Sei sulla pagina 1di 4

IL SOGGETTO

1. Concordanza numero e persona con il predicato verbale


2. L’argomento NON è introdotto da preposizione
3. Di solito occupa una posizione preverbale nella frase

→ Tra SOGG e V c’è una reciproca dipendenza

ES. Il cielo(SOGG) fu attraversato da un lampo. Le piante grasse(SOGG) temono il freddo

→ il soggetto può essere anche SOTTINTESO


ES. Finalmente ø ho capito (SOGG: io)

→ il soggetto è OBBLIGATORIO quando:


– Quando è accompagnato da avverbi focalizzanti (anche, pure, proprio, neanche, nemmeno, almeno)
– Quando si desidera mettere in rilievo il SOGG per particolari ragioni

ORTOGRAGIA

→ L'ACCENTO:
– GRAVE: nelle vocali aperte → è, cioè, caffè
– ACUTO: nelle vocali chiuse → perché, poiché, né l'uno né l'altro

→ DI' (con l'apostrofo) = imperativo

→ LA MAIUSCOLA:
– all'inizio di ogni frase
– iniziando un discorso diretto
– nomi propri di persona
– nomi di luoghi o monumenti (Dolomiti, Mar Rosso, il Louvre)
– nomi degli abitanti di una città, di uno Stato, per gruppi etnici (Veneziani, Masai)
– per i nomi di cariche o istituzioni (Presidente della Repubblica, Parlamento)
– per realtà astratte (il Tesoro, la Giustizia)
– per indicare secoli, eventi storici, sollenità religiose e civili (il Novecento, il Rinascimento)
– per i titoli di opere, giornali, riviste (la Divina Commedia, il Corriere della sera)
– per organizzazioni, società, partiti (Enel, Ministero dell'Interno, Croce Rossa)

→ LA PUNTEGGIATURA:
È usata per segnalare rapporti logici tra gli elementi, tra le frasi e tra i blocchi di testo più ampi

1. segmentativa = suddividono il testo, a seconda della posizione dei segni di interpunzione cambiano il
significato del testo ES. Luca, dice il professore, è indisciplinato – Luca dice: “il professore è
indisciplinato”
2. sintattica = segnano le relazioni tra le parti di una frase ES. La donna, essendosi accorta di aver
dimenticato la patente, ritornò a casa, entrò e si guardò attorno: la stanza era stata messa sottosopra
dai ladri.
3. espressiva = suggeriscono l’intonazione e attribuiscono uno specifico significato ES. Vieni
subito! - Vieni subito? - Vieni subito…

→ Punto fermo. NB: Se non c’è continuità tematica con il periodo che segue è necessario andare a capo
→ Punto e virgola. Rappresenta uno stacco logico all’interno di uno stesso periodo; si usa anche in un elenco

→ Virgolette (alti inglesi, virgolette basse a sergente, caporali) per riportare il discorso d’altri → possono
essere basse <<..>>; alte “...”; singole '…' (evidenziano la semantica di una parola o la categoria. Oppure si
riferiscono ad un uso particolare di una parola )
– aprire un discorso diretto (Maria disse: «Mi passi lo zucchero?»);
– riportare una citazione letterale (Coelho ha affermato: «A questo mondo nulla accade per caso»);
– delimitare un termine inteso in senso ironico o distaccato o una traduzione di un termine già in
lingua originale (Maria mi ha detto che siete “fidanzati” - Il verbo essere in inglese si traduce “to
be”);
– racchiudere il nome di riviste, quotidiani o il nome proprio di mezzi di trasporto, titoli di libri o
programmi (Ho acquistato “la Repubblica” - Il “Titanic” è partito nel 1912);
– mettere in rilievo voci dialettali o neologismi, termini gergali o stranieri non di uso quotidiano, anche
se spesso è possibile utilizzare il corsivo (Queste verdure si chiamano ‘friarielli’)

→ Puntini di sospensione. TRE • di solito si trovano all’interno della frase per indicare incertezza, • ma
anche a frase conclusa per far supporre altre conclusioni; • per indicare un elenco aperto; • per indicare un
espunto se racchiusi tra parentesi quadre […]
→ Asterisco. • UNO Davanti a frase ne indica l’agrammaticalità. • Tre asterischi *** omissione volontaria
del nome di una persona o di un luogo
→ A capo con rientro segna l’inizio di un capoverso, cioè una sequenza che si stacca dalla sequenza
precedente. • Il primo capoverso di un capitolo o di un capoverso non ha rientro
→ Due punti, introducono un discorso diretto, una citazione, si usano negli elenchi, possono sostituire delle
congiunzioni: • Causali (poiché, perché, dato che) Ho comprato un telefono nuovo: l’altro si era rotto •
Consecutive (tanto che) Ho fatto un compito eccellente: il professore mi ha fatto i complimenti •
Congiunzioni esplicative e congiuntive (cioè, ovvero, in altre parole, quindi)
→ La virgola:
– Separare gli elementi di un elenco (tranne l’ultimo che contiene la e): ES. Erano presenti Marta,
Ettore, Claudia e Giorgio.
– Separare il nome personale o l’appellativo, con cui ci si rivolge ad un’altra persona, dal discorso
successivo ES. Caro Lorenzo, ti invio infiniti auguri…
– Separare parole che senza virgola sono in una posizione ambigua ES. il cuoco dorme, in
cucina intanto il gatto…
– In una struttura marcata: ES. Lo vuoi, il caffè?; Il caffè, lo vuoi?
– Delimita le subordinate relative appositive/attributive ES. ho chiesto informazioni al vigile, che
era sulla porta, e sono andato allo sportello
– Separare principali dalle subordinate temporali, causali, concessive, condizionali e le frasi con il
verbo al gerundio al participio: ES. Appena giunta a Roma, Rosanna andò da Marta che, dopo essere
stata alcuni anni a Berlino, era ritornata a casa.
La e e la virgola
• Tra frasi coordinate con soggetti diversi: ES. Questa estate Lara ha letto molti romanzi di scrittori
italiani, e Franca ha giocato alla play station.
• Per evitare ambiguità Per Natale dovete a tutti dei regali: ES. a Marta, Luca, Matteo, e Sara a Marta,
Luca, Matteo e Sara (un unico regalo?)
• Quando la congiunzione e collega frasi diverse nel contenuto e nella forma: ES. ha rimproverato tutti, e
non mi sembra accettabile (il soggetto corrisponde alla prima frase nella sua interezza)

VERBI TRANSITIVI E VERBI INTRANSITIVI


→ VERBI TRANSITIVI: SOGG + COMPL. OGGETTO → ha sempre l'ausiliare AVERE
ES. Tu mangi (principale) un panino (compl. Oggetto)

→ per trasformare una frase da attiva a passiva il verbo deve essere transitivo
ES. Gli studenti (sogg.) non usano (v. transitivo) il dizionario d'italiano (c. oggetto) → Il dizionario (sogg.)
non è usato (verbo) dagli studenti (c. d'agente)
→ altre costruzioni PASSIVE:
– ESSERE: La nave è stata affondata
– VENIRE: La nave viene affondata
– ANDARE: la nave va affondata
→ il SI PASSIVANTE: SI + VERBO
ES. Si è preso un libro (si passivante) → Ho preso un libro (forma attiva)

→ VERBI INTRANSITIVI: NO COMPL. OGGETTO

→ ausiliare ESSERE: verbi di movimento che hanno una meta, una destinazione: andare, partire, uscire
→ verbi con il -SI: lavarSI, salutarSI
→ verbi di trasformazione (passare da uno stato as un altro): nascere, morire, esplodere, ingrassare
→ ausiliare AVERE: verbi di movimento, ma non hannp una domensione: nuotare passeggiare

ES. CORRERE
– intransitivo: ho corso per 3 ore
– transitivo: ho corso una corsa di 3 ore
– essere + direzione: sono corso via

→ ANDARE: Sono andato all'università → sogg. + compl. Indiretto

DISCORSO DIRETTO → INDIRETTO

→ Quando il verbo della frase reggente è al presente o al futuro non si fa nessun cambiamento nei tempi
quando si passa dal discorso diretto al discorso indiretto:
ES. Cinzia dice: "cammino per due ore" → Cinzia dice che cammina per due ore

→ I pronomi personali e i possessivi di prima e seconda persona diventano di terza persona:


– Io, tu> lui/egli; lei/ella (Luca disse. “io sono stanco”> lui era stanco)
– Noi, voi> loro (i ragazzi dissero: “siamo stanchi”> loro erano stanchi)
– Mio, tuo>suo (Anna disse:” mia madre…” > sua madre)
– Le forme verbali di prima e seconda persona diventano di terza persona

ES. Stefania dice a Cinzia: "io vorrei una gonna come la tua" → Stefania dice a Cinzia che lei vorrebbe una
gonna come la sua.

→ ALTRI CAMBIAMENTI:
Possono essere necessari altri cambiamenti per collocare le frasi nello spazio e nel tempo:
• questo → quello;
• qui → lì;
• ora → allora;
• oggi → quel giorno;
• ieri → il giorno prima;
• domani → il giorno dopo o l'indomani
• La settimana scorsa → la settimana prima/precedente

ES. Stefania disse: "domani voglio andare al cinema" -> Laura disse che il giorno dopo voleva andare al
cinema.

Potrebbero piacerti anche