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s p e c i a l e

C O M ICS

www.lindiceonline.com OMAGGIO
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in una stanza silenziosa. Sei anche non svelarla. Perché male e bellezza
Editoriale un po’ sensibile, come la superficie
del globo oculare, nel bene o nel
significano cose differenti per per-
sone diverse. Se tu mostri una cit-
male. L’altro personaggio che dise- tà resa cupa da tenebrosi serpenti,
I l giornale che avete in mano è lo speciale comics del-
l’“Indice dei libri del mese”, inserto straordinario del
numero di novembre 2016, distribuito separatamente
storico dell’arte Luca Bianco all’ Edgar Allan Poe di
Dino Battaglia, recentemente ripubblicato da Nicola
Pesce, costituiscono un ideale sezione riservata ai clas-
gno spesso è una creaturina con un
rubinetto al posto della testa. Non
questa immagine potrebbe essere
nata per alludere alla povertà. Ma
so bene se ci sia qualche significato qualcuno che fugga da un regime
e gratuitamente nel corso dell’attuale edizione di Luc- sici. I restanti interventi sono dedicati ad autori ita- al di là del piacermi la sagoma di fascista la vedrà molto diversamen-
ca Comics & Games. L’“Indice” è uno dei più longevi liani, con l’intervista a Sualzo e Silvia Vecchini e le un rubinetto, il modo in cui gli dà te, e ne sarà molto toccato: sem-
mensili italiani di recensioni librarie e informazione recensioni a La terra dei figli, ultimo lavoro di Gipi, l’aria di un animale amichevole, ma brerà la rappresentazione ideale
culturale. Fondato nel 1984, pubblica interventi di in uscita per Coconino proprio il 28 ottobre, Itero incapace di produrre espressioni dell’oppressione politica. O della
specialisti autorevoli in forma di recensioni, schede, perpetuo di Adam Tempesta (Eris), gli storici Fu- facciali complesse, un tipo che per persecuzione religiosa, o persino
rubriche, interviste a partire dai libri più significati- metti della gleba del Dr. Pira, ora finalmente in giunta è senza mani. Deve trovare solo della depressione psicologica:
vi del momento: ogni mese, “L’Indice” dà notizia di volume (Nero), La rabbia (Einaudi), collettanea di altri modi di comunicare. Sono come l’immagine di un sogno, po-
un centinaio di libri, spaziando tra la narrativa e la giovani autori e Il suono del mondo a memoria spesso attratto da personaggi che trebbe significare qualunque cosa.
saggistica. Le recensioni di fumetti da sempre presenti di Giuseppe Bevilacqua. Chiudiamo l’inserto con hanno un qualche genere di dif- È importante tener conto di que-
sull’“Indice”, nel tempo, con la diffusione dei graphic un articolo dedicato al Premio Gran Guinigi, pre- ficoltà di comunicazione, o facce sto, rendersi conto che il lettore è
novel, hanno avuto più spazio. Questo speciale è dun- stigiosa onorificenza legata a Lucca Comics & Games astratte. un creatore di significati che “scri-
que innanzi tutto il riconoscimento del ruolo che ha fin dalle prime edizioni. ve” al tuo fianco, e addirittura ne sa
assunto in questi anni la produzione di comics nell’edi- La copertina, originariamente il manifesto della 69ª Lei è un autore totale: narra- molto più di te in certi casi. Credo
toria italiana e nelle preferenze dei lettori. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Ve- zione della storia e illustrazione che gli immigrati arriverebbero a
Lo speciale si apre con l’intervista esclusiva a Shaun nezia e le illustrazioni interne sono di Simone Massi si fondono perfettamente in una capire dell’Approdo molto più di
Tan, affiancata da un’analisi dell’Approdo a firma che ringraziamo per la gentile concessione. sintesi che si sottrae alle facili quanto effettivamente vi vedo io,
dello storico dell’illustrazione Erik Balzaretti, in oc- Buona lettura. classificazioni. Come definirebbe per esempio. Le parole e le imma-
casione della sua recente ripubblicazione per i tipi di Per ulteriori contenuti e approfondimenti o per in- i suoi libri? Graphic novel? Libri gini sono puramente degli inneschi
Tunué. Un ritratto di Frank Miller scritto da Da- formazioni sulla nostra rivista: illustrati? Libri d’arte? Si consi- per le memorie degli altri, non dei
niele Barbieri, l’articolo di Daniele Brolli sul Piccolo dera in primo luogo un pittore, messaggi da parte dell’artista.
re di Otto Soglow, mai riedito, e la recensione dello www.lindiceonline.com un illustratore o un fumettista?
Dopo l’incursione nel mondo
Io penso di essere innanzitutto tridimensionale di The Singing
un pittore, nel senso che, se potessi Bones (il suo ultimo libro, ancora
Il grande occhio del marsupio impellicciato fare una sola cosa, sarebbe dipinge- inedito in Italia), quali altre novi-
re e disegnare, perlopiù solo sem- tà tecniche o poetiche dovremmo
Intervista a Shaun Tan di Pietro Deandrea e Manuela Adreani plici paesaggi. Mi piace anche fare infine aspettarci?
lo spiritoso e disegnare caricature.
Buona domanda, nessuna idea!
L’ approdo è la storia universa- semplicemente finì per prendere Mi ci è voluto molto tempo per Lo scrivere viene fuori da un’altra
le di ogni migrazione: l’alte- da sola una certa direzione. Era in capire che questa combinazione di parte di me, che ama la narrazione Io non mi metto veramente a lavo-
rità della terra straniera, il diso- effetti una sfida maggiore, più diffi- video, ricerca, disegno e schizzi di- e misurarsi con idee astratte, come rare nelle forme del romanzo, cosa
rientamento appena si arriva, le cile, creare un universo ottimistico gitali (con piccoli tagli e interventi pure avere qualche forma di co- che poi tende ad accadere come in
difficoltà di capire e comunicare. anziché pessimistico, riflettere su di arrangiamento con photoshop) scienza sociale che voglia prendere un corpo a corpo nel cercare di tro-
Ed è anche una storia a lieto fine come una comunità multiculturale era il modo migliore di operare, in in considerazione vari generi di in- vare il modo migliore per la realiz-
(visto che si conclude con una possa prosperare piuttosto che non quanto non ero abituato a usare la giustizie, e anche criticare cose che zazione. Comincerò sempre dal di-
sorta di integrazione). Oggi, die- riuscire a farcela. Penso potrebbe fotografia, ma mi stavo ponendo appaiono impropriamente celebra- segnare, e poi pensando che no, ci
ci anni dopo la prima edizione, anche essere interessante creare un sacco di problemi rispetto alla te. Mi viene spesso in mente una deve essere una via migliore. Allora
alla luce dei nuovi flussi migrato- un libro analogo che risulti molto continuità stilistica, e a un certo citazione da Thomas Hardy, che potrei dipingere, o scolpire, oppure
ri in un mondo sempre più glo- più fosco, inquietante e angoscio- raccordo fisico tra le immagini: sto probabilmente parafrasando: scrivere o non scrivere, e la maggior
balizzato, scriverebbe ancora una so, ma questo è forse un progetto spazio, luce, postura, cose di questo “Uno scrittore trova la grandezza parte delle volte questi esperimenti
storia così ottimistica? diverso, per un artista diverso. Io genere. La combinazione di filmati nelle cose più misere, e la miseria sono un po’ deludenti. Ma poi tro-
non credo che un approccio sia ne- e disegno mi ha aiutato a superare nelle cose più grandi”. Così tra gli vo una strada che funziona, e ge-
Molto probabilmente sì. All’epo- impulsi a dipingere e a scrivere, neralmente mi appare un po’ biz-
cessariamente migliore di un altro, questi ostacoli tecnici e a concen-
ca in cui lavoravo all’Approdo, tra cerco di trovare qualunque sistema zarra, persino sgradevole: per The
che una storia di migranti debba trarmi sul racconto della storia in
il 2001 e il 2006, c’erano un sacco espressivo che funzioni. Con que- Singing Bones è andata un po’ così,
sempre essere piena di speranza. quello che poi sembra essere un
di notizie negative riguardo ai pro- sto, intendo un approccio che io sia l’approccio era talmente nuovo per
Ma come artista, credo vi sia una modo semplice e scorrevole. Una
fughi che arrivavano in Australia materialmente in grado di praticare me che all’inizio ero dubbioso. Ma
certa responsabilità quanto meno volta poi che avevo messo insieme
(via mare, soprattutto dal Medio con possibilità limitate (non sem- era anche venuto così naturalmente
di analizzare a fondo queste cose, tutti i miei abbozzi, foto e schizzi,
Oriente attraverso l’Indonesia), pre un male), e anche in un modo che non ho fatto altro che seguire i
e di immaginare come il mondo potevo ridisegnare ogni scena sem-
sicché la situazione era simile, nella che si avverta onesto, e ricomponga miei istinti, e sono molto contendo
potrebbe essere, anziché semplice- plicemente a matita su carta, con
qualità se non per le dimensioni, tutti questi diversi impulsi in una dei risultati, specialmente perché
mente com’è. l’effetto di legare tutti gli elementi
a ciò che sta accadendo proprio maniera che non appaia forzata o sembrano creati da un’altra perso-
cumulativi in un unico stile linea-
ora in Europa, e continuamente pretenziosa. E l’opera dovrebbe an- na. Una sensazione che mi piace
Nell’Approdo si ha l’impressio- re. Così, alla fine, è propriamente
in molti altri posti. Ciò che si di- che risultare autosufficiente. Una sempre.
ne di una relazione molto forte una messa in fila di disegni fatti a
mentica è che si tratta di una que- buona graphic story dovrebbe dare In ogni caso, qualsiasi cosa fac-
tra grafica, fotografia ed elementi mano. Eppure sì, il procedimento
stione permanente, mutevole nella l’impressione che non avrebbe po- cia, a me piace sempre tornare ai
cinematografici. Come ha impo- per arrivare a quel punto è stato
dimensione ma non poi così tanto tuto essere scritta in un’altra forma, fondamenti, dipingere e disegnare,
stato il suo lavoro per comporre molto intricato e complesso, un
nelle circostanze, o nelle reazioni e di essersi staccata dalla mano di di solito schizzi molto piccoli di pa-
i bozzetti di un’opera così com- po’ come fare un film, lavoran-
positive e negative da parte sia della chi l’ha creata. È un oggetto au- esaggi locali, fatti molto semplice-
plessa? do a ritroso per creare una buona
gente sia dei governi. La mia ricer- tonomo che appartiene all’imma- mente, in uno stile in larga misura
sceneggiatura visiva.
ca per L’approdo si è in gran parte È stato un procedimento molto invariato fin dagli anni della mia
ginazione delle altre persone, non
focalizzata sulle ondate di migranti interessante e istruttivo per me, co- adolescenza (ne pubblico molti sul
Riguardo al suo universo sur- solo a quella dell’artista.
e profughi dell’Ottocento e del pri- minciato come disegno tradiziona- mio blog The Bird King, se qual-
reale, poetico, lei sembra portato
mo Novecento, in viaggio dall’Eu- le al mio tavolo per diventare poi cuno fosse curioso). Sono spesso
a inventare creature ibride, fanta- Lei scrive raramente scene in
ropa e dall’Asia verso luoghi come più simile alla regia di un film nel questi il “centro” della mia attività
stiche, come nell’Approdo e nelle cui il male venga descritto in
gli Stati Uniti e l’Australia, e sono momento in cui capivo dove anda- artistica, guardare con attenzione le
Regole dell’estate. C’è una creatu- termini espliciti. Questa scelta è
forti le analogie con tutto ciò che va a parare la storia, quale dovesse cose familiari che mi circondano,
ra, fra le molte cui ha dato vita, legata alla sua personalità oppure
sta avvenendo ora. Una ragione per essere lo stile. Procedevo abboz- e riflettere con attenzione su qua-
cui è particolarmente affeziona- lei pensa, come Lovecraft, che la
ambientare la storia così lontano zando prima tutto quanto come li sentimenti o storie potrebbero
to? O che lei consideri più em- suggestione del male attraverso
nel passato – mentre avrebbe potu- in uno schizzo, e poi filmavo usan- in qualunque modo nascondersi
blematica della sua produzione? metafore sia più efficace della sua
to essere riferita altrettanto bene al do una videocamera, piccoli set al loro interno. Dopodiché, tutto
rappresentazione diretta?
presente – era quella di offrire una in cartone e amici e familiari che Ce ne sono un paio che ho dise- quello che accade è imprevedibile.
prospettiva più ampia sull’esperien- mettevano in scena brevi sequen- gnato ripetutamente senza pensar- Certamente. La stessa cosa vale Non credo che avrei voglia di scri-
za della migrazione, specialmente ze di azione. Queste sarebbero poi ci. Uno è un personaggio che è una per le descrizioni del piacere o della vere o dipingere moltissimo se già
da un punto di vista più personale diventate una traccia per ulteriori specie di marsupio impellicciato, gioia, io cerco di non essere troppo avessi saputo come tutto quanto
dei migranti stessi, senza le troppe disegni, combinati con un muc- con solo un grosso occhio al posto esplicito. La scena finale dell’Albero andasse a configurarsi, ci deve es-
distorsioni della politicizzazione e chio di foto d’archivio, in partico- della faccia. Può darsi sia una specie rosso ne è un buon esempio: chia- sere qualche sorta di sorpresa o di
della rappresentazione mediatica. lare di migranti in viaggio alla fine di autoritratto come artista visuale: ramente si tratta di una rivelazione avventura.
Quanto all’ottimismo, non mi ero del XIX secolo, che trovavo molto stai un sacco a guardare le cose ma stupefacente di qualcosa, ma di che
proposto coscientemente di creare poetiche e inquietanti, e in sostanza non parli molto, quanto meno non cosa? Non lo so davvero, e anche Traduzione dall’inglese di Santina
una storia con questa impronta, furono lo stimolo per l’intero libro. puoi alzare la voce, e lavori sempre se avessi un’idea, l’importante è Mobiglia.
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I perduti e i sognati
di Erik Balzaretti

Shaun Tan gag dell’attacchino) e inconscia-


L’approdo mente (le persone che vengono
risucchiate nel cielo davanti a una
ed. orig. 2006, pp. 128, € 24,90,
cattedrale). Un piccolo capolavoro
Tunuè, Latina 2016
dove tutto, plot e tecnica grafico-
narrativa, funziona come una per-
“Me son vissùo / favellando co’ i
fetta macchina della stupefazione
nuoli, / barche lontan dai moli / su
che sembra nascondere, però, una
l’urizonte de velùo. / E son vissùo
visione edulcorata della tragedia
sognando / isole e rade / de là del
dell’emigrare. Shaun Tan invita
mar più grando, / el mar sensa stra-
de. / Cussì son arrivào / ai confini il lettore a portare con sé tutto il
del mondo, / de là del mar profon- bagaglio di conoscenze sul tema
do / sempre solo sognào” (Biagio e gli chiede di cercare riferimenti,
Marin, Me son vissùo, in La vose de conferme e valori. Lui si limita ad
la sera, Garzanti 1985). accennare, a sfumare, sorvolare.
L’approdo non ricorda l’America
a ripubblicazione in italiano da vista in Nuovomondo di Emanuele
L parte della casa editrice Tunuè Crialese, anch’esso del 2006, ma si
delle opere illustrate da Shaun Tan, presenta come un pianeta inventa-
offre una buona occasione per ri- to dal vecchio Bob Sheckley, dove
leggere, a dieci anni dall’uscita, il la fantascienza sociologica si sposa tivo del silent book australiano? stereotipo la realtà grida e urla. Si la poesia di Marin è quello dell’uo-
capolavoro dell’artista, autore e il- con la paura, divertente e surreale, Un secolo esatto prima, nel prendano, in questo senso, il film mo che parla con le nuvole e im-
lustratore australiano. The Arrival che il diverso non sia altro da noi. 1906, sulla scorta del seminale e di Alejandro González Iñárritu, magina il grande mare senza strade
è un silent book, tecnica narrativa Tutto ciò che non è conosciuto è sorprendente romanzo ottocente- Biutiful (2010) e l’albo illustrato che porta verso una terra ai confini
visuale senza parole nata in arte incredibilmente e piacevolmente sco Perduti a New York del lituano dello svizzero Armin Greder (per del mondo. Si tratta del sogno so-
grazie al lavoro dei simbolisti, dei scioccante, metafora di una cultura Abrahan Cahan (Yekl: A Tale of the bambini o per tutti?), L’Isola, dal gnato dell’utopia, come i viaggi e le
surrealisti e degli espressionisti, che altra e assolutamente positiva, ac- New York Ghetto, 1897, prima tra- segno significativamente e pro- terre ideali di Moore, Bacon, Swift,
ha mietuto successi e premi lan- cogliente e votata non tanto al mel- duzione italiana SugarCo 1986), grammaticamente munchiano, Fénelon, Samuel Butler e William
ciando l’autore verso ting pot culturale quan- Upton Sinclair scrive The Jungle, uscito nel 2002 e pubblicato in Morris, che si rispecchia in modo
la fama internazionale, to a un assorbimento tracciando il solco del rapporto tra Italia da Orecchio Acerbo (2008). straordinario nel lavoro di Shaun
mettendo d’accordo apparentemente indo- emigrazione e dolore: il sogno si L’emigrazione e l’Olocausto sono Tan, capace di riconnettere il pos-
pubblico e critica che lore delle diversità come trasmuta in incubo, in lotta senza le facce novecentesche dell’Apo- sibile all’immaginato. Qui diventa
hanno reso l’opera una in una pax romana. Un speranza per emergere nel paese calisse. Si può ridurre tutto ciò a tutto plausibile, anche il viaggio e
sorta di prototipo mi- corrispettivo ideale del delle possibilità. Peter Kuper ne ha lontananza, qualche incompren- il percorso senza dolore immagi-
tico sia come albo illu- surreale The Terminal di tratto uno stupendo graphic novel sione e un finale felice e gravido di nato da Tan. La paura che è solo
strato per bambini, sia Spielberg e si noti l’asso- (La giungla, 001 edizioni, 2009) promesse in cambio di una grande timore, la felicità che è solo fami-
come graphic novel so- nanza rivelatrice. che può essere letto e comparato a inventiva désengagé e uno straordi- glia e nuovi amici, le nuvole nere
fisticata per adulti. Per L’uomo che fugge, il L’approdo. Si vedono in controluce nario modo di illustrare come suc- che non portano pioggia e la terra
chi ancora non conosce nostro eroe dall’animo due momenti storici: quello, idea- cede in L’approdo? Per Tan sembra d’arrivo che è solo questione di un
L’approdo, titolo italiano candido malato di no- lizzato, tra la fine dell’Ottocento e più importante la storia in sé che manuale di istruzioni come per un
per una volta migliore stalgia, scappa da una il Novecento (pensiamo a Sull’Oce- il messaggio, dimenticando che il non troppo sofisticato nuovo elet-
dell’originale, l’opera ha anche l’in- cortina di ferro che è sì inquietante ano di De Amicis e ad America di medium è sempre più il messaggio. trodomestico. In questo senso L’ap-
discutibile merito di affrontare il (vi lascia la famiglia in pericolo), Kafka) e gli anni Duemila, senza Nel suo straordinario equilibrio e prodo diventa un’opera compiuta
tema delicato e controverso dell’e- ma la minaccia è rappresentata da ideali, in cui emigrare è una que- per la sua ricerca estetizzante a tutti e inscrivibile tra le categorie del
migrazione seppur con una delica- un male così altamente metaforiz- stione di economia e mercato, di i costi, L’approdo sembra afflitto da fantastico e dell’illusione, un’opera
tezza dapprima gradevole e poi fin zato e sublimato da non essere più guerra e geopolitica, come ci rac- limiti nel plot. con un patrimonio d’immagina-
troppo estenuata. nemmeno lontanamente spaven- conta il nonostante tutto delicato Oppure esiste un’altra strada per zione a cui tendere, un mondo che,
A rendere strepitoso il lavoro di toso. Anche i racconti potenzial- Fuocoammare di Gianfranco Rosi. cercare di comprendere la morale se pur non esiste, è stato da sempre
Tan è il combinato disposto della mente terribili degli altri emigrati, Il racconto delle migrazioni è di questa storia. Ed è la via traccia- sognato. E nel sogno, adulti e bam-
tecnica realizzativa delle illustrazio- che non esitano ad aiutare l’ultimo talmente pieno di dolore che si ta da Biagio Marin, poeta dialetta- bini hanno gli stessi strumenti per
ni e delle soluzioni di montaggio e arrivato, risultano completamente è riusciti a fare dell’emigrazione le gradese che usa la lingua come orientarsi o perdersi.
ritmo narrativo. L’indubbia carica anestetizzati dal nuovo presente un altro stereotipo, dove a variare espressione di una cultura alta e
emotiva, che scaturisce della scelta e dal ridente futuro offerto dalla può essere solo l’aumento infinito “altra”. Marin ha percorso tutto il
erik.balzaretti@libero.it
di lasciare il proprio paese e la pro- nuova patria. Shaun Tan ha dichia- della violenza e della sopportazio- secolo breve ma sembra ispirato da E. Balzaretti è storico dell’illustrazione
pria famiglia in cerca di una nuova rato che l’opera aveva l’umile scopo ne del lettore-spettatore. Sotto lo una venatura arcadica. Il sogno del- ed esperto in narrazioni visive
vita e di una nuova libertà, favori- di “farci mettere nelle scarpe” di
sce la totale immedesimazione con chi è costretto ad emigrare, come si
il protagonista, dilata lo strania- dice nella lingua anglosassone, am-
mento nei confronti di una rappre- mettendo che L’approdo non è nato
sentazione di un mondo pieno di come libro per bambini. Ma se non
rimandi al tempo stesso realistici e è una narrazione favolistica, qual è
fantastici e costringe alla totale im- veramente la sua identità? A distan-
mersione nelle superbe illustrazioni za di dieci anni si può forse dire,
a mezza tinta, seppiate come vec- senza essere accusati di lesa maestà,
chie fotografie, espediente di gran- che L’approdo è, nei contenuti e nel

Informatimessaggio,
de effetto nel creare un’atmosfera su corsi, troppo ottimisticamen-
di nostalgia. Straordinario concorsi ed eventi
è poi te politically correct e ingenuamente
il trattamento visivo dell’albo che acritico verso una società occiden-
rende metafora l’universo ► Scopri
visivo e i tale
disegnatori
propagandata comeattiviil rimedio
sublima accadimenti, lasciando nel a tutti i mali. Si può affrontare il
in Emilia-Romagna
lettore la sensazione di trovarsi di tema dell’emigrazione con questa
fronte a una realtà possibile e tangi- superficialità, nascondendo secoli

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bile: una sorta di libro pop-up bidi- di letteratura, cinema, narrazioni magazine quotidiano di informazione
mensionale dalle venature online
surreal- lereali
tuee opere
purtroppo cronaca che ci
e cultura del fumetto
pop sostenute da una ricerca che parla di dolore, violenza, sfrutta-
trova le sue radici dichiarate nelle mento? Shaun Tan è un novello
testimonianze fotografiche del pas- Frank Capra cantore della felicità
sato legate al tema dell’emigrazione a tutti i costi, da leggersi la not- www.fumettologica.it
e nel cinema neorealista italiano. te di Natale come la storia di The
De Sica innanzitutto con Ladri di Snowman di Raymond Briggs, illu-
biciclette e Miracolo a Milano, che stratore inglese che ha inspirato, a
Tan omaggia consciamente (la detta di Tan, tecnica e ritmo narra-
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Un re nudo, muto, plebeo e imbucato tempo affidata ai suoi piccoli di-


segni che rafforzavano e rendeva-
Incontro al vertice
no più incisiva l’ironia dei testi.
di Daniele Brolli Il Little King arrivò come una di Luca Bianco
strip umoristica, ben sintonizzata
Otto Soglow contestatore, contestando persi- con lo spirito degli anni trenta, Dino Battaglia debosciato aquilotto Joe Galaxy).
Il piccolo re no se stesso, affrontando la vita quello stesso che Damon Run- L’incontro al vertice Battaglia-Poe
Edgar Allan Poe
con fantasia. yon aveva identificato anni prima è documentato quasi per intero:
Garzanti, Milano 1966 pp. 96, € 14,90,
Otto Soglow lo ha creato nel con l’età del jazz e che il “New mancano all’appello due storie del
1930 sulle pagine del “New Yor-
Nicola Pesce, Salerno 2016 1971 sceneggiate da Mino Milani
S e ne sta in un angolo sommes- Yorker” non smetteva mai di ri-
ker”, il settimanale newyorkese e uscite sul “Corriere dei Piccoli”
L’
samente, sottovalutato nelle badire: quello di una città mondo esistenza biografica di Edgar
per definizione: snob e colto, i cui comportamenti, costumi e (Lo scarabeo d’oro e La lettera ru-
sue potenzialità, pronto a essere Allan Poe fu, come tutti san-
provocatorio e arguto. Soglow era cultura erano in grado di influen- bata); non sarebbe stato male re-
riscoperto e ad aggredire con la no, atroce. La sua vita postuma,
un uomo nato a Manhattan nel zare la sensibilità planetaria, di cuperare anche quelle, seppure un
sua patafisica light istituzioni, per contro, era, è e sarà prospera
1900 il cui maggiore desiderio orientarne le tendenze. Il perso- poco più scolastiche rispetto ai ca-
burocrazia e poteri costituiti. È e rigogliosissima: basta citare alla
nella vita era quello di fare l’at- naggio di Soglow era di rottura, polavori che abbiamo tra le mani
un usurpatore pur essendo sul rinfusa i nomi di alcuni suoi tra-
tore. Da ragazzo ci provò in tut- sommesso ma implacabile quan- (il lettore fortunato le può trovare
suo trono legittimamente, un duttori letterari (da Baudelaire a
ti i modi e nel frattempo lavorò to altri cartoon del periodo che nel vecchissimo volume Uomini
furbetto e soprattutto un imbu- Pessoa, da Mallarmé a Manganel-
cato. Basso e pure rotondo, con il come magazziniere e spedizionie- sarebbero rimasti in primo piano coraggiosi, Fabbri, 1980).
re, lavò i piatti e fece il centrali- li), o gli innumerevoli adattamenti Di solito, in casi come questi, si
collo d’ermellino e la corona: un più a lungo come Popeye e Betty cinematografici, o ancora quello
ometto con il naso tronco, l’oc- nista. Boop. Dopo poco tempo Ran- parlava, e forse ancora si parla, di
Mentre collezionava indiffe- che grandi artisti e illustratori vi- “riduzione” a fumetti; ma nel caso
chio vispo e una folta barba nera. dolph Hearst se ne innamorò e lo sionari seppero trarre
Non parla mai, lascia renza verso i suoi pro- portò via al “New Yorker” per far- di Battaglia il termi-
positi di recitazione dai suoi racconti e dal- ne suona decisamente
che siano le persone ne una strip della sua syndication, le sue poesie: Édouard
attorno a lui a farlo… – propositi che, scher- la King Features. Little King di- improprio: nelle sue
zosamente, non avreb- Manet che illustra la tavole Edgar Allan Poe
e comunque lo fanno venne in breve un appuntamento
be mai abbandonato traduzione mallarmea- non viene ridotto pro-
lo stretto indispensa- su vari quotidiani sparsi per gli
fino a un anno prima na di The Raven, Odi- prio per nulla. Viene
bile, perché lui evi- Stati Uniti, entrò nel circolo delle
della morte, avvenuta lon Redon, Alfred Ku- semmai amplificato,
dentemente ama i fat- comunicazioni di massa: generò
nel 1975 – Soglow già bin, Karel Thole... trasfigurato, reinventa-
ti, non la prolissità. Il merchandising, ci furono tentati-
a 19 anni scopriva di Il discorso cambia un to: neppure una singola
suo mondo è stilizzato vi di serie di animazione da parte
saper disegnare abba- poco se ci spostiamo goccia di inchiostro, in
come quello del signor dei Fleischer Studios (ed esordì in
stanza da poterci vive- al fumetto: insieme a questo volume, scorre
Bonaventura, e in coppia proprio con Betty Boop),
re. Quando nel 1924 il molti frettolosi adat- sotto i ponti dell’adat-
quanto re – con dentro pubblicità di prodotti per l’infan-
leggendario fondatore tamenti che permet- tamento pedissequo e
lo spirito del giullare – zia di cui divenne testimonial.
del “New Yorker”, Harold W. Tutto finito, il Piccolo re oggi tevano di chiudere più o meno semplificatore. Colpisce anzitutto
risolve ogni problema che gli si efficacemente l’ennesimo numero
presenta con un colpo di teatro, Ross, pubblicò come pagine pub- è diventato un personaggio per la scelta dei racconti: accanto ai
blicitarie la dichiarazione pro- “happy fews”, ovvero pochi for- di rivista dedicata al genere horror, quasi obbligati specimen del Poe
comportandosi spesso da plebeo. dove un gatto nero demoniaco, o
Niente è sul serio. È un trickster, grammatica con cui si chiamava- tunati che ne riconoscono le qua- “de paura” (La caduta della casa de-
no a raccolta le nuove forze per il lità intramontabili. E questo seb- una casa diroccata, o un orango gli Usher, La maschera della Morte
un briccone non divino rimasto
settimanale di New York, scriveva bene contenga ancora una carica che brandiva un rasoio bastavano Rossa), Battaglia si misura anche
fermo alla sua infanzia con com-
“nelle intenzioni si caratterizzerà eversiva, quasi un precursore del- per épater il lettore, non è raro in- con il Poe più metafisico (Lige-
portamenti difficili da prevedere.
attraverso le sue illustrazioni, che l’“immaginazione al potere” dei contrare prove macroscopiche per ia), con certi capolavori grotteschi
Vive in un regno metafisico
includeranno caricature, vignet- movimenti di contestazione del qualità e impegno di autori come come Re Peste, La scommessa (trat-
fatto di poche linee e di persone
te, disegni umoristici e satirici”. 1968. Come ogni buon prodot- Richard Corben, Will Eisner, Al- to da quel Mai scommettere la testa
impettite che lo sovrastano de-
Il giovane Otto Soglow entrò nel- to dell’immaginario, ha un valore berto Breccia, e, naturalmente, col Diavolo che ispirò anche Fellini
ferenti e lo mantengono al suo
la squadra dall’inizio, insieme per formativo e uno culturale che si Dino Battaglia. nel cortometraggio Toby Dam-
posto come un saggio idiota. Lui
le ripaga affrontando i problemi esempio a James Thurber e Rea sovrappongono. Quello culturale Dico “naturalmente” perché mit), con il beffardo grand guignol
senza sprecare tempo, adottando Irvin, e sarebbe rimasto tra co- rimarrà sempre nel tempo, salva- tra gli autori di fumetti italiani il di Hop-Frog e Il sistema del dottor
soluzioni leggere, che rifiutano loro che avrebbero caratterizzato guardato dalla memoria, mentre veneziano Dino Battaglia, morto Catrame e del professor Piuma, e
l’idea stessa del dramma. Il re visivamente la rivista. Ricordato quello formativo al momento è sessantenne nel 1983 a Milano, la infine con la splendida peripezia
è nudo, e usa la sua nudità per come una sorta di Buster Keaton dormiente, sepolto nell’oblio edi- città deve lavorava e dove si consi- rarefatta, lunare e sorridente di
sbeffeggiare chiunque prenda la che si aggirava in redazione. La toriale. derava in esilio, fu senz’altro il più La straordinaria avventura di Hans
vita secondo regole troppo ri- sezione The talk of the town dove letterario. Basta scorrere l’elenco Pfaall.
gide. Il piccolo re è riverito per si ironizzava su fatti, costumi e dei titoli annunciati come “di pros- Ma più ancora colpisce quello
etichetta, ma lui ne esce da vero personaggi metropolitani fu nel D. Brolli è editore e giornalista
sima pubblicazione” nell’ultima che la prosa, ora febbrile ora sus-
pagina di questo libro, che si spera siegosa, ora ironica e ora poetica
sia davvero il primo di una lunga di Edgar Allan Poe diventa nelle
e organica serie di ristampe: in- mani di Dino Battaglia: ogni ta-
contriamo titoli quali Maupassant vola è una perfetta architettura
(che dovrebbe essere in uscita), Il compositiva dove la tradizionale
Golem, Thyl l’Espiègle, perfino Gar- scansione del fumetto viene qua-
gantua e Pantagruele e – addirittu- si sempre abolita o fatta brillare
ra – il Woyzeck che fu di Georg come una mina, come nell’ultima
Büchner e poi di Alban Berg e di pagina di La scommessa, in cui il
Werner Herzog (ma viene da chie- personaggio gioca a rimpiattino
dersi, anzi da chiedere all’editore, e a saltarello con la gabbia della
perché manca quel Moby Dick che vignetta. Il bianco della pagina di
Battaglia adattò magistralmente sfondo dilaga nelle scene fino a
nel 1967: sarebbe doloroso farne diventare la sostanza di cui i per-
senza, visto che l’edizione uscita sonaggi sono composti, come la
per Le mani nel 1997 sembra or- meravigliosa lady Madeline Usher,
mai difficile da trovare). immacolato e terribile fantasma
Il libro contiene otto racconti di che emerge urlando dal nero della
otto tavole ciascuno. Sette proven- china in un turbine di capelli sot-
gono dalle pagine di “Linus”, dove tili come il negativo fotografico di
uscirono tra il 1968 e il 1973; l’ul- una ragnatela; e accanto al bianco
timo è invece datato al 1981, e uscì e al nero ci inseguono per tutto il
originariamente sulla testata cat- libro i grigi, i famosi grigi di Dino
tolica per ragazzi “Il Giornalino”, Battaglia, ottenuti sostituendo al
dove così tanti fumettisti italiani fitto e nitido tratteggio del penni-
trovavano rifugio (perfino l’inso- no la sfumata tecnica del tampo-
spettabile Massimo Mattioli, che ne, che dà a certe tavole il sapore
su quelle pagine raccontava le sto- di antiche acqueforti.
rielle autoconclusive del conigliet- warburg@aliceposta.it
Fonte: New York Public Library Picture Collection. to fotorepoter Pinky mentre su
Riprodotto in: Jerry Robinson, The Comics: An Illustrated History of Comic Strip Art, Dark Horse Books, 2011 “Frigidaire” faceva imperversare il L. Bianco è storico dell’arte, iconografo e traduttore
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gliente e ha usato le sue visioni


più crudeli per dare voce all’indi-
Frank Miller tra rivoluzione e reazione
cibile. L’epigrafe laconica con cui
si apre il volume annuncia: “Sulle
di Daniele Barbieri
cause e i motivi che portarono
alla fine si sarebbero potuti scrive-
re interi capitoli nei libri di storia. A partire dagli anni ottanta,
Frank Miller è stato il prota-
gonista indiscusso di una stagio-
politico. La ricetta del successo di
Dark Knight sta probabilmente
proprio in questo inedito mix di
Ma dopo la fine nessun libro ven-
ne scritto più”. E questo, in realtà, ne di rinnovamento del fumetto ribellismo personale (Batman, a
non è nemmeno l’inizio. La terra americano di supereroi. Il genere differenza di Superman, è sempre
dei figli è un mondo del post, un stava uscendo da una crisi che stato un outsider) e dedizione alla
futuro dopo “la fine”. Non si sa durava da circa un decennio; ave- missione per il bene, riuscendo
cosa abbia causato il cataclisma, va trovato nuove forme di distri- a problematizzare gli inevitabili
se si tratti di un olocausto nucle- buzione, e stava sperimentando conflitti che ne derivano, visto
are, di una guerra devastante o di nuovi formati di pubblicazione che non sempre la legge, che do-
un virus altamente contaminante. (miniserie, graphic novel). Cer- vrebbe per sua natura proteggere
È un evento quasi simbolico, se- cava, soprattutto, un nuovo pub- il bene, capisce e sostiene chi lo fa
gnato da un fascino oscuro che ha blico. per conto proprio e a tutti i co-
riportato a galla le leggi primor- Con Neal Adams e con Gene sti. Tutto questo messo in pagina
diali della sopravvivenza. Colan, Batman aveva dimostrato con un’indimenticabile innovati-
di poter interessare anche un pub- vità grafica e micronarrativa, per
Gipi non si è mai avvicinato
blico adulto, a patto di approfon- cui le sorprese si susseguono alle
tanto al romanzo di fantascienza
dire gli aspetti più oscuri della sua sorprese, e lo spettacolo (la molla
Selvaggia bellezza sulle rovine del mondo distopica come con quest’opera
che si colloca nel solco tracciato
personalità. Colan aveva lavorato che fa funzionare tutto il fumet-
anche per la Marvel, proprio sul to di supereroi) non manca mai.
da classici che vanno da La peste
di Andrea Pagliardi scarlatta di Jack London a L’om-
personaggio che ha più aspetti in Questa medesima ricetta (potere
comune con l’uomo pipistrello, corrotto o inefficace, il bene nel-
bra dello scorpione di Stephen
Gipi bro avvincente, denso e godibile. Daredevil. E c’era ancora un per- le mani del singolo, straordinaria
King, passando per Le cronache
Gipi non è e non vuole essere sonaggio Marvel su cui si poteva invenzione grafica e di sceneggia-
La terra dei figli del dopobomba, tra Bonvi e Phi-
un teorico del fumetto, ma da puntare, per problematicità inte- tura) viene usata molte altre volte
pp. 288 € 19,50, lip K. Dick, fino alla rievocazione
quel brusco e ironico decalogo riore, pur nella inderogabile (per da Miller, non sempre allo stesso
Coconino press-Fandango, degli scenari di videogiochi sem- il momento) dirittura morale:
condiviso sui social e da molte pre più coinvolgenti e realistici livello. Certo, a leggere Sin City
Bologna-Roma 2016 delle sue interviste emerge una Wolverine. (1993-2000), si continua a resta-
come Fallout 4 o The Last of Us. Il giovane Miller si forma su
consapevolezza lancinante dell’at- re colpiti dall’invenzione di un
N el novembre 2013 in un’in- Quella di Gipi, tuttavia, è una Daredevil, si fa conoscere con
to artistico, di come e in che dosi distopia “domestica”: le mol- bianco e nero estremo, cui cor-
tervista rilasciata a Iacopo mescolare parole e disegni. Dagli Wolverine, esplode con Batman.
te tavole di narrazione muta e risponde, nella storia raccontata,
Barison per “Minima & moralia”, oli grattati di Esterno notte, alla In quegli anni Miller è stilistica-
gli ampi paesaggi incolori con i un’altrettanto estrema situazione
Gipi parlava di quello che sarebbe vita disegnata ferocemente male, mente una spugna. In un mon-
quali descrive la desolazione di morale, dove l’istituzione è quasi
diventato La terra dei figli e che fino ai sofferti acquerelli di Una- do tipicamente autoreferenziale
un mondo in rovina, ben diversi sempre corrotta e le poche istanze
all’epoca era ancora un embrio- storia, Gipi sperimenta tecniche e come quello del fumetto di supe-
dalle lande deserte di Mad Max, etiche vengono portate avanti dai
ne. Su un punto aveva già le idee stili riuscendo a rimanere ricono- reroi, uno che è innamorato del
ricordano piuttosto la maremma delinquenti e dagli esclusi. Ma è
chiare: “Sarà una storia molto scibile, spostando di volta in volta fumetto giapponese di samurai
toscana o la laguna di Orbetel- proprio leggendo Sin City che il
lunga, senza voce narrante e senza l’asticella, prefiggendosi traguardi e legge Heavy Metal (la versione
lo. “A me piace disegnare il cielo problema di quale sia la visione
colori ad acquerello. Senza tutte diversi e stabilendo con assoluta oltreoceano di Métal Hurlant) è
sopra l’Ipercoop, nella campagna del mondo di Miller inizia a farsi
le cose che fanno di me il raccon- lucidità come fare a raggiungerli indubbiamente atipico, e corre
tatore un po’ poetico, quello che pisana”, dichiarò un tempo Gipi rilevante.
e quali trappole evitare. E lo stes- il rischio di essere considerato
commuove i lettori. Per me fare e a questo proposito si è attenuto E così, già un’opera pur note-
so vale per le storie da raccontare, eretico, e quindi non accettato
questo è importante. Cioè, fare anche nella Terra dei figli. Solo vole per disegni e impostazione
che siano vicine da toccare la pelle dal mainstream. Ma Miller si è
una storia che, per stavolta, si reg- che, stavolta, l’Ipercoop non c’è narrativa come 300 (del 1998),
o lontane nel tempo e nello spa- guardato bene Jack Kirby e Jim
ga solo sul plot e sui personaggi, più e non ne restano nemmeno appare fortemente sospetta nel-
zio. Temi e personaggi si rincor- Steranko, anzi ci è letteralmen-
e basta”. le macerie. Gipi, infatti, non in- la sua esaltazione monolitica di
rono, in un girotondo te cresciuto dentro, e pur essen-
A due anni distanza, dulge in raffigurazioni di ruderi un eroismo occidentale contrap-
fertile e ossessivo, tra do sensibile agli influssi esterni,
sul suo profilo Facebo- e rovine: quello che gli interessa possiede una diabolica capacità posto alla mollezza e falsità de-
ragazzini con il naso gli orientali (i persiani fermati
ok, Gipi postava le “re- a punta, la testa ton- raccontare è l’azzeramento della di assimilazione e rielaborazio-
gole” a cui doveva atte- società. Il ricordo del passato è or- ne. La miniserie di Wolverine del alle Termopili, come i terroristi
da e gli occhi svegli di medio-orientali fermati dai bravi
nersi nella stesura di La chi vuole mangiarsi il mai sbiadito e diafano e si limita 1982 è già un prodotto matu-
terra dei figli. Eccone a qualche vecchia fotografia, ab- ro ed esaltante, in cui lo stesso soldati americani). Alla fin fine,
mondo a colazione e
qualcuna: “Non usare bandonata nell’acqua tra l’incom- tema (Wolverine si deve sposare troviamo Miller su posizioni che,
maschi adulti, imbrut-
la voce narrante. Non prensione e il disinteresse per le in Giappone, con una donna di se fosse europeo, non esiterem-
titi e abbrutiti dalla
usare il colore. Tutte le reliquie di un’epoca che è ormai famiglia yakuza) sembra tagliato mo a definire para-fasciste, ma,
vita, che non osano più
pagine devono avere la scivolata via. I resti del mondo apposta per lui, così che quello poiché è americano, magari non
guardarsi allo specchio
stessa gabbia. Ricorda i che fu sono assai più visibili nel che ha imparato dal fumetto di meritano questa definizione, pur
o ammettere di avere
tempi naturali nei dia- dei sentimenti, nean- linguaggio, ridotto all’osso eppu- samurai vi trova naturale appli- restando certamente molto rea-
loghi: se serve una pausa, fai una che se sta arrivando la fine del re ricco di espressioni ormai pri- cazione, e la complessità grafica zionarie. Holy Terror, lavoro di
vignetta vuota. Ricorda e disegna mondo. Ed è proprio il rapporto ve di legami con i loro significati che ne risulta si sposa bene con pochi anni fa (2011), associava la
il ciclo naturale giorno/notte. tra adulti e ragazzi, tra padri e figli originari, a rivelare, ad esempio, il le problematiche psicologiche solita alta qualità di realizzazione
Rispetta il sole cocente, come la il centro del suo sesto e ultimo ro- lontano ricordo di un’era digitale dei personaggi e con la ricchezza a una demonizzazione generaliz-
pioggia. Non fare balloon con i manzo grafico, in uscita per Co- (“giga fiko!”, “uberprete”, “50 laic d’insieme della vicenda. Qualco- zata dell’islam che ricorda molto
pensieri dei personaggi. Ti ver- conino proprio in questi giorni. li vale tutti”). sa di simile potrebbe essere detto certe asserzioni di Donald Trump
gogneresti per sempre, dopo. Se I protagonisti della vicenda Eppure la cruda miseria che anche del lavoro del 1983, Ronin, (benché Miller abbia comunque
fai uno spiegone in un balloon, sono due fratelli che vivono in circonda i protagonisti può anche nipponico fin dal titolo, ma dove definito Trump un buffone, in
dopo, sparati”. riva al lago in una baracca insie- diventare selvaggia bellezza. Ai il tema fantascientifico permette a un’intervista rilasciata in marzo).
La terra dei figli segue fedel- me al padre brusco e brutale. Il due fratelli (e al lettore) il mon- Miller di fare uscire quel senso di E meglio è tralasciare quello che
mente queste direttive: semplice motore degli eventi è il recupero do si rivela per fasi: man mano grandiosità, ma anche di dispera- Miller ha fatto nel cinema, tra-
pennarello nero su carta, puro della memoria, l’ostinazione nel che l’orizzonte si allarga i ragaz- zione, che ha imparato dagli Hu- sformando a modo suo un ca-
piano-sequenza narrativo senza comprendere l’ermetico conte- zi raccolgono indizi su ciò che è manoïdes francesi. polavoro dell’ironia come fu The
appigli. Una storia lineare, fat- nuto di un taccuino che, forse, distrutto e su quello che rimane. La storia che fa il botto è del Spirit di Will Eisner. Un autore
ta di vignette e dialoghi, priva racchiude in sé un passato, diversi In questo viaggio il bene e il male 1985-86, The Dark Knight Re- da discutere, insomma. Certa-
di ellissi temporali o didascalie. perché e le carezze di una madre sono anch’essi oggetto di scoperta turns, una miniserie di quattro mente da celebrare per quello che
Insomma: “una narrazione da mai conosciuta. Morte e dispera- progressiva e alla fine realizziamo episodi che ha per protagonista ha portato al linguaggio del fu-
maniaco, a passo uno” (“Wi- zione si manifestano a ogni pagi- che tutte quelle atrocità non era- un attempato Batman, che deve metto; da guardare con sospetto,
red”, maggio 2015, intervista di na; nel lago non si pescano lucci no gratuite: servivano a ricordarci combattere con un corpo non più se non con avversione, per molte
Gianmaria Tammaro). È fumet- argentati: le facce nell’acqua di cosa rischiamo di perdere. tanto in forma, e con la polizia idee che ha cercato di trasmettere
to nella sua forma più schietta e Esterno Notte tornano a riaffio- non più tanto amica, oltre che con quegli strumenti.
andreapagliardi@gmail.com
onesta, la quintessenza del rac- rare, ma stavolta sono cadaveri con avversari di sempre e avver-
conto sequenziale per immagini. gonfi e realistici. A. Pagliardi insegna storia del cinema sari nuovi, persino Superman, ora
Da manuale. E il risultato è un li- Gipi racconta una vicenda ta- d’animazione allo IED di Milano più che mai allineato con il potere D. Barbieri è semiologo e studioso di fumetti
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Tavole e onomatopee per quasi-lettori


Intervista a Sualzo e Silvia Vecchini L’imperfezione che coinvolge
di Angela Catrani e Beniamino Sidoti di Chiara Bongiovanni

A ntonio Vincenti (disegni), in arte


Sualzo, e Silvia Vecchini (testi)
sono gli autori di Gaetano e Zolletta.
pensiero, può dirsi che il papà è se-
parato, che la mamma è assente, ma
è altro; il bambino vede la storia di
Giacomo Bevilacqua
Il suono del mondo a memoria
casualità e le piccole nevrosi quotidiane, accom-
pagna Sam tra le strade, nei bar e perfino davanti
a un quadro, una Giovanna D’Arco del secondo
Un posto perfetto (2014) e Gaetano questo rapporto esclusivo. pp. 186, € 21, Bao, Milano 2016
Ottocento che con il suo gesto imperioso e gli
e Zolletta. La supersorpresa (2015), occhi spiritati sembra voler rivolgersi diretta-
D
Sualzo: Pensare a un target così opo il mammuth di Zerocalcare alla stazio-
oltre che del recentissimo Una cosa preciso rende anche la storia più mente a lui attraverso un linguaggio a lei caro e
difficile (2016) tutti editi da Bao. ne di Rebibbia, l’Atac di Roma ha commis-
compatta: si rivolge esattamente a ben noto: le voci dentro la testa.
“Gaetano e Zolletta” è una serie a fu- sionato per la fermata Jonio della linea B cinque
quell’età e lo fa con tutte le sue for- I colori quasi pastello, rendono splendidamen-
metti per bambini in età prescolare, gigantesche vignette a Giacomo Bevilacqua. Pro-
ze, senza dispersioni. te gli umori della città che si affolla intorno al
nata in Italia e così ben fatta da es- tagonista assoluto il panda italiano più famoso
Silvia Vecchini: Compatta, ma protagonista, e le tavole si appoggiano sulla pa-
ser già tradotta in Francia. A rendere dell’ultimo decennio. A panda piace è nato nel
non avara: nelle nostre storie a noi gina come foto – di un singolo istante o di un
questa serie un caso così unico nel suo 2008 come striscia comica, è stato raccolto più
piace sempre metterci qualcosa in elaborato piano sequenza – abbandonando con
genere è il target di riferimento: bam- volte in volume, ha riempito centinaia di pagine,
più: qui trovi per esempio anche le coraggio la gabbia grafica e tenendosi intorno
bini ancora non in grado di leggere, è approdato in televisione, nel merchandising e su
foto delle avventure ancora non de- come unica cornice il bianco abbacinante della
per cui questi albi sono un ponte tra quaderni e agendine. L’idea è semplice ed effica-
scritte, sui risguardi. La copertina è carta. Tutta la parte visiva del lavoro di Bevilac-
il libro illustrato (letto loro da adulti) ce: l’animale bianco e nero si adegua ogni volta,
e il vasto mondo del fumetto. In mol- un poster da appendere... Ci piace qua è pienamente riuscita e sfogliarlo è un puro
graficamente, alla nuova passione, e la passione,
ti avevano già cercato di scrivere un avere una cura speciale per il pub- piacere. Forse però in un libro sul silenzio sareb-
a sua volta, sconfina spesso nella nevrosi creando
buon fumetto per bambini: i fumetti blico piccolo. be stato meglio fidarsi di più delle immagini.
una comicità immediata, di facile presa e al tem-
sono infatti, per chi comincia, una La voce narrante invece è fin troppo presente,
In tante sequenze Gaetano e po stesso amaramente surreale. Ma Bevilacqua in
lettura complessa, che chiede l’intera- aggiunge parole in pagine in cui i disegni già si
Zolletta è quasi un silent book: questi anni non si è limitato al panda, ha lavora-
zione e la conoscenza di più linguaggi, esprimono alla perfezione ed esplicita sentimen-
come è scrivere un fumetto senza to come un pazzo tra miniserie e fumetti horror
come quello scritto e quello disegnato. ti là dove non ne avremmo bisogno. Le battute
parole? e a trentatré anni può quasi considerarsi un vete-
scarne di A panda piace erano perfette, qui una
Come nasce quest’idea? Silvia Vecchini: Io non ho fatto rano. Gli mancava soltanto una cosa, un lungo
prosa che si vuole sincopata e poetica toglie fasci-
Silvia Vecchini: Venivamo da una una sceneggiatura dettagliata ma graphic novel a colori, una storia seria, personale
no e rende talvolta ridondanti le riflessioni sulla
lunga collaborazione con “GBaby”, una descrizione delle scene, con i e introspettiva tutta sua, dal disegno, un bel digi-
città, la folla, l’amore, la fotografia, i tramonti.
dove avevamo realizzato una serie di dialoghi completi, e qualche scara- tale dichiarato, al lettering, ai colori. Il suono del
L’equilibrio complessivo è dunque imperfetto,
storie di una o due tavole; qui era bocchio di dettagli. Dopo questo, il mondo a memoria, un titolo riuscito, musicale e
ma curiosamente è proprio dall’imperfezione
nato anche Gaetano, per altre sto- punto di vista, la regia e il montag- rotondo, è il risultato di due anni di fatiche. La
che può nascere una diversa forma di coinvol-
rie brevi. Quindi avevamo fatto dei gio sono di Antonio. vicenda è ambientata a New York, anzi nell’ico-
gimento.
piccoli esperimenti, ma ci mancava Sualzo: Sì, non amo lavorare su nica e immobile Manhattan di Woody Allen tra
Quell’eccesso di parole a sgualcire il silenzio ci
ancora una storia più lunga. Quan- sceneggiature dettagliate fino all’ec- Central Park e il Metropolitan, dove Sam, gio-
porta all’interno di un giovane autore alle prese
do abbiamo iniziato a pensarci ci è cesso: anche io voglio la mia parte vane fotografo, cerca, nonostante il destino, di
con le scelte adulte di una carriera artistica già
venuto naturale esplorare il rappor- di divertimento. Tieni conto che portare cocciutamente a termine un esperimento
di per sé pienamente appagante che litiga con
to padre-figlio. il dosaggio tra le varie sequenze è sociologico: trascorrere due mesi completamente
se stesso per il suo primo vero romanzo e que-
Sualzo: Gaetano e Zolletta sono qualcosa che facciamo entrambi ma solo senza mai parlare con nessuno. Il ricordo di
sta storia ci tocca di più delle scommesse e degli
una bella coppia, che si presenta solo alla fine delle prime bozze. È un una sola canzone, stretto tra l’impellenza della
amori di Sam e Giovanna d’Arco.
nella storia senza madre. Abbiamo lavoro di montaggio su cui siamo
rischiato, sai, in questi tempi così estremamente esigenti.
gender! Silvia Vecchini: Vogliamo dare un
Quando avete iniziato a ragio- ritmo preciso: un ritmo che è scritto
anche nel tempo della storia. Ogni
Il Piraverso e i Superamici un modo alquanto particolare: il me-
todo “prima o mai” pensato da Ra-
nare intorno a un fumetto per
libro dura il tempo di una giorna- tigher. Una sorta di autoproduzione
non-lettori o quasi-lettori quali di Andrea Queirolo aggiornata agli anni 2010, che con-
punti fermi vi siete dati? ta, dalla sveglia fino al momento di
dormire. siste nel vendere il libro in preordine
Silvia Vecchini: Volevamo raccon- Dr. Pira e altri con i quali diede vita al collettivo online per un periodo limitato di
tare un’avventura che potesse essere Sualzo: E questi tempi influenzano Superamici. Un oggetto non identi-
poi la tavolozza di colori che uso. L’almanacco circa un mese, allo scadere del qua-
condivisa dai personaggi, e che fos- ficato che si è abbattuto sul mondo le vengono stampate esclusivamente
se per entrambi una scoperta in cui A fine giugno è uscito, sempre
de I fumetti della gleba del fumetto italiano lasciando un
pp. 900, € 33, Nero, Roma 2016 le copie acquistate. In sostanza, o lo
avessero un ruolo importante i sen- per Bao, Una cosa difficile, un fu- segno indelebile. I Superamici sono compri prima o non lo avrai mai
timenti e le emozioni nella relazione metto molto intenso, senza parole emersi dall’autoproduzione seguen- più. Le vendite di L’almanacco de I
padre-figlio.
Sualzo: Da un punto di vista for-
e per una fascia d’età piuttosto
bassa. Ha avuto una genesi simile E ra il 1997 quando il primo
numero di I fumetti della gleba
cominciò a circolare nei sottoscala
do un percorso tutto loro, fatto di
fumetti e riviste tanto audaci quan-
fumetti della gleba sono state un suc-
cesso: duemila copie in un solo mese
male, io avevo come obiettivo di a quella che ci avete raccontato? to impensabili. Hanno aggirato il e mezzo. Questo imponente hardco-
non rinunciare a nessuno dei mezzi di locali che ospitavano improbabili mondo dell’underground e scavalca-
Silvia Vecchini: No, Una cosa concerti metal, finendo nelle mani di ver, curato dalla casa editrice Nero,
espressivi del fumetto, solo perché si difficile è nato da una specie di sca- to l’eredità di autori come Pazienza
lettori del tutto ignari di quello che rende accessibile per la prima volta
rivolgeva a bambini molto piccoli. rabocchio. Anche a me, che non e Tamburini e di progetti editoriali
Così abbiamo splash page, onoma- li aspettava. Piccoli albi fotocopiati in un’unica soluzione l’intero “pira-
so disegnare, capita che il disegno come “Frigidaire”. Grazie all’intu- verso”. Proprio con questo termine
topee, slapstick… abbiamo cercato e spillati con all’interno izione di un’idea e alla
preceda la parola. Così, finiti i miei potremmo definire l’immaginario
un fumetto semplice ma non sem- scarabocchi, ho chiamato in soccor-
un universo sganghe- creazione di un’estetica
plificato. rato, nonsense e senza sgangherato dell’autore, popolato da
so Sualzo. Non potevo raccontargli che prima non esisteva, personaggi bizzarri come Marguati,
Dei libri per bambini, pensati la storia, dovevo capire se davvero limiti. Storie disegnate i Superamici hanno pro-
appositamente male, che Batma & Robi, Iodosan Pattuglia
in modo maturo… ma privi, di- poteva funzionare senza parole! seguito per la loro strada
catapultavano in qualco- Spaziale, Gabonzo, Capitan Giu-
rei, di strizzate l’occhio al lettore Sualzo ha interpretato e tradotto a testa bassa e, dopo anni
sa di mai visto prima (in stizia e Berutti. Folli protagonisti di
adulto. nel linguaggio sequenziale quello di combattimento in
Italia): un centrifugato di storie all’insegna della leggerezza, in
Silvia Vecchini: Gli adulti fanno che io avevo solo timidamente ac- trincea, hanno intrapre-
b-movie, fantasy e sci-fi cui tutto può succedere e dove nessu-
le loro riflessioni, ma non parliamo cennato in un taccuino. Ha scelto so percorsi differenti, si
strampalato, che rimette- sono affermati e hanno na spiegazione è richiesta. Racconti
direttamente a loro. Per esempio, la colori, segno, personaggi. Ha scelto disegnati male, con prospettive as-
relazione tra Gaetano e Zolletta na- un’ambientazione essenziale. Non va in discussione cosa vo- cominciato a lavorare per
lesse dire fare fumetti. Ed i grandi editori, hanno surde che sfidano qualsiasi nozione
sce anche a partire da un lutto che avevamo bisogno di molto, abbia-
è piuttosto evidente che vinto premi prestigiosi e tecnica e che, pagina dopo pagina,
aveva colpito il nostro paese, con mo lavorato in sottrazione sia per
fare fumetti per il Dr. Pira è come sono diventati tra i più rappresenta- vanno a formare la poetica personale
un papà rimasto improvvisamente le parole che per gli elementi visivi.
un atto liberatorio: raccontare storie tivi e importanti fumettisti italiani. di un autore che non ha mai rinun-
vedovo. La cosa mi aveva toccato e Una cosa difficile infatti è la storia di
due, perché l’arte di riavvicinarsi è per dare libero sfogo alle proprie idee L’almanacco de I fumetti della gleba, ciato a sperimentare. Leggendolo
dopo un po’ ho cercato di capire, ci si addentra in uno dei più arditi
scrivendo, cosa smuovesse in me, una cosa che forse si impara davvero e ossessioni. Oggi, dopo tutti questi un volume imponente di 900 pagi-
quando si è stretti per la prima volta anni e centinaia di pagine disegnate, ne che raccoglie quasi vent’anni anni e strampalati viaggi narrativi del fu-
cosa ci fosse da scrivere dal punto
in questo nodo originario di ogni al- quegli albi sono diventati un cult e di storie del Dr. Pira, è una testimo- metto italiano e nello slancio creativo
di vista del bambino e in positivo,
senza parlare dell’assenza della ma- tro legame. Due amici, due fratelli. il Dr. Pira uno dei fumettisti italiani nianza dell’irripetibile stagione dei di un fumettista a cui non interessa
dre, ma piuttosto dell’esclusività del più apprezzati. La sua storia è legata Superamici e una delle più impor- rispettare schemi.
libricalzelunghe.it
rapporto con il padre. Ecco che mi a quella dei suoi amici e collaboratori tanti espressioni dell’autoproduzione andrea.queirolo@fumettologica.it
è bastato descrivere una giornata A. Catrani e B. Sidoti sono tra i fondatori di sempre, ovvero Tuono Pettinato, a fumetti italiana degli anni Duemi-
col papà: l’adulto può farsi un suo della rivista web “Libri CalzeLunghe” Lrnz, Maicol&Mirco e Ratigher, la. Anch’esso realizzato e venduto in A. Queirolo è redattore di “Fumettologica”
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La vita cattiva
di Maurizio Amendola

Adam Tempesta perché non cogli l’occasione e non vai a vedere


i migliori all’opera? Così andai al Picturin dove
Itero Perpetuo
per la prima volta vidi in azione Ericailcane. Da
pp. 408, € 18, Eris, Torino 2016 quel momento ho deciso che l’avrei fatto anche
io”. Ericailcane, Blu, Banksy: cosa c’è di meglio
N egli occhi di questo alto ragazzone dalla
chioma folta c’è una luce di entusiasmo mi-
sto a panico sottile che gli farà sussurrare, tra una
di un’opera che racconta su una superficie prima
ignorata? “Le fabbriche abbandonate sono la mia
tela bianca”. Colore dove c’è il grigio, luce dove c’è
presentazione e l’altra del suo Itero perpetuo, “Cosa il buio, un po’ di bellezza a coprire la cattiveria. La
ci faccio io qui?”. O, meglio, “perché non sono cattiveria. Quel sentimento duraturo che Adam
davanti al muro più alto della città con lo zaino non esita a far affrontare al suo astronauta, Eric,
colmo di bombolette, pronto a coprirlo di un co- disperso in quel sistema di matrioske spaziali che
lore che non ha mai avuto, di una storia mai sen- è l’Itero perpetuo. “La vita cattiva, due parole che
tita, di un messaggio forte e chiaro che mi giravano in testa quando mi chie-
lo rappresenti?”. Eris edizioni ha for- devo quale nuovo e mostruoso sentie-
nito ad Adam Tempesta un muro alto ro spaziale avrebbe affrontato Eric”.
408 tavole. Lui ha risposto senza esita- Un mantra che non dà sconti, anche
re. Sembra che la voglia di mettersi in quando la salvezza sembra vicina la
gioco al di fuori dei canoni consolidati vita cattiva ti inchioda. Il loop spaziale
non gli sia mai mancata. A Torino va non è altro che un moto di inadegua-
in scena la sua prima presentazione uf- tezza che ammanetta i desideri di una
ficiale di Itero perpetuo, la sua prima in società che non sembra capirci, dove
assoluto. Si alternano gli amici di una aumenta la distanza tra le generazioni
vita, fumettisti curiosi, colleghi di la- e il prezzo da pagare è sempre più alto.
voro, mentre mi racconta di quando L’energia di Adam è travolgente quan-
tutto è cominciato: aveva quattordici do confessa con gioia la sua più grande Il Premio Gran Guinigi
anni, era appena stato beccato. “C’era un grosso fonte di ispirazione: i gruppi metal. “Il metallo è
portone vecchio e distrutto, già ricoperto di scrit- un principio. Quello che mi trasmette un album di Chiara Bongiovanni
te. I miei vecchi amici dovevano farmi da palo. dei Tool, non me lo trasmette nient’altro”. Sta già
Io comincio a buttare giù la mia tag e quando mi
giro i miei amici non c’erano più. C’erano solo
militari e polizia”. Ma il destino è strano a volte, e
lavorando a un nuovo libro a colori, sempre con
Eris Edizioni. Adam, classe 1992, ha un po’ pau-
ra di deludere la severità del mondo del fumetto.
L a torre Guinigi è l’unica so-
pravvissuta delle circa 250 torri
che sorgevano a Lucca tra il XIII e
Attualmente il Gran Guinigi si
riferisce alla produzione editoriale
dell’anno precedente, quello che
quello che sembra la rogna di una convocazione in In realtà ha varcato i cancelli di una carriera dove il XIV secolo e, ancora oggi, è forse sarà assegnato venerdì 28 ottobre
comune, si trasforma da rimprovero in rivelazione non avrà niente da temere. Tantomeno se ha lo il monumento che più di ogni altro comprende le opere a fumetti pub-
nella persona di un messaggero inaspettato. “Que- spirito di chi vede un muro bianco alto sei piani e caratterizza quello che potremmo blicate in Italia in prima edizione tra
sto addetto comunale mi dà la dritta che non ho sa già con che universo colorato sarebbe in grado definire lo skyline della città. Intito- il luglio 2015 e il giugno 2016. Per
più dimenticato: ma se ti piacciono tanto i graffiti di renderlo vivo. lare dunque Gran Guinigi il premio districarsi nella miriade di pubblica-
attribuito dal Salone ai migliori fu- zioni e rendere attuabile e credibile
metti dell’anno significa creare, tra il lavoro dei giurati è stata inoltre
Lucca e il Salone, un legame forte pensata un’ulteriore scrematura.
Canti liberi, sentimentali e civili al fenomeno della rabbia che si sca-
tena sui social; dalla disoccupazione e sostanziale che affonda le sue ra- Ogni editore propone ai giurati una
letta in chiave fantascientifica all’a- dici nella storia stessa della comuni- scelta di opere e la giuria stabilisce,
di Errico Buonanno lienazione metropolitana. Il ritratto tà. Il premio è nato nel 1967 con a partire da queste, una selezione di
che ne esce è senza dubbio – e pro- la seconda edizione del trenta fumetti – secondo
Bambi Kramer, Filosa/Noce, Hur- che serve affermare. Piuttosto, La grammaticamente – generazionale: Salone internazionale il principio delle nomi-
ricane, Nomisake/Trapani, Ratigher, rabbia ci mette davanti a un tipo gli autori si aggirano tutti tra i tren- dei comics e, con i suoi nation agli Oscar – dai
Sonno, Tso/Primosig, Zerocalcare di espressione che forse già tutti ta e i trentacinque anni. Eppure la 49 anni, non sarà pa- quali poi si sceglieranno
abbiamo incontrato, ma che non rabbia che descrivono si adattereb- ragonabile a una torre le opere da premiare. Il
La rabbia siamo riusciti a mettere a fuoco. medioevale, ma è co- meccanismo è complesso
a cura di Valerio Bindi e Luca Raffaelli, be male alla definizione di “gene-
Un fumetto fuori dagli schemi, razione arrabbiata” (ci si domanda munque uno dei premi e, come ogni premio che
pp. 300, € 18, Einaudi, Torino 2016 graffiante, personale e allucinato, per il fumetto più longe- si rispetti, anche il Gran
quale generazione non lo sia stata,
che ci riporta ad alcune esperienze durante gli ultimi cinquant’anni). vi d’Europa, addirittura Guinigi suscita ogni anno
“S tile libero” Einaudi si esprime
al meglio quando ritorna al
suo ruolo iniziale: scovare talenti e,
degli anni settanta e ottanta, tra il
miglior “Linus”, “Il Male” e “Frigi-
daire”. È un genere libero, a metà
Quanto più le cause di questa rab-
bia sembrano essere precise, defi-
precedente a quello di
Angoulême.
la sua messe di critiche e
polemiche. Ma, a meno
nibili, distintamente sociali, tanto A guardare la storia del premio si di non voler confutare l’efficacia e il
soprattutto, fare il punto. Quando tra la critica sociale, la confessione vede che, come quella del Salone, valore dei premi nel senso più am-
cerca nel magma, categorie e generi più la rabbia non spinge verso una
intima e la visione. E, non per nul- è possibile suddividerla grossolana- pio (e questo sarebbe un discorso da
a cui ancora manca una rivolta, ma verso un ripiegamento
la, gli autori raccolti in mente in due parti, la prima va dal- approfondire), è inutile intervenire
definizione, ma che già in se stessi, una frustrazione che si
La rabbia vengono tut- le origini fino al 1992 e la seconda, nel merito delle singole querelles. Le
si profilano come semi supera solo attraverso lo sfogo del
ti da un’esperienza co- dopo una breve fase interlocutoria polemiche sono della stessa materia
di futuro. Per questo, fumetto stesso, dell’espressione. E
mune: il festival Crack! di ripensamento strutturale, ripar- di cui sono fatti i premi, dal Nobel
negli anni, oltre ai ro- organizzato dal centro forse la chiave è esattamente questa:
gli autori non propongono un cam- te dal 1995 e dura ancora oggi. In alla reginetta di quartiere: sogget-
manzi, “Stile libero” è sociale romano Forte tività, marketing, amicizie, meriti
riuscita a restituire un biamento della società. Piuttosto, passato i premi Yellow Kid e Gran
Prenestino, che ha fat- reali e mode del momento ne san-
valore al concetto di an- grazie al fumetto, e a un fumetto Guinigi erano assegnati ai singoli
to dell’indipendenza, ciscono le fortune e ne garantiscono
tologia, al pari soltanto dell’autoproduzione, la stravolto, che mischia generi e fonti autori o alle case editrici, ora, oltre a
con grande disinvoltura e persona- miglior disegnatore, miglior sceneg- la sopravvivenza. Un premio che
della collega Minimum garanzia di una totale
lità; grazie all’invenzione di nuovi giatore e miglior autore unico si ra- non provochi discussioni di sorta
fax. Le sue raccolte, libertà di espressione.
modi di produzione e di diffusione giona anche per storie, dividendo la è un premio morto o morente. Ma
quando sono riuscite, Forse per questo era dif-
– di cui la grande editoria in questo produzione tra seriale, storie brevi e le polemiche, a ben vedere, si sca-
non sono semplici unio- ficile trovare una chiave
ni di racconti a tema, ma qualcosa caso è solo testimone e cassa di riso- graphic novel. Nel palmarès del pas- tenano soprattutto tra gli addetti
di lettura e di definizione comune
di simile ai manifesti: affermazio- nanza –, sono riusciti a creare uno sato fanno capolino quasi tutti i più ai lavori, resta invece valida la rosa
degli autori in questione; perché
ni di poetica, bilanci del nuovo, e l’indipendenza porta a un’assoluta, spazio alternativo, sentimentale e grandi nomi del fumetto italiano, dei premiati, e quella più ampia dei
rilanci al futuro. Ecco perché non vitale non-omologazione, neanche civile. In La rabbia non si troverà da Ugo Pratt a Dino Battaglia, da candidati al premio, come proposta
stupisce che la nuova antologia, tra loro. Si è scelto il tema della rab- un canto di rivolta, ma la descrizio- Gianni de Luca a Bonvi (brilla però di letture di qualità per il pubblico,
La rabbia, punti tutto sul fumetto, bia. Zerocalcare (la più nota delle ne della rabbia stessa, di cui il fu- per la sua assenza il geniale Jacovitti una bussola luminosa per orizzon-
ma non un fumetto qualunque. Lo firme), Hurricane, Sonno e tanti metto, l’arte, è già, in buona parte, nominato solo indirettamente e post tarsi in un oceano editoriale sempre
sdoganamento del graphic novel c’è altri hanno declinato il termine in una perfetta soluzione. mortem nel 2011) e molti stranieri più agitato e profondo.
stato, il riconoscimento del peso otto diverse sfumature, otto storie o di altissimo livello dal premio alla chiarabong@gmail.com
e del valore culturale del genere è canti liberi, che vanno dall’incubo carriera a Hergé nel 1972 fino a Bill
ormai cosa assodata. Non è questo alla Bosch dei fatti della scuola Diaz E. Buonanno è scrittore e autore radiotelevisivo Sienkiewicz nel 1986. C. Bongiovanni è insegnante e traduttrice
L’Indice dei libri del mese
Supplemento al numero 11
novembre 2016

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il 19 ottobre 2016

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