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16/11/16

Quindi legge (fonte tipica), decreto legge e decreto legislativo sono anch’esse fonte tipiche, ma non
possiamo parlare di legge per intendere tutte e tre, ma la legge è solo quella che esce dal parlamento e che è
risultato di tutto il processo legislativo. Nel caso del decreto diciamo che sono atti con forze di legge proprio
per distinguerli dalla legge. Abbiamo detto anche che sulla stessa scala gerarchica starebbero le leggi sulle
regioni: la legge regionale non è subordinata a quella del parlamento. Sta affianco, solo che non possono
toccarsi e se potessero sovrapporsi incorrerebbe l’abrogazione. Qui intervengono le competenze, che
sostanzialmente le separa (nel momento in cui non esistessero le competenze ci sarebbe l’abrogazione) e se
si vanno a sovrapporre si arriva all’annullamento.
Tornando al procedimento legislativo possiamo distinguerlo in 3 fasi: L’iniziativa, che stimola il
procedimento. Non è che le leggi nascono dal nulla. A chi aspetta dare iniziativa? Governo, ogni
parlamentare, 50.000 elettori, ogni consiglio regionale, CNEL. Il governo ha più possibilità di portare a
termine l’iter. I parlamentari, no perché potrebbero essere presentate anche da qualcuno dell’opposizione
(dopotutto se non la facesse non farebbe il suo mestiere, siamo in multi partitismo! Per far vedere che
esistono alternative e quindi l’opposizione presenta disegni di legge pur sapendo che non andranno a buon
fine, altrimenti non avrebbe senso un sistema democratico se non esistesse una contrapposizione alla
maggioranza. Non è infrequente che in un disegno vengano accorpati anche quelli dell’opposizione, che poi
verranno discussi in parlamento). La seconda fase è la deliberazione seguita poi dalla promulgazione e
pubblicazione.
L’art 76: l’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al governo se non con determinazione
di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetto definiti.
Qui è espresso con doppia negazione per mettere l’accento sulle i sulla straordinarietà di delegare il potere
legislativo al governo! Sottolinea l’eccezione alla divisione dei poteri che sta alla base di un ordinamento
democratico. Il parlamento può delegare la funzione legislativa al governo a patto che:
- Siano determinati nella legge di delega i principi e i criteri direttivi ai quali il governo deve attenersi
- La delega abbia una durata limitata indicata nella legge di delega
- La delega riguardi oggetti definiti anch’essi individuati nella legge di delega
- La delega non riguardi materie di cui all’art. 72 ultimo comma (vedi riserva di legge di assemblea).
Un decreto che eccede i limiti della delega è incostituzionale, perché violandolo viola la legge 76 della
costituzione.
Il procedimento di formazione del decreto legislativo (la delega è stata data). NOTA: dato che spesso i
decreti arrivano dal governo è lui stesso a chiedere di delegare la funzione legislativa, che l’approverà con i
principi dell’art. 76. Il parlamento chiede uno schema del decreto che poi lo passerà alle varie commissioni
parlamentare (se previsto dalla legge di delega), le commissioni faranno le precisazioni che tengono, dopo di
che il governo attua il decreto e ha la possibilità di adottare decreti legislativi correttivi (è possibili che
emergano difficoltà o la necessità di correggere alcuni punti). Il termine del Decreto legislativo è più lungo
di del decreto legge, perché parte dall’iniziativa legislativa a cui si somma il procedimento del decreto
legislativo. Allora perché usarlo? Perché ci sono materie particolarmente complicata.

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