Presidente: D'ISA CLAUDIO Relatore: MONTAGNI ANDREA Data Udienza: 18/05/2016
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
eittar5Wri2V 5 tJ T i g • N' sul ricorso proposto da:
LOVACOVIC FRANCO N. IL 11/03/1960
avverso la sentenza n. 1346/2014 TRIBUNALE di VENEZIA, del
11/02/2015
dato avviso alle parti;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA MONTAGNI; Ritenuto in fatto Lovacovic Franco, a mezzo del difensore, ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza del Tribunale di Venezia in data 11.02.2015, con la quale è stata affermata la penale responsabilità del prevenuto in ordine al reato di cui all'art. 116, comma 13, cod. strada, con condanna alla pena di € 4.000,00 di ammenda. Fatto commesso il 16.03.2010. La parte contesta l'affermazione di responsabilità penale. Considerato in diritto L'impugnazione che occupa impone le considerazioni che seguono.
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Osserva d'ufficio il Collegio, ai sensi dell'art. 129, comma 1, cod. proc. pen., che la contravvenzione di cui all'art. 116, comma 13, cod. strada, è stata trasformata in illecito amministrativo dall'art. 1, comma 1, d.lgs. 15.01.2016, n. 8, in vigore dal 6.02.2016, di talché la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio, perché il fatto non è previsto dalla legge come reato. E preme considerare che, ai sensi dell'art. 8 del citato decreto, la richiamata disposizione, che sancisce la depenalizzazione della fattispecie, si applica anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore della novella. In osservanza del disposto di cui all'art. 9, comma 1, d.Lgs. 8/2016, non viene disposta la trasmissione degli atti all'autorità amministrativa, giacché il reato risulta estinto per prescrizione anteriormente alla data di entrata in vigore del richiamato d.lgs. n. 8/2016. P.Q.M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Così deciso in Roma, in data 18 maggio 2016.