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Il diritto di sognare e la voglia di lottare

per una Grottaglie migliore


bella - ricca - solidale

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IL DIRITTO DI SOGNARE E LA VOGLIA DI LOTTARE
PER UNA GROTTAGLIE MIGLIORE
BELLA - RICCA - SOLIDALE

Esistono le condizioni per realizzare una Grottaglie migliore, con uno sviluppo economico
più robusto, una città più vivibile, più efficiente, più solidaristica, più democratica, più partecipata;
ed i cui Figli migliori, più preparati, non siano costretti ad emigrare, restare nelle città in cui
hanno studiato, per poter realizzare, concretizzare le loro aspettative di vita e affinché possano
fornire il loro prezioso contributo alla loro terra.

Per far ciò è necessario un rinnovamento della Politica, delle politiche, e del Personale
politico facendo crescere sulla base delle competenze le nuove generazioni e le donne, un
rinnovamento che le ultime amministrazioni non sono state in grado di avviare.

1. Carta Etica

Premessa di ogni ragionamento politico crediamo sia quello di riflettere sul dato che si avverte
sempre più uno scollamento, una distanza e diffidenza fra chi amministra e chi è amministrato.
Ciò è dovuto alla quasi totale assenza di confronto della Giunta, non solo con la Società
Civile:Associazioni, OO.SS., mondo delle imprese, ma anche con lo stesso Consiglio Comunale.
Inoltre è stata evidente negli anni scorsi la profonda divaricazione tra i Programmi elettorali e
l’azione concreta.
E mentre aumentava la perdita di fiducia, si è accresciuta una politica sempre più
autoreferenziale, attenta agli interessi di parte piuttosto che al Ben-essere, nel senso più ampio
possibile, di tutti i cittadini.

Riteniamo che si dovranno sperimentare nuovi strumenti partecipativi, per un rapporto tra
l’amministrazione e i cittadini che deve essere più rispettoso, efficace e trasparente. Usando la rete,
innanzitutto, insieme ad un potenziamento della comunicazione pubblica e degli strumenti
tradizionali.
Il capitolo “partecipazione” sarà un obiettivo primario del “programma di mandato” e richiederà
una revisione organica dello Statuto del comune.

Tutti Coloro che aspirano ad amministrare, o già amministrano, un Ente Pubblico, devono
sottoscrivere un atto di assunzione di responsabilità : CARTA ETICA.

I firmatari della carta etica devono essere pienamente consapevoli della incidenza delle
proprie azioni sullo sviluppo economico-sociale e sulla qualità della vita del territorio e di
riferimento.

La carta etica non vuole rappresentare la risoluzione dei problemi che interessano l’attuale
sistema di amministrazione pubblica e gli stessi amministratori, ma di sicuro un’inversione di
tendenza, un inizio di un cammino rinnovato che coinvolga chi voglia candidarsi ad essere un
amministratore.

La carta etica dovrà individuare le condizioni per impedire le situazioni di conflittualità e


d’interesse in seno al consiglio comunale, la trasparenza nelle cariche assessorili, attraverso
l’individuazione di criteri di competenza e capacità.

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La carta etica infatti, se affiancata da altri strumenti di confronto con i cittadini quale la
Consulta delle associazioni, delle OO.SS. e delle organizzazioni professionali e di rendicontazione
sociale- quale il Bilancio Sociale - può garantire ai cittadini una maggiore trasparenza
amministrativa, una migliore comprensione dei meccanismi della Pubblica Amministrazione e delle
decisioni prese, ed un progressivo riavvicinamento dei cittadini a coloro che amministrano grazie ad
un maggiore coinvolgimento nella gestione della cosa Pubblica.

Inoltre riteniamo opportuno l’attivazione di una consulta con i cittadini diversamente abili e gli
invalidi del lavoro.

La carta etica dovrà essere elaborata da Personalità indipendenti, fortemente impegnate nel
sociale, nella scuola , nel volontariato, nella magistratura , nel mondo del lavoro e delle professioni.

RIPENSARE IL RUOLO DELL’ENTE LOCALE PER LO


SVILUPPO ED IL LAVORO
In primo luogo pensiamo sia improrogabile una riflessione sulle politiche di sviluppo che le
ultime amministrazioni hanno portato avanti in proprio o sostenuto presso altre amministrazioni o
nei rapporti con il mondo delle imprese.

Negli ultimi 10 anni il centro-sinistra, tramite l’amministrazione comunale, per quanto riguarda
lo sviluppo economico-produttivo della nostra realtà, ha essenzialmente operato in quattro direzioni:

1. L’investimento Alenia;
2. La logistica: sviluppo asse Porto-aereoporto;
3. Nuova area industriale;
4. L’espansione edilizia.

E’ giunto il momento di fare un bilancio di queste scelte, anche perché lo richiede il perdurare
della crisi economico-produttiva, l’aumento della disoccupazione, in particolare di quella giovanile,
le difficoltà crescenti del settore dell’agricoltura, delle piccole e medie imprese e dell’artigianato.

Il bilancio non è certamente esaltante.

 Sono state ridimensionate le aspettative dell’investimento Alenia in termini occupazionali,


poco significative sono le ricadute di lavoro nei riguardi dell’indotto locale, sono imprese di
altri territori Brindisi e Napoli, ciò anche per esperienze professionali e rapporti consolidati
con Alenia che se ne sono avvantaggiate. Si sperava che tale investimento potesse fare da
volano anche per altri settori: i prodotti dell’agricoltura, il turismo, la ceramica, ma ciò non
si è verificato.

 Il primo protocollo d’intesa Comune-Provincia-Assindustria sul polo della logistica data


ormai 10 anni, nel frattempo Evergreen ha posto in cassa integrazione i lavoratori e le
ipotesi sui tempi di realizzazione di tale polo rimangono alquanto indefiniti. La
globalizzazione procede, individua nuove vie di traffico e il nostro territorio continua a fare
conferenze e convegni su ipotesi di sviluppo che avevano una ragion d’essere 10 anni fa.

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 Positivo il completamento della prima zona industriale e l’avvio di realizzazione della
nuova area industriale, che va urgentemente completata con l’attivazione delle reti
elettriche, idriche, fognarie e informatiche.

 Sono 13 i Piani di lottizzazione approvati negli ultimi 10 anni, a questi vanno aggiunte tutte
le concessioni edilizie individuali. Un’espansione della città che non ha ragione di essere
considerato che la popolazione è sostanzialmente stabile. La domanda è se tale espansione,
al di là degli aspetti urbanistici e ambientali, abbia prodotto sviluppo.

Pur non sottovalutando in particolare l’investimento Alenia e l’infrastrutturazione


territoriale, riteniamo serve una diversa scala delle priorità cui dedicare attenzione, iniziativa
politica e risorse da parte della futura Amministrazione locale.

La debolezza strutturale del tessuto economico del nostro territorio. Deriva dal fatto che la
sua economia è quasi totalmente dipendente da attori sociali esterni al territorio.

L’economia endogena è ancora grandemente rappresentata dall’agricoltura e marginalmente


da altri settori: ceramica, servizi e metalmeccanica.

La crisi che attraversa il nostro territorio provinciale dovrebbe insegnarci che dipendere da
iniziative esterne ha prodotto una grande depauperamento delle risorse locali, grandi iniziative di
mobilitazione per ottenere ingenti investimenti a favore di imprese non legate al territorio che al
primo manifestarsi della crisi hanno fatto armi e bagagli chiudendo impianti , e lasciando sul
lastrico migliaia di lavoratori la cui ricollocazione diventa sempre più difficile.

Solo uno Sviluppo dei Sistemi Locali può far crescere i nostri territori e affrancarli da una
dipendenza esterna non in grado di garantire alcuno sviluppo reale e duraturo nel tempo.

Lo sviluppo dei sistemi locali si caratterizzano per le rilevanti interrelazioni con il


sistema politico istituzionale locale.

Per questa ragione l’Amministrazione può e deve avere un ruolo importante agendo, a nostro
avviso in tre direzioni:

1. I sistemi socio – produttivi moderni sono ad alta intensità informatica, Internet è divenuta
fattore competitivo decisivo , il suo accesso e i suoi costi rappresentano nuove barriere
discriminanti.
Per questo l’azione amministrativa deve traguardare:
a) Wi – Fi gratis in tutto il territorio comunale;
b) Uso software libero a partire dal comune.
2. Nel richiedere ai diversi enti istituzionali (Governo nazionale, Regione, Provincia) e Enti
strumentali (ANAS - FF.SS - AQP- Aeroporti Puglia::) investimenti
immediatamente cantierizzabili e che privilegiano lo sviluppo produttivo e di sbocco
al mercato delle imprese locali. Prima di pensare alle grandi opere, sarà bene
attrezzare il territorio delle infrastrutture minime per le imprese, quali collegamenti
ferroviari con le aree industriali e la banda larga.
3. Nello stimolare ed alimentare dinamiche endogene di sviluppo, deve svolgere un ruolo di
animazione e stimolazione degli attori e della popolazione locale. Non deve sostituirsi , ma
fornire strumenti , competenze e inserirli in un sistema di relazioni più ampio.

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Non è un processo facile, ma richiede una grande voglia di misurarsi con le sfide dell’oggi e
soprattutto richiede una capacità di governo e non solo il rinchiudersi nella logica della pura
gestione della macchina amministrativa.

In particolare riteniamo che la scala delle priorità deve assumere tre diversi terreni di iniziativa:

1. Agricoltura e l’avvio di un sistema agroindustriale;


2. La Piccola e media impresa manifatturiera;
3. Il turismo

1. Agricoltura

E’ questo settore la fonte economica primaria del territorio, per volume di investimenti, per
le ingenti risorse economiche impegnate nella conduzione delle attività e perché occupa il maggior
numero di lavoratori ed in particolare donne. Per questa ragione si guarda con forte preoccupazione
all’acquisto di grandi estensioni di terreni da parte di imprenditori esterni al nostro territorio, i quali
poi immettono sul mercato il nostro prodotto con denominazioni diverse. Come con attenzione è
necessario osservare la volontà di dismettere da parte di molti coltivatori, a causa dello scarso
reddito che deriva dall’attività agricola, a favore degli impianti fotovoltaici.

Sicuramente la situazione di crisi del settore non può essere affrontata essenzialmente da
un’amministrazione locale, ma al contempo Questa può costituire un valido strumento per evitare
che l’economia agricola sia considerata residuale, aggiuntiva ad altri redditi e al contempo costituire
anche una prospettiva occupazionale per le nuove generazioni. A tal fine occorre lavorare per :

 La costruzione del distretto rurale ( per facilitare l’accesso al mercato e alle risorse
finanziarie e immateriali;
 La tutela e valorizzazione del terreno agricolo;
 La valorizzazione dei prodotti locali. Uva – vino – olio;
 Agevolare l’aggregazione delle imprese per fare massa critica;
 Il miglioramento delle tecniche di produzione e possibili diversificazioni Biologiche
e biodinamiche);
 Sostegno alla formazione;
 Fornire tutte le informazioni su normative e leggi del settore;
 Affrontare la problematica dei rifiuti di lavorazione agricola.

Il Centro Servizi per l’agricoltura può essere un’opportunità se pensato e strutturato con tale
ottica. A tal fine è necessario contestualmente all’accelerazione del suo completamento fisico,
l’avvio in stretto rapporto con gli altri enti (comuni- camera di commercio..) e con le associazioni
delle imprese del mondo agricolo elaborare un progetto che possa cominciare ad operare in tempi
brevi.

2. Piccola e media impresa


Sicuramente, negli anni scorsi è cresciuta la presenza numerica di imprese e al contempo
anche di qualità, diversificate, manifatturiere con prodotti nel settore metalmeccanico ed
agroalimentare. Non più quindi solo imprese di servizio e/o di appalto. Anche l’artigianato ha in
parte migliorato la propria produzione ed anche le stesse condizioni di lavoro, posizionandosi in
parte nella zona industriale.

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Il perdurare della crisi economica sociale e quella delle grandi imprese committenti, hanno
rallentato tale processo. Per questa ragione riteniamo sia necessario:

 Rivedere le condizioni di concessione delle aree nella nuova zona industriale;


 Determinare attraverso la spesa pubblica nuove occasioni di lavoro anche per le stesse
imprese locali, con un programma straordinario di manutenzione degli edifici pubblici, a
partire dagli edifici scolastici. Stimolando nuovi settori produttivi in particolare nel settore
ambientale ed energetico, individuando sistemi di incentivazione alle famiglie affinché
investano in tale direzione.
 Farsi parte attiva nel rapporto tra imprese e Banche;
 Svolgere un’azione di indirizzo e conoscenza, affinché nell’ambito del piano del lavoro,
elaborato dalla Regione Puglia, le imprese individuino opportunità per nuova occupazione in
particolare di giovani e donne.
 Costituire il distretto delle PMI e dell’artigianato, che assuma una più adeguata gestione
delle aree industriali, tenda ad unificare i servizi comuni: dalla gestione del personale, le
problematiche fiscali e finanziarie di rapporto con le banche, possibili sinergie commerciali,
al fine di una riduzione dei costi.

3. Turismo

E’ sempre più evidente che non è sufficiente avere una buona e per alcuni versi unica
produzione artistica della ceramica, che ci viene ormai ampiamente riconosciuta non solo in Italia,
per attrarre un turismo che non sia “mordi e fuggi” e che al territorio lascia ben poco. Né sono
sufficienti le iniziative estive nel quartiere e la mostra del Presepe. Sono iniziative importanti ma
che sono essenzialmente a beneficio e “consumo” del territorio.

Per avere un flusso turistico adeguato e in grado di costituire una risorsa economica per la
città, serve un progetto che parta:

 Da alcuni interventi strutturali, quali il risanamento e riqualificazione del quartiere delle


ceramiche, la realizzazione di adeguate strutture ricettive alberghi, la sperimentazione di
albergo diffuso nel centro storico, la individuazione di spazi attrezzati per il turismo
itinerante (camper);
 Dalla valorizzazione del nostro territorio più diffuso, a partire dalla gravine, ed il relativo
parco regionale, attraverso l'individuazione di percorsi di passeggiate-escursioni, di piste
ciclabili che le collegano al fine di una loro valorizzazione turistica.
 Recuperare la pineta Frantella rendendola fruibile e creando anche un collegamento
pedonale;
 Da un’offerta enogastronomica incentrata sulle tradizioni locali e sull’uso dei prodotti a
km 0;
 Un’adeguata assistenza turistica dal punto di vista informativo e di servizi oggi assente nel
quartiere, è presente nel castello, ma riteniamo una collocazione non adeguata.
 Da campagne pubblicitarie mirate fuori dal nostro territorio, utilizzando le grandi agenzie
di viaggi. Non ha molto senso la pubblicità sui giornali e le TV locali che annualmente si
fanno.
 Da una interrelazione con altri territori e con gli operatori presenti, per offrire un’offerta
aggregata e non limitata solo alla nostra città.

Il turista ha bisogno di un’offerta complessiva : arte – natura – cultura – conoscenza dei


luoghi – ricettività dei luoghi – sicurezza.
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PER UNA CITTA’ VIVIBILE

Evidente come negli ultimi anni sia peggiorata la qualità della Vita nella nostra città. Ciò a
causa di scelte sbagliate nel settore dell’urbanistica, una non adeguata manutenzione delle strade,
degli edifici pubblici (scuole – piscina comunale), del verde pubblico, una mobilità fuori controllo,
l’assenza di un efficiente servizio di polizia urbana.

Espansione abnorme, aumento considerevole dei valori immobiliari, non risolto il problema
casa, in particolare per le giovani generazioni, assenza di verde, ridotto a marginalità o ad arredo
urbano, aumento notevole dei costi di gestione e manutenzione della città che pagano tutti i
cittadini.
La città ha sempre più assunto le sembianze di una sommatoria di periferie.

Per una città migliore e vivibile è necessario un intervento strutturale su quattro settori:

1. assetto del territorio e urbanistica


2. manutenzione della città
3. ambiente
4. sicurezza
5. commercio

ASSETTO DEL TERRITORIO - URBANISTICA


E’ urgente, prima che sia irrimediabilmente compromesso il territorio, una inversione
prospettica della politica urbanistica: da prassi estemporanee di trasformazione del territorio, slegate
da qualsiasi ipotesi di organico sviluppo e assetto territoriale, al considerare il territorio come
espressione della ricchezza culturale, sociale, ambientale di un determinato contesto, e quindi
risorsa per lo sviluppo.
Un’inversione dell’azione amministrativa che deve fondarsi:
1. Sul privilegiare una pianificazione urbanistica pubblica e partecipata di tutta la città.
Non si può lasciare il disegno della città, in mano all’iniziativa dei singoli privati. Non si vogliono
negare i diritti acquisiti, ma questi pur garantiti devono rientrare in una programmazione pubblica che
tenga conto dei bisogni collettivi, dai servizi, al verde e a una mobilità migliore.
2. Su un’accelerazione di elaborazione del PUG, inspiegabilmente non perseguito dalla
Giunta uscente, ed il perseguimento di obiettivi, in gran parte già individuati nella
delibera di indirizzo già approvata, ed in particolare:
 Contenere l’espansione urbana e agevolare il recupero e la riqualificazione, ed il
rinnovo urbano nelle zone B.

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 Favorire la individuazione di aree da destinare all’edilizia residenziale Pubblica,
anche perché nonostante la grande espansione non si riesce a dare adeguate risposte
ad una domanda di abitazione ai cittadini con basso reddito e alle giovani coppie,
basti osservare la mole di richieste per integrazione ai canoni di fitto cui non si riesce
a dare risposte positive a tutti. Va incentivata la formazione di cooperative,con
l’obiettivo di equilibrare il mix sociale nei diversi quartieri.
 Riqualificazione – riprogettazione dei Comparti della zona 167, attraverso
l’elaborazione di un progetto organico in grado di dare risposta ai bisogni di
integrazione con il resto della città e di incentivazione all’insediamento di servizi.
 Potenziare il sistema viario periferico al fine di evitare l’attraversamento del centro
urbano.
3. L’individuazione di nuove aree per parcheggi, la dotazione di piani di servizio del traffico,
piste ciclabili e parcheggi al fine di limitare l’uso delle auto, istituire isole pedonali, ridurre
l’inquinamento compreso quello acustico,
4. La costituzione del verde come sistema vivente urbano: abbandonando la concezione
riduttiva del verde urbano, quale residuato naturale o arredo di supporto al sistema
antropizzante.
5. la valorizzazione del Centro Storico e il Quartiere delle Ceramiche attraverso l’attuazione
del Piano Cervellati, servizi mirati (parcheggi, accessibilità, normative specifiche) e la
limitazione del traffico automobilistico ed un costante confronto con le associazioni
costituite a sua difesa e valorizzazione, oltreché con tutti i cittadini.
A TAL FINE SE SI VUOLE RAGGIUNGERE TALE OBIETTIVO E’ NECESSARIO
BLOCCARE QUALSIASI INIZIATIVA TESA A MODIFICARE L’ASSETTO URBANISTICO
DELL’INGRESSO DELLA CITTA’.
6. Favorire la realizzazione di bioedifici. L'obiettivo è quello di costruire rispettando
l'ambiente. Dovranno essere realizzate con materiali ecologici, pannelli solari e infissi di
ultima generazione, cisterne per l'accumulo dell'acqua piovana perché possa essere
riutilizzata per gli scarichi domestici, con sufficienti spazi di verde, il tutto garantendo un
notevole risparmio energetico.
7. Favorire la de-localizzazione dalla città delle attività produttive inquinanti.
8. Coinvolgere tutte le competenze, professionali e culturali, per promuovere la cultura della
bellezza.
9. Rendere fruibile il quartiere delle ceramiche alle attività turistico – promozionali -
culturali, a tal fine recuperare all’uso pubblico, con apposite convenzioni il giardino Ettorre
e altri spazi privati. Reperire micro - laboratori per i giovani dell’istituto d’arte che
intendono avviare attività artistico – artigianali ne quartiere.

MANUTENZIONE DELLA CITTA’ ED ARREDO URBANO

Piscina bloccata, edifici scolastici abbandonati e/o con gravi problemi di agibilità e di
sicurezza, edifici comunali non adeguati sul piano strutturale, scarsa manutenzione del verde, strade
che da tempo non vengono asfaltate, semafori scarsamente utilizzabili, strutture sportive sempre con
problemi, piazze progettate male ed abbandonate all’incuria come quella di Piazza Duca di Genova;
impongono una diversa priorità dell’impegno finanziario dell’Ente:

Dalla progettazione-costruzione di nuove opere al completamento di quelle in corso


e al mantenimento-recupero e riqualificazione del patrimonio esistente.

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Le diverse amministrazioni che si sono susseguite, in particolare quelle di centro-sinistra,
hanno dotato la nostra città di una rete di servizi molto avanzata che ha collocato la stessa tra le
migliori città cui vivere. Quel patrimonio non può continuare a non essere valorizzato per una
scarsa manutenzione ed assenza di controlli adeguati quando queste opere si cedono in gestione ai
privati.

Ora serve un piano straordinario di manutenzione che ridia valore e dignità anche all’azione
di tanti bravi amministratori del passato.

Grave è la situazione dell’arredo urbano. Il Paese è invaso da un considerevole numero di


cartelloni pubblicitari che rendono a volte impossibile il passaggio dei Pedoni, brutte molte strade e
tra l’altro non comportano un ritorno all’Ente di rilievo. E’ assolutamente necessario una loro
riduzione e riconsiderazione del loro posizionamento, attraverso una opportuna revisione del
regolamento.
Nella gran parte delle Piazze e delle vie principali, oltrechè nel centro storico è assente qualsiasi
arredo urbano che ne valorizzi il luogo ed aumenti la Socialità. Và assunta una iniziativa in questa
direzione, avendo al contempo nella dovuta considerazione la specificità dei luoghi e non và inteso
l’arredo urbano come mezzo per impedire la circolazione delle auto.
Infine occorre una particolare attenzione alla fruibilità della città per i diversamente abili ( ad
esempio scivoli di accesso) ed in sicurezza per i bambini e le bambine.

AMBIENTE
L’accentuata Sensibilità ai temi dell’ambiente nella nostra Città, che ha visto tra l’altro la
crescita di movimenti in tale direzione, non ha trovato purtroppo adeguato riscontro nelle proposte
dell’amministrazione uscente, ed in molti casi è mancato un confronto di merito.
L’amministrazione è stata sulla difensiva, trincerandosi di volta in volta dietro una
legislazione non ancora all’altezza delle problematiche, che vive in particolare il nostro territorio, o
dietro le competenze di altri soggetti istituzionali. E’ stato assente qualsiasi progetto che mettesse
insieme sensibilità e competenze, bisogni della città e tipologia del sistema produttivo, ambiente ed
energia, ambiente e possibilità di sviluppo e soprattutto interessi privati e pubblici. Ed inoltre è
mancata un’azione di monitoraggio e controllo costante dell’ambiente e ciò non riguarda solo le
problematiche legate alla discarica.

Una moderna cultura ambientale, oggi deve tenere insieme tutti gli aspetti se si vogliono
evitare contrapposizioni preconcette, e al contempo ricercare il consenso di tutti i Soggetti e tra
questi il Soggetto Territorio, su un progetto che assuma la sua tutela e quella dei cittadini, ma che
contestualmente individua le modalità con cui ciò debba realizzarsi e non costruisce quindi il
consenso sul NO! Ma su una proposta.

In quest’ottica si ribadisce con forza, il diniego assoluto a qualsiasi nuova e/o ampliamento
di discariche.

Al contempo è necessario rivedere il progetto presentato dall’ATO sui rifiuti urbani, che
prevede: la centralizzazione e privatizzazione del servizio per tutti i comuni, che ne fanno parte, con
contratti decennali. Tale centralizzazione renderà certamente più costoso ed inefficiente il servizio,
è sufficiente osservare quanto avviene ove il servizio è stato già privatizzato, e tra l’altro elimina
ogni coinvolgimento e controllo reale del servizio da parte dell’ente e dei cittadini.
Riteniamo che la funzione principale che dovrà assolvere l’ATO, o l’organismo con cui lo
sostituirà la legge regionale, è quella di individuare i siti, costruire in proprio o in sinergia con

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imprese private gli impianti necessari alla lavorazione dell’umido, al recupero e riciclo di tutti i
materiali, affinché si sviluppi concretamente la raccolta differenziata. Ciò tra l’altro può
determinare la creazione di posti di lavoro e ricadute importanti anche sul piano economico per la
comunità.

Lo sforzo principale che dovrà essere compiuto è quello di una “moderna cultura
ambientale” che assuma un nuovo stile di vita improntato alla sobrietà, ad un nuovo modo di fare
la spesa, di mangiare, di spostarsi in città. Tutto questo si concretizza in un solo modo: investendo
in educazione, in formazione e progettualità, e coinvolgendo tutti gli attori del processo: la scuola in
primis, ma poi le amministrazioni, i cittadini, le associazioni, i commercianti e infine, ma non
ultime, le industrie.
Istituire a tal proposito, un "Osservatorio comunale dei Rifiuti", con il compito di promuovere
iniziative e progetti e di monitorare in continuo, il percorso verso il traguardo "Rifiuti Zero" da
attuare in tempi ragionevoli, con obiettivi intermedi ed in linea con raggiungimento finale
dell’obiettivo.
Per il raggiungimento degli obiettivi si dovrà:

 Incentivare significativamente le famiglie maggiormente attive nella riduzione dei rifiuti


e nella loro azione di raccolta differenziata, partendo dal concetto " chi meno inquina,
meno paga".
 Favorire, attraverso riduzioni d’imposta e tributi locali, l’insediamento e la riconversione
di esercizi commerciali improntati alla riduzione di imballaggi (erogatori alla spina per
detersivi, pasta, cereali e latte, per evitare i tetrapak e incoraggiare gli allevatori locali) e
al riuso/riutilizzo di materiali.
 Eliminare le bottiglie di plastica per le acque minerali nelle mense scolastiche, e uffici,
sostituendole con caraffe di acqua del rubinetto.
 Poiché siamo un territorio a forte vocazione agricola, è necessario incentivare la raccolta
dell’umido, attraverso la distribuzione di compostiere domestiche a tutti coloro che ne fanno
richiesta e che si impegnano a smaltirlo per la produzione di compost nei propri terreni.
 Incentivare l'uso di pannolini lavabili (asili nido) in sostituzione di quelli monouso e
fornire direttamente gratis quelli biodegradabili alle famiglie a basso reddito.
 Modificare il servizio di raccolta dei rifiuti, eliminando i cassonetti e istituendo il servizio di
raccolta porta a porta, come ormai avviene in moltissimi comuni italiani.
 Programmare la riconversione della rete pubblica di illuminazione con impianti a LED.
 Chiedere agli operatori di telefonia la sostituzione delle antenne con le microcelle.
 Promuovere l’informazione per incentivare gli investimenti al settore eco-sostenibilità.

SICUREZZA

Nonostante la presenza dei diversi presidi delle forze di sicurezza, non v’è dubbio che la
percezione dei cittadini sul tema sicurezza è che sia ritenuta non adeguata. Lo si evince da una
sempre minore attività collettiva dei cittadini, da ripetute aggressioni a cittadini inermi, alle azioni
vandaliche di monumenti, piazze e auto pubbliche e private, all’aumento dell’uso e spaccio di
droga, al fenomeno del bullismo.
Certamente tutto ciò non và amplificato oltre misura, ma nemmeno sottovalutato. Vi è
certamente bisogno di un’azione più incisiva e mirata da parte dell’Amministrazione in raccordo
con le istituzioni sociali, scolastiche e di polizia.
Le ragioni di una situazione pericolosa, sono diverse e solo in parte sono da ascrivere alla
insufficiente azione delle forze di sicurezza, ma non si può sottacere la quasi inconsistenza

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dell’azione preventiva e di controllo della Polizia Municipale, non si riesce a far rispettare neppure
un ordinanza di divieto di parcheggio nella piazza posta a pochi metri dal comando.
Grave il fatto di non aver proceduto al concorso per comandante, all’elaborazione di un
piano della mobilità, e contestualmente si sono impiegate risorse senza che ne seguisse un uso
adeguato come ad esempio: il posto di P.M. piazza Principe di Piemonte.
Il corpo di Polizia Municipale, vive certamente una situazione di scarsa efficienza e di scarsa
considerazione della sua utilità da parte dei cittadini, ciò sicuramente non è da ascrivere ai singoli
componenti, ma essenzialmente ad una non gestione della Giunta, ed a un suo utilizzo a volte per
compiti non propri.
Obiettivo immediato della nuova amministrazione dovrà essere quello del concorso del
comandante e contestualmente quello di elaborazione di un progetto che rimotivi innanzitutto i
componenti del corpo di polizia, li faccia sentire protagonisti di una Città migliore, valorizzi le loro
competenze e professionalità molto spesso non adeguatamente assunte, elabori un piano della
mobilità, che renda meno caotico il traffico,limiti l’uso dell’auto in particolare nel centro storico,
individui nuove aree a parcheggi.

COMMERCIO

Se si vuole una migliore “vivibilità” della città non si può prescindere da un coinvolgimento
della categoria dei commercianti e da un loro impegno sui problemi dell’arredo urbano e della
sicurezza.
E’ un settore quello commerciale spesso trascurato, eppure nella nostra città vi sono 766
imprese commerciali con un’occupazione importante.

La riduzione dei consumi conseguente alla crisi, gli effetti della liberalizzazione del
commercio, la situazione in cui versa la vecchia piazza coperta, il non controllo del fenomeno
ambulantato, l’assenza di individuazione di aree su cui insediare grandi strutture commerciali,
richiedono una attenzione politica alle problematiche del settore in un rapporto con
l’amministrazione e il resto della città.

Il settore del commercio deve assumere un ruolo prioritario affinché ciò si determini è
imprescindibile un confronto vero con la categoria e a tal fine si avanzano al confronto le seguenti
proposte:

 La revisione del piano commerciale approvato nel 2005 e non più rispondente alle
necessità e alle problematiche attuali.
 L’individuazione di strumenti, atti a favorire l’insediamento di attività commerciali e
attività artigianali compatibili nel centro storico e nei quartieri periferici. Avendo ben
presente che ciò sarà possibile se contestualmente procede un processo di riqualificazione
urbanistica di tali aree.
 Una iniziativa tesa a rivitalizzare Piazza mercato di via delle torri.
 La costruzione di parcheggi adeguati per quanto riguarda la Piazza mercato di via
campitelli.
 Porre fine ad uso selvaggio dell’ambulantato, che in assenza di controlli ha raggiunto
livelli abnormi e, non solo determina una concorrenza non corretta nel settore, ma poiché
il fenomeno riguarda quasi esclusivamente il settore della frutta e verdura è necessario
porre anche l’attenzione ai problemi di igiene e di tutela dei consumatori. Inoltre tale
fenomeno è anche causa dello svuotamento della piazza mercato di via delle torri. Per non
parlare dei problemi di traffico che spesso determina. Non và eliminato, ma meglio
regolamentato e controllato.

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 Ai commercianti, va richiesto un impegno affinché si costruiscano delle sinergie sui temi
dell’accoglienza per i turisti rapportandosi con l’amministrazione, gli operatori del settore
e la categoria dei ceramisti, prevedendo aperture straordinarie e la organizzazione di
eventi, in modo da far si che il turista non visiti solo il quartiere delle ceramiche, ma anche
il centro storico ed il resto della città.
 Ai commercianti va richiesto inoltre un impegno a favorire i prodotti locali.
 Con i commercianti inoltre dovranno essere individuati gli strumenti per una maggiore
sicurezza: videosorveglianza e maggior controllo delle forze dell’ordine.
 Inoltre concordare la programmazione delle attività di promozione e dell’arredo in
occasione delle festività.

CULTURA
Noi siamo convinti che la cultura sia civiltà, ovvero che la cultura produca civiltà e che il
livello della convivenza di una comunità dipenda dalla qualità della cultura che esprime. Ecco allora
l’importanza di definire anche per la nostra città un’adeguata politica culturale.
La conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico ed artigianale sono aspetti che
richiedono attenzioni prioritarie. Esso rappresenta per la città una straordinaria risorsa per lo
sviluppo civile ed economico ed al tempo stesso costituisce un importante fattore di identità e
coesione sociale. Un contributo significativo può derivare da un rinnovato rapporto di interscambio
con le istituzioni scolastiche e formative da intendersi come luoghi di approfondimento ed
elaborazione culturale.
Per allargare l’interesse intorno a tutti i temi della cultura, vanno favorite la partecipazione e
l’espressività dei giovani sostenendo e valorizzando le diverse forme espressive riconducibili
all’essere grottagliesi.
Per questo ed in tale prospettiva la rete scolastica cittadina, valorizzata e promossa in ogni
sua componente, può e deve assolvere un ruolo centrale come fattore di promozione culturale e
sociale, di scelta consapevole, di acquisizione di senso della comunità, della solidarietà e del bene
comune.
Per porre le premesse per diventare buoni cittadini e buoni governanti, in modo da realizzare
una vera democrazia politica che superi la scissione tra governanti e governati.

Grottaglie deve saper meglio riconoscersi, ed una dimensione essenziale è quella


dell’apertura e della vivacità culturale.
Le arti e i saperi sono parte essenziale della sua storia. Oggi deve recuperare e valorizzare
questa sua dimensione, associandola all’apertura e agli stimoli che vengono dal suo essere città
storica, della formazione artistica e creativa.

Con il rilancio delle sue manifestazioni storiche, la città può esprimere la ricchezza di
un’iniziativa di produzione e fruizione culturale dal basso, soprattutto giovanile, portatrice di
tendenze e strumenti espressivi e comunicativi della contemporaneità.

La programmazione culturale dovrà essere indirizzata alla valorizzazione del patrimonio


culturale materiale e immateriale della nostra città, alla rivitalizzazione degli spazi culturali e
agevolando e coinvolgendo l’associazionismo che esprime un adeguato potenziale qualitativo, e
possa coinvolga maggiormente anche le istituzioni della formazione, in un impegno più largo, per
moltiplicare sedi ed occasioni di confronto culturale e di partecipazione.

Il rilancio della dimensione culturale della città come fattore fondamentale e


multidisciplinare è anche una grande occasione di sviluppo e di lavoro qualificato, di rilancio al

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futuro, di chiamare nella nostra realtà operatori di dimensione nazionale ed internazionale, di
attrarre contributi culturali, nuovi investimenti e nuove partnership.

A tal fine occorre:

 Garantire la piena funzionalità della biblioteca comunale, con attività connesse per farla
vivere non solo come archivio di fonti consultabili. Prevedere la realizzazione di postazioni
multimediali con accesso libero alla rete e corsi di apprendimento gratuiti alle tecnologie
informatiche.
 Affrontare il tema della proprietà del castello Episcopo, al fine di procedere con il suo totale
recupero e poterlo utilizzare con continuità ed organicità, così come vanno utilizzata al
meglio Palazzo De Felice (per realizzare un laboratorio permanente dell’arte), l’Acchiatura,
prevedendo l’accesso agevolato ai giovani artisti.
 Dare nuovo impulso al complesso della Torrente del Vento, rivedendo le modalità di utilizzo
dello stesso e rilanciando opportunamente il laboratorio “Emotivamente”.
 Rivedere l’utilizzo di Fantiano, onde evitare un suo uso sporadico e marginale. Trovare
sinergie con operatori privati, anche per favorire un utilizzo turistico – commerciale.
 Dotare la Città di una ampia struttura polifunzionale per spettacoli al chiuso di grande
richiamo, che possa favorire la possibilità di una accoglienza più ampia di quella offerta
oggi da alcune strutture.
 Adottare una politica di sostegno delle associazioni attraverso un regolamento che preveda
per queste precisi obblighi ed evitando concessioni a pioggia senza alcun indirizzo di merito
e di qualità dell’offerta culturale.Si dovrà cioè attuare una politica mirata il più possibile
radicata nel territorio ed in grado di alimentare quel tessuto creativo permanente e dinamico
su tutte le forme di espressione artistica, con particolare attenzione che suscita maggior
interesse per i giovani e di richiamo turistico.
 Restituire alla città immobili di proprietà del comune, presenti nel centro storico ed
abbandonati al degrado.
 L’uso dell’ex convento dei cappuccini centrato sulla sua usufruibilità da parte delle nuove
generazioni.
 Attivare una Fondazione (dotata di un apposito comitato scientifico) che sovrintenda alla
gestione del museo, della mostra della ceramica rilanciandone la vocazione mediterranea
con più eventi e più qualificati.
 In tale ottica verranno curati i rapporti con gli artisti operanti sul territorio ed altri di
comprovata esperienza, in grado di coagulare gli sforzi e richiamare altre personalità.
Evitando che l’organizzazione di tali eventi siano lasciate alle competenze ed alle libere
interpretazioni di un Sindaco, di un assessore e/o di un funzionario. In quanto l’arte è forma
educativa alla coscienza della bellezza, al fine di stabilire un rapporto comunicativo,
terapeutico e di integrazione. La musica come espressione artistica che incorpora più arti che
ispira e aiuta le persone e quindi va sostenuta quale risorsa importante per la nostra città.

SPORT

Il patrimonio di impianti sportivi esistenti nella nostra città è certamente importante dai due
palazzotti dello sport, alla piscina coperta e scoperta, ai campi di calcio e a quelli di tennis. Il
problema che si pone con forza in questa fase è la loro manutenzione e valorizzazione.
E’ sicuramente corretta la scelta che la gestione di tali impianti sia affidata alle diverse
associazioni sportive e/o imprenditori privati del settore, ma ciò non può significare il disinteresse
dell’Ente sulle modalità di utilizzo delle strutture e non operare il necessario controllo affinché

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siano effettuate le dovute manutenzioni affinché le strutture siano mantenute nelle migliori
condizioni e non siano avviate al degrado.
Inoltre non si possono affidare le strutture senza una contestuale responsabilizzazione degli
affidatari ai costi della gestione che quasi sempre ricade sull’Ente, poiché ciò determina costi non
giustificabili con una oculata e corretta gestione.

Un uso migliore e qualificato del patrimonio impiantistico deve servire per:

 Promuovere iniziative e attività con particolare attenzione alle discipline che manifestano
difficoltà e con particolare attenzione agli sport minori.
 Intensificare le iniziative, educative e culturali, rivolte alle scuole cittadine, sui temi della
lotta contro il doping, la violenza nei campi di calcio, il rispetto delle regole e degli
avversari.
 Promuovere lo sport come elemento di inclusione culturale e sociale, ponendo una
particolare attenzione agli anziani, alle scuole e realizzare azioni coordinate atte a
sensibilizzare i cittadini sull’attività motoria come fattore di benessere e di salute.
 Favorire alla pratica sportiva i giovani con una Young – Card ( carta giovani), da
convenire con associazioni e palestre.

SANITA’

Non vi è partito, anche quelli che sono al governo nazionale e/o regionale e che hanno
contribuito all’elaborazione del piano, associazione o cittadino che non protesta per il
ridimensionamento dell’ospedale, né potrebbe essere altrimenti. Non esistono difensori più di altri.

Senza un’intesa con il governo, la Puglia non avrebbe potuto attingere a fondi per la sanità
per un valore di 500 milioni di euro e al contempo sarebbe stata commissariata. E’ bene tener
presente che la Puglia è l’unica regione del mezzogiorno non commissariata. Noi crediamo che una
simile prospettiva avrebbe determinato molti più problemi.

Ciò detto, l’ospedale va difeso, anche perché a nessuno è consentito anteporre la logica
economica alla logica della tutela della salute. Pur dovendo procedere ad una riorganizzazione,
pensiamo che le modalità con cui si sta procedendo è sbagliata, i responsabili della ASL e la regione
devono assolutamente ascoltare le ragioni delle popolazioni.

L’ospedale di Grottaglie ha certamente al suo attivo alcune eccellenze, queste vanno


valorizzate e non ridimensionate, come il reparto natalità, non si può procedere a tagliare senza
tener conto di ciò, altrimenti si dà, come si sta dando, la sensazione che l’obiettivo non è la
riorganizzazione ma la chiusura.

Unitamente alla valorizzazione dei reparti di eccellenza, crediamo sia necessario che si
procedere rapidamente alla riqualificazione in diversi settori pena nel tempo la sua completa
chiusura. Questo crediamo sia il modo più concreto per una sua difesa reale e non propagandistica.

La qualità offerta da un ospedale non si misura solo dal numero dei posti letto, ma
soprattutto dalla qualità percepita dall’utente che è fatta di tante componenti e non solo dalla
disponibilità di tutte le specialità mediche e chirurgiche nel proprio paese. E la qualità percepita
dagli utenti deve migliorare visto che i “pellegrinaggi sanitari” della popolazione facente capo

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all’ospedale di Grottaglie sono elevati. Pellegrinaggi, e non solo per gravi problematiche, ma anche
per interventi di entità non grave e pur in presenza nell’ospedale di strutture e medici dedicati.

Serve una politica per la salute e il benessere dei cittadini ed in quest’ottica anche una
migliore offerta sanitaria. Per far ciò è necessario:

 Partire dalla prevenzione sui luoghi di lavoro, dal controllo degli elementi inquinanti sia
sui luoghi di lavoro, ed in questo un ruolo può certamente svolgere l’Ente locale indicando
priorità e richiedendo controlli mirati per categorie di lavoratori/lavoratrici particolarmente
esposti. In particolare crediamo vada affondato il problema della prevenzione in
agricoltura, nelle ceramiche ed adeguati controlli e protocolli per la discarica.
 Realizzare una integrazione socio-sanitaria tra le varie strutture presenti nel territorio onde
evitare di far assumere all’ospedale il ruolo di contenitore di disagio sociale che non potrà
far altro che effettuare ricoveri in maniera inappropriata di cittadini.
 Migliorare le strutture e attrezzare meglio i laboratori al fine di diminuire i tempi di attesa
delle visite specialistiche degli esami strumentali e di laboratorio che spesso arrivano a
diversi mesi. Molto spesso i cittadini ricorrono al ricovero per poter effettuare esami di
laboratorio o indagini specialistiche che per via ordinaria richiedono tempi lunghissimi.
 Incentivare sul territorio l’uso della specialistica ambulatoriale, di assistenza per gli
anziani malati e soli, le fasce deboli, il bisogno di riabilitazione e l’integrazione
dell’handicap fisico e psichico in collaborazione con i servizi sociali.

SOLIDARIETA’ E SOCIALITA’

Il comune di Grottaglie utilizza ingenti risorse per le politiche della solidarietà e sul piano
sociale, inoltre svolge il ruolo di comune capofila per i piani sociali di zona, e quindi tale settore di
iniziativa merita di essere affrontato con la dovuta attenzione.

In questi ultimi anni è aumentata l’area del disagio sociale, si è modificata la sua struttura.
Se nel passato erano essenzialmente le persone anziane, malate ad avere più necessità di intervento
da parte della pubblica amministrazione, oggi la crisi economica, ma anche altri fattori, fanno si che
una crescente parte di popolazione giovane abbia bisogno di un intervento di sostegno. Per questa
ragione è necessaria una migliore e diversa distribuzione delle risorse, al fine di un impegno
maggiore nei confronti delle nuove generazioni.

In particolare riteniamo:

 Che le risorse di sostegno, vanno incrementate, utilizzate come assistenza, e indirizzate a


costruire un percorso di formazione – aiuto all’ingresso nel mercato del lavoro, attraverso
accordi anche con il mondo delle imprese. Il comune favorisce la formazione e un reddito
per un arco di tempo e successivamente l’impresa lo assume. Ciò per far si che non sia
sempre la stessa platea ad avere bisogno di un sostegno. Il comune deve aiutare i cittadini ad
affrancarsi da tale sostegno.
 Recuperare, una vera, funzione di guida e coordinamento di comune capofila dei piani
sociali di zona.
 Che sono necessarie maggiori risorse da parte del comune e quindi della regione per il
sostegno ai canoni di fitto.
 Si debba prevedere un sostegno alle famiglie per il diritto allo studio di giovani meritevoli
che hanno difficoltà a fargli frequentare l’università.Si deve aumentare l’offerta di asili nido,
del tempo pieno nelle scuole primarie, per aiutare le donne che lavorano e non dispongono

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di un reddito tale da utilizzare strutture private, prevedendo orari flessibili tenendo conto
dei tempi di lavoro delle braccianti.

 Serve una ridiscussione del ruolo della casa di riposo per anziani cercando di farla RSA
(residenza sanitaria assistita) e quindi a carico del servizio sanitario, o nel caso conferirla al
piano sociale di zona, al fine di liberare risorse da impiegare sempre nel sociale ed in
particolare per l’assistenza domiciliare e il sostegno alle attività in favore dei disabili.
 Potenziare il centro polivalente, incrementandone i servizi e quindi l’utilizzo.
 Vada incentivato l’impegno delle organizzazioni non-profit, ma al contempo tale settore
deve rispondere a criteri di adeguata efficienza, credibilità che si tratti realmente di
organizzazioni non-profit e che dovranno essere certificate con l’iscrizione al registro
regionale.
 Limitare l’affidamento dei servizi a terzi con la procedura classica della gara di appalto, per
favorire la coprogettazione con evidenza pubblica e l’affidamento triennale dei servizi.

Inoltre il comune deve elevare la convivenza sociale della nostra città: solidarietà,
partecipazione, rispetto dei diritti, integrazione degli stranieri residenti nel paese, riconoscimento
dei loro diritti, sono elementi su cui costruire un tratto distintivo della nostra città. A tal proposito
vanno verificate le condizioni per la riproposizione del progetto “Passi di donna” per il centro di
seconda accoglienza, progetto totalmente finanziato dallo Stato e non inserito in graduatoria perché
non elaborato in modo adeguato.

RIFORMARE – ADEGUARE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


L’efficienza della pubblica amministrazione costituisce una precondizione essenziale per lo
sviluppo sociale ed economico del paese. Lo si dice in tutti i convegni, lo richiede il mondo delle
imprese, ma purtroppo si fanno pochi passi avanti.

Ora la riduzione dei trasferimenti statali e regionali, il federalismo fiscale, impongono con
urgenza la necessità di un salto di qualità della pubblica amministrazione in termini di efficienza –
efficacia della spesa, al fine di ottimizzare , il rapporto tra costi e risultati.

E’ necessario un decentramento dei servizi e al contempo la possibilità di usufruirne alcuni


più semplici attraverso l’uso della carta di identità informatica o internet. Per realizzare ciò serve
una grande innovazione sul piano dei sistemi tecnici e dell’organizzazione, un controllo di gestione
vero, al fine di liberare risorse e personale necessario ad affrontare i molteplici impegni di
un’amministrazione.

Per quanto riguarda il personale, crediamo necessario procedere alla totale stabilizzazione a
tempo pieno di tutti gli ex LSU, al concorso in tempi brevissimi per il comandante dei vigili urbani,
ma un processo di riorganizzazione deve inoltre puntare a determinare anche le condizioni
economiche per il reclutamento di personale qualificato adeguato ai problemi nuovi della città e ai
nuovi compiti determinatisi dalle modifiche istituzionali e di impegni politici assunti.

Serve una riorganizzazione che impedisca la cristallizzazione di posizioni di potere nei vari
uffici, che si renda trasparente la legittimità-regolarità e correttezza dell’azione amministrativa. Una
nuova dotazione organica aderente alla realtà e l’opportuna rotazione negli incarichi dirigenziali.

Responsabilizzare maggiormente la struttura tecnica, rendendo chiara la divisione dei


compiti e relative responsabilità tra il personale politico e la struttura tecnica, ciò anche per sottrarre

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i servizi offerti dall’Ente a logiche clientelari di qualsiasi natura, i cittadini godono di diritti non di
favori.
A tal fine tra i primi atti della nuova amministrazione dovrà essere quello di fornire ad ogni
nucleo famigliare la carta dei diritti:servizi offerti dall’Ente, regolamenti e modalità con cui
accedere e forme di ricorso possibili.

Il cittadino deve contribuire esprimendo il suo grado di soddisfazione dei servizi e


l’amministrazione deve prendere in considerazione i suggerimenti che vengono dall’utenza.

Serve affermare la cultura della trasparenza, aprendola anche al controllo da parte della
cittadinanza, poiché ciò può avere un effetto tonificante straordinario sull’intero sistema.

Il futuro per la città, per le nuove generazioni si decide oggi, è


questo il momento di cambiare, di innovare, di partecipare, di
impegnarsi in prima persona, a Noi, alla politica il dovere di ascoltare e
assecondare e sostenere la forte richiesta di cambiamento che viene
dalla città.

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