Germania Ovest era stata in media dell’1,8%, negli
anni successivi alla riunificazioni si sfiorarono tassi di
crescita molto alti, un più 4,5% nel solo 1990 e un più
3,2 per cento nel 1991. L’economia tedesca ricevette
dall’unificazione e dai massicci investimenti all’Est
uno straordinario stimolo di crescita che le permise
di proiettarsi tra le prime potenze industriali e com-
merciali del mondo, assurgendo a un ruolo geopoliti-
co inimmaginabile a pochi decenni dalla sconfitta del-
la seconda guerra mondiale.
Certo, la Germania non è l’Italia, il Sud non è l’Est te-
desco. E in Italia il divario territoriale dura da 160 an-
ni. Ma il Mezzogiorno ha conosciuto anch’esso un suo
periodo d’oro. Si è verificato tra il 1950 e il 1973. In quel
ventennio il Pil meridionale registrò il più alto tasso di
crescita dal 1861 in poi. Nel 1973 il Pil pro capite del
Sud arrivò al 60,5 di quello del Centro-Nord (quasi ot-
to punti in più rispetto al 1950, quando era fermo al
52,9) un risultato mai più raggiunto negli anni succes-
sivi. I progetti di investimenti nella prima fase erano
rigorosi, i tecnici di alto livello. Poi ci fu una degenera-
zione clientelare, e dalla crisi petrolifera del 1973 l’Ita-
lia decise progressivamente di lasciar perdere.
Il passato che insegna
Il trentennio d’oro dell’Italia , quello culminato con
il boom economico, si realizzò principalmente per-
ché il Sud fu parte integrante delle strategie di svilup-
po della nazione, con la sua manodopera emigrata
che rese possibile il balzo industriale del Nord (ben 2
milioni e mezzo di meridionali emigrarono tra il 1955
e il 1975), con la costruzione di infrastrutture che fece-
ro uscire dal Medioevo intere comunità, con l’allarga-
mento della sua base industriale e agricola, con la pie-
na partecipazione alla società dei consumi di una par-
te consistente della sua popolazione, con la scolarizza-
zione di massa che permise a diverse generazioni di
cambiare radicalmente il mestiere dei padri.
Il Sud fu tra gli anni cinquanta e la prima metà degli
anni settanta del Novecento parte attiva della rico-
struzione nazionale. Senza gli investimenti nel Sud, l’I-
talia sarebbe rimasta una piccola nazione, ininfluen-
te sullo scenario internazionale, come tutto sommato
lo era stato nel corso della sua storia precedente, dal
1861 in poi. Fu in quel periodo, cioè nella ricostruzio-
ne del secondo dopoguerra, che il Sud divenne fino in
fondo parte dell’Italia, quando nei fatti concorse al
suo sviluppo economico e se ne avvantaggiò.
Un’altra obiezione che si può fare a quanto finora
sostenuto è che in Italia non ci sono le risorse e le con-
dizioni politiche e finanziarie per fare quello che si è
fatto in Germania. Eppure qualcosa sembra rendere
possibile ciò che fino a qualche tempo fa sembrava im-
possibile. Cospicue risorse pubbliche arriveranno
dall’Europa come arrivarono nel secondo dopoguer-
ra dai prestiti americani e internazionali. Fu grazie a
quei prestiti che si avviò una politica straordinaria
per il Mezzogiorno e fu quella politica che diede una
svolta all’economia italiana. Quanti soldi investiti nel
Sud sono ritornati all’economia del Nord? Molti. La
Svimez ha calcolato che per ogni euro investito nel
Sud 40 centesimi tornano all’economia del Centro-
Nord in termini di beni e servizi per le imprese setten-
trionali; al contrario, per ogni euro investito nel set-
tentrione solo 6 centesimi ritornano nel meridione.
D’altra parte in quell’epoca a spingere per massicci
investimenti al Sud c’erano uno statista come Alcide
De Gasperi (trentino) e un grande banchiere come Do-
menico Menichella (pugliese) e tanti tecnici setten-
trionali appassionati delle terre meridionali. A Meni-
chella in gran parte si deve il miracolo economico ita-
liano. Egli fu anche il fondatore della Svimez nel 1946.
E fu lui ad ideare la Cassa per il Mezzogiorno nel 1950
utilizzando i prestiti in dollari della Banca Mondiale
destinati agli investimenti nelle aree depresse del
mondo.
Una nuova occasione
Draghi ha davanti a sé la possibilità di ripetere un
nuovo miracolo economico. Non si potrà certo replica-
re il modello della Cassa per il Mezzogiorno, ma la na-
zione ha bisogno di una strategia che inglobi il suo
Sud. D’altra parte le risorse europee sono tante pro-
prio perché assegnate sulla base delle difficoltà eco-
nomiche delle regioni meridionali. L’Italia non ce la fa-
rà a riprendersi riattivando un solo motore produtti-
vo; ha la possibilità di accenderne un secondo che ren-
derà più veloce ed efficiente il primo. Far crescere il
Sud è un affare per l’economia italiana. L’occasione si
ripresenta. Come nel secondo dopoguerra, come in
Germania.©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
12
Renzi in Bahrain per la Formula Uno
È polemica: “Noi in zona rossa, lui al Gp”
di Concetto Vecchio
ROMA —«Ma è Renzi!», commenta
stupita la conduttrice di Sky. Le
immagini tv riprendono il leader
di Italia viva in Bahrain, nel recin-
to a ridosso della pista dove ieri si
è corso il Gran premio di Formula
Uno. Pochi minuti dopo Twitter
era già in ebollizione. Che ci face-
va il senatore nel sole del Golfo,
mentre gli italiani trascorrevano
la domenica delle Palme serrati
nelle loro case in zona rossa? In
quel mentre Jean Todt, il presiden-
te della Fia, la Federazione inter-
nazionale dell’automobile, ha twit-
tato la foto di lui con Renzi e il
principe del Bahrain, Salman ben
Hamad Al Khalifa. Sarebbe stato
proprio quest’ultimo ad invitare
l’ex premier italiano. Perché?
A precisa domanda Renzi ha fat-
to sapere di essere «abituato alle
polemiche contro di lui, ma che
ha come sempre rispettato tutte
le norme e domani sarà in aula a
palazzo Madama per intervenire
sul Family act». Il suo ufficio stam-
pa ha aggiunto: «Inutile dire che i
viaggi di Renzi riguardano Renzi e
non costano un centesimo al con-
tribuente».
Ma le giustificazioni non hanno
placato i social. «Quindi io non
posso tornare (giustamente) in
un’altra Regione per rivedere i
miei parenti, ma Renzi può anda-
re a vedere il Gp di Formula 1 in
Bahrain?», si legge in uno dei tanti
tweet indignati. Anche perché è il
terzo viaggio in pochi mesi. «Se
non va in un Paese senza diritti
umani non è contento», gli ricor-
dano. Alla fine di gennaio aveva
partecipato a Riad alla conferenza
organizzata dal Fii Institute con-
trollato dal fondo sovrano saudi-
ta, quale membro del board, da
cui riceverebbe 80 mila euro l’an-
no. Lì aveva intervistato il princi-
pe bin Salman, affermando: «L’A-
di Emanuele Lauria
ROMA — Il malumore dei big, il proli-
ferare delle correnti: il barometro se-
gna burrasca e Grillo e Conte prova-
no a ridurre i tempi della transizio-
ne. Che non è quella ecologica, po-
sta dal Garante in cima a ogni pro-
gramma, ma quella - lunga - di un
Movimento ormai allo sbando. L’ex
premier dovrebbe così sciogliere la
riserva già prima di Pasqua, nella set-
timana che si apre oggi, e accettare -
come scontato - l’incarico di nuovo
capo dei 5S. È quanto emerge da
una serie di colloqui riservatissimi
tenuti nel weekend, mentre le chat
degli eletti venivano invase da inter-
rogativi e timori per le dichiarazioni
di Beppe Grillo, che ha posto come
un “pilastro” il no al terzo mandato.
La conferma di una regola che fareb-
be fuori 65 fra deputati e senatori ai
quali vengono promesse indefinite
“garanzie”: forse la possibilità di cor-
rere per altri incarichi sul territorio
prima della fine della legislatura.
Conte già da diversi giorni lavora
a un programma e a modifiche statu-
tarie che dovrebbero portare a una
riorganizzazione profonda dei 5Stel-
Il leader di Italia viva
rabia Saudita può diventare il luo-
go di un nuovo Rinascimento. Ave-
re rapporti con loro non solo è giu-
sto, ma anche necessario». Un me-
se dopo l’amministrazione Biden
diffondeva un rapporto Cia: l’as-
sassinio del giornalista dissidente
Jamal Khashoggi a Istanbul nel
2018 era stato autorizzato da bin
Salman. Il 7 marzo La Stampa pub-
blicava la notizia di un’altra mis-
sione, a Dubai. Il 24 marzo Renzi è
k La diretta tv Il leader di Iv è stato inquadrato nel paddock. Il presidente
della Fia Jean Todt ha pubblicato una foto su Twitter insieme al Principe
Salman ben Hamad Al Khalifa e primo Ministro del Bahrain (sopra)
5S, Conte ora accelera
in settimana il progetto
poi il voto sulla leadership
le: probabile che il leader si avvarrà
di una “segreteria”. Sicuro che saran-
no istituiti gruppi di lavoro temati-
ci, mentre un altro tema a cui l’avvo-
cato sta lavorando è quella di una ra-
mificazione del Movimento con figu-
re di responsabili locali che non ci
sono mai state. Il nodo rimane quel-
lo della legittimazione della leader-
ship di Conte e dunque la risoluzio-
ne del contenzioso con Rousseau,
che impedisce l’impiego della piatta-
forma telematica e che Grillo tenta
di superare con un accordo. Intesa
agevolata dalla conferma del tetto
delle due legislature che l’associa-
zione guidata da Casaleggio, custo-
de dei principi originari dei 5S, ha ac-
colto con favore. Non è da escludere
Politica
Proteste sui social
contro l’ex premier che
torna nel Golfo Persico
invitato dal principe
Al Khalifa. Lui: “Non ho
violato nessuna regola”
Il Movimento
k Giuseppe Conte Il leader
in pectore dei 5Stelle
tornato a parlare di bin Salman:
«Non ci sono certezze sul fatto
che il principe sia stato il mandan-
te dell’omicidio» e «l’amministra-
zione Biden non lo ha sanzionato
e, se permettete, mi fido più di Bi-
den che di voi», ha detto ai croni-
sti. La settimana scorsa, infine, è
volato a Dakar, in Senegal, dove
ha visto Tony Blair, e dove - secon-
do notizie di stampa - avrebbe
messo in contatto un’azienda lom-
k Con bin Salman
Renzi in Arabia Saudita
Le tappe
Da Riad a Dubai
al Senegal
h 28 gennaio
Matteo Renzi, durante la crisi
del Conte I, partecipa a Riad
ad una conferenza
organizzata dal principe
ereditario bin Salman, sotto
accusa per il delitto
Khashoggi
h 7 marzo
Renzi va a Dubai, senza
spiegare le ragioni del suo
viaggio
h 22 marzo
Renzi vola in Senegal, dove
incontra Tony Blair .
h 28 marzo
Renzi è in Bahrain al Gp
che l’ “avvento” di Conte avvenga in
due fasi: prima l’esposizione del pro-
gramma ai gruppi parlamentari in
ebollizione e poi, dopo le festività
pasquali, il voto degli iscritti.
Di certo «non c’è più tempo da
perdere», come dicono in tanti nei
messaggi che viaggiano sottotrac-
cia in un Movimento ufficialmente
muto. In pochi, fra i portavoce, han-
no rilasciato dichiarazioni sullo
stop al terzo mandato, scegliendo
un silenzio che si somma al divieto
di andare in tv imposto da Grillo. «Di
questo tema alla gente non importa
nulla», taglia corto l’assessora alla
Regione Lazio Roberta Lombardi.
Nel frattempo ferve l’attività di
raggruppamenti e associazioni,
Lunedì, 29 marzo 2021
barda con il premier Macky Sall.
Più di un osservatore ha avuto gio-
co facile nel parlare di «campagna
d’Africa». Polemiche erano sorte
anche allora perché era partito do-
po che si era saputo che la sua se-
gretaria era risultata positiva al
Covid.
In Bahrain gli staff delle squa-
dre, presenti per più giorni, sono
stati vaccinati. E ad assistere alla
gara c’erano circa 4500 spettato-
L’ufficio stampa del
senatore: “I suoi
viaggi riguardano lui
e non costano un
centesimo al
contribuente”
ri, tra immunizzati e guariti dal vi-
rus. La regola dell’isolamento fidu-
ciario, ad ogni modo, non varreb-
be per i senatori. La fonte è una let-
tera di chiarimenti al Parlamento
del 27 ottobre 2020, firmata dal di-
rettore generale del ministero del-
la Sanità, Giovanni Rezza, e resa
pubblica dalla Stampa il 12 marzo,
secondo cui i parlamentari godo-
no di una deroga, essendo equipa-
rati ai diplomatici. Per uno dei tre
questori del Senato, Laura Bottici,
M5S, l’esonero varrebbe in realtà
solo per chi è reduce dalle missio-
ni, ma è finita per prevalere un’in-
terpretazione più estensiva. Renzi
domani sarà al Senato, così come
aveva parlato in aula al ritorno dal
Senegal. Le polemiche intanto in-
furiano. «Invece di dare l’esempio
prende l’aereo per andare a vede-
re il Gp: ricorda il marchese del
Grillo», chiosa caustico il verde
Angelo Bonelli.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
equiparabili a correnti, che stanno
balcanizzando il Movimento. Da “Ita-
lia Più 2050”, iniziativa promossa
dai sottosegretari Dalila Nesci e Car-
lo Sibilia, al gruppo “Innovare”, che
vede in prima fila molti giovani alla
prima legislatura (come Luigi Iovi-
no a Giovanni Currò) favorevoli al
vincolo del doppio mandato. Presto
potrebbe nascere un think tank al-
largato: si lavora per avvicinate le
posizioni di “Innovare” e quelle di
un’altra area, animata da presidenti
di commissione come Gianluca Riz-
zo e Filippo Gallinella e frequentata
anche da ex esponenti di governo
come Stefano Buffagni. Questa nuo-
va aggregazione si porrebbe in con-
trapposizione proprio con “Italia
più 2050”, vista come futura lista di
chi vuole bypassare il tetto dei man-
dati posto da Grillo. Fughe in avanti
che non mancano di creare ulterio-
re malessere fra i 5S. Come dice il de-
putato Primo Di Nicola: «Un Movi-
mento che nasce post-ideologico e
trasversale, che è riuscito a “grilliz-
zare” anche altre forze politiche,
non può perdersi in lotte correnti-
zie. Se ciò accade, meglio scioglierlo
e andare tutti per la propria strada».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 29 marzo 2021 Politica pagina 13

Omofobia, no della Lega

di Giovanna Casadio La legge al Senato drà avanti. Monica Cirinnà, del Pd,
annuncia: «Andiamo alla conta mar-
tedì, non permetteremo ulteriori in-

Roma. — «Se la legge Zan contro l’o-
mofobia non è stata ancora incardi-
nata al Senato è per le resistenze del-
la Lega. Confermo». Simone Pillon,
senatore leghista, animatore dell’ul-
timo Family Day, colui che consigliò
a Salvini il comizio con il rosario e
che ha tentato una controriforma
del diritto di famiglia, conduce an-
che su Facebook la sua crociata: di
omofobia non vuole sentire parlare.
Dice che «gli argomenti divisivi»
non vanno bene e che di questa nor-
ma anti omofobia non si sente il biso-
gno e va tolta dal tavolo del Senato.
Non solo. A Repubblica spiega che
«se qualcuno dei partiti che sosten-
gono il governo preferirà forzare su
quello che ci separa , anziché valo-
rizzare quello che ci unisce, si pren-
derà la responsabilità di dividere la
maggioranza, trasformando il lavo-
ro parlamentare in una battaglia
ideologica». Insomma un altolà.
La raccomandazione di Salvini è
di non esasperare i toni, vista la ne-
cessaria convivenza con i gialloros-
si. E Pillon cerca di adeguarsi, ricor-
dando che la commissione Giustizia
ha già molti temi da discutere, dal
processo penale alla giustizia civile
e tributaria. La lotta all’omofobia
no. Ma domani, martedì, il nodo arri-
va al pettine di Palazzo Madama.
Già approvata alla Camera il 4 no-
vembre scorso, la legge che prende
il nome dal suo primo firmatario, il
deputato dem e attivista Lgbt Ales-
sandro Zan, attesa da anni, giace in
un cassetto. Una settimana fa è stata
spacca la maggioranza
Pillon, leader del Family day: “Abbiamo delle resistenze. Chi vuole forzare
se ne assume la responsabilità”. Fi divisa. Domani la conta in commissione
k Il corteo annullata la riunione dell’ufficio di
Una presidenza della commissione del
manifestazione Senato, che doveva solo decidere
per i diritti Lgbt quando ricominciare a discutere la
a Roma, legge Zan. Il prologo, praticamente.
al Pantheon Una rete di associazioni si sta mo-
bilitando raccogliendo firme per
avere le norme anti omofobia anche
in Italia. Pd, 5Stelle, Italia Viva, Leu
dicono che non permetteranno alla
destra di averla vinta: una “legge di
civiltà” contro gli atti di omofobia
che sfregiano la nostra convivenza
civile, non starà più in naftalina. Il
neo segretario dem Enrico Letta ga-
rantisce che il provvedimento an-
sabbiamenti». La commissione Giu-
stizia del Senato però è l’unica a gui-
da leghista. Con un blitz, la candida-
tura di Pietro Grasso, l’ex procurato-
re antimafia e senatore di Leu, a pre-
sidente della commissione, venne
bocciata per lasciare il passo al leghi-
sta Andrea Ostellari.
Come si fa a far uscire la norma
contro l’omofobia dalla palude?
Non bastano gli atti continui di vio-
lenza a mostrarne l’urgenza? L’ag-
gressione alla stazione metro di Val-
Le tappe le Aurelia a Roma è della fine di feb-
braio. Due giovani Jean Pierre e Al-
h Il progetto fredo si baciano per salutarsi. Un uo-
La legge Zan mo li aggredisce a pugni e calci gri-
contro dando «pezzi di merda, vergognate-
l’omofobia nasce vi». C’è un video che testimonia
per proteggere quello che è accaduto, perché molte
persone violenze omofobe restano nascoste
omosessuali, e gli aggressori impuniti.
donne e disabili All’ultimo miglio dal traguardo,
dai cosiddetti con la Lega in maggioranza, l’appro-
reati d’odio. vazione delle norme torna a rischio.
Prende il nome Forza Italia è divisa tra liberal e inte-
dal primo gralisti. Lucio Malan, senatore forzi-
firmatario, il sta, è contrario e parla di affermazio-
deputato dem ni «deliranti» di Zan. È convinto Ma-
Alessandro Zan lan, che la legge entri in conflitto
con la libertà d’espressione e che
h Il primo sì per gli atti violenti esistano già puni-
È stata zioni adeguate. Però da FI potrebbe-
approvata dalla ro arrivare voti, ad esempio da Ga-
Camera il 4 briella Giammanco, da Barbara Ma-
novembre sini e forse dalla stessa capogruppo
scorso. Il Senato Anna Maria Bernini. Meloni e Fratel-
non ha ancora li d’Italia dall’opposizione organiz-
cominciato a zeranno l’ostruzionismo.
discuterla ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Lunedì, 29 marzo 2021
Il sondaggio Demos:
il presidente Usa
secondo nel gradimento
degli italiani. Il leader
russo piace alla destra
Anche la Lega apprezza
la numero uno della
Commissione europea
attenzione dei
L’
cittadini verso le
vicende interna-
zionali, in Italia,
è cresciuta, negli
ultimi anni. Insie-
me alla consape-
volezza di quanto la nostra condi-
zione economica e la nostra sicu-
rezza dipendano da ciò che avvie-
ne oltre i nostri confini. In Europa,
ma anche altrove. Negli Usa, in par-
ticolare, dove, di recente, si sono
svolte le elezioni, che hanno sanci-
to il successo di Joe Biden su Do-
nald Trump. Un Presidente che ha
diviso l’opinione pubblica non so-
lo negli Usa. Peraltro, lo sguardo
sul mondo si concentra, in misura
crescente, sui leader. Sui “Capi” di
Stato e di governo. Perché la comu-
nicazione “mediale” e “digitale”
ha personalizzato l’immagine “glo-
bale” della politica. E ha “presiden-
zializzato” la rappresentazione de-
gli stessi Stati. Per questo è interes-
sante osservare come i leader in-
ternazionali siano percepiti da
noi. E come il giudizio nei loro con-
fronti sia cambiato negli ultimi an-
ni. Il sondaggio condotto da De-
mos fornisce, al proposito, alcune
indicazioni interessanti. E, riten-
go, non del tutto prevedibili.
Il, o meglio, “la” leader più stima-
ta, fra i soggetti considerati nel
sondaggio, è la cancelliera tedesca
Angela Merkel. In carica dal 2005,
come ha annunciato da tempo,
non si ricandiderà. Tuttavia, conti-
nua ad essere apprezzata anche in
Italia, dove ottiene il 64% di giudi-
zi positivi (fra gli intervistati). Un
dato cresciuto di 17 punti percen-
tuali negli ultimi due anni. Riflette
l’importanza assunta dalla Germa-
nia e dalla Merkel, in ambito non
solo europeo. A 6 punti di distan-
za, segue il (neo)presidente degli
Usa, Joe Biden, con il 58%. Mentre
il predecessore, Donald Trump, si
posiziona molto più in basso, con
il 21% di gradimento. Peraltro: 13
punti meno di due anni fa. Dietro a
Trump, a chiudere la graduatoria,
vi sono i leader di due Paesi molto
diversi e distanti fra loro. Viktor Or-
bán, primo ministro ungherese, e
Xi Jinping, presidente della Repub-
blica Popolare cinese. L’unico
aspetto che li accomuna è, forse,
lo stile autoritario di governo. En-
trambi, infatti, dispongono di “pie-
ni poteri”. Che utilizzano anche
per allungare il loro mandato. Sen-
za limiti.
Molto apprezzata risulta anche
Ursula von der Leyen, presidente
della Commissione Europea dal lu-
glio 2019. Ottiene un gradimento
del 47%, fra gli intervistati. Un dato
interessante, visto l’atteggiamen-
to scettico, se non diffidente, dimo-
strato dagli italiani nei confronti
della Ue. Da molti anni. Si tratta di
IL GIUDIZIO SUI LEADER INTERNAZIONALI: SERIE STORICA
Che voto darebbe, su una scala da 1 a 10, a… (valori % di quanti esprimono una valutazione “uguale o superiore a 6”;
tra parentesi la % di quanti non li conoscono o non si esprimono – Confronto con luglio 2019)
(4) (9)
64
58
47 47
* *
Angela Joe Ursula
Merkel Biden von der Leyen
Prima Merkel, cala Putin
e tra i più amati spuntano
Biden e von der Leyen
I PIU’ VICINI TRA I PRINCIPALI ELETTORATI
Che voto darebbe, su una scala da 1 a 10, a… (valori % di quanti esprimono una valutazione “uguale o superiore a 6” in base alle intenzioni di voto)
*Non rilevato a luglio 2019
Pd Tendenza
marzo 2021
luglio 2019
Angela Merkel 85
Joe Biden 79 * Vladimir Putin
Ursula von der Leyen 72 * Ursula von der Leyen 46
FdI Tendenza
marzo 2021
luglio 2019
Vladimir Putin 67
Marine Le Pen 60
Angela Merkel 53
un “segno significativo” di come,
nel nostro Paese, stia cambiando
la percezione verso l’Europa e la
Ue. In seguito ai sostegni finanzia-
ri — e ai prestiti — ottenuti. Necessa-
ri, in questa fase di profonda crisi.
Fallimento: PARAH S.R.L nr 27/2020
Giudice Delegato: Dottor NICOLÒ GRIMAUDO
Curatore: Dottoressa MARIA PIA SALA
Nell’ambito della procedura suindicata viene ce-
duto in un unico lotto il magazzino di prodotti
finiti della società fallita avente come oggetto la
produzione e la commercializzazione di costumi da
bagno e intimo uomo e donna. L’asta è fissata per
il giorno 20 maggio 2021 alle ore 11,00 presso
lo studio del curatore in Busto Arsizio via Braman-
te n. 3 bis, tel. 0331/639249. La base d’asta è di
€ 229.000,00 oltre IVA (pari al valore di perizia).
L’offerta, con cauzione del 20%, dovrà pervenire
entro e non oltre le ore 12,30 del 19 maggio 2021 a
mezzo pec della procedura f27.2020bustoarsizio@
pecfallimenti.it con allegata la distinta di bonifico
della cauzione del 20% del prezzo offerto (IBAN:
IT60A0538722800000042467892) oppure in busta
chiusa, con a/c a cauzione intestato a “Fallimento
PARAH Srl”, presso lo studio del curatore ( dal lune-
dì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,30). Rilancio
minimo € 3.000,00. Saldo prezzo entro 30 giorni
dall’aggiudicazione e consegna della merce al saldo.
Le merci sono acquistate in blocco viste e piaciute.
Tutte le spese di imballo e trasporto saranno a carico
dell’aggiudicatario. Possibilità di visionare le merci
previa richiesta a mezzo pec della procedura o indi-
rizzo mail del curatore m.sala@studio-colombo.it.
Busto Arsizio, 19 marzo 2021
Politica pagina 15
Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Marzo 2021 (base: 1522 casi)
*Non rilevato a luglio 2019
(11) (6) (7) (11) (18) (4) (22) (28)
Marzo 2021
Luglio 2019
42 43
40 38
34
29 29
27
21
19
17 17
* *
Vladimir Emmanuel Boris Marine Donald Xi Viktor
Putin Macron Johnson Le Pen Trump Jin ping Orbán
Mappe
tivi. In netta crescita: 13 punti in
più negli ultimi due anni. E, soprat-
tutto, largamente davanti a Mari-
ne Le Pen. Leader del RN, sua sfi-
dante nel ballottaggio, alle presi-
denziali del 2017, si attesta sul 29%
di gradimento, come due anni fa.
Fra i due esponenti francesi si
frappone Boris Johnson, Primo Mi-
nistro del Regno Unito. Va chiarito
che l’atteggiamento verso i leader
e verso i loro Paesi non coincide,
necessariamente. Anche se, come
abbiamo detto, si tratta di una ten-
denza favorita dalla “globalizzazio-
ne mediatica”. Che spettacolariz-
di Ilvo Diamanti za ogni evento “interessante per i
nostri interessi”. Economici e poli-
tici. Tuttavia, proprio per questo è
utile osservare le differenze d’opi-
nione che emergono in base alla
posizione politica degli italiani.
Perché l’immagine dei leader indi-
Forza Tendenza Lega Tendenza ca con efficacia la geo-politica del
Italia marzo 2021 marzo 2021 sentimento sociale.
luglio 2019 luglio 2019 Sotto questo profilo, Angela Mer-
kel si conferma un riferimento
Angela Merkel 69 Vladimir Putin 65 = “trasversale”. Infatti, si colloca fra
i primi 3 nella graduatoria di tutti
55 Joe Biden 63 * gli elettorati. Tuttavia, ottiene la
* Angela Merkel 62 crescita più elevata fra gli elettori
della Lega (+27%). Segno di un mu-
tamento di opinione in senso “eu-
Nota informativa
M5s Tendenza Il sondaggio è stato realizzato da Demos & Pi ropeo”. La base elettorale del (re-
marzo 2021 per La Repubblica. La rilevazione è stata condotta cente) governo “giallo-rosa” (Pd —
luglio 2019 nei giorni 8 - 11 marzo 2021 da Demetra con metodo M5s) esprime una graduatoria spe-
mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Il campione nazionale culare. Nella “terna” dei preferiti,
Angela Merkel 60 intervistato (N=1.522, rifiuti/sostituzioni/inviti: 9.086) infatti, oltre e davanti alla presi-
è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la
distribuzione territoriale della popolazione italiana dente della Commissione euro-
Joe Biden 60 * pea, si pongono Angela Merkel e
di età superiore ai 18 anni (margine di errore 2.5%).
Ursula von der Leyen 48 * Documentazione completa Joe Biden. Mentre nel Centro-De-
su www.sondaggipoliticoelettorali.it stra svetta la figura di Putin, di cui
è nota la “confidenza” con Salvini
Economica e socio-sanitaria. ciso proseguire ancora a lungo il e, prima ancora, con Berlusconi.
Risulta pressoché stabile (dal proprio percorso di governo. Amico personale di lunga durata.
43% al 42%) il giudizio verso Vladi- Poco più in basso, nella valuta- Peraltro, fra gli elettori dei Fd’I, Pu-
mir Putin. Il presidente della Fede- zione degli italiani, si pone il presi- tin si conferma “il migliore”.
razione Russa, al quarto mandato, dente francese, Emmanuel Ma- Tuttavia, il gradimento che rice-
anche se non consecutivo. Pare de- cron. Ottiene il 40% di giudizi posi- ve Ursula von der Leyen sottolinea
la proiezione europea di “tutti” i
partiti. Compresi quelli che in pas-
Avviso di Gara sato avevano assunto posizioni eu-
n. 003/2021 del 21.04.2021 MINISTERO DELLA DIFESA
roscettiche o palesemente eu-
OGGETTO: Gara telematica in modalità ASP per l’appalto di:
8°REPARTOINFRASTRUTTURE ro-ostili. Ad eccezione dei Fd’I.
CASERTA - Interventi connessi alla rilocazione delle funzioni
della SSAM di Caserta - Realizzazione fabbricati A, B, C, APMF,
Via Todi, 6-00181 Roma Non per caso. Perché, oggi più che
area impianti sportivi – Prestazione di Verifica Preventiva del-
infrastrutture roma@postacert.d i fesa. i t
AVVISO DI GARA- CUP D78C2000041 000 l - CIG 8628481 FC2
mai, confermano la vocazione di
la progettazione - C.E. 136920. STAZIONE APPALTANTE: 2° BANDO DI GARA N. 8/2021 a procedura apetta att.60 del D. “destra nazionale”. Rafforzata dal
gradimento espresso per Marine
REPARTO GENIO A.M. CUP-CIG-CPV: D29J21001080001 Lgs. 50/2016 attraverso l’utilizzazione del Sistema Telemati-
- 8669659CEC - 71322000-1. IMPORTO A BASE DI GARA: ca ASP gestito da CONSIP S.p.A. Gara ASP n.2771260. SE-
€ 141.212,87. PROCEDURA CONCORSUALE PRESCELTA: ZIONE 1: Amministrazione aggiudicatrice Denominazione: 8°
REPARTO INFRASTRUTTURE Indirizzo: Via Todi, 6- 00181
Le Pen. I Fd’I interpretano, così, il
Procedura aperta. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Offerta
economicamente più vantaggiosa. DATA DI PUBBLICAZIONE
Roma. Punti di contatto: te l. 06/7850566-06/7803485. SE- ruolo di unico partito oggi all’op-
DEL BANDO: 19.03.2021. TERMINE PRESENTAZIONE DELLE
ZIONE II: Oggetto dell ‘ appalto: NETTUNO (RM) (ID 1769) -
Piazzale degli Eroi, l - Poligono Militare U.T.T.A.T. - Lavori di posizione di un governo “tutti me-
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ghi. Il garante presso l’Europa del
DELL’APPALTO: CASERTA (CE). DURATA : 90 giorni direzione): installazione ascensore, realizzazione scala antin-
N.B.: tutti gli operatori economici interessati potranno richiedere cendio, abbattimento barriere architettoniche all ‘ ingresso,
informazioni al seguente indirizzo:
realizzazione pensilina, realizzazione impianto di condizio-
namento. Durata dell’appalto: 180 giorni. Impatto a base di
nostro debito. Presso gli italiani:
STAZIONE APPALTANTE: 2° Reparto Genio A.M.
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Col. GArn Aniello
gara: € 983.593,92 IVA a122% esclusa di cui € 29.332,76. del sostegno europeo. E viceversa.
Così, mentre il mondo incombe
Oneri per l ‘attuazione del piano di sicurezza (non soggetti a
CORCIONE INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA: 2aeroge- ribasso). Categoria prevalente di lavoro OG1 € 691.663,24
nio@postacert.difesa.it FAX N.: 0679702011 TELEFONO N.: classifica III e OS 28 € 291.930,68 classifica II a qualifica-
zione obbligatoria. SEZIONE III: Informazioni di carattere
su di noi, noi lo guardiamo, attra-
0679702011
La documentazione progettuale e di gara è disponibile
giuridico, economico, finanziario e tecnico. Condizioni di verso i volti dei Capi. I quali, a loro
all’indirizzo informatico indicato nel bando di gara, nonché
pattecipazione: si veda la documentazione di gara.
SEZIONE IV: Procedura aperta. Criterio di aggiudicazione: volta, ci guardano. E ci parlano. At-
visionabile presso il 2° Reparto Genio A.M. - Viale di Marino criterio del minor presso. Termine per il ricevimento delle traverso i canali mediali e digitali.
snc - 00043 Ciampino (RM), nei giorni di Mercoledì e Venerdì
Protagonisti di uno spettacolo sen-
domande: ore 16,00 del 21/04/2021 ;1^ Seduta di gara tele-
dalle ore 09.30 alle ore 12.00. matica su piattaforma ASP/CONSIP: 22/04/2021 ore 09,00.
Il bando di gara è disponibile presso i siti: www.aeronautica. SEZIONE V: Altre informazioni: Documentazione integrale
disponibile sui siti www.esercito.difesa.it e
za fine. Del quale noi siamo spetta-
difesa.it, www.serviziocontrattipubblici.it e www.anticorru-
zione.it.
www.serviziocontrattipubblici .it tori. Ma anche comparse. Attori in-
volontari.
IL COMANDANTE
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO RESPOSNSABILE UNICO DEL PROCEDIMANTO
(Col. GArn Aniello CORCIONE) Col. g. (gua) RN Severino AMATUCCI ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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16
Myanmar, spari e morti
ai funerali e in ospedale
Biden: “Uno scandalo”
L’esercito apre il fuoco su chi celebra le cento vittime del sabato di sangue
Protesta anche il segretario di Stato americano, Blinken: “Siamo inorriditi”
Il Myanmar piange i morti del suo sa-
bato d’orrore, e i soldati sparano pu-
re al dolore. Sparano sui sogni, spa-
rano sui corpi, sparano persino su-
gli uccisi. Anche ieri, nel lutto nazio-
il golpe
nale di un paese raccolto nel nome
delle sue “Stelle cadute”, ci sono sta-
ti almeno 12 morti. «Uno scandalo,
spargimento di sangue vergogno-
so» ha detto il presidente america-
Mondo
no Joe Biden. A Yangon i soldati han-
no inseguito ragazzi nell’ospedale
in cui s’erano rifugiati. E hanno spa-
rato pure lì, ferendo un operatore sa-
nitario.
Era il giorno dei funerali, ma a Pa-
gù, a un’ottantina di km da Yangon,
l’addio a Thae Maung Maung, un
20enne musulmano del sindacato
studentesco ucciso ieri ha attirato
Lunedì, 29 marzo 2021
Con
le fionde
Un momento
della protesta
nelle strade
di Yangon,
in Myanmar,
contro i militari
golpisti
una folla di ragazzi, e insieme a loro
sono tornate le pallottole. «Mentre
intonavamo per lui i canti della rivol-
ta, le forze di sicurezza sono arriva-
te all’improvviso sparandoci», ha
raccontato una donna.
L’invito pressante a restare a casa
della giunta che opprime il Myan-
mar non ha spento la voce delle pro-
teste, né svuotato i cortei funebri.
La gente è scesa in strada in tutte le
principali città e il dolore si è mi-
schiato all’ira. I media locali hanno
raccolto e raccontato entrambi. La
situazione nel Paese ha varcato da
tempo la soglia della tollerabilità, e
le proteste internazionali sono sem-
pre meno timide, prima ancora
dell’intervento di Biden. «Siamo
inorriditi dalle forze di sicurezza bir-
mane, che dimostra come la giunta
sacrificherà le vite della popolazio-
ne per servire pochi», aveva twittato
il Segretario di Stato Usa, Antony
Blinken, porgendo le condoglianze
e lodando «il coraggioso popolo bir-
INDIA CINA
BIRMANIA
Naypyidaw
LAOS
Golfo
del Bengala
mano» che «rifiuta il regno del terro-
re». Parole di condanna chiara, così
come chiara era stata la condanna
dell’inviato speciale dell’Onu in
Myanmar, con la richiesta al mondo
di isolare la giunta, tagliandole l’ac-
cesso alle armi e ai fondi. L’Occiden-
te, dagli Usa al Regno Unito, vara
sanzioni per il regime che il primo
febbraio aveva arrestato Aung San
Suu Kyi.
La giunta che prova a schiacciare
con la forza il Myanmar comincia a
trovare terra bruciata, e il sangue
che ormai quotidianamente versa è
un’aggravante. Oltreché sul piano
diplomatico e su quello della rivolta
civile, anche sul fronte interno la
polveriera dei rapporti con le etnie
e le milizie indipendenti è sul punto
di esplodere. Ieri i ribelli per l’indi-
pendenza Kachin, lo Stato nel Nord
del paese che arrampica sull’Hima-
laya, hanno attaccato almeno quat-
tro battaglioni di polizia della giun-
ta, uccidendo «almeno venti agen-
ti». E più di duemila persone nello
stato di Karen sono fuggite in Thai-
landia per sfuggire al bombarda-
mento a tappeto, da parte della giun-
ta, per stanare le postazioni delle mi-
lizie del Karen national union.
— P.G.B.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lunedì, 29 marzo 2021
Aie Ko, 40 anni
Bruciato su una pira
era sceso in piazza
per spegnere i roghi
Aie Ko aveva 40 anni e quattro
figli da crescere, ma è cenere
su una pira. Non hanno
bruciato il suo corpo esanime: i
militari gli hanno sparato, e
quando è caduto nel suo
sangue l’hanno gettato vivo su
una barricata di copertoni
roventi. «Madonna mia,
“Mother”, aiutami!»,
raccontano abbia urlato
mentre il fuoco
lo uccideva. I
soldati
sparavano a
vista, nessuno
poteva
avvicinarsi. Erano
già le nove di
sera del peggior sabato di
questa orribile repressione.
Qualche ora prima, un gruppo
non identificato aveva fatto
irruzione nel quartiere di
Aungmyaythazan, nel centro di
Mandalay, forzando i posti di
guardia e mettendo a fuoco le
barricate. Poco dopo sono
arrivati i militari, e hanno
riempito le strade di piombo.
Aie Ko si guadagnava da vivere
vendendo bibite al latte di riso
e merendine. «Era sceso in
strada solo per spegnere i
roghi». La moglie dice che
«aveva provato a nascondersi
dietro un banco del mercato,
ma i soldati l’hanno trovato. Lo
hanno massacrato e gettato
vivo sulle barricate in fiamme».
La moglie: “Aveva
provato a nascondersi
dietro un banco del
mercato, ma i soldati
l’hanno trovato”
Mondo pagina 17
STRINGER/REUTERS
Le storie
I martiri birmani
“Stelle cadute” Aye Myat Thu, 11 anni
ll saluto alla piccola
con il rossetto viola
che amava Hello Kitty
Ragazzi, bambini, studenti. Ma anche commercianti, religiosi,
medici, impiegati. Alla protesta contro gli autori del putsch Aye Myat Thu era solo una
bambina. Aveva 11 anni, e
nel martoriato stato asiatico è seguita una violenta repressione. accanto alla sua bara oggi
I morti sono ormai più di 400. E per la gente sono loro i nuovi eroi c’è mezza città. L’hanno
distesa tra mille colori, i
ragazzi e le ragazze fanno la
di Paolo Brera coda per avvicinarsi con la
mascherina. Le tendono la
mano, si fotografano in
lacrime, si scambiano
un’occhiata incredula e poi
guardano la
loro compagna
di classe con il
rossetto viola e
tutto il corredo
con cui lascia
questo
strambo
k Aye Myat
mondo che
Thu
non l’ha voluta.
Ci sono la scatola dei colori
e il libro di scuola, lo
spazzolino da denti e il
dentifricio accanto. Il
HANDOUT/AFP HANDOUT/AFP disegno a mano di Hello
k Un militare birmano con il fucile puntato verso i manifestanti. A destra, un ferito mentre viene portato via Kitty, che aveva fatto sul
quadernone, ha accanto il
suo nome: forse si vedeva
Thinzar Hein, 20 anni Aung Zin Phyo, 18 anni così, ma i militari che le
hanno sparato vedevano
L’infermiera colpita alla testa Il portiere della squadra di calcio altro. Vedevano le proteste
mentre era piegata a curare i feriti che guidava la rivolta dei ragazzi contro di loro a
Mawlamyine, il capoluogo
Thinzar Hein aveva venti anni, e oggi non c’è È morto di passione e di coraggio, Aung Zin Phyo. dllo stato del Mon sulla
nessuno nel Myanmar dolente di questi giorni Aveva 18 anni, e sognava un futuro da calciatore costa del golfo di Martaban.
oscuri che non conosca il suo nome: era una professionista. Giocava come portiere nel Lin Latt Vedevano e sparavano. È
ragazza, era un’infermiera, era il futuro e il presente Futsal Club, una squadra di calcio a cinque di morta sabato: ieri è volata
di questo paese in fiamme. Mentre i suoi coetanei Mandalay, la seconda città del Myanmar. Ma, come con le sue Barbie, lasciando i
morivano per difendere la libertà, ieri la maggior parte dei ragazzi birmani, soldati e i loro fucili.
è scesa in piazza anche lei per fare sognava un futuro libero ed era
quello che sapeva e che era giusto disposto a combattere, per
fare: aiutare i feriti. Persino in guerra ottenerlo. Così non se n’è stato al
le armi mirano altrove, di fronte agli sicuro in casa, anche se pure lì sono
infermieri. Ma la giunta militare che arrivati i proiettili dei militari. È uscito
tiene in pugno il Myanmar non in strada, si è messo in testa ai gruppi A Mawlamyine
rispetta neppure il livello minimo di
k Thinzar civiltà: le hanno sparato dritto in
k Aung Zin di coetanei con l’autorevolezza del
portiere che guida la sua difesa. Lui accanto alla bara
Hein Phyo
testa mentre, dicono, era piegata sui
feriti per aiutarli. Un ragazzo ha preso il corpo in
guidava la difesa della township di
Chan Mya Thar Si, a Mandalay, nel quartiere del
c’è mezza città: i suoi
spalla e l’ha portata lontano. Non era sola, Thinzar: Buddha Mahamuni e della facoltà di Odontoiatria. coetanei si scambiano
era lì a Monywa, a 150 chilometri da Mandalay, con Per mesi, durante la seconda ondata del Covid,
una squadra di soccorritori, tutti impegnati a portar aveva fatto il volontario in una terapia intensiva. occhiate incredule
via i feriti finiti, ieri, sotto tiro dei soldati. Accanto a «Avevo solo lui... Lasciate che gli muoia accanto»,
lei è morto anche un altro soccorritore. implorava ieri sua mamma.
.
.
Lunedì, 29 marzo 2021
Suez, ora interviene Al Sisi
e ordina di scaricare i container
dal nostro inviato
Pietro Del Re
IL CAIRO — Quintali di tè, petrolio ira-
niano destinato alla Siria, mobili Ikea
ma anche centotrentamila pecore so-
no parte delle merci che riempiono
le centinaia di navi bloccate alle due
estremità del Canale di Suez per via
dell’incagliamento della portacontai-
ner Ever Given. Ieri, per far ripartire il
traffico marittimo è intervenuto il
presidente Abdel Fattah Al-Sisi, rima-
sto finora silenzioso su una vicenda
che oltre a costare caro alle casse del-
lo Stato egiziano sta rovinando la re-
putazione di un intero Paese, agli oc-
chi del mondo incapace di disinca-
gliare in cinque giorni una sia pur gi-
gantesca imbarcazione. Se nelle pros-
sime ore i rimorchiatori non dovesse-
ro liberare la nave, Al-Sisi ha ordinato
il solo piano sicuro per riuscirci, ossia
alleggerirne il carico. Sulla Ever Gi-
ven ci sono circa 18.300 container,
che ovviamente non dovranno esse-
re rimossi tutti. Ma per portare a ter-
mine l’operazione potrebbero voler-
ci «giorni», ha dichiarato il presiden-
te dell’Autorità che gestisce il Cana-
le, Osama Rabie.
Lo stesso presidente dell’Autorità
ha anche reso noto che con lo stop al
transito l’Egitto perde circa 13,5 milio-
ni di dollari in entrate ogni giorno.
Nella zona, ha aggiunto, al momento
ci sono 369 navi in attesa di transitare
nel Canale, una metà a Suez, nel Mar
Rosso, l’altra a Port Said, nel Mediter-
raneo. Quanto al valore delle merci
bloccate, secondo la stima fornita dal-
la rivista specializzata Lloyds’List,
questo è pari a 8,12 miliardi di euro.
Inoltre, sempre secondo la rivista, il
90% dei carichi non è assicurato in ca-
so di ritardo.
Si fanno intanto sentire le prime
conseguenze concrete delle manca-
di Enrico Franceschini
LONDRA — Dietro la porta container
bloccata nel canale di Suez c’è lo
spettro della paralisi del commer-
cio mondiale, ma c’è anche l’infau-
sto destino dei forzati della naviga-
zione: l’equipaggio della Ever Given
e di tutti i cargo in attesa alle due
estremità del “fosso nel deserto”, co-
me lo chiamano i marinai. Chi cono-
sce le condizioni in cui lavorano gli
uomini a bordo dei mercantili non
si meraviglia dell’incidente che ha
spiaggiato la gigantesca balena d’ac-
ciaio, bensì del fatto che non ne ac-
cadano con maggiore frequenza.
«Navi sempre più grandi sono pilo-
tate da equipaggi sempre più picco-
li, che restano in porto sempre me-
no tempo e dormono troppo poco
durante il viaggio», scrive Rose
George nel suo libro inchiesta Nine-
ty percent of everything (sottinte-
so: il 90 per cento di tutto quello
che consumiamo arriva per mare).
L’autrice offre una testimonian-
za personale: qualche anno fa ha at-
traversato il canale di Suez su una
nave container, il cui comandante
aveva dormito soltanto tre ore per
notte per tre notti di seguito. È vero
che, come impongono le regole, du-
La nave incagliata nel canale
te forniture. Tra queste, l’annuncio ie-
ri da parte del governo siriano di un
razionamento del carburante legato
al mancato arrivo di una superpetro-
liera nel porto di Latakia. Alcuni ar-
matori, come la danese Maersk e la
francese Cma, hanno gettato la spu-
gna e deciso di dirottare alcune navi
verso il Capo di Buona Speranza, pur
sapendo che la circumnavigazione
della punta estrema del continente
africano comporta una deviazione di
9 mila chilometri e almeno sette gior-
ni aggiuntivi di viaggio.
C’è poi un grosso problema da risol-
vere sulle navi bloccate da martedì
scorso, poiché una ventina di esse tra-
sporta bestiame. Si tratta per lo più di
pecore provenienti dall’Europa e di-
rette in Giordania e Arabia Saudita. A
esprimere preoccupazione per le
I forzati della navigazione
Notti insonni e turni estremi
“La stanchezza degli equipaggi
aumenta il rischio di incidenti”
rante la traversata i comandi vengo-
no presi teoricamente da un pilota
egiziano con uno staff di assistenti:
nel suo caso, tuttavia, il pilota aveva
trascorso il tragitto a svuotare la
cambusa, dopodiché si era addor-
mentato, sazio e indifferente, sve-
gliato a più riprese dal vice che chie-
deva istruzioni. Se all’inizio si è det-
to che la Ever Given si è incagliata
sul fondale per il vento, ora si diffon-
de l’ipotesi di un errore umano e an-
che Rose George è di questo parere:
«Del resto — dice la giornalista inve-
stigativa inglese al Guardian — nella
stragrande maggioranza degli inci-
denti marittimi la colpa è dell’uo-
mo».
È capitato anche a chi scrive di at-
traversare un canale: quello di Pana-
ma, come inviato di questo giornale
su una nave di Greenpeace, una
trentina d’anni or sono. L’esperien-
Mondo
Ci sarà un ultimo condizioni degli animali è Gerit Wei-
dinger, coordinatrice per l’Europa di
tentativo, ma il piano Animals International. «La mia più
per alleggerire grande paura è che gli animali finisca-
no il cibo e l’acqua e rimangano bloc-
il mercantile è pronto cati sulle navi perché non possono es-
sere scaricati altrove per questioni
burocratiche», ha detto la coordina-
trice. Segnalando quindi il rischio di
disidratazione e di fame, la ong ricor-
da come di solito queste navi che tra-
sportano bestiame abbiano «riforni-
menti solo per due-tre giorni». Secon-
do Weidinger si tratta di «una bomba
Insabbiata biologica a orologeria per gli animali,
La porta- gli equipaggi e tutte le altre persone
container coinvolte». Per valutare le condizioni
Ever Given degli animali e fornire il mangime ne-
incagliata nel cessario, il ministero dell’Agricoltura
Canale di Suez egiziano ha reso noto di aver inviato
da mercoledì. tre squadre di veterinari sulle navi
Ora si ipotizza
anche l’errore
umano
SUEZ CANAL AUTHORITY /HO HANDOUT/EPA
za insegna quanto sia difficile per-
I numeri correre uno stretto corridoio d’ac-
qua. Con una porta container lunga
più di quanto sia largo il canale, co-
18.300 me è la Ever Given a Suez, l’impresa
richiede una precisione chirurgica:
non è certamente consigliabile do-
I container po notti insonni e sotto stress. Eppu-
Sulla Ever Given incagliata re questo è spesso il modus operan-
da mercoledì di per gli uomini della marina mer-
nel Canale di Suez ci sono cantile, costretti a rimanere in ma-
18.300 container re per lunghi periodi senza scende-
re a terra e, quando finalmente vi
mettono piede, obbligati a pause
369 sempre più brevi. Una situazione re-
sa ancora più esasperata dalla pan-
demia che, chiudendo i confini e fre-
In attesa nando i trasporti, ha lasciato l’esta-
Il totale delle navi in attesa te scorsa ben 400 mila marinai isola-
di attraversare il Canale, ti al largo negli oceani, letteralmen-
dal lato di Suez (Mar Rosso) te prigionieri delle proprie navi, me-
e di Port Said (Mediterraneo) diamente per dieci mesi di seguito.
“Crisi di Suez” è un’espressione
pagina 19
che trasportano bestiame. Amina
Abaza, fondatrice e leader della Socie-
tà per la protezione degli animali in
Egitto, ha aggiunto: «Molti animali
muoiono continuamente durante i
lunghi trasporti, il che potrebbe acca-
dere anche stavolta che siamo di fron-
te a una lunga attesa».
Nel 2020 hanno attraversato il cor-
ridoio artificiale scavato per facilita-
re lo scambio marittimo tra Europa e
Asia una media di 51,5 navi al giorno.
Una volta che la Ever Given sarà final-
mente liberata, prima che il traffico ri-
torni alla normalità ci vorranno dai
tre ai sei giorni. Magra consolazione,
l’Autorità del Canale di Suez sta consi-
derando la possibilità di una riduzio-
ne delle tariffe per le navi bloccate in
mare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Dall’Italia
Il super
rimorchiatore
Carlo Magno
Un rimorchiatore
italiano si è unito
ai tentativi di
disincagliare la
Ever Given. Nel
Canale è arrivata
la Carlo Magno:
costruita dalla
Rosetti Marino
per la Augustea:
55 mt e potenza
di tiro da 200
tonnellate
proverbiale: evoca il passaggio del
potere globale da Londra a Wa-
shington, quando nel 1956 la Gran
Bretagna (insieme a Francia e Israe-
le) fu costretta dagli Stati Uniti a riti-
rarsi dall’attacco al canale, naziona-
lizzato dall’Egitto di Nasser. Sessan-
tacinque anni più tardi, c’è chi leg-
ge in questa nuova crisi di Suez
un’altra svolta epocale: il passaggio
dalla globalizzazione alla “slowbali-
zation”, il rallentamento degli scam-
bi economici, già colpiti dalle conse-
guenze del Covid. Come il virus che
non conosce frontiere, osserva il Fi-
nancial Times, in realtà il commer-
cio globale è ormai talmente inter-
connesso da non potersi fermare al-
la dogana. Perciò il blocco del cana-
le rappresenta un campanello d’al-
larme per il sistema di trasporti che
ci porta “il 90 per cento di tutto”. La
storia si ripete, ammoniva Marx, la
prima volta come tragedia, la secon-
da in farsa: non sono mancati sorri-
sini di derisione davanti alla foto
della minuscola scavatrice che cer-
ca di rimettere in moto l’immensa
nave arenata. Ma non c’è niente da
ridere: la campana di Suez suona
per tutti i forzati della navigazione.
E per noi che aspettiamo i loro con-
tainer.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Lunedì, 29 marzo 2021 Mondo pagina 21
la storia

La grande moschea
finanziata dai turchi
che divide la Francia k La moschea Eyyub Sultan in costruzione a Strasburgo, in Francia
FREDERICK FLORIN/AFP

Strasburgo, progetto
da 32 milioni. Sindaca
sotto accusa. Macron:
“Tentativi di ingerenze”
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
parigi — Dovrebbe essere la “più
grande moschea d’Europa”, almeno
così dicono i suoi promotori. La Tur-
chia guida il faraonico cantiere in
corso a Strasburgo. Con un costo sti-
mato di 32 milioni di euro, il progetto
della moschea Eyyub Sultan è porta-
to avanti dalla confederazione islami-
ca Millî Görüs. L’organizzazione è al
centro di polemiche negli ultimi me-
si perché si è rifiutata di firmare la
“Carta dell’Islam di Francia”, il testo
proposto da Emmanuel Macron nel
quale sono elencati i valori della Rép-
ublique da rispettare nelle moschee
francesi. Nonostante questo conten-
zioso, il consiglio comunale di Stra-
sburgo ha votato a favore di una sov-
venzione di 2,5 milioni di euro verso
Millî Görüs. Il ministro dell’Interno,
Gérald Darmanin, ha già annunciato
ricorso per bloccare il finanziamen-
to. Darmanin si è scagliato contro la
nuova sindaca, Jeanne Barseghian,
eletta l’anno scorso in una coalizione
tra Verdi e sinistra, accusandola di fi-
nanziare «una moschea sostenuta
da una federazione che difende l’I-
slam politico». Anche Macron è en-
trato nella polemica in modo indiret-
to, parlando di «ingenuità» di alcuni
Le più imponenti d’Europa
k Il rendering
La nuova moschea di Strasburgo
potrà accogliere duemila fedeli
enti locali rispetto ai tentativi di «in-
gerenze» della Turchia. «Dobbiamo
aprire gli occhi», ha commentato Ma-
cron che nell’ultimo anno si è scon-
trato a distanza in più occasioni con
Erdogan. Un dibattito che già esiste
da tempo in Germania, dove c’è una
storica comunità turca e il quartier
generale di Millî Görüs, e che ormai
si affaccia nella patria dei Lumi, non
a caso in una regione vicina al confi-
ne tedesco.
La moschea in costruzione, in pu-
k La Grande moschea di Roma
Opera di Paolo Portoghesi,
può ospitare fino a 12mila fedeli
ro stile ottomano, con due minareti
alti 36 metri, è diventata uno dei sim-
boli delle ambizioni di Ankara. Il
grande complesso nel quartiere Mei-
nau avrà una sala di preghiera che
potrà accogliere più di duemila fede-
li, ma anche una scuola coranica, un
ristorante e una sala da tè, un parruc-
chiere. La legge sulla laicità vieta allo
Stato di finanziare luoghi di culto.
Ma le regioni di Alsazia e Mosella fan-
no eccezione perché erano sotto il
dominio tedesco quando venne ap-
k Baitul Futuh a Londra
Si trova a Morden, sobborgo a Sud
di Londra: può ricevere 13mila fedeli
provata la legge del 1905.
Il progetto, che punta a ingrandire
una moschea già esistente, ha già su-
bito ritardi. Si è aggiunto un proble-
ma di finanziamento: gli appelli per
le donazioni tra i fedeli non sono ba-
stati. L’associazione avrebbe ricevu-
to fondi anche dal Qatar. Dopo il voto
e gli attacchi dal governo, la sindaca
assicura che prima di sbloccare i fon-
di chiederà all’associazione il «pieno
rispetto dei valori repubblicani». E
ha anche annunciato di voler quere-
lare sia Darmanin che la vicemini-
stra dell’Interno, Marlène Schiappa,
che aveva accusato il partito dei Ver-
di di «scendere a patti con l’Islam ra-
dicale». Negli ultimi tempi la Francia
moltiplica i gesti per arginare l’e-
spansionismo di Erdogan. A novem-
bre il governo ha bandito i Lupi Gri-
gi, il gruppo paramilitare turco vici-
no a Erdogan. Macron ha anche an-
nunciato di voler porre fine entro il
2024 agli “imam distaccati”, mandati
da paesi musulmani. Il contingente
più forte di predicatori inviati dall’e-
stero è ormai quello della Turchia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Ancora con i disturbi

Stitichezza?
Digestione lenta?
Gonfiore addominale?
Lo stress, il poco

intestinali?
esercizio fisico
o una dieta
povera di fibre
spesso porta- Il ceppo bifidobatterico B. bifidum
no a una ridot- HI-MIMBb75 è particolarmente
ta attività inte- efficace nel trattamento dei
stinale che può problemi intestinali grazie
anche provocare all’ effetto cerotto PRO.
la stitichezza. La
conseguenza:
Un bifidobatterio
il trasporto

può essere d’aiuto

del cibo attra-
verso l’intestino
richiede molto più
tempo, la digestio-
ne rallenta ‒ con Disturbi intestinali ricorrenti come diarrea, dolore addominale
conseguenti evacua- o flatulenza possono essere un vero fardello. L’aiuto viene
zioni irregolari. A ciò dalla ricerca: un bifidobatterio (contenuto in Kijimea Colon
spesso si accompagna Irritabile PRO) combatte i tipici disturbi intestinali grazie al suo
anche uno sgradevole principio attivo.
gonfiore addominale. Un prodotto
chiamato Kijimea Regularis (senza Milioni di persone Un principio attivo: effetto
ricetta in farmacia) rimette in moto lottano continuamen- cerotto PRO Kijimea Colon
l’intestino e può ridurre il gonfiore
addominale. Il prodotto contiene fi-
te contro diarrea,
dolore addominale
Gli speciali bifidobatteri inattiva-
ti termicamente presenti in Kijimea
Irritabile PRO:
bre di origine vegetale che si gonfia- o flatulenza. La Colon Irritabile PRO offrono un aiuto
no nell’intestino e ne allungano deli- qualità della vita grazie all’ effetto cerotto: aderiscono 3 Con effetto cerotto
catamente i muscoli. Inoltre, Kijimea è quindi forte- alle aree danneggiate della parete 3 Migliora diarrea, mal di
Regularis riduce i gas nell’intestino mente limitata. intestinale. La parete intestinale può pancia e flatulenza
e ne previene la formazione di nuo- Ma c’ è qualco- così riprendersi ed essere protetta
vi. Kijimea Regularis è acquistabile sa che pochis- da nuove irritazioni. In questo modo, i 3 Migliora la qualità
in farmacia senza ricetta. sime persone disturbi tipici dell’ intestino come diar- della vita
sanno: se i rea, dolore addominale o flatulenza
Per la Vostra farmacia: disturbi inte- possono attenuarsi e si possono evi-
Kijimea Regularis stinali conti- tare nuove irritazioni.
(PARAF 975791981) nuano a ripe-
tersi, la causa, Ancora meglio in caso di problemi
spesso, secondo intestinali
gli esperti, risiede I ricercatori hanno anche scoperto
O
in una barriera intestinale che i disturbi intestinali come diar-
a:
PR
danneggiata. Ed è proprio rea, dolore addominale o flatulenza i le
rm
ac
bi
qui che entra in gioco un bat- vengono alleviati grazie del ceppo fa ta )
terio (contenuto in Kijimea B. bifidum HI- MIMBb75. Chiedi in far- os
t ra
I r ri 7 6 10 1
rl
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o 78 n 4
Colon Irritabile PRO, in macia il nuovo Kijimea Colon Irritabile Pe
C ol R A F 9
È un dispositivo medico CE 0481. Leggere attentamente
farmacia). PRO. e a A (P
le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione È un dispositivo medico CE 0481. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione ministeriale del 21/10/2020. • Immagine a scopo illustrativo jim
ministeriale del 21/10/2020. Ki
pagina
.
22
Il fratello di Maddalena, figlia di Carlo Urbani uccisa da overdose
“Mia sorella, la droga
e quel padre eroe
perso da bambina”
di Romina Marceca
e Luca Monaco
roma — «Mamma è distrutta.
L’aveva sentita venerdì sera, le
aveva dato la buonanotte.
Maddalena era una ragazza brava,
altruista, piena di passioni.
Scrivetelo questo». È un dolore
composto quello di Luca Urbani, il
fratello ventiquattrenne di
Maddalena. Tommaso medico in
Africa, Luca laureando in
Mediazione linguistica e
cooperazione internazionale, e
Maddalena, 20 anni, sono i figli dello
scienziato-eroe Carlo. Fu lui ad
isolare il virus della Sars. Venne
ucciso proprio dalla polmonite
atipica, della quale aveva colto la
letalità, a Bangkok nel 2003. È
grazie a Urbani se esiste un
protocollo di tutela contro le
malattie infettive ad alto rischio.
Maddalena aveva tre anni quando il
padre venne stroncato dalla Sars.
Sabato è stata trovata senza vita in
casa di un siriano, a Roma: sospetta
overdose. Era arrivata nella capitale
A Fiumicino
Botte e coltellate
ancora una rissa
nata sui social
roma – Una maxi rissa a settima-
na, o quasi. Dopo i pestaggi del Pin-
cio, sulla sommità di piazza del Po-
polo, la generazione “Fortnite”,
violenta come i personaggi di un vi-
deogioco, è tornata ad affrontarsi
senza esclusione di colpi sul litora-
le di Fiumicino. Stavolta non a ma-
ni nude, come era accaduto in au-
tunno nel cuore del centro di Ro-
ma, con la cupola di San Pietro sul-
lo sfondo, ma armati di coltelli e
manganelli. Un regolamento di
conti in piena regola tra due comi-
tive di circa 15 ragazzi appena mag-
giorenni ieri è stato interrotto alle
17 dalla polizia. I due gruppi aveva-
no prima discusso online e poi si
erano dati appuntamento in via
Italo Gismondi tramite il social
“Houseparty”. Non appena sono
arrivate le prime volanti è scattata
la fuga di massa. Un 19enne è rima-
sto ferito da una coltellata all’a-
vambraccio ed è stato trasferito al-
lo all’ospedale Grassi di Ostia e poi
dimesso in nottata. L’aggressore è
stato rintracciato dopo poco, insie-
me ad altri due partecipanti: è un
coetaneo, con piccoli precedenti
per furto, reati commessi quando
era ancora minorenne. Il ragazzo è
rimasto ferito anche lui, in manie-
ra lieve a una mano mentre affon-
dava il colpo con la lama in pugno.
Gli agenti del commissariato di
Fiumicino hanno sequestrato uno
sfollagente, di quelli telescopici
che si acquistano in armeria o sul
web. In quattro sono indagati per
rissa, mentre la polizia è al lavoro
per risalire anche agli altri parteci-
panti al regolamento di conti.
— l.mo.
insieme a un’amica da Perugia, dove
lavorava come barista. Le indagini
della squadra mobile puntano a
ricostruire il perché di quel viaggio
e il legame con il siriano, che ieri è
stato arrestato per l’eroina trovata
in casa.
Proprio oggi ricorre il diciottesimo
anniversario dalla morte di Carlo
Urbani. C’è un legame con questa
data? Per gli investigatori no. Anche
Le tappe
Il medico che isolò per primo il virus della Sars
ESITO DI GARA
IFR S.r.l. informa che è stata aggiudicata la proce-
dura aperta n. S0022 per i servizi relativi all’esecu-
zione degli Stati di Consistenza e dei Testimoniali
di Stato sulle strutture potenzialmente interferite
dai lavori di costruzione del Passante e della Sta-
zione AV di Firenze, CUP J91C04000000008, CIG
8355780FC6.
Il testo integrale dell’esito, pubblicato sulla GUUE
n. 2021/S 055-139884 del 19/03/2021 è visionabile
sul sito https://www.rfi.it/it/chi-siamo/gover-
nance/societa-di-rfi/-infrarail-firenze-srl.html,
sezione Gare IFR.
Il Responsabile del Procedimento per la fase di affi-
damento: Dott. Ing. Raffaele Zurlo
COMUNE DI SAN DONATO MILANESE (MI)
AVVISO DI GARA
Procedura aperta per: “Appalto di lavori per la ristruttura-
zione facciate e serramenti, riqualificazione aree esterne
ed interventi per la riqualificazione energetica della scuola
primaria “Martin Luther King”” - Bando integrale e do-
cumentazione di gara pubblicati sul sito internet: www.
comune.sandonatomilanese.mi.it - piattaforma SINTEL
IL DIRIGENTE AREA GESTIONE
TERRITORIO URBANISTICA E OPERE PUBBLICHE
Arch. Giampaolo Porta
Tribunale di Milano - Rg 3/2021- Fallimento Sipa
Management Srl vende l’Azienda, attualmente in
affitto a terzi, con oggetto attività di produzione e
vendita di films industriali, films per sacchetteria e
films per imballaggio flessibile utilizzati nel settore
alimentare, igienico-sanitario ed in altri 40 settori.
Valore di perizia € 1.100.000 oltre accessori di leg-
ge. Per informazioni contattare il collegio dei curatori
Maddalena Dal Moro-Marco Moro Visconti-Monica
Polloni (02.36684000-02.49598921-02. 36518154)
Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili
PROVVEDITORATO INTERREGIONALE ALLE OPERE PUBBLICHE
PER LA CAMPANIA, LA PUGLIA, IL MOLISE E LA BASILICATA - NAPOLI
STAZIONE UNICA APPALTANTE- SUA NAl
ENTE DELEGATO DAL COMUNE DI QUARTO (NA)
ESTRATTO BANDO DI GARA
Oggetto: Affidamento del servizio di conferimento dei rifiuti con codice CER 20.01.08 -rifiuti biodegradabili di cucine
e mense, per il periodo di mesi 20 nel Comune di Quarto (NA) - CIG 8671809B29 Importo complessivo dell’appalto:
€ 1.608. 750,00, N A esclusa, Criteri di aggiudicazione: minor prezzo, ai sensi dell’art. 95, comma 4, lett. b), e con la
valutazione delle offerte eventualmente anomale ai sensi dell’art. 97, comma 2 e 2-bis, del D.lgs. n.50/2016 e s.m.i.
Ricevimento offerte entro ore 12.00 del giorno 03/05/2001- Apertura offerte giorno 04/05/2021 2021 ore 09:30
Altre informazioni: riportate nel disciplinare di gara raggiungibile attraverso illink pubblicato sul PAT del Ministero
delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili raggiungibile inserendo il CIG al link http:/ /trasparenza.rnit.gov.itjpa-
gina566_bandi-di-gara-e-contratti.html. e all’indirizzo web: ooppcampania-appalti.maggiolicloud.it/PortaleAppalti/it/
homepage.wp
Il bando di gara è stato inviato alla GUUE in data 25/03/2021 e pubblicato sulla GURI n. 36 del 29/03/2021.
Cronaca Lunedì, 29 marzo 2021
se sono in molti a raccontare come k SuRaiplay lospeciale su Urbani Vietnam, era la sua seconda casa.
la perdita del padre avesse segnato Due foto di Maddalena: in basso e L’ultima volta ci eravamo andati
Maddalena. «Diceva che lei un sopra, in una foto del 2002 con il insieme anni fa per un matrimonio».
padre non l’aveva mai avuto», padre, lo scienziato Carlo Urbani, e Aveva sofferto molto per la
racconta il titolare del bar dove la mamma Giuliana Chiorrini. E perdita del padre?
lavorava. Luca parla dalla casa di proprio quest’ultima , nella serie tv «È la piccola di casa, aveva tre anni
Castelplanio, a pochi chilometri da “Ossi di Seppia” (da oggi quando babbo è morto e della sua
Jesi, nelle Marche. disponibile su Raiplay) racconta la scomparsa ne ha risentito più di
Chi era Maddalena? storia del medico eroe in occasione tutti: è stato il trauma più grande
«Era uno spirito libero, adorava del 18° anniversario della sua morte per lei».
viaggiare. Era innamorata del (29 marzo 2003) Capita ad alcuni di rifugiarsi nelle
droghe per anestetizzare i dolori
che non si riescono a gestire.
«Maddalena aveva avuto le sue
fragilità. Non era una
tossicodipendente, faceva uso di
sostanze sporadicamente e
Lo scienziato Il Nobel Il decesso La tragedia ripudiava le droghe pesanti. Era in
Carlo Urbani Nel 1999 Urbani Nel 2003 Sabato scorso ripresa. Lavorava in un bar del
era un medico fece parte della il medico la figlia minore centro, aveva deciso di rimettersi a
specializzato in delegazione contrasse il virus di Urbani, studiare per prendere il diploma
malattie infettive di Medici senza della Sars Maddalena, all’Artistico».
e lavorava per frontiere che tra il Vietnam è morta Abitava con voi?
l’Oms. Fu lui ritirò a Oslo il e Bangkok a Roma per «Due anni fa si è trasferita a Perugia.
a isolare il virus Nobel per la e si mise subito una sospetta Il titolare del bar mi aveva detto che
della Sars, Pace per in auto overdose a delle tante ragazze che erano
lanciando l’impegno della quarantena. casa di un passate dal suo locale, non aveva
per primo organizzazione Morì a Bangkok pusher, mai incontrato una persona così
l’allarme sul virus nel mondo poco dopo arrestato ieri capace e seria come lei. In tanti ci
hanno chiamato da Perugia,
sconvolti. Maddalena era entrata
nel cuore di tantissime persone».
CSI-PIEMONTE CSI-PIEMONTE Quando l’ha sentita l’ultima
Consorzio per il Sistema Informativo Consorzio per il Sistema Informativo volta?
ESTRATTO AVVISO DI CONSULTAZIONE ESTRATTO AVVISO PUBBLICO «Venerdì. Sapevo solo che era a
Roma. Non era la prima volta che ci
PRELIMINARE DI MERCATO
AMMINISTRAZIONE: CSI-Piemonte, Consorzio per
AMMINISTRAZIONE: CSI-Piemonte, Consorzio per
il Sistema Informativo, C.so Unione Sovietica, 216 andava. Pensavo che fosse andata a
il Sistema Informativo, Corso Unione Sovietica, 216
– 10134 Torino, Tel. 011.3169483; indirizzo internet - 10134 Torino, Tel.011.316.5435; indirizzo internet trovare degli amici ma non le facevo
www.csipiemonte.it, PEC ufficio.acquisti@cert.csi.it. www.csipiemonte.it, PEC ufficio.gare@cert.csi.it. domande sulla sua vita privata. Non
conosco neanche la ragazza che era
PROCEDURA: Avviso di consultazione preliminare PROCEDURA Avviso pubblico nell’ambito dell’analisi
di mercato ex art. 66 del D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. comparativa ex 68 CAD- Software Gestionale della
– Produttività sviluppo soluzioni software in punti Salute e Sicurezza sul luogo di lavoro (APIM21_003).
con lei».
funzione (APIM21_004).
DOCUMENTAZIONE: da presentarsi entro le h. 12:00 Che idea vi siete fatti di questa
DOCUMENTAZIONE: da presentarsi entro le h. 12:00
del 7 aprile 2021. del 20 aprile 2021. tragedia?
«Non lo so. Forse le hanno dato della
L’avviso integrale e tutta la documentazione relativa L’avviso integrale è consultabile sul sito Internet:
sono consultabili sul sito Internet: www.csipiemonte.it. www.csipiemonte.it. droga tagliata male, non ho idea».
Il Direttore Generale (Pietro Pacini) Il Direttore Generale (Pietro Pacini)
La concomitanza con
l’anniversario dalla morte di vostro
REGIONE TOSCANA CASA LIVORNO E padre può averla indotta a ricadere
SOGGETTO AGGREGATORE nel tunnel della droga?
PROVINCIA S.p.A.
Via di Novoli 26 – 50127 Firenze, Italia
AVVISO DI GARA MEDIANTE
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE
Procedura e criterio di aggiudicazione: Proce-
dura aperta svolta in modalità telematica – criterio
PROCEDURA APERTA
La Società CASA LIVORNO E PROVINCIA S.P.A. f
Non era una
(CASALP) indice una procedura aperta, ai sensi
dell’offerta economicamente più vantaggiosa indi- dell’art. 60 del D. Lgs. 50/2016, per la stipula di un
viduata sulla base dell’elemento prezzo per il Lotto accordo quadro con 5 operatori economici per
tossicodipendente,
3, ai sensi degli artt. 60 e 95 del D.Lgs. 18 aprile l’affidamento del servizio di recupero crediti
giudiziale relativo alle bollette emesse da
2016, n. 50. Oggetto lotto 3: Fornitura di software CASALP, per la locazione degli immobili di proprietà
faceva uso di
tecnico professionale e della relativa maintenance e gestiti (sia per crediti derivanti da canoni di
CIG: 8364324A83 CPV: 48000000. Nome dell’ag- locazione sia da oneri condominiali, servizi a rimbor-
giudicatario: RTI FLEETeam 2020 L3 formato so e da cessione di immobili) – durata 2 anni dalla
sostanze ogni tanto
data di conferimento del primo incarico – CIG
da Computer Care S.r.l., Via Provinciale Lucche-
se 141, Sesto Fiorentino (mandataria) e T.T.
86636649B2 – periodo 2 anni. tImporto complessi-
vo appalto € 500.000,00. tIl Bando di gara ed
Forse le hanno
Tecnosistemi Spa, via Rimini, 5 Prato. Luogo di il relativo disciplinare sono consultabili sul sito
esecuzione della prestazione: Toscana. Data di www.casalp.it, nella sezione “Bandi”. tLa procedu-
venduto roba
aggiudicazione: 15.1.2021. Decreto dirigenziale n. ra è svolta in modalità telematica sul Sistema Tele-
728/2021. Valore totale del Lotto nr.3 Iva esclusa: matico Acquisti Regionali Toscana (START). tLe
offerte dovranno pervenire, nelle modalità descritte
650.000,00 Euro. Data di spedizione dell’avviso
tagliata male
nel Disciplinare suddetto, entro e non oltre le ore
alla G.U.C.E.: 12.03.2021.
12.00 del giorno 21/04/2021. I plichi saranno aperti
g
alle ore 9.00 del giorno 22/04/2021. tIl bando è
Il Dirigente responsabile del contratto stato spedito alla GUCE in data 15/03/2021.
Il Presidente CdA (Arch. Marcello Canovaro)
Ing Angelo Marcotulli
«Assolutamente no. Non c’entra
niente. Babbo è morto 18 anni fa.
Maddalena gli anni scorsi aveva
partecipato anche a delle iniziative
pubbliche. Viveva questa data con
normalità».
Aveva un buon rapporto con la
famiglia?
«Sì. Ci sentivamo per telefono,
anche in videochiamata. Qualsiasi
cosa avesse bisogno, sapeva che
poteva contare su di noi. Non era
sola. A giorni sarebbe rientrata a Jesi
per la mia laurea. Stava dipingendo
un quadro per la mia nuova casa,
gliel’avevo chiesto e si era messa a
Il PROVVEDITORE
(Dott. Ing. Giuseppe D’Addato)
lavoro. Adesso non potrà più
darmelo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 29 marzo 2021
ROMA — «Guardo ai ragazzi come
Greta perché dobbiamo imparare da
loro: testimoniano l’importanza di
contrastare il cambiamento
climatico e di riscattare la Terra
dall’inquinamento». Sentire un
comandante generale dei carabinieri
che parla di ambiente può
sorprendere, ma la missione verde
ormai è una priorità dell’Arma.
Grazie all’unificazione con il corpo
forestale, dal 2017 è nata
un’organizzazione di polizia
ambientale che, per struttura e
competenza, non ha pari nel mondo.
Tanto che a novembre sarà presente
al vertice Cop26 sui cambiamenti
climatici di Glasgow. Teo Luzi, da
poco più di due mesi alla guida della
Benemerita, ha fatto sua una
massima ripetuta spesso da
Baden-Powell, l’ex generale che
fondò gli scout: «Noi non ereditiamo
il mondo dai nostri padri, lo
riceviamo in prestito dai nostri figli».
«Ecco, i carabinieri oggi vogliono
essere garanti di questo patto
generazionale e preservarlo per
quanto possibile. Dobbiamo
trasmettere ai giovani fiducia e
ottimismo, perché toccherà a loro
affrontare sfide complesse che sono
state risparmiate alla mia
generazione. E bisogna
accompagnarli attraverso
l’educazione: trovare il modo per
dare visibilità alle loro idee, fino a
sviluppare una forte
consapevolezza».
Cosa possono insegnarci questi
ragazzi?
Cronaca pagina 23
In Africa
Un carabiniere
f
partecipa all’ Abbiamo
addestramento il compito
dei ranger che
combattono di reprimere
il bracconaggio i reati di chi con reparti specializzati che possono
nei parchi deturpa gestire un sistema integrato di
africani controlli: dagli allevamenti e dalle
l’ambiente coltivazioni fino agli impianti di
ma anche trasformazione e a quelli di
di educare distribuzione».
le nuove La pandemia sta costringendo
l’umanità a rivedere la scala dei
generazioni valori. C’è un fenomeno comune a
tutto il mondo, particolarmente
forte anche in Italia: la fuga della
metropoli. Voi, anche grazie
all’integrazione dei carabinieri
forestali, avete la presenza più
diffusa sul territorio.
«Stiamo attraversando un momento
k Generale veramente difficile; tutti gli aspetti
Teo Luzi della vita pubblica e privata, sociale,
politica ed economica sono stati
colpiti dalla pandemia. Questo però
I soldi che ci ha fatto capire l’importanza di
stanno per ritrovare un equilibrio con la natura.
E uno dei pochi aspetti positivi è
arrivare proprio la riscoperta dei piccoli
dall’Europa borghi: una forma di distanziamento
fanno gola sociale che può ridare linfa a paesini
morenti, favorendo la nascita di
a molti nuove economie, facendo ripartire
Ma potrà dinamiche sociali e, con queste,
esserci generare in quei territori aggiornate
sviluppo solo esigenze di sicurezza. I carabinieri
sono da sempre vicini alle comunità:
se sostenibile non abbiamo mai abbandonato i
g piccoli centri e sapremo
accompagnarne le trasformazioni.
L’Arma, oggi come ieri, intende
trasmettere ai cittadini ottimismo
sociale e fiducia nelle istituzioni».
Intervista al nuovo comandante generale dell’Arma L’Europa nel lanciare il
programma Next Generation Eu
punta sulla rinascita dell’economia

Luzi “Impariamo da Greta

«A me piace definirli “i nuovi attraverso una rivoluzione verde,
ecologisti”: hanno una sensibilità per con investimenti mai visti prima.
il destino del Pianeta da cui possiamo Una ghiotta occasione per mafie e
solo imparare. Sono in grado di speculatori.
comprendere la fragilità del nostro «Ci rendiamo conto della sfida e ci

Oggi anche i carabinieri

ecosistema e trasformarla in buone siamo già organizzati. L’Arma dovrà
pratiche. Il punto chiave è proprio mettere a disposizione le
quello della consapevolezza: competenze che abbiamo maturato
abbiamo smesso di tener conto grazie all’integrazione dei reparti
dell’armonia del pianeta, ambientali e dei carabinieri forestali

hanno una missione verde”

considerandoci i padroni della Terra.
L’uomo di oggi, intriso di egoistico
consumismo, non riesce più a
concepire un punto di equilibrio.
Come diceva Agostino nelle
Confessioni “Sono un uomo» (homo),
legato alla terra (humus)”. Due parole
che in latino erano strettamente
legate a una terza: umiltà. Con umiltà
dovremmo ritrovare la
consapevolezza del legame tra uomo
e terra».
Voi carabinieri però avete un
compito concreto: il controllo
ambientale del territorio.
«Non solo. Oltre all’incessante attività
di vigilanza contro chi deturpa, c’è la
cura del territorio con un impegno di
prevenzione altrettanto significativo.
Quanto alle verifiche, ne abbiamo già
realizzate oltre 120 mila accertando
14 mila violazioni. La cura è una
missione che va oltre la repressione
ed è centrale. Posso individuare il
colpevole di un reato ambientale, ma
il danno prodotto devasta quel
patrimonio per generazioni. Per
questo, i Carabinieri forestali
assistono le Regioni negli interventi
di protezione e manutenzione del
territorio, a prevenzione degli
incendi e nel contrasto al dissesto
idrogeologico. Sono già attive 12
convenzioni e l’obiettivo è di
incentivare queste collaborazioni.
Mettiamo anche in campo un
considerevole sforzo per
l’educazione e la comunicazione
ambientale. Abbiamo lanciato, con il
ministero dell’Ambiente, il progetto
“Un albero per il futuro”. I carabinieri
della biodiversità saranno nelle
scuole, quando la ripresa delle
attività lo consentirà, mettendo a
dimora insieme ai ragazzi oltre
50.000 alberi. Su un portale web
dedicato gli studenti potranno
monitorare direttamente la crescita
delle piante e l’effetto
sull’assorbimento di anidride
carbonica».
Lei ha detto che crisi climatica e
diritti umani sono strettamente
legati. Perché?
«Negli statuti di fondazione del 1814
c’è scritto che i Carabinieri devono
“contribuire alla maggiore felicità
dello Stato”: ecco noi dobbiamo
assicurare il diritto alla felicità del
cittadino. Il che significa anzitutto
difendere la sicurezza, ma anche la
natura e la cultura. Stiamo parlando
dell’identità del nostro Paese, delle
città d’arte e dei piccoli borghi: una
grande bellezza che va protetta dai
La verità di Montella
“Tutti sapevano”
«Ammetto tutto. Ne ho
fatte cavolate, però se mi
devo prendere le colpe
degli altri no. Dentro la
caserma tutti
sapevano». Così
parlò l’appuntato
Giuseppe
Montella, ritenuto
il capo della banda
dei carabinieri di
Piacenza arrestati l’estate
scorsa.
Il verbale inedito del suo
interrogatorio è pubblicato
sul sito di Repubblica.
di Gianluca Di Feo
furti di opere, dallo scempio del
paesaggio e dall’inquinamento.
Aggressioni, va sottolineato, dove è
sempre più protagonista la
criminalità organizzata, che gestisce
attività imprenditoriali alterando
concorrenza e libero mercato, che
noi contrastiamo con i nostri reparti
specializzati ma anche con la
presenza capillare sul territorio».
Tra gli elementi che
caratterizzano l’identità nazionale
c’è anche il cibo: un patrimonio
agroalimentare fatto di eccellenze
che sono figlie di un ambiente sano.
«Certo. L’Italia può vantare la più alta
Maurizio Molinari e tutta la redazione di Repub-
blica partecipano al dolore di Andrea Montana-
ro per la scomparsa della madre
Rita Medori
Roma, 29 marzo 2021
Corrado Corradi e Roberto Moro sono vicini ad
Andrea Montanaro per la perdita della cara ma-
dre
Rita Medori
ed esprimono sentite condoglianze a tutta la
famiglia.
Roma, 29 marzo 2021
Caro Andrea, ti siamo vicini e ti abbracciamo
nel dolore per la scomparsa della tua cara mam-
ma
Rita Medori
I colleghi delle Segreterie di Roma
Roma, 29 marzo 2021
Gli amici dell’Ufficio Tecnico abbracciano An-
drea per la scomparsa della mamma
Rita Medori
Roma, 29 marzo 2021
agro-biodiversità del mondo. I
prodotti tutelati da marchio di
qualità sono migliaia e generano un
giro di affari di circa venti miliardi. In
qualche modo, sono diventati gli
ambasciatori della nostra civiltà e di
quanto sia legata alle radici agricole.
Ma si tratta di un bene fragile, dove
genuinità e salubrità sono gli
ingredienti fondamentali. Per questo
ci vuole grande attenzione per
prevenire truffe, sofisticazioni e
adulterazioni, tutelando i
consumatori e i produttori onesti.
L’Arma è in grado di sorvegliare
l’intera filiera, dal campo al piatto,
I colleghi della Tipografia sono vicini ad Andrea
per la perdita della madre
Rita Medori
Roma, 29 marzo 2021
I colleghi della segreteria di redazione di Re-
pubblica Milano, sono vicini ad Andrea in que-
sto triste momento per la perdita della mam-
ma
Rita
Milano, 29 marzo 2021
Gli amici del Desk Foto e del Centro Documen-
tazione sono vicini ad Andrea Montanaro per la
perdita della cara mamma
Rita Medori
Roma, 29 marzo 2021
Simona e tutta la redazione di Moda&Beauty si
stringono ad Andrea con grande affetto per la
perdita della mamma
Rita Medori
Milano, 29 marzo 2021
Caro Andrea, ti siamo vicini in questo triste mo-
mento per la perdita della tua mamma
Rita
Gli amici della redazione di Milano.
Milano, 29 marzo 2021
per vigilare sulle risorse che saranno
riversate nel settore della
ecosostenibilità. Ma voglio allargare il
discorso. Questa manovra economica
senza precedenti conferma che lo
“sviluppo” può esistere solo se
“sostenibile”. Il che presuppone la
difesa del patrimonio ambientale: le
donne e gli uomini che indossano la
nostra divisa sono in prima linea
nella tutela della biodiversità.
Abbiamo l’onore di vigilare sulla
grande rete delle aree protette
statali: ecosistemi di valore
inestimabile che custodiscono oltre il
sessanta per cento della biodiversità
del continente. Si tratta di 130
“riserve”, veri e propri musei viventi,
dove gestiamo progetti europei di
conservazione, studio ed educazione
ambientale».
L’Arma poche settimane fa ha
pianto Vittorio Iacovacci, ucciso in
Congo insieme con l’ambasciatore
Luca Attanasio. Pochi sanno però
che la vostra attività ambientale
riguarda anche l’Africa.
«L’omicidio di Vittorio Iacovacci ci ha
colpito profondamente. Ed il suo
sacrificio ci spinge ad andare avanti
nell’impegno per l’Africa. Grazie alla
professionalità dei carabinieri
forestali, l’Arma è a disposizione
delle autorità di governo per
iniziative di diplomazia ambientale.
In Rwanda, Uganda e Zambia
abbiamo addestrato i ranger che nei
parchi combattono il bracconaggio. I
nostri esperti sono inseriti nei
progetti europei nel Sahel. In tutto il
mondo contrastiamo il traffico di
specie rare con i Reparti Carabinieri
Cites. La natura non conosce confini
politici: difenderla è un impegno
globale, perché il caos climatico
provoca disastri che si ripercuotono
sull’intero pianeta. Politica estera e
sicurezza dell’Italia ormai devono
tenerne conto». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Lunedì, 29 marzo 2021 Cronaca pagina 25
j Voci storiche
Bruno Pizzul,
Nando
Martellini,
Sandro Ciotti,
Gianni Vasino

1950 1993
Gli esordi Tele+

Il 5 febbraio Tele+ acquista

1950 la Rai i diritti per il
trasmette in via posticipo della
sperimentale e domenica sera.
solo per la città Lazio- Foggia il
di Torino 29 agosto 1993 è
Juventus-Milan la prima storica
1-7 per la 23ª diretta. Nel 1996
giornata di Serie nasce D+ che
OMEGA FOTOCRONACHE DI VITO LIV

Scusa Ameri, il gol è sull’app

A. Nel 1954 i trasmette tutte
primi Mondiali le gare in
trasmessi in Italia pay-per-view

c’è un altro calcio da raccontare

1959 1999
Tutto il calcio Stream

Nata come tv
via cavo e poi
arrivata sul
di Gabriele Romagnoli satellite, Stream
dal 1999
Nicolò Carosio lla fine del viag- La radiolina di Fantozzi, rale. Immagini e parole furono im- lo stallo del fenomeno, lì si sono acquista i diritti

A
gio l’uomo solo
In radio nasce con il transistor
‘Tutto il calcio
minuto per
all’orecchio sie-
derà sul muretto
minuto’ in via accanto al ragaz-
sperimentale. Il zo solo con gli oc-
debutto chi al cellulare. Staranno entram-
ufficiale è il 10
gennaio 1960.
bi seguendo, a modo loro, una par-
tita di calcio, ma non si riconosce-
Trasmette in ranno. Li dividerà una barriera
diretta la temporale di sessant’anni: da Tut-
cronaca dei to il calcio minuto per minuto a
secondi tempi quella che sarà la prima trasmis-
sione in streaming della futura
stagione su Dazn. In mezzo: un’e-
1970 voluzione non solo tecnologica,
90° minuto ma anche sociale. Costume e lin-
guaggio. La gerarchia dei campi e
lo spezzatino. La giacca di Castel-
lotti e i senza giacca di Caressa.
«Tutto molto bello» e «tutti a pren-
dere un tè». Se il calcio sugli spalti
era fusione calda di mondi (il bor-
gataro e il figlio di papà di Vacan-
Paolo Valenti ze di Natale uniti nella curva della
Roma) quello fruito attraverso ra-
Il 27 settembre dio e tv ha determinato un’atomiz-
1970 nasce “90° zazione a cui fanno eccezione sol-
minuto” con le tanto le partite della nazionale
sintesi delle nei grandi eventi quadriennali.
partite di Serie Per il resto, il divano del tifo è
A. La un’immagine che sopravvive in
trasmissione qualche pubblicità, la pandemia
inizia alle 18.30: ha svuotato il bar e si è, davvero,
è il primo utenti unici sulla soglia di un futu-
momento della ro, come ogni altro, incerto.
giornata in cui si C’era una volta l’uomo con il
vedono i gol transistor, fantozziano, quello
che portava la radiolina alla gita
familiare o alla convention azien-
1980 dale, cercando di ascoltare figli e
I diritti Rai colleghi con un orecchio, Ameri e
Ciotti con l’altro. La sua epoca ave-
va un solo tempo: il secondo. Da lì
La Lega Calcio cominciavano le radiocronache.
vende per la La sera la tv trasmetteva solo me-
prima volta i tà di un incontro, per lo più quella
diritti: la Rai li finale e decisiva. Il sogno di quel
compra per tre fruitore dimezzato era vedere tut-
miliardi di lire e to. Glielo realizzò parzialmente
può continuare 90° minuto, con la rivoluzione del-
trasmettere la le sintesi a tardo pomeriggio che
domenica alle 19 determinava l’orario del rientro
il secondo da qualunque escursione domeni-
tempo di una cale. Mancava una sola cosa all’e-
partita di Serie A saudimento totale del desiderio:
la diretta. Poter “vedere” tutto il
calcio minuto per minuto, volare
da un campo all’altro richiamati
da un gol, un rigore, un’azione
spettacolare. L’avvento della tele-
visione satellitare fornì quell’occa-
sione a lungo sembrata fanta-
scienza. Accadde anche molto di
più: una piccola rivoluzione cultu-
provvisamente sorvegliate. Dal
la tv generalista, popolare si passò all’aspiraziona-
il satellite. Ora su Dazn le. Il narratore si spostò: se prima
era vicino al pubblico (uno di noi),
in streaming la Serie A divenne prossimo ai personaggi
sportivi (uno di loro). Il sogno del-
insegue un pubblico la visione simultanea che produ-
con nuove abitudini ceva picchi di attenzione presso-
ché continui venne frantumato
dalla spalmatura degli eventi: in-
vece di un mezzo pomeriggio di
adrenalina un tranquillo wee-
kend lungo e talora noioso.
Probabilmente lì è cominciato
fermati gli abbonamenti e chi era di 7 (e poi 9)
nato con le nuove tecnologie ha squadre su 18 di
imboccato altre strade.
Ora siamo alla vigilia della fase
Serie A. Servono
due decoder
4. Dopo radio, tv generalista e tv per vedere
satellitare è lo streaming a pren- tutto il calcio
dersi il racconto della Serie A. Lo
cambierà? Ogni fase lo ha fatto,
più ancora che per scelta, per ne- 2003
cessità. È difficile pensare che Sky
Dazn si limiti a ereditare e replica-
re la formula Sky. Il pubblico del-
lo streaming ha un’altra educazio-
ne, un diverso ritmo. L’esempio
più lampante si ha nelle serie Net-
flix, che rappresentano il modello
di riferimento. C’è un’opzione
che appare sulla sigla di ogni pun- Fabio Caressa
tata, un riquadro che propone:
“Salta l’intro”. Già la sigla era sta- Dpo la fusione
ta ridotta a un terzo rispetto al Stream-Tele+,
passato, ma non bastava. Lo spet- Sky ha tutte le
tatore che fa indigestione di una partite e “Diretta
serie deve poter saltare gli ostaco- Gol”. La Lega
li, non conoscere vuoti. Infatti sul lancia il canale
primo titolo di coda già appare Gioco Calcio:
l’opzione: “Prossimo episodio”. È dura pochi mesi.
la velocità contemporanea, l’elet- 8 squadre vanno
trocardiogramma di un atleta sot- su Mediaset
to sforzo continuo. La diretta di Premium non in
una partita soffre di parentesi, ba- esclusiva
sti pensare all’attesa della decisio-
ne al Var. Oltre cento minuti effet-
tivi sono un investimento notevo- 2018
le per chi sente di avere letteral- Dazn
mente in mano un oceano di possi-
bilità. Per questo tanti, non solo
nativi digitali, privilegiano gli hi-
ghlights all’intera partita. Molte
emittenti all’estero già riempiono
la telecronaca con sottotesti, pop
up, immagini d’altro genere. La re-
sistenza di chi cede loro il prodot- Diletta Leotta
to viene meno di fronte al rischio
di perdere un pubblico con nuove Nel bando
esigenze. Per le ultime generazio- 2018-2021
ni (ma non solo) conta più il gol l’app Dazn del
della diretta. Al vuoto della su- gruppo Perform
spense che precede l’esito preferi- acquista i diritti
scono la continuità dell’emozio- esclusivi per 3
ne: una rovesciata di Ibra, una pa- partite a
rata sulla linea di Handanovic, un giornata. Nel
assurdo autogol, la bestemmia 2021 rilancia e
dell’allenatore, il presidente che per 840 milioni a
si mangia la sciarpa, uno dopo l’al- stagione prende
tro, senza respiro. Sarà un’impre- tutta la Serie A
sa innovare il racconto del calcio,
ma l’impressione è che a doversi
adeguare sarà il calcio stesso, mo-
dificando la propria sceneggiatu-
ra, rendendo tutto più rapido e
credibile, come fosse un film d’a-
zione. Quale? Mission impossible.
Eppure compiuta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
26
Altrimenti
Se questo
è un uomo
di Enzo Bianchi
S iamo entrati nella settimana che i
cristiani chiamano “santa” perché
è la settimana che esprime la fede dei
seguaci di Gesù, questo galileo che
con le parole e la vita ha voluto
raccontarci Dio e ci ha consegnato un
messaggio umanissimo. In vari modi
(riti, preghiere…) i cristiani fanno
memoria soprattutto degli ultimi
giorni di Gesù, della sua passione e
morte, e affermano che l’amore
vissuto da quest’uomo ha vinto la
morte. Vorrei, se ne sarò capace,
cercare di esprimere che significato
può avere per tutti, anche per i non
cristiani, questa memoria di eventi
accaduti circa duemila anni fa.
Secondo il Quarto vangelo, Pilato, il
procuratore romano, durante il
processo presenta Gesù torturato alla
folla che ne vuole la morte con le
parole: “Ecco l’uomo!”, un uomo
debole e colpito con violenza dai
soldati, un uomo deriso, disprezzato e
sfigurato, quell’uomo che è sempre
presente nella storia e che noi
dobbiamo vedere nel povero,
nell’oppresso, nella vittima del potere,
in chi non conta nulla in questo
mondo. Quello spettacolo della vigilia
di Pasqua nel pretorio è lo spettacolo
di cui noi siamo ancora spettatori nel
nostro oggi. Non si tratta di nutrire
visioni doloristiche, ma
semplicemente di essere consapevoli
che quella passione, quella vicenda di
ingiustizia e di violenza mortifera
continua anche oggi, e che ciascuno di
noi deve dire: “Ecco l’uomo!”. Ecco
l’umanità! E anche pensare: “Se questo
è un uomo…”, in quella condizione
disumana che vorremmo non vedere o
vedere con rassegnazione. Questa è
anche l’epifania di cosa significa
essere nella disumanità, essere nel
profondo dell’alienazione, essere uno
scarto in questa corsa che il mondo fa
senza interrogarsi sulla violenza, il
sopruso, la guerra e l’ingiustizia di cui
è capace. Nei secoli passati la
cristianità, proprio per non assumersi
la responsabilità della violenza da lei
perpetrata sugli uomini, ha inventato
il deicidio attribuendolo agli ebrei,
impedendo così di vedere in quella di
Gesù nient’altro che la passione di un
innocente perseguitato.
Rileggere, meditare la passione di
Gesù non ci porta a concludere che
noi siamo al riparo dalla sofferenza,
ma ci rivela che ci può essere una
fiducia che non viene meno neanche
in chi soffre, che ci può essere un
vivere l’amore che si dà e che si riceve
anche quando si è colpiti dalla
potenza dell’odio, che si può nutrire la
speranza anche nell’apparente
fallimento. E dobbiamo riconoscere
che anche altri umani, uomini e donne
come Gesù, hanno saputo vivere così
la loro “passione”. Sì, Gesù è stato
condannato dal potere religioso
innanzitutto perché liberava l’uomo
da perverse immagini di Dio ed è stato
ucciso dal potere imperiale totalitario
perché “pericoloso” e, dobbiamo
riconoscerlo, come tanti altri ancora
oggi! Ma per tutte queste vittime della
storia è nostro dovere fare memoria
che sui cammini di sofferenza può
risplendere la capacità dell’umanità di
amare, di sperare, di perdonare per
spezzare il cerchio infernale dell’odio
e della violenza. Il racconto della
passione di Gesù si conclude con le
parole “iniziavano a splendere le luci
del sabato”, un nuovo giorno nella
storia dell’umanità.
Auguri a tutti voi lettori: buona
Pasqua!
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
Ricomincio da capo
R icomincio da capo — titolo originale: Groundhog Day,
letteralmente Giorno della marmotta — è una celebre
commedia americana con Bill Murray dove il protagonista
incappa in un loop temporale che lo fa risvegliare ogni
mattina nella stessa data, quella di una festa paesana dove
tutto ricomincia identico finché Murray non riuscirà a far
innamorare di sé la ragazza che gli piace. È un po’ quello che
capita da cinque anni a questa parte alle Ong che prestano
k L’autore soccorso ai migranti in mare, solo che nel loro caso la
Enzo Bianchi categoria narrativa è purtroppo quella della tragedia. La
78 anni sequenza degli eventi è identica: ogni volta si esce nelle
saggista acque internazionali cercando di intercettare i migranti in
e monaco pericolo su gommoni semisgonfi o chiattini
laico ha sottodimensionati, li si salva, si cerca un porto sicuro, li si fa
fondato sbarcare e poi, in un perverso automatismo, scatta il fermo
la Comunità amministrativo per i più vari controlli. I rifiuti di bordo come
monastica sono stati smaltiti? I protocolli di comunicazione sono stati
di Bose osservati perfettamente? C’è corrispondenza tra il numero
in Piemonte massimo di persone imbarcabili e quelle poi sbarcate? Tutte
cose essenziali, per carità, ma che messe in fila lasciano
addosso la stessa inquietudine che tutti abbiamo provato
almeno una volta a certi posti di blocco, anche quando
avevamo appena fatto la revisione. In questi anni le accuse
alle Ong si sono sempre risolte in un nulla di fatto e le navi
hanno potuto ricominciare il lavoro umanitario. Accadrà
probabilmente lo stesso anche per Mediterranea, per Medici
senza Frontiere e per Sea Watch, tutte oggetto in queste
settimane di atti giudiziari e amministrativi curiosamente
coincidenti. Quando torneranno in mare però nessuno potrà
recuperare i mesi persi, né torneranno in vita le persone che
sono affogate nel Mediterraneo lasciato senza presidio a
causa dei mille cavillamenti amministrativi. Solo la volontà
politica può spezzare il ramo che inceppa da così tanto
Le parole della pandemia
Semantica del “chiusurismo”
di Stefano Bartezzaghi
L a pandemia è la pandemia ma è anche le parole per
dirla. Abbiamo imparato subito che quando si parla di
“tamponamenti drive through” non è necessario il modulo
di constatazione amichevole, invece non abbiamo ancora
imparato bene che un vaccino non è un siero né un
antidoto ma è un vaccino e nell’attesa ci esercitiamo a
distinguere tra i ristori di Conte e i sostegni di Draghi. Ne
abbiamo saputa una nuova ogni giorno, fino alla prima
volta in cui abbiamo sentito inveire contro i “chiusuristi”.
A proposito di questi ultimi i vocabolari aiutano poco
anche se non qualcuno dice che in fabbrica, in miniera, in
redazione la persona a cui spetta l’ultimo turno di
giornata — quella che spegne la luce — è appunto il
“chiusurista”. Chi l’usura la chiusura, insomma. È pure di
scarso aiuto pensare che il “chiusurista” sia il contrario
dell’“aperturista”, che nella più profonda Prima
Repubblica era un democristiano non contrario a forme di
accordo con la sinistra. Ma per smetterla di fare i finti
tonti, e badando al sodo, il “chiusurista” deve essere colui
che è favorevole alle “chiusure”: preferisce le
saracinesche abbassate, il coprifuoco, la Dad al
commercio, al divertimento, alla scuola. In una parola,
alla vita.
Come “alto” è bene e “basso” è male in ogni occasione o
quasi (nelle gerarchie, nei voti a scuola, nelle residenze
dell’Aldilà, anche se non nel livello di colesterolo), così
GEDI
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Lunedì, 29 marzo 2021
Migranti e Ong
di Michela Murgia
tempo la catena virtuosa del soccorso, ma quella sembra non
avercela nessuno. È del Movimento 5 stelle, nella persona di
Luigi di Maio, il copyright dell’espressione infamante “taxi
del mare”. È del Pd, nella persona dell’ex ministro Marco
Minniti, il protocollo che pretendeva dalle organizzazioni
umanitarie un codice di comportamento che le trattava di
fatto tutte come presunte trafficanti. Quel codice era così
restrittivo che la Lega, nella persona di Matteo Salvini, lo
trovò perfettamente adatto alla sua politica dei porti chiusi e
non lo cambiò di una virgola. Qualcuno si era forse illuso che
l’era Lamorgese portasse novità, ma anche quello dei
ministri degli Interni è a suo modo un Giorno della Marmotta:
nel Conte bis gli accordi feroci con la Libia sono stati
rinnovati tali e quali a dispetto delle denunce di tutte le
organizzazioni internazionali per i diritti umani, le multe alle
navi Ong sono state ridotte, ma non cancellate, e la tattica
della criminalizzazione del soccorso non funziona più
impedendo alle navi di entrare, ma di uscire. In questo
quadro assume maggiore importanza ricordare il
cinquantesimo anniversario di Medici senza Frontiere, una
delle più grandi organizzazioni umanitarie internazionali,
che in Italia festeggia il suo lavoro con un libro di racconti
dove quattordici scrittori e scrittrici le hanno devoluto il
compenso (Le ferite, Einaudi) e con una lunga diretta che
trasmessa ieri anche sul sito del nostro giornale. Per poter
raccontare le Ong Repubblica ha testimoniato dal primo
momento il lavoro di diverse sigle del soccorso umanitario,
mandando i propri giornalisti a bordo delle navi in presidio
sul Mediterraneo e testimoniando le vite salvate. Se la
politica ha scelto di trattare la disperazione umana come un
problema, l’informazione e la società civile possono fare
diversamente. È il momento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
“aperto” è buono e “chiuso” no: carattere aperto, aria
aperta, ristorante aperto, braccia aperte, sorriso aperto,
occhi aperti, masi chiusi. A non essere tonti veri, però, non
si può evitare di notare che il vero significato di
“chiusurista” è un altro, così come quello di “buonista”
non corrisponde davvero a: “persona che è incline alla
bontà”. “Chiusurista” non è un nome, è una
parola-vignetta. È la caricatura con cui si ritrae una
persona che desidera vedere le saracinesche abbassate,
gli scolari davanti a tablet mal connessi, i negozi in rovina
e i cittadini mortificati.
Come è di destra avercela contro “tutti gli — ismi”, così è di
destra fabbricarli. Di fronte all’esigenza di chiudere se ne
può discutere il grado di rischio, i pro e i contro; oppure si
può provare ad attribuirla a un’oscura passione
ideologica, appunto il “chiusurismo”. Se Draghi e
Speranza non promettono che dopo Pasqua finisce la
Quaresima e ci assembreremo smascherati è perché sono,
nell’animo, “chiusuristi”.
Tecnocrazia sarebbe pensare che non ci sono alternative.
Ideologia è pensare che si agisce per pregiudizi e
tornaconti. Politica è scegliere cosa aprire e cosa chiudere,
secondo principio di realtà e principio di opportunità. Chi
combatte i mulini a vento degli “-ismi” li ha fatti sorgere
per poter agitare la propria lancia contro qualcosa.
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.
Lunedì, 29 marzo 2021
I nuovi equilibri dopo il Covid
Un Congresso
di Vienna
di Marta Dassù
C he tipo di assetto avrà il mondo post Covid? In un saggio
pubblicato da Foreign Affairs Richard Haass e Charles
Kupchan, del Council on Foreign Relations, sostengono che lo
scenario di una nuova guerra fredda, dominata dalla
competizione tecnologica fra Stati Uniti e Cina, può e deve
essere evitato. Propongono invece la creazione di un concerto
delle grandi potenze, adattando alle sfide globali di oggi un
modello che risale alla storia europea del 19° secolo.
Ma facciamo un passo indietro. L’ordine internazionale attuale,
con istituzioni e organismi in parte ereditati dal secondo
dopoguerra (Nazioni Unite) e in parte creati successivamente
(G7 e G20), è diventato in realtà un grande disordine. E non
funziona, nel senso che non riesce a garantire né la stabilità né
soluzioni cooperative ai problemi di oggi. La ragione è che il
vecchio ordine internazionale si fondava sul predominio degli
Stati Uniti e delle loro alleanze occidentali; mentre il mondo di
oggi è caratterizzato da centri di potere multipli. È un mondo al
tempo stesso frammentato e globale. Gli studiosi di relazioni
internazionali parlano di “multipolarismo”. Bene — o forse male:
il multipolarismo è difficile da gestire e tende a creare tensioni
crescenti. In modo particolare nelle fasi in cui una potenza
emergente (la Cina) sfida la potenza esistente (gli Stati Uniti). In
che modo è possibile prevenire che l’esito sia un conflitto? La
risposta dell’amministrazione Biden è che l’America debba
puntare a costruire una grande coalizione fra le democrazie
occidentali e asiatiche. Nella sua prima conferenza stampa, il
presidente degli Stati Uniti ha rilanciato ancora una volta l’idea
di un summit delle democrazie, volto a rafforzare, con una sorta
di vincolo esterno, la tenuta dei sistemi liberali di fronte
all’ascesa delle potenze autoritarie. È lo schema di un nuovo
mondo a due poli, bipolare: la Cina, grande rivale del 21° secolo,
guiderà il campo delle potenze autoritarie, con la Russia di
Putin come junior partner; gli Stati Uniti, con i loro vecchi alleati
europei e i nuovi alleati indo-pacifici, guideranno il campo delle
democrazie. Tecno-autoritarismo contro tecno-democrazia,
per usare i termini di Antony Blinken, segretario di Stato
americano. Questa formula ridurrebbe la frantumazione tipica
del multipolarismo, forzando le altre potenze a schierarsi;
permetterebbe agli Stati Uniti di riaffermare la propria
leadership su un Occidente allargato al Pacifico; rafforzerebbe
le democrazie al loro interno e darebbe una sua forma di
stabilità al sistema globale. Assomiglia alla vecchia guerra
fredda, ma in condizioni rese più difficili dalla rilevanza
economica della Cina e dalle catene produttive globali.
Nella guerra fredda del secolo scorso, l’Unione sovietica era, dal
punto di vista occidentale, una minaccia militare e ideologica;
ma non contava granché sul piano economico. Nella guerra
fredda hi-tech di oggi e domani, la Cina è in grado di competere
su tutta la scala degli indicatori di potenza. Il vantaggio
comparato degli Stati Uniti consiste ancora nelle alleanze, come
Joe Biden è pronto a riconoscere, a differenza di Donald Trump.
Ma sarà quanto mai complicato trovare un giusto equilibrio fra
la competizione estrema fra sistemi avversari e la necessità di
cooperare su alcune questioni globali (cambiamento climatico
o proliferazione nucleare).
Richard Haass e Charles Kupchan sostengono che una
impostazione del genere non può funzionare. Perché la
divisione del mondo fra sistemi democratici e autoritari nega la
legittimità dei governi avversari, spinge la Cina a creare un
proprio sistema di alleanze, forzando un matrimonio innaturale
fra Mosca e Pechino e dà per scontato un allineamento europeo.
L’alternativa è un concerto delle grandi potenze, il cui
precedente storico (il Concerto d’Europa del 1815) riuscì, in
assenza di una potenza dominante, a preservare la pace per
mezzo secolo dopo la fine sanguinosa delle guerre
Napoleoniche. I paesi membri del nuovo Concerto globale
sarebbero, nella proposta del Council on Foreign Relations,
Stati Uniti, Cina, Unione europea, India, Giappone e Russia. Si
tratta, collettivamente, del 70% del Pil globale. Questo nuovo
raggruppamento — più influente del G7 (perché includerebbe
Cina e Russia) e più ristretto del G20 (troppo largo secondo gli
autori per funzionare) — consentirebbe un dialogo strategico fra
le grandi potenze di oggi, rendendo meno probabili scelte
unilaterali e puntando a mantenere la stabilità territoriale.
Sarebbe un organo consultivo e non decisionale, che finirebbe
per rafforzare, funzionando da steering committee, le attuali
organizzazioni internazionali.
Una proposta del genere — che esclude dal tavolo i paesi
europei, inclusa la Gran Bretagna post Brexit, a favore dell’Ue —
è destinata a incontrare ogni genere di difficoltà, a cominciare
appunto dalla scelta dei soci del club. Non volerà, se devo fare
una previsione.
Ma la provocazione intellettuale è importante: come evitare che
il confronto con la Cina sfugga di mano, per esempio con un
incidente su Taiwan? La tesi di Kupchan e Haass è che insistere
sulla competizione fra i valori, invece che sulla composizione
degli interessi, non aiuterà. È una visione real-politica un po’
schematica, che piacerebbe forse a Henry Kissinger ma che è
distante dall’approccio della attuale presidenza democratica e
trova impreparata un’Europa che crede nelle formule — il
multilateralismo efficace — prima ancora che negli strumenti
per conseguirle.
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Commenti
Bucchi
L’editoriale
L’Italia a cui parla Salvini
di Ezio Mauro
I segue dalla prima pagina
C on un piede dentro un governo di responsabilità
nazionale e l’altro dentro l’antipolitica populista,
irresponsabile per definizione e per demagogia. In questo
spazio ambiguo il leader della Lega tenta di recitare l’unica
parte che gli consente un protagonismo autonomo, quella
del suggeritore-correttore delle iniziative del governo.
Prova cioè, viste le divisioni che indeboliscono i
Cinquestelle ancora senza guida, ad accreditarsi come
l’azionista di maggioranza, ispiratore delle mosse di Draghi
e suo esaminatore quotidiano, con diritto di ultima parola.
È una funzione auto-attribuita, che non viene riconosciuta
dalla società politica, anche perché Salvini non ha la golden
share del governo e quindi può far valere il suo peso solo
per quota, senza essere indispensabile. Ma soprattutto è
una funzione che segnala una debolezza politica spacciata
per forza, in quanto Salvini parla da “fuori”, mentre Draghi
governa e Giorgetti si trova ogni volta costretto a mediare
tra i diktat del leader e la realpolitik di palazzo Chigi.
Questa intermediazione già di per sé devitalizza il
populismo, che dal governo o dall’opposizione necessita di
immediatezza e immedesimazione tra il verbo politico e il
corpo del Capo che lo incarna, e non prevede surroghe o
supplenze.
Ma è sul merito che nascono i veri problemi. Essendosi via
via spogliato delle identità preesistenti (in realtà
temporanee e contingenti) della secessione,
dell’autonomismo e persino dell’anti-europeismo, nella
fase in cui Bruxelles promette i 750 miliardi del fondo per
finanziare la ripresa, il segretario leghista è alla ricerca di
una nuova espressione politica per la nuova fase. Come se
l’urto epocale della pandemia fosse in grado non solo di
sconvolgere l’equilibrio sociale, ma addirittura di generare
una moderna classe, figlia del caos di quest’anno
eccezionale. È un’interpretazione aggiornata della
coltivazione della paura, dell’isolamento, dell’esclusione,
del misconoscimento, della rabbia e del risentimento in cui
la Lega si è impegnata con spregiudicatezza e con successo
dopo la grande recessione e la crisi economica più lunga
del secolo. Oggi, davanti a una nuova crisi di portata
universale, si cercano le nuove esclusioni, lo
spossessamento, la precarietà, lo squilibrio, l’impotenza
unita al sentimento di ingiustizia che nasce dalla
pandemia, generando una nuova opposizione fatta di
ribellismo, richiesta di tutela, protezione, ancora rabbia e
risentimento.
Il tentativo ambizioso è quello di unire la disperazione del
Sud con la ribellione del Nord, intestandosi la
rappresentanza di questa nuova “classe” spodestata dalle
sue imprese, dal suo commercio, dal suo futuro. Nella
trasposizione populista, la colpa di questo blocco
produttivo che sta soffocando il Paese non è del virus, che
non viene mai nominato, ma delle misure di contrasto al
contagio, che i leghisti chiamano “la linea del terrore”.
Quindi, nel vocabolario di Salvini, la battaglia non è per il
lavoro, ma “per la vita” addirittura, come se esistesse un
partito o un blocco di forze contrario alla libertà vitale, anzi
suggerendo che la minaccia all’autonoma interpretazione
pagina 27
della “vita” viene proprio da quelle misure di precauzione
adottate per proteggere le persone dal contagio, salvando
concretamente e davvero vite umane.
Siamo alle soglie del negazionismo, con Salvini ben attento
oggi a non cascarci dentro e però capace di evocare con la
sua politica echi paralleli a quella predicazione estrema
che denuncia la «tirannia sanitaria», la «distruzione della
serenità», e contrappone ai «morti viventi, disposti a
chiudersi in un bunker per evitare il virus», le «persone
vive, pensanti e libere». È il concetto di libertà che subisce
una metamorfosi: non sono libero perché esercito
consapevolmente tutte le mie facoltà, tra cui la coscienza
del dovere di proteggere me stesso e gli altri, ma mi sento
libero soltanto se sono liberato dal rispetto di ogni regola,
perché sciolto dal legame naturale con la società, e dunque
da ogni vincolo nei confronti altrui.
Si capisce facilmente perché tutto questo cresca a destra. Si
capisce meno come possa coesistere con un governo
europeo, occidentale, moderno. Quando Salvini giudica
«impensabile» chiudere l’Italia per l’intero mese di aprile, e
Draghi gli risponde «se sia pensabile o impensabile
dipende solo dai dati», si confrontano la demagogia
travestita da buonsenso e la responsabilità rivestita da
pedagogia della politica. I dati sono l’unico ancoraggio
scientifico nella lotta al virus, l’unico riferimento oggettivo,
dunque l’unica garanzia per i cittadini che nel conflitto
terribile tra il lavoro e la salute si seguirà un criterio
trasparente e verificabile, che non privilegia interessi di
parte o gruppi sociali a danno di altri. Ma come sappiamo, il
populismo non si fa frenare dai dati, traduzione sintetica di
una realtà che ha invece bisogno di ideologizzare
continuamente, e diffida della scienza, inganno supremo
delle élite che confiscano il sapere a sostegno esclusivo del
loro potere.
Draghi ha spiegato che l’economia del Paese non riparte se
si aprono bar e ristoranti e intanto si diffonde una terza
ondata, ma solo se si prosegue fino in fondo la copertura
vaccinale. Le fughe in avanti (come quelle della sindaca di
Roma Raggi che chiede ristoranti aperti fino alle 22, o del
governatore della Campania De Luca che ordina 4 milioni e
mezzo di vaccini Sputnik due mesi prima del giudizio di
compatibilità dell’Ema) sono pericolose nel momento in
cui crescono i ricoveri nelle terapie intensive, già oggi
pericolosamente vicini — con 3.679 pazienti — al livello di
guardia.
È di questo che Salvini dovrebbe discutere se vuole farsi
carico degli oneri di governo. Magari rivelando che cosa
pensa della denuncia del Recovery Fund alla Corte
Costituzionale tedesca da parte del fondatore del
movimento di estrema destra Afd, agitando l’eterno
fantasma tedesco della condivisione del debito, col rischio
di bloccare la prima quota del finanziamento ai Paesi, col 13
per cento dei 750 miliardi che doveva arrivare entro
l’estate. E già che ci siamo, se non è troppo disturbo, il
leader della Lega mentre critica il governo potrebbe dirci
anche cosa pensa del famoso modello lombardo della
sanità, ora che i cittadini lo hanno visto alla prova dei fatti.
Purtroppo.
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pagina
.
28
La carezza
di Francesco Merlo
Che sollievo
c’è un governo
che si dà del “lei”
È il “governo del lei”, che è il
pronome del rispetto. Si danno
del lei Draghi e Giorgetti, Draghi e
Garofoli, Draghi e i suoi portavoce
finalmente competenti e garbati,
Paola Ansuini e Ferdinando
Giugliano, Draghi e Speranza, Draghi
e i ministri. E non è soltanto una
scelta di buona educazione. Il lei
restaura infatti la politica della
distanza e della discrezione, e a volte
svela affetto e persino devozione,
come nel caso di Tabacci e Draghi.
Berlusconi, che se ne intende,
consegnò subito alle telecamere, che
ovviamente governa, lo
specialissimo “tu” che si danno lui e
Draghi — «ti ringrazio di essere
venuto» — : in mezzo a tanti “lei” ha
esibito un’amicizia che la politica
non può più sciogliere. Di sicuro il
“governo del lei”, nell’Italia politica
dei duelli in tv e dei giornalisti che
eccitano con il forcone il mezzo divo
di turno, cambia le forme della
comunicazione e rilancia uno stile
che sembrava sepolto dalla messa in
scena dell’amicizia universale del tu
indifferenziato. Nelle interviste la
regola dovrebbe essere il rispetto
della verità: se il giornalista e
l’intervistato si danno del “tu” è
giusto che il lettore (o spettatore) lo
sappia. Pannella pretendeva il “tu” e
in tv smascherava la finzione:
«Perché mi dai del lei?». Si sa che
Togliatti era infastidito dal tu
comunista, ma non è vero che
interrompeva i militanti «compagno,
mi dia pure del lei»; è vero invece che
accettava il tu ma solo col cognome,
«via, non chiamarlo Palmiro» disse
Nilde Jotti al portiere di Botteghe
Oscure, mentre Luigi Longo dava del
“voi”, ma solo alle donne, «perché
aveva molto vissuto in Francia
durante il fascismo» spiegò
Alessandro Natta. Sembra niente, ma
la scelta del pronome non è solo un
carattere e un’abitudine. Il “governo
del lei” ha cambiato le conferenze
stampa che non sono più vanità e
evasività. E negandosi alla tv “il
governo del lei” ha improvvisamente
mostrato la miseria anche estetica
delle giornaliste stelline e dei
giornalisti macchiette, gli opinionisti
madidi e sconvolti esperti in
sbranamento e calci in bocca. Non
illudetevi: non si farà un talk show
sulla morte del talk show e mai in
Italia calerà il sipario sul dibattito
pulp. Ma intanto godiamoci la tregua
del rispetto. Mario Draghi non
frequenta né gabbie né salotti. E
meno vanno in televisione e più
parlano agli italiani i ministri che
incarnano funzioni e non carriere
politiche, sono competenze e non
casacche, debbono realizzare
risultati senza tenere calda la piazza,
senza rendere conto alla propria
tifoseria. Conosco l’obiezione:
tecnici, saggi, professori, esperti: la
tv è un’infezione che in Italia ha
sempre contagiato tutti.
Indimenticabile fu Lamberto Dini
che non solo sbarcò in televisione,
ma portò pure la sua signora. E Monti
prese in braccio il cagnolino di Daria
Bignardi. La televisione servirà a
questo: metterà a dura prova le
fragilità del governo del lei: «La
vanità — dice Al Pacino — è il mio
peccato preferito».
Lunedì, 29 marzo 2021
Cultura
libri parlano tra
loro sempre,
I nella testa di
chi legge. Così,
aprendo la rac-
colta di saggi AI
& Conflicts (Kri-
sis Publishing, a cura di France-
sco D’Abbraccio e Andrea Fac-
chetti, traduzione di Elisabetta
Rattalino) ho pensato a Il Budd-
ha bizantino, il saggio di Silvia
Ronchey in apertura a Storia di
Barlaam e Ioasaf (Einaudi, 2012)
e subito dopo a Memestetica. Il
settembre eterno dell’arte di Va-
lentina Tanni (Nero edizioni,
2020).
Nel suo saggio, Ronchey scri-
ve che «le strade del sincreti-
smo sono infinite». Il sincreti-
smo — «accordo o fusione di dot-
trine di origine diversa», secon-
do Treccani — a cui fa riferimen-
to Ronchey è connesso alle sto-
rie trascritte, tradotte e adatta-
te nel mondo bizantino, e all’in-
credibile incrocio di culture e
lingue a Bisanzio. Ronchey sot-
tolinea quanto a esergo di tutta
la letteratura bizantina possa ritorno al futuro
mettersi la frase di Giovanni Da-
masceno «non dirò nulla di
mio».
Il lungo viaggio
Le questioni sottolineate da
Ronchey, cruciali per capire il
rapporto tra Intelligenza Artifi-
ciale (AI) e contemporaneità, so-
no essenzialmente due: la pri-
ma è che la traduzione o la tra-
slazione da una lingua a un’al-
tra è il meccanismo vitale, prin-
cipe, di una civiltà formata
dall’incontro di etnie diverse e
diverse culture; la seconda è
che l’autore, in senso bizantino,
da Bisanzio
non è che «l’ultimo e decisivo in-
terpolatore e traditore, in quan-
to traduttore e traspositore» di
una storia da una lingua a un’al-
tra, a un’altra ancora. Se invece
di pensare a una lingua fatta di
all’algoritmo
parole, pensiamo a una comuni-
cazione che avanza per immagi-
I più avvertiti tra gli studiosi del mondo virtuale svelano
ni, immediatamente capiamo di il filo rosso che unisce la cultura umanistica all’Intelligenza
vivere in un nuovo impero bi-
zantino nel quale ciascuno di Artificiale. Tra contaminazioni, rischi, opportunità
noi è l’ultimo autore — tempora-
neo — di un’opera.
«Nell’ultimo decennio si è ve- di Chiara Valerio
rificato qualcosa di molto signi-
ficativo: la cultura visiva ha cam-
biato forma, si è separata dalla
visione umana ed è diventata in temporanea. Negli scritti, si in- co, l’Intelligenza Artificiale so- interpretare e comprendere la
larga parte invisibile. La cultura travede la possibilità di avvici- miglia molto all’algebra, è un in- realtà in cui viviamo. Ogni feno-
visiva umana è diventata un ti- narsi con strumenti artistici, an- sieme di «interpolazioni, gra- meno è un sistema complesso di
po speciale di visione, un’ecce- tropologici, entomologici e poli- dienti e regressioni che l’opera- informazioni in relazione ed
zione alla regola. La stragrande tici ai prodotti dell’intelligenza tore umano (o non umano) utiliz- ognuna di esse rappresenta una
maggioranza delle immagini è artificiale e, partendo da quelli za per interfacciarsi con grosse risorsa preziosa, in grado di atti-
ormai creata da macchine per al- — output, risultati — immagina- quantità di dati». Della lettura vare nuove capacità di interpre-
tre macchine, con raro coinvol- re cosa accade nella scatola ne- responsabile dei dati e dell’edu- tazione e nuove opportunità di
gimento degli umani. Un cam- ra dell’algoritmo e minimizzare, cazione a questa algebra, anche crescita. Noi ci proponiamo di
biamento epocale sta avvenen- in base ad essi, ciò che è inelimi- comportamentale, che è l’intelli- valorizzare queste risorse, attra-
do in maniera invisibile davanti nabile, cioè la parzialità della genza artificiale si occupa una verso un atto esplicito di riaffer-
ai nostri occhi» (Trevor Paglen, tecnologia. Assumersi la respon- azienda, con sede a Modena, mazione della consapevolezza
autore del primo saggio di sabilità e le possibilità immagi- chiamata AmmaGamma, fonda- umana, perfezionata e potenzia-
AI&Conflicts). Cosa c’entri Bisan- native della tecnologia: questo è ta qualche anno fa da Fabio Fer- ta dalla matematica, quale stru-
zio con l’intelligenza artificiale, il nodo di AI & Conflicts. «L’ideo- rari, ingegnere, con dottorato in mento di generazione di nuove
lo raccontano i vari studiosi, cia- logia che propone l’AI come uno matematica. Sul sito (ammagam- visioni e di nuove opportunità
scuno da un punto di vista — strumento neutrale e oggettivo ma.com) è possibile leggere (e fir- di sviluppo sociale».
scienza, natura, politica, arte, ar- è la stessa che domina da alcuni mare) il Manifesto della Raziona- Nonostante l’Intelligenza Arti-
chitettura — autori dei saggi di decenni una buona parte del di- lità sensibile nel quale si legge: ficiale rischi — come pure avver-
AI & Conflicts che si occupano di scorso politico e istituzionale «Lo sviluppo dell’Intelligenza tono le pagine di AI&Conflicts —
indagare il rapporto tra Intelli- contemporaneo». Artificiale sta radicalmente tra- di automatizzare la dittatura
genza Artificiale e cultura con- Dal punto di vista matemati- sformando la nostra capacità di del passato, e fissare, nel presen-
.
Lunedì, 29 marzo 2021
L’annuncio
Il Bonus per i diciottenni
riparte dal primo aprile
Da giovedì primo aprile (alle ore 12), registrandosi sul sito
www.18app.italia.it tutti in nati nel 2002, che hanno
quindi compiuto 18 anni nel 2020, potranno richiedere il
Bonus Cultura del valore di 500 euro. La somma si può
spendere in libri, musica, cinema, teatro, danza, musei,
corsi di musica, teatro o lingue e, da quest’anno, in
pagina 29
abbonamenti ai quotidiani, anche in formato digitale. Per
registrarsi è necessario essere in possesso dello Spid: lo si
può fare fino al 31 agosto 2021 e si deve spendere il bonus
entro il 28 febbraio 2022. Dalla prima edizione (questa è
la quinta) circa 1,6 milioni di ragazzi hanno speso in
cultura oltre 730 milioni di euro.

L’iniziativa di gruppo Gedi e Yoox per fornire computer ai bambini

te, tassonomie e modelli di com-
portamento trascorsi, essa è il
mezzo con cui riusciamo a inter-
pretare e analizzare la mole di
dati che, dalla diffusione del
World Wide Web in qua, produ-
Noi tutti ciamo e raccogliamo. Producia-
viviamo mo nonostante noi, raccoglia-
in una sorta mo nonostante noi, e utilizzia-
mo per cercare, verificare e tal-
di nuovo volta pericolosamente indurre,
Impero regolarità nei nostri comporta-
d’Oriente menti.
In questa mole di anonimato,
in cui repliche e modifiche, di algorit-
alle parole mi, di riconoscimento facciale e
si sono classificazione di insetti, c’è for-
sostituite te, la volontà di far parte del rac-
conto, di dire «io». Se le immagi-
le immagini ni sono un linguaggio — come os-
servava già John Berger negli an-
ni Settanta — è vero che esse han-
Il modello no rappresentato fino a oggi un
espressivo linguaggio che non presumeva
dialogo. Adesso che gli strumen-
tipico ti di creazione e modifica di im-
di questi magini sono maturi — possono
anni cioè essere usati da tutti — ciò
che si diffonde e crea sia comu-
è il meme: nicazione, sia interpretazione
un mezzo (dunque critica), è il meme.
per coltivare Da questo punto, Valentina
sia il dialogo Tanni disegna in Memestetica la
sorprendente linea che unisce
che il senso Duchamp a TikTok. Passando
critico dalle parole alle immagini, e dal-
le immagini alle sequenze bina-
rie, abbiamo l’occasione di
ri-raccontare, sperando sempre
di rintracciare «la stringa geneti-
ca delle storie»: non l’identità
che tanto ci ossessiona dunque,
ma l’origine.
Progetto“Digitali e Uguali”
subito dopo la partenza
raccolti oltre 100mila euro
Un parroco della zona ha prestato i che sta nell’ex Cep, Centro di edili-
Come donare suoi due tablet, ma sono datati: di Ilaria Venturi zia popolare, periferia difficile, 650
Solidarietà non si riesce a scaricare Meet per se- alunni dalla materna alle medie.
guire le lezioni a distanza. La scuo- Spiega che «in una complicata e
concreta la ha aggiunto un computer, ma se i complessa realtà territoriale come
per i piccoli figli sono quattro e in casa entrano la nostra dove, al di là dell’emergen-
studenti solo 500 euro al mese dopo un an- za sanitaria, rimane il forte bisogno
no di pandemia, è dura. Il racconto educativo, dare opportunità signifi-
è di una mamma di Prato: chiede
Le richieste finora ca cambiare il destino di tanti di lo-
Fare sì che tutti i aiuto. Non è la sola. C’è chi scrive: sono quasi 1.200, ro che vivono in famiglie disgrega-
bambini in Italia «Sono una di quelle famiglie che te, con genitori in carcere, in case
abbiano un non ha il computer in casa, la mia giunte in gran parte famiglia. La nostra comunità scola-
computer: bimba di 6 anni fa la Dad, i maestri stica è determinata a non lasciare
collegandosi a ci mandano un sacco di schede da
da Piemonte, indietro nessuno». Ma è una lotta
www.digitalieu fotocopiare e così si va dal tabacca- Lombardia, Veneto, coi mulini a vento, «durante il pri-
guali.it si potrà io: per fortuna è gentile, qualche fo- mo lockdown pur di non perdere il
contribuire con tocopia ce la regala...». Emilia Romagna contatto con tutti loro abbiamo usa-
una donazione Il progetto di inclusione “Digitali to i gruppi di WhatsApp, ma è chia-
all’iniziativa del e Uguali” per fornire computer alle
e Lazio ro che ne abbiamo persi», racconta
gruppo Gedi e bambine e ai bambini italiani — pro- il professore. Poi sono arrivati i com-
di Yoox. mosso dal gruppo Gedi e da Yoox, puter dal ministero dell’Istruzione,
Le somme con la Fondazione Golinelli e la Fon- la sede principale è stata cablata,
raccolte dazione Specchio d’Italia Onlus — XXVI dell’Inferno, parla Ulisse: «Fat- ma a gennaio con una nuova chiu-
serviranno scopre quel mondo disuguale che ti non foste a viver come bruti, ma sura delle scuole in Sicilia il proble-
all’acquisto di la chiusura delle scuole ha reso visi- per seguir virtute e canoscenza». ma si è riproposto. «Eravamo riusci-
pc che saranno bile e che già l’Istat aveva fotografa- Rosolino Cicero insegna matema- ti ad annullare la dispersione scola-
distribuiti agli to: negli anni 2018-2019, il 12,3% dei tica e scienze all’istituto comprensi- stica in presenza, ora facciamo i
studenti tramite ragazzi tra 6 e 17 anni (850 mila) vo Giuliana Saladino di Palermo, conti con la dispersione digitale».
le scuole che ne non ha un computer o un tablet a
avranno fatto casa e la quota raggiunge quasi un
richiesta sulla quinto nel Mezzogiorno. Il 57% lo
piattaforma deve condividere in famiglia.
“Digitali e Dietro alla statistica ci sono vite
Uguali”. reali. Scrive una mamma dalla pro-
Oltre che vincia di Milano: «Ho tre figli di 16,
direttamente 11 e 9 anni. La grande usa un vec-
sul sito, si può chio portatile, il secondo fortunata-
donare con mente ha l’iPad della scuola, ma la
bonifico piccola usa al momento (e quando
bancario: conto funziona) un tablet vecchissimo
corrente che si spegne in continuazione. Io
intestato a prendo 400 euro al mese e sono da
Fondazione sola con loro. So che c’è chi sta peg-
Specchio gio di noi, ma mi chiedevo come fa-
d’Italia Onlus, re». In tanti si sono fatti avanti. Do-
iban IT82 F030 natori e chi si ritrova, come si legge
6909 6061 nella lettera di un’altra famiglia,
0000 0176 «dall’altra parte della medaglia»:
056 indicando due figli in Dad, i genitori in smart
nella causale working, «finora abbiamo compra-
“Digitali e to due pc, di più non si può, e li stia-
Uguali”. Ma mo gestendo con orari assurdi». C’è
anche con chi fa i compiti dei figli di notte, chi
bollettino li vede studiare in tre in cucina, «fa-
postale, sempre cendo i turni nel collegamento dal
intestato a telefonino e un vecchio pc che si
Fondazione spegne sempre» racconta Abbes,
Specchio mamma tunisina con i bambini na-
d’Italia Onlus, ti a Bologna.
sul c/c postale La raccolta fondi ha già superato
n. 1051722237, i centomila euro. Serviranno ad ac-
e sempre con la quistare computer da consegnare
causale “Digitali ai bambini e alle bambine attraver-
e Uguali” so le scuole: sono 1.156 le richieste
arrivate, ma all’appello mancano
ancora alcune regioni. Le domande
sono arrivate soprattutto da Pie-
monte, Lombardia, Veneto, Emi-
lia-Romagna e Lazio. Il bisogno c’è,
la raccolta continua. Non solo per
la Dad. Ma per «mettere tutti ai bloc-
chi di partenza», ricordano i dona-
tori sulla piattaforma www.digita-
lieuguali.it. La sfida è sulla cono-
scenza, a partire dalle pari opportu-
nità negli strumenti di accesso al di-
gitale. Tra i commenti, una citazio-
ne di Dante, di cui si è appena cele-
brata la Giornata nazionale: canto
pagina
.
30
Il figlio dell’attore
ripercorre la storia
del kolossal
in cui lui stesso
debuttò a soli tre mesi
los angeles — Aveva tre mesi
quando, in una culla fatta di
giunchi, venne deposto su un
fiume: era il piccolo Mosè nel
kolossal di Cecil B. DeMille I dieci
comandamenti di cui quest’anno si
celebra il 65esimo anniversario
con una nuova uscita restaurata
dalla Paramount in versione 4K e
destinata ai cinema americani,
almeno quelli in grado di ospitare
una proiezione e il pubblico. Quel
bimbo era Fraser Heston, figlio di
Charlton Heston, protagonista del
film che fece la storia del cinema
(sette candidature all’Oscar nel
1957) e lanciò l’attore tra le stelle di
Hollywood con titoli come
Ben-Hur, El Cid, Il pianeta delle
scimmie e ancora oggi viene
ciclicamente riproposto per le
“feste comandate”: non è da
escludere che in occasione della
Pasqua lo troveremo nel
palinsesto di qualche tv. «Quel
film è nel mio Dna», dice Fraser
Heston, 66 anni, dalla sua casa di
Los Angeles prima di condurci in
un viaggio della memoria sulla
sua famiglia, la sua infanzia e
adolescenza in un mondo
leggendario. «Quanti bimbi hanno
una foto scattata mentre erano in
braccio a Sophia Loren?». Un
ragazzino con un mestiere nel
destino: Fraser è produttore e
regista e ha anche diretto il padre,
morto nel 2008 a 84 anni, in film
come Alaska e L’isola del tesoro.
Fraser, non c’è generazione
che non abbia visto almeno una
volta “I dieci comandamenti”.
«È vero, almeno qui in America. È
come Il mago di Oz o La vita è
meravigliosa. Ho visto il restauro
in anteprima, mi ha lasciato senza
fiato, sembra di entrare nello
schermo, di salire sul cocchio del
faraone, di correre per il deserto.
DeMille lo girò in Super Wide
Double 35 mm, credo fosse un
formato Vistavision, quindi potevi
apprezzarlo solo sul grande
schermo. La nuova risoluzione è la
più alta disponibile al momento».
Si celebra il grande cinema in
un periodo durissimo per le
sale...
«La buona notizia è che qui in
California i cinema stanno
riaprendo dopo esattamente un
anno di buio. Certo, ancora pochi
e con rigido distanziamento,
capienza al 25 per cento e così via.
Ma è un buon segno. La gente ha
voglia di tornare al cinema, alla
sua magia».
Che rapporto aveva suo padre
con “I dieci comandamenti”?
«Un rapporto strettissimo, perché
fu il film che senza dubbio lanciò
la sua carriera, almeno a livello
internazionale. Quel film lo fece
conoscere nel mondo. Papà,
grazie a Mosè, divenne un divo a
tutti gli effetti».
Un set complesso, DeMille
ebbe un attacco di cuore sul set.
«È vero, in Egitto, colpa dello
stress e del caldo al quale non era
Spettacoli
Restauro del film “I dieci comandamenti” per i 65 anni
Fraser Heston
“Fu grazie a Mosè
che papà Charlton
diventò un divo”
abituato. Mio padre teneva un
diario delle riprese, che io
conservo, e c’è un capitolo sulla
loro spedizione in jeep nel deserto
del Sinai. Passarono la notte nel
monastero di Santa Caterina e
l’abate spiegò a DeMille e a mio
padre in che modo Mosè avrebbe
dovuto scendere a piedi scalzi nel
Sinai. Loro ascoltavano e
Lunedì, 29 marzo 2021
f
Sarà anche stato
un conservatore ma
era un uomo tenero,
molto meno severo
di come sembrasse
sullo schermo
Fraser Heston, 66 anni
Certo, a Hollywood è
facile essere giudicati
dal cognome, nel bene
e nel male. Ma non
nego di essere stato
un privilegiato
g
SILVER SCREEN
cristiani».
Com’era suo padre, sul set e
fuori?
«Da attore era il massimo della
professionalità. Si preparava
come per un esame, sempre
puntuale, affidabile, preciso,
disciplinato. I registi si fidavano.
Studiava con passione, DeMille gli
aveva insegnato l’impegno. Prima
delle riprese di Ben-Hur si esercitò
per tre mesi con le bighe. Come
padre è stato meraviglioso, con lui
ho fatto mille viaggi e vissuto mille
avventure. Era attaccato alla
famiglia, innamorato di mamma
Lydia e di noi figli, mia sorella ed
io. Era un uomo tenero, molto
meno severo dell’immagine che
dava di sé sullo schermo».
Il suo cognome le ha portato
più vantaggi o più svantaggi?
«I vantaggi hanno sempre
superato gli svantaggi. Certo, a
Hollywood è facile essere
di Silvia Bizio giudicati dal cognome, nel bene e
nel male. Non nego di essere stato
un privilegiato, sono cresciuto in
una casa magnifica, circondato da
persone brillanti in un ambiente
stimolante. Forse lo svantaggio di
essere figlio di Charlton Heston è
in quel vivere una sfida perenne,
sentire di dover dare sempre il
massimo».
Suo padre frequentava i
colleghi o si teneva fuori da
Hollywood?
«Gregory Peck e Kirk Douglas
erano grandi amici di papà. Io
andavo a scuola con Peter
Bettmann Archive
Douglas, uno dei figli di Kirk,
eravamo come fratelli. La nostra
casa era piena di divi ma papà
Debutto A sinistra diventava subito amico, che so,
Fraser Clarke Heston e ritoccavano il copione in base a del giardiniere, del muratore che
papà Charlton nel film quelle indicazioni. Poi scrive che stava rifacendo la guest house. Gli
I dieci comandamenti per le scene dell’esodo vennero piaceva giocare a tennis, nel
A destra, con mamma usate tutte comparse locali e weekend organizzava dei tornei e
Lydia e il regista quando papà, nei panni di Mosè, tutti erano benvenuti, purché ci si
Cecil DeMille, “firma” le guidava nella scena dell’esodo, divertisse. Papà sarà anche stato
il contratto. In alto lo guardavano e esclamavano un fervente repubblicano e
Heston e Yul Brynner “Musa, Musa!” perché in lui conservatore, ma il suo cuore era
nel film del 1956 vedevano il profeta ammirato da profondamente democratico».
tutti, ebrei, musulmani e ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 29 marzo 2021 pagina 31
Cinema Muccino contro la giuria dei David
Gabriele Muccino contro i David di Donatello: “Questa
ennesima volta (è dal 2003 che snobbate il mio
lavoro), l’avete fatta grossa. A perdere è la vostra
credibilità”. Così il regista di Gli anni più belli su Twitter

Aveva 85 anni, era ricoverato al Gemelli di Roma

Addio Enrico Vaime

il grande signore Autore radio e tv

della nostra tv Vaime con Italo Terzoli, con

cui ha firmato programmi di
grande successo

giori successi, le collaborazioni a Quel- nostalgico programma Anni Luce,

di Carlo Moretti
L’ironia sorniona, la battuta corro-
siva, la voce con quel timbro pro-
fondo che sembrava fatta apposta
per farsi ascoltare attraverso il micro-
fono. Enrico Vaime, autore televisivo,
scrittore, drammaturgo, conduttore
televisivo e conduttore radiofonico
italiano, ci ha lasciati, è morto ieri al
Policlinico Gemelli di Roma a 85 anni.
A dare la notizia con un tweet è stato il
collega Fabio Di Iorio: «Enrico Vaime
era la persona più bella, colta e intelli-
gente del mondo. Non c’è più e siamo
tutti tanto più poveri. Un abbraccio in-
finito a Monica e a tutta la famiglia».
Autore di oltre 200 programmi tra ra-
dio e tv, Vaime era considerato tra i pa-
dri del varietà televisivo italiano. Era
entrato in Rai nel 1960 tramite un con-
corso pubblico, e ha poi spesso firma-
to i suoi lavori in coppia con Italo Ter-
zoli, con cui ha costituito la ditta arti-
stica Terzoli & Vaime. Tra i suoi mag-
li della domenica, Canzonissima, Tante
scuse e Risatissima. Vaime ha anche
scritto alcune fiction come Un figlio a
metà, Italian Restaurant e Mio figlio ha
70 anni oltre ad aver firmato musical
per il teatro, soprattutto per la coppia
Garinei e Giovannini, e tra questi Una
zingara m’ha detto, Gli attori lo fanno
sempre e, più di recente, C’era una vol-
ta... Scugnizzi. Con Enrico Montesano
fece Bravo, Beati voi e Malgrado tutto
beati voi. Nel 1972 ha curato con Um-
berto Simonetta i testi della miniserie
televisiva Il giro del mondo in 80 gior-
ni, con i pupazzi animati di Giorgio
Ferrari e la regia di Peppo Sacchi. Nato
L’ultima
a Perugia, aveva raccontato cosi la sua partecipazione
infanzia: «Abitavo a Perugia, dove so-
no nato il 19 gennaio del 1936, in un rio- televisiva con
ne chiamato, anche troppo benevol-
mente, Borgo Bello, composto di quat-
Maurizio Costanzo
tro villette (anche questa definizione nel programma
è un po’ troppo benevola) che erano,
in realtà, case coloniche mai utilizzate “S’è fatta notte”
secondo la loro primaria destinazione
d’uso. I nostri vicini erano assoluta-
mente improbabili e anche se non era-
no tipi che potevi incontrare a ogni an-
golo di strada, erano di certo tutta gen-
te perbene, come noi, del resto».
Laureatosi in giurisprudenza a Napo-
li, dopo i primi passi nel giornalismo
entrò in Rai nel 1960 con il concorso
pubblico, uno degli ultimi: «Fecero do-
manda 36 mila persone e i posti erano
solo 50: non so come riuscii a passare:
la cosa aveva un che di miracoloso»,
raccontò. «In Rai mi davano dei compi-
ti assurdi, uno più inutile dell’altro».
Negli anni 2000 ha condotto su La7 il
che, attraverso spezzoni di film del
passato e interviste ai protagonisti,
analizza l’evoluzione della società ita-
liana dal secondo dopoguerra ad oggi;
sempre sulla stessa emittente, il saba-
to e la domenica era il conduttore del
dibattito di Omnibus Weekend, il maga-
zine di Omnibus, dove invece Vaime,
dal lunedì al venerdì, conduceva una
rubrica di costume. Negli ultimi anni
il passaggio a La7, ospite fisso del pro-
gramma Coffee Break, allora condotto
da Tiziana Panella. Negli stessi anni,
con Maurizio Costanzo ha invece con-
dotto su Rai Uno Memorie dal bianco e
nero e Di che talento sei? e S’è fatta not-
te (2012).
Resteranno nella memoria la sua co-
municativa, sia nelle trasmissioni ra-
diofoniche e televisive, le analisi
nei suoi libri di critica televisiva, la
sua caratteristica nostalgia per un
mondo, anche televisivo, ormai
scomparso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
32
Il commento
Vittoria pratica
in una serata
a bassa intensità
N
di Paolo Condò
on che la cosa ci togliesse il
sonno, ma dopo aver
cancellato lo storico tabù in
Bulgaria ci si sente meglio. Il
senso della partita è tutto qui: i
tre punti necessari per
proseguire la corsa verso i duelli
con la Svizzera che decideranno
chi andrà direttamente al
Mondiale e chi se lo dovrà
conquistare agli spareggi. Il
resto del gruppo non è
all’altezza. Non lo è mai da
trent’anni, da quando la
dissoluzione dell’impero
sovietico ha moltiplicato nazioni
e nazionali, creando di
conseguenza pletorici gironi di
qualificazione. Ieri sera l’Italia
ha allungato a 24 la serie di
partite senza sconfitte, un
numero che farebbe
impressione se contenesse
qualche scalpo di prestigio in
più: nella lunga lista di
avversarie battute, invece,
figurano soltanto due fra le
prime 40 del mondo secondo il
ranking Fifa, Olanda e Polonia.
Tutto il resto è distante dai
grandi campionati e dalle coppe
europee, il vero motore della
crescita tecnica e tattica. Una
volta il calcio bulgaro ci teneva
testa, tanto da mantenere Sofia
imbattuta per decenni. Ieri non
ha creato una sola occasione,
limitandosi a resistere — a dir la
verità senza troppi affanni,
almeno sino agli ultimi dieci
minuti — alla scarsa vena degli
azzurri. Non c’è critica, in questo
giudizio. Soltanto realismo.
Nella fase decisiva della stagione
dei club, in un’annata che ha
tagliato di netto un mese senza
levare mezza partita, con il covid
a ridisegnare continuamente le
rose, perché una gara per molti
versi scontata avrebbe dovuto
partorire grande calcio?
Se nella partita di giovedì aveva
lasciato a desiderare il secondo
tempo, ieri l’Italia ha giocato a
bassa intensità l’intero match,
come testimonia la prestazione
scolorita di Chiesa, Barella e
Verratti, i migliori italiani di
questa stagione. Sono piaciuti i
coast-to-coast di Spinazzola, la
praticità di Bonucci nel tagliar
corto col palleggio basso quando
diventava rischioso, la saggezza
di Florenzi e, quando è entrato,
la reattività di Locatelli, capace
di rimontare anche con un bel
gol la prestazione svagata di
Parma. Pensierino della sera:
c’eravamo preparati un severo
commento sull’assenza in queste
qualificazioni di Var e Goal Line
Tecnology, che nei giorni scorsi
hanno defraudato De Ligt e
Ronaldo di due reti
regolarissime, e il destino ha
deciso di metterci alla prova
regalando a Belotti un rigore che
qualsiasi Var avrebbe tolto.
Ebbene, anche se stavolta ci è
convenuto non deflettiamo: il
medioevo del pallone è finito, e
nessuno ne sente la mancanza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
qualificazioni mondiali
Consenso bulgaro
L’Italia avanza
e sistema i conti
Per gli azzurri il primo storico successo a Sofia vale il primato nel gruppo
con un gol di vantaggio sulla Svizzera. Mercoledì la trasferta in Lituania
dal nostro inviato
Enrico Currò
sofia — La missione bulgara è com-
piuta. L’ex cortina di ferro, nel cal-
cio, è diventata di burro. Al settimo
tentativo l’Italia ha finalmente vin-
to nello stadio intitolato all’eroe na-
zionale Vasil Levski, che resisteva
alle spallate da 53 anni grazie an-
che al contorno coreografico: vuo-
to, con qualche mucchietto di ne-
ve sulla pista d’atletica, più che ti-
more ha messo malinconia. L’esito
non è stato tuttavia agevole: colpa
sia della muraglia che Petrov — ct
già nel tritacarne dopo due sole
panchine — ha opposto alla supe-
riore tecnica avversaria, sia della fa-
tica fisiologica per le partite ravvi-
cinate, che hanno imposto ai gioca-
tori pause necessarie e ritmo inter-
mittente e a Mancini il dosaggio de-
gli interpreti, non tutti all’altezza
del compito. Ma nella fase di poten-
ziale sofferenza a metà ripresa,
sull’1-0 garantito a fine primo tem-
po da un rigore di Belotti e con la
Bulgaria in pressing, l’ingresso di
Locatelli regista al posto dell’im-
preciso Sensi ha subito restituito
equilibrio al centrocampo: la dida-
scalica azione del raddoppio, con
raffinato palleggio di Verratti e In-
signe nell’area altrui e chiusura in
tono di Locatelli con destro artisti-
co, ha illustrato benissimo il sofisti-
cato gioco di Mancini. Liberati da
ogni ansia, i suoi discepoli hanno
concluso la partita in attacco, avvi-
Le pagelle
dal nostro inviato Enrico Currò
Italia
6 Donnarumma La teoria lo vuole
innervosito dalla trattativa per il
rinnovo col Milan. La pratica non dà
riscontri, a parte un bel salvataggio
di piede su azione bulgara in
fuorigioco.
6 Florenzi Mentre attende il
riscatto del Psg, rimpingua il nutrito
curriculum azzurro con una partita
più da centrale difensivo aggiunto
che da esterno discesista. Dal 23’ st
Di Lorenzo 6 Disciplina e
attenzione.
6 Bonucci Capitano ormai di
lungo corso, quando manca
Chiellini, ha il compito di
aggiungersi alla regia dalle zolle
difensive. Esegue scolastico.
Sport
f re e già avviata verso un’altra elimi-
La differenza reti
è importante, ma non
mi sembra che le altre
squadre vincano 8-0
Noi dobbiamo
pensare a battere
la Svizzera negli
scontri diretti
roberto mancini
Il gol è per mia figlia
Vittoria, nata quando
ho saputo di avere il
Covid, non l’ho vista
per 2 settimane.
Il rigore? Toccava a
me, Insigne lo sapeva
andrea belotti
centravanti del torino
g re Jorginho appare ancora privo di
Insigne ispirato, Chiesa divora un gol. Belotti pressa e segna su rigore
6 Acerbi La graduatoria interna lo
vede vice di Chiellini: si concede
qualche vezzo stilistico, sulle
puntate palla al piede di Delev e
Galabinov.
6.5 Spinazzola Il terzino sinistro, ala
di fatto, è ruolo cruciale nel sistema
offensivo di Mancini. In effetti il
gioco pende spesso dalla sua
fascia, per le volate con accluso
cross basso.
6 Barella Si riappropria della
mansione di mezz’ala d’assalto
dopo la pausa di Parma, però lo
tarpa l’imbuto delle maglie rosse.
Cresce via via.
5 Sensi La stagione con mille
intoppi nell’Inter non gli preclude la
vetrina da regista al posto di
Jorginho: interpreta il ruolo con
Lunedì, 29 marzo 2021
La gioia
Manuel
Locatelli, 23
anni, festeggia il
2-0. “Ho i brividi,
io vivo di
emozioni”, ha
detto alla fine
cinandosi al terzo gol, che avrebbe
forse punito troppo una squadra
distante dalla propria storia miglio-
nazione.
È dunque con la Svizzera che gli
azzurri faranno presumibilmente
corsa parallela per la qualificazio-
ne diretta al Mondiale fino al pri-
mo scontro diretto di settembre. Il
confronto si gioca per ora su un sot-
tile paragone a distanza: due parti-
te su due hanno vinto entrambe.
Ma ieri la Nazionale ha segnato più
degli svizzeri, che, dopo aver atte-
so venti minuti la sostituzione di
una porta che era più alta di quella
regolamentare, hanno battuto so-
lo 1-0 la Lituania: gli azzurri, in visi-
ta mercoledì a Vilnius, potranno ul-
teriormente alimentare la prezio-
sa differenza reti. Lo faranno con
la terza formazione diversa in que-
ste prime tre esibizioni sulla strada
per il Qatar: non esiste alternativa
e il fatto che molti giocatori siano
intercambiabili conferma l’eccel-
lente qualità media e l’assimilazio-
ne del canovaccio offensivista ar-
chitettato dal ct.
Stavolta, in verità, non tutto è fi- ha firmato la vittoria. È andata me-
lato liscio, specie a destra, dove la glio a sinistra: il velocista Spinazzo-
catena composta dal rientrante la e il virtuoso Insigne, appoggiato
Chiesa e dall’incursore Barella si è dai saltuari tocchi di Verratti, han-
incastrata un po’ nella selva bulga- no raggiunto spesso l’area di Iliev,
ra. Al centro l’assente regista titola- salvo smarrirvi il pallone per il so-
adeguato rimpiazzo, anche se Lo-
vrappopolamento in zona.
C’è voluto un rigore di Belotti,
catelli ha reso solido il reparto, do- da lui trasformato, per venire a ca-
po l’alterno rendimento di Parma po della vicenda: i bulgari si sono
con l’Irlanda del nord e non a caso lamentati dell’arbitro sloveno Vin-
passo frenetico e tocchi in 6.5 Belotti Infiacchito dalla ruggine
sovrappiù. Perde un pallone e post Covid, ma attivo nel pressing.
rischia un rigore per mani da terra. Decisivo al primo vero scatto,
Dal 23’ st Locatelli 7 Sostanzioso, spezzato dal ruspante Dimov col
nella fase in cui serviva: un gioiello il rigore che lui stesso converte
destro arcuato della sicurezza. nell’11° gol azzurro. Palo sfortunato,
ribattuta scentrata. Dal 30’ st
6.5 Verratti Si infila con fiuto, e col
Immobile sv Spreca il 3-0, poi
noto gioco di gambe, nella terra tra
prova a riscattarsi.
centrocampo e trequarti, alla
ricerca di duetti: delizioso quello 7 Insigne Dedito alle creazioni,
con Insigne, preludio al 2-0. Dal 43’ stringe al centro per tagli non banali
st Pessina sv tra foreste di stinchi. Insiste e trova
lo spiraglio per Belotti.
6 Chiesa Il ct ne teorizzava le
scorribande, favorite dalle 7 Ct Mancini Incassa il 24°
dimensioni maxi del prato del risultato utile consecutivo e
Levski. Divora l’1-0 e punta il abbatte il tabù bulgaro.
carneade Tsetanov,
semidebuttante di 30 anni, che non 5 Arbitro Vincic Un rigore
sempre riesce ad accorciargli il concesso e contestato dai bulgari,
rettangolo. Dal 30’ st Bernardeschi quelli negati a Chiesa e Belotti, un
6 Attivo e raffinato. altro sospetto condonato a Sensi.
.
Lunedì, 29 marzo 2021
Tennis Sinner avanza a Miami, oggi Musetti
Battendo 4-6, 7-6 (2), 6-4 il russo Khachanov, Jannik Sinner
si è guadagnato gli ottavi del Masters 1000 di Miami. Oggi in
campo, per i sedicesimi, alle 17 (diretta su Sky) Musetti
contro Cilic (Cro). In serata Sonego contro Galan (Col).
Ciclismo Gand, Van Aert batte tre italiani
Wout Van Aert ha vinto la Gand-Wevelgem davanti a tre italiani
(Nizzolo, Trentin e Colbrelli). Tra le donne beffa per Elisa Longo
Borghini, ripresa ai 400 m, vittoria per Vos (Ola). A Elia Viviani la
Cholet-Pays de la Loire, 1° successo dopo 554 giorni di digiuno.
pagina 33
Basket Alla Virtus il derby di Bologna
Nel 24° turno di Serie A l’Olimpia Milano va ko 69-63 sul
campo della Reyer Venezia. A Bologna, nel derby,
Virtus-Fortitudo 81-73 con 23 punti per Belinelli. Brindisi
(vittoria 74-68 a Brescia) ancora seconda.

L’EUROPEO A ROMA

La Figc lancia Mitiga

cic, come avrebbero poi fatto nella
ripresa per un presunto tocco di
braccio di Sensi in scivolata. Ma an-
che l’Italia può reclamare per due
sospetti interventi su Chiesa e Be-
lotti: l’assenza del Var è stata fonda-
mentalmente equanime nell’even-
tuale ingiustizia. Belotti ha colpito
un palo in pallonetto e sperperato
la respinta. Immobile, che lo ha so-
stituito nel finale, ha a sua volta
un’app per riportare
i tifosi allo stadio
Registrerà tamponi
e vaccini dei possessori
dei biglietti e darà il via
libera a 20-25 mila
spettatori all’Olimpico
dal nostro inviato
sofia — Si dovrebbe chiamare Miti-
ga e il nome, nel caso, sarebbe deci-
samente appropriato. La app che la
Figc intende presentare questa set-
timana come lasciapassare per l’Eu-
ropeo a Roma ha appunto lo scopo
di mitigare negli stadi ogni rischio
legato alla pandemia, ma nello stes-
so tempo può mitigare le polemi-
che sulla presenza parziale del pub-
blico al prossimo Europeo di giu-
gno. Il presidente della Figc Gravi-
na conta di ottenere il via libera dal
governo al ritorno degli azzurri dal-
la trasferta di mercoledì in Litua-
nia. Gli incontri specifici si sono già
svolti nelle scorse settimane e Gravi-
na, forte dell’assenso di massima
dei rappresentanti dell’esecutivo,
può giocare d’anticipo: incombe in-
fatti la data fatidica del 7 aprile, limi-
te fissato dall’Uefa perché ciascuna
delle città dei dodici Paesi sedi del
torneo comunichi ufficialmente la
VASSIL DONEV/EPA
propria disponibilità ad aprire par-
Girone C zialmente lo stadio designato, pena
8 settembre
la rinuncia al torneo. Il jolly della Fi-
gc per avere 20-25 mila spettatori
Bulgaria 1 ITALIA all’Olimpico – questo l’obiettivo – è
Svizzera 3 Lituania appunto l’applicazione creata da
ITALIA 2 Irl. del Nord un gruppo di giovani esperti di star-
Irl. del Nord 0 Svizzera tup e già testata con successo. Ogni
possessore di biglietto per Roma po-
Ieri 9 ottobre trà scaricarla sul proprio device: un
Bulgaria 0 Lituania codice a barre, che garantisce l’ano-
ITALIA 2 Bulgaria nimato, certifica che si è fatto il tam-
k Miglior realizzatore
Andrea Belotti ha realizzato
il rigore dell’1-0, suo 12° gol
in azzurro
pone negativo o in aggiunta che si è
vaccinati. L’esigenza era di supera-
re l’incognita sulla campagna di vac-
cinazione: ad aprile nessuno potrà
ragionevolmente essere in grado di
sapere quanti saranno gli italiani
vaccinati a giugno. Il progetto della
Figc, unica tra le dodici Federazioni
calcistiche coinvolte nell’organizza-
zione del primo torneo itinerante
della storia, parrebbe arginare il
problema.
Sarà comunque necessario adot-
tare dentro lo stadio le misure di di-
stanziamento sociale e l’uso della
mascherina: difficilmente il riempi-
mento dell’Olimpico potrà andare
oltre il 30 o al massimo il 50% della
capienza, fissata per l’Europeo in 65
mila spettatori, anche se ogni Fede-
razione ha tempo fino al 28 aprile
per comunicare l’eventuale aumen-
to degli spettatori previsti. I biglietti
già acquistati in eccedenza sulla
massima disponibilità possibile (la
forbice teorica oscilla tra 100 mila e
80 mila biglietti per le quattro parti-
te in programma a Roma, il battesi-
mo del torneo l’11 giugno con Ita-
lia-Turchia, poi Italia-Svizzera del
16, Italia-Galles del 20 e il quarto di fi-
nale del 3 luglio) renderanno neces-
saria la cosiddetta lotteria per stabi-
lire chi potrà effettivamente entra-
re. Significa che 50 mila o 70 mila ti-
fosi, dei 150 mila che non hanno al
momento chiesto il rimborso del ta-
gliando acquistato, resteranno fuo-
ri e avranno diritto al rimborso.
Spetterà al comitato esecutivo
dell’Uefa, il 20 aprile, ratificare le
dodici sedi, ma è il 7 aprile la data
più importante: per ora nessuna cit-
tà ha rinunciato, nemmeno Bilbao
che pareva la più in dubbio. Nello
stesso comitato esecutivo è previ-
sta anche la ratifica della formula
della nuova Champions a 36 squa-
dre, che verrà presentata tra due
giorni, il 31 marzo. Il nodo dei quat-
tro posti in più pare quasi sciolto:
due ai club dei Paesi quinto e sesto
classificato del ranking Uefa per na-
zioni nelle coppe, gli altri due ai mi-
gliori piazzati tra gli esclusi dei cin-
que grandi campionati: un salva-
gente per le big.
— e.cu.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

sparacchiato un pallone addosso

Svizzera 1 Svizzera
al portiere e su un altro in contro-
piede, potente ma troppo centrale, Lituania 0 Irl. del Nord Il derby femminile
gli ha concesso la parata in bello sti-
le. Che il ballottaggio tra centra-
Mercoledì, 20.45 12 ottobre Giacinti, 4 gol all’Inter
vanti prosegua ancora, a un passo Lituania Bulgaria come Altafini nel ’60
dall’Europeo, è una conseguenza ITALIA Irl. del Nord
del tutto naturale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Irl. del Nord Lituania
Bulgaria Svizzera Quattro gol in un derby, a Milano,
Bulgaria 0 non si vedevano da 61 anni. A
2 settembre 12 novembre rompere il tabù ci ha pensato
ITALIA ITALIA Valentina Giacinti, 27 anni,
Bulgaria Svizzera protagonista del derby vinto 4-1
Italia 2 dal Milan sull’Inter nella 17ª
43’ pt rig. Belotti, 37’ st Locatelli Lituania Irl. del Nord
giornata del campionato
Irl. del Nord Lituania
femminile. Poker e “spogliarello”,
Bulgaria (3-5-2) con maglia tolta a emulare la
5 settembre 15 novembre
P.Iliev 6 – Antov 5.5, Dimov 5, Bozhikov 5.5 –
Bulgaria
pessima abitudine dei colleghi.
Cicinho 5 (1’ st Karagaren 6), Kostadinov 5.5 (18’ Irl. del Nord
st Malinov 6), Vitanov 6 (43’ st Raynov sv),
Quello di Giacinti è un record che,
Lituania ITALIA
Chochev 5.5, Tsetanov 5.5 – Delev 5.5 (34’ st A. nella storia delle sfide tra Milan e
Iliev sv), Galabinov 6. Ct Y. Petrov 6. Svizzera Svizzera Inter era riuscito soltanto a José
Italia (4-3-3) ITALIA Bulgaria Altafini: 4 reti nel 5-3 del Milan
Donnarumma 6 – Florenzi 6 (23’ st Di Lorenzo 6), LA CLASSIFICA Pt G Gf Gs sull’Inter il 27 marzo 1960:
Bonucci 6, Acerbi 6, Spinazzola 6.5 – Barella 6, Sensi ITALIA
impossibile non notare la data,
5 (23’ st Locatelli 7), Verratti 6.5 (43’ st Pessina sv)
6 2 4 0
quasi sovrapponibile a quella di
– Chiesa 6 (31’ st Bernardeschi 6), Belotti 6.5 (31’ st Svizzera 6 2 4 1
Immobile sv), Insigne 7. Ct. Mancini 7. ieri. Nel 2002 invece 4 gol li segnò
Lituania 0 1 0 1
Vincenzo Montella, ma in un
Arbitro: Vincic (Slovenia) 5. Irlanda del Nord 0 1 0 2 derby romano, Lazio- Roma 1-5.
Note: ammoniti Kostadinov, Vutov, Bozhikov,
Locatelli, Bernardeschi. Bulgaria 0 2 1 5 NURPHOTO/NURPHOTO VIA GETTY IMAGES
pagina
.
34 Sport Lunedì, 29 marzo 2021

formula 1

Verstappen graffia
Hamilton reagisce
Un duello mondiale
In Bahrain l’olandese sorpassa Lewis ma va oltre la pista e deve
restituirgli la posizione. Il n. 1: “Ho fatto qualcosa di speciale”

L’ordine di arrivo che è stata una gara emozionante

dalla nostra inviata Gp del Bahrain a vedersi (4500 spettatori in tribu-
Alessandra Retico TEMPO PT na, vaccinati o guariti dal Covid).
1 Lewis Hamilton
1:32:03.897 25
E che prefigura altri duelli di cui la
sakhir – «Ho dovuto fare qualco- Mercedes Formula 1 ha un bisogno disperato
sa di speciale». Per esempio, esse- Max Verstappen da troppo tempo.
2 +0.745 18
re Lewis Hamilton. Cambia l’an- Red Bull È arrivato il tempo del cambia-
no, non il protagonista. Anche se Valtteri Bottas mento? Di certo chi dava Lewis
3 +37.383 16 per quasi annoiato, anche da se
per iniziare l’ottava serie a suo no- Mercedes
me, al 7 volte campione del mon- Lando Norris stesso, o forse reso fragile da una
do è servito tutto il suo repertorio: 4 McLaren +46.466 12 Freccia insolitamente spuntata,

testa, esperienza, strategie, quello
spirito lì, del padrone della sorte
che combatte fino all’ultimo respi-
ro per essere se stesso. Nel deserto
ventoso del Bahrain che più di
un’ombra aveva posato sulle Mer-
cedes, molte luci sulle Red Bull e
un’ampia gamma di coprotagoni-
sti nel prologo del campionato, il
Mondiale comincia nel nome del-
lo spettacolo. Con una macchina
più debole, vince l’uomo più forte.
Tra il re Lewis e l’aspirante princi-
pe Max Verstappen, seduto
sull’auto con le ali partitagli da-
vanti dalla pole, è stato un duello
bellissino, sfiancante, di annusa-
menti e rimonte, cambi di proprie-
tà della corsa fino agli ultimi metri
e all’ultima curva. L’olandese, mai
superato in pista ma al pit stop, e
persino con un problema all’auto
già alle fasi iniziali, prova a rimon-
tare e quasi riesce, ma quando pas-
sa in testa a 4 tornate dalla bandie-
ra a scacchi, col vantaggio di un
treno di pneumatici più freschi, lo
fa superando i limiti della pista. Ri-
chiamato dal suo angolo a restitui-
re la posizione guadagnata illecita-
mente, addirittura obbedisce: an-
che Max, ex ragazzo terribile, a 23
anni è più maturo. Meglio 2° e cer-
to, che primo con una penalità po-
stuma. «Un peccato, ma bisogna
guardare al positivo: quest’anno
stiamo davvero lottando con la
Mercedes ed è bellissimo iniziare
così» dirà subito dopo. Il positivo è
LiveMedia/DPPI/Florent Gooden/fotogramma
Sergio Perez
non guarda all’invisibile che lo gui-
5 Red Bull +52.047 10 da: una squadra organizzata e luci-
da nelle strategie (con una sosta
Charles Leclerc
6 Ferrari +59.090 8 anticipata al 13° giro), un che di ine-
sauribile nel desiderio e negli
Daniel Ricciardo
7 McLaren +66.004 6 obiettivi di un pilota che a 36 anni
ha dato e avuto già tutto. Per lui
Carlos Sainz
8 Ferrari +67.100 4 successo n. 96, il primo in apertu-
ra di campionato dopo 5 anni, il 5°
Yuki Tsunoda
9 Alphatauri +85.692 2 sul Sakhir, e pure strappando un k T-shirt contro il razzismo: “Le azioni parlano più delle parole”
altro record a Michael Schuma- Prima del via tanti piloti si sono inginocchiati. Lewis: “Continuerò a
Lance Stroll
10 Aston +86.713 1 cher, quello dei giri (5112) al co- farlo per la mia comunità, è una battaglia educativa”
Martin
mando. «È stata una delle gare più
dure dopo tanto tempo» dice Ha-
Classifica piloti milton salutando la sua gente. «So- Le pagelle
no molto grato al team perché
1 Lewis Hamilton Mercedes 25
non molla mai, anche quando pen-
Tsunoda, il giapponese che incanta all’esordio
siamo di essere dietro. Che gara
2 Max Verstappen Red Bull 18 di Alessandra Retico
difficile è stata. Sapevamo che lo
sarebbe stata, Max è stato veloce
3 Valtteri Bottas Mercedes 16
tutto il weekend, ho dovuto fare
qualcosa di molto speciale». Spun- del suo mezzo.
4 Lando Norris McLaren 12 tarla, per soli 7 decimi, con l’auto 9 Hamilton Astuto, resistente,
meno attrezzata. «È stato un sollie- animato da uno spirito 9 Tsunoda Il primo 2000 della F1
5 Sergio Perez Red Bull 10 vo vincere, una grande partenza combattente, fa brillare una chiude 9° all’esordio e conquista i
per noi, perché dopo i test pensa- Mercedes opaca. sui primi 2 punti: la F1 è incantata.
Classifica costruttori vamo che saremmo stati tra i 6 e i
10 decimi dietro la Red Bull». E in- 8 Verstappen Lo sfidante più 3 Mazepin Il rookie russo della
1 Mercedes 41 vece la Mercedes porta anche Bot- convincente al titolo. Anche più Haas, già distinto l’anno scorso per
tas sul podio, 3° e col giro veloce, maturo: restituisce la posizione un video hot, è hot anche in pista:
2 Red Bull 28 anche se il finlandese avrebbe po- guadagnata indebitamente che lo oltre che nelle qualifiche, si gira
turo facilitare la battaglia se non priva del successo. subito in gara, va in barriera e
3 McLaren 18 avesse subito l’eternità persa al provoca lo stop.
pit stop (10’’09). Il loro boss, Toto 6 Bottas Fa l’alfiere, subisce il
4 Ferrari 12 Wolff, esplode con le braccia al cie- lunghissimo pit stop, e incassa. 4 Vettel Inizio sfortunato del
lo: «Un risultato cui non avrei cre- tedesco all’Aston Martin: parte
5 Alphatauri 2 duto. Dovremo lottare ancora». 7 Leclerc Soprattutto per la ultimo per una penalità di 5
Per un Mondiale speciale. qualifica (4°) e per l’inizio gara. Il posizioni (ma era già 18°). In gara
©RIPRODUZIONE RISERVATA
monegasco si conferma più acceso tampona Ocon.

Leclerc 6° a un minuto, Sainz 8°

dalla nostra inviata Ferrari, il realismo di Binotto ci aspettavamo e questo, rispetto

sakhir – Una Ferrari più vicina,
ma ancora lontana. Charles Le-
clerc sesto e il debuttante Carlos
Sainz ottavo. Il Bahrain restituisce
alla rossa una dimensione da lavo-
ri in corso. Il 4° tempo strappato
dal monegasco in qualifica ha da-
to prova di una macchina più velo-
ce, più stabile e guidabile. Anche
se in obiettivo gara, o più precisa-
mente podio, Maranello deve spo-
stare l’orizzonte più in là: Leclerc,
pur provandole tutte, anche a su-
perare Bottas a inizio gara sfrut-
tando le gomme più prestanti, de-
ve poi cedere il passo: chiude con
un distacco abbastanza importan-
te, di quasi un minuto. «La parten-
za è stata buona, poi sono riuscito
a gestire abbastanza bene le gom-
“Possiamo essere la terza forza”
me fino alla sosta, che abbiamo an-
ticipato per provare a mettere
pressione agli altri. Nel finale ab-
biamo sofferto un po’ proprio per-
ché avevamo pneumatici più vec-
chi, ma rispetto all’anno scorso il
passo è migliorato e questo è l’a-
spetto positivo». Molto: l’anno
scorso, lui e Sebastian Vettel, era-
no stati doppiati.
C’è ottimismo, in squadra, in vi-
sta del prosieguo del campionato.
Il team principal, Mattia Binotto:
«Red Bull e Mercedes oggi sono
monoposto più forti di noi e lotta-
k Otto punti Charles Leclerc, 6°
re per il podio diventa difficile a
meno che fra di loro non succeda
qualcosa. Noi possiamo sicura-
mente puntare a essere la terza
forza del campionato Costrutto-
ri». Non solo i cavalli in più nel
nuovo motore, ma è l’intero pac-
chetto a ispirare fiducia: «C’è anco-
ra molta strada da fare, se guardia-
mo ai migliori, e il nostro obiettivo
è quello di migliorarci: penso che
questa vettura potrà darci qual-
che soddisfazione, forse più di
quelle che abbiamo avuto oggi.
L’auto si comporta in pista come
all’anno scorso, è stato il primo
passo avanti che ci porterà a svi-
luppare quella dell’anno prossi-
mo. Sainz? Risultato compromes-
so dalla posizione di partenza, pe-
rò ha fatto una gara solida come
lui usa fare». Di fatto, la prima del-
lo spagnolo, è pulita ma così così:
perde due posizioni al via, combat-
te nel gruppone, chiude a più di
+1’’07. Giustificato, forse, anche
dalla poca confidenza con la Ros-
sa: «Penso di essere stato molto ve-
loce sul passo e sono abbastanza
contento. Purtroppo nel primo gi-
ro sono stato troppo cauto ed è sta-
ta colpa mia. Mi serve ancora cono-
scere la macchina e mi serviranno
un po’ di gare per tornare ad esse-
re aggressivo come in passato».
— a.re.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 29 marzo 2021
Lo spagnolo batte
le Ducati e legittima
la svolta della scuderia
Valentino è 12°: “Non
volevo partire così”
i Nono successo
Maverick Viñales, alla
nova vittoria in MotoGp;
In alto, Valentino Rossi
Yamaha senza nostalgia
Viñales brilla, Rossi scompare
dal nostro inviato
Massimo Calandri
LOSAIL — In una notte nel deserto
che poteva e doveva essere rossa, fe-
steggia solo la Yamaha. Due Ducati
sul podio — il francese Zarco e Pecco
Bagnaia — sono comunque una me-
raviglia, e quando all’inizio della cor-
sa ne sono andate in testa addirittu-
ra quattro, una dietro l’altra (più
un’Aprilia al quinto posto), è stata
scritta una pagina della storia del
motociclismo. Però sono i giappone-
si, ad avere vinto. E lo hanno fatto
due volte. Evidentemente con Viñal-
es, che ha tagliato il traguardo mi-
mando il pancione della moglie: tra
pochi mesi diventerà padre di una
bimba, Nina. Maverick vuole regalar-
le un titolo che insegue da una vita:
da quando era bambino e batteva
Marc Marquez. È stato potente ed
elegante al tempo stesso, protagoni-
sta di una grande rimonta, infine ra-
gioniere nel gestire il largo vantag-
gio: sembrava proprio il Cannibale.
Ma il successo più importante, la ca-
sa di Iwata sembra averlo costruito
congedando lo scorso anno Valenti-
no con un sincero “mi dispiace”: il
Doc è andato da Lin Jarvis, il general
manager («Non mi lascerete mica a
piedi, vero?») e ha ottenuto di corre-
re almeno per un anno nella Petro-
nas, la squadra B. Il suo posto nel
team ufficiale è stato preso dal gio-
vane e ambizioso Quartararo, ieri se-
ra un po’ ingolosito dai sorpassi nel-
la prima metà di gara e poi 5° al tra-
guardo. La nuova, giovane coppia
Yamaha funziona alla grande. Così
come la loro M1: «Abbiamo fatto un
piccolo, fondamentale progresso: e
ora non è più così complicato sor-
passare», spiega il vincitore.
Valentino, invece. Ha chiuso lon-
tano, 12°, e non è certo il modo mi-
gliore per iniziare una stagione in
cui — parole sue — dovrà puntare a
«vincere almeno una gara e salire
sul podio il più possibile, restare in
classifica tra i primi cinque: altri-
menti smetto, non vale la pena fare
tutti questi sacrifici». Il pesarese ha
la stessa moto degli altri due: ma do-
po 4 giri la sua gomma posteriore ha
cominciato a deteriorarsi. «Strano»,
si è detto. Dopo altre tre tornate, vi-
brava al punto che era quasi impos-
sibile restare in equilibrio. «Era già
Il via del motomondiale in qatar
successo durante le prove e in una si-
mulazione di gara. Non riusciamo a
capire: per qualche misterioso moti-
vo, io stresso la gomma. Questa vol-
ta è successo già all’inizio. Eppure fa-
ceva più freddo del solito». Rientra-
to al box, Valentino s’è rintanato coi
suoi in una lunga riunione tecnica.
Ne è uscito con un’espressione smar-
rita. «Dobbiamo trovare subito una
soluzione, perché qui si corre di nuo-
Sport pagina 35
Ordine di arrivo
Gp del Qatar
PILOTI
1 M. Viñales Yamaha 42'28.663
TEMPO
2 J. Zarco Ducati +1.092
3 F. Bagnaia
4 J. Mir
Ducati
Suzuki
+1.129
+1.222
5 F. Quartararo Yamaha +3.030
6 A. Rins Suzuki +3.357
7 A. Espargaro Aprilia +5.934
8 P. Espargaro Honda +5.990
10 E. Bastianini Ducati +9.288
12 V. Rossi Yamaha +10.742
Classifica mondiale
PILOTI PT.
1 M. Viñales Spa - Yamaha 25
2 J. Zarco Fra - Ducati 20
3 F. Bagnaia Ita - Ducati 16
4 J. Mir Spa - Suzuki 13
5 F. Quartararo Fra - Yamaha 11
10
6 A. Rins Spa - Suzuki
7 A. Espargaro Spa - Aprilia 9
8 P. Espargaro Spa - Honda 8
KARIM JAAFAR/AFP
vo tra una settimana e non possia- Al compagno e “nipote”, Franco mo, che disastro. Quelli della squa-
mo certo presentarci in queste con- Morbidelli, tra i favoriti per la con- dra ufficiale sembravano di un altro
dizioni», s’incupisce. «Mi aspettavo quista del titolo, è andata pure peg- pianeta. «Maverick è stato impres-
molto di più, soprattutto dopo le gio: dalla terza fila è subito precipita- sionante, ha fatto una gara fantasti-
qualifiche. Al via sono partito bene, to all’inferno — penultimo! — senza ca», ammette Rossi. «Almeno c’è
anche meglio di Viñales e Quartara- mai più riuscire a recuperare una so- qualcosa di positivo, per la Yamaha:
ro». Ma le Ducati alla prima curva so- la posizione. Franky è quello che cor- loro hanno utilizzato un assetto di-
no arrivate come missili. «Ho perso re con la M1 più vecchia e meno per- verso dal mio, e pare proprio abbia
subito tante posizioni. E poi, che fati- formante del lotto: il problema è funzionato». Sì, sembra proprio che
ca. No, questa non è la domenica che ieri sera perdeva 15 kmh rispet- ad Iwata abbiano fatto le scelte giu-
che volevo per cominciare il 2021». to alle altre: 18° a 24” secondi dal pri- ste. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il protagonista
Bagnaia, podio thriller
“Sorrido solo a metà”
dal nostro inviato
losail — I tifosi hanno sognato per quasi tutta la gara.
Lui no. Bagnaia partiva in pole, con una Gp21 che sul ret-
tilineo infinito urlava tutta la potenza del Desmodroni-
co: subito in testa, e per 14 giri. «Però avevo capito fin
dal mattino che qualcosa era cambiato rispetto a saba-
to». È imbronciato. «E non è giusto, lo so. Perché dopo la
stagione passata, con tutti quegli errori e gli incidenti,
k Pole, poi 3° una frattura alla tibia destra che il dolore me lo porto an-
Francesco cora appresso, dovrei solo essere contento. Sono stato
‘Pecco’ Bagnaia, davanti a tutti per più di metà gara, ho recuperato il po-
24 anni, in Qatar dio nella curva finale. Avete ragione: sorridi, Pecco. Pe-
ha conquistato rò non è facile». Rispetto alla sera precedente, quella
la sua prima del crono migliore delle grandi speranze, nel deserto
pole in MotoGp c’erano 6-7 gradi in meno. E un forte vento trasversale.
«Con quelle condizioni, l’assetto non era più quello
ideale. Ma nel box siamo stati saggi a non farci prendere
dal timore, provando cambi senza rete». È scattato da-
vanti. «E comunque speravo di farcela, tenendo quel rit-
mo. Le ho provate tutte, giuro». Sono arrivati Viñales,
Zarco, Mir. Racconta che solo un anno fa avrebbe ri-
schiato di crollare, fisicamente e mentalmente. «Invece
ho imparato il valore del sacrificio, della sofferenza: nel
finale ho stretto i denti e anche variato lo stile di guida».
L’ultimo giro, che batticuore: dopo essersi nascosto per
tutto il week-end e pure durante la corsa, Mir ha passa-
to Pecco e Zarco. Però all’ultima curva ha sbagliato la
staccata. La coppia ducatista lo ha ripreso e stracciato
sul traguardo. «Questo terzo posto me lo ha regalato il
motore», dice il piemontese, nato a Torino e cresciuto a
Chivasso. Domenica si corre ancora su questa pista:
guai a fallire un’altra occasione. Con la Ducati record
del circuito con 362,4 kmh ha un po’ deluso Miller, 9° e
solo di un soffio davanti a Bastianini, che – insieme all’A-
prilia di Espargarò (7°) – è la bella sorpresa di questa pri-
ma domenica di MotoGp. — m.cal. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
36
Il punto
Dal fisco
agli incentivi
Ora serve
una task force
di Valerio Berruti
D ell’eterno futuro dell’auto
comincia purtroppo a far
parte anche il piano di rilancio
strutturale del settore.
Nei giorni scorsi, le tre principali
componenti del mondo
automotive (Anfia, Unrae e
Federauto) si sono messe insieme
per provare a smuovere il
terreno. L’idea è quella di
puntare ad una sorta di Piano
Marshall della transizione. Una
serie di misure strutturali non
più rinviabili per “assicurare il
raggiungimento degli obiettivi di
sostenibilità ambientale
attraverso una duratura
sostenibilità economica”.
Ci sono, infatti, alcuni dati che
fotografano l’importanza
strategica del settore automotive
dal punto di vista occupazionale,
industriale e commerciale. Tanto
per capirci, a livello italiano, dal
punto di vista industriale e
commerciale parliamo di
qualcosa come 344 miliardi di
fatturato, equivalenti al 20 per
cento del Pil, 1,25 milioni di
addetti per un gettito fiscale di
oltre 76 miliardi di euro (dati
2019). Un anno di pandemia,
però, ha drammaticamente
ridotto questi numeri. Un vero e
proprio cigno nero che nel 2020
ha prodotto un crollo di vendite
di 535 mila unità (-27 per cento),
una produzione diminuita del 15
per cento, più o meno la stessa
percentuale persa
nell’esportazione di componenti
dove l’Italia è ancora tra i leader
mondiali.
Poi c’è il tema della rete di
vendita, l’anello più debole della
filiera automotive. In dieci anni
sono state cancellate oltre mille
aziende, passando dalle 2.318 del
2010 alle 1.294 dello scorso anno.
Insomma, se andiamo a tirare le
somme, in 12 mesi c’è stata una
perdita di fatturato totale di oltre
10 miliardi di euro che per lo
Stato significano 2 miliardi di
imposte in meno.
Veniamo ora alle proposte. Si va
dal rifinanziamento degli
incentivi (dopo Pasqua quelli per
le fasce di modelli più virtuose,
da 61 a 135 g/km di CO2, saranno
esauriti) che hanno sostenuto il
mercato e le aziende, con positivi
effetti ambientali alla “task force
pubblico-privata” per affrontare
la transizione verso
l’elettrificazione e per sostenere
gli investimenti verso nuove
tecnologie (idrogeno,
automazione e connettività).
Fino all’allineamento della
fiscalità delle auto aziendali a
quella dei principali Paesi
europei: solo per fare un
esempio, in Italia la detraibilità
dell’Iva è al 40% mentre in
Francia, Germania, Gran
Bretagna e Spagna è al 100%. Vi
sembra giusto?
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunedì, 29 marzo 2021
Automotori
La lunga storia dei sogni a quattro ruote
1832 1883 1899 1904
Robert Anderson
realizza il primo
L’illustratore
e romanziere francese
L’illustratore francese
Jean-Marc Côté realizza
L’ingegnere americano
Robert H. Goddard progetta
prototipo Albert Robida pubblica una serie di cronografie il primo treno ultraveloce
di carrozza elettrica Il Novecento, nel quale dove si immagina la vita pneumatico ribattezzato
che si conosca raffigura dei taxi volanti del 2000 con i taxi volanti Hyperloop nel 1925
le idee
L’automobile
roma — Per avere un’idea di come sa-
rà il futuro della mobilità bisogna
guardare al passato. Come fece lo
scrittore di fantascienza Isaac Asi-
e il suo
mov quando, nel 1986, pubblicò una
raccolta singolare di cartoline d’epo-
ca intitolata Futuredays: A Nineteen-
th Century Vision of the Year 2000.
Disegni e stampe di fine Ottocento
dove si immaginava la vita del XXI
secolo: taxi volanti e treni ultravelo-
eterno futuro
ci ritratti dell’illustratore francese
Jean-Marc Côté e dal suo collega Al-
bert Robida. Gli stessi mezzi che ne-
gli scorsi anni erano stati dati per im-
minenti. Come la guida autonoma
di livello 5 del resto, quella della
Google Car, che secondo diverse ca-
se automobilistiche avrebbe dovuto
fare il suo ingresso sul mercato già
nel 2020. di Jaime D’Alessandro
In un mondo dominato dalle mul-
tinazionali della tecnologia c’è quin-
di un pezzo di futuro che si ostina a
restare tale. Considerando che le pri-
me cinque, da Apple fino a Face-
book, hanno una capitalizzazione
complessiva di sette trilioni di dolla-
ri, il doppio del prodotto interno lor-
do della Germania, e che ormai fac-
ciano ricerca di base rubando le
menti migliori all’accademia per evi-
tare di esser soppiantate un doma-
ni, suona paradossale.
«Nel campo della mobilità, temo,
bisognerà aspettare almeno vent’an-
ni prima di vedere la vera guida au- no in passi avanti concreti». Lui stes-
so aveva creduto nella rivoluzione
Dalla guida autonoma brevi tracciati dimostrativi dei treni
tonoma trasformarsi in una realtà», ultraveloci hyperloop riportati in au-
racconta dalla California un decano dell’intelligenza artificiale (Ai) fon- ai droni taxi fino ge da Elon Musk nel 2012 e che nelle
dando la Synaptics nel 1986, per un
della Silicon Valley come Federico
Faggin. Fisico e inventore italiano, caso lo stesso anno di pubblicazione ai treni ultraveloci intenzioni avrebbero dovuto già
connettere città come Los Angeles e
classe 1941, è considerato il “padre” di Futuredays. Ma trovò ostacoli in-
sormontabili. Cose che capitano
di Hyperloop San Francisco in appena mezz’ora, il
del microprocessore e degli scher- servizio di droni taxi che Uber aveva
mi tattili, autore di saggi come Sili- quando si è in anticipo di 30 anni. Viaggio fra i sogni giurato sarebbe diventato disponibi-
E allora viene da chiedersi quanto
cio. «Il futuro non ha mai avuto un ta-
le peso nella società come oggi, l’in- ancora bisognerà aspettare per ve- di un avvenire le nel 2021.
Nel 1956 la America’s Indepen-
novazione è diventata sistema. Ed è dere la mobilità trasformarsi, andan-
do oltre i costosissimi minibus sen-
che da fine Ottocento dent Electric Light and Power Com-
forzata a volte in sogni che non sono panies, in una serie di pubblicità,
a portata. Eppure, sono sforzi che za pilota da 350 mila euro affittati a non è mai davvero raccontava dell’avvento dei veicoli
giornata da qualche amministrazio-
producono comunque nuove cono-
scenze che a loro volta si trasforma- ne comunale in cerca di visibilità, i diventato presente a batteria guidati dall’elettronica su
autostrade con binari energetici.
2018 2015 2012 2009
Uber presenta Diverse case auto- Elon Musk rilancia Nasce la Google Car,
il servizio di droni taxi, mobilistiche annunciano il progetto dei treni prototipo
avrebbero dovuto l’arrivo sul mercato delle ultra veloci Hyperloop di veicolo
diventare realtà auto a guida autonoma che però restano a guida autonoma
lo scorso anno di livello 5 entro il 2020 un miraggio di livello 5
.
Lunedì, 29 marzo 2021 pagina 37

j Peugeot
Il nuovo logo
della casa
francese che ha
già debuttato
sui primi modelli;
a sinistra, la
nuova Peugeot
308 nella
1925 versione hybrid

Prima
dimostrazione
di una vettura
guidata
da remoto
j A sinistra, una
scena del film “Il
quinto elemento”
(1997) del regista
Luc Besson
Nell’immagine si vede una famiglia
media statunitense mentre gioca a
scarabeo a bordo di una vettura che
viaggia da sola. Oggi l’equivalente si
trova su TikTok: una serie di video
dove due ragazzi si svegliano a bor-
do di una Tesla che viaggia in auto-
strada lasciando intendere di aver
fatto una lunga dormita. In parte
bravata in parte fantascienza, stan-
do alle norme attuali e alla capacità
della Tesla. Musk aveva promesso ai
suoi clienti un aggiornamento del si-
stema delle sue auto per sperimen-
tare la guida completamente auto-
noma. La scorsa settimana ha spie-
gato che ci vorrà ancora qualche
tempo.
«I disegni di Albert Robida di fine
Ottocento sono sorprendentemen-
te accurati perché faceva della sati-
ra», commenta Bruce Sterling, uno
che il futuro lo frequenta da sempre
essendo fra le figure di riferimento
del genere letterario cyberpunk.
«Di recente c’è chi ha creduto che
l’intelligenza artificiale avrebbe gui-
dato le auto per noi, ma era un vico-
lo cieco. La tecnologia non può far-
lo, è troppo fragile e ci sono troppe
variabili che nessun computer può
ancora riconoscere».
Bisogna rimettere le lancette
dell’orologio e spostarle avanti di al-
meno dieci anni. Forse per allora
perfino l’idrogeno avrà un costo ac-
cettabile, attorno al dollaro al chilo,
e potrà entrare anche lui nel grande
gioco della mobilità che è valutato
dai cinque ai dieci trilioni di dollari
l’anno. Ne è convinto Talmon Mar-
co, israeliano, cofondatore del servi-
zio di messaggistica Viber, di quello
di carsharing Juno e ora a capo di
H2Pro che lavora sull’idrogeno.
«Credo che tutte queste promesse
verranno mantenute. Serve solo più
tempo. Sul raggiungere la velocità
della luce invece ho ancora qualche
dubbio», conclude con una punta di
ironia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
1930
Lo scrittore
Miles J. Breuer pubblica
Paradise and Iron dove
racconta di un mondo
popolato di mezzi La tendenza
a guida autonoma
Addio vecchio logo
1956
L’America’s Independent
Electric in una serie di
pubblicità racconta come
Così il brand diventa
elettrico e green
imminente l’avvento dei
veicoli elettrici a guida
autonoma
di Graziella Marino
Roma — Il logo di un’automobile è In tempi di mobilità mentre il cerchio metallico si è tra-
un po’ il suo biglietto da visita, ne sformato in due semicerchi bianchi
evoca l’identità, i valori e la storia. sostenibile, di vendite che si allargano in ricordo del prece-
Ma è la sua capacità di riflettere i
cambiamenti e le varie fasi di vita di
online e digitali dente rettangolo. E nuovo anche il
logo Toyota, che ha subito però un
un brand che ne determinano il suc- molti marchi puntano aggiornamento più soft: via il nome
cesso e la longevità. Quindi, in tem- del brand e un look monocromatico
pi di mobilità elettrica, di vendita on- su uno stile 2D semplificato per i tre ovali.
line e di comunicazione digitale mol-
ti marchi auto stanno eliminando
minimalista e sobrio Kia ha rinnovato il suo logo nel
2020, in concomitanza con il lancio
dai propri loghi colori e design tridi- Ecco come del nuovo motto “Movement that in-
1994 mensionali per far spazio ad uno sti-
le più sobrio e minimalista e soprat-
spires”, che evoca l’idea di cambia-
mento e transizione elettrica in atto
tutto bidimensionale, per poter pro- nell’azienda sudcoreana. Il nuovo
Amsterdam lancia iettare meglio il logo anche sugli design elimina l’ovale e lascia solo la
il progetto virtuale schermi digitali, su Led o sulle app. scritta Kia, con un carattere più mo-
“Digital city”, primo Apripista del nuovo “flat design” derno che simula la firma a mano.
accenno sono stati Mini, Citroen e Audi, che Logo rinnovato anche per Opel. Il
di smart city. per primi hanno eliminato dal logo fulmine, diventa piatto, minimali-
elementi cromatici e tridimensiona- sta e di colore nero. Cambia anche
li per optare su tin- lo sfondo che di-
te più adatte alla venta giallo oro,
nuova comunica- simbolo della nuo-
zione digitale, co- va era della mobili-
me il grigio e il ne- tà elettrica. Ma l’on-
ro. da lunga del re-de-
Nel 2019 è stata sign è proseguita
la volta di Volkswa- anche nel 2021. Ha
gen, che ha accom- iniziato Peugeot
pagnato il re-desi- con un nuovo logo
gn con il lancio del- in cui il nome del
la ID.3, la sua prima brand campeggia
auto elettrica. Ma è sulla testa del clas-
nel 2020 che la sico leone di profi-
semplificazione lo che ha una for-
del design del logo ma più stilizzata e
ha avuto il suo moderna ed è con-
boom tra le case au- tenuto in uno scu-
to. Forse per evi- do.
denziare l’avvio Poi è stata la vol-
della transizione da automotive a ta di Renault, anche se alla sua nuo-
mobility company, dopo l’accelera- va ‘brand identity’ la casa francese
zione impressa dal Covid alle nuove non dato alcun clamore. Il nuovo lo-
forme di mobilità. go è semplicemente apparso per la
   

2005
L’agenzia americana Darpa,
lancia la sfida per realizzare
auto a guida autonoma.
Vince Stanley, il mezzo della
Stanford University
Ha iniziato Bmw, con il debutto
sulla concept car elettrica i4 del nuo-
vo logo, in cui l’anello nero esterno
2003 che conteneva il nome del brand è
diventato trasparente, per trasmet-
tere un’immagine più aperta e flessi-
Nasce bile in linea con le nuove sfide digita-
la compagnia li. A luglio è arrivato il nuovo logo
Tesla, guidata Nissan, quello con il re-design più ra-
dal 2008 dicale. Anche se il nome del brand
da Elon Musk resta al centro del logo, è stato elimi-
nato il rettangolo che lo conteneva,
prima volta sulla calandra della con-
cept car Renault 5 Prototype duran-
te l’annuncio di De Meo del Piano Re-
naulution. L’intento però è quello di
apporre progressivamente il nuovo
Renault stemma su tutti i veicoli Renault,
Il nuovo logo è con l’obiettivo di arrivare al 2024
apparso per la prima con tutta la gamma dotata del nuo-
volta sulla calandra vo emblema. La casa francese è sta-
della concept car ta l’ultima ad aver rivisitato il suo lo-
Renault 5 Prototype go, ma non lo rimarrà per molto.
(in alto) ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
38 Televisione Lunedì, 29 marzo 2021

PROGRAMMI TV

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette

6.45 Unomattina. 7.00 Charlie’s Angels - 7.00 TGR Buongiorno 8.00 Tg5 - Mattina 7.40 Fiocchi di cotone 6.55 Stasera Italia 6.00 Meteo
All’interno: Serie Tv Italia 8.45 Mattino cinque per Jeanie Weekend Oroscopo
7.00 / 8.00 / 7.45 Heartland 7.40 TGR - Buongiorno - conducono 8.10 Sui monti con 7.45 Chips - Tf 7.00 Omnibus news
9.00 TG1; Che Serie Tv Regione Federica Annette 9.45 Rizzoli & Isles - 7.30 Tg La7
tempo fa; 7.30 8.30 Tg 2 8.00 Agorà Panicucci, 8.40 Chicago P.D. - Serie Tv 7.55 Meteo - Oroscopo
TG1 L.I.S.; 9.30 8.45 Radio2 Social Club 10.00 Mi manda Raitre - Francesco Vecchi Serie Tv - «Profili» 10.50 Detective in corsia 8.00 Omnibus -
TG1 Flash; 9.35 10.00 Tg2 - Giorno 10.55 Rai Parlamento. 10.55 Tg5 - Mattina 9.35 Chicago Fire - - Serie Tv Dibattito
Rai Parlamento 11.00 Tg Sport Spaziolibero 11.00 Forum Serie Tv 12.00 Tg4 Telegiornale 9.40 Coffee Break -
Telegiornale 11.10 I Fatti Vostri 11.05 Elisir - conducono 13.00 Tg5 10.30 Chicago P.D. - 12.30 Il Segreto conduce Andrea
9.50 TG1 13.00 Tg2 - Giorno Michele Mirabella, 13.40 Beautiful Serie Tv 13.00 La signora in giallo Pancani
9.55 Storie italiane 13.30 Tg2 - Costume e Benedetta Rinaldi 14.10 Una Vita 12.25 Studio Aperto - Serie Tv 11.00 L’aria che tira -
11.55 È Sempre Società 12.00 TG3 14.45 Uomini e donne 13.00 L’Isola Dei Famosi 14.00 Lo sportello di conduce Myrta
Mezzogiorno 13.50 Tg2 - Medicina 33 12.25 TG3 - Fuori TG 16.10 Amici di Maria 13.20 Sport Mediaset Forum Merlino
13.30 Telegiornale 14.00 Ore 14 12.45 Quante storie 16.35 L’Isola Dei Famosi 14.05 I Simpson 15.30 Dalla Parte Degli 13.30 Tg La7
14.00 Oggi è un altro 15.15 Detto Fatto 13.15 Passato e presente 16.45 Daydreamer - Le 15.25 The Big Bang Animali 14.15 Tagadà - conduce
giorno 17.15 Squadra Speciale 14.00 TG Regione - TG3 Ali Del Sogno - Theory - Serie Tv 16.50 Luoghi Di Tiziana Panella
15.55 Il paradiso delle Cobra 11 - Serie Tv 14.50 TGR - Leonardo con Can Yaman, 16.15 Modern Family - Magnifica Italia 16.40 Taga Doc
signore - Daily 18.00 Rai Parlamento 15.05 TGR Piazza Affari Demet Özdemir Serie Tv 16.55 Film: Walker Texas 19.00 Lie to me
16.45 TG1 Telegiornale 15.20 Rai Parlamento 17.10 Pomeriggio 17.10 Due uomini e Ranger: pericolo - Serie Tv -
16.55 TG1 Economia 18.10 Tg2 - Flash L.I.S. Telegiornale cinque - conduce mezzo - Serie Tv nell’ombra - di «Insospettabile»
17.05 La vita in diretta 18.15 Tg 2 15.25 #Maestri Barbara d’Urso 17.35 Friends - Serie Tv Tony Mordente, 20.00 Tg La7
18.45 L’Eredità per 18.30 Rai Tg Sport 16.05 Aspettando Geo 18.45 Avanti un altro! 18.05 L’Isola Dei Famosi con Chuck Norris. 20.35 Otto e mezzo
l’Italia 18.50 N.C.I.S. New 17.00 Geo 19.55 Tg5 Prima Pagina 18.20 Studio Aperto All’interno: 17.35 - conduce Lilli
20.00 Telegiornale Orleans - Serie Tv 19.00 TG3 - TG Regione 20.00 Tg5 19.00 Amici - daytime Tgcom; Meteo.it Gruber
20.30 Soliti Ignoti - Il 19.40 N.C.I.S. - Serie Tv 20.00 Blob. America me 20.40 Striscia La 19.30 C.S.I. Miami - 19.00 Tg4 Telegiornale 21.15 Film: Il processo
Ritorno 20.30 Tg2 - 20.30 senti?... Notizia - La Voce Serie Tv 19.35 Tempesta D’Amore di Norimberga - di
21.25 Màkari - con 21.00 Tg2 Post 20.20 Via Dei Matti n. 0 Dell’Insofferenza 21.20 Film: xXx - Il ritorno 20.30 Stasera Italia - Yves Simoneau,
Claudio Gioè, 21.20 Anche stasera 20.45 Un posto al sole 21.20 L’Isola Dei Famosi di Xander Cage - di conduce Barbara con Alec Baldwin,
Ester Pantano, tutto è possibile - 21.20 Presa Diretta - - conduce Ilary D.J. Caruso, con Palombelli Brian Cox,
Domenico conduce Stefano conduce Riccardo Blasi Vin Diesel, Donnie 21.20 Quarta Christopher Prima scelta
Centamore De Martino Iacona 1.00 Tg5 Notte Yen Repubblica Plummer di Gianni Santoro
23.30 SetteStorie. 0.05 Ve ne siete mai 23.15 Che ci faccio 1.35 Striscia La 23.40 Film: Pitch Black - 0.45 Film: Possession 1.00 Tg La7
All’interno: 23.45 accorti? - conduce qui - conduce Notizia - La Voce di David Twohy, - Una storia 1.10 Otto e mezzo (r)
Tg 1 Sera
0.45 S’è fatta notte -
conduce Maurizio
Maurizio Battista
0.50 Film: Il Ministro - di
Giorgio Amato,
Domenico
Iannacone
24.00 Tg3 - Linea Notte.
Dell’Insofferenza
2.00 Uomini e donne -
conduce Maria De
con Vin Diesel,
Lewis Fitz-Gerald,
Claudia Black.
romantica - di
Neil LaBute, con
Gwyneth Paltrow,
1.50
2.15
3.15
Camera con vista
La7 Doc
Ultime dal
Capossela
Costanzo
1.15 RaiNews24.
All’interno: Che
con Giorgio
Amato, Alessia
Barela, Fortunato
All’interno: 0.10
TG Regione
1.05 Rai Parlamento.
Filippi
4.00 Distretto di
Polizia - Serie Tv -
All’interno: 0.30
Tgcom; Meteo.it
1.40 The Good Place
Aaron Eckhart.
All’interno: 1.20
Tgcom; Meteo.it
cielo - Serie
Tv - «La bomba
di Natale» - «Il
e Bollani
2.50 Tg4 L’Ultima Ora -
tempo fa Cerlino Magazine «L’informatore» 2.00 Studio Aperto
Notte
grande freddo»
l’intesa è servita
digitale terrestre satellite

Rai Storia Rai 4 Sky Fox

Via dei Matti n.0
16.00 Lunissanti 16.35 Ransom
17.00 Italiani. Nino Manfredi 17.25 Rookie Blue Cinema Sport Rai 3 - 20.20
17.50 #maestri 19.00 Cold Case - Delitti
18.30 La guerra segreta irrisolti 14.20 I segreti del cibo National 20.15 Criminal Minds Fox
14.50 Ricordati di me - di 14.30 Ciclismo: Gent-
19.30 Rai News Giorno 19.50 Criminal Minds Gabriele Muccino Sky Wevelgem Eurosport Geographic Crime Nei prossimi giorni gli ospiti
19.35 Viva la storia 21.20 Film: Underworld: Cinema Romance 15.00 Biliardo: Finale Snooker: 14.40 The Big Bang Theory Fox 20.35 The Big Bang Theory Fox saranno Luigi Lo Cascio,
20.05 Il giorno e la storia Blood Wars - con Kate 15.35 Harry Potter e la pietra UK Championship 14.45 Delitti in Paradiso Fox 20.55 I misteri della Bibbia
la cantante e attrice Thony,
20.30 Passato e presente Beckinsale, Theo filosofale - di Chris Eurosport 2 Crime con Albert Lin National
21.10 Storia delle nostre città James, Tobias Menzies Columbus Sky Cinema 15.00 Motociclismo: GP Qatar 14.45 I segreti del cibo National Geographic il clarinettista Nico Gori,
Collection MotoGP Sky Sport Arena Geographic 21.00 The Walking Dead Fox Anastasio, ma stasera tocca
22.10 Italia Viaggio nella 22.45 Film: Resident Evil: 15.35 Motherhood - Il bello 16.00 Ciclismo: UCI World Tour 15.05 The Big Bang Theory Fox 21.05 N.C.I.S. Los Angeles Fox
bellezza Afterlife - di Paul W.S. di essere mamma - di Eurosport 15.10 Europa: le meraviglie Crime a Vinicio Capossela, che arriva
23.10 a.C.d.C. Anderson, con Milla Katherine Dieckmann Sky 16.00 Pallavolo: Men & dall’alto National 21.45 Le droghe più pericolose
Cinema Comedy Women Semifinals CEV Geographic del mondo National
allo show preserale Via dei Matti
24.00 Rai News Notte Jovovich 15.55 Total Recall - Atto di forza n.0 dopo aver partecipato già
Champions League Volley 15.30 The Big Bang Theory Fox Geographic
- di Len Wiseman Sky Remix Sky Sport Arena 15.45 Delitti in Paradiso Fox 21.50 The Walking Dead Fox
Cinema Action 21.50 N.C.I.S. Los Angeles Fox
alle altre incursioni televisive
Rai 5 TV8 16.00 Calcio: Juventus - Crime
16.10 Il principe d’Egitto - di Atletico M. 12/03/19 15.55 Modern Family Fox Crime di Stefano Bollani. La chimica,
Brenda Chapman, Steve UEFA Champions League 16.05 Mummie: misteri nelle 22.35 Bull Fox Crime
14.00 24/7 Wild 6.00 Sky Tg24 Mattina Hickner, Simon Wells Sky
tra musica e parole, è garantita.
Story Sky Sport Football piramidi National 22.40 Bob’s Burgers Fox
14.50 Le Grandi Sfide Alla 6.55 TG24 Preview Cinema Family 16.45 Tennis: Studio Tennis Geographic 22.40 L’Eldorado della droga:
7.00 Sky Tg24 Mattina 16.50 Black Hawk Down - di Miami Sky Sport Arena 16.20 Modern Family Fox consigli di viaggio
Natura 8.00 Un cane per due Ridley Scott Sky Cin Uno 17.00 Tennis: 6a g. ATP Miami 16.45 Modern Family Fox National Geographic
15.40 I giusti (1970) 9.40 Ogni Mattina - Prima parte 17.00 Save the Last Dance - di 16.50 Bull Fox Crime 23.05 Bob’s Burgers Fox
Sky Sport Arena
17.25 Lezioni Di Suono 11.55 TG8 Thomas Carter Sky 17.00 Tennis: 6a g. ATP Miami 16.55 I segreti del cibo National 23.25 Bull Fox Crime
18.15 Piano Pianissimo 12.35 Ogni Mattina - Dopo il TG Cinema Romance Sky Sport Uno Geographic 23.30 I Griffin Fox
14.00 Un amore degenerato 17.10 Figli - di Giuseppe Bonito 17.30 Sci salti: Planica Coppa 17.15 I Griffin Fox 23.30 Hitler: attacco a Londra
18.25 Aharon Appelfeld. 15.45 Un appartamento per due Sky Cinema Comedy
Kaddish per i bambini del Mondo Eurosport 17.25 L’Eldorado della National Geographic
17.25 Vite da copertina 17.50 Daddy Cool - Non rompere 17.30 Ciclismo: E2 Classic. droga: Perù National 23.55 I Griffin Fox
19.20 Rai News - Giorno 18.20 Alessandro Borghese - 4 papà - di François Prova M UCI World Tour Geographic 0.15 Criminal Minds Fox
19.25 Etgar Keret, una storia ristoranti Desagnat, Thomas Eurosport 2 17.40 I Griffin Fox Crime
19.30 Cuochi d’Italia - Il campionato Sorriaux Sky Cin Family 18.30 Sci salti: Planica Coppa 17.40 Bull Fox Crime 0.20 I Griffin Fox
vera Under 30 17.55 Bloodshot - di D. Wilson
20.20 Città segrete del Mondo Eurosport 18.05 I Griffin Fox 0.25 I segreti del cibo National
20.30 Guess My Age - Indovina l’età Sky Cinema Action 19.00 Ciclismo: Gent- 18.15 Pericolo imminente Geographic
21.15 Sciarada - Il circolo 21.30 Alessandro Borghese - 4 18.30 Harry Potter e la camera Wevelgem Eurosport 2 National Geographic 0.45 I Simpson Fox
delle parole ristoranti dei segreti - di Chris 19.30 Sci salti: Planica Coppa 18.30 I Simpson Fox 0.50 I segreti del cibo National
22.40 Bruno Barbieri - 4 Hotel Columbus Sky Cinema del Mondo Eurosport 18.30 Criminal Minds Fox Bollani, Capossela e Valentina Cenni
22.15 Film: Veleno - di 23.50 Ex - Amici come prima! Collection
Geographic
Diego Olivares, con 20.30 Ciclismo: Prova M E2 Crime 1.10 I Simpson Fox
1.45 Duetto a tre 18.55 Tutti per 1 - 1 per tutti - di Classic Eurosport 18.55 I Simpson Fox 1.10 Criminal Minds Fox
Massimiliano Gallo 3.10 Lady Killer Giovanni Veronesi Sky 20.30 Biliardo: Scottish Open. 19.05 I segreti del cibo National Crime
Cinema Comedy Finale Home Nations Geographic 1.20 14-18 La Grande Guerra
19.00 Return to Me - di Bonnie Series Eurosport 2 19.20 I Simpson Fox National Geographic Ricordati di me
Movie Cielo Hunt Sky Cin Romance
21.00 Calcio: Real Madrid - 19.25 Criminal Minds Fox 1.35 I Simpson Fox
19.15 Seized - Sotto ricatto - di
Liverpool 2018 UEFA Crime 1.55 Criminal Minds Fox Sky Cinema Romance -14.50
21.10 Film: Hostiles - Ostili - di 13.50 MasterChef Italia 6 I. Florentine Sky Cin Uno
Champions League Story 19.35 I segreti del cibo National Crime
16.10 Fratelli in affari 19.30 Monster School - di
Scott Cooper, con Scott Leopoldo Aguilar Sky Sky Sport Football Geographic 2.00 Modern Family Fox
17.10 Buying & Selling 22.00 Triathlon: Super League 19.45 The Big Bang Theory Fox 2.15 I maghi del garage
Shepherd, Christian 18.05 Piccole case per vivere in Cinema Family La festa di compleanno di Silvio
Bale, Rosamund Pike 19.50 Caccia spietata - di D.Von Arena Games Eurosport 20.00 Guerra alla droga National Geographic
grande 22.30 Sci salti: Planica Coppa National Geographic 2.25 Modern Family Fox Muccino sabotata, il provino
23.35 Film: Monte Walsh - Il 18.30 Love it or List it - Prendere o Ancken Sky Cin Action
21.00 I mitici - Colpo gobbo a del Mondo Eurosport 2 20.10 The Big Bang Theory Fox 2.40 Elementary Fox Crime televisivo di una Nicoletta
nome della giustizia - con lasciare 23.30 Biliardo: Scottish Open.
Affari al buio Milano - di Carlo Vanzina Romanoff determinatissima, il
Tom Selleck, Isabella 19.25
Sky Cinema Comedy Finale Home Nations
Affari di famiglia
Rossellini 20.20
21.20 The Guardian - Salvataggio in 21.00 Dragon Trainer 2 - di Dean Series Eurosport
23.30 Sci salti: Planica Coppa
Mediaset Premium Cinema goffo approccio di Laura Morante
1.45 Film: Due agenti molto mare Deblois Sky Cin Family
del Mondo Eurosport 2 con il suo regista teatrale, le
speciali - con Omar Sy, 21.00 Grease - di Randal Kleiser
23.40 E-rotic: viaggio nel cyber- Sky Cinema Romance 1.30 Ciclismo: Gent- frustrazioni da scrittore mancato
Lionel Abelanski porn 21.15 Harry Potter e il Wevelgem Eurosport
prigioniero di Azkaban 1.30 Biliardo: Scottish Open. di Fabrizio Bentivoglio: Ricordati
- di Alfonso Cuarón Sky Finale Home Nations di me è il concentrato della
15.45 Run All Night - Una 21.15 Fantozzi in Paradiso - di
Giallo Nove Cinema Collection Series Eurosport 2
Notte Per Sopravvivere Neri Parenti Premium poetica di Gabriele Muccino
21.15 Greenland - di Ric Roman 2.00 Calcio: Tottenham -
Liverpool 2019 UEFA - di Jaume Collet-Serra Cinema 3
11.05 Vera 9.25 American Monster Waugh Sky Cinema Uno tra sogni di vita e tanta ansia.
Champions League Story Premium Cinema 1 22.55 Tutti possono arricchire
13.05 L’Ispettore Barnaby 11.20 American Monster 21.45 Greenland - di Ric Roman 15.50 The Danish Girl - di tranne i poveri - di Mauro
15.05 L’ispettore Gently 13.20 Sfumature d’amore criminale Waugh Sky Cin Action Sky Sport Football
3.00 Sci salti: Mondiale Tom Hooper Premium Severino Premium
17.05 Vera 15.10 Storie criminali - Un omicidio 22.45 La legge della giungla - di Cinema 2 Cinema 3
I misteri di Murdoch irrisolto? Antonin Peretjatko Sky Eurosport
19.15
20.15 I misteri di Murdoch 16.55 Delitti a circuito chiuso Cinema Comedy 3.00 Ciclismo: 4a tappa: 16.15 Zitto quando parli - di 23.15 Gravity - di Alfonso Il postino
Ripoll - Port Ainé Giro di Philippe Clair Premium Cuarón Premium
22.45 Mimzy - Il segreto
21.10
23.10
Vera
L’Ispettore Barnaby
18.55
20.20
Little Big Italy
Deal With It - Stai al gioco dell’universo - di Robert Catalogna Eurosport 2 Cinema 3 Cinema 2 Cine 34 - 12.00
3.00 Tennis: 6a g. ATP Miami 17.40 Poseidon - di Wolfgang 23.25 Super - Attento crimine!!!
Law & Order - I due volti della Breakdown - La trappola Shaye Sky Cin Family
1.10 21.35
22.50 Baciami ancora - di Sky Sport Arena Petersen Premium - di James Gunn
giustizia 23.20 Impatto criminale 3.00 Tennis: 6a g. ATP Miami Cinema 1 Premium Cinema 1
Gabriele Muccino Sky Chissà cosa farebbe oggi Massimo
Cinema Romance Sky Sport Uno 17.50 Aspettando Alex - di 0.45 SMS - Sotto mentite
23.25 Chloe - Tra seduzione e 4.00 Sci salti: Mondiale Chris Messina Premium spoglie - di Vincenzo Troisi. Chissà se Il postino lo
Real Time LaF inganno - di Atom Egoyan Eurosport Cinema 2
17.50 Un corpo da reato - di
Salemme Premium
Cinema 3 avrebbe proiettato verso l’estero.
Sky Cinema Uno 4.00 Ciclismo: 5a tappa: La
23.40 Harry Potter e il calice di Pobla de Segur - Manresa Haral Zwart Premium 0.50 Intrigo a Damasco - di Il suo ultimo film - uscito nelle
15.40 Cake Star - Pasticcerie 14.25 Giardini fantastici e dove
Cinema 3 Ruba Nadda Premium
trovarli fuoco - di Mike Newell Sky Giro di Catalogna
in sfida Cinema Collection Eurosport 2 19.25 Cake - di Daniel Barnz Cinema 2 sale dopo la scomparsa nel 1994
15.25 RED - Fotografi On the Road
17.05 Cake Star - Pasticcerie 16.00 Possiamo mangiare da voi? 23.45 Faster - di George Tillman 4.00 Calcio: Real Madrid Premium Cinema 2 1.05 Highwaymen - I banditi dell’attore e regista (che qui si
in sfida jr., George Tillman Jr Sky - Atletico M. 2014 19.30 The Losers - di Sylvain della strada - di Robert
17.05 Incredibili viaggi in treno
Cinema Action Champions League Story White Premium Cin 1 Harmon Premium affidava a Michael Radford), è un
18.25 Cortesie per gli ospiti 19.10 L’esploratore del gusto 0.25 Il principe d’Egitto - di Sky Sport Football 21.15 Justice League - di Cinema 1 testamento commovente e solo
19.25 Cortesie per gli ospiti 20.10 Voglio vivere in Italia Brenda Chapman, Steve 5.00 Ciclismo: 6a tappa: Zack Snyder Premium 2.15 Ku fu? Dalla Sicilia con
20.40 Torno a vivere in Italia Hickner, Simon Wells Sky Tarragona - Mataró Giro di Cinema 1 furore - di Nando Cicero
in parte anomalo nella sua
20.25 Cortesie per gli ospiti 21.10 Scappo dalla città Cinema Family Catalogna Eurosport 2 21.15 Vittoria e Abdul - di Premium Cinema 3 filmografia e nella sua poetica.
21.25 Vite al limite 22.10 Scappo dalla città 0.30 Questi sono i 40 - di Judd 5.15 Sci salti: Mondiale Stephen Frears Premium 2.20 Soleil - di Roger Hanin
23.10 Vite al limite 23.10 Stockholm Requiem Apatow Sky Cin Comedy Eurosport Cinema 2 Premium Cinema 2
Cinque candidature agli Oscar.
.
Lunedì, 29 marzo 2021 L’ultima pagina 39
Multischermo
di Antonio Dipollina

Che nostalgia R enzo Arbore ha tutte le ragioni

per la domenica
di Arbore
j Su RaiPlay
Mario Marenco e Renzo Arbore a
L’altra domenica. Per una settimana
su RaiPlay lo speciale di Rai Storia
nell’elencare con puntiglio le
innovazioni televisive, a decine,
lanciate dal programma. Era 45
anni fa e debuttava L’altra
domenica, gioiello grezzo della
riforma Rai e oggi diamante
purissimo nella memoria. Però poi è
andata, ieri su Rai Storia, la
maratona con il meglio del
programma: e pazienza per la teoria
televisiva e la rivoluzione, è stata
una festa di contenuti e memoria,
da perderci la ragione per chi c’era
e ricorda. Con le interpolazioni di
Arbore oggi, parlare del “meglio di”
significa che in un territorio
inesplorato, tutto da dissodare per
via televisiva – la musica e la cultura
popolare di allora – si è partiti con il
celebre servizio con Fabrizio De
André e famiglia in Sardegna e,
tempo un’ora, erano già passati, con
interviste ed esibizioni, Charlie
Mingus, David Bowie, Paolo Conte,
Fellini, il primissimo Pino Daniele e
via così. Ovvio, la trappola della
nostalgia è lì, pronta a fagocitare
tutto. Ma davvero chi se ne importa,
mentre intanto passava Mario
Marenco che recitava cose strambe
e dietro di lui, seduti, Enzo Jannacci
e Cochi e Renato in preda alle
risate. Poi certo, le prime telefonate
in diretta dal pubblico a casa (per i
quiz), le donne protagoniste e
inviate, il linguaggio che si
adeguava al mondo là fuori e tutto
quello che si vuole. Ma questa
rievocazione è di quelle ad
altissimo rischio emotivo, unito alla
consapevolezza che un periodo
così, con quelle condizioni, con
quel fermento - e solo Arbore e i
suoi a fare il bagno dentro una sorta
di deposito di Zio Paperone - chissà
se ce lo siamo meritato davvero. A
quel che risulta, la maratona
rimarrà su RaiPlay soltanto per una
settimana. Per imperscrutabili
motivi: magari ci ripenseranno ma è
meglio affrettarsi.
-----------
Effetto nostalgia anche per le serie
tv? Eccome, visto che a quanto pare
si starebbe lavorando a una
riedizione dello storico Ally McBeal
(era il 1997) magnifica vicenda con
protagonista Calista Flockhart (poi
signora Harrison Ford). Ma viene
anche il dubbio che sia un po’
presto, e che magari sia anche il
segno che nel dilagare del genere,
oggi, non siano ormai moltissime le
serie che ispireranno nostalgia tra
vent’anni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cruciverba Orizzontali Verticali Accadde oggi

di Stefano Bartezzaghi 1. C’è anche chi la chiama
tutela.
7. La cartolina via telefono.
9. Un mitico vaso.
13. La biografia del
professionista (sigla).
15. Designa la “Confindustria”
della salute.
16. Un passaggio attualmente
impervio.
18. Si riunisce in un palazzo di
vetro.
19. Così si dicono le nostalgie
per il periodo prodiano.
20. Gioco simbolo di scontri di
potere.
22. Altopiano al Sud.
24. Sono in America con le
stelle.
26. Un marchio delle penne.
27. È appena cambiata.
28. I confini dell’Arizona.
29. Sergio fumettista.
La coda dell’occhio
di Michele Smargiassi
Oplà! Fosse così
facile, saltare
il fango oleoso
che ha devastato
una delle
1. Quando serve deve essere
pronto.
2. Colli dello spettacolo e della
politica (iniz.).
3. L’avaro non cede la sua.
4. Scriveva in romanesco.
5. Fuggiva dagli innamorati.
6. Il carattere di chi non vuole
attenzioni.
7. Sono così alcuni indumenti
militari.
8. Lorin direttore d’orchestra.
10. Lo scrittore del Coniglio.
11. Una tappa per la carovana.
12. Una storica potenza
europea.
14. Particella nobiliare.
17. Il territorio con Alghero.
21. Fanno coppia nei trii.
23. Si infila per cucire.
25. La Turchia sulle targhe.
26. Il compianto Tavernier
(iniz.).
di Luigi Gaetani
E ra il 29 marzo del 1974 e un gruppo di
contadini della provincia cinese dello
Shaanxi stava scavando un pozzo. Ma
invece dell’acqua, a emergere dal suolo fu
un oggetto di terracotta, che all’inizio fu
scambiato per un vaso. In realtà era la testa
di un guerriero e sepolti là sotto ce n’erano
migliaia: un intero esercito con tanto di
armature, cavalli e carri,
lasciato a vegliare in eterno
sulla tomba del primo
imperatore della Cina, Qin
Shi Huang, morto nel 210 a.
C. All’inizio l’archeologo
Zhao Kangmin, il primo a
comprendere l’entità della
scoperta, non informò le
autorità di Pechino. La
Rivoluzione culturale non
era ancora finita e l’armata rischiava di
essere distrutta al pari di molte altre opere
d’arte della Cina antica. Un altro esercito –
in carne e ossa – il 29 marzo del 1973 ordinò
la ritirata finale. Quel giorno, gli ultimi
soldati americani lasciarono il Vietnam,
come deciso negli accordi di Parigi. Una
“pace onorevole” che nascondeva una
verità amara: gli Usa avevano perso la loro
prima guerra.
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più belle coste

del Senegal, Sudoku 5
la Hann Bay.
8 4
I pescatori Come si gioca
del villaggio Completare
6 3 1 7 2
di Petit Mbao il diagramma 5 3 1 6 4 9
soffrono in modo che
ciascuna riga, 4 6 8 9 7 5 2
di misteriose colonna e 9 2 5 3 4 1
malattie alla riquadro 3x3
contenga una 4 1 5 2 9
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sola volta tutti i 6 9
lo sviluppo numeri da 1 a 9.
è arrivato. JOHN WESSELS / AFP
Livello: medio
3

Meteo La prima cosa bella

di Gabriele Romagnoli
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5 6 2 9 1 3 7 4 8
Moderato Trento 9 23 308 7 25 285
8 5 6 3 2 1 4 7 9
Forte Dati Trieste 8 15 188 9 19 258 7 9 1 4 5 6 8 2 3
Molto forte Venezia 10 15 187 8 17 239 4 2 3 8 9 7 6 1 5
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