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La ricerca sottolinea la necessità di una profonda conoscenza della morfologia
muraria e dei componenti, delle loro caratteristiche e dell'eventuale stato di
danneggiamento e delle sue cause, nell'approccio alla modellazione di una
struttura storica in muratura di pietra. Verrà presentata una classificazione degli
edifici storici in muratura insieme ad una classificazione delle sezioni murarie ad
una e più ante in base al numero di ante e alle loro connessioni, risultato di
un'indagine a lungo termine condotta in diverse regioni italiane. Verrà inoltre
mostrato come senza questa conoscenza si possano adottare tecniche di
riparazione incompatibili che possono causare danni in caso di eventi sismici.
1. INTRODUZIONE
Un'ampia ricerca è stata condotta dagli autori nell'ambito dei Contratti
nazionali a supporto dello studio della vulnerabilità dei centri storici in Italia
[1]. Gli edifici e le abitazioni di questi centri non furono dichiarati monumenti
e per lungo tempo furono considerati architetture “minori”; quindi ad essi
non si applicavano i principi di conservazione. Ciò ha determinato
l'applicazione di pesanti tecniche di riparazione che si sono rivelate
incompatibili con le strutture ei materiali originari causando ingenti danni a
causa degli ultimi terremoti [2].
Le prestazioni strutturali di una muratura possono essere comprese a condizione
che siano noti i seguenti fattori: (i) la sua geometria; (ii) le caratteristiche di
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Delft, Paesi Bassi, 26questo - 28questo gennaio 2005
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(pietre, mattoni, malte) sono state caratterizzate in laboratorio e le murature sono state testate
in sito mediante martinetti piatti e prove soniche.
E' stato inoltre predisposto un Data Base contenente i prospetti e le
sezioni murarie e le loro caratteristiche.
2. TIPOLOGIE EDILIZIE
I modelli matematici utilizzati per rilevare la capacità di carico
delle costruzioni in muratura dovrebbero tenere conto delle
molteplici tipologie di strutture rappresentative della funzione
edilizia: case (isolate, a schiera, ecc.), palazzi, chiese, torri, castelli ,
fortificazioni, ecc.
Ogni tipo ha il proprio comportamento sotto le azioni esterne.
Frequentemente soffrono di danni strutturali tipici della tipologia speciale. Ad
esempio un quadro fessurativo che denota un danno in compressione è tipico di
strutture pesanti come torri, campanili, mura fortificate, pilastri di chiese, ecc.
Quando è presente questo tipo di danno, la vulnerabilità dell'edificio ad azioni
sinergiche esterne può essere elevata. La mancata manutenzione può inoltre
aumentare il livello di vulnerabilità della struttura provocando danni agli elementi
strutturali lignei come solai e coperture; in questi casi la struttura può crollare
parzialmente o totalmente a causa di eventi quali terremoti o alluvioni. Anche altri
elementi come volte e archi possono presentare danni per mancata
manutenzione.
I meccanismi di danno e cedimento sotto azioni orizzontali sono diversi
per i diversi tipi di strutture. In base al loro comportamento è possibile
distinguere: edifici isolati, case a schiera, complessi agglomerati di case
frequentemente presenti nei centri storici, con una complessa evoluzione
volumetrica [5].
Una classificazione delle principali tipologie di strutture murarie è proposta in Fig.
2. In funzione della complessità della struttura ed anche della sua eventuale
evoluzione nel tempo il modello deve simulare il corretto comportamento
strutturale. Ciascuna delle classi necessita di modelli appropriati per il calcolo.
I dati di input necessari al modello non possono che provenire da un'attenta
indagine in sito finalizzata a conoscere la geometria, la tecnica di costruzione,
l'evoluzione della struttura nel tempo, il rilievo del quadro fessurativo e il
rilievo dei danni; è necessaria anche un'indagine di laboratorio per
caratterizzare i materiali. La scelta dei modelli analitici appropriati fortemente
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Palazzo Consoli a
Assonometria Ms7 Sel UMI 23 – vista assonometrica Gubbio
tipo D) Tipo E) Arene
Campanili
Il
Torrazzo
di
Cremona
Piano sezione
Il Colosseo a Roma
Tipo F) Chiese e Cattedrali
S. Maria del
Fiore: piano Cattedrale gotica San Vitale: planimetria e assonometria
dipende dal livello di conoscenza, dalla complessità della struttura e dai tipi di
azioni che agiscono su di essa.
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Figura 3: Mancato inserimento del tirante in corrispondenza di ciascuno Figura 4: Fallimento della
pavimento sotto azioni verticali e orizzontali [6]. riparazione sotto out
di azioni piane.
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Nuove malte con proprietà specifiche come un basso contenuto salino e una
granulometria ultrafine dell'aggregato e il miglioramento della tecnologia di
iniezione come la pressione di iniezione o la distanza tra gli iniettori, in funzione
delle caratteristiche della muratura, hanno portato in ultimi anni per ottenere
risultati migliori.
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lavori in pietra. In alcuni casi i connettori non possono essere continui attraverso la
parete che si separerà facilmente sotto azioni verticali e orizzontali.
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]
a [%
uenz
SEZIONE PARETE Freq
90
Rilievo geometrico Distribuzione di pietre, malta e vuoti nel
dettaglio sezione della parete
80
100
80
70
60 60
[%]
40
50
20
0
40
% Pietra % vuoti
% Mortaio
30
Distribuzione della dimensione dei vuoti (cm2) 20
0.25
10
0.20
0.15
0
Lombardia
Veneto
friulano
Trentino
Liguria
0.10
pietra
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
mortaio
Sicilia
vuoti
0.05
0.00
Regione
1.00 10.00 100.00
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un) B) C) D)
Figura 11 - Classificazione delle sezioni trasversali dei muri in muratura:
a) una singola foglia; b) due ante senza collegamento; c) due foglie con
collegamento d) tre ante.
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Figura 12: Classificazione della pietra Figura 13: Comportamento qualitativo di una
murature [3] muratura in pietra a foglia singola e multipla
Figura 14: Fasi del nucleo di perforazione Figura 15: ricostruzione del nucleo
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ulteriori indagini possono essere effettuate mediante l'uso della boroscopia. Nel
foro può essere inserita una piccola telecamera che consente uno studio
dettagliato della sua superficie e si tenta una ricostruzione della sezione muraria.
I risultati del carotaggio mostrano spesso un'apparente assenza di malta (Fig. 15).
Questo fatto è spesso l'origine dell'uso esagerato dell'iniezione di malta. Inoltre,
nella sezione non vengono fornite informazioni sull'organizzazione della tessitura
muraria. Va infatti ricordato che la boroscopia può dare solo una stratigrafia
generale della sezione. Per comprendere la morfologia di una parete in muratura
è molto più importante un'ispezione diretta. Quando possibile può essere
eseguita rimuovendo pochi mattoni o pietre, rilevando fotograficamente e
disegnando la sezione del muro.
7. CONCLUSIONE
Come nel caso della conservazione degli edifici monumentali, tecniche e materiali
di riparazione compatibili devono essere applicati anche alle abitazioni.
La conoscenza della tipologia della struttura, della morfologia della
muratura e delle proprietà chimiche, fisiche e meccaniche del materiale, è
necessaria attraverso un'indagine in loco e di laboratorio effettuata su
ciascun edificio.
Le tecniche di riparazione e retrofit devono essere opportunamente scelte
in base alla struttura e alle caratteristiche del materiale. Non esiste un'unica
tecnica per la muratura o per gli elementi strutturali, ma solo la scelta più
appropriata per ogni struttura o tipologia muraria. La proposta
classificazione delle sezioni murarie ha lo scopo di mostrare le differenze tra
murature in laterizio e in pietra realizzate in tempi e siti differenti. Nell'attuare
leggi costitutive per l'analisi strutturale delle strutture in muratura queste
differenze dovrebbero essere tenute in considerazione, perché producono
sicuramente un comportamento meccanico diverso degli elementi murari.
Anche se alla fine verranno applicati modelli omogenei, non sarà possibile
avere un unico modello generalmente valido. Il modello deve essere
preventivamente adeguato alla morfologia della muratura
5. Riferimenti
1. Binda, L., Cardani, G., Saisi A., Modena, C. e Valluzzi, MR, 'Approccio
multilivello all'analisi degli edifici storici: applicazione a quattro centri in
zona sismica finalizzata alla valutazione del ripristino e rafforzando
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tecniche", Proc. di un int. conf., (13th Int. Brick/Block Masonry Conf., Rai,
Amsterdam, 4-7/7/2004).
2. Penazzi, D., Valluzzi, MR, Cardani, G., Binda, L., Baronio, G. e Modena,
C., 'Comportamento degli edifici storici in muratura in aree sismiche: lezioni
apprese dal terremoto umbro-marchigiano', Proc. di un int. conf., Madrid, Spagna,
2000 (12th Int. Brick/Block Masonry Conf., Madrid, 2000) 217-235.
3. Binda, L., Penazzi, D. e Saisi, A., 'Edifici storici in muratura: necessità di una
classificazione delle strutture e delle murature per la scelta adeguata dei
modelli analitici', Proc. di un Int. simp. (STRUMA-6questo simp. Metodi
informatici in muratura strutturale, Roma, 2003) 168-173.
4. Giuffrè, A., 'Sicurezza e conservazione dei centri storici: Il caso Ortigia',
(Editrice Laterza, Bari, 1993).
5. Modena, C., Valluzzi, MR, Binda, L., Cardani, G. e Saisi, A., 'Vulnerabilità
dei centri storici in area sismica: affidabilità dei metodi di valutazione
per diverse tipologie edilizie', Proc. di Int. Conf., (13th Int. Brick/Block
Masonry Conf., Rai, Amsterdam, 4-7/7/2004), CD-ROM, 2004.
6. Borri, A. e De Maria, 'Alcune considerazioni in materia di analisi e di
interventi sugli edifici in muratura in zona sismica', Proc. di una conf.
nazionale, (XI Congresso Nazionale L'ingegneria Sismica in Italia, Genova,
25- 29/1/2004).
7. Binda, L., Cardani, G., Penazzi, D. e Saisi, A., 'Esecuzione di alcune tecniche di
riparazione e consolidamento applicate alle murature storiche in pietra e in zone
sismiche', Proc. di un int. conf., (ICPCM a New Era of Building, Cairo, Egitto,
18-20/2/2003),2, 1195-1204.
8. Binda, L., Modena, C., Baronio, G. e Abbaneo, S., 'Tecniche di riparazione e
di indagine per murature in pietra', Materiali da costruzione e da
costruzione, 11(3), (1997), 133-142.
9. Binda, L., Modena, C. e Baronio, G. 'Rafforzamento delle murature mediante
tecnica ad iniezione', Proc. di un int. conf., (6th North American Masonry
Conf., Philadelphia, USA, 1993),io, 1-14.
10. Laefer, D., Baronio, G., Anzani, A. e Binda, L., 'Misura dell'efficacia di iniezione
di malta per pareti in muratura di pietra', Proc. di un int. conf., (7th North
American Masonry Conf., Notre Dame, USA, 1996),1, 484-496.
11. Modena, C., Zavarise, G. e Valluzzi, MR, 'Modellazione di muri in muratura
di pietra rinforzati da camicie', Proc. di un int. Symp, (STRUMAS – 4th Int.
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12. Binda, L., Baronio, G., Gambarotta, L., Lagomarsino, S. e Modena, C.,
'Costruzioni in muratura in aree sismiche dell'Italia centrale: un approccio
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13. Hendry, AW, 'Aspetti di stabilità e resistenza delle strutture in muratura di
pietra', Proc. del 3rd interno Conf. Massoneria,La British Massoneria Society, (6
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14. Binda, L. (a cura di), 'Caratterizzazione delle murature in pietra e bricks ai fini
dell'individuazione di opportune tecniche di riparazione, (CNR-Gruppo
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