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Facciavista e patologie in cantiere

Sempre più spesso, nel mio ruolo di tecnologo, mi


vengono richiesti sopralluoghi per chiarire le cause
di alcune patologie visibili sui manufatti al momento
della rimozione dei casseri.
Tali sopralluoghi altro non sono che incontri a tre
che vedono, oltre al sottoscritto in veste di accusato
poiché tecnico della centrale, sia l’appaltatore che
l’impresa responsabile della messa in opera del
calcestruzzo (il cosiddetto “conto-terzista”).
Gli eventi evolvono secondo un iter ormai noto: alla
rimozione dei casseri si evidenzia una patologia che
il soggetto appaltante contesta al conto-terzista,
sovente con il fine di ottenere uno sconto
economico, il quale si difende accusando la centrale Facciavista in edificio commerciale, notare
di fornire calcestruzzo di pessima qualità, unica l’impronta dei nodi del legno
causa del pessimo facciavista realizzato.
Nelle animate discussioni che si accendono, spesso è Molti autori, accertato l’utilizzo di un discreto
proprio il conto-terzista ad uscirne vincitore, non calcestruzzo, quantificano in un 20-25% l’importanza
tanto per i motivi addotti a propria difesa che poco del solo materiale ai fini del buon esito estetico,
hanno di tecnico, quanto per la difficoltà che trovandosi concordi nell’attribuire spazio più ampio
incontra la centrale a dimostrare una correlazione ad un’insieme d’accorgimenti che vanno dalla scelta
evidente fra patologia ed errata metodologia di del cassero al conseguente ed appropriato utilizzo
lavoro. È bene ricordare poi, che il soggetto d’olio disarmante, alla tenuta dei pannelli, nonché
appaltante, ha più interesse ad accontentare la all’idonea vibrazione e, per finire, all’impiego della
squadra dei carpentieri rescindendo il contratto con pompa nelle operazioni di getto.
la centrale certo di trovare, da subito, un altro La condizione del legno costituente i casseri, tavole o
impianto disponibile a garantire la consegna del pannelli, è fondamentale. Esso deve risultare ben
rimanente calcestruzzo. saturo di acqua affinchè eviti l’assorbimento di quella
Durante l’esperienze accumulata in tali confronti, ho nel calcestruzzo, unto in maniera uniforme in modo
cercato di fare tesoro dei luoghi comuni rivolti come da facilitare l’uscita dell’aria con la vibrazione e la
accuse. In questo articolo cercherò di evidenziare creazione di una “pelle” staccata dal pannello, con
alcuni elementi direttamente collegati ad alcune giunti a tenuta fra un pannello e l’altro ed infine, con
patologie. adeguato spessore del copriferro. Durante il getto il
Prima di addentrarci teniamo sempre chiaro il nostro calcestruzzo dovrà essere adeguatamente vibrato, e la
punto di forza: la conoscenza, ed il controllo caduta nel cassero non deve avvenire da un’altezza
statistico del nostro calcestruzzo prodotto sia dal superiore al metro o, peggio, attraverso fitte armature,
punto di vista resistenziale, che reologico ed generando il cosiddetto “effetto setaccio”, che
estetico. Solo in questo modo saremo sicuri a separando le frazioni granulometriche, spesso origina
ricercare, anche altrove, le cause dei fenomeni. i nidi di ghiaia ai piedi delle strutture verticali.
Escludendo particolari soluzioni estetiche, quali la L’esperienza diretta mi ha insegnato come il
sabbiatura o il lavaggio dell’inerte per esempio, per personale di cantiere tenga in poco conto le
“buon facciavista” s’intende una superficie uniforme considerazioni fin qui elencate o, peggio, nemmeno le
e compatta, con variazioni cromatiche minime o esegua.
totalmente assenti, senza efflorescenze, macchie o
discontinuità, certamente gradevole alla vista.

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vibrante (vedi articolo “Garantiamo la durabilità in
cantiere”). Come ho già avuto modo di spiegare la
sola battitura esterna dei casseri con mazzuoli non
risulta sufficiente ad assicurare la risalita dell’aria fra
parete del cassero e calcestruzzo con il risultato
estetico visibile (Fig 3).

Ma scendiamo a descrivere alcune patologie


cercando d’individuarne la principale maldestria
cantieristica, precisando che le fotografie sono
fornite dal personale book fotografico che non perdo
occasione di aggiornare. Credo infatti di essere
ormai affetto da una sorta di mania, cagionata dagli
anni di studio, che mi porta a fotografare qualunque
elemento strutturale ritenga affetto da qualsivoglia La corretta scelta dell’emulsione disarmante è
patologia, a mio avviso, degna di nota. Tale forma altrettanto importante, essa deve essere compatibile ed
comportamentale non più relegata all’ambito espressamente indicata per il materiale del cassero.
lavorativo si manifesta anche nelle passeggiate L’impiego di un olio troppo o poco denso, su base
domenicali, nei tragitti autostradali se non peggio, chimica non adeguata, o in generale di bassa qualità,
durante le ferie. La situazione ha iniziato ad non agevolando la fuoriuscita dell’aria finisce per
assumere aspetti davvero imbarazzanti in occasione facilitarne l’intrappolamento generando delle
dell’ultima sfuriata della mia compagna, la quale macrobolle d’aria responsabili dell’effetto “vaiolato”
durante una romantica passeggiata marina su un sulla superficie indurita.
pontile, ha visto volgere l’attenzione nei suoi
confronti verso un pilone alle sue spalle,
chiaramente affetto da degrado per esposizione ai
cloruri. Davvero irresistibile!

VAIOLATURA
Una delle patologie maggiormente visibili è la
cosiddetta “vaiolatura”, essa si presenta come una
serie di bolle, con varie dimensioni, distribuite su
parte sull’intera superficie del manufatto (fig. 3).
La causa principale risiede nella presenza d’aria
inglobata fra la pelle del calcestruzzo ed il cassero.
Le motivazioni possono essere piuttosto varie
soprattutto da quando, alcuni carpentieri, hanno
ritenuto non essere così indispensabile la
costipazione del calcestruzzo per mezzo dell’ago
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PERDITA DI BOIACCA DAI PANNELLI

Questa patologia può essere sia di modesta che di sia in verticale e, talvolta, in maniera duplice sullo
cospicua entità per arrivare fino al nido di ghiaia stesso pannello (Fig.6). Nella Fig.6 la linea blu in
vero e proprio. La causa della sua insorgenza è da corrispondenza dell’inerte “lavato” indica
attribuirsi alla perdita di boiacca che si verifica nel perfettamente l’ubicazione della giunzione verticale
punto di contatto fra i pannelli, qualora non risultino fra i pannelli, il piccolo nido di ghiaia nella parte
sufficientemente serrati ed a tenuta (Fig. 5 a destra della foto evidenzia, invece, la giunzione
sinistra). orizzontale (linea rossa) con il pannello sottostante

Durante la vibrazione la boiacca fuoriesce dalla quale si è verificata in maniera più consistente la
dall’interstizio fra i pannelli rendendo visibile perdita di boiacca.
l’inerte nella linea di giunzione (Fig. 5 a destra). Nel caso in cui vengano utilizzate tavole in legno,
Tale fenomeno può manifestarsi sia in orizzontale come frequentemente accadeva qualche anno fa, si

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può avere una maggior ripetitività del fenomeno
causa l’aumentare del numero di tavole, e quindi
giunzioni, presenti nella medesima unità metrica
(Fig. 7). Situazione analoga si rivela nella
realizzazione di spalloni o pilastri, in particolare è
bene controllare la perfetta chiusura e tenuta del
cassero negli spigoli, unica zona di contatto fra le
pannellature o le tavole. Nei miei sopralluoghi, ho
spesso rivolto la mia attenzione al deterioramento
del legno impiegato nei casseri, più che alle perdite
dovute al pessimo serraggio delle “cravatte”. Il
contenimento di costi in commesse con margine
risicato, o addirittura nullo, obbliga il conto-terzista
a limitare la sostituzione dei pannelli, o delle tavole, $
deteriorati. Questa scelta si ripercuote sulla qualità
del facciavista di muri e/o pilastri già dai piani
interrati ed inferiori del fabbricato, che peggiora
notevolmente mano a mano che aumentano il
NIDO DI GHIAIA O VESPAIO
numero delle strutture realizzate all’interno dello
La più nota patologia è il cosiddetto nido di ghiaia o
stesso edificio. In questo caso, spesso si accusa il
vespaio.
tecnologo della centrale di fornire un impasto
Come già affermato la causa è riconducibile ad una
segregato, senza che nessuno abbia eseguito alcuna
perdita di boiacca, più consistente rispetto ai casi
prova sul calcestruzzo fresco durante la consegna
precedenti, che si verifica nella zona giunzione delle
(slump test o spandimento). In questo caso chiedo di
tavole e/o pannelli. In questo caso, qualora assuma
spiegarmi quali prove siano state eseguite in tal
aspetti davvero consistenti, la perdita di parti fini
senso al ricevimento del materiale, per quale motivo
risulta così grave da permettere il distacco manuale
non sia stato rifiutato e per quale strana legge fisica
dell’inerte completamente privo di pelle e perciò
il materiale segregato si sia disposto in strisce
totalmente scoperto.
orizzontali equidistanti, guarda caso proprio nella
Nella foto riportata (fig.9) è evidente come nella zona
giunzione delle tavole (fig. 8 a sinistra) oppure in
attorno al vespaio il materiale indurito risulta
una striscia verticale su uno soltanto dei 4 spigoli
perfettamente compatto, di buona qualità estetica,
costituenti un pilastro (fig. 8 a destra).
mentre la patologia è curiosamente sviluppata in
direzione della giunzione orizzontale delle tavole
chiaramente visibile. La zona sottostante è
nuovamente di buona qualità estetica. Anche in questo
caso un’eventuale accusa dovrebbe riuscire a spiegare
come mai un’eventuale segregazione si sia verificata
in prossimità della battuta fra i pannelli. Osservando
attentamente la foto si può notare un' altra piccola
perdita di boiacca nella zona sovrastante a destra,
anch’essa in corrispondenza della giunzione.
La causa è simile a quella precedentemente descritta,
essa è riconducibile ad una perdita di boiacca ma in
maniera ben più consistente essa fuoriuscendo dalla
giunzione “lava” il calcestruzzo impoverendolo di
quelle parti finissime responsabili dell’esito per un
buon faccia a vista.
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Una seconda causa può essere ricercata
nell’eccessivo salto che compie il calcestruzzo
all’interno del cassero unitamente alla presenza %
dell’armatura responsabile del cosiddetto “effetto
setaccio”. Il calcestruzzo, per raggiungere la parte più bassa del
cassero, è costretto a cadere sulle staffe orizzontali
dell’armatura posta all’interno del cassero stesso,
sottoposto così ad una serie ripetuta di ostacoli che di
fatto eseguono una vera e propria “setacciatura” che
porta a separazione delle frazioni granulometriche.
Tale patologia è sovente collegata alla classe di
consistenza (slump).

Dott. Maurizio Agostino


maurizio.agostino@pinazzigestcls.it

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