Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
VERDI DI MILANO
DIPARTIMENTO DEGLI STRUMENTI A PERCUSSIONE E JAZZ
CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI PRIMO LIVELLO IN
PIANOFORTE JAZZ
_____________________________________
A. A. 2013/2014
1
Indice
Gli studi: fare jazz non è più un semplice capriccio ………………...…….. p.8
Helen Moore: la donna a cui dovette tanto, persino la sua vita ………….. p.37
2
Introduzione
Lee Morgan è senza dubbio uno dei protagonisti della scena post-be bop.
di esprimere in maniera virtuosistica lo stile “hot” ereditato dai suoi eroi musicali.
Morgan all’età di 18 anni entra a far parte dell’orchestra di Dizzy Gillespie, per
poi passare ai Jazz Messengers di Art Blakey. Anche negli studi della Blue Note
etichetta discografica prima come sideman e dopo qualche anno come leader. Il
fino alla fatidica notte di febbraio in cui si è spento per mano della compagna.
Ad oltre 40 anni dalla sua scomparsa il suono della sua tromba resta
Sidewinder e osservando l’assolo di tromba del brano che porta la firma di Benny
pochissime possibilità, a diventare uno dei maestri dell’hard bop, un modello per
3
Philadelphia, un posto migliore per un nero americano
Lee Morgan nasce il 10 luglio del 1938 a Philadelphia, la più importante città
della Pennsylvania dove, fin dai primi anni del XX secolo, avviene il più grande
Negli anni’30 Philadelphia è la città più industrializzata del paese, conta oltre
2000 fabbriche specializzate nel settore tessile e metallurgico. Per molti neri
crearsi una famiglia. In mezzo a questo flusso migratorio si trovarono anche Otto
e Nettie Morgan, genitori di Lee, i loro sogni non sono di certo diversi da quelli
dagli altri.
Lee è il più piccolo dei quattro figli in casa Morgan. Poco dopo la sua nascita la
Madison Street, e sono una delle prime famiglie nere a stabilirsi in quella zona.
pari di Nettie. Anche Otto Morgan è attivo sul fronte ecclesiastico tanto da
posizione di prestigio.
4
Per i neri americani sono anni importanti e Otto partecipa in modo attivo alla vita
Vengono istituite moltissime associazioni per i diritti dei neri, la più importante a
persone di colore. Che, fino al 1944, si batte contro la segregazione nelle strutture
pubbliche per poi indire, uno sciopero contro la Philadelphia Transit Co.,
ottenendo l’assunzione di molti conducenti di tram, tra cui il batterista Philly Joe
Jones.
1926, Columbia Avenue. Qualche anno più tardi vi si concentrerà gran parte dei
club di Philadelphia.
5
La musica, uno scontro inevitabile.
Il Legame tra Lee e i suoi fratelli è molto solido. Ernestine, Bubby e Jimmy lo
coinvolgono in tutte le attività che svolgono. Lee, non si perde nemmeno una
viene spesso preso in giro per il suo buffo modo di correre. Ma fortunatamente lo
sport non è l’unico interesse dei Morgan. La maggior parte del tempo libero infatti
va a qualche concerto nei teatri per neri, è costretta a portare con se il fratellino,
già appassionato a quella musica. Sono proprio Bubby ed Ernestine, una volta
Morgan si è già avvicinato allo studio del vibrafono, ma è uno strumento poco
Comincia cosi, grazie alla sorella, a frequentare i corsi per bambini disabili alla
metodi classici già adoperati nei conservatori francesi con cui comincia lo studio
della tromba. Rimane fin da subito rapito dallo studio, dal conoscere quello
Comincia ad ascoltare i dischi di jazz e a trascrive gli assoli con il suo amico Don
altra musica istantaneamente, del resto suona la tromba da appena un paio d’anni.
6
Quando Otto e Nettie si trasferiscono a Tioga, come la maggior parte dei neri, non
pensare i Morgan non ostacolano in nessuna maniera la passione per la musica del
figlio, gli studi e la sua ossessione per il jazz. Il musicista, nelle comunità nere,
rappresenta una via d’uscita dal ghetto, dalla delinquenza, rappresenta una delle
poche maniere per sopravvivere, e Lee Morgan adolescente, ha già convinto tutti
del suo talento. Morgan quindi cresce in un ambiente consono alla strada che a
Lee Morgan, ancora ragazzino, non pensa a tutte queste cose, vuole solo passare
le ore chiuso nella sua camera a suonare la tromba, e affronta tutto questo in
7
Gli studi: fare jazz non è più un semplice capriccio.
Nel 1953, sotto il consiglio dell’amico sassofonista Kenny Rodgers, Lee Morgan
musica della città. Nel primo anno alla Mastbaum, nonostante Morgan suona la
l’opportunità di
sviluppare tutto questo materiale nella musica che lui ama: il jazz.
8
Prima del 1954 Lee Morgan non assiste ad una vera e propria lezione di jazz ma,
Farragut, due anni prima di morire nel terribile incidente in automobile. Brown a
è considerato uno dei migliori, tanto da poter collaborare con musicisti del calibro
di Max Roach, Sonny Rollins, Richie Powell (perse la vita nell’incidente assieme
e in quella di Lionel Hampton. Gli incontri di Lee e Clifford non sono vere lezioni
l’eroe dei suoi dischi preferiti. Morgan cresce grazie ad un intenso lavoro di
ascolto e confronto: cerca di capire cosa fanno gli altri musicisti, cerca d’imitare il
loro suono, le strutture e i loro lick. Il jazz, sottoforma di accademia non esiste,
l’unico modo per codificare questa musica è impossessarsi del materiale che
offrono i vari Parker, Dizzy, Bud e Miles e, in qualche modo farlo proprio
strumento di conoscenza. I nomi noti, come succede anche oggi, sono anche i più
raro incontrare una di queste celebrità come: John Coltrane, Red Garland, Philly
Tutti sono consapevoli dell’importanza che ha ciò che stanno facendo, hanno
profondo affetto nei loro confronti che siano sul palco o fuori dai saloon. Questi
9
artisti si creano una posizione di rispetto non solo agli occhi della “gente” come
già codificati dai bianchi ma, proprio perché nuova e mai sperimentata.
10
Alcool e droga: un male necessario
Come affermato nei capitoli precedenti, la figura dell’eroe, del modello da imitare
è molto sentita nell’ambiente jazz. Quelle che sono figure paterne, i maestri,
quando Lee Morgan entra a far parte della formazione di Art Blakey, vuole essere
per lui una figura paterna, dandogli consigli su come sopravvivere facendo
Parker è probabilmente
colui che crea e incarna lo In quest’immagine vengono immortalati due pionieri del bebop:
Charlie Parker e Dizzy Gillespie.
stereotipo del musicista
jazz: abusa di droghe, alcool e, come in voga negli anni ’50, misura l’abilità del
bopper col consumo di eroina. Morgan, fin da giovane, non percorre questa strada
11
Il jazz: l’arte che s’impara nei club.
Come già esposto, Lee Morgan, assieme a Don Wilson, Sam Reed, Kenny
ascoltandola nei dischi, ai concerti nei club e nei teatri, poi parlandola, provando a
imitare quello che fanno i capiscuola, impadronendosi dei lick, o, come spesso
dello swing. I fondamenti estetici del jazz e delle musiche audio tattili” in cui
strutturazione del testo musicale”. Sembra quindi possibile affermare che il gesto
Lee Morgan pur non avendo mai elaborato questo pensiero, mette in atto questo
supporto audio, all’ascolto. Senza quest’ultimo, una partitura di jazz non ha alcun
valore.
12
Morgan non più acerbo, ha tutti gli strumenti per imparare, per crescere e formare
il suo stile. Agli esami universitari, che sostengono i suoi coetanei, preferisce le
esibizioni, al Crystal Ball, all’820 Club, allo Spyder Kelly, allo Watts Zanzibar e
Philadelphia non importava che reputazione avesse Bird piuttosto che Bud fuori
E’ al negozio di strumenti Music City che Sonny Stitt si cimenta in una di queste
“battaglie” facendo perdere la faccia a Lee Morgan. Durante una jam session gli
questo episodio Lee Morgan scompare per diverso tempo. Don Wilson racconta
“…nessuno sapeva dove fosse, non si vide in nessuna jam session, nessuna. Ma
13
Le gig, le session, le opportunità che offre New York
spettacoli a settimana che gli fruttano dai venticinque ai trenta dollari. Rispetto ai
libero per esercitarsi. Nel luglio dello stesso anno conclude gli studi alla
termine. L’ingaggio gli viene offerto da Art Blakey, un batterista già famoso per
Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Fats Navarro, Sarah Vaughan nell’orchestra bop
trombettista ad unirsi al
mancare.
14
Quell’estate infatti Lee Morgan lavora moltissimo alternandosi nei vari club e
resort di Philadelphia con gruppi molto conosciuti tra cui il quintetto di Miles
Davis.
Nell’ottobre del ’56 Lee Morgan viene invitato a New York da Gillespie, a
partecipare ad un’audizione per entrare a far parte della sua big band. Il giovane
decide di partire, è quello che ora vuole davvero. Un paio di giorni dopo
l’audizione per Lee Morgan ha inizio una nuova avventura, in una città in cui
causato dalla seconda guerra mondiale. Dopo pochi giorni dal suo arrivo a New
Il primo disco Morgan lo incide per la Savoy Company con il sassofonista Hank
pubblicazione dei soli brani standard e blues. Il suo debutto ufficiale infatti
dovrebbe coincidere con l’uscita del singolo Gaza Strip tratto dall’album Lee
Morgan Indeed!. Nonostante Morgan dia prova delle sue strabilianti abilità
tecniche, nei primi due album che registra si percepisce ancora parecchia
15
una nota prima di averla suonata tutta, il risultato di questo esercizio motorio è un
tonalità. Brani come Mobleymania, Gaza Strip, Roccus, Reggie Of Chester, Touch
Morgan stesso qualche anno più tardi confesserà «quando ascoltai le mie prime
nemmeno un momento
nell’esprimere la propria
aveva lavorato a Philadelphia. Per Il pianista Horace Silver in una delle session dell’album
“Lee Morgan Vol. II”
16
Blue Note, infatti, Morgan contatta il sassofonista Clarence Sharpe, mentre per la
di Gillespie che, all’arrivo del giovane Morgan, vive un anno d’intenso lavoro. Le
1957. Da quel momento, gli ingaggi cominciano a venire meno a causa della
musicisti, si vede costretto a sciogliere il gruppo. Per Lee Morgan non significa di
certo la fine di una carriera. Il suo primo anno da professionista gli regala
hanno, nell’anno del suo debutto, un’etichetta affermata come la Blue Note e un
musicista del calibro di Dizzy Gillespie. Suo fratello Jimmy dopo l’esperienza in
tour con l’orchestra di Gillespie racconta: «…praticamente tutti sapevano chi era
Lee Morgan».
17
L’influenza e l’evoluzione del pensiero musicale
Il ’57 per Morgan è un anno particolarmente significativo, non tanto per quanto
concerne l’abilità sul palco (di certo le gig a Philadelphia non gli sono mai
negli studi di registrazione. Morgan infatti, dopo poco più di un anno da quando
si stabilisce nella grande mela, ha già inciso sei dischi a suo nome. All’album di
debutto Lee Morgan Indeed! seguono Lee Morgan Vol. II e Lee Morgan Vol. III.
Quest’ultimo si può collocare nella lista dei compositori più importanti e più
influenti a partire dalla seconda metà degli anni ’50 assieme a Gigi Gryce (anche
lui presente nelle session di Lee Morgan Vol. III in qualità di alto-sassofonista e
flauitista) e Horace Silver, già convocato il 2 dicembre del 1956 nello studio di
Alfred Lion e Francis Wolff, proprietari del marchio Blue Note, seguono
l’ennesima prova di fiducia che nutrono ormai da mesi per il giovane talento che
hanno tra la mani. Qualche settimana prima, infatti, viene pubblicato l’album The
Coocker. Per la prima volta Morgan ha la possibilità d’inserire due brani che
portano la sua stessa firma. Questa è l’occasione sta aspettando da tempo per
18
modulazioni (transitorie e dirette)
mezzi pistoni”.
di Pepper Adams ed assieme ai numerosi accenti obbligati diventerà uno dei segni
distintivi dell’hard bop. L’album contiene altri tre brani tratti dal repertorio
standard come A Night In Tunisia, Just One Of Those Things e Lover Man. E’
proprio nelle ballad come Lover Man, piuttosto che Since I Feel for You,
«quando sei giovane, fai progressi rapidi…..in sei mesi ne fai talmente tanti che i
19
dischi appena usciti sembrano già vecchi». Le differenze tra il disco di Hank
carattere, il pensiero musicale. Nel 1957 collabora con colossi del jazz come John
Coltrane in Blue Train. Il brano da cui prende il nome il disco è un blues minore
trombone (Curtis Fuller). Nel primo chorus si alternano botta e risposta tipici del
Coltrane) e pianoforte(Kenny
di Curtis Fuller che, attraverso Lee Morgan e John Coltrane durante la session di Blue Train.
Morgan abbraccia gelosamente la tromba regalatagli da
Gillespie.
un gioco di armonizzazione per
terze della melodia suonata da Lee Morgan, fornisce maggiore robustezza al tema.
L’armonia del chorus negli assoli diventa quella di un blues in tonalità maggiore.
20
growl. L’idea dell’improvvisazione nei primi due chorus di assolo è decisamente
bluesy. A partire dal terzo chorus che Morgan si scatena, probabilmente sotto
materiale improvvisativo di cui fruire. Ciò nonostante, nel 1958 Morgan decide
Nello stesso anno si vede protagonista della scena newyorkese, esibendosi con
numerose band locali. Per diverso tempo Donald Byrd nella band di Horace
Silver, dopo qualche tempo Silver gli fece la proposta di entrare a far parte del
gruppo ma Morgan, che conosceva i suoi limiti quanto le sue capacità rifiutò
21
Art Blakey: il peggior maestro che tutti volevano
Nonostante una breve collaborazione nell’estate del ’56, Morgan si unisce ai Jazz
carriere a giovani talenti come Lee Morgan. Nonostante all’interno della band ci
sono molti giovani musicisti in cerca del nome (anche l’amico bassista di
personaggi già conosciuti su tutta la east coast come Horace Silver, i trombettisti
Kenny Dorham, Bill Hardman, Donald Byrd, l’alto sassofonista Jackie McLean e
momento in cui arriva Morgan, ha già suonato con i più grandi. Benny Golson
è un vero e proprio jolly ed è lui stesso a reclutare Lee Morgan e l’amico pianista
con Blakey, per aver accettato ingaggi per compensi davvero bassi. Tuttavia gli si
con la Blue Note. Egli convince Alfred Lion ad andare ad ascoltare la band del
conoscenza di una realtà che non avrebbero potuto nemmeno immaginare. La loro
22
considerazione che nel New Jersey piuttosto che nello stato di New York. Dietro
queste glorie, senza tener conto della palestra da live performer che tutti i ragazzi
della band stanno facendo, si cela un orribile scenario: una delle droghe più
distruttive per il corpo e la mente umana dilaga negli ambienti frequentati dai
I musicisti che si uniscono ai Jazz Messenger sono dipendenti dalla droga tanto
girando con Art Blakey si possono fare un nome. Se è vero che il leader dei Jazz
Messengers è un pessimo esempio per i suoi musicisti, specie per quelli in cerca
23
di popolarità, è altrettanto vero che offre ottimi insegnamenti musicali di cui
musicisti come Lee Morgan, Wayne Shorter e Gary Bartz possono fare tesoro.
Loro stessi affermarono che nel periodo trascorso con i Messengers impararono a
percorso stilistico, spesso viene considerata l’idea che abbia scelto in maniera
consapevole quel determinato modo di suonare, ma nella maggior parte dei casi la
caso di Morgan si può dire che se non avesse trascorso 5 anni con i Jazz
Messengers non avrebbe mai sviluppato un sound così aggressivo, il sound che gli
ha permesso di emergere, di farsi sentire sopra Blakey. «Con Art» dice Morgan,
Morgan. Al di là del pessimo esempio che il leader del gruppo è per molti
24
La droga che portava via tutti
I 4 anni trascorsi a New York cambiano nel bene e nel male la vita di Lee
malgrado abbia completamente perso il controllo sulla sua vita. Nel luglio del ’61,
infatti, la sua carriera sembra finita. Lui e Bobby Timmons non sono più in grado
di gestire il palco e lo stesso Art Blakey si vede costretto a licenziarli dai Jazz
Messengers per far posto a Freddie Hubbard, allora 21enne proprio come Morgan,
precede e diversi dei suoi vecchi amici musicisti diffidano da lui. Non ha soldi e
non può suonare: New York gli ha dato moltissimo ma, allo stesso tempo, gli ha
portato via tutto, persino i denti. La sorella maggiore, Ernestine, si vede costretta
parole della critica musicale sono tutt’altro che di conforto, parlano di suono e
25
L’eroina è collocata ai vertici delle tabelle di dipendenza, il tossicodipendente
Oltre a eseguire diversi furti ai danni dei suoi familiari, degli amici, Morgan non
Non sono chiare le ragioni per cui Lee Morgan decide di riprendere a suonare,
molti lo credono morto, tanto che una radio manda in onda una puntata dedicata
all’artista, Lee si presenta un lunedì sera a una jam session al Birdland di New
York. Il controllo limitato dello strumento non influenza la reazione del pubblico
Morgan riappare ufficialmente sulla scena musicale nel gennaio del 1962 con
Morgan.
Ricomincia a esibirsi nei locali della città dov’è cresciuto con il quintetto di
Jimmy Heath, sassofonista tenore oltre che amico di vecchia data che non ha
perso fiducia nel concittadino. Durante i concerti con Heath la tromba gli viene
questa viene presa in custodia a fine serata dal sassofonista, la fiducia che nutre
26
Se è vero che qualche familiare, qualche amico e qualche collega del trombettista
accaparrarsi avidamente i diritti sulle opere che portavano il nome del musicista.
L’amico contrabbassista Reggie Workman dichiara: «a causa del suo stato sociale
e fisico, a quel tempo, sono sicuro che fece concessioni che non avrebbe fatto se
27
The Sidewinder, il ritorno di Morgan
Dopo quasi due anni trascorsi a Philadelphia, alla fine dell’estate del 1963 Lee
professione del musicista, di rifarsi un nome in una realtà che l’ha completamente
dimenticato, una realtà dove molti lo credono morto. Non appena approdato nella
metropoli viene contattato dal disc jockey di New York Alan Grant per presentare
Williams.
Non cambia molto dalla permanenza a Philadelphia, continua a fare uso di droghe,
a farsi prestare gli strumenti. Questa volta però, non sperpera il denaro di
Ernestine, ma i soldi che guadagna con i numerosi ingaggi che gli vengono
proposti. Il suo giro di affari cresce nuovamente, riacquista una certa credibilità. Il
2 ottobre si reca in studio con Hank Mobley per registrare parte di No room for
squares. Il mese successivo, al Van Gelder Studio incide l’album Evolution del
trombonista Grachan Moncur III. Solo un mese più tardi deve tornare nel New
Jersey allo studio di Van Gelder per incidere un disco, questa volta per la Blue
Note: l’album porta per la prima volta la sua firma in ogni brano e viene intitolato
The Sidewinder. La nota etichetta di New York si sa, aveva una forte risonanza
nell’annunciare i suoi dischi, ma l’album deve il suo successo più di tutti alle idee
che Morgan catalizza nel brano che intitola il disco. La composizione The
Sidewinder definisce uno nuovo stile musicale che nel jazz diviene uno standard:
il soul-jazz. Il produttore del disco Micheal Cuscuna ricorda che l’album che
28
4000 copie, inutile dire che in magazzino in 3/4 giorni era tutto esaurito….».
nel 1965 va a finire nella TOP 10 Rhythm ‘n Blues. Il disco che rispolvera
l’artista dopo uno dei periodi più bui della sua vita si rivela il maggior successo
29
The Sidewinder, visto da vicino
assegnato a Billy Higgins, un musicista molto conosciuto nel jazz avendo suonato
Sonny Rollins e, il
Sopra la copertina del celeberrimo album del 1963
pubblicato dalla Blue Note Records.
riconoscibilissimo riff di
pianoforte che chiama il tema venne affidato a Barry Harris, un musicista che da
compositore decide di estendere la struttura del blues, nella quale gli accordi sono
30
assoli di Lee Morgan. Costruito meticolosamente con logica e chiarezza, l’assolo
di tromba mostra una modestia che spesso gli mancava. Il trombettista lascia
spazi, pause tra le sue idee concise a mo’ di punteggiatura, proprio come un poeta
“semplificazione “ del suo hard bop, il timbro blues e le ritmiche del R&B non
facevano di certo parte dei suoi piani. Lui stesso confessò a un giornalista
riempimento.
31
Tutto è in continua evoluzione, il jazz non è da meno
l’attenzione del pubblico si sta spostando su un altro stile. Alfred Lion e Francis
Wolff, che per anni hanno adottato una politica che incentiva molti giovani e
compra i dischi.
A partire dal 1965 le tracce d’apertura degli album marchiati Blue Note spesso
riproposizione di blues esteso è la title track dell’album di Morgan del 1965 The
Rumproller che porta la firma di Andrew Hill. Questa forma viene adottata da
critica e dai numerosi musicisti di jazz, dopo il successo di The Sidewinder anche
«scrive dei buoni motivi, hanno senso. Sono ben pianificati. Negli ultimi due anni
vuole, e lo ottiene».
32
La direzione che prende Morgan dopo The Sidewinder, è quella dell’essenzialità
che molti critici confondono con la semplicità. Tutto ciò è apprezzato dal pubblico
Morgan inoltre ricorre sempre più, ove gli è consentito e soprattutto nei brani
commerciali, ad ornamenti stilistici del blues come glissati, staccati, legati ed usa
33
La ripresa di Morgan
Nel marzo del 1964 Morgan torna a far parte dei Jazz Messengers che fanno
incidono l’ultimo album del sestetto di Blakey per la Blue Note, Indestructible.
Nell’estate dello stesso anno i Messenger si esibiscono in giro per la East Coast e
per New York. In quei mesi Wayne Shorter si unisce al gruppo di Miles Davis e
L’ampia risonanza del disco di Morgan ha influenze positive anche nel gruppo
che condivide con Art Blakey. Essere un musicista popolare significa aver meno
difficoltà a trovare ingaggi. Per l’intero mese di gennaio del 1965 la band si trova
gruppo come band residente per 2 settimane e, alla fine del mese ripartono per un
serenità artistica ed economica che cerca da tempo. Gli è possibile non solo grazie
alle vendite di The Sidewinder, i cui diritti appartenevano in parte a Morris Levy,
il merito va attribuito soprattutto ai familiari del trombettista e agli amici che gli
The Sidewinder. Nonostante cerca di sfruttare gli elementi blues e R&B che
settembre del 1966 per apparire nella classifica Billboard(una delle più importanti
classifiche d’America) con l’album Search for the New Land. Quest’album dà
34
inizio ad una nuova entusiasmante fase della sua carriera. Morgan si trova ad
incidere con il più “moderno” dei gruppi che abbia mai avuto. Hancock al piano,
alla chitarra
che apre il
brano che
intitola Da sinistra, Wayne Shorter, Art Blakey e Lee Morgan. Il meglio dei Jazz
Messenger.
l’album con
un arpeggio
psichedelico,
Billy Higgins
alla batteria,
Reggie Workman al basso. La struttura del brano è parecchio lontana dalle forme
oltre un minuto dall’inizio del brano per poi eclissarsi nell’ultima “A”. E poi
questa maniera. Anche in questo caso Morgan mostra un’acuta intelligenza nel
sapersi muovere anche in territori ben lontani dalla soul di The Sidewinder.
35
Per quanto Lee Morgan ha riconquistato la fiducia dei soci della Blue Note, agli
occhi dei manager che hanno procurato ingaggi fino ad allora e dei proprietari dei
Ciò nonostante nella seconda metà del decennio ’60-’70 Morgan riesce ad
insediarsi in alcuni club di Manhattan come il Club Ruby e lo Slugs grazie alla
A partire da questo periodo, Morgan diviene consapevole dei limiti delle sue
Gigolo. Questa pubblicazione rappresenta l’ultima sessione nel Van Gelder Studio
in cui il talento custodito fra le mura della Blue Note è in grado di gestire in pieno
Nel decennio più importante per la discografia di Morgan, egli non abbandona
Molti brani registrati nel periodo ’67-’70 sono testimoni della volontà di Morgan
di sposare il “suo” hard bop con ritmi latini, tant’è vero che molti critici musicali
36
Helen Moore: la donna a cui dovette tanto, persino la sua vita
Nella seconda metà del decennio “clou” della carriera di Lee Morgan, non è raro
imbattersi in un suo assolo fra le putride mura dello Slug. Morgan, infatti, in quel
club trascorre l’ultima parte della sua attività concertistica. Il locale è squallido e
Helen Moore è una ragazza di 19 anni che si stabilisce a New York in seguito alla
morte del marito. Gravita, come molte altre della sua età, attorno all’ambiente jazz
della metropoli. E’ affascinata dai temi che affrontano i musicisti neri quali lo
sfruttamento da parte dei gestori bianchi dei club piuttosto che la distribuzione
Proprio in una di queste notti, dopo una serata trascorsa allo Slug, conosce Lee
della salute di Morgan, divenendo a tutti gli effetti la figura materna di cui il
riuscire a far allontanare Morgan dalla droga ed impiega tutti i mezzi a sua
37
nel programma di recupero a base di metadone, non si perde un solo concerto del
Helen non riesce ad eliminare del tutto la presenza della droga nella vita di Lee
ma, quanto meno, riesce a ridurne il numero di dosi e, gli effetti positivi nella vita
di Morgan cominciavano a mostrare i primi risultati. Nei primi mesi del 1970
Morgan riesce a costituire una nuova band a cui prendono parte il sassofonista con
cui registra l’album d’impronta latin Caramba Bennie Maupin, l’ex collega
batterista Mickey Rocker. Il gruppo comincia ad esibirsi nei locali di New York
Chicago e Antigua.
Nel giugno del 1970 il quintetto registra un concerto per la Blue Note all’Hermosa
sessione mostra limpidi segnali di serenità e lucidità del trombettista che, rispetto
all’album The Gigolo, ha un controllo del suono molto più misurato. Helen Moore
viaggi. Dopo qualche tempo Maupin e Rocker lasciano la band per seguire
38
Nonostante Morgan ha instaurato una relazione stabile ed ufficiale con Helen
ragazze del pubblico, il tutto davanti agli occhi di Helen. La donna che ha aiutato
Lee Morgan nel momento più buio della sua vita, è a conoscenza delle relazioni
se il rapporto tra i due sta attraversando una crisi da diverso tempo, Morgan è
perfettamente in grado di scindere la sua vita privata dal suo lavoro e il suo
musicisti non ci andranno mai. Helen Moore non lo permetterà. La sera del 19
febbraio 1972, allo Slug, successe qualcosa, qualcosa a cui non si potrà
rimediare. Dopo l’ennesima lite, Helen si allontana dal club e riappare appena
dopo la fine del secondo set. Morgan si avvicina a lei e discutono in maniera
animata. Lui la picchia. Helen estrae la sua calibro trentadue argentata dalla borsa
e spara un colpo. Quel colpo di pistola gela l’intero locale, nessuno si capacita del
corpo del musicista per terra, con gli occhi spalancati, senza vita. Helen Moore, la
donna che ha allontanato la vita del talentuoso ragazzo di Philadelphia dai club
più osceni della periferia di New York, ha deciso di liberarsi del peso di quelle
umiliazioni, di tutte quelle sofferenze. Helen Moore, la donna che ha amato più di
tutti uno dei musicisti più popolari degli anni ’60, sarà ricordata come “la donna
39
Approfondimento tecnico: Moanin’
registrare uno dei più influenti dischi Hard bop, se non altro il più conosciuto
inciso dalla band diretta da Art Blakey. L’album registrato nello studio di Rudy
Van Gelder nel 1958 deve il suo successo soprattutto alla modernità delle
soluzione armoniche, organizza i brani con forme atipiche e condisce turn around
di sostituzioni inedite. Gli assoli di Morgan rivelano la sua devozione per lo stile
scintillante.
scelta della tecnica “botta e risposta” tra piano e fiati riconduce immediatamente
presenta una figurazione ritmica che marca il primo e il terzo colpo della misura.
L’assolo di Morgan:
maniera aggressiva a delle note della scala blues prese in registro altissimo.
40
Riscopre le prime 8 misure di brevi frasi, concise, in cui ironicamente, si
autocelebra.
tono decisamente più pacato ma pur sempre farsesco, porta avanti il monologo a
L’intonazione oscillante delle note, riveste il musicista del carattere soul-blues che
Nella sezione B del “suo” chorus Lee Morgan s’imbatte in una lunghissima frase
bop alla Clifford Brown ricorrendo ad approcci cromatici per passare da una scala
all’altra lasciando respirare il pensiero musicale solo alla fine della terza misura,
ripetendo delle crome di RE pensate even eights per poi culminare su delle terzine
di quarti che chiamano l’ultima A del ritornello. Qui si percepisce l’interplay che
Morgan cerca con la ritmica che, munendosi due note terzinate, richiama
sfoderato all’inizio del suo assolo lasciando molleggiare la sua tromba su due
note. Si ritrova poi, ad insediarsi nella B ripercorrendo la stessa scala suonata nel
e morbide. Non stancandosi dei richiami della tradizione blues, ancora una volta
41
s’inseguono, ornate, una dopo l’altra di attacchi sempre più pungenti. L’ennesima
dimostrazione di ascolto collettivo arriva alla fine dell’assolo, nel momento in cui
42
43
Conclusioni
il maestro Greg Burk, il quale mi ha saputo trasmettere la passione per l’Hard bop,
lo stile successo al bebop negli anni ’50 da leggende del jazz come Art Blakey,
riscoprono l’importanza della musica organizzata, non lasciano mai al caso intro
Blakey, vero e proprio talent scout, sceglie per il suo gruppo un componente
che riuscì a definire un nuovo genere: il soul-jazz, con l’ever green “The
sidewinder”.
Questo elaborato è stato sviluppato seguendo le varie fasi della vita dell’artista.
nascita alla sua precoce morte. E’ infatti indispensabile indagare sulla personalità
e sul bagaglio culturale di un artista per capire a pieno la sua musica con le
Lee Morgan ha lasciato un segno indelebile nella cultura jazz. Il gesto estremo
della compagna del trombettista, Helen Moore, che lo ha assassinato con un colpo
di pistola, ha privato il mondo della musica di una linfa vitale. Non è possibile
sapere cosa ancora avrebbe potuto regalarci questo genio assoluto, e in che
44
take a caso delle sue centinaia di session, è che il posto che ha conquistato nella
accompagnata da grandi musicisti, al suo cospetto, tutti i suoni restano muti nella
Nat Hetnof
45
Bibliografia
libri di autore Lee Morgan – La vita, la musica e il suo tempo (T. Perchard) Odoya, 2007.
singolo I segreti del jazz (S. Zenni )
46