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Devi Francesca Cillo

L A T U A P R I M A G I O R N ATA S A U T Ó N

Una nuova visione


del vegetarianismo.

STEP 00
Volume 0 - Una nuova visione del vegetarianismo

Benvenuto nel programma SAUTÓN per vegetariani!

Un percorso guidato interamente dedicato a te, alla tua scelta e al modo


migliore di seguirla per vivere in salute e in forma con semplicità.

Probabilmente sei arrivato alla decisione di seguire una dieta vegetariana


dopo aver letto qualcosa, guardato alcuni video sugli allevamenti intensivi e
la violenza sugli animali o motivato dal desiderio di non nuocere e di poter
condurre una vita priva di violenza.

E questo è meraviglioso ed è una perfetta aspirazione.

Può darsi che tu ci sia arrivato spinto dal desiderio di non intossicarti e di
poter vivere più leggero, con meno impatto sul mondo.

Un bisogno di purezza e di essenzialità, di low profile così interessante


soprattutto oggi che il mondo sembra andare nella direzione opposta.

Tanti illustri personaggi del passato erano vegetariani, da Pitagora ad


Aristotele, da Confucio a Leonardo, da Darwin a Tesla, da Gandhi a Franklin.

Il vegetarianismo come scelta di campo ha sempre attirato le persone più


creative e coraggiose.

E la verità è che si trovano con facilità motivi per esserlo o diventarlo.

Quello che si trova con difficoltà sono informazioni chiare, imparziali e


complete sui rischi e i punti critici di questa scelta.

La scelta vegetariana è il più delle volte sponsorizzata e incoraggiata da


persone molto ideologiche.

Persone che la trasformano in una scelta di campo, di “io (unico detentore


della verità) contro tutto il resto del mondo (e contro anche i sintomi che il
mio corpo mi manda)”.

Una questione di purezza a oltranza che raramente ci aiuta a guardare a


questo argomento in modo obiettivo, semplice ed efficace.

Impossibile poi trovare qualcuno che possa spiegarti con chiarezza a cosa vai
incontro e come farne esperienza in modo equilibrato, sano e consapevole.

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Il più delle volte libri ed esperti dedicano molto tempo ed energia a spiegarti
cosa NON devi mangiare (danni, pericoli e orrori delle proteine animali).

Per il resto ti incoraggiano a mangiare tutto, mostrandoti soprattutto come


sia facile, quante cose tu possa consumare al posto di carne e pesce.

Nessuno ne parla, ma la verità è molto semplice, quasi banale: la scelta


vegetariana immediatamente ti pone di fronte a un’importante carenza
di uno dei tre macronutrienti di base e restringe il tuo campo di azione,
limitando la scelta degli alimenti a tua disposizione.

I tre macronutrienti sono carboidrati, proteine e grassi e dovrebbero essere


sempre in un apporto equilibrato e bilanciato tra loro, in modo che il corpo
riceva tutto ciò di cui ha bisogno.

Il problema è che, criminalizzando le proteine, spesso si finisce per eliminarle


quasi completamente, e con esse i grassi per la paura del colesterolo.

Così, senza accorgertene, ti ritrovi a consumare solo carboidrati a colazione,


pranzo e cena, in varie forme ma sempre e immancabilmente zuccheri più o
meno complessi.

Questo abuso di carboidrati, protratto nel tempo, porta a conseguenze


spesso assai problematiche, non solo a breve ma soprattutto a lungo
termine.

La visione SAUTÓN ti aiuterà a fare un completo cambio di prospettiva.

Ti mostrerà:

• come essere vegetariano senza cadere nell’abuso di zuccheri

• come mantenere la giusta proporzione di proteine nonostante la scelta


più limitata

• quali proteine sono più adatte a un uso quotidiano e sono più bilanciate a
breve e lungo termine

• quali grassi devi inserire quotidianamente per nutrire ossa, cervello e


memoria

• come riattivare l’assorbimento dei nutrienti e interrompere


l’impoverimento delle riserve di energia

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• come superare la fame continua e i cali e picchi di energia

• come superare la stanchezza

• come superare la voglia di dolci e cioccolata

• come ritrovare e mantenere il peso forma senza difficoltà

• come superare muco, sfoghi sulla pelle, candida, stitichezza, colite, dolori
articolari, invecchiamento della pelle, cali di memoria e carenza di volontà
e concentrazione

Questi sono i punti più importanti che approfondiremo in questo


Programma.

Chi sono io per dirlo? E perché la scelta vegetariana mi


sta così a cuore?
Sono stata vegetariana per ben quindici anni, dai venti ai trentacinque circa.

Ero motivata da una scelta profondamente etica e spirituale ed ero convinta


che fosse anche il migliore approccio possibile alla salute umana.

Quindi ho vissuto sulla mia pelle ogni aspetto di cui ti parlerò. Conosco il
tema davvero dall’interno.

Anche perché, per tutto il tempo che lo sono stata, ho studiato tanto e mi
sono documentata in modo approfondito, conoscendo e lavorando con tanti
approcci diversi in questo campo e con tanti vegetariani, contattandone
un’ampissima e variopinta moltitudine.

Durante gli anni del vegetarianismo mi sono sposata e sono diventata


mamma di tre splendidi bimbi, che ho cresciuto vegetariani fino all’incirca ai
dieci anni.

In quegli stessi anni mi sono laureata in Naturopatia con una tesi proprio
sull’alimentazione vegetariana del bambino, ho avuto un negozio di alimenti
biologici e ho approfondito a lungo anche la macrobiotica.

Poi a circa trentacinque anni (ormai venti anni fa!), quando già lavoravo
come consulente alimentare e naturopata e tenevo corsi di alimentazione
naturale, ebbi l’immeritata fortuna di incontrare la mia maestra di Medicina

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Tradizionale Cinese.

Barbara - così si chiamava - mi introdusse alle Medicine Antiche e mi spiegò


perché il mio polso le raccontava quanto mi fossi indebolita.

Avevo bisogno di un profondo cambiamento alimentare, poiché avevo


carenze che richiedevano un rapido intervento.

Fu allora che scoprii il miracolo della digestione: questo delicato processo che
ogni giorno ci consente di ricavare nutrimento dal nostro cibo quotidiano.

La mia digestione si era completamente inceppata e bloccata.

Il cibo non digerito si accumulava sotto forma di tossine, avvelenandomi


lentamente.

E, cosa peggiore, stavo “vivendo di rendita”. Non ricavavo dal cibo il


nutrimento per vivere, così ero costretta ad attingere a piene mani alle mie
preziose riserve.

Stavo andando avanti grazie a una grandissima forza di volontà che mi aveva
sempre contraddistinto, ma…

• il mio sangue era anemico

• mi ammalavo spesso

• il mio sistema immunitario era debole

• facilmente cadevo vittima di mal di testa e dolori articolari

• soffrivo di cistite e dolori mestruali, perdite mensili importanti e lunghe

• il mio fegato era teso e congestionato in modo tale da non riuscire a


digerire nessun alimento, soprattutto ricco di grassi.

Eppure cercavo di essere felice e non credevo affatto che ci fosse qualcosa da
correggere nella mia alimentazione quotidiana.

Dopotutto dedicavo alla cucina tanta della mia energia, cucinavo tutto fresco
e naturale e seguivo le indicazioni più in voga in quel momento.

Ero fermamente convinta di fare il meglio per me stessa e la mia famiglia.

Macinavo le farine a pietra con un mulino casalingo, cucinavo i cereali con

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l’alga kombu, preparavo in casa il pane, lo yogurt e il formaggio, le verdure


fermentate, il seitan, il tofu, il tempeh, i germogli e usavo solo alimenti
biologici.

E ovviamente, anche se non stavo bene fisicamente, credevo che ci fossero


altre variabili che causavano i problemi: forse un eccesso di carico di lavoro in
casa e fuori casa e fragilità che mi portavo da bambina e che ancora non ero
riuscita a guarire.

Tutto fuorché mettere in discussione quello che mangiavo e le mie abitudini.

Combattevo continuamente con il peso, rischiando sempre di gonfiarmi e


ingrassare non appena mi rilassavo e mangiavo più del dovuto, soprattutto
dolci.

Dolci che preparavo ogni giorno per i miei bambini, abituati a colazioni e
merende “epiche” con almeno due o tre torte alla volta.

Tutte naturali, con zucchero di canna e farina integrale, senza burro o uova
ma ricche di farro, kamut, latte o budino di soia, con frutta, tanta frutta, olio
di mais e tanta margarina di soia che allora iniziava ad essere venduta e
sembrava una scoperta eccezionale.

A pranzo preparavo sempre una grande porzione di cereale integrale,


preparavo ragù con granulare di soia, pseudo bolognesi, pesto o sformati e
crocchette da leccarsi i baffi.

E poi eventualmente, se restava fame, preparavo un po’ di seitan o del tofu


con ricette come cotolette o spezzatino, per soddisfare il desiderio dei miei
figli di consumare qualcosa che si avvicinasse alla carne e al formaggio.

Usavo spesso il formaggio spalmabile di soia, i würstel di tofu e tutto ciò


che ricordasse il cibo che ci rifiutavamo di mangiare perché lo ritenevamo
tossico.

Facevo la pizza, i taralli, i biscotti e iniziavamo sempre il pasto con un’insalata


cruda.

A colazione preparavo il porridge di cereali con uvetta e lievito maltato, o


muffins di mela e banana o granola (chili di granola avrò preparato in quegli
anni) e la cena era un doppione del pranzo.

Ovviamente preparavo anche verdure cotte, soprattutto ripiene e con tanto

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formaggio per dare sapore e nutrimento e per farle mangiare ai ragazzi.

Cucinavo i legumi con l’alga, preparavo la zuppa di miso, usavo lo shoyu che
sembrava dare un buon sapore, poi burro di sesamo (anche se io non riuscivo
nemmeno a digerirlo, mi sembrava troppo pesante) e prugne umeboshi che
invece sentivo di grande aiuto, perché davano sollievo alla digestione e al
fegato.

Il mio piatto preferito era il riso tondo, cotto con cottura base e condito con
olio e gomasio.

Ogni mattina bevevo il tè Kukicha, il tè di tre anni, cercavo di mangiare


pochissimi dolci anche se li desideravo tanto, mangiavo riso a pranzo e un po’
di verdure, un pochino di tofu o seitan e alla fine sempre un piccolo dolcetto.

Poi la sera cercavo di non mangiare, però mi bevevo sempre una bella
confezione di latte di soia alla fragola o alla vaniglia, ben 250 ml, con la
cannuccia direttamente dal tetrapak o una mela cruda.

Un cibo che piaceva a tutta la famiglia e che facevo spesso erano le friselle
di orzo (se non sei mai stato in Puglia, le “frise” sono una specialità pugliese
unica: delle fette di pane con farina d’orzo, seccate in forno e che si bagnano
per poterle consumare) con pomodorini a pezzi, olio e origano.

Se andavamo al mare portavamo solo friselle, carote crude e barattieri.


Anche questi sono dei vegetali che puoi trovare solo in Puglia, una via di
mezzo tra il cetriolo e il melone ma decisamente salati.

Queste erano le mie abitudini.

Ora, qual era il filo conduttore dei nostri pasti a ben


guardare?
Cosa posso notare oggi guardando indietro alle mie abitudini di quando ero
vegetariana?

Il cereale e le farine, preparati in diversi modi, una colazione dolce, verdure


crude e cotte e tanti, tantissimi dolci, deliziosi e casalinghi.

Le proteine erano solo un contorno insignificante: poche, come seconda


portata se si aveva ancora fame. Quello da cui ricavavamo il nutrimento e la
sazietà erano i cereali e lo zucchero.

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Soprattutto primeggiavano seitan (quindi glutine) e tofu (quindi soia). Ne


ho dati in quantità industriali ai miei figli nei primi anni di vita, nascosti in
crocchette, pizze rustiche e chi più ne ha più ne metta.

L’olio se ne usava poco, soprattutto a crudo, un po’ di semi oleosi. E poi


f rutta f resca (altro zucchero), succhi di frutta (soprattutto di mele), tutti i
dolcificanti naturali come zucchero completo di canna, malto di riso o di orzo
e miele.

Puoi immaginare che shock quando il mio castello incantato si sfaldò in un


istante.

Grazie alle pazienti spiegazioni della mia preziosa insegnante, compresi che
avevo sbagliato tutto per tanto tempo.

Ero davvero una “sugar addicted” (dipendente da zucchero) e stavo


dissipando a piene mani la mia energia vitale, diventando sempre più
vecchia, debole, gonfia, cagionevole, stanca, anemica e sensibile.

Per non parlare dei figli, che erano robusti ma bassini, più bassi della loro
età e perennemente affamati di zucchero e dolci in modo compulsivo, e
soffrivano di muco e allergie.

Che shock e che dispiacere comprendere che avevo sbagliato tante cose per
me e per loro.

La scoperta della digestione, dell’infiammazione e


dell’equilibrio dei macronutrienti
Da quel momento cambiò tutto. La mia fortuna fu decidere di ascoltare
questo punto di vista opposto e provare a vedere come funzionava per me.

Lo sentii vero, nella profondità di ogni mia cellula. Così mi rimboccai le


maniche, motivata a cambiare rapidamente la mia salute, quella dei miei cari
e soprattutto comprendere in profondità questo antico approccio alla salute
che finalmente univa tutti i puntini e mi spiegava perché, credendo di fare
bene, avevo fatto esattamente tutto quello che non va fatto, indebolendomi
e ammalandomi.

Da quella svolta epocale, che per me significò la scoperta dell’acqua calda (io
che non bevevo affatto) e la preparazione del mio primo brodo di pollo (per

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riprendere gradualmente le proteine, visto che la carne era ancora troppo


per me), ne seguirono anni di studio intenso e di pratica quotidiana su me
stessa e sui miei clienti.

La mia digestione cambiò completamente e rapidamente. Mi sgonfiai, iniziai


a riprendermi e a ritrovare la mia forza di volontà, quella originale che però
non avevo mai completamente espresso.

Incuriosita dalle Medicine Antiche, iniziai ad approfondire l’Ayurveda.

Ebbi così un nuovo immeritato regalo di collaborare con un insigne medico


di Ayurveda tradizionale, che divenne il mio mentore e mi introdusse a
questa saggezza millenaria.

Affiancandolo in centinaia di consulenze, scoprii gradualmente le


connessioni tra i sintomi che ci caratterizzano e ci disturbano e le nostre
abitudini a tavola, creando tabelle e mappe sempre più efficaci e precise.

Sul versante personale finì il muco, scomparve il fibroma uterino, si


regolarizzò e alleggerì il ciclo, si riattivò la digestione, si rinforzò il sistema
immunitario e il mal di testa divenne sempre più raro.

Completati gli studi delle Medicine Antiche, è arrivata negli anni una nuova
scoperta: quella di un campo di indagine che stava coinvolgendo sempre più
ricercatori in ogni parte del mondo.

Questi studi riguardano l’emergenza infiammazione e gli studi sulla Psico-


Neuro-Immunologia, che approfondiscono le connessioni funzionali e
disfunzionali tra Sistema Immunitario, Sistema Endocrino e Sistema Nervoso,
trasversalmente legati al metabolismo.

Studi in cui mi sono immersa mani e piedi e che hanno completato il


metodo SAUTÓN con una nuova parte moderna, tutta orientata a fotografare
la nostra condizione umana attuale e il modo per riportare ordine ed
equilibrio.

In tutti questi anni di studi ed esperienza, pur non essendo io più


vegetariana, ho continuato a cercare una via sana alla scelta vegetariana
(a me tanto cara), anche perché la vita ha spesso condotto a me clienti che
avevano bisogno di aiuto a causa di una situazione molto simile a quella che
io stessa avevo vissuto.

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Riconoscere in loro tutti i miei punti deboli e le mie sofferenze mi ha


profondamente motivato a dedicare studio ed energie alla definizione di una
via completa ed equilibrata al vegetarianismo.

Un approccio moderno e aggiornato, che comprenda una completa


riattivazione della Digestione, una diminuzione dell’Infiammazione e un
riequilibrio nel consumo dei tre macronutrienti che rappresenta la vera
svolta per ogni vegetariano.

Da queste esperienze ha preso forma il SAUTÓN Approach per vegetariani,


che è al centro di questo Programma.

Già, perché anche se quella di rinunciare alle proteine animali è una scelta
etica che ti fa onore e che rispetto profondamente, il regime vegetariano può
nascondere errori in cui è fin troppo facile cadere.

La salute, come hai visto sulla mia esperienza e su te stesso, invece che
beneficiarne ne subisce i vari effetti collaterali.

Diversi sono i rischi a cui vai incontro e che potrebbero scatenare


nell’organismo un pericoloso effetto domino che ti riassumo in due parole.

I più grandi pericoli sono: la carenza di proteine significative e la carenza di


grassi sani che, se protratti nel tempo, possono condurre a una progressiva
difficoltà digestiva e a un eccesso di infiammazione nel corpo.

Scopriamo insieme come si arriva a questo punto e quali sono le insidie più
comuni. Sarà così molto più facile per te evitarle ed essere un vegetariano in
salute, in forma e felice!

Per ora lo facciamo in modo “teorico”. Poi tutta la prima parte del
Programma ti guiderà a farlo nella pratica, in modo da arrivare gradualmente
a vivere il SAUTÓN Approach su base quotidiana.

La carenza proteica
Oltre che spinto da una forte istanza etica, può darsi che tu abbia eliminato
la carne perché credi che con la sua acidità e la sua impurità sia la causa
primaria di malattia nel corpo.

In realtà mi capita ogni giorno di aiutare clienti vegetariani afflitti da dolori


articolari, carenza di memoria e soprattutto da debolezza: chiari segni di

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intossicazione acida.

Quindi l’acidità non viene dalle proteine: ci sono fonti ancora più insidiose
a cui possiamo essere esposti, soprattutto se siamo vegetariani, di cui
parleremo nei prossimi Step.

Ora, prima di darti una soluzione equilibrata e salutare, vediamo quali sono
i sintomi con cui si mostra, e le probabili carenze a cui vai incontro, se la tua
dieta esclude del tutto ogni forma di proteina e grasso animale.

La stanchezza è la più evidente.

Quella mancanza di energie e di forze per arrivare a fine giornata, io la


giustificavo, come molti, come un segno della depurazione del corpo. Mi
dicevo: “se la stai provando è perché ci sono ancora tossine” e mi spronavo a
continuare e perseverare.

Non ho mai pensato di metterla in relazione alla mia scelta alimentare!


Credevo di essere nel giusto e non è stato facile ammettere che non stavo
bene.

Sorge subdola e graduale, è difficile da cogliere, spesso finiamo per ritenerla


normale e parte di noi. Ci dimentichiamo come eravamo prima.

Poi tutto a un tratto ci accorgiamo che anche seguire le incombenze


quotidiane diventa difficile e a quel punto il lavoro per recuperare le forze è
molto impegnativo.

La svogliatezza segue a ruota la stanchezza.

Si esprime come difficoltà a svolgere le proprie incombenze, mancanza di


motivazione ed entusiasmo. Una stanchezza che è anche mentale: poca
grinta, poca voglia di fare le cose, uno sforzo incredibile per raggiungere i
tuoi obiettivi. Facilità a demordere, a non portare a termine quello che ti sei
prefisso. Come se ci volesse una forza pari a scalare una montagna.

Anche in questo caso la mancanza di volontà si aggrava in modo così lento


che è difficilissimo coglierla e, soprattutto, collegare il suo insorgere al
cambio di alimentazione.

Di fatto tutto a un tratto ci troviamo arrendevoli, tristi, malinconici, inclini


a vedere difficoltà ovunque e a rinunciare di fronte a ogni sfida che la vita
periodicamente ci pone.

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Se siamo a questo punto, anche comprendere che siamo a terra, che ci siamo
infilati in questo tunnel da soli e che dobbiamo fare qualcosa per uscirne è
una consapevolezza troppo impegnativa.

Spesso rinunciamo o troviamo sempre un buon motivo per rimandare.

E dal punto di vista strettamente fisico?

Dal punto di vista della nostra biochimica interna, le proteine sono le


responsabili della riparazione, costruzione e tonicità dei nostri tessuti.

Una loro carenza, se protratta per lungo tempo, può provocare:

• carenza di collagene

• perdita di tono muscolare

• rughe precoci

• emorroidi

• anemia

• difficoltà enzimatiche e di assorbimento

• bisogno costante di caffè e cioccolata per tirarci sù

Quindi sarà fondamentale scegliere accuratamente le proteine da


consumare e imparare a introdurle ogni giorno nel giusto momento.

La carenza di grassi
Se elimini dalla tua dieta quotidiana tutti i prodotti di derivazione animale,
succede che inevitabilmente privi il tuo corpo di tutti i benefici dei grassi
saturi sani e del colesterolo di cui sono ricchi soprattutto il burro e le uova.

Se li hai banditi del tutto, per paura che ti facciano male, rischi nel tempo di
imboccare una via caratterizzata da:

Scarso assorbimento dei nutrienti. Minerali e alcune vitamine vengono


assorbite solo in presenza di grassi. Se mancano il corpo non le assimila, con
il rischio di incorrere in una demineralizzazione progressiva e inesorabile che
colpisce capelli, unghie, denti e pelle.

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Fame continua e perenne senso di insoddisfazione. È qui che puoi


osservare l’effetto maggiore della carenza di proteine e grassi. La leptina, il
recettore preposto a suonare il “campanello” della sazietà, tarda a scattare
e tu non ti senti mai sazio e soddisfatto. Un’insoddisfazione, una voglia
continua di mangiare che sei portato a colmare esagerando con i carboidrati.

Abuso di carboidrati. A questo punto forte è la probabilità che tu cada nella


trappola del picco glicemico e dell’esagerata circolazione dell’insulina, che
accende un intenso e irrefrenabile desiderio di cibi dolci. Questo esagerare
con i cibi ricchi di zuccheri, anche di qualità come cereali integrali, gallette,
fiocchi o zuccheri completi, non ti aiuta, anzi è l’inizio di una rapida deriva
fatta di gonfiore, acidità ed eventuale sovrappeso.

Abuso di cioccolata. Spesso tra tutti i cibi dolci è quello che preferisci.
Può diventare un autentico cibo “rifugio” perché è in grado di soddisfare
fittiziamente i tuoi due bisogni principali: di proteine e di grassi. In realtà
la tua amata tavoletta di cioccolata, che sia fondente, che sia bio, ha tante
controindicazioni che vanno dal creare un eccesso di calore e infiammazione
nel corpo (afte, brufoli e sfoghi sulla pelle, mal di testa, acidità, nervosismo,
insonnia) al contenuto di zuccheri e grassi idrogenati estremamente tossici
per fegato e cuore.

Insulino-resistenza. Quello sciopero delle cellule contro l’insulina che chiede


loro di rimpinzarsi di zuccheri e che, come un effetto domino senza fine, si
associa a un accumulo di grasso viscerale. Il nostro addome diventa l’unico
luogo dove accumulare i grassi rifiutati dalle cellule, letteralmente affogate
negli zuccheri.

Squilibrio ormonale. Non dimenticare che l’insulina è un ormone. Un solo


ormone in eccesso e sbilanciato è in grado nel tempo di trascinare con sé
tutti gli altri ormoni su una strada fuori controllo. Inoltre ricordati che anche
il grasso viscerale si comporta come una ghiandola ormonale che lavora
“contro” il corpo e non a suo favore.

Carenza di memoria. Conseguenza questa che non deve sorprenderti


più di tanto, visto che gran parte del cervello è formato da grassi, da puro
colesterolo.

I grassi saranno fondamentali nel tuo percorso. Ci sarà uno Step intero
dedicato a loro.

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Le difficoltà digestive
In una dieta vegetariana e soprattutto vegana, dove vige il mito della crudità,
pochi tengono conto che un abuso di cibi crudi (verdura, frutta, centrifugati,
estratti), protratto per lungo tempo, raffredda e rallenta in modo inesorabile
la digestione.

A lungo andare puoi rischiare di paralizzarla del tutto.

Quindi una parte del programma sarà dedicata proprio ad aiutarti


a ricominciare a trasformare il cibo in modo da poterlo assorbire
completamente.

Visto che hai meno nutrienti a disposizione, è importante che quelli che
introduci tu li possa utilizzare tutti, senza sprechi.

Se avessi saputo questo durante la mia lunga fase vegetariana, mi sarei


risparmiata parecchi disturbi.

Anche latticini, latte di cereali, soia e derivati contribuiscono con le crudité al:

• blocco della capacità di trasformazione

• perenne gonfiore intestinale

• intestino colitico o stitichezza pronunciata

L’eccesso di infiammazione
Questo è il secondo grande rischio della dieta vegetariana, dopo la carenza di
nutrienti.

Il motivo è molto semplice: mancando proteine e grassi animali, sei portato


senza volerlo a calmare la fame virando sui cereali (e sui prodotti da forno
realizzati a partire da loro farine), spesso integrali e soprattutto sui legumi.

Quello che succede, però, è che ci dimentichiamo del loro contenuto di


acido fitico (micidiale sottrattore di minerali, uno dei più subdoli e potenti, di
cui sono ricchi anche i semi oleosi) e di lectina, una proteina poco digeribile
contenuta nei legumi.

A lungo andare questo può irritare fortemente l’intestino e creare reazioni


immunitarie ingovernabili (soprattutto intolleranze e allergie).

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Consumando quotidianamente alimenti che credi nutrienti, come legumi e


cereali, può succedere che si trasformino in anti-nutrienti e infiammanti per
cui ti ritrovi con:

• perenne gonfiore addominale

• dolori articolari

È quello che succedeva a me: pancia sempre gonfia e chili che non riuscivo
mai a smaltire del tutto. Eppure mangiavo solo prodotti biologici, cereali
integrali senza glutine, formaggi fatti in casa (con le nostre mani!), un po’ di
seitan e tofu a base di soia.

Con il Programma SAUTÓN inizieremo subito col capire come stai e poi
gradualmente compiremo i passi giusti per:

• riattivare la digestione

• ridurre l’infiammazione

• riportare i tre macro-nutrienti al loro equilibrio originario

Ti aspetto nel primo Step!

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