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approfondimento: il bacio, F.

Hayez (le
tre versioni, il vero significato dietro al
gesto romantico)
“Aspasia vi appariva con la testa reclinata all’indietro, il busto un pò avvitato in una torsione dei fianchi, il pube sporto
all’infuori, la schiena angolata, i muscoli addominali tesi, la testa abbandonata tra le mani di Jacopo. La mani di Jacopo ad
agguantare, reggere, carezzare la testa di Aspasia, la sinistra dietro la nuca, la destra aperta a ventaglio sulla guancia
esposta. Le mani di Aspasia abbracciate a Jacopo, una sulla spalla sinistra, l’altra sulla scapola destra passata in silenzio
sotto l’ascella, tra le pieghe del mantello. Così li vide Francesco Hayez e subito nella sua testa abbozzò uno schizzo, buono
per dipingere una tela di piccole proporzioni quando, in un futuro più o meno prossimo, fosse venuto il momento di
suggellare malinconicamente nel ricordo, con una scena di conturbante sensualità la fine di un’epoca che era stata tanto
diversa dal sapore del presente.”

il Bacio di Francesco Hayez è ad oggi una delle opere più significative dell’età romantica e in
generale un’opera spesso ispiratrice e analizzata, ma non tutti sanno che proprio di questa esistono tre
versioni:

- la prima (1859) si trova a Brera, fu commissionata dal conte Visconti di Saliceto e aveva
come obiettivo quello di rappresentare un’ipotetica alleanza tra il regno di Sardegna e la
Francia; Il titolo con cui l’opera fu presentata era un po’ diverso da quello “accorciato” col
quale la conosciamo oggi: il dipinto fu infatti esposto come Il bacio. Episodio della
giovinezza. Costumi del secolo XIV.
- la seconda versione (1861) fu commissionata dalla famiglia Mylius e si distingue dalla prima
per la variazione cromatica dell’abito della ragazza, chiaro riferimento alla tanto agognata
Unità d’Italia;
- La terza versione, che si distingue dalle altre due per un velo sugli scalini, probabilmente ad
indicare i due tricolori alleati dopo Plombières con cavour e napoleone III (quello italiano, col
rosso della calzamaglia, il bianco del drappo e il verde del mantello, e quello francese con
l’azzurro dell’abito), la bifora in posizione più centrale, la mezza colonnina alle spalle dei
protagonisti), fu dipinta nel 1867 per essere mostrata all’Esposizione Universale di Parigi di
quell’anno. fu dipinta nel 1867 e probabilmente si tratta del dipinto a cui Hayez era più legato,
perché rimase di sua proprietà fino alla sua morte. Gli eredi dell’artista la vendettero alla
granduchessa Elena Romanova, nipote dello zar Alessandro III di Russia.
- esiste anche una quarta versione, meno ufficiale delle altre ma comunque realizzata dallo
stesso hayez, segnalata da Coradeschi nella sua opera l’opera completa di hayez, appartenuta
a una delle amanti di Hayez e che si è persa nel tempo.

tra le tre opere ci sono anche differenze di dettagli: nella terza opera la ragazza sembra concedersi
completamente al bacio, con gli occhi socchiusi e la testa più reclinata, mentre negli altri due vi è una
sorta di tensione nel collo-capo

perchè non è solo un bacio romantico quello rappresentato?


sebbene molti lo vedano come un grande simbolo di romanticismo, il bacio di Hayez nasce proprio in
un contesto storico burrascoso: sono gli anni della rivoluzione in Italia, e Francesco Hayez si fa carico
della rappresentazione storica nelle sue opere (spesso le sue opere sono portatrici di messaggi politici
nascosti). Si tratta di un dipinto politico e nato in quella fase della storia, successiva al Congresso di
Vienna, in cui l’Italia era divisa in tanti Stati ma che sperava di riunirsi al più presto. Questo è il
periodo in cui alcune società segrete, come la Carboneria e la Giovine Italia, tentano di raggiungere
l’Unità d’Italia grazie ad un’alleanza con la Francia, che porterà alla proclamazione nel Regno d’Italia
nel 1861.
Il Bacio nasce in questo contesto storico e, quando il conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto
commissiona a Francesco Hayez un dipinto che rappresentasse le speranze che i circoli patriottici
avevano nei confronti di un’alleanza con la Francia, l’artista dipinge due innamorati a raffigurare il
riflesso delle inquietudini risorgimentali. Questo è il bacio che rappresenta l’alleanza franco-italiana
contro l’Impero Asburgico, che spera di vincere ma che è anche consapevole che solo con l’abilità e la
discrezione sarà possibile raggiungere lo scopo di raggiungere l’Unità d’Italia.

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