patti, delle promesse, dei giuramenti, della resistenza, della sofferenza, della sopportazione, della forza
d’animo, della lealtà. Allineamento: legale buono.
Ammaliamento, Inganno: dea della mente, del potere, dell’intelligenza, della parola, della poesia, della
letteratura, delle lingue.
Divinazione, Conoscenza: Dio dell’Eterno Ritorno, della ciclicità, del tempo passato, presente, futuro, della
nostalgia, della progettazione, della matematica, della memoria, della conoscenza, della sapienza, della
saggezza, dell’ineluttabilità, della rassegnazione, della filosofia, della pazienza, dell’attesa. Tempus è il dio
eterno e il dio dell’eternità. Amico di Nekros, Tempus non si scandalizza davanti a nulla e spesso la sua
risata fragorosa scuote la casa degli dei. Tempus non drammatizza, non è avvezzo alla disperazione, è allo
stesso tempo ottimista e realista. Tempus sa e conosce tutto, quel che è e quel che sarà e conosce i modi in
cui le cose possono o non possono avvenire. Proprio per questo Tempus sa che le azioni possono portare
conseguenze diverse e che il futuro è in continuo cambiamento. Tempus è molto saggio e raramente
interviene nelle faccende degli uomini o si immischia di politica. Pur non essendo un dio moralista Tempus
ama le cose che crescono e che divengono nel tempo, non ama la distruzione e la dimenticanza, anche se le
accetta come parte della realtà. Tempus è il dio più antico, il primo degli dei, che tutto ha visto e tutto
vedrà, quando gli uomini saranno e persino quando non saranno più. Tempus è il padre di tutti gli dei,
anche se questi sembrano non ricordarlo fino in fondo e non trattare il loro padre come tale. Fu Tempus a
chiedere al proprio figlio Nekros, il secondo nato dopo Proserpina, di creare le razze viventi dopo che sua
figlia aveva creato la terra, i mari e i venti.
Evocazione, Tempesta: dea della Terra, del creato, dello spazio, dei territori, dei venti, dei mari, delle terre,
dell’agricoltura, della pesca, della caccia, degli schiavi. Proserpina è la sposa di Nekros, dal quale è
dipendente poiché senza di lui ella non sarebbe fertile. Ella lo ricerca continuamente per chiedere a lui il
suo seme e perché le sue terre e i suoi mari vengano popolati. Proserpina ama vedere le sue terre popolate
di persone e piene di vegetazione e odia chiunque distrugga i suoi boschi, uccida le sue bestie e gli esseri
umani senza un motivo. Tuttavia sopporta il fatto che questo venga fatto in nime del marito poiché ella ne è
totalmente dipendente, anche se di nascosto, a volte, cerca di salvare le creature dalle sue grinfie.
Allineamento: neutrale neutrale.
Illusione, Inganno: dea femminile. Irene è la Luna, dea dell’apparenza, della bellezza, dell’illusione, dell’arte,
ma anche dei ladri, dei prestigiatori, dei trucchi, dell’amore, dei desideri, dei sogni, della notte, delle stelle,
della seduzione sessuale, della moda, dei gioielli, della creatività. Quando nacque, prima dei figli di Tempus,
la più bella di tutti, ella era la notte. Ma tutto era buio e ella dovette aspettare la nascita di Kratos, la luce,
per farlo innamorare di lei e creare la luna, una luce finta che illumina la notte, con la quale creare i sogni
degli uomini e delle creature. Irene è la sposa di Kratos dal quale ella dipende poiché è lui a darle per amore
parte della sua luce per illuminare la notte. Si dice che ogni volta che Irene si dona a Kratos ella chiede a lui
in cambio una piccola parte della sua luce e con essa crea una stella, per illuminare ulteriormente la notte.
Si dice che quando una stella cadente si vede, Irene e Kratos hanno litigato e lui, per vendetta, ha distrutto
una delle stelle che le aveva donato e l’ha scagliata in terra. Tuttavia si dice anche che quando Irene è
arrabbiata con lui possa distruggere una stella, proprio perché essa è un suo dono ed ella sa che ciò lo
ferisce profondamente. Le stelle cadenti sono un brutto presagio, di guerre e di tradimenti e i popoli dei
regni le interpretano come segni che danno sfortuna. Si dice, tuttavia, che i diamanti siano frammenti di
stelle cadenti, come le altre pietre preziose. Infatti nel cielo si possono vedere stelle blu come zaffiri, verdi
come smeraldi, rosse come rubini. Poiché le stelle sono un dono d’amore anche queste pietre
rappresentano il miglior dono che un uomo possa fare a una donna. Quando gli esseri furono creati essi
non avevano un sesso. Fu Irene a chiedere a Nekros, il quale è segretamente innamorato di lei, di far sì che
tutte le creature avessero un uomo e una donna e che quest’ultima, fra i due, fosse la più bella. Nekros la
accontentò, ma quando lo ebbe fatto chiese a Irene di concedersi a lui per ricompensarlo. Irene rifiutò e per
vendicarsi Nekros fece sì che l’uomo, fra i due sessi, fosse il più forte. Allineamento: caotico buono.
Invocazione, Luce: dio del Sole, dell’energia, della magia, dio maschile, del giudizio, della legge e della
punizione, della verità, della bellezza maschile, della potenza, della forza. Allineamento: legale neutrale.
Kratos è il
Necromanzia, Vita: dio della morte, della vita, del sesso, del piacere sfrenato, del sangue, delle perversioni,
dei sacrifici umani, dell’ingordigia, della malvagità, dio dai due volti, della medicina, della sofferenza fisica,
del dolore, delle nascite, delle coppie, dei matrimoni, della procreazione, delle prostitute, delle mogli, dei
segreti, degli assassini, degli amanti, degli incesti, delle malattie. Nékros o Bìos è un dio caotico, dotato
dell’immenso potere di generare e rigenerare la vita negli esseri viventi. Il suo potere si estende a tutto ciò
che è vita, ma Egli può donarne anche ai corpi in cui la vita è finita, donandone una parvenza che è in realtà
direttamente generata dal suo potere malvagio, creativo, caotico. È un dio antichissimo e i suoi culti
venivano un tempo celebrati in totale libertà, in grotte, boschi o luoghi isolati dove i suoi adepti si univano
sessualmente senza alcun limite di tipo morale. I riti orgiastici finivano con sacrifici umani e atti di
cannibalismo poiché il dio ama che la vita che lui stesso dona gli venga restituita di tanto in tanto per
donare agli uomini la sua conoscenza e il suo potere. Bìos ha donato agli uomini l’arte medica e le arti della
guarigione e la società ha bisogno del suo potere. I suoi templi devono essere presenti al di fuori di ogni
città, di solito nei pressi del cimitero locale, luogo dove il dio è più soddisfatto e presente. Il dio continua a
pretendere dagli uomini sacrifici umani e riti orgiastici e le società devono provvedere a tali richieste se
vogliono godere dei benefici delle nascite e della cura. I chierici di Bìos sono sotto il controllo diretto dei
chierici dell’ordine di Kratos. Nelle comunità, di solito, vengono offerti molto spesso sacrifici di grandi
animali, ma una volta all’anno, almeno, vengono individuati due giovani perfetti, un maschio e una
femmina, i quali vengono fatti accoppiare, mangiare e che poi vengono sacrificati al dio sopra un altare di
pietra. Solo in questo modo una comunità può assicurarsi un buon numero di nascite, la vendetta di Nekros
può infatti rendere donne e uomini sterili e incapaci di procreare. Nekros presiede di solito anche ai
banchetti dei matrimoni, anche se non è esattamente il dio dei matrimoni, che sono giuramenti fatti davanti
a Kratos. Nella maggior parte dei matrimoni, infatti, tutti i partecipanti fanno dono del loro sangue a Nekros
per augurare fertilità alla coppia. Nekros ha due volti nelle rappresentazioni, quello di un neonato e quello
di un teschio. Non capita raramente che alcuni adepti del dio si liberino dal giogo di Kratos e vadano a
celebrare i loro riti alla maniera antica. Molti paladini vanno a caccia di queste comunità deviate, spesso
guidate da un negromante che effettua i vietatissimi esperimenti sulla non morte. Altri adepti di Nekros
possono vivere in solitaria e trafugare cadaveri nei cimiteri cittadini. Nekros è fratello di Tranadar, con cui
condivide la passione per il divertimento sfrenato. Spesso le donne di casa effettuano di nascosto piccoli
rituali donando il proprio sangue a Nekros o sacrificandogli piccoli animali in modo da assicurarsi la fertilità.
Nekros è lo sposo di Proserpina. Allineamento: caotico malvagio.
Trasmutazione, Natura: Dio dai mille volti, del cambiamento, maschio-femmina, del caos, degli
omosessuali, delle lesbiche, dell’infedeltà, dell’incoerenza, del vino, della politica, della libertà, della
fortuna, del progresso, della tecnologia, delle invenzioni, della creatività. La raffigurazione di Tranadar è
quella di un uomo vestito in abiti femminili. Anche se viene chiamato dio al maschile egli possiede entrambi
i sessi ed è detto anche Ermafrodito. Tranadar si accoppia dunque indistintamente con maschi e con
femmine. Non conosce pregiudizi morali, ama le invenzioni e i cambiamenti. Allineamento: caotico
neutrale.
Di prima della Creazione nulla è noto. L’unico che possa essere stato testimone di quelle ere passate è
Tempus, il tempo, il dio eterno che tutto ha visto, che tutto conosce del passato di ognuno, l’unico che può
prevedere gli esiti degli infiniti futuri possibili. Tempus è la prima corda della Trama e attorno ad essa tutte
le altre son state create, da lui o dai suoi figli. M il tempo senza alcuno che lo abiti è vuoto, e Tempus era
solo e nell’immensa solitudine che solo egli riempiva dormiva, mentre le ere passavano. Ora Tempus
desiderava un giaciglio più comodo per il suo infinito letargo e fu così che volle creare la Notte, una sua
diretta appendice, un letto confortevole in cui dormire, uno spazio dove riposare tranquillo. La chiamò Nyx
e poiché ella era calda e avvolgente egli amava dormire al suo interno. Ma notte era sola e solo la presenza
del padre le dava conforto. Tempus, però, continuava a dormire, come colto da una infinita stanchezza.
Poiché aveva il desiderio di vedere il viso del padre Notte, senza farsi sentire da lui, accese col fuoco le
stelle, ma quando si avvicinò per guardarlo anche Tempus aprì gli occhi e guardò Notte, e vide che ella era
bellissima. I due, colti allora dalla passione l’uno per l’altra, si amarono per un tempo incalcolabile e dalla
loro unione nacque Tyrrha, la terra. La terra era allora solo una roccia inerte, sospesa nella notte, lambita
da mari di lava, erosa da venti infuocati poiché in lei sua madre, la Notte, aveva celato lo stesso fuoco che
aveva dato alle stelle. A quei tempi le stelle erano più luminose. In quei tempi Tyrrha era illuminata
solamente dal fioco bagliore delle stelle e nella contemplazione di esse ella cercava di dormire. Ma ogni
volta che tentava veniva risvegliata dal fuoco che dal suo interno fuoriusciva e continuamente la bruciava
causandole un’immensa sofferenza. Notte vedeva che la figlia soffriva, ma non poteva fare niente per lei.
Ella malediceva sé stessa per averle donato il fuoco, ma Tempus, suo padre, aveva ripreso a dormire e nulla
poteva accadere. Fu allora che Notte, giunta al culmine della disperazione, distrusse le sue due stelle più
belle: Hydra e Ossian. Poi successe una cosa che mai prima era avvenuta, ella iniziò a piangere e a
singhiozzare sul corpo straziato della figlia e pianse ininterrottamente e il pianto si trasformò in pioggia e la
pioggia in mari e poi fiumi. Quando ebbe finito di piangere, il corpo di Tyrrha non era più in fiamme ed ella,
per la prima volta sorrideva alla madre. Ma un tale trambusto fece svegliare il tempo il quale corse dalla
figlia e vide ciò che accadeva. Infine baciò teneramente la madre e abbracciò la figlia e promise alle due che
mai più avrebbe richiuso i suoi occhi, ma sarebbe restato sveglio a vegliare su loro. Quando comprese
quanto la figlia avesse sofferto Tempus le volle fare un regalo e le disse di chiedergli qualunque cosa
volesse. Ma Tyrrha voleva un compagno, poiché la sua solitudine era grande e il suo fuoco interiore ardeva
di un amore bruciante. Tempus sapeva che l’unico modo che aveva di esaudire il desiderio della figlia era
unirsi con lei. Nyx, infatti, aveva finito tutto il suo potere creativo, ella non poteva più generare se non delle
illusioni, delle pallide imitazioni della realtà. Tempus, allora, chiese il permesso alla Notte di generare con la
propria figlia ed ella gli disse che se l’avesse fatto non l’avrebbe più avuta. Nyx era ancora bellissima e
Tempus non voleva perderla, ma l’amore per sua figlia lo portò infine alla decisione di donarle il suo seme.
Dall’unione di Tempus con Tyrrha nacque Bìos, la vita, e divenne il compagno di Tyrrha con cui tutte le
creature viventi vennero al mondo. Bìos creò insieme a Tyrrha tutti i vegetali, i pesci e gli animali del cielo,
del mare e della terra. Molti furono i tentativi falliti, ma col tempo la flora e la fauna attecchirono su tutta la
terra. Ma gli dei si resero conto che fra gli animali nessuno era in grado di primeggiare e condurre i propri
simili. I popoli degli animali rimanevano passivi e incapaci di crescere e di svilupparsi.
La pre-era
Fu la notte a decidere che qualcuno dovesse prendersi la briga di guidare gli esseri viventi. Ma la notte non
poteva più generare e allora recise le proprie corde vocali per generare una copia di sé stessa che vivesse
fra gli esseri viventi e gli insegnasse a parlare e, con la parola, a guidare i propri simili. Così la notte smise di
parlare e divenne silenziosa e le stelle, il cui chiacchiericcio si dice riempisse la notte di suoni, divennero
anch’esse silenziose e impararono a comunicare in altri modi. Così nacque Mantis, la Mente, colei che è
capace di guidare le creature e di farle sottostare al proprio potere. Fin dalla sua nascita Mantis fu amata e
seguita da tutti gli dei e la sua parola, che fuoriusciva come miele dalla sua bocca, era sempre tenuta in
grande considerazione fra di essi. Bella come la Notte ella era l’unica a poter distogliere anche il Tempo dai
propri scopi. Mantis diede intelligenza ad alcuni esseri e creò la prima aberrazione. I suoi figli, gli Aboleth,
pesci che erano in grado di guidare i propri simili, furono la prima civiltà che esistette sulla terra.
Vennero create le sei creature originarie, una per ogni elemento di Tyrrha.
Roc Aria
Treant Legno
Costrutto Metallo.
Giganti: Terra
Tur-Shang: è il nome del continente abitato. Attorno a esso una grande barriera di ghiaccio, abitata da
poche, pochissime creature.
Uomini:
AaraKocra: servitori dei Duchi del Vento di Aaqa. Duchi del Vento.
Aboleth: guerra contro terra, creati Beholder per contrastarli. Chuul: servitori.
Belve distorcenti, Reame fatato, Sottoposti dei guerrieri Unseelie per cacciare Unicorni e Pegasi.
Popoli: Bullywug (anfibi delle paludi), Centauri (Terre Selvagge). Hruggek: Dio di Bugbear, goblin, hobgoblin,
piano dell’Acheronte. Coboldi: servitori dei draghi, creati da Kurtulmak vassallo di Tiamat.
Demoni: dall’Abisso, nati spontaneamente. Da Bìos: Baphomet: minotauri e bestie, Demogorgon bifaccia:
signore della pazzia, Graz’zt: signore del cannibalismo, della corruzione dei mortali, della perversione,
accompagnato da incubi e succubi, degli incubi. Juiblex: signore delle melme e dei demoni. Lolth: regina dei
ragni e dei Drow. Orcus: signore della non-morte. Yeenoghu: signore degli gnoll. Principe dell’Inganno, della
Collera, dei Regni Aerei inferiori, La Signora dei Funghi.
Reame di Nazdor: Figli di Nazdor: gli Orphain. Ora lui si chiama Orphain. Ha sterminato i componenti della
sua setta nella Guerra delle Stagioni (sono guerre che si sono fatte tagliando i rifornimaneti di grano
provenienti dal Sud, epoca di carestia, assedi. Guerra fatta sulle forniture alimentari. Dura cinque anni. Il
Duca di Greyhawk reclama il trono. Al Senato dei Nobili il re viene messo in minoranza su una questione di
guerra. Non partecipa alla crociata indetta dalla Repubblica del Sole per sottrarre alcune terre allo Stato
Necromantico (c’era una controversia su un territorio che apparteneva anche a Nazdor). I nobili gli si
mettono contro e propongono di votare una nuovo Sovrano. Gli Orphain durante la ribellione interna al
palazzo fanno fuori tutte le guardie dei nobili convenuti, prendono la sala e cacciano i nobili. La possibilità di
detronizzare un sovrano da parte del consiglio nobiliare faceva parte dei testi antichi. Tuttavia da 300 anni il
meccanismo di scelta elettiva del sovcrano era passato in disuso e la famiglia degli Ahrus regnava. A questo
punto avviene una scissione fra gli Orphain, capeggiata dal fino allora più fidato collaboratore di Orphain. La
maggior parte si mette dalla parte di quest’ultimo. Inizia una guerra fra regni interni, gli Orfani si mettono
l’uno contro l’altro. Alcuni nobili rivelano le loro nature necromantiche e vampiresche alcuni. Ma rendono
loro schiavi anche alcuni Orphain e warlock. Riescono a ristabilire l’ordine, ma rimane un territorio in mano
a un potente necromante vampiro. Costui in cambio di una parziale indipendenza e riduzione dei tributi ha
fatto cessare la guerra e consegnato alcuni alleati al re ottenendo alcune rivendicazioni. Ma il suo è un
governo necromantico. Quindi nella realtà i nobili erano stati appoggiati dallo Stato Necromantico. Nello
stato necromantico i Guardiani della Landa sono necromanti perlopiù, o anche potenti stregoni, qualche
mago, di solito nel ruolo di consigliere. Usano i nobili per provocare una guerra civile. Ma nello stesso
tempo devono far fronte alla Crociata dei solari e perdono un territorio. Questo verrà dato a un Vescovo. Il
bello è che i poteri del re dopo la guerra si sono di fatto ridotti, la corona è in crisi finanziaria, vi sono nobili
che hanno finanziato il re che vogliono soldi e privilegi, i Vescovi della Repubblica del Sole lo hanno mezzo
scomunicato perché non ha partecipato alla crociata. Insomma, gli Orphain hanno un bel da farsi. In questo
momento sono 27, tutti piuttosto giovani, massimo livello il dodicesimo. Media di livello 7. Ma sono pur
sempre Orphain e hanno il compito di mantenere l’ordine.
Le lingue sono: Nazdoriano, North, Hesterling, Ylariano, glantriano, dragonide, linguaggio degli Gnomi,
halfico, orchesco, nanico.
Nazdor:
Grandi Nazioni: Le Quattro Radure: Elfi dei Boschi: palle ramata, bruni.
Reame: Elfi del Sole (alti): pelle bronzea, capelli e occhi dorati. Sono i discendenti di coloro che seguirono
Aerdrie Faenya nella guerra per il possesso delle Terre del Sole quando esse erano conquistate dagli orchi.
Aerdrie portò gli elfi alti alla vittoria e questi formarono il primo impero elfico nelle Terre del Sole insieme
agli alleati elfi dei boschi che erano stati capitanati da Corellon Larethian il quale, con una freccia tolse un
occhio a Gruumsh, il grande padre degli orchi. Essi cacciarono Gruumsh e Luthic, la madre degli orchi. Da
allora costoro si ritirarono nella coltre oscura, ma continuano a partorire orchi che inviano nel mondo per
rapire donne delle altre razze e creare mezzorchi. Gli elfi del sole e la loro condottiera Aerdrie Faenya
furono benedetti dal sole, la loro carnagione divenne bronzea, in maniera da proteggerli dai raggi e i loro
capelli divennero color oro. Corellon era un protettore della dea Tyrrha e ad essa sacro. Egli è considerato il
primo dei ranger e il capostipite della stirpe degli elfi dei boschi. È la divinità della Natura di tali elfi, colui
che intermedia fra i poteri di Tyrrha e i suoi seguaci. Corellon aveva i capelli rossi. Ancora oggi gli elfi dei
boschi di alto lignaggio hanno i capelli rossi. Gli elfi dei boschi sono i discendenti di quegli elfi alti che, una
volta conquistate le Terre del Sole non vollero rimanere lì, non parteciparono all’impero, infatti, ma
tornarono nelle foreste a nord. Aerdrie divenne una delle spose di Kratos e l’intermediario fra i chierici della
Luce e Kratos. Il suo culto venne trasferito agli umani delle Terre del Sole che venerano, come divinità, la
dea guerriera Phenoméne, una dea bellissima quanto terribile, una dea guerriera nemica dei non morti che
cela dietro di sé, in realtà, proprio la dea elfica Aerdrie.
Quando gli elfi del sole decisero di lasciare agli umani le Terre Centrali essi li aiutarono a costituire la
Repubblica del Sole, uno stato teocratico incentrato sul culto di Kratos. Poi tornarono nel loro antico Reame
dove gli elfi della luna li accolsero nuovamente come propri fratelli.
Elfi della Luna: sono i discendenti più diretti di Fenmaril Mestarine, il primo elfo creato da Mantis, una
divinità per gli Elfi dei Boschi. Hanno la carnagione alabastro tendente all’azzurro, capelli e occhi argentati o
tendenti all’azzurro.