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Scenetta 1
Scenetta 1
Entra in scena quasi saltellando e con una carota in bocca il coniglio Pitipin, il salvatempo. Se la toglie e
si avvicina ai bambini e parla:
PITIPIN: (entusiasta e col sorriso) Ehi voi, io mi chiamo Pitipin e sono un salvatempo. Sì, uno che aiuta
chi ha problemi col tempo. Sono anche altro, certo, sono un coniglio! A voi piacciono i conigli? (aspetta
una risposta) Bene, allora datemi un five! Lo sapete cos’è un five, vero? Battete la mano sulla mia zampa
aperta! (mostra come si fa e passa da vari bambini a farsi dare un five) E lo sapete da dove vengo? (va da
un bambino) Per chi non lo sapesse, vengo da Kairos. Doveil tempo ha origine. (si gira) Ma guardate un
po’ chi arriva.
Pitipin indica con la carota Milo, che entra in scena, avanza scalzo e sbadigliando. Da fuori si sente sua
mamma che grida:
MILO: (ai bambini) È sempre tardi per mia mamma. C’è sempre poco tempo, secondo lei. Però ogni
giorno mi sveglio e ho un mucchio di tempo, a volte anche troppo. Se avessi meno tempo, farei meno
cose e sarei più rilassato, no?
MAMMA: (non in scena, col volume della voce più alto) Vestiti e vieni a fare colazione, presto!
MILO: (rivolgendosi alle spalle) Arrivo, arrivo! (inizia a muoversi in modo lento, sempre di più) Mi mette
fretta e io non mi sono nemmeno presentato: ciao, sono Milo e ho quattordici anni. (saluta lentamente)
Ormai non sono un bambino, eppure lei mi tratta come avessi sempre il moccio che cola dal naso.
PITIPIN: (ai bambini, indicando Milo con la carota) Qualcuno oggi si muove al ralenti.
MILO: (parla al rallentatore) Ma che cosa cavolo mi sta succedendo? Perché mi muovo in maniera così
lenta? (si avvicina a un bambino) Sta capitando solo a me o anche tu ti senti una lumaca?
Milo si mette le scarpe molto piano e con la stessa lentezza esce di scena. Pitipin dopo di lui. Poi rientra
Milo, stavolta velocissimo; si siede e parla davanti ai bambini
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ILENIA: (da fuori, allegra) Ehi, Milo. Ci sei?
Milo esce di scena di corsa e rientra qualche secondo dopo, trascinando i piedi, distrutto.
MILO: (ai bambini, scuotendo la testa) Mi pare passato un solo minuto e invece ho fatto in tempo a fare
mille vasche in piscina, mi sono fatto una doccia, ho cenato e sono tornato qui in camera! (si stende) Mi
chiedo se non stia impazzendo.
MILO: (annuisce, sbuffa) Ciao, Ilenia. Sono appena rientrato e non ne posso più.
Entra in scena Pitipin e fa segno ai bambini di fare silenzio mentre si avvicina a Milo. Lo affianca, rimane
a qualche metro di distanza.
MILO: (si alza di scatto e guarda il coniglio, poi parla a Ilenia) C’è un coniglio parlante di fronte alla mia
finestra. Indossa pure dei vestiti in stile Persia antica.
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ILENIA: (da fuori) Vai a dormire, è meglio. Buona notte col Signor Coniglio!
PITIPIN: (si leva la carota e accenna un inchino) Pitipin, coniglio salvatempo, e sono venuto a helparti.
PITIPIN: (gli si avvicina ancora) Aiutarti, bro. Tu sei fuori tempo. Ti porterò da Soraya, la Tessitrice del
Tempo: lei saprà sistemare il tuo problem.
PITIPIN: Preparati, (lo prende per il braccio) non ho attraversato mezzo universo per talkare.
PITIPIN: (gli punta contro la carota) Kairos è dove andremo. Kairos è la Grande Clessidra in cui nasce
il tempo. Il tempo però sta andando in tilt e tu aiuterai la Tessitrice a ricucire il Tappeto del Tempo. Ti
avviso: il volo nell’altra dimensione sarà turbolento.
Pitipin gli afferra la mano e i due insieme escono di scena. Poco dopo rientra solo Milo, che ha le palpebre
abbassate e il braccio proteso, per ripararsi.
Entra in scena Ilenia, anche lei con gli occhi semichiusi e la mano in avanti. Avanza un metro, si ferma e si
siede con le ginocchia al petto, chiusa a riccio. Milo arretra e le va addosso.
MILO: (si gira, china la testa e guarda la ragazza con stupore) Tu chi sei?
ILENIA: (seccata) E io che ne so? Stavo inseguendo un coniglio e come per magia sono stata catapultata
qui.
MILO: Ho un’amica virtuale col tuo stesso nome: si fa chiamare ile6mitica ed è super pigra.
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Entra in scena Pitipin, si avvicina ai bambini e parla.
PITIPIN: (si rivolge ai bambini) Oh, ma questi due non sanno proprio nulla. Ai miei tempi sì che si
studiava, invece oggi… (parla ai due ragazzi) Kairos è la dimensione in cui ha origine il tempo, tutto il
tempo, anche il tempo del vostro pianeta Terra. L’equilibrio di Kairos determina l’armonia del tempo
universale.
PITIPIN: La Grande Clessidra è stesa orizzontalmente e per metà è piena di sabbia del tempo che viene
scambiata, o semplicemente spostata, dal Vaso Verde a quello Rosso e viceversa.
MILO: (a Pitipin) Aspetta, aspetta. Stai dicendo che siamo dentro una gigantesca clessidra?
PITIPIN: In questo momento siamo al centro del Deserto delle Ere, cioè nel Vaso Verde.
PITIPIN: Avrai modo di lamentarti più avanti, ma adesso abbiamo fretta. Siete pronti per goingare al
Tempio dei Giorni?
PITIPIN: (addenta la carota) Andare, bro. Andare. Prima però vi conviene understare bene le regole.
MILO: Understare?
PITIPIN: (si leva la carota dalla bocca) Come avrete di sicuro notato, sopra le vostre teste ci sono due
ampolle, una per ciascuno. Contengono sabbia del tempo, il cui livello salirà o calerà a seconda di come
userete il tempo all’interno della Grande Clessidra. Se l’ampolla si svuoterà, diventerete sabbia voi stessi:
vi mischierete con i granelli del Deserto.
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PITIPIN: (facendo roteare la carota) Dovrete essere capaci di trovare idee con cui risolvere problemi,
dovrete donare tempo a chi ne ha davvero bisogno.
PITIPIN: Chiedendolo alla vostra ampolla. E ora seguitemi, si fila al Tempio dei Giorni!
ILENIA: Manca ancora molto al Tempio dei Giorni? Si era detto che sarebbe stato un tragitto breve.
PITIPIN: (le punta contro la carota) Non ho mai detto che sarebbe stato shorto.
ILENIA: Era sottinteso che sarebbe stato shorto! Altrimenti avresti dovuto specificarlo.
I tre escono di scena e rientrano poco dopo, col fiatone. La scena adesso è ambientata di fronte al Tempio
dei Giorni.
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MILO: (punta il dito) È questo il portone del Tempio dei Giorni?
ILENIA: (indica in alto) Che c’è scritto sul fregio che decora il portone?
ILENIA: (esamina il portone) Tra le figure in rilievo c’è una bocca sporgente. Magari dobbiamo versarci
della sabbia del tempo. (guarda sopra la testa) Ma sì, perché no? Cara la mia ampolla, cedi dieci centilitri
di sabbia del tempo alla bocca del portone!
MILO: Ci penso io! (euforico) Ampolla, versa un po’ di sabbia del deserto nella bocca del portone!
PITIPIN: (ai bambini) Comincio a relaxarmi, forse ho scelto davvero i tipi giusti.
I tre di traverso escono di scena, Pitipin chiude il portone alle loro spalle.