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ANATOMIA

E
FISIOLOGIA
UMANA

Dott.F.AMATO
anatomìa

dal greco ”ἀνατομή” «sezione»


e ”ἀνατέμνω” «tagliare, sezionare»
è la scienza che studia la forma e la
struttura del corpo umano
fisiologìa
Dal greco "φύσις" (physis = funzione)
e "-λόγος" (-logos= studio);
è la scienza che studia il funzionamento
delle strutture viventi
Corpo umano
Il corpo umano è l'intera struttura fisica
dell‘organismo umano. Il corpo umano
consiste in una testa, un collo, un torso o
tronco, due arti superiori e due arti
inferiori. L'altezza media di un umano
adulto è di circa 1,77 metri. La taglia è
significativamente determinata dal sesso.
La tipologia (grasso, magro, alto, minuto
ecc.) e la composizione del corpo sono
influenzate da fattori sessuali e da fattori
post-nascita come la dieta e l‘esercizio
fisico, ma rimangono legati al patrimonio
genetico dell'individuo.
cellula
tessuto
organo
apparato
corpo
cellula

La cellula è l'unità morfofunzionale, cioè di forma e di funzione, degli


organismi viventi, la più piccola struttura ad essere classificabile
come vivente.
Strutture principali della cellula sono la membrana cellulare, il
citoplasma ed il nucleo
La membrana cellulare delimita la cellula e regola gli scambi con
l’ambiente extracellulare
Il citoplasma, contenuto all’interno della membrana cellulare, è
costituito da una matrice fluida (citosol) in cui sono dispersi molteplici
organuli (mitocondri, ribosomi, lisosomi, apparato di Golgi, ecc ..)
Il nucleo contiene gli acidi nucleici (DNA) e quindi il corredo genetico.
tessuto
si definisce tessuto un
insieme di cellule,
strutturalmente simili,
associate per funzione;
costituisce un livello
superiore di organizzazione
cellulare, deputato a
svolgere un ruolo
determinato.

epiteliale – connettivo –
muscolare –nervoso –
osseo – ecc..
organo

cavo pieno
organo
L'organo è un'unità costituita dall'associazione di
tessuti diversi che svolgono funzioni tra loro
integrate. Rappresenta una parte spazialmente
definita nel corpo, forma una unità di lavoro
specializzata e presenta rapporti, struttura e
funzioni caratteristiche.
Si distinguono organi che hanno al loro interno
uno spazio vuoto (organi cavi) ed organi che
hanno una struttura compatta (pieni).
Si distinguono organi presenti in entrambi i lati
del corpo (organi pari) ed organi presenti in una
sola unità (impari).
apparato
apparato

per apparato si intende un


raggruppamento di organi diversi
che collaborano ad una o più
funzioni complesse.
posizione
anatomica
La posizione anatomica è quella per
la quale il corpo è posizionato in
stazione eretta, con testa eretta e
gli occhi che guardano in avanti. Le
gambe sono leggermente divaricate
con i piedi paralleli e le punte
leggermente divaricate. Le braccia
pendono lungo i lati del corpo con le
palme delle mani rivolte in avanti in
modo che il pollice sia in posizione
laterale.
PIANI DI SESSIONE

Il piano sagittale mediano divide il corpo in direzione antero-posteriore


lungo il piano di simmetria bilaterale ed è perpendicolare al piano di
appoggio.
Il piano trasversale è uno degli infiniti piani orizzontali, perpendicolare al
piano sagittale e parallelo al piano d’appoggio.
Allo stesso modo il piano frontale o coronale è uno degli infiniti piani
perpendicolare al piano sagittale e al piano trasversale che divida il
corpo in due metà: anteriore e posteriore.
terminologia
terminologia

laterale - mediale
craniale - caudale
ventrale – dorsale
prossimale - distale
testa
collo

testa
tronco o torso
tronco o torso
TORACE ADDOME
parete anteriore parete anteriore
regione sternale epigastrio
regione sottoclaveare mesogastrio
regione mammaria ipogastrio
regione dell'ipocondrio dx e sn parete posteriore
parete posteriore regione lombare (dx e sn)
pareti laterali
regione vertebrale
regione del fianco (dx e sn)
regione sopraspinosa regione delle fosse iliache
regione soprascapolare
regione sottospinosa BACINO
regione scapolo-vertebrale regione pubica
regione sottoscapolare regione inguinale dx e sn
pareti laterali
regione ascellare
tronco o torso
tronco o torso

Cavità toracica
- muscolo diaframma
Cavità addominale
Cavità pelvica
occhio
occhio

L'occhio, o bulbo oculare, è l'organo di senso principale


dell'apparato visivo, che ha il compito di ricavare informazioni
sull'ambiente circostante attraverso la luce.
Vi si distinguono tre strati:
Tonaca esterna (fibrosa): formata dalla sclera e dalla cornea
Tonaca media (vascolare) detta anche uvea: è formata
dalla coroide, dal corpo ciliare e dal cristallino.
Tonaca interna (nervosa): la retina.
Le ghiandole lacrimali secernono la pellicola lacrimale che ha
funzione di difesa, lubrificazione e pulizia dell’occhio; un canale
mette in comunicazione l’occhio con il naso e consente il deflusso
delle lacrime quando vengono prodotte in eccesso ( ad es. con il
pianto)
vista L'occhio è l'organo di
senso della vista. L'occhio
umano raccoglie la luce che
gli proviene dall'ambiente,
ne regola l'intensità
attraverso
un diaframma (l'iride),
la focalizza attraverso un
sistema regolabile di lenti
(il cristallino) per formarne
un'immagine sulla retina e
trasforma questa immagine
in una serie di segnali
elettrici che attraverso
il nervo ottico vengono
inviati al cervello per
l'elaborazione e
l'interpretazione.
occhio
orecchio
orecchio

L'orecchio umano è anatomicamente suddivisibile in tre parti:

Orecchio esterno:
è composto dal padiglione auricolare e dal canale uditivo che termina
con la faccia laterale della membrana del timpano.

Orecchio medio:
è una cavità delimitata dalla faccia mediale del timpano; vi si trovano
gli ossicini dell’udito e vi è lo sbocco della tuba di Eustachio.

Orecchio interno:
è un insieme di strutture deputate all’udito (tratto iniziale del nervo
acustico) e all’equilibrio (coclea e canali semicircolari)
udito
I suoni sono per prima cosa raccolti dall’ambiente
esterno attraverso il padiglione
Le onde sonore sono incanalate dal padiglione
dentro il canale uditivo e arrivano al timpano.
Il timpano è una sottile membrana che vibra,
come un tamburo, in risposta ai suoni.
Le vibrazioni del timpano vengono trasmesse agli
ossicini; questi smorzano o amplificano i segnali e
li trasmettono, attraverso le strutture
dell’orecchio interno (coclea) al nervo acustico.
Le strutture dell’orecchio interno (coclea e canali
semicircolari) costituiscono l’apparato vestibolare
che regola l’equilibrio.
Le tube di Eustachio connettono l’orecchio con la
faringe e consentono di equilibrare la pressione
interna dell’orecchio con l’ambiente esterno.
gusto
I recettori del gusto sono le
gemme gustative presenti nelle
papille gustative della lingua,
nel palato molle, nella faringe,
nelle guance e nell'epiglottide.
Il gusto dipende dalla
percezione sinergica di cinque
gusti fondamentali: amaro,
aspro, dolce, salato ,
Le papille gustative, sono piccole
strutture neuroepiteliali situate
sulla superficie superiore
della lingua e nella parte
posteriore dell'orofaringe. I
diversi sapori determinano diversi
impulsi che attraverso il nervo
ipoglosso ed il nervo vago
arrivano al cervello.
olfatto
L'olfatto o odorato è il senso che rende
possibile la percezione della
concentrazione, della qualità e
dell'identità di molecole volatili e
di gas presenti nell'aria.
Le sostanze volatili e/o i gas entrano
nel naso disciolte nell’aria che
respiriamo e raggiungono l'epitelio
olfattivo, un sottile strato di cellule
collocato nella parte superiore della
cavità nasale; l’epitelio olfattivo
comprende dei chemorecettori che
trasmettono i segnali al cervello tramite
il nervo olfattivo.
tatto

Il tatto è il senso che ci consente di


rilevare con una straordinaria
precisione, la presenza di stimoli dovuti
al contatto della superficie cutanea con
oggetti esterni.
Organo del tatto è la pelle; in ogni
centimetro quadrato sono presenti circa
130 recettori tattili, suddivisi in 5
diverse tipologie, che danno le seguenti
sensazioni: freddo, caldo, contatto,
variazione di pressione e dolore
circolazione sanguigna
circolazione sanguigna
La circolazione che porta il sangue venoso dal cuore ai
polmoni si chiama circolazione polmonare o piccola
circolazione mentre quella che porta il sangue dal cuore a
tutto il corpo (miocardio incluso) è chiamata circolazione
sistemica oppure grande circolazione. La prima inizia nel
ventricolo destro, passa per il tronco polmonare,
raggiunge gli alveoli, scambia i gas e finisce la corsa
nell'atrio sinistro, attraverso le 4 vene polmonari. La
seconda inizia nel ventricolo sinistro, passa nell'aorta e
suoi rami e raggiunge tutto il corpo, scambia i gas e i
soluti e finisce la corsa nell'atrio destro, attraverso la
vena cava superiore e la vena cava inferiore. Gli organi
della circolazione sono : le vene che vanno dalla periferia
al cuore, le arterie che vanno dal cuore alla periferia e il
cuore che serve per pompare il sangue.
cuore
cuore
Il cuore è un organo cavo di natura muscolare, localizzato
nella cavità toracica in una zona centrale chiamata
mediastino. Le sue dimensioni sono simili a quelle del
pugno di un uomo; il suo peso, in un individuo adulto, si
aggira intorno ai 250-300 grammi.
Ha una forma grossolanamente conica ed il suo asse è
diretto in avanti e verso il basso, in questo modo il
ventricolo destro viene a trovarsi un po' più in avanti
rispetto a quello sinistro. Il cuore è rivestito
esteriormente da una membrana sierosa, chiamata
pericardio, che lo fissa inferiormente al centro frenico del
diaframma e lo avvolge, isolandolo e proteggendolo dagli
organi vicini.
cuore
Internamente il cuore è suddiviso in quattro cavità (o
camere) distinte, due superiori e due inferiori, chiamate,
rispettivamente, atri e ventricoli. Sulla faccia esterna si
possono riconoscere le arterie coronarie e le vene
cardiache che costituiscono un sistema in grado di
assicurare un apporto costante di ossigeno e nutrienti al
muscolo cardiaco. Internamente esistono due setti,
chiamati setto interatriale e setto interventricolare, che
dividono il cuore in due metà distinte. La loro funzione è
quella di impedire qualsiasi tipo di comunicazione tra i
due atri e tra i due ventricoli.
cuore
Tra gli atri ed i ventricoli esistono invece due valvole, a
destra la tricuspide e a sinistra la bicuspide o mitriale che
permettono il passaggio del sangue in un unica direzione
e cioè dagli atri ai ventricoli.
Rispettivamente dal ventricolo sinistro e dal ventricolo
destro si dipartono l'arteria aorta e l'arteria polmonare,
ed altre due valvole, aortica e polmonare regolano il
passaggio del sangue fra i ventricoli ed i suddetti vasi.
Nell'atrio destro sboccano la vena cava superiore, la vena
cava inferiore e il seno coronario, che porta il sangue
refluo dalle arterie coronarie. Nell'atrio sinistro
confluiscono, invece, le vene polmonari, che trasportano
il sangue ossigenato di ritorno dai polmoni.
La pressione arteriosa
La pressione arteriosa è la pressione che il sangue
esercita contro la parete delle arterie. La forza
pressoria dipende dalla quantità di flusso del
sangue pompato dal cuore, dalla forza di
contrazione del muscolo cardiaco e dalla resistenza
al flusso dei vasi. Quando il cuore si contrae
(sistole ventricolare) e spinge il sangue in circolo,
attraverso l’arteria aorta crea un’onda pressoria e
si misura la pressione sistolica o massima. Quando
il cuore è a riposo (diastole ventricolare), tra un
battito e l’altro, si misura la pressione diastolica o
minima. Quando ci si misura la pressione
arteriosa otteniamo due valori, ad esempio,
120/80 di cui 120 è il valore della pressione
sistolica o massima e 80 è il valore della pressione
diastolica o minima. La pressione arteriosa è
misurata in millimetri di mercurio (mmHg).
frequenza cardiaca
La frequenza cardiaca è il numero di
battiti del cuore al minuto (bpm). Insieme
alla temperatura corporea, la pressione
sanguigna e il ritmo respiratorio, è una
delle funzioni vitali. A riposo la frequenza
cardiaca di un essere umano adulto è di
circa 70 bpm nell'uomo e di circa 75 bpm
nelle donne, mentre nei neonati la
frequenza a riposo è di circa 100-180 bpm.
Viene misurata generalmente per mezzo
del polso arterioso, anche se in alcuni casi,
come per esempio in presenza
di aritmie questo metodo è inaccurato. Le
irregolarità del battito cardiaco (aritmie)
sono numerose. Se la frequenza cardiaca è
più alta della norma, si parla di tachicardia,
se più bassa di bradicardia
apparato respiratorio
polmoni
 Il polmone umano è un organo pari e asimmetrico, posizionato
dentro la gabbia toracica e protetto, quindi, dalle coste. Il
polmone ha grosso modo la forma di un cono e nella faccia
mediale presenta un'area infossata, l'ilo del polmone, attraverso
il quale penetrano nell'organo i bronchi, i vasi e i nervi; tra i due
polmoni si delimita uno spazio (mediastino) occupato dal cuore.
I polmoni sono divisi in lobi; i lobi sono due nel polmone sinistro
e tre in quello destro separati da scissure. Le scissure si
approfondano fino all'ilo e dividono completamente i lobi tra di
loro. Ogni polmone è rivestito da una membrana sierosa, la
pleura, formata da due foglietti: uno addossato al polmone
stesso e l'altro alla parete toracica. Nello spazio fra i due
foglietti, che contiene un velo di liquido, esiste una pressione
negativa che permette ai polmoni di espandersi durante
l'inspirazione. Nei polmoni avvengono gli scambi gassosi fra aria
e sangue e hanno quindi il ruolo di permettere l'ossigenazione
del sangue e l'espulsione dell'anidride carbonica.
polmoni
polmoni
Gli alveoli polmonari si presentano come piccole camere d'aria
di forma sferica.
L'elevata densità di questi alveoli determina l'aspetto spugnoso
del polmone; inoltre, aumenta sensibilmente la superficie di
scambio gassoso, che nel complesso può raggiungere i 150
metri quadrati pari ad un campo da tennis.
Ogni alveolo polmonare presenta un'elevata vascolarizzazione,
garantita da numerosissimi capillari. All'interno degli alveoli
polmonari, il sangue è separato dall'aria da una sottilissima
membrana. Il processo di scambio gassoso consiste
nell'arricchimento del sangue di ossigeno e nell'eliminazione di
anidride carbonica e vapore acqueo. In un soggetto a riposo, il
quantitativo di ossigeno scambiato tra l'aria alveolare ed il
sangue si aggira attorno ai 250-300 ml al minuto, mentre il
quantitativo di anidride carbonica diffusa dal sangue all'aria
alveolare è di circa 200-250 ml. Questi valori possono
aumentare di circa 20 volte durante un'attività sportiva
intensa.
ventilazione polmonare
L'inspirazione avviene per sollevamento delle costole e abbassamento
del diaframma; ciò porta a un'espansione della gabbia toracica alla
quale è collegata la pleura parietale. Anche i polmoni così sono costretti
ad espandersi con conseguente aumento di volume e quindi riduzione
della pressione interna. La pressione esterna dell’aria risulta perciò più
alta rispetto alla pressione interna del gas, pertanto l’aria si sposta
dall’esterno verso l’interno secondo gradiente di pressione.
L'espulsione dell'aria, e cioè l'espirazione, avviene in gran parte
passivamente per distensione verso l'alto del diaframma e inclinazione
delle costole con conseguente riduzione della cavità toracica e quindi
dei sacchi polmonari che seguono sempre la pleura parietale. La
diminuzione di volume polmonare crea un aumento della pressione
interna gassosa con conseguente espulsione dell’aria. Il movimento
delle costole dipende dai muscoli intercostali.
apparato digerente
apparato digerente
 L’apparato digerente è un complesso e articolato sistema
di organi che ha lo scopo di permettere l’introduzione, la scissione
in elementi più semplici e infine l’assorbimento dei cibi.
 Si tratta di un processo chimico sofisticato che necessita della
simultanea attivazione di una serie di reazioni biologiche che si
innescano in modo automatico. L’anatomia del nostro sistema
digestivo include quindi il cosiddetto tubo digerente, cui si
associano altri organi interni situati nell’addome che concorrono al
processo della digestione. Il tubo digerente inizia dalla bocca –
che costituisce il canale d’ingresso che permette ai cibi di arrivare
all’interno del corpo – cui segue la faringe. Questo è un condotto
muscolare – lungo 15 cm e ricoperto di tessuto mucoso - che
collega le parti posteriori di bocca e naso all’esofago. L’esofago, è
lungo circa 25 cm nell’adulto e convoglia il cibo direttamente
nello stomaco, da cui è separato attraverso una valvola
detta cardias.
apparato digerente
 Lo stomaco è un organo cavo, impari, asimmetrico, a forma
di sacco. Dallo stomaco il residuo di cibo passa
al duodeno, la prima parte dell’intestino tenue.
L’intestino è un condotto lungo circa otto metri, disposto
in anse ripiegate, che comincia con il piloro (la valvola che
lo separa dallo stomaco), e si conclude con il retto e
l’orifizio anale.
 L’intestino è diviso in due parti principali: intestino tenue e
intestino crasso. Il primo, a sua volta, è suddiviso in: duodeno,
digiuno, ileo; il secondo, invece, si divide in cieco (che si conclude
con l’appendice), colon, sigma e retto. Accanto agli organi del
tubo digerente ci sono altri tre organi ghiandolari che svolgono
alcune importanti funzioni metaboliche, ovvero il fegato, la
cistifellea e il pancreas.
apparato digerente
 Il fegato si trova nella parte superiore destra della cavità
addominale, ha una forma triangolare e una lunghezza di
circa 20 cm per 15-18 di spessore. In questa ghiandola si
svolgono gran parte dei processi metabolici e viene
prodotta la bile (un liquido denso che serve a sua volta per
scomporre i grassi), e di smaltire le tossine.
 La bile prodotta dal fegato si riversa nella colecisti, un
piccolo organo a forma di sacchetto collegato al duodeno
tramite un canale chiamato coledoco.
 Il pancreas è una ghiandola, piatta e dalla forma allungata
posta dietro lo stomaco. Ta i suoi compiti c’è quello di
produrre insulina e glucagone, due ormoni preposti alla
regolazione dei livelli di zuccheri nel sangue, e il succo
pancreatico, che viene rilasciato nel duodeno attraverso il
dotto pancreatico, e che ha lo scopo di completare la
scomposizione dei cibi.
Digestione (1)
La digestione inizia nella bocca dove il cibo ingerito viene inumidito,
viene portato alla temperatura ottimale per la digestione ed è
frammentato meccanicamente dai denti, tra cui gli incisivi che lo
tagliano, i canini che lo strappano, i premolari e i molari che lo
triturano; è in parte demolito chimicamente dalla saliva; di questa
ne viene prodotta circa un litro e mezzo ogni giorno dalle ghiandole
salivari.
Il cibo, impregnato di saliva e impastato con i movimenti della
mandibola e della lingua, forma il bolo, che viene spinto
nella faringe e poi nell’esofago. Nell'esofago il cibo si muove spinto
da contrazioni peristaltiche che avanzano come onde, restringendo il
passaggio al di sopra del bolo e allargandolo al disotto. Esse ci
permettono di inghiottire e far avanzare il cibo nell'esofago anche se
ci troviamo a testa in giù.
Digestione (2)
La parete più interna dello stomaco, la mucosa, produce, a ogni pasto,
circa 500 ml di succo gastrico, composto da pepsinogeno e altri enzimi,
muco e acido cloridrico. A causa della presenza di un acido forte nella
composizione del succo gastrico, come l'HCl, il pH dello stomaco è
compresa tra 1-2. L'acido cloridrico (HCl) dissolve la sostanza cementante
posta tra le cellule del cibo e uccide i batteri. La mucosa dello stomaco è
rivestita da una patina di muco che ha la funzione di proteggere le cellule
dai succhi digestivi, ovvero di impedire l'autodigestione. Alcune sostanze
come l'acqua, alcune vitamine, l'aspirina, il glucosio e l'alcool, possono
essere direttamente assorbite nello stomaco. Il contenuto dello stomaco,
passa, attraverso lo sfintere chiamato piloro, nell'intestino tenue.
Nel duodeno confluiscono la bile ed il succo pancreatico. La bile per
azione dei sali biliari emulsiona i grassi. Il succo pancreatico, prodotto
dal pancreas esocrino, contiene bicarbonato di sodio che tampona
l’acidità e contiene molti enzimi che servono alla digestione dei lipidi
(lipasi) e degli zuccheri (amilasi).
Assorbimento (1)

L'assorbimento, è il passaggio nel sangue, attraverso le pareti intestinali,


delle sostanze ottenute dalla digestione degli alimenti.
Gran parte dell'assorbimento ha luogo attraverso le pareti del digiuno e
dell'ileo. Per aumentare la superficie di assorbimento, le pareti
dell'intestino tenue sono tutte sollevate in pieghe o pliche a loro volta
ricoperte da migliaia di sottili estroflessioni a forma di dito, i villi. Ogni
villo è lungo circa 1 mm e ce ne sono circa 3000 per ogni centimetro
quadrato. La superficie di ogni villo è ulteriormente aumentata perché le
cellule che lo formano hanno la loro stessa membrana sollevata in
migliaia di microvilli. Questo meccanismo è utile per garantire
una maggiore superficie di assorbimento, Le molecole passano attraverso
la membrana dei microvilli. Ogni villo è percorso all'interno da una rete di
capillari in cui scorre il sangue e qui, nel sangue, si riversano il glucosio,
gli amminoacidi, i sali e le vitamine. I capillari intestinali convergono
infine in un vaso sanguigno, la vena porta, che entra nel fegato.
Assorbimento (2)
Il contenuto intestinale, dopo l'assorbimento nell'intestino tenue,
prosegue il suo cammino nell'intestino crasso. Il primo tratto, a forma di
sacca, è detto cieco e porta un'estroflessione vermiforme, l'appendice,
che nell'uomo ha un ruolo secondario in quanto contribuisce in piccola
parte alle difese immunitarie. La sua infezione è detta appendicite.
Nell'intestino crasso le ghiandole della mucosa producono solo muco e
non enzimi. Anche se la parete è lubrificata dal muco, il tempo di transito
dei materiali intestinali è piuttosto lungo, dalle 2 alle 6-7 ore.
Nell’intestino crasso avviene il riassorbimento dell'acqua e dei sali
minerali, e l'eliminazione con le feci del cibo non digerito. Il
riassorbimento dell'acqua è importante perché ogni giorno vengono
riversati nel tubo digerente sotto forma di succhi digestivi ben 7 litri di
liquidi. Se il materiale digerito si muove troppo velocemente lungo il
colon, si ha un riassorbimento insufficiente di acqua che provoca diarrea e
disidratazione; al contrario, se il movimento è troppo lento o se si è
disidratati, l'acqua viene riassorbita in quantità eccessiva,
causando stitichezza.
apparato urinario
apparato urinario
Il rene è un organo pari e simmetrico; i reni sono posizionati ai lati
della colonna vertebrale, tra l'undicesima vertebra toracica e la
seconda- terza lombare. Il rene destro si trova sotto il fegato, il
sinistro sotto la milza (le due aree in cui si trovano sono note come
"fosse lombari"). Lunghi circa 12 centimetri, sono caratterizzati da
una forma che ricorda quella di un fagiolo; il loro peso si aggira
intorno ai 110-130 grammi ciascuno.
L'uretere è il condotto che consente all'urina di passare dai reni alla
vescica urinaria. I due ureteri sono disposti ai lati della colonna
vertebrale, verticalmente. Internamente sono rivestiti da una parete
mucosa che entra in contatto con l'urina; questa parete è, a sua
volta, ricoperta da una tonaca muscolare che, contraendosi, provoca
l'espulsione dell'urina nella vescica. Ogni uretere presenta nella sua
estremità inferiore, nell'area di sbocco nella parete della vescica, un
meccanismo valvolare che permette all'urina di riversarsi nella
vescica ma che le impedisce il percorso inverso, evitando che
refluisca verso i reni.
apparato urinario
La vescica urinaria è un organo cavo, impari e mediano. Raccoglie
l’urina portata dagli ureteri e, contraendosi, espelle l'urina attraverso
l'uretra. La vescica è collocata nella donna davanti all’utero mentre
nel maschio è collocata al di sopra della prostata e anteriormente al
retto.

L'uretra è il canale che mette in comunicazione la vescica con l'orifizio


(meato) uretrale. È caratterizzata da funzioni e morfologie diverse nei
due sessi: se, infatti, nella donna la sua unica funzionalità è quella di
permettere l'espulsione dell'urina al di fuori
dell'organismo, nell'uomo è invece deputata, oltre che al trasporto
dell'urina verso l'esterno del corpo, anche al trasporto dello sperma.
Il diametro medio di questo condotto è di circa 10 millimetri sia
nell'uomo sia nella donna; la lunghezza, invece, varia in maniera
significativa nei due sessi.
apparato urinario
apparato urinario
 L'unità funzionale del rene è il nefrone, costituito
dal corpuscolo di Malpighi a sua volta composto dal
glomerulo renale, dalla capsula di Bowman e dal tubulo
renale. Il sangue, tramite l'arteriola afferente, arriva nel
glomerulo dove, a causa della pressione determinata dalla
presenza di un'arteriola efferente di diametro molto minore,
attraversa un filtro detto membrana basale. Al termine di
questo processo si ottiene l'ultrafiltrato glomerulare (160-
180 litri/die), che deve però essere ulteriormente filtrato
prima di diventare urina (1.5 litri/die). Passa così nel tubulo
renale, formato da un tubulo contorto prossimale, dall'ansa
di Henle, da un tubulo contorto distale e dal dotto
collettore. In questo percorso, dall'ultrafiltrato vengono
riassorbiti acqua e ioni sodio, fino ad ottenere l'urina.
apparato urinario: minzione
apparato urinario: minzione
Lo svuotamento vescicale è dovuto alla contrazione del muscolo
detrusore, coordinato con il rilasciamento di due strutture sfinteriali:
lo sfintere interno (involontario) e lo sfintere esterno (volontario).
La minzione è essenzialmente un atto riflesso, in cui lo stimolo
scatenante è rappresentato dalla distensione della vescica oltre certi
limiti in seguito all'aumento del contenuto urinario. In condizioni normali
la muscolatura della parete vescicale si contrae quando il volume urinario
è di circa 300 mL: in tali circostanze la minzione può essere
volontariamente impedita dall'intervento cosciente della corteccia
cerebrale; grazie a questo meccanismo è possibile trattenere
volontariamente l'urina in vescica fino a volumi urinari dell'ordine di 700-
800 mL. Al di sopra di questi valori il riflesso della minzione diventa
incoercibile e lo svuotamento della vescica avviene automaticamente,
senza possibilità di controllo volontario
app. genitale femminile
app. genitale femminile
La vulva appare come un rilievo impari mediano, di forma piriforme,
che inizia a livello della parte superiore della sinfisi pubica e si
estende verso il basso lungo le branche ischio-pubiche, terminando a
circa 1 centimetro dall'apertura anale.
Questo rilievo, formato da un cuscinetto di cute spessa, prende il
nome di monte di Venere, il quale continua in basso con due pliche
cutanee pari e simmetriche dette grandi labbra. Il monte di Venere e
le grandi labbra sono ricoperte da uno sviluppato apparato pilifero.
Al di sotto si trovano altre due pliche cutanee interne, pari ma non
sempre simmetriche e prive di apparato pilifero, più sottili,
dette piccole labbra, che si congiungono in alto in una formazione a
piccolo tubercolo sporgente che è la parte ispezionabile degli organi
erettili femminili, ossia corpo e glande del clitoride. Le piccole labbra
sono sempre nascoste all'interno delle grandi labbra prima della
pubertà. Dopo lo sviluppo sessuale possono restare non visibili ma
più spesso sporgono, a volte notevolmente
app. genitale femminile
La vagina è un organo cavo, impari e mediano; è il canale antistante
l'utero e, nel rapporto sessuale, è l'organo che accoglie il pene.
L'utero è un organo impari, cavo, muscolare. Ha la forma di una
pera rovesciata. L'utero è diviso in tre parti: corpo,istmo e collo.
L'utero è formato da tre tessuti diversi: perimetrio, miometrio ed
endometrio.
Le tube di Falloppio , chiamate anche salpingi, sono due organi
tubolari pari e simmetrici che collegano l'ovaio alla cavità uterina.
Le ovaie sono organi pari, piccoli, situati sulle pareti laterali della
piccola pelvi. Le ovaie sono formate da follicoli ovarici che liberano le
cellule uovo mature: queste discendono nelle tube dove se sono
presenti spermatozoi attivi avviene la fecondazione.
mestruazioni
Il termine "mestruazione" deriva dal
latino «menstruatio» ("una volta al
mese") e rappresenta il risultato finale
del ciclo mestruale.
Il ciclo mestruale dura mediamente
ventotto giorni, dall'inizio della
mestruazione all'inizio della
mestruazione successiva.
Durante questo periodo avvengono
modificazioni a carico dell'endometrio
che passa da una fase proliferativa ad
una fase secretiva.
La prima fase rigenera lo strato
superficiale di endometrio che si era
sfaldato con la mestruazione
precedente; la seconda è necessaria
per creare un ambiente ottimale per
l'impianto della blastocisti, qualora
fosse avvenuta la fecondazione.
app. genitale maschile
app. genitale maschile
 Il testicolo è un organo pari di forma ellissoidale che
rappresenta la gonade maschile; misura 4–5 cm in
lunghezza, 2,5 cm in larghezza e 3 cm nel suo diametro
anteroposteriore e pesa solitamente sui 10,5-14 grammi. Il
testicolo di sinistra si trova solitamente più in basso del
testicolo di destra ed entrambi sono separati da un setto
chiamato setto scrotale.
 I testicoli sono situati nella borsa scrotale, sotto il pene.
Ciascun testicolo risulta mobile e la sua posizione dipende
dal rilasciamento e dalla contrazione del muscolo
cremastere e della parete della borsa scrotale. I testicoli
sono responsabili della produzione di parte del liquido
seminale e del testosterone.
app. genitale maschile
- L'epididimo è situato postero-lateralmente a ciascun
testicolo. Strutturalmente si compone di una testa voluminosa,
un corpo e una coda, che si continua con il dotto deferente. È
formato da un singolo condotto che origina dai condotti
efferenti della rete testis, lungo circa sei metri ed
estremamente spiralizzato, mantenuto nella sua forma da
connettivo fibroso. Qui avviene la maturazione definitiva degli
spermatozoi.
- Il dotto deferente è lungo circa 30 cm, ha una forma
cilindrica e una consistenza dura; origina dalla coda
dell'epididimo e riceve, in corrispondenza della faccia
posteriore della vescica, il dotto escretore della vescicola
seminale. L'ultima porzione del dotto deferente è dilatata ed è
definita ampolla deferenziale.
app. genitale maschile
- Le vescicole seminali sono situate tra il retto e la vescica. Il polo
superiore è a fondo cieco, mentre quello inferiore si unisce al
dotto deferente a formare il dotto eiaculatore, che a sua volta
percorrerà il parenchima della prostata per aprirsi nell'uretra.
Sono responsabili della produzione di circa l'85% del liquido
seminale.
- La prostata è un organo ghiandolare posto inferiormente alla
vescica e all'orifizio uretrale interno e circonda la prima porzione
dell'uretra, definita pertanto uretra prostatica. Ha la forma, le
dimensioni e la consistenza di una castagna. È avvolta da una
densa capsula fibrosa, mentre strutturalmente il parenchima
prostatico è costituito da un insieme di ghiandole tubuloalveolari,
circondate da un tessuto fibroso contenente cellule muscolari lisce
che si contraggono al momento dell'eiaculazione. La prostata
produce e secerne un liquido poco viscoso, alcalino e lattescente
che serve a stimolare la motilità degli spermatozoi. È
responsabile della produzione di circa il 15% del liquido seminale.
app. genitale maschile
- Il pene è l'organo maschile deputato alla copulazione. È una
struttura breve, pendula, sospesa dinnanzi all'arcata pubica. È
formato da tre masse cilindriche di tessuto cavernoso erettile
tenute insieme da connettivo fibroso e avvolte da cute: le due
strutture laterali sono dette corpi cavernosi del pene; la terza
struttura, denominata corpo spongioso dell'uretra , costituisce la
porzione ventrale dell'organo e avvolge il tratto penieno
dell'uretra.
Il termine cavernoso serve a indicare la notevole quantità di spazi
venosi (caverne) presenti in tali strutture che possono riempirsi di
sangue durante l'eccitazione sessuale per permettere il fenomeno
dell'erezione.
La porzione terminale del pene, detta glande, è formata
interamente dal corpo spongioso dell'uretra, ricoprendo dall'alto
le estremità distali dei corpi cavernosi del pene. Verso l'apice del
glande è visibile il meato uretrale esterno, Il rivestimento cutaneo
del pene è alquanto lasso e costituisce una piega, il prepuzio, che
ricopre quasi completamente il glande.
erezione del pene

Il meccanismo dell’erezione è legato alla particolare vascolarizzazione del


pene ed è regolato dal flusso del sangue nei corpi cavernosi. In condizioni di
flaccidità il sangue affluisce al pene attraverso le arterie e defluisce, in pari
misura, attraverso le vene. Nell’erezione questa situazione di equilibrio viene
alterata mediante un aumento dell’afflusso di sangue al pene e una
contemporanea riduzione del deflusso venoso. È una sorta di meccanismo
elettroidraulico: in seguito ad una stimolazione erogena (visiva, tattile, o
anche immaginaria) vengono attivate alcune aree cerebrali, che attraverso
fibre nervose del midollo spinale stimolano le strutture vascolari del pene. Il
risultato è una vasodilatazione con iperafflusso di sangue al pene e
conseguente ingrossamento e stato di rigidità, che viene mantenuto fino al
momento dell’eiaculazione.

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