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1. MANTO IN ERBA SINTETICA
Dopo la gara d'appalto per la realizzazione del campo, ma prima della fine dei lavori, la Proprietà o il
Manutenzione campo da calcio a cura della Proprietà o del Gestore da eseguirsi settimanalmente per
garantire che il materiale da intaso prestazionale si mantenga uniformemente distribuito ed areato nel
campo da gioco. Il materiale di intaso dovrà sempre essere riassettato e/o ripristinato in alcune zone
specifiche (come nelle aree di rigore, a centro campo ed in prossimità delle bandierine dei calci d'angolo in
modo particolare).
spazzolatura del terreno di gioco, con apposita attrezzatura prevista al fine di mantenere
eventuale ricarico con materiali d'intaso nelle zone mancanti, anche utilizzando intaso
recuperato nelle canalette, nei pozzetti e nel residuo della spalatura della neve.
La manutenzione ordinaria verrà eseguita con apposita attrezzatura dal personale addetto formatosi al
Manutenzione campo da calcio della durata approssimativa di un giorno da realizzarsi in due interventi
nell'arco dell'anno (uno nel periodo febbraio/marzo e l'aItro nel periodo ottobre/novembre) da tecnici
specializzati dell'azienda produttrice del sistema ovvero da aziende di comprovata esperienza nel settore in
grado di mantenere gli standard qualitativi dei prodotti installati. Durante le operazioni di manutenzione
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controllo accurato dei sistemi di drenaggio e d'irrigazione per assicurarne la perfetta
efficienza;
2. MANTO ASFALTICO
Gli interventi di manutenzione della pavimentazione consistono solitamente nell’evitare che
l’acqua penetri all’interno della struttura della strada. A tale scopo, è necessario che il manto sia
sempre impermeabile e che i provvedimenti di drenaggio siano efficaci al fine di impedire che
l'acqua non si depositi lungo il ciglio stradale. Le fessure, devono essere sigillate non appena
compaiono e i margini della strada devono essere rifilati per consentire lo scolo dell'acqua.
Affrontati con un certo anticipo, gli effetti dell'invecchiamento possono essere trattati
può applicare un impermeabilizzante d’emulsione e graniglia, qualora il volume del traffico sia
Tali provvedimenti, che mirano a conservare la flessibilità e la durata del manto stradale,
le incrinature da fatica causate dal carico del traffico non possono essere trattate in modo efficace
profondo.
La decisione sul tipo d’intervento cui ricorrere per migliorare la pavimentazione stradale, o
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3. IMPIANTO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DELLE ACQUE
METEORICHE
4. RECINZIONI METALLICHE
Si tratta di strutture verticali con elementi in ferro con la funzione di delimitazione e chiusura
delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Possono essere costituite da base o
cordolo (bauletto) in muratura, cls, elementi Si tratta di strutture verticali con elementi in ferro con la
funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico.
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Possono essere costituite da base o cordolo (bauletto) in muratura, cls, elementi prefabbricati,
ecc..
Le recinzioni vanno realizzate e manutenute nel rispetto delle norme relative alla distanza dal
ciglio stradale, alla sicurezza del traffico e della visibilità richiesta dall'Ente proprietario della strada
o dell'autorità preposta alla sicurezza del traffico e comunque del codice della strada. Sarebbe
opportuno prima di realizzare e/o intervenire sulle recinzioni di concordare con le aziende
competenti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, la realizzazione di appositi spazi, accessibili dalla
via pubblica, da destinare all'alloggiamento dei cassonetti o comunque alle aree di deposito rifiuti. Il
ripristino di recinzioni deteriorate va fatto attraverso interventi puntuali nel mantenimento della
tipologia e nel rispetto di recinzioni adiacenti e prospicienti sulla stessa via. Inoltre le recinzioni
dovranno relazionarsi alle caratteristiche storiche, tipologiche e di finitura dei fabbricati di cui
costituiscono pertinenza. I controlli saranno mirati alla verifica del grado di integrità ed
ecc.). Inoltre a secondo delle tipologie e dei materiali costituenti, le recinzioni vanno
periodicamente:
ubicazione;
circostante.
Anomalie riscontrabili
Corrosione: corrosione degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti
barriere.
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Piano di manutenzione delle strutture in cemento armato
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Sommario
1 Introduzione.....................................................................................................................................3
2 Corpi d'opera....................................................................................................................................5
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1 Introduzione
Le Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al Decreto Ministeriale del 14-01-2008 al capitolo 10 rende obbligatorio tra gli elaborati di
progetto un "Piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera", che estende quanto previsto dal Decreto del Presidente della
Repubblica n° 554 del 21-12-1999 "Regolamento d’attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11-02-1994 n°109 e
successive modificazioni".
In particolare all’articolo 40 "Piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti" del succitato decreto si legge quanto segue:
1. Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto
degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l’attività di manutenzione dell’intervento al fine di mantenerne nel tempo la
funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza ed il valore economico.
2. Il piano di manutenzione assume contenuto differenziato in relazione all’importanza e alla specificità dell’intervento, ed è costituito
dai seguenti documenti operativi:
a) il manuale d’uso;
b) il manuale di manutenzione;
c) il programma di manutenzione;
3. Il manuale d’uso si riferisce all’uso delle parti più importanti del bene, ed in particolare degli impianti tecnologici. Il manuale contiene
l’insieme delle informazioni atte a permettere all’utente di conoscere le modalità di fruizione del bene, nonché tutti gli elementi
necessari per limitare quanto più possibile i danni derivanti da un’utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni
atte alla sua conservazione che non richiedono conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di
deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici.
4. Il manuale d’uso contiene le seguenti informazioni:
a) la collocazione nell’intervento delle parti menzionate;
b) la rappresentazione grafica;
c) la descrizione;
d) le modalità di uso corretto.
5. Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti più importanti del bene ed in particolare degli impianti
tecnologici. Esso fornisce, in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati, le
indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio.
6. Il manuale di manutenzione contiene le seguenti informazioni:
a) la collocazione nell’intervento delle parti menzionate;
b) la rappresentazione grafica;
c) la descrizione delle risorse necessarie per l’intervento manutentivo;
d) il livello minimo delle prestazioni;
e) le anomalie riscontrabili;
f) le manutenzioni eseguibili direttamente dall’utente;
g) le manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato.
7. Il programma di manutenzione prevede un sistema di controlli e di interventi da eseguire, a cadenze temporalmente o altrimenti
prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si articola secondo tre sottoprogrammi:
a) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue
parti nel corso del suo ciclo di vita;
b) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche e dei controlli al fine di rilevare il livello prestazionale
(qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene, individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi
come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma;
c) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione, al fine di
fornire le informazioni per una corretta conservazione del bene.
8. Il programma di manutenzione, il manuale d’uso ed il manuale di manutenzione redatti in fase di progettazione sono sottoposti a
cura del direttore dei lavori, al termine della realizzazione dell’intervento, al controllo ed alla verifica di validità, con gli eventuali
aggiornamenti resi necessari dai problemi emersi durante l’esecuzione dei lavori.
Col presente documento si intende fornire all'utente dell'opera uno strumento facilmente consultabile con lo scopo di metterlo nelle
condizioni di conoscere le modalità d'uso corretto, le indicazioni per controllare e ispezionare periodicamente i livelli di efficienza,
funzionalità, conservazione ed usura, le istruzioni da seguire nel caso in cui insorgano necessità di intervento in conformità agli obblighi
di legge.
La documentazione è pertanto fornita a corredo da parte di chi ha compiuto la progettazione per garantire nell'arco del tempo di vita
utile un valore duraturo dell'opera. L'utilizzatore finale, oltre a venire a conoscenza di quanto attiene alle modalità d'uso e di intervento
dell'opera, è in grado di intraprendere periodicamente ed eccezionalmente tutte le misure necessarie al ripristino delle funzionalità,
attraverso la consultazione di personale competente e la richiesta di manutentori specializzati.
Il Piano di manutenzione è la procedura avente lo scopo di controllare e ristabilire un rapporto soddisfacente tra lo stato di
funzionamento di un sistema o di sue unità funzionali e lo standard qualitativo per esso/e assunto come riferimento. consiste nella
previsione del complesso di attività inerenti la manutenzione di cui si presumono la frequenza, gli indici di costo orientativi e le strategie
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di attuazione nel medio e nel lungo periodo.
Il manuale d’uso è destinato all’utente finale del bene e contiene la raccolta delle istruzioni e delle procedure di conduzione tecnica e
manutenzione limitatamente alle operazioni per le quali non sia richiesta alcuna specifica capacità tecnica; esso si basa su attività di
ispezione prevalentemente visiva al fine di raccogliere indicazioni preliminari sulle condizioni tecniche di un bene o delle sue parti
mediante delle prime valutazioni sulle prestazioni in essere e delle condizioni di degrado.
Pianificazione dei lavori di manutenzione
1. Compiti tecnici - Elaborazione di principi tecnici relativi alle politiche di manutenzione
2. Compiti operativi - Esecuzione dei lavori secondo le specifiche procedurali e qualitative stabilite
3. Compiti di controllo - Verifica del lavoro svolto, valutazione e certificazione del risultato
Organizzazione
La funzione manutentiva deve svolgere i seguenti compiti:
1. Definizione ed elencazione degli elementi da sottoporre alle operazioni ispettive
2. Definizione e catalogazione degli elementi da sottoporre alle operazioni manutentive
3. Elaborazione del programma di svolgimento delle operazioni ispettive e delle operazioni manutentive
4. Rilievo e registrazione delle operazioni ispettive;
5. Rilievo e registrazione delle operazioni manutentive
6. Analisi dello stato di efficienza ed affidabilità dei singoli elementi in rapporto alla funzione svolta ed alla loro tempestiva sostituibilità
in caso di anomalia.
Risorse da gestire
Le risorse da gestire sono:
1. La manodopera
2. materiali
3. mezzi manutentivi (rif UNI 10147)
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2 Corpi d'opera
Il progetto prevede la realizzazione del consolidamento del paramento del muro di sostegno attualmente realizzato in blocchi di
calcestruzzo mediante la formazione di un nuova muratura e fondazione in calcestruzzo armato.
Rif. Denominazione
1.1 Struttura in elevazione in c.a.
Si definisce struttura di elevazione in cemento armato l’unità tecnologica costituita dalle classi di elementi tecnici e dall’insieme degli
elementi tecnici in cemento armato aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra,
trasmettendole alle strutture di fondazione.In particolare le strutture di elevazione verticali costituite essenzialmente da pilastri e pareti
possono essere di diversi tipi, per esempio a telaio, ad arco, a pareti portanti ecc ed hanno la funzione di portare i carichi derivanti dagli
impalcati alle strutture di fondazione.Le strutture in elevazione orizzontali sono costituite da solai, piastre e travi in c.a. ed hanno la
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funzione di riportare i carichi verticali agenti ai piani agli elementi strutturali verticali, di garantire un collegamento rigido al fine di
assurare un comportamento spaziale della struttura.
Rif. Elemento tecnico Collocazione Unità Quantità
1.1.1 Parete in c.a. pezzi 1
E' un elemento strutturale verticale portante con una dimensione della sezione trasversale nettamente maggiore rispetto all'altra. Tale
elemento strutturale trasferisce i carichi della sovrastruttura alle strutture ricettive sottostanti preposte a riceverlo, esso è usualmente
sollecitato a pressoflessione e taglio.
Modalità d'uso
La stabilità e la verticalità dell'elemento strutturale non devono essere compromesse; si proceda ad un controllo periodico delle parti in
vista e il riscontro di eventuali anomalie che possano essere indice di successivi dissesti e/o cedimenti. Al rilievo visivo di anomalie
potebbe non corrispondere un effettivo danneggiamento dell'elemento strutturale. Sono da evitare demolizioni degli elementi, anche
parziali, che possano ridurre la resistenza degli elementi, in egual maniera sono da evitare forature che possano interrompere la
continuità delle barre di armatura (per esempio per fare passare tubazioni, impianti, cavedi, comignoli ecc...)
In caso di emergenza
Modalità dell'intervento
Centro di assistenza/supporto
Funzionalità
La capacità del materiale o del componente di garantire il funzionamento e l'efficienza previsti in fase di progetto.
Livelli minimi:
Stabilito in funzione del materiale o dell'impianto, dalle norme UNI riportate sul capitolato speciale d'appalto.
Stabilità
Capacità dell'elemento di permetterne l'uso pur in presenza di lesioni.
Livelli minimi:
Stabilito in funzione del materiale dalle norme UNI o da prescrizioni normative riportate sul capitolato speciale d'appalto.
Estetica
Capacità del materiale o del componente di mantenere inalterato l'aspetto esteriore.
Livelli minimi:
Garantire uniformità delle eventuali modificazioni dell'aspetto, senza compromettere requisiti funzionali.
Contenimento
Le opere di sostegno devono assicurare il contenimento di un terrapieno o di altro materiale sciolto con un grado di sicurezza adeguato
al contesto del sito. Tipologia e dimensione deve essere scelta in base alle prestazioni attese per l’opera, alle caratteristiche
meccaniche dei terreni in sito e di riporto, all’interazione con i manufatti circostanti.
Livelli minimi:
Drenaggio
Deve essere garantito un drenaggio efficace nel tempo, mediante la scelta dei terreni di riempimento e di un sistema di raccolta.
Livelli minimi:
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Stabilità
Deve essere verificata la stabilità dell’opera, sia locale che globale del complesso opera-terreno, nonché la compatibilità degli
spostamenticon la funzionalità dell’opera.
Livelli minimi:
Anomalie
Cavillature superficiali
Rete di microfessurazioni sulla superficie del calcestruzzo.
Fessurazioni
Spaccature sottili, singole o ramificate, parallele o ortogonali all'armatura che penetrano nel calcestruzzo non solo a livello superficiale.
Disgregazione
Distacco di granuli o cristalli di dimensioni piccole sotto sollecitazioni meccaniche.
Distacco
Distacco di parti notevoli del materiale dell'elemento strutturale.
Scheggiature
Distacco di piccole parti lungo i bordi e gli spigoli di calcestruzzo.
Esposizione
Esposizione dei ferri di armatura: distacco del copriferro dell'elemento strutturale e relativa esposizione delle barre di armatura a
fenomeni di corrosione per azione degli agenti atmosferici.
Corrosione
Formazione di strati di ruggine sulle barre di armatura e conseguente degrado e perdita delle proprietà meccaniche.
Fuori piombo
Non perfetta verticalità dell'elemento strutturale.
Fronte di risalita
Limite della penetrazione di umidità nell'elemento strutturale che si manifesta con efflorescenza e/o perdita di materiale. Esso comporta
altresì la comparsa di macchie e/o muffe sulla superficie dello stesso.
Controlli
Stato superficie
Istruzioni
Ispezione visiva della superficie dei setti in calcestruzzo armato e dei copriferri dell'armatura.
Corrispondenza
Istruzioni
Verifica in corrispondenza delle architravi e degli incatenamenti.
Sorveglianza
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Incaricato non specificato
Periodicità all'occorrenza
Istruzioni
Azione di sorveglianza con l'assunzione di punti di riferimento e misure per il monitoraggio dell'evoluzione delle anomalie.
Identificazione
Istruzioni
Necessità di identificazione delle "travi-parete".
Controllo visivo
Istruzioni
Verificare l'integrità strutturale del muro ispezionando la perpendicolarità, ove il muro abbia uno sviluppo verticale perpendicolare, o
l'inclinazione prescritta secondo le indicazioni progettuali, nel caso di profilo inclinato. Devono essere controllate anche possibili
alterazioni occorse alle strutture circostanti che possano presupporre una modificazione strutturale non direttamente visibile. Il controllo
deve essere effettuato immediatamente dopo il verificarsi di eventi eccezionali.
Manutenzioni
Pulizia vegetazione
Periodo consigliato: ogni 2 anni
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Ripulitura e rimozione di muschio o vegetazione di vario tipo.
Pulizia facciate
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Trattamento e pulizia regolare dei setti e delle facciate.
Manutenzione superficie
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Manutenzione dei rivestimenti di superficie (intonaci, piastrelle, tinteggiatura ecc..)
Ripresa
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Ripresa di scheggiature e rigonfiamenti del calcestruzzo.
Demolizione
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Demolizione superficiale e ripristino.
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Passivazione
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Passivazione e trattamento dei ferri corrosi.
Trattamento fessurazioni
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Trattamento delle fessurazioni per riempimento o iniezione.
Ripristino
Periodo consigliato: ogni 10 anni
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Dopo aver provveduto alla rimozione del rivestimento preesistente, provvedere alla chiusura delle eventuali lesioni e fessurazioni
presenti con prodotti cementizi e alla sigillatura dei giunti attraverso prodotti collanti specifici.Deve essere ripristinato il rivestimento
esistente secondo le indicazioni del progetto originale.
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2 Fondazione recinzione metallica
Rif. Denominazione
2.1 Fondazioni su travi
Per fondazione si intende l'unità tecnologica che funge da collegamento statico tra edificio e suolo e che ha il compito di trasmettere a
terra i carichi imposti alla struttura.Nello specifico la fondazione su travi è di tipo superficiale per cui i carichi sono trsmessi al terreno
attraverso le superfici di appoggio delle travi in c.a.
Rif. Elemento tecnico Collocazione Unità Quantità
2.1.1 Fondazione in c.a. pezzi 1
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2.1.1 Fondazione in c.a.
La trave di fondazione, è un elemento strutturale che funge da fondazione superficiale. Esso ha la funzione di trasferire al terreno il
peso della struttura e delle altre forze esterne. La trave di fondazione viene realizzata sopra un getto di pulizia, che la proteggerà dalle
aggressioni chimiche del suolo; si tratta di uno strato di calcestruzzo, generalmente privo di armatura metallica, tranne casi particolari,
a basso contenuto di cemento, chiamato magrone, posizionato alla quota di scavo, stabilita dal progettista.
Modalità d'uso
La stabilità dell'elemento strutturale non deve essere compromessa, si procedederà per questo ad un controllo indiretto, verificando
che non siano presenti anomalie riconducibili a dissesti e/o cedimenti delle opere che non sono direttamente ispezionabili.
In caso di emergenza
Modalità dell'intervento
Centro di assistenza/supporto
Funzionalità
La capacità del materiale o del componente di garantire il funzionamento e l'efficienza previsti in fase di progetto.
Livelli minimi:
Stabilito in funzione del materiale o dell'impianto, dalle norme UNI riportate sul capitolato speciale d'appalto.
Stabilità
Capacità dell'elemento di permetterne l'uso pur in presenza di lesioni.
Livelli minimi:
Stabilito in funzione del materiale dalle norme UNI o da prescrizioni normative riportate sul capitolato speciale d'appalto.
Estetica
Capacità del materiale o del componente di mantenere inalterato l'aspetto esteriore.
Livelli minimi:
Garantire uniformità delle eventuali modificazioni dell'aspetto, senza compromettere requisiti funzionali.
Anomalie
Cavillature superficiali
Rete di microfessurazioni sulla superficie del calcestruzzo.
Fessurazioni
Spaccature sottili, singole o ramificate, parallele o ortogonali all'armatura che penetrano nel calcestruzzo non solo a livello superficiale.
Disgregazione
Distacco di granuli o cristalli di dimensioni piccole sotto sollecitazioni meccaniche.
Distacco
Distacco di parti notevoli del materiale dell'elemento strutturale.
Scheggiature
Distacco di piccole parti lungo i bordi e gli spigoli di calcestruzzo.
Esposizione
Esposizione dei ferri di armatura: distacco del copriferro dell'elemento strutturale e relativa esposizione delle barre di armatura a
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fenomeni di corrosione per azione degli agenti atmosferici.
Corrosione
Formazione di strati di ruggine sulle barre di armatura e conseguente degrado e perdita delle proprietà meccaniche.
Freccia
Deformazione dell'elemento strutturale sotto carico, in caso di superamento del limite elastico rimangono delle deformazioni
permenenti dell'elemento.
Movimento facciata
Movimenti di traslazione e rotazione dei muri perimetrali di un edificio dovuti a cedimenti fondazionali.
Controlli
Aspetto muri
Istruzioni
Verifica dell'aspetto dei muri portanti e dei muri di facciata; sorveglianza dei movimenti dei giunti di dilatazione a livello dei solai in
grado di evidenziare assestamenti differenziali.
Siccità
Istruzioni
Visita di controllo dopo un periodo di estrema siccità.
Manutenzioni
Controllo dissesto
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Controllo regolare del dissesto con l'assunzione di punti di riferimento e misure per il monitoraggio dell'evoluzione. Dopo una diagnosi
precisa e una stabilizzazione del fenomeno è possibile effettuare la sigillatura delle fessurazioni, la correzione di un fuori piombo o il
livellamento del terreno.
Rifacimento sottomurature
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Rifacimento delle sottomurature, iniezioni di malta, micropali ecc. La sostituzione o il rinforzo di fondazioni può essere compiuto in caso
di modifica del carico o di sinistro importante.
Consolidamento
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Nel caso di comparsa di disuniformità, crepe o segni di rottura su elementi strutturali che sono collegati all'elemento di fondazione, può
rendersi necessario l'intervento di consolidamento del terreno a seguito di uno smottamento, una variazione della falda acquifera, da
effettuarsi con l'iniezione di resine speciali, jet-grouting.
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3 Plinti torri faro
Rif. Denominazione
3.1 Fondazioni su plinti superficiali
Per fondazione si intende l'unità tecnologica che funge da collegamento statico tra edificio e suolo e che ha il compito di trasmettere a
terra i carichi imposti alla struttura.Nello specifico la fondazione su plinti è di tipo superficiale per cui i carichi sono trsmessi
direttamente al terreno attraverso la superficie di appoggio dei plinti in c.a.
Rif. Elemento tecnico Collocazione Unità Quantità
3.1.1 Plinto superficiale pezzi 1
Il plinto di fondazione è costituito da uno zatterone in calcestruzzo armato a forma di parallelepipedo, a base solitamente quadrata o
rettangolare, che viene realizzato al di sotto di ciascun pilastro della struttura, e centrato rispetto a questo, allo scopo di trasmettere il
carico derivante dalle strutture in elevazione al terreno di fondazione con valori ammissibili di tensioni sul suolo.
Le dimensioni del plinto dipendono dai carichi provenienti dalla sovrastruttura, dalle sollecitazioni agenti, dal funzionamento statico che
si vuole ottenere, se plinto rigido o flessibile, e dalla capacità portante del terreno.
A causa di situazioni particolari si possono comunque costruire plinti di forma differente (ad esempio, il plinto zoppo per pilastri posti sul
confine della proprietà dove non è possibile centrare il plinto sotto il pilastro).
Usualmente, i plinti ordinari hanno uno spessore che varia tra 40 cm e 80 cm, e dimensioni in pianta da 1,00 m fino a 6,00 m per lato.
Lo spessore è legato fondamentalmente alle sollecitazioni di taglio o punzonamento, mentre le dimensioni e la forma della base sono
correlate alla capacità portante del terreno ed ai carichi provenienti dalla sovrastruttura.
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Modalità d'uso
La stabilità dell'elemento strutturale non deve essere compromessa; si procedederà per questo ad un controllo indiretto, verificando
che non siano presenti anomalie riconducibili a dissesti e/o cedimenti delle opere che non sono direttamente ispezionabili.
In caso di emergenza
Modalità dell'intervento
Centro di assistenza/supporto
Anomalie
Corrosione
Formazione di strati di ruggine sulle barre di armatura e conseguente degrado e perdita delle proprietà meccaniche.
Erosione
Danneggiamenti dei plinti di fondazione causati da erosione con il progressivo scalzamento del dado in calcestruzzo.
Manutenzioni
Consolidamento
Periodo consigliato: all'occorrenza
Categoria: Straordinaria
Incaricato: non specificato
Nel caso di comparsa di disuniformità, crepe o segni di rottura su elementi strutturali che sono collegati all'elemento di fondazione, può
rendersi necessario l'intervento di consolidamento del terreno a seguito di uno smottamento, una variazione della falda acquifera, da
effettuarsi con l'iniezione di resine speciali, jet-grouting.
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MANUALE DI MANUTENZIONE
° 01.03.01 Elettrovalvole
° 01.03.03 Rubinetti
Le elettrovalvole in linea sono generalmente realizzate in nylon e vetroresina per offrire una migliore resistenza alla
corrosione e per prevenire perdite e rotture. Sono dotate di un solenoide (dotato di pistoncino e molla in acciaio
inossidabile per prevenire la corrosione) e di un dispositivo di apertura manuale interna per mantenere asciutto il corpo
delle valvole.
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Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.01.A02 Corrosione
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
Eseguire un controllo generale delle valvole verificando il buon funzionamento delle guarnizioni, delle cerniere e delle
molle.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Anomalie delle molle; 3) Difetti delle valvole.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
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Manuale di Manutenzione
Gli irrigatori sono dei dispositivi che consentono di innaffiare le aree e gli spazi a verde. Tali dispositivi sono detti dinamici
poiché consentono l'innaffiamento in più direzioni; possono essere di vario tipo quali a martelletto entro terra e fuori terra,
a pistone, a turbina. Generalmente sono dotati di valvola di drenaggio per consentire lo svuotamento dell'impianto al
termine di ogni ciclo irriguo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
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Manuale di Manutenzione
01.03.02.A04 Corrosione
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
01.03.02.A09 Ostruzioni
Ostruzioni degli ugelli dei diffusori dovuti a polvere, terreno, sabbia, ecc.
Verificare la corretta posizione degli irrigatori controllando che non vi siano ostacoli che impediscano il getto dell'acqua.
Verificare la tenuta delle valvole e la funzionalità delle molle e delle viti rompigetto.
•Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.
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Manuale di Manutenzione
•Anomalie riscontrabili: 1) Ostruzioni; 2) Difetti di connessione; 3) Anomalie delle molle; 4) Anomalie delle guarnizioni; 5)
Difetti delle frizioni; 6) Difetti delle valvole.
•Ditte specializzate: Giardiniere.
01.03.02.I01 Pulizia
Hanno la funzione di intercettare e di erogare i fluidi all'esterno dell'impianto. Possono essere: ad alimentazione singola; ad
alimentazione con gruppo miscelatore; ad alimentazione con miscelatore termostatico. Il materiale più adoperato è
l'acciaio rivestito con nichel e cromo o smalto. Per la scelta della rubinetteria sanitaria è importante considerare: il livello
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Manuale di Manutenzione
sonoro, la resistenza meccanica a fatica dell'organo di manovra, la resistenza meccanica a fatica dei deviatori, la
resistenza all'usura meccanica delle bocche orientabili.
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Manuale di Manutenzione
01.03.03.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore
e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.03.03.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle
tubazioni.
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
Programmatori elettronici
Unità Tecnologica: 01.03
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
I programmatori elettronici consentono di realizzare l'innaffiamento delle aiuole, dei prati o in genere di spazi verdi. Tali
dispositivi consentono di distribuire l'acqua a tutti gli irrigatori ad essi collegati. Generalmente i programmatori sono
alimentati da una tensione a 220 V e con una tensione di uscita di 24 V che consente di impostare il tempo di
irrigazione che può variare da settore a settore essendo gestiti da un software specifico.
ANOMALIE RISCONTRABILI
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Manuale di Manutenzione
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.03.04.A05 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse
metalliche.
Controllo dello stato generale e dell'integrità con particolare attenzione allo stato degli interblocchi elettrici con prova
delle manovre di apertura e chiusura. Verificare che il software sia rispondente alle esigenze progettuali effettuando una
serie di apertura e chiusura dei dispositivi.
• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.
• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del trasformatore; 2) Difetti agli interruttori.
• Ditte specializzate: Elettricista.
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Manuale di Manutenzione
01.03.04.I02 Registrazione
Tubi in polietilene
Unità Tecnologica: 01.03
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di
etilene. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione
interna in PE A e PE B.
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Manuale di Manutenzione
Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le
modalità ed i tempi indicati dalle norme vigenti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.03.05.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli
stessi.
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
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Manuale di Manutenzione
01.03.05.I01 Pulizia
Serbatoio
Unità Tecnologica: 01.03
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
Il serbatoio è costituito da un’anima in metallo trattata sia internamente che esternamente contro la corrosione
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Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.06.A01 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli
stessi.
01.03.06.I01 Pulizia
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MANUALE D'USO
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
Insiemi di uno o più spazi destinati ad attività sportive relativi ad una o più discipline che hanno in comune gli spazi
ed i servizi annessi per lo svolgimento di tali attività. La scelta dei luoghi per la realizzazione di impianti sportivi deve
soddisfare aspetti ed analisi diverse:
- demografiche;
- servizi e trasporti;- climatici
e geologiche; -
economiche e gestionali.
La realizzazione degli impianti sportivi è disciplinata oltre che dalle norme urbanistiche, ambientali e dai regolamenti
locali anche da norme emanate degli enti sportivi (Coni e Federazioni sportive) per la parte attinente alle attrezzature
sportive, ai campi di gioco e agli altri servizi connessi. Gli impianti sportivi possono suddividersi in base alle diverse
categorie agonistiche: sport all'aperto, sport al coperto, sport d'acqua, sport del ghiaccio, sport a cavallo e sport
motoristici. All'interno degli impianti sportivi si articolano ulteriori aree funzionali: - aree per le attività sportive;
- aree per i servizi di
supporto;- aree destinate
al pubblico.
° 01.03.01 Elettrovalvole
° 01.03.03 Rubinetti
Elettrovalvole
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
Le elettrovalvole in linea sono generalmente realizzate in nylon e vetroresina per offrire una migliore resistenza alla
corrosione e per prevenire perdite e rotture. Sono dotate di un solenoide (dotato di pistoncino e molla in acciaio
inossidabile per prevenire la corrosione) e di un dispositivo di apertura manuale interna per mantenere asciutto il corpo
delle valvole.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.01.A02 Corrosione
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Manuale d'Uso
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
Irrigatori dinamici
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
Gli irrigatori sono dei dispositivi che consentono di innaffiare le aree e gli spazi a verde. Tali dispositivi sono detti dinamici
poiché consentono l'innaffiamento in più direzioni; possono essere di vario tipo quali a martelletto entro terra e fuori terra,
a pistone, a turbina. Generalmente sono dotati di valvola di drenaggio per consentire lo svuotamento dell'impianto al
termine di ogni ciclo irriguo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.02.A04 Corrosione
Pagina 3
Manuale d'Uso
Difetti di funzionamento delle valvole antiritorno per cui si verificano perdite di fluido.
01.03.02.A09 Ostruzioni
Ostruzioni degli ugelli dei diffusori dovuti a polvere, terreno, sabbia, ecc.
Rubinetti
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
Hanno la funzione di intercettare e di erogare i fluidi all'esterno dell'impianto. Possono essere: ad alimentazione singola;
ad alimentazione con gruppo miscelatore; ad alimentazione con miscelatore termostatico. Il materiale più adoperato è
l'acciaio rivestito con nichel e cromo o smalto. Per la scelta della rubinetteria sanitaria è importante considerare: il livello
sonoro, la resistenza meccanica a fatica dell'organo di manovra, la resistenza meccanica a fatica dei deviatori, la
resistenza all'usura meccanica delle bocche orientabili.
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Manuale d'Uso
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.03.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore
e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.03.03.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle
tubazioni.
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Manuale d'Uso
Programmatori elettronici
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
I programmatori elettronici consentono di realizzare l'innaffiamento delle aiuole, dei prati o in genere di spazi verdi. Tali
dispositivi consentono di distribuire l'acqua a tutti gli irrigatori ad essi collegati. Generalmente i programmatori sono
alimentati da una tensione a 220 V e con una tensione di uscita di 24 V che consente di impostare il tempo di
irrigazione che può variare da settore a settore essendo gestiti da un software specifico.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o
alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.03.04.A05 Surriscaldamento
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Manuale d'Uso
Tubi in polietilene
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di
etilene. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione
interna in PE A e PE B.
ANOMALIE RISCONTRABILI
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.03.05.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli
stessi.
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
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Manuale d'Uso
Serbatoio
Impianti sportivi: impianto di irrigazione
Il serbatoio è costituito da un’anima in metallo trattata sia internamente che esternamente contro la corrosione
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.06.A01 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli
stessi.
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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
impianto di irrigazione
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
01.03.01 Elettrovalvole
Effettuare lo smontaggio della valvole ed eseguire una lubrificazione delle cerniere e delle molle che regolano le
valvole.
Eseguire la pulizia degli irrigatori da tutti i materiali di risulta che impediscono il regolare getto dell'acqua.
Eseguire la sostituzione degli irrigatori con altri dello stesso tipo e modello.
01.03.03 Rubinetti
Serbatoio
01.03.06
01.03.06.I02 ogni mese
Intervento: Pulizia
Pulizia dei filtri dell'impianto.
01.03.05.I01 All’inizio di ogni
Intervento: Pulizia
stagione
Pulizia dell’interno vasca
SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
Di stabilità
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
01.03.01 Elettrovalvole
01.03.03 Rubinetti
Funzionalità d'uso
01.03.02
Irrigatori dinamici
01.03.02.R01
Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
Gli irrigatori devono essere in grado di garantire durante il funzionamento la portata e la
pressione richiesti dall'impianto.
01.03.02.C01 Controllo: Controllo generale Aggiornam ogni mese
ento
01.03.03.C01 Controllo: Verifica rubinetti Controllo a ogni 6 mesi
vista
01.03.03 Rubinetti
01.03.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi
I rubinetti devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
01.03.04.R01
Requisito: Isolamento elettrico
I programmatori devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza
perdere le proprie caratteristiche.
01.03.04.C02 Controllo: Verifica interruttori Ispezione a ogni mese
vista
01.03.04.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a ogni mese
vista
Pagina 3
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
impianto di irrigazione
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
01.03.01 Elettrovalvole
01.03.03 Rubinetti