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DIRITTO PRIVATO
Docente: Alessandro Martini
a) L’adempimento in generale
I modi di estinzione dell’obbligazione sono quei fatti giuridici per effetto dei quali
l’obbligazione cessa di esistere.
L’adempimento è l’esatta esecuzione della prestazione dovuta che estingue sia l’obbligo
del debitore che il diritto del creditore.
L’adempimento:
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- deve essere esatto: non vi può essere difformità tra oggetto dell’obbligazione e
oggetto della concreta prestazione e il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione
diversa da quella dovuta, anche se di valore maggiore;
- integrale: il creditore può rifiutare l’adempimento parziale anche se la prestazione è
divisibile, salvo diversa disposizione di legge o usi (art. 1181 c.c.);
- eseguito dal debitore con la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1176 c.c.):
il debitore deve curare con l’attenzione, la prudenza e la perizia dell’uomo medio sia i
preparativi all’adempimento sia la conformità del risultato da procurare al creditore rispetto al
contenuto dell’obbligo assunto.
- il creditore: il debitore si libera se paga in buona fede a colui che, in base a circostanze
univoche, appariva creditore: creditore apparente (art. 1189, 1° comma, c.c.).
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il debitore previa dichiarazione al creditore, ha diritto di eseguire il pagamento
al proprio domicilio (art. 1182. 3° comma, c.c.);
- negli altri casi l’obbligazione deve essere adempiuta al domicilio che il
debitore ha al tempo della scadenza (obbligazione querable) (art. 1182, 4°
comma, c.c.).
Se una persona ha più debiti della stessa specie (es. denaro) verso la stessa persona, e fa
un pagamento che non comprende la totalità dei debiti, può avere importanza stabilire quale
tra i vari debiti viene estinto; es. perché il tasso degli interessi può essere diverso.
Ciò avviene mediante l’imputazione di pagamento: ossia riferimento della prestazione al
debito da estinguere tra più debiti di eguale natura del debitore verso il creditore (art. 1193 ss
c.c.).
In ragione della sua fonte l’imputazione si distingue in
- imputazione volontaria: è quella che ha fonte nell’atto di una delle parti del rapporto
obbligatorio che scegli di destinare la prestazione all’estinzione di uno o dell’altro rapporto
giuridico;
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- imputazione legale: in mancanza di imputazione volontaria trovano applicazione i
criteri di imputazione previsti dalla legge:
- il debitore non può imputare il pagamento al capitale, piuttosto che agli interessi e alle
spese, senza il consenso del creditore (art. 1194, c.c.).
- Il pagamento fatto in conto di capitale e d'interessi deve essere imputato prima agli
interessi (art. 1194 c.c.);
- ai debiti scaduti;
- tra più debiti egualmente garantiti a quello più oneroso per il debitore;
L'obbligazione può essere adempiuta da un terzo, anche contro la volontà del creditore, se
questi non ha interesse a che il debitore esegua personalmente la prestazione.
Tuttavia il creditore può rifiutare l'adempimento offertogli dal terzo, se il debitore gli ha
manifestato la sua opposizione (art. 1180 c.c.).
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- può essere rifiutato dal creditore se abbia interesse all’esecuzione personale da parte
del debitore; e se il debitore gli abbia manifestato la sua opposizione.
Il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da quella dovuta, anche se
di valore uguale o maggiore.
La datio in solutum è:
- avente ad oggetto, con il consenso delle parti, una prestazione sostitutiva diversa da
quella originaria sostituita;
Il pagamento quindi dà luogo alla sostituzione del creditore con altra persona
(surrogazione) e dà luogo ad una successione nel lato attivo del rapporto obbligatorio
(v. lezione 17°).
- per volontà del creditore (art. 1201 c.c.): è la surrogazione che il creditore dispone in
favore del terzo da cui ha ricevuto il pagamento, mediante atto espresso e contemporaneo al
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pagamento; tale surrogazione si verifica nel caso di adempimento del terzo: chi paga il debito
altrui può essere surrogato dal creditore nei diritti che costui ha verso il debitore;
- per volontà del debitore (art. 1202 c.c.) il debitore, che prende a mutuo una somma di
danaro o altra cosa fungibile al fine di pagare il debito, può surrogare il mutuante nei diritti del
creditore, anche senza il consenso di questo. La surrogazione ha effetto quando concorrono le
seguenti condizioni:
La surrogazione per volontà del debitore risulta, quindi, da due atti collegati: il mutuo e il
pagamento;
- per legge (art. 1203 c.c. ) (surrogazione legale): è la surrogazione che avviene
automaticamente nei casi previsti dalla legge e cioè:
- a vantaggio di chi, essendo creditore, ancorché chirografario, paga un altro creditore che
ha diritto di essergli preferito in ragione dei suoi privilegi, del suo pegno o delle sue ipoteche;
- a vantaggio di colui che, essendo tenuto con altri o per altri al pagamento del debito
aveva interesse di soddisfarlo;
- a vantaggio dell'erede con beneficio d'inventario, che paga con danaro proprio i debiti
ereditari;
Può però accadere che il creditore non riceva la prestazione del debitore, impedendo così la
liberazione del debitore stesso; es.: il creditore contesta l’entità della prestazione e non
l’accetta, oppure dimentica di presentarsi per accettare la prestazione del debitore.
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Queste situazioni possono dare origine alla mora del creditore (mora credendi o mora
accipiendi) quando il creditore, senza legittimo motivo, rifiuti di ricevere il pagamento offertogli
dal debitore secondo i modi previsti dalla legge oppure non compie gli atti necessari affinché il
debitore possa adempiere l’obbligazione (art. 1206 c.c.).
- non dipende dal debitore, ma dal fatto del creditore; pertanto è necessario che il debitore
faccia una offerta della prestazione in modo solenne, ossia con i requisiti formali previsti
dalla legge.
La mora credendi:
- produce effetti dal momento in cui l’offerta reale o per intimidazione sia accettata o
convalidata dal giudice con sentenza passata in giudicato (art. 1207, 3° comma, c.c.);
- il rischio che la prestazione divenga impossibile per causa non imputabile al debitore è
a carico del creditore.
Per poter conseguire questo ulteriore effetto il debitore dovrà liberarsi coattivamente
dall’obbligazione e ciò può avvenire mediante:
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- deposito liberatorio: se l’oggetto è consegna di beni mobili; il debitore consegna il bene
dovuto ad un terzo che si obbliga a custodirlo e a consegnarlo al creditore; eseguito il
deposito, quando questo è accettato dal creditore o è dichiarato valido con sentenza passata in
giudicato, il debitore non può più ritirarlo ed è liberato dalla sua obbligazione (art. 1210 c.c.);