Come nel 1848
Molti cittadini ed ex cittadini milanesi si aspettavano dalla giunta Pisapia il
miracolo. Prendere 35 anni (almeno) di
corruzione, affarismo, clientelismo, spartizione,
nepotismo, consociativismo, e cancellare tutto
con un colpo di spugna dando l'avvio alla Città
Futura. Impossibile. Irragionevole aspettativa da
parte di tutti noi elettori (inclusi gli astensionisti
come me che hanno gioito per il declino della
junta palazzinara precedente).
I partiti sono associazioni affaristiche di
stampo clientelare. Non c'è nulla di nuovo, Se un partito qualsiasi: A, viene e
qualitativamente parlando. Quello che viviamo è trovarsi al potere e gestisce la
il ritratto della politica come professione dipinto ricchezza sociale, gli enti pubblici, i
dai grandi sociologi del primo '900, Ostrogorsky e canali di comunicazione, il potere
Weber in testa. È nella natura di una società in cui delle banche e della finanza, i legami
lo stato è sovrano totalitario incontrastato e il con i poteri economici (non politici, o
cittadino suddito impotente. I cittadini servono ai non ancora tali) e persino influenza la
partiti per prolungare la pantomima della giustizia, al fine di rafforzare il potere
democrazia rappresentativa. Una volta eletti, i del partito stesso, allora un altro
partito: B, dovrà fare altrettanto se
politici fanno i conti con un sistema che opera
non intende trovarsi in serie difficoltà
implacabilmente ad un livello più alto del loro. nella competizione.
Coinvolge finanza, imprenditoria, società criminali (Vedi: Saggi sul pensiero di Moisei
che usano la politica per convogliare la forza del Ostrogorski)
consenso, maggioritario tra la popolazione, nella
direzione dell'interesse di pochissimi.
I partiti scambiano il proprio potere
decisionale con i denari necessari allo spoils system, cioè alle carriere politiche dei
propri sostenitori più prossimi e all'interesse economico delle proprie società
massoniche di riferimento, si vedano in tal senso le coop e CL nell'area milanese.
Consenso elettorale, tasse, imposte e sponsorizzazioni da parte dei "grandi elettori"
dell'impresa assistita e della finanza, finiscono solo in parte a soddisfare i legittimi
bisogni dei cittadini. Più spesso, questi soldi servono a tenere in piedi il carrozzone
clientelare che garantisce la rielezione e l'ampliamento della sfera politica
d'influenza. Il sistema poggia su favori che i
partiti fanno ai propri grandi referenti, ai propri
sponsors, a danno dei cittadini, distorcendo le
regole del mercato, distorcendo i criteri di
merito, uccidendo la libera competizione, unica
garante del contenimento dei costi del sistema,
spendendo somme ingenti per opere di dubbia o
nulla utilità, perché "altrimenti ci tocca pagare le
penali". Non si può bloccare l'ingranaggio della
spesa pubblica finalizzata al profitto privato.
Neppure se il pubblico è prossimo alla fame. Il
sistema ha le sue regole, che prescindono
dall'utilità generale e dal consenso popolare. I
partiti chiedono i voti ai cittadini per fare, volenti
o nolenti, i comodi dell'impresa e della finanza
assistita a danno dei cittadini stessi. I cittadini
non hanno alcuna voce in capitolo circa le leggi
di spesa, e i governanti si infastidiscono quando
Si selezionerà una classe di
la cittadinanza ne contesta i criteri e le priorità,
sconfinando oltre la delega in bianco conferita politici di professione…
alla coalizione vincente ogni 5 anni. specializzati nell’aumentare il
In un sistema di deleghe in bianco potere del partito stesso e non
qualsiasi governo locale, anche quelli sedicenti nell’elaborare strategie
liberisti, lavorerà per la dilatazione dei costi dello politiche utili alla società.
stato, per la moltiplicazione della folla dei clienti,
a cui sarà dato sempre meno, mantenendo (da «La politica come professione»
comunque, finché possibile, un controllo totale Ed. Comunità, Torino 2001 del
della loro allegiance politica. In un sistema di sociologo Max Weber, ritratto
deleghe in bianco, non sono i poveri ad avere sopra nel 1894)
bisogno del governo, ma è il governo ad avere
bisogno dei poveri, degli indigenti, dei
disoccupati, della gente senza speranza e senza
futuro: costoro sono ricattabili e forniscono una
base di consenso. Così si formano le "città mondo" relegate nei quartieri poveri e
degradati, ben distanti dall'agio ovattato dei visionari progressisti e benpensanti. In
un sistema di deleghe in bianco, l'interesse di lobbies compatte ed elettoralmente
influenti prevarrà sempre sull'interesse generale, e prescinderà da esso. Se il
governo mollasse la presa, riducesse al minimo i propri costi, e liberasse le forze
spontanee che emergono dalla società, la sua energia libera, la sua voglia di riscossa
sociale, vigilando soltanto sul rispetto delle regole e del merito, a discapito della
confraternita e del maneggio, il governo sarebbe
ridimensionato a pura amministrazione pubblica,
la sua vera e legittima dimensione, e perderebbe
il potere e il profitto materiale o di rendita
politica che ne deriva. In un sistema di deleghe
in bianco, l'assenza di una alternativa reale tra le
varie fazioni di governo costituisce il cemento di
questo meccanismo. È il cemento consociativo.
Occorre svegliarsi, essere lucidi, capire.
Occorre essere meno creduli e più reattivi.
Occorre che i cittadini reclamino un potere
sempre maggiore e non diano tregua o credito
illimitato a nessun governo, locale o centrale,
nemico o presunto amico. Occorre costruire le
basi per cui democrazia sia, come da etimo, Thomas Jefferson
potere del popolo, non delega incondizionata (Shadwell, 13 aprile 1743 –
alle confraternite politico‐affaristiche. Occorre Charlottesville, 4 luglio 1826) è
che il popolo possa promulgare, correggere o stato un politico, scienziato e
abrogare delibere e leggi, comprese le leggi di architetto statunitense. È stato il
3º presidente degli Stati Uniti
spesa, in diretta, in corso d'opera, senza
d'America ed è inoltre
aspettare la fine di una legislatura. In caso
considerato uno dei padri
contrario, il sistema delle deleghe politiche si
fondatori della nazione. Il suo
tradurrà sempre di più in una licenza a produrre
volto è ritratto sul Monte
danni incalcolabili, incrementali, irreversibili, fino
Rushmore accanto a quelli di
al declino definitivo e irrimediabile della nostra
George Washington, Abraham
società.
Lincoln e Theodore Roosevelt. Fu
Thomas Jefferson, in una lettera datata 30
il principale autore della
gennaio 1787 a James Madison, scrisse: «Malo
dichiarazione d'indipendenza[2]
periculosam libertatem quam quietam servitutem.
del 4 luglio 1776 ed uno dei
Ritengo che qualche ribellione, di tanto in tanto,
fondatori del Partito
sia cosa buona e che sia necessaria al mondo
politico quanto le tempeste lo sono a quello DemocraticoRepubblicano degli
fisico. In genere le ribellioni fallite mettono in Stati Uniti.
luce violazioni dei diritti del popolo che le hanno
cagionate. Esse sono invero una medicina
necessaria per la salute di tutti, prevengono la degenerazione del governo e
aumentano l’attenzione per gli affari pubblici. I popoli non dovrebbero aver paura
dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei propri popoli.»
Oggi occorre coraggio, coesione e forza di reazione, non fedeltà di scuderia.
Come nella Milano del 1848 che seppe cacciare le forze di occupazione.
"CORNUTI !"
è il benvenuto di Umberto Bossi al Movimento dei Sindaci del Piemonte che oggi lo attendevano alle
sorgenti del Po a Pian del Re.
di Ines Cavalcanti – video di Daniele Landra
http://www.vimeo.com/29167951
Un folto gruppo di Amministratori, facenti capo al ”Movimento dei Sindaci del Piemonte”, in seguito alla manovra finanziaria da parte del
Governo della cancellazione dei piccoli Comuni sotto i 1.000 abitanti era oggi presente a Pian del Re (Crissolo, in Valle Po) per attendere la venuta di
Umberto Bossi che, per il quindicesimo anno consecutivo, saliva alle sorgenti per la cerimonia dell’ampolla.
Grande spiegamento di forze dell’ordine. Forse tutti volontari e senza costi per il povero stato italiano???
Gli amministratori erano disposti in un’area lontana dalle sorgenti in quanto il loro scopo non era certo quello di fomentare tafferugli,
volevano semplicemente spiegare a Bossi che in Provincia di Cuneo ci sono una quantità grande di Comuni al di sotto dei 1.000 abitanti, la maggior parte
di montagna, con territori ampi da governare e che la montagna è un bene comune a tutta l’Italia e, che se frana in quanto non più capillarmente e
GRATUITAMENTE governata, anche la pianura, che sia padana o meno ne avrà dei grandi danni.
Volevano chiedere a Cota come mai da quando la Regione è governata dalla Lega su certi capitoli, quali ad esempio quelli della cultura, non c’è
più una sola lira disponibile e come mai ci sono grandi tagli alla sanità, e come mai la burocrazia sia in aumento e asfissi le amministrazioni comunali. E
altre cose...
Volevano chiedere alla Presidente Gancia come mai la Provincia è sempre più lontana ed assente. Volevano dialogare. E volevano chiedere
che venisse , con urgente provvedimento, cancellati gli effetti dell’art. 16 della manovra.
Ma Bossi è arrivato con un corteo formato da sette macchine di scorta, è passato sulla strada sterrata seduto sul sedile a destra del
conducente. Per un momento ha avuto la chiara visione degli amministratori disposti con gli striscioni di protesta nel versante di fronte a lui e, invece di
fermarsi, cosa ha fatto? Ha sporto la mano dal finestrino esibendo prima il segno dei cornuti e subito dopo il dito medio della mano destra ed ha
tranquillamente proseguito il suo percorso.
Io e Daniele, che non siamo amministratori ma militanti dello sviluppo territoriale, eravamo nella strada in basso e abbiamo proseguito il
cammino in compagnia della scorta e di altra gente comune come noi, incuriositi dal seguito che poteva prendere la giornata. Non avevamo mai visto il
popolo leghista disposto alle foci del Po.
Noi gente delle valli Occitane quel territorio siamo abituati a viverlo in altro modo. Nel nostro immaginario collettivo e storico le sorgenti sono
una zona di incontro tra acque e tra culture e non di scontro. “Amic, lhi nòstri parlats son tuti dui romans, poem dir‐se fraires e tocar‐se la man: Io tiu Po,
la mia Durança, naissuts tuti da un sol mont, van aberurar un lo Piemont e l’autre la Provença”(Frederic Mistral, premio Nobel per la Letteratura nel 1904)
Arrivato a 300 mt dall’area della sorgente Bossi è sceso dalla macchina, si è infilato la giacca e volgendo gli occhi verso l’assemblea degli amministratori,
lontanti da lui, disposti all’altro capo del versante, ha detto una sola lapidaria parola: “cornuti”. Poi è salito sul pik up che lo attendeva e che lo ha
portato fino alla sorgente, accolto dall’ovazione del popolo leghista.
Oggi pomeriggio mi sono domandata a lungo cosa voleva dire con questa parola “cornuti”. Perchè sono cornuti i nostri amministratori? La sola
risposta che mi è venuta è questa: sono stati traditi dalla Lega! Nei nostri territori alcuni paesi hanno dato a quel movimento più del 50% dei voti, attratti
da slogan che sembravano voler portare sviluppo e benessere a territori devastati prima dalla guerra e poi dall’emigrazione.
Se vogliamo oggi guardare i fatti reali possiamo constatare che sono stati traditi (e quindi di fatto sono effettivamente dei cornuti) dai
provvedimenti che recentemente il Governo, con i suoi Ministri della Lega ha contributo ad emanare. Chi è il cornuto e chi ha tradito?
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