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Nell'Tran degli ayatollah che hanno vietato la musica, un bambino di sei anni
Sogna di passeggiare felice nell'orangerie di un castello tedesco in compagnia di
Johann Sebastian Bach. A sentirglielo ricordare, chiunque direbbe che è un
predestinato. E in effetti, quel bambino oggi ha trentasei anni, ha studiato al
conservatorio in Italia, vive in Germania e si chiama Ramin Bahrami. Ë cioè uno
dei più talentuosi pianisti sulla scena internazionale e tra i maggiori interpreti
contemporanei di Bach: le sue incisioni discografiche, dall'Arte della fugaalle
Variazioni Goldberg, hanno sorprendentemente scalato le classifiche mondiali dei
dischi più venduti.
In questo libro Bahrami per la prima volta si racconta e i suoi ricordi fluiscono
sciolti, a partire dall'infanzia, prima dorata e poi drammaticamente segnata dalle
vicissitudini famigliari legate alla salita al potere di Khomeini e alla guerra Iran-
Irag. In un paese in fiamme, Ramin bambino assiste sgomento all'arresto del
padre, e trema sotto le bombe e i razzi che cadono su Teheran. Ma ha un suo modo
per vincere la paura che gli attanaglia l'anima: suona. E suona Bach. Scopre cosi
che quella musica rappresenta per lui un'ancora di salvezza, uno scudo contro la
follia e l'orrore che lo circondano. Poi un giorno ascolta Glenn Gould eseguire la
Toccata della Sesta partita in mi minore del suo idolo. E una folgorazione, che farà
nascere in lui la volontà di dedicarsi anima e corpo alla musica di Bach fino a
di'ventarne il suo interprete più appassionato.
Seguono gli anni di lontananza dal suo paese e dalla famiglia, prima in ! alia e
poi in Germania, le ristrettezze economiche, la fatica dello studio, le ansie, lo
sconforto, la nostalgia. Ma anche gli incontri che gli danno gioia e serenità, come
quello con il suo amatissimo maestro Piero Rattalino, che assume ai suoi occhi
anche il ruolo di figura paterna, o con l'amico Hans Boehme, che diventerà il suo
mecenate. E con una lunga carrellata di musicisti di calibro, da Rosalyn Tureck ad
András Schiff, da Alexis Weissenberg a Riccardo Chailly, tutti fonte di ispirazione
e di insegnamenti, non soltanto musicali.
Oggi il maestro tiene concerti in tutto il mondo, e fra le sue più recenti
iniziative c'è quel World Bach-Fest, una maratona musicale dedicata al Kantor
svoltasi a Firenze nel marzo 2012, che tanto successo ha riscosso e non solo fra gli
appassionati di musica classica.
Bahrami confessa di sentirsi impegnato in quella che per lui è una vera
missione: far conoscere l'opera del grande compositore a un pubblico il più vasto
possibile, convinto com'è che la musica, e in particolare la musica bachiana, sia un
modo per costruire ponti invece di steccati, un mezzo capace di «rendere il mondo
un posto migliore per vivere».