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La Dieta BARF

di Alessandro Fausto

I miei cani e i miei gatti mangiano molte ossa. Sì, ho scritto ossa, tante, dei tipi più svariati
e quasi tutti i giorni, insieme a frattaglie, tanta frutta e verdura e tutto rigorosamente crudo.
Li alimento seguendo i principi della Barf Diet, elaborata dal dottor Ian Billinghurst,
un veterinario australiano ormai famosissimo nel mondo anglosassone.

Barf significa “bones and raw food”, ossa e cibo crudo, ma anche “biologically appropriate raw
food”, cibo crudo biologicamente appropriato ed ha nell’imitazione dell’alimentazione naturale di
canidi e felini selvatici il suo fondamento. Avendo a disposizione pappine e crocchette può
sembrare una cosa da pazzi e ammetto che lo pensavo anch’io. Tra l’altro se provavo a dare anche
un solo osso da rosicchiare ai miei cani in aggiunta alle crocchette il risultato immediato erano
costipazioni e mal di pancia. Ma allora chi me l’ha fatto fare di cambiare strada?

Perchè ho smesso di usare i mangimi


I miei animali sono tutti trovatelli e hanno avuto moltissime patologie, anche gravi. Soprattutto per
questo motivo ho sempre cercato di nutrirli al meglio, utilizzando solo i migliori mangimi premium
all’agnello o al pesce, e i “veterinary series” per le malattie che richiedevano un alimentazione
particolare. Però c’era qualcosa che non andava, non solo non si risolvevano i problemi di salute
che li assillavano, ma li vedevo aumentare. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato scoprire
nell’arco di un paio di mesi che due gattoni su sei avevano i calcoli da ossalato, con conseguente
cistite. Intanto il mio gattino con la lipidosi epatica continuava a mangiare le sue tristi e
costosissime pappine insapori, ma le sue unghie erano sempre cortissime e fragili, ogni tanto
tornavano le micosi al naso, apparivano e sparivano ampie zone di cute senza pelo, aveva già perso
tre denti per una forte infiammazione alle gengive ed era debole, con pochi muscoli flaccidini.

Non capivo nemmeno come mai i denti di solo uno dei miei due cani continuassero a ricoprirsi di
tartaro, visto che mangiavano la stessa cosa, e neppure la causa delle frequenti diaree dei mici,
nonostante la polpa di barbabietola contenuta nelle crocchette di alta qualità ,per non parlare della
serie infinita di vomitate di palle di pelo, in barba ai tubetti di integratori in pasta per risolvere la
questione e dell’inutile lotta per impedire che i cani facessero merenda con le feci dei loro
coinquilini. Un disastro!
Proprio su questo sito ho letto per la prima volta un riferimento alla Barf Diet e la cosa mi ha
incuriosito. Dopo aver cercato informazioni su internet e letto uno dei libri che illustrano questa
dieta ho iniziato a seguirla, inizialmente solo per i cani e in seguito, entusiasta dei risultati, per tutte
le mie bestiole. All’inizio ero preoccupato soprattutto per il micetto con la lipidosi e per una gatta
leucemica... ora invece credo che non comprerò più mangimi in vita mia.
Ma che dire allora delle affermazioni sulle differenze tra gli animali domestici e i loro cugini
selvatici? E del fatto di dover bilanciare la dieta giornalmente, della difficoltà di farlo in casa, della
necessità di cucinare tutti gli ingredienti, di non usare ossa e di somministrare elevate quantità di
carboidrati?

Queste le risposte date dalla Barf Diet:


- non è vero che l’evoluzione abbia portato a delle differenze nella fisiologia della digestione nei
cani e nei gatti rispetto agli animali selvatici, per cui non è scorretto pensare di poterli nutrire con
un’alimentazione naturale; semplicemente corrisponde al comune buon senso che gli erbivori stiano
meglio mangiando erba e che i predatori stiano meglio mangiando le carcasse delle loro prede;
- per cercare un perfetto bilanciamento nella dieta non è necessario mangiare tutti i giorni la stessa
cosa. Si può facilmente raggiungere lo stesso obiettivo variando i cibi con una prospettiva di lungo
periodo;
- preparare da mangiare per i propri animali è sicuramente più impegnativo di aprire una scatoletta,
ma fatta un po’ di esperienza non è per niente difficile, soprattutto non dovendo provvedere alla
cottura;
- non è detto che cuocere il cibo ne aumenti la digeribilità, anzi. Uno dei grandi effetti è la
distruzione di importanti elementi nutritivi e degli enzimi. La mancanza di questi è la principale
causa dell’accumulo del tartaro sui denti. La forma o la consistenza particolare di una crocchetta
non possono risolvere meccanicamente un problema che ha invece ragioni biochimiche. I denti
splendenti sono uno degli effetti positivi più evidenti della Barf;
- è verissimo che le ossa sono pericolose... se cotte! Crude sono flessibili, nutrienti e perfettamente
digeribili, quando l’animale ha imparato a masticarle a dovere e l’organismo si è abituato al nuovo
cibo. Sono una fonte importantissima di sali minerali e il midollo è incredibilmente ben bilanciato
dal punto di vista nutrizionale. Non a caso vengono consumate abbondantemente dai predatori
selvatici;
- le enormi percentuali di carboidrati derivati da cereali, tra l’altro di dubbia qualità, contenute nei
mangimi e anche nel tradizionale pastone casalingo sono assolutamente innaturali e difficilmente
giustificabili. Sono ritenute dal dott. Billinghurst una delle principali cause del grande aumento
delle malattie degenerative, dei problemi di allergie alimentari, dei casi di diabete e stati
infiammatori nei nostri animali. Le fonti di carboidrati nella Barf Diet derivano invece da verdura e
minori quantità di frutta fresche centrifugate, come verrebbero assimilate dal cibarsi degli stomaci e
intestini delle prede erbivore.

Bene, ma rinunciando alla comodità di aprire un sacchetto di crocchette, cosa ci ho guadagnato?

I vantaggi dell’alimentazione naturale


Questi sono alcuni dei vantaggi che ho riscontrato personalmente nei miei animali:

- scomparsa del tartaro e grande miglioramento dell’alito;


- grande diminuzione dell’odore del pelo (prima dovevamo lavare i cani almeno ogni tre mesi,
mentre ora il loro ultimo bagno risale a maggio del 2003!
- maggiore durata della lettiera dei gatti, l’odore delle feci e dell’urina diminuisce tantissimo;
- non c’è più bisogno di comprimere le ghiandole perianali, la compattezza delle feci ne permette
uno svuotamento naturale;
- scomparsa dei casi di diarrea;
- quasi scomparsa dei numerosissimi episodi di vomito di palle di pelo nei gatti;
- scomparsa dei segni di allergia (grattamenti e crosticine scure sulla cute);
- diminuzione della massa grassa e aumento della massa muscolare (visibile in modo spettacolare in
Noè, il nostro gattino con la lipidosi epatica);
- miglioramento nella qualità delle unghie di Noè (ora il nostro divano – nuovo! – soffre per i suoi
artigli affilatissimi) e scomparsa delle zone di pelle senza pelo (soprattutto sotto la pancia) e delle
micosi ricorrenti sul naso);
- le feci sono più piccole e meno odorose rispetto a quelle di animali nutriti con le crocchette, che
contengono fibre, come quelle di barbabietola, che le rendono artificialmente compatte;
- dato che i nutrienti sono assimilati al meglio, le feci dei gatti non contengono niente di appetibile,
quindi i cani non tendono più a mangiarle;
- rispetto ai mangimi “veterinary series”, ma anche ai normali “premium” risparmio parecchi soldi.
Molte persone hanno rilevato effetti positivi anche in casi di displasie, artriti, incontinenza, otiti e
anche un aiuto in caso di problemi comportamentali.
Non male, vero? Dopo questa lunga introduzione ecco la Barf al microscopio.

Gli ingredienti della Barf


Questa è la mia sintesi personale della dieta e si riferisce a cani e gatti adulti di medie dimensioni,
ma vanno bene un po’ per tutti. Per casi particolari, per esempio cuccioli di taglia gigante in
crescita, sono consigliate delle variazioni che si possono trovare nei libri del dott. Billinghurst.
Ingredienti in percentuale (tra parentesi i dati per i gatti)
60% ossa polpose (gatti 75%)
15% vegetali centrifugati (meglio) o frullati (5%)
10% frattaglie (15%)
5% frutta (per i gatti non strettamente necessaria)
10% integratori

OSSA POLPOSE
Il rapporto ideale carne/ossa è di 1/1 (per i gatti 2/1) come nelle ali di pollo o tacchino; l’importante
è variare il più possibile le fonti: coniglio (però piuttosto costoso), pancia con osso di bovino,
maiale (il pericolo trichinosi è evitabile con il congelamento per un mese – lo stinco è ideale per
economicità e rapporto ossa/carne, ma sono le uniche ossa che ai miei cani danno fastidio), ma
anche pesce (se non vi spaventano i parassiti – a me ormai non fa più paura nulla, anche per il
miglioramento del sistema immunitario in seguito alla dieta) come alici e sardine, che non serve
deliscare, ve l’assicuro. Io riesco a trovare ad un buon prezzo anche la spalla di agnello surgelata,
semplicemente cercate tra le ossa polpose che la zona in cui vivete vi offre a più buon mercato.
VEGETALI
vegetali verdi come base - spinaci, bieta, catalogna..., ma anche cavolfiore o cappuccio (con
moderazione) , carote o zucca (poche, contengono molti carboidrati... - anche la zucca deve essere
cruda...) e aglio (antibiotico e antiparassitario naturale, molto importante), diciamo 1 spicchio a
cane al giorno, più o meno.
FRATTAGLIE
Di base compro dal macellaio quelle di bovino adulto, come fegato, cuore e reni (idealmente in peso
cuore + reni = fegato) e trippa (trippa verde, non quella sbiancata! è difficile da trovare ma è
importante) ma anche milza o polmoni (piacciono un po’ meno ma sono molto economici). Evito le
frattaglie di suino; durante il periodo pasquale trovo ad un ottimo prezzo quelle di agnello. Vanno
bene pure fegatini e durelli di pollo.
FRUTTA
Deve essere matura, anche molto matura, va benissimo quella che avanzate purchè non sia marcita.
Va usata ben lavata e con la buccia (a parte quella della banana, sempre trattata con prodotti
particolari); moderatamente utilizzate anche gli agrumi, non piacciono molto ma fanno molto bene,
in particolare il pompelmo. Un po’ di frutta secca ogni tanto non è male.
INTEGRATORI
Qualche cane – ma in casi molto rari – ha problemi perchè il pancreas non produce certi enzimi
necessari per il cibo crudo, quindi bisogna integrare con enzimi pancreatici (piuttosto costosi). Per
problemi renali e al fegato è consigliato un integratore di vitamine del gruppo B (per il mio gattino
l’ho fatto per un certo periodo, poi mi sono accorto di non averne la necessità – ora sta benissimo!)
Inoltre uso:
uova – intere, con il guscio (è un ottima fonte di calcio);
olio di fegato di merluzzo per integrare gli acidi grassi omega 3 (la formula per la quantità è
complicata, un cucchiaino da tè per un bel cagnotto credo vada bene) – l’olio si può sostituire con
semi di lino passati al macinacaffè (ma non per i gatti);
yoghurt (o, meglio, kefir) per i probiotici;
volendo esagerare – per gli animali con problemi alla cute però è consigliabile – polvere di alghe
per oligoelementi e sali minerali (per esempio Seealgen della Canina o della Trixie);
formaggio molle (la ricotta va benissimo e costa poco).

Quante cose da ricordare... sembra complicato ma vi assicuro che non lo è!


Barf in pratica
Non seguite alla lettera le percentuali che vi ho dato, consideratele delle linee guida sul lungo
periodo.
Diciamo che devo dar da mangiare solo alla mia cagna, che pesa circa 14 kg e mangiava 150 g di
mangime... Parto con un etto di ossa polpose come base, diciamo una o due alette di pollo – a
occhio! Posso anche comprare un pollo in busto da un chilo, dividerlo in dieci pezzi e sistemarli nel
freezer in bustine separate. Queste saranno la base per 10 giorni di alimentazione – la prossima
volta però terrò per il mio consumo personale il petto e le cosce, così evito di dargli troppa carne...
Compro anche 1 kg di fegato e, per esempio, mezzo chilo di trippa e cuore, per un totale di due kg.
Ripeto la stessa operazione preparando circa 20 sacchettini di frattaglie, che darò solo una volta a
settimana al posto delle ossa. In questo modo non dovrò più preoccuparmi delle frattaglie per circa
3 mesi! Una volta a settimana do solo delle ossa “ricreative”, come il ginocchio di bovino o, meglio,
la parte centrale delle ossa lunghe, piene di midollo fresco, che in genere il macellaio mi regala.
Cerco comunque di variare più spesso possibile le fonti di ossa polpose e occasionalmente posso
dargli anche il pesce o solo la ricotta.

A questa base aggiungo i vegetali. Per prepararli posso usare una centrifuga, ma io mi trovo benone
con un frullatore abbastanza potente. Metto nella caraffa gli ingredienti che contengono più liquidi,
così non devo aggiungerne in seguito, quindi un uovo con il guscio, l’olio di fegato di merluzzo, lo
yoghurt e la frutta matura e faccio andare il tutto. Fatto questo aggiungo l’aglio, uno-due cucchiaini
di polvere di alghe e, gradualmente, la verdura a tocchettoni. Cerco di mettere più verdura possibile,
permettendo al frullatore di funzionare ma cercando di rendere il mix consistente. Fatto! Basta
mettere le ossa o le frattaglie nella ciotola aggiungendo una o due cucchiaiate del mix vegetale. Se
le feci sono troppo dure aumento i vegetali, o viceversa. Metto la caraffa con i vegetali avanzati
direttamente nel frigo per i giorni successivi, che mi dureranno per 3-4 giorni, o nel freezer in
scatolette con le dosi giornaliere – se la verdura fermenta un po’ non ci sono problemi.
Non è complicato, fatta un po’ di pratica la fatica è minore della preparazione del pastone
tradizionale.

Ultimi suggerimenti
Per quanto riguarda la frequenza dei pasti, non cambiate le vostre normali abitudini. Se pensate
che per qualche giorno avete dato da mangiare meno del dovuto compenserete i giorni successivi.
Per le quantità di cibo, se il cane ingrassa semplicemente si diminuiscono le dosi, se dimagrisce
troppo si aumentano – aspettatevi comunque un notevole calo del grasso in eccesso, lasciate perdere
la bilancia e cercate di percepire al tatto le costole (che si devono anche poter vedere in caso di pelo
corto) e le ossa iliache.
Non abbiate troppa paura dei batteri. Se usate cibi freschi per il consumo umano e li lavorate in un
ambiente pulito i rischi sono minimi.
I cani in genere apprezzano le verdure con le integrazioni, se non è così potete mescolarle alle
frattaglie o alla carne ottenuta dalle ossa spolpate – io però non ne ho avuto bisogno. Per i gatti la
questione può essere più problematica. All’inizio tritavo tutto, anche le ossa. Ora mi limito a dare
un paio di colpi con il coltellaccio sulle ossa più lunghe, come gli omeri delle alette o i femori del
coniglio, e i loro denti fanno il resto. Per quanto riguarda le verdure, le aggiungo alle frattaglie e
alla carne a tocchettoni che ogni tanto gli do al posto delle ossa polpose, così mi avvicino al
rapporto carne/ossa 2/1 consigliato per i gatti.
La compattezza delle feci all’inizio potrebbe irritare leggermente il tratto finale dell’intestino e
potreste trovare piccole gocce di sangue sugli escrementi, ma non preoccupatevi, succede anche
quando mangiano l’erba, che non ha mai ucciso nessuno: un’emorragia si manifesta con feci nere,
per il colore del sangue digerito – cosa che vedrete quando darete da mangiare il fegato. Se
all’inizio trovate schegge di ossa nelle feci, aspettatevi di vederle sparire con il passare dei giorni,
abituato l’organismo alla loro digestione a migliorata l’abilità di masticare. Se avete paura che il
cane ingolli le ossa, evitate di dargli pezzi troppo piccoli e le prime volte tenete l’aletta di pollo ad
un’estremità e non lasciatela finchè non inizia a masticare a dovere. Se il cane o il gatto ingoiasse
un pezzo troppo grosso, non allarmatevi: ha la capacità di vomitare senza pericoli –
eccezionalmente il mio maschione vomita e... si rimastica tutto con gran gusto... fa un po’ schifo ma
non è un problema, la causa sta nei suoi denti consumatissimi che a volte non funzionano a dovere
(ma non per le ossa... queste mantengono i denti in eccellenti condizioni).

Alle prime somministrazioni potreste notare un’urinazione sovrabbondante ed è normale se


passate dalle crocchette. Alcuni hanno notato un temporaneo aumento dell’odore del pelo, alito
cattivo e forfora, per un processo di disintossicazione dai conservanti, coloranti e additivi vari dei
mangimi – a miei otto animali comunque non è successo.
Anche se può sembrare strano, è consigliabile passare velocemente alla nuova dieta, magari dopo 1-
2 giorni di digiuno. Non è indicato somministrare la Barf assieme ai mangimi perche l’organismo
reagisce diversamente al cibo crudo rispetto a quello cotto e potrebbe anche verificarsi qualche caso
di diarrea.

Trovate un buon equilibrio tra la vostra comodità e le indicazioni della dieta e buona avventura!

Per approfondire
Uno dei siti ufficiali del dott. Ian Billinghurst: www.drianbillinghurst.com - www.barfworld.com
I suoi tre libri sulla dieta, editi da “SOS Printing Pty”, facilmente acquistabili su internet:
“GIVE YOUR DOG A BONE”, 1993, il primo e il più completo;
“GROW YOUR PUPS WITH BONES”, 1998, dedicato a cuccioli e fattrici;
“THE BARF DIET”, 2001, la guida introduttiva su cui mi sono basato;
E’ in programma anche un libro su diete specifiche per particolari patologie

e il contributo di Erminia sulla Dieta Barf: altre info sulla Barf

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