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Una serie di 

domande sui primi filosofi greci (Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora,


Eraclito, Parmenide, Empedocle, Anassagora, Democrito) per prepararsi ad una verifica o ad una
interrogazione

•Qual è l'archè per Talete, Anassimandro e Anassimene? 


•Cos'è l'apeiron per Anassimandro? 
•Spiega il nascere e il divenire delle cose nella filosofia di Anassimandro
•Quale analogia c'è, in Anassimene, tra aria e soffio?
•Spiega brevemente la condensazione e la rarefazione in Anassimene
•Qual è la differenza tra arché e physis?
•In che senso per i pitagorici il numero è il principio delle cose? 
•Come definivano il numero 1 i Pitagorici?
•Cosa portò alla crisi della scuola pitagorica?
•Quali sono i dieci opposti per i pitagorici? 
•Che significato assume l'opposizione tra limite e illimitato nella filosofia pitagorica?
•Spiega la dottrina della musica in Pitagora
•Rapporto di Pitagora con la religione
•Cosa rappresenta il logos per Eraclito?
•Da cosa si lascia ingannare l'uomo nel corso della sua vita secondo Eraclito?
•Qual è l'arché per Eraclito? 
•Perché tutto scorre nella realtà secondo Eraclito?
•Quali sono le due forme di verità individuate da Parmenide? 
•Quali e quante sono le vie di ricerca secondo Parmenide? 
•Perché il "non essere" non può essere pensato? 
•Elenca alcuni attributi dell' Essere parmenideo
•Che differenza c'è tra doxa e alètheia per Parmenide?
•Perché Parmenide è considerato il padre dell'ontologia?
•Qual'è la differenza sostanziale tra Eraclito e Parmenide che i fisici pluralisti tentano di
riconciliare? 
•Che differenza c'è tra le radici di Empedocle e i semi di Anassagora?
•A chi appartiene la teoria del "simile conosce il simile"? Spiega brevemente
•Di chi è la teoria del "simile conosce il dissimile"? Spiega brevemente
•Quali sono le caratteristiche degli atomi per Democrito?

I PRIMI FILOSOFI E LA
RICERCA DELL’ARCHÉ

PAROLE CHIAVE

Ápeiron: etimologicamente “senza limiti”, ovvero indefinito, infinito, indeterminato. È il nome del principio
da cui tutte le cose derivano, per separazione dei contrari, secondo il filosofo Anassimandro.
Archè: “principio” costitutivo di tutte le cose che contiene in sé una “forza”, la quale, agendo secondo una
“legge” necessaria, presiede a tutte le trasformazioni nell’incessante divenire del mondo.

Aritmo-geometria: matematica pitagorica che non distingueva tra aritmetica e geometria, attribuendo ad
ogni unità numerica un punto geometrico che, a sua volta, veniva concepito come un punto materiale in
modo tale da formare la serie dei numeri in modo “geometrico”, attraverso la combinazione di unità concrete.

Dio-Tutto: unità di tutti i contrari: <<giorno-notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame…>>.

Divenire: incessante movimento e mutamento delle cose nel tempo (pànta réi = “tutto scorre”).

Fisiologi: “filosofi della natura” (dal greco physis = natura), come vengono chiamati i primi filosofi ionici,
per il particolare tipo di interessi mostrati e di ricerche da essi condotte.

Ilozoismo: dal greco hýle (materia) e zóon (vivente): concezione della materia come dotata di una forza
intrinseca che, agendo secondo una legge, presiede a tutte le trasformazioni della materia stessa,
spiegandone così il divenire e la molteplicità.

Immanente: si dice di un principio interno, intrinseco, connaturato a ciò di cui si parla.


Nel caso dei primi filosofi ionici, per esempio, la Natura veniva spiegata solo attraverso la Natura,
individuando in essa un principio unitario di ordine e razionalità, senza ricorrere ad interventi esterni di natura
divina o, in qualche modo, soprannaturale.

Metempsicosi: nell’orfismo e nel pitagorismo, significa la trasmigrazione delle anime dopo la morte e la
loro reincarnazione, fino alla completa liberazione dai corpi ottenuta grazie a pratiche purificatrici.

Monismo: dal greco mónos (unico): concezione del mondo per la quale alla base della multiforme e
mutevole realtà naturale, vi è un unico principio che, in qualche modo, costituisce la sostanza di ogni cosa.

Numeri irrazionali: numeri che esprimono il rapporto tra grandezze che tra loro non sono
commensurabili; ovvero grandezze per cui non è possibile trovare un numero finito di volte in cui l’una è
compresa nell’altra, dando come risultato un numero che, dopo la virgola, va avanti all’infinito.

Trascendente: si dice di un principio “esterno” a ciò di cui si parla, ma da cui la cosa stessa dipende.
Tipico esempio di un principio trascendente è il Dio della Bibbia che agisce dall’esterno, e in modo
“arbitrario” (creazione dal nulla), rispetto al mondo e all’uomo di cui è la causa e l’essenza.

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