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I PRIMI FILOSOFI E LA
RICERCA DELL’ARCHÉ
PAROLE CHIAVE
Ápeiron: etimologicamente “senza limiti”, ovvero indefinito, infinito, indeterminato. È il nome del principio
da cui tutte le cose derivano, per separazione dei contrari, secondo il filosofo Anassimandro.
Archè: “principio” costitutivo di tutte le cose che contiene in sé una “forza”, la quale, agendo secondo una
“legge” necessaria, presiede a tutte le trasformazioni nell’incessante divenire del mondo.
Aritmo-geometria: matematica pitagorica che non distingueva tra aritmetica e geometria, attribuendo ad
ogni unità numerica un punto geometrico che, a sua volta, veniva concepito come un punto materiale in
modo tale da formare la serie dei numeri in modo “geometrico”, attraverso la combinazione di unità concrete.
Dio-Tutto: unità di tutti i contrari: <<giorno-notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame…>>.
Divenire: incessante movimento e mutamento delle cose nel tempo (pànta réi = “tutto scorre”).
Fisiologi: “filosofi della natura” (dal greco physis = natura), come vengono chiamati i primi filosofi ionici,
per il particolare tipo di interessi mostrati e di ricerche da essi condotte.
Ilozoismo: dal greco hýle (materia) e zóon (vivente): concezione della materia come dotata di una forza
intrinseca che, agendo secondo una legge, presiede a tutte le trasformazioni della materia stessa,
spiegandone così il divenire e la molteplicità.
Metempsicosi: nell’orfismo e nel pitagorismo, significa la trasmigrazione delle anime dopo la morte e la
loro reincarnazione, fino alla completa liberazione dai corpi ottenuta grazie a pratiche purificatrici.
Monismo: dal greco mónos (unico): concezione del mondo per la quale alla base della multiforme e
mutevole realtà naturale, vi è un unico principio che, in qualche modo, costituisce la sostanza di ogni cosa.
Numeri irrazionali: numeri che esprimono il rapporto tra grandezze che tra loro non sono
commensurabili; ovvero grandezze per cui non è possibile trovare un numero finito di volte in cui l’una è
compresa nell’altra, dando come risultato un numero che, dopo la virgola, va avanti all’infinito.
Trascendente: si dice di un principio “esterno” a ciò di cui si parla, ma da cui la cosa stessa dipende.
Tipico esempio di un principio trascendente è il Dio della Bibbia che agisce dall’esterno, e in modo
“arbitrario” (creazione dal nulla), rispetto al mondo e all’uomo di cui è la causa e l’essenza.