DEMOGRAFIA ED ECONOMIA
La situazione demografica europea alla fine del Seicento
Per quanto riguarda le questioni demografiche gli storici possono solo elaborare stime
approssimative sul cambiamento demografico tra il Cinquecento e il Settecento e, ritengono,
che verso la fine del Seicento l’Europa contasse circa 100 milioni di abitanti
Le trasformazioni dell’agricoltura
Nella seconda parte del seicento ci fu un aumento delle superfici coltivate, mentre nel
Settecento si diffusero le nuove culture originarie delle Americhe, come il mais e le patate.
La domanda crescente di beni alimentari fece sorgere la necessità di sfruttare i campi in
maniera intensiva, utilizzando metodi più razionali; in Inghilterra, per esempio, fu
sperimentata la rotazione pluriennale (divisione del campo in più aree) e grazie ad essa la
produzione aumentò. Sempre in Inghilterra vennero introdotti due nuovi strumenti di lavoro,
ovvero l’aratro metallico e la seminatrice meccanica.
Il secondo e il primo ceto godevano di diritti maggiori, o meglio dire di privilegi, infatti erano
esentati dal pagamento delle tasse (né dirette né indirette), potevano essere giudicati da
tribunali speciali e potevano accedere a impieghi riservati nella corte e nell’esercito, o nella
gerarchia ecclesiastica. Parte delle loro ricchezze derivano dal loro lavoro come funzionari
del re, mentre l’altra parte delle loro ricchezze deriva dai terreni che possiedono (da
ricchezza si genera altra ricchezza). Cambiare ceto era un evento assai eccezionale
● PARENTESI INGHILTERRA
L’inghilterra, pur essendo governata da un re, possedeva un parlamento, infatti era
una Monarchia Parlamentare (il re non poteva fare tutto ciò che voleva)
Quando Maria Teresa smise di regnare, suo figlio Giuseppe II (1765-1790) continuò il suo
lavoro e, riguardante la libertà religiosa, eliminò innanzitutto l’atto di tolleranza. Eliminò la
tortura, limitò la pena di morte, concesse la libertà di stampa e soppresse nel 1781 la servitù
della gleba.
Nel 1764 venne fondata la rivista “Il Caffè” che ospitò diversi dibattiti fra filosofi e letterati,
anche se verrà chiuso quando inizieranno a discutere di politica.
Fondamentale fu l’introduzione di un registro catastale che divenne il modello per tutti i
catasti all’interno dei confini asburgici. Furono inoltre introdotte misure tese a facilitare i
commerci, in primo luogo l’eliminazione dei dazi (tasse per bloccare prodotti che
escono/entrano nello stato) che limitavano la circolazione del grano.