Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
de Rome. Moyen-Age
Riassunto
Il saggio prende in esame quattro talismani di piombo con iscrizioni in lingua araba, rinvenuti in Sicilia in località ignota ed
appartenenti ad un collezionista privato. Di tre di questi reperti aveva già dato fugace notizia il prof. Manganaro, esperto di
epigrafia greca, in un suo articolo del 1997, nel corso del quale egli ipotizza che la presenza in Sicilia di tali oggetti
apotropaici di epoca araba vada interpretata come un retaggio dell’età bizantina. Si rigetta tale filiazione, sostenendo che
le caratteristiche tipologiche dei quattro reperti siciliani e soprattutto il contenuto delle loro iscrizioni li inquadrano
perfettamente nella ricca e variegata produzione di talismani tipica dell’area araboislamica. Inoltre, sulla base del
confronto con un reperto cairota e con analoghi pendenti di piombo ritrovati nel sito archeologico siciliano di Rocca
Amorella, si propone per essi, seppure in forma dubitativa e provvisoria, una datazione non anteriore all’epoca normanna.
De Luca Maria Amalia. Talismani con iscrizioni arabe rinvenuti in Sicilia. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome.
Moyen-Age, tome 116, n°1. 2004. La Sicile à l’époque islamique. pp. 367-388;
http://www.persee.fr/doc/mefr_1123-9883_2004_num_116_1_8858
* Ricerca effettuata con i fondi del MIUR (ex quota 60%). Il saggio era origina-
riamente destinato al volume The world of Islamic art, curato dal Departement of Art
and Archeology dell’Università di Londra e dedicato al Prof. Ernst J. Grube, in occa-
sione del suo settantesimo compleanno. Dal momento che gravi impedimenti non
mi hanno consentito di ultimarne la stesura in tempo per la pubblicazione in quella
sede, è mio desiderio dedicarlo comunque all’illustre studioso, in segno di ammira-
zione per la Sua opera scientifica.
1
Cfr. M. A. De Luca, Considerazioni preliminari su una lamina con iscrizione
araba da contrada Amorella, in Dalle capanne alle robbe, Milena, 1997, p. 277-281.
2
Cfr. M. Maurici e B. Giambona, La «Montagnola» di Monte Palmeto. Un im-
portante sito islamico in provincia di Palermo, in Archéologie islamique, 7, 1997,
p. 111-120, spec. p. 116-117 e figura 4, apparso pure in Acta historica et archaeologica
mediaevalia, 18, 1997, p. 509-522, spec. p. 512 e foto 3-4.
3
Per uno sguardo di insieme su questa produzione e relativa bibliografia, ri-
mando a R. Kriss e H. Kriss-Heinrich, Volksglaube im Bereich des Islam. II. Amulet-
te, Zauberfolmeln und Beschwörungen, Wiesbaden, 1962, p. 58 e sg.
Maria Amalia De Luca, Università degli studi di Palermo, Dipartimento di studi storici ed artisti-
ci, Largo S. Filarete 2/a, I-90146 Palermo.
4
G. Manganaro, Nuovo manipolo di documenti «magici» della Sicilia tardoanti-
ca, in Rendiconti della Accademia nazionale dei Lincei, 391, 1994, s. 9, V, f. 5, p. 485-
517.
5
Ibid., p. 511, fig. 19 (a-b).
6
Ibid., rispettivamente a p. 512, fig. 20 e a p. 513, fig. 21. Della seconda a p. 114
è riportata la lettura suggerita dal Prof. Troupeau.
7
Ibid., p. 516, fig. 24 (a-b) [che corrisponde al B2 del presente saggio] e fig. 25
(a-b) [che corrisponde al B4 del presente saggio].
8
Ibid., p. 515 : riproduco letteralmente la definizione usata dall’autore a propo-
sito del reperto 17, fig. 27 (rapporto 1 : 1 e ingrandimento), non avendo avuto la pos-
sibilità di esaminarlo personalmente.
9
Ibid., p. 517, fig. 26 (a – b) che in questo articolo indicherò con B1 e per il qua-
le si veda anche M. A. De Luca, Due medaglie della Sicilia musulmana (in corso di
pubblicazione) dove è stato da me decifrato e trattato più estesamente.
10
In base alla successiva e più approfondita analisi da me condotta, essi infatti
si sono rivelati sigilli di epoca aghlabita utilizzati come ricevuta del prelievo fiscale
esercitato dai dominatori musulmani sui dhimmi. In proposito si veda M. A. De Lu-
¯
ca, Reperti inediti con iscrizioni in arabo rinvenuti nel sito archeologico di Milena : i
sigilli e le monete, in Studi in onore di U. Scerrato per il suo 75o compleanno, a cura di
M. V. Fontana e B. Genito, Napoli, 2003, I, p. 231-258, in cui esamino più approfon-
ditamente questa classe di materiali.
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 369
11
Come già precisato nella nota 8, non ho avuto modo di esaminare attentamen-
te il pezzo corrispondente alla riproduzione n. 27 di G. Manganaro, Nuovo manipo-
lo, poiché, al posto della sua riproduzione fotografica, ho ricevuto quella di un altro
reperto assolutamente inedito, corrispondente appunto a quello che qui di seguito
presento, indicandolo come B 3.
12
Ringrazio il Sig. G. Burgio per avermi cortesemente consentito, fornendomi
le foto e i dati, la loro pubblicazione.
.
370 MARIA AMALIA DE LUCA
• B1
metallo : piombo
provenienza : ignota (probabilmente territorio di Naro AG)
stato di conservazione : discreto
datazione : posteriore all’XI sec.?
bibliografia : G. Manganaro, Nuovo manipolo, p. 515 fig. 26 a/b. M. A. De Luca, Due
medaglie..., in corso di pubblicazione.
Traduzione14 : 1Dì : Egli, Dio è uno, 2Dio, l’Eterno. 3Non generò né fu generato 4e
nessuno Gli è pari.
13
Il passaggio da un rigo all’altro è indicato dalla sbarra obliqua. Per la divisio-
ne in versetti, che mi limito ad annotare solo nella traduzione italiana, si veda la no-
ta seguente.
14
Avverto il lettore che tutte le traduzioni del Corano riportate in questo saggio
sono tratte dall’edizione italiana del Corano curata da A. Bausani (Il Corano, intro-
duzione, traduzione italiana e note a cura di A. Bausani, Milano, 1990, la sura del
culto sincero /112a, p. 496) alla quale mi attengo anche per quanto riguarda la tradu-
zione dei titoli delle sure e la numerazione dei versetti che è qui indicata dai nume-
retti in apice.
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 371
• B2
metallo : piombo
provenienza : ignota (probabilmente territorio di Naro AG)
stato di conservazione : mediocre, specialmente il lato b
datazione : epoca normanno-sveva?
bibliografia : G. Manganaro, Nuovo manipolo, p. 515 fig. 24 a/b; per il tipo cfr.
M. A. De Luca, Considerazioni preliminari, p. 277-281; M. Maurici e B. Giam-
bona, La «Montagnola» di Monte Palmeto, p. 116-117 e figura 4.
Traduzione : 1Dì : Io mi rifugio presso il Signore dell’Alba 2dai mali del creato 3e
dal male di una notte buia quando si addensa 4e dal male delle soffianti sui nodi 5e
dal male dell’invidioso che invidia.
(Il Corano, la sura dell’alba /113a, p. 497).
.
372 MARIA AMALIA DE LUCA
Traduzione : 1Dì : Egli, Dio è uno, 2Dio, l’Eterno. 3Non generò né fu generato 4e
nessuno Gli è pari.
(Il Corano, la sura del culto sincero /112a, p. 496).
• B3
metallo : piombo
provenienza : ignota (probabilmente territorio di Naro AG)
stato di conservazione : mediocre
datazione : epoca normanno-sveva?
bibliografia : per il tipo cfr. M. A. De Luca, Considerazioni preliminari, p. 277-281;
M. Maurici e B. Giambona, La «Montagnola» di Monte Palmeto, p. 116-117 e fi-
gura 4.
• B4
metallo : piombo
provenienza : ignota (probabilmente territorio di Naro AG)
stato di conservazione : discreto
datazione : epoca normanno-sveva?
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 373
bibliografia : G. Manganaro, Nuovo manipolo, p. 515 fig. 25 a/b; per il tipo cfr.
M. A. De Luca, Considerazioni preliminari, p. 277-281; M. Maurici e B. Giambo-
na, La «Montagnola» di Monte Palmeto, p. 116-117 e figura 4.
La magia e l’Islàm
15
Per un preliminare approccio al tema generale della magia si cfr. J. G. Frazer,
.
374 MARIA AMALIA DE LUCA
Il ramo d’oro, I, Torino, 1973, p. 23-98. Per quanto concerne la magia nel mondo isla-
mico, data la complessità e l’ampiezza del tema che va ben oltre i limiti del presente
saggio e delle mie competenze, rimando il lettore interessato alla accurata bibliogra-
fia (sia in lingua araba che in lingue occidentali), raccolta da G. C. Anawati, Le nom
suprême de Dieu (ism allāh al-a{zam), in Atti del Congresso di studi arabi e islamici
˙
(Ravello 1966), Ravello, 1966, p. 8-36 + appendice Introduction bibliographique a l’é-
tude de la magie dans l’Islam en particulier des charmes, amulettes, talismans et carrés
magiques, p. 37-58 e successivamente ampliata in Id., Trois talismans musulmans en
arabe provenant du Mali (marché de Mopti), in Annales islamologiques, 21, 1972,
p. 287-311 + appendice Introduction bibliographique a l’étude de la magie dans l’Islam
en particulier des charmes, amulettes, talismans et carrés magiques, p. 311-339. Per un
aggiornamento si consiglia di consultare nell’Encyclopaedia of Islam, CD-ROM, Ko-
ninklijke Brill NV, Leiden, 1999 e successivi aggiornamenti le molteplici voci connes-
se al tema generale della magia (delle quali segnalo qui solo le principali). Una utile
e piacevole panoramica, ancorché datata, della materia è offerta da E. Doutté, Magie
et religion dans l’Afrique du Nord, Algeri, 1909, dove, p. 335 e ss., è affrontato il rap-
porto tra magia e religione islamica. L’opera, oggi quasi introvabile, è consultabile in
rete presso il sito della Bibliothèque nationale de France (www.Gallica.bnf).
16
Tale concezione – come spiegherò più avanti – trova infatti il suo fondamento
in Corano, II, 102 (Il Corano, sura della vacca / 2a, 102 p. 13).
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 375
17
Cfr. Encyclopaedia of Islam, s.v. sihr e s.v. kihāna, entrambe a cura di T. Fahd,
˙
dove il lettore troverà utili ed aggiornate indicazioni bibliografiche sull’argomento.
T. Fahd include il sihr, cioè la magia, con le sue ramificazioni, tra le tre branche in
˙
cui si divide la kihāna, vale a dire la scienza dell’occulto o divinazione in genere. Le
altre due branche sono la firāsa cioè la capacità di «interpretare» taluni elementi fi-
sici (fisiomantica, chiromanzia etc.) e l’astrologia.
18
Capacità di trarre pronostici dai versetti coranici : cfr. Encyclopaedia of Islam
sotto la relativa voce e B. A. Donaldson, The Koran as magic, in Moslem world, 27,
1937, p. 254-266, p. 254-257.
19
Al-asmā} al-husnā} cfr. Encyclopaedia of Islam sotto la voce relativa.
20 ˙
Cfr. Encyclopaedia of Islam, s.v. sı̄miyā} a cura di D. B. MacDonald e aggior-
nata da T. Fahd.
21
Cfr. Encyclopaedia of Islam sotto la relativa voce curata da T. Fahd e A. Rip-
pin.
22
Vedi nota 2 e G. C. Anawati, Le nom suprême de Dieu... cit. n. 15, p. 39.
23
Cfr. E. W. Lane, Manners and customs of the modern Egyptians, Londra-New
.
376 MARIA AMALIA DE LUCA
dannata dalla religione che destina colui che la pratica (il sāhir) alla pena
˙
capitale e alla dannazione.
Di contro la magia lecita, consona al volere di Dio e dunque «rahmā-
˙
niyya» 24, che altrimenti potremmo qualificare come «coranica», viene fatta
risalire dalla tradizione a Salomone 25 e sarebbe stata utilizzata anche da
Abramo e Mosè, a fini puramente benefici. Essa è accettata dall’Islàm, al
quale è asservita e nel cui ambito, torno a ripetere, non solo ha avuto modo
di perpetuarsi, ma anche di prosperare, soprattutto a livello popolare, ali-
mentandosi, attraverso un sincronico e diacronico sincretismo, di elementi
innovativi culturalmente assai eterogenei.
Ricapitolando, sia la magia coranica che quella demoniaca influenza-
no il corso degli eventi naturali mediante stratagemmi, la cui conoscenza e
il cui utilizzo, da parte degli «addetti ai lavori» di turno (ovverosia : šuyūh,
˘
santoni, maestri spirituali, taumaturghi, maghi, indovini, illusionisti, stre-
goni etc.), non sono condannabili in quanto tali, ma solo in relazione all’at-
teggiamento, agli strumenti e agli scopi con cui vengono applicati.
Gli artifici impiegati sono molteplici : tra i più comuni cito, a titolo di
esempio, la ruqya 26, vale a dire l’uso di formule di scongiuro per salvaguar-
darsi dal pericolo del malocchio e dell’invidia ({ayn e hasad; qarr in Egit-
˙
to 27). Posto infatti che l’Islàm ammette l’esistenza di una magia immorale
praticata sotto influenza demoniaca, è del tutto lecito per esso scongiurarla
con una magia di segno opposto, peraltro legittimata da alcuni hadı̄t del
˙ ¯
Profeta 28.
Alla ruqya si affianca il nı̄ranğ 29, cioè l’arte di far apparire reale ciò che
non lo è mediante il ricorso, in buona fede o doloso, a incantesimi, trucchi,
ciarlataneria, prestidigitazione e illusionismo. Secondo alcuni autori, in
questa branca della magia andrebbe inclusa anche la fabbricazione e la ge-
York, 1966, p. 270-271; Id., Arabian society in the Middle Ages, 1883, rist. 1971, p. 80-
96 in G. Canova, La credenza del malocchio : due formule di scongiuro, in «Rasā}il» in
memoria di U. Rizzitano, Palermo, 1983, p. 67-87, p. 72-73.
24
Cfr. ibid. Aggettivo relativo derivato da ar-rahmān attributo divino, comune-
˙
mente tradotto in italiano «il Clemente». Cfr. Il Corano, p. 501-502 nota 1.
25
La tradizione giudaico-cristiana attribuisce a questo personaggio grandi pote-
ri magici collegati spesso al suo famoso anello-sigillo con l’esagramma, che proprio
per questo, è uno dei simboli più ricorrenti nell’iconografia dei talismani. Vedi
G. C. Anawati, Trois talismans musulmans... cit. n. 15, appendice, p. 332-333.
26
Cfr. la corrispondente voce a cura di T. Fahd in Encyclopaedia of Islam.
27
Cfr. G. Canova, La credenza del malocchio... cit. n. 23, p. 71
28
A proposito del malocchio si veda ibid. con la relativa bibliografia.
29
Cfr. la corrispondente voce a cura di T. Fahd in Encyclopaedia of Islam.
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 377
Talismani e amuleti
Approdiamo così al concetto di «talismano», parola italiana che, attra-
verso il persiano tilismān (pl. di tilism) filtrato dall’arabo tilasm (pl. tila-
˙ ˙ ˙ ˙
smāt o talāsim; varianti tillasm, tilism, tilsam 30 o tilsim), si riallaccia al gre-
˙ ˙ ˙ ˙ ˙
co te¥lesma. Con questo termine designiamo un oggetto, spesso iscritto o
decorato da simboli magici di vario genere (cifre, segni geometrici e astrali,
raffigurazioni animali etc.), al quale si attribuisce un potere magico in gra-
do di apportare a chi lo detiene benefici e/o scongiurare malefici. Tra i tali-
smani rientrerebbero dunque anche gli amuleti (dal latino amuletum; in
arabo classico tamı̄ma 31 pl. tamā}im sostituita, a secondo dell’ambito regio-
nale, da altre voci 32) vocabolo sovente utilizzato come sinonimo di talisma-
no, benché, secondo un’opinione diffusa, più propriamente indicato per
piccoli oggetti (parti di animali, vegetali, minerali o anche imitazioni artifi-
ciali di essi) in grado di prevenire e allontanare il male e dunque aventi fini
esclusivamente protettivi contro determinati pericoli e malanni.
Secondo altri invece, il talismano rappresenterebbe uno stadio evoluti-
vo più «scientifique» 33 dell’amuleto : in altri termini un amuleto concepito
e realizzato, spesso proprio mediante l’apporto culturale della scrittura, da
una mentalità più consapevole e sofisticata, obbedendo a regole e scelte
meno primitive ed elementari e, perciò, finalizzato ad una difesa di gran
lunga più articolata.
Il ricorso ai talismani è largamente diffuso nel mondo islamico, ma
purtroppo all’ampiezza del fenomeno non corrisponde ancora un’adeguata
trattazione scientifica di esso 34 : se infatti non mancano lavori generali sul-
la magia in ambito islamico, sono ancora pochissimi i saggi dedicati speci-
ficamente ai talismani e alla loro evoluzione e ciò si deve proprio al relati-
30
Cfr. la voce corrispondente in Encyclopaedia of Islam a firma di J. Ruska e
B. Carra de Vaux.
31
Cfr. la voce corrispondente in Encyclopedia of Islam curata da T. Fahd.
32
Attualmente i termini più in uso per designarli sono : nel Nord Africa, hirz o
˙ in
hurz; in Egitto, hiğāb; nel Vicino Oriente, hāfı̄ o {ūda; in Arabia e Siria, hamı̄la;
˙Turchia, yafta, nush
˙ ˙
a o himāla; in Iran, tilism etc. ¯ ˙
33 ˘ J. Marquès-Rivière
Definizione di ˙ ˙riportata in L. Kalus, Catalogue des cachets,
bulles et talismans islamiques, Parigi, 1981, p. 69. Per l’uso e la confusione tra i due
vocaboli vedi pure W. R. Taylor, An Arabic amulet, in Moslem world, 25, 1935, p. 161-
165, p. 163
34
La bibliografia sull’argomento si trova in L. Kalus, Catalogue des cachets...,
p. XII-XIII.
.
378 MARIA AMALIA DE LUCA
35
L’uso dell’aggettivo relativo «islamico» riferito a talismano, deve qui ovvia-
mente essere inteso come «prodotto in un’area di predominante cultura islamica»
indipendentemente dunque dai requisiti di ortodossia che esso esibisce. Sui talisma-
ni islamici in generale si veda R. Kriss e H. Kriss-Heinrich, Volksglaube im Bereich
des Islam... cit. n. 3.
36
Naturalmente non mancano esempi di talismani di matrice sciita caratteriz-
zati da citazioni più pertinenti a quel contesto, cfr. L. Kalus, Catalogue des cachets...
cit. n. 33, p. 71.
37
Cfr. E. Doutté, Magie et religion... cit. n. 15, p. 219 e Encyclopaedia of Islam,
sotto la voce abğad a cura di G. Weil e G. S. Colin.
38
G. Canova, La credenza del malocchio... cit. n. 23, p. 73-74.
39
Mawlà : cfr. B. A. Donaldson, The Koran as magic... cit. n. 18, p. 256.
40
È interessante ricordare che la valenza magica dell’iscrizione può dipendere
anche dal tipo di inchiostro impiegato : cfr. W. R. Taylor, An Arabic amulet... cit.
n. 33, p. 163 e B. A. Donaldson, The Koran as magic..., cit., p. 263 e dal rituale messo
in atto al momento dell’utilizzo cfr. ibid., p. 264.
41
Come proverebbe Corano, 17, 82.
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 379
42
Dalla forma tubolare di questi contenitori deriverebbe la qannuta (dall’arabo
qannūt o qannūd = porzione di canna compresa tra due nodi) elemento cilindrico ti-
pico dell’oreficeria hispano-moresca, la cui cavità sarebbe stata, in origine, destinata
a contenere qualcosa di valore sacro o magico, secondo una tradizione dell’antico
Oriente mantenuta anche dai Greci, dai Romani e dagli Etruschi. Una volta persa la
funzione primitiva, l’astuccio del talismano si sarebbe trasformato in un semplice
elemento decorativo : V. Gonzales, Gli smalti dell’Europa musulmana e del Maghrib,
Milano, 1994, p. 129-130. Per quanto concerne l’intricato intreccio delle reciproche
influenze nell’oreficeria dell’area mediterranea si veda ibid., p. 219 e sgg.
43
Cfr. ad esempio, W. R. Taylor, An Arabic amulet... cit. n. 33, p. 161.
44
Cfr. Encyclopaedia of Islam sotto la relativa voce e V. Gonzales, Gli smalti del-
l’Europa musulmana..., p. 133.
45
Per l’origine della riproduzione dell’occhio, in Egitto ugualmente denominata
hmēsa (corruzione dialettale di humaysa = diminuitivo del numerale arabo «cin-
˘ ˘
que»), e per le sue connessioni con la riproduzione della mano si cfr. M. C. Bachatly,
Notes sur quelques amulettes égyptiennes, in Bulletin de la Societé géographique de l’É-
gypte, 17, 1929, p. 49-60 + 4 tavv. spec. p. 50-54; 19, 1931, p. 183-188, ove tra l’altro, si
legge che l’occhio «remplace la main humaine qui devrait être présentée à chaque
instant comme défense contre le mauvais œil, et c’est pour cela qu’elle est figurée
toujours ouverte» (p. 51).
46
Diverso è ovviamente il caso dei talismani fissi, come quelli da piazzare ai
confini delle proprietà o quelli da collocare negli ambienti domestici, in special mo-
do presso l’ingresso o direttamente sulla porta dell’abitazione, che possono raggiun-
gere dimensioni considerevoli.
.
380 MARIA AMALIA DE LUCA
47
Cfr. G. Canova, Nota su una coppa magica egiziana, in «Azhàr». Studi arabo-
islamici in memoria di U. Rizzitano, Palermo, 1995, p. 59-68; G. Oman, Le coppe ma-
giche nella medicina araba, in La bisaccia dello sheikh, p. 79-94 + Tavv. II-VII e Mate-
riali per lo studio delle coppe magiche nella medicina popolare araba, in Quaderni tici-
nesi di numismatica e antichità classiche, 16, 1987, p. 337-358; V. Grassi, Una coppa
magica proveniente dall’Egitto, in Studi maghrebini, 19, 1987, p. 65-89 + 7 tavv., nei
quali si troveranno ampie referenze bibliografiche sull’argomento.
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 381
1. nomi divini 50
2. nomi di personaggi della storia sacra quali : i quattro arcangeli
Ğibrā}ı̄l, Mihā}ı̄l, Isrāfı̄l, Isrā}ı̄l; Satana o altri demoni; Adamo, Eva; profeti
˘
vari, Abramo, Mosè, Davide, Gesù, Maria e moltissimi altri;
3. i nomi del profeta dell’Islàm : Muhammad, Ahmad, Mahmūd e Mu-
˙ ˙ ˙
stafà ovvero quelli delle sue mogli o di altri illustri componenti della sua fa-
miglia e della sua cerchia 51;
4. i nomi dei quattro califfi «ben diretti»;
5. i nomi degli Imām;
6. lettere misteriose 52, quadrati magici (wafq pl. awfāq; ğadwal 53 pl. ğa-
dāwil) con grafemi o cifre 54 ; la parola segreta budūh 55 e altre espressioni di
˙
significato oscuro 56.
48
Cfr. B. A. Donaldson, The Koran as magic... cit. n. 18, p. 258. Il saggio in que-
stione offre una interessante rassegna sull’utilizzo del Corano come antidoto per le
più svariate sciagure.
49
Si veda, a titolo esemplificativo, i tre talismani studiati in G. C. Anawati, Trois
talismans musulmans... cit.n. 15, p. 287-311.
50
Cfr. G. C. Anawati, Le nom suprême de Dieu... cit. n. 15 e Encyclopaedia of
Islam, s.v. Al-asmā} al-husnā}.
˙
51
Il lettore troverà due esempi, tra tanti, in É. Combe, Notes d’archéologie mu-
sulmane. III. Trois amulettes, in Bulletin de l’Institut français d’archéologie orientale,
15, 1918, p. 207-209.
52
Le più frequenti sono le hurūf al-muqatta{āt o al-fawātih le lettere che com-
˙
paiono, isolate, all’inizio di ventinove ˙˙
sure coraniche ˙
(cfr. Corano, p. XLIII-CLIV) e
le hurūf as-sawāqit, ossia le sette consonanti ( ) che non figurano nel-
la ˙«sura aprente».˙
53
Cfr. Encyclopaedia of Islam sotto la corrispondente voce curata da E. Graefe,
D. B. MacDonald e M. Plessner.
54
Cfr. in proposito G. C. Anawati, Le nom suprême de Dieu... cit. n. 15, p. 33-36
+ appendice, p. 56-58.
55
Cfr. G. C. Anawati, Trois talismans musulmans... cit. n. 15, p. 310-311 e
J. McG. Dawkins, The Seal of Solomon, in Journal of the Royal Asiatic Society, 1944,
p. 145-150, p. 149.
56
Concludo qui la mia elencazione delle formule più ricorrenti : essa non pre-
tende di essere esaustiva e comunque si limita al repertorio dei talismani «islamizza-
.
382 MARIA AMALIA DE LUCA
ti», escludendo quello, ben più variegato e complesso, dei talismani non propria-
mente ortodossi.
57
Elemento spesso ricorrente nei monili apotropaici è il colore blu del vetro o
dello smalto dal momento che «la couleur bleue, comme on le sait, est habituelle-
ment utilisée pour neutraliser l’effet du mauvais œil» (M. C. Bachatly, Notes sur
quelques amulettes égyptiennes... cit. n. 45, p. 55 nota 2).
58
Per un approccio preliminare al vasto soggetto della gioielleria islamica si ve-
da la bibliografia annessa a M. Jenkins e M. Keene, Islamic jewelry in the Metropoli-
tan Museum of Art, New York, 1982 e a V. Gonzales, Gli smalti dell’Europa musulma-
na... cit. n. 42.
59
«Già i Bizantini si adornavano di ciondoli che rappresentavano un evangela-
rio, secondo uno schema analogo...», in V. Gonzales, Gli smalti dell’Europa musul-
mana..., p. 132.
60
L. Kalus, Catalogue des cachets... cit. n. 33, p. 70-100.
61
Ibid., p. 91-92.
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 383
62
Vedi pagina 381.
63
A questo proposito si veda J. McG. Dawkins, The Seal of Solomon... cit. n. 55,
p. 145-150 e G. C. Anawati, Le nom suprême de Dieu... cit. n. 15, p. 21 e sgg. Per l’uti-
lizzo dei poligoni stellati a scopo ornamentale si veda V. Gonzales, Gli smalti del-
l’Europa musulmana... cit. n. 42, p. 133 e sgg.
64
Cfr. E. Doutté, Magie et religion... cit. n. 15, p. 156 e ss.
.
384 MARIA AMALIA DE LUCA
65
La sura in questione, infatti, ricorre sovente non solo su talismani, ma anche
su monumenti, cippi funerari, oggetti connessi alla sfera religiosa e financo sulle
monete dove, ricordando all’utente il fondamento teocratico dell’autorità statale,
puntava a distoglierlo da qualsiasi atto, connesso alla pratica finanziaria, che violas-
se tale autorità.
66
Cfr. Il Corano, p. 737.
67
Cfr J. G. Frazer, Il ramo d’oro... cit. n. 15, p. 374.
68
Ibid., p. 375.
69
La tradizione popolare vuole che lo stesso profeta Muhammad sia stato vitti-
ma di un incantesimo del genere, ad opera di un ebreo che, ˙avendo praticato nove
nodi su uno spago, lo gettò dentro un pozzo. Grazie all’intervento dell’Archangelo
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 385
Gabriele, il profeta venne a conoscenza del luogo dove era stato buttato lo spago e
potè così liberarsi, con opportuni scongiuri, dal maleficio inflittogli.
70
Il numero di inventario del documento, rilevabile con difficoltà dalla sua ri-
.
386 MARIA AMALIA DE LUCA
.
TALISMANI CON ISCRIZIONI ARABE 387
71
Si veda M. A. De Luca, Considerazioni preliminari... cit. n. 1 e Reperti inediti
con iscrizioni in arabo... cit. n. 10.
72
Il condizionale è d’obbligo finché non saranno concluse definitivamente le in-
dagini archeologiche nel territorio in questione.
73
Mi riferisco in particolare ad un talismano inedito, ancora in corso di studio,
di cui mi riservo quanto prima di dare dettagliata notizia.
74
Per quanto concerne l’aspetto più squisitamente stilistico delle iscrizioni pre-
se in esame, aspetto che qui per ragioni di spazio non mi è dato affrontare, rimando
il lettore ad una imminente pubblicazione in cui mi riservo di illustrare il tema det-
tagliatamente, procedendo ad una classificazione di tutti i talismani siciliani finora
noti, sulla base degli stili epigrafici e dei decori.
.
388 MARIA AMALIA DE LUCA