Cavour ha a cuore le sorti del suo stato, e vuole che il suo stato sia uno
stato moderno, per cui comincerà una serie di azioni:
-Comincia una vera modernizzazione dello stato per aprire il suo stato
all’industrializzazione.
(Elimina i dazi doganali e sviluppa dei rapporti commerciali con altri
paesi europei, in particolare, Francia e Inghilterra, che diventeranno
partner commerciali)
-Si impegna a costruire e migliorare più infrastrutture (strade, ferrovie..)
per favorire la circolazione dei prodotti
(Ovviamente questi investimenti pesano sulle tasse del regno, che
arriverà a indebitarsi.
Questi interventi però sono investimenti intelligenti, poiché serviranno a
far sviluppare lo stato.)
Per poter far scoppiare questa guerra, Cavour provoca l’Austria, per farli agire
e comincia ad ammassare truppe lungo il confine del suo stato con il lombardo-
veneto.
Lo stato di Cavour, il Piemonte, era confinante con la Lombardia.
L’Austria è sempre più spazientita, poiché iniziano ad ammassarsi anche
volontari liberali arrivati da tutta Italia ,che hanno formato anche un piccolo
reggimento “i cacciatori delle alpi” guidati da Garibaldi.
Quindi come già successo nella prima guerra di indipendenza, questo episodio
preoccupa Napoleone III, il quale non vuole che questa diventi un pretesto per
farsi che il regno di Piemonte e Sardegna di espanda.
Nel momento in cui Cavour si calmerà, ritornerà come capo del governo.
Per diplomazia, ottiene il permesso della Francia per poter fare un
plebiscito(votazione) e annettere al territorio di Piemonte e Sardegna anche la
toscana e Emilia Romagna.