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Michel Foucault

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Paul-Michel Foucault (in francese: [polmi'ʃɛl fu'ko]; Poitiers, 15


ottobre 1926 – Parigi, 25 giugno 1984) è stato un filosofo,
sociologo, storico della filosofia, storico della scienza, accademico
e saggista francese.

Filosofo, "archeologo dei saperi", saggista letterario e docente


presso il Collège de France, fu una delle personalità di spicco della
corrente filosofico-antropologica strutturalista e post-strutturalista
tra gli anni sessanta ed i primissimi anni ottanta, assieme a
pensatori del calibro di Claude Lévi-Strauss, Jacques Lacan, Louis
Althusser, Roland Barthes, Pierre Klossowski e Gilles Deleuze.

Tra i grandi pensatori del XX secolo, Foucault fu l'unico che


realizzò il progetto storico-genealogico propugnato da Friedrich
Michel Foucault
Nietzsche, allorché segnalava che, nonostante ogni storicismo,
continuasse a mancare una storia della follia, del crimine e della
sessualità.

I lavori di Foucault si concentrano su un argomento simile a quello della burocrazia e della connessa
razionalizzazione trattato da Max Weber. Egli studiò lo sviluppo delle prigioni, degli ospedali, delle scuole
e di altre grandi organizzazioni sociali. Sua è la teorizzazione che vide nell'archetipo del Panopticon,
modello di carcere ideale teorizzato dal filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham, il paradigma della
moderna società capitalistica.

Importanti sono anche gli studi di Foucault sulla sessualità, che egli crede non sia sempre esistita così come
la conosciamo oggi e così come soprattutto ne discutiamo. In particolare negli ultimi due secoli la sfera del
sesso è stata oggetto di una volontà di sapere, di una pratica confessionale che prosegue in maniera blanda
ma comunque diffusa la volontà di potere e di sapere istituita con la modernità dalle istituzioni prima
religiose e poi secolari.

Altro tema ampiamente trattato dal filosofo francese è quello della cura di sé, un principio filosofico
rintracciabile nel periodo ellenistico greco e nell'età tardo imperiale romana.[1]

Indice
Biografia
1926-1953: la famiglia e la formazione
1954-1962: la libera docenza, l'incontro con Daniel Defert e l'esperienza tunisina
1963-1971: dalla Nascita della clinica all'Archeologia del sapere
1970: i corsi al Collège de France
1975-1984: Sorvegliare e punire e La volontà di sapere
Opere
Analitica del potere: Sicurezza, Criminalità e Controllo dei Corpi in Sorvegliare e Punire
Analitica del potere: La Storia della sessualità, potere, soggettività, e repressione
Critiche
Note
Bibliografia
Opere di Michel Foucault
Raccolte e antologie
Corsi tenuti al Collège de France
Opere sul pensiero di Michel Foucault
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia

1926-1953: la famiglia e la formazione

Paul-Michel Foucault nacque a Poitiers, nel dipartimento di Vienne (nella Nuova Aquitania), il 15 ottobre
del 1926, secondogenito dei tre figli di una famiglia della borghesia francese. Suo padre, Paul Foucault, era
un chirurgo, come i suoi nonni, originari di Fontainebleau (nell'Île-de-France), mentre sua madre, Anne
Malapert, anch'ella proveniente da una famiglia di chirurghi[2], giocò un ruolo attivo nell'educazione del
piccolo Michel. Dopo aver frequentato una scuola cattolica alle primarie, studia la filosofia con uno
studente allora al secondo anno di filosofia, Louis Girard,[3] ed entra nel prestigioso Lycée Henri-IV di
Parigi. Nel 1946 Foucault viene ammesso all'École normale supérieure classificandosi tra i primi quattro.
Qui studia con Maurice Merleau-Ponty e Louis Althusser. Nel 1948 riceve il diploma di laurea in filosofia,
nel 1950 quello in psicologia. In gioventù Foucault tenta più volte di suicidarsi, abusa di alcolici, e per un
breve periodo va in analisi; vive la sua omosessualità in maniera complessa. Negli anni Cinquanta studia i
testi di Nietzsche e di Heidegger. Nel 1950 aderisce al Partito Comunista Francese, che lascerà due anni
dopo. Nel 1952 lavora come psicologo al servizio psichiatrico del professor Jean Delay a l'hopital Sainte-
Anne a Parigi.

1954-1962: la libera docenza, l'incontro con Daniel Defert e l'esperienza


tunisina

Dal 1954 al 1958 Foucault insegna francese nelle università di Uppsala (Svezia, dove ha una relazione con
il compositore Jean Barraqué), Varsavia e Amburgo. Nel 1955 diventa direttore dell'Istituto francese di
Uppsala. Nel 1961 presenta Storia della follia nell'età classica come tesi principale diretta da Georges
Canguilhem e l'Introduzione all'«Antropologia» di Kant sotto la direzione di Jean Hyppolite. Nel 1960
Foucault incontra Daniel Defert, uno studente di filosofia, che diventerà il suo compagno per venticinque
anni. L'attivismo politico di Defert avrà una grande influenza sul filosofo francese. In un'intervista del 1981
Foucault dirà: «Ho vissuto per 18 anni in uno stato di passione verso qualcun altro. In certi momenti, questa
passione ha preso la forma dell'amore. Ma in verità, è tutta una questione di passione tra noi due»[4].
Quando Defert è costretto a trasferirsi in Tunisia per gli obblighi di leva, Foucault rinuncia ad una
prestigiosa posizione in un'università giapponese e si trasferisce a Tunisi. Qui si espone spesso nella difesa
di alcuni studenti, procurando loro avvocati dalla Francia. Dal 1966 al 1968 la Tunisia è agitata da
numerosi scontri di piazza in seguito alla Guerra dei sei giorni tra i paesi arabi e lo stato di Israele.
1963-1971: dalla Nascita della clinica all'Archeologia del sapere

Nel 1963 viene pubblicato Nascita della clinica: un'archeologia dello sguardo medico (Naissance de la
clinique. Une archéologie du regard médical). Nel 1965 inizia un viaggio per alcune lezioni in Brasile,
dove incontra alcuni oppositori alla giunta militare (con i quali terrà un legame costante). Nel 1966 Foucault
cura insieme a Gilles Deleuze l'edizione dell'opera omnia di Nietzsche in Francia. Sempre nel 1966 esce Le
parole e le cose (Les Mots et les Choses) che diventa un best seller. Ritorna in Francia durante gli
sconvolgimenti del 1968 e appoggia il movimento studentesco. Gli viene chiesto di dirigere il dipartimento
di filosofia della neonata università sperimentale di Vincennes, nata proprio sulla spinta del movimento
studentesco del '68. Esce nel 1969 L'archeologia del sapere (L'Archéologie du savoir). Insieme a Daniel
Defert nel febbraio del 1971, Foucault partecipa alla creazione del Gruppo di Informazione sulle prigioni
(Groupe d'Information sur les Prisons), indagando più da vicino la condizione del carcere e fornendo ai
reclusi un mezzo di comunicazione verso l'esterno ed un'occasione per elaborare pubblicamente la
condizione della carcerazione.

Nel '71 pubblica anche Nietzsche, la genealogia, la storia nel quale esamina le possibili direzioni del senso
storico che può accettare l'esistenza di una costante sovrastorica (una verità eterna, un’anima che non
muore, una coscienza immutabile e presente a se stessa) oppure identificarsi col genealogista nietzschiano,
che nega la verità dell'Assoluto e della metafisica, in grado di portare alla luce la causa e fine della storia
come dispiegamento nel tempo di una volontà cosmica regolatrice e/o di un significato nascosto nell'Idea e
nell'origine[5][6].
Foucault rimuove l'interrogativo sull'origine divina del male[5], è contrario all'uso platonico della storia
(reminiscenza, continuità-tradizione, conoscenza) e rifiuta il soggetto trascendentale kantiano, forma
universale e necessaria dell'a priori, cui sostituisce una pratica storica, contingente e particolare: «il punto in
cui [la mia indagine] si separa da tutte le filosofie della conoscenza consiste nel non riferire questo fatto
[dell’esistenza dei discorsi] all'istanza di una donazione originaria che fondi il fatto e il diritto in un soggetto
trascendentale, ma ai processi di una pratica storica» (da Archeologia del sapere)[7].

1970: i corsi al Collège de France

Il 12 aprile 1970 viene eletto professore al Collège de France alla cattedra di Storia dei Sistemi di Pensiero.
In questa posizione, presso la più prestigiosa istituzione accademica francese, Foucault è ormai considerato
un filosofo di capitale importanza nel panorama internazionale. Qui terrà i suoi corsi fino all'anno della sua
morte e si dedicherà soprattutto alla ricerca. Tutti i professori del Collège de France hanno l'obbligo di
impartire 26 ore di insegnamento all'anno (che possono essere svolte in forma di seminari di 13 ore al
massimo). I docenti devono presentare ogni anno una ricerca originale, e ciò li costringe a rinnovare ogni
volta il contenuto del loro insegnamento. La partecipazione ai corsi e ai seminari è del tutto libera; non
richiede né iscrizione né titoli di studio, ma nemmeno gli insegnanti ne rilasciano alcuno. Nel vocabolario
del Collège de France si dice che i professori non hanno studenti, ma solo degli uditori. Nei corsi Foucault
lavora sia con i materiali teorici che porteranno alla creazione di Sorvegliare e punire, sia con quel concetto
di biopolitica (a cominciare dal corso del 1976, Bisogna difendere la società (Il faut défendre la société) che
sarà il lascito più scottante per la teoria critica a venire.

1975-1984: Sorvegliare e punire e La volontà di sapere

Nel 1975, Foucault pubblica Sorvegliare e punire. Nascita della prigione (Surveiller et punir. Naissance de
la prison), il suo lavoro più noto e influente, che avrà ripercussioni in un numero svariato di campi
disciplinari. Nello stesso anno sperimenta l'LSD nella Valle della Morte, un'esperienza che definirà "la
migliore della mia vita".[8][9] Nel 1976 esce la prima parte della “Storia della sessualità”, La volontà di
sapere (La volonté de savoir). Nel 1978 racconta sulle pagine del Corriere della Sera la rivoluzione
iraniana.[10] Il filosofo francese mantiene un atteggiamento non distaccato dagli eventi, simpatizza per gli
studenti, sottolinea la potenza popolare di una ribellione “a mani basse”, forte di una “spiritualità politica”
sconosciuta nel mondo occidentale. Alla fine della sua corrispondenza egli paventa come la costellazione
islamica potesse diventare «una gigantesca polveriera, formata da centinaia di milioni di uomini».[11]
Aggiunge inoltre che «Da ieri ogni stato musulmano può essere rivoluzionario dall'interno, a partire dalle
sue tradizioni secolari»[12].

Nel 1984 Foucault pubblica gli altri due volumi della Storia della sessualità: L'uso dei piaceri (L'usage des
plaisirs ) e La cura di sé (Le souci de soi). A proposito dell'attenzione posta sulla questione sessuale
all'interno del pensiero occidentale Foucault dirà: «Dobbiamo capire che con i nostri desideri, attraverso i
nostri desideri, si creano nuove forme di relazione, nuove forme d'amore, nuove forme di creazione. Il sesso
non è una fatalità; è possibilità di una vita creativa»[13]. Foucault muore a Parigi a causa di una malattia
legata all'AIDS, il 25 giugno 1984.

Opere
La sua produzione viene spesso divisa in due periodi: il primo
relativo alle teorie raccolte nelle opere Storia della follia nell'età
classica, Nascita della clinica, Le parole e le cose e L'archeologia
del sapere. In queste opere Foucault propone un'analisi che egli
definisce "archeologica", dei processi di costituzione e di
formazione del 'sapere' di un certo momento, in un certo luogo, per
una certa disciplina. In particolare Foucault analizza il formarsi del
campo di studi delle "scienze umane". Per la realizzazione di
quest'analisi egli introdurrà, tra gli altri, il concetto di "episteme",
col quale indicherà l'insieme delle formazioni discorsive
performanti per i sistemi concettuali di una determinata epoca
storica, in un determinato contesto geografico e sociale.

A partire dall'episteme, secondo Foucault, diviene possibile che


solo certi "giochi di verità" abbiano luogo e non altri. Un esempio
di disciplina che, nella nostra epoca e cultura, fornisce epistemi, è Ritratto ad acquarello di Foucault
la psicoanalisi freudiana che ricorre spesso nell'opera dell'autore
oltre che come esempio di scienza in grado di produrre
conoscenza, anche come fonte di esercizio di potere nel limitare la libertà critica, sfruttando la propria
autorità di disciplina consolidata. Il secondo periodo della sua produzione è invece direttamente interessato
all'esercizio del potere e al suo funzionamento. Visse il Sessantotto fuori dalla Francia, ma partecipò alla
temperie culturale seguente, come pensatore di prestigio oltre che accademico riconosciuto. Risente della
cultura marxista, ma ribalta completamente il discorso sul soggetto della storia, non riconoscendo una classe
repressa portatrice inevitabile di sviluppo, come in Marx.

Foucault elabora piuttosto una "microfisica del potere", nella quale il potere "non è qualcosa che si divide
tra coloro che lo possiedono o coloro che lo detengono esclusivamente e coloro che non lo hanno o lo
subiscono. Il potere deve essere analizzato come qualcosa che circola, o meglio come qualcosa che
funziona solo a catena. Non è mai localizzato qui o lì, non è mai nelle mani di alcuni, non è mai appropriato
come una ricchezza o un bene. Il potere funziona, si esercita attraverso un'organizzazione reticolare"[14]. Il
concetto di potere espresso da Foucault è profondamente attuale, essendo una sorta di campo relazionale
mai gestito da un soggetto in particolare (il capitalista, il prete...). È prima di tutto un discorso (una
proliferazione di discorsi) portato verso una direzione in seguito a stratificazioni di un senso piuttosto che
un altro. Qualcosa che condiziona ma che lascia margini di gioco, di distorsione, di sviluppo.
Il tema della conoscenza è centrale nel pensiero di Foucault, che ad essa lega la storia stessa della cultura
dell'Occidente con riferimenti all'esercizio del potere tramite la gestione della verità effettuati ad esempio
dalla Chiesa o dalla scienza positiva. Una rivoluzione della conoscenza e della "verità" porta
inevitabilmente dei cambiamenti forti nella essenza stessa della società e della sua cultura. Cosicché la storia
si viene a delineare come costituita da momenti di grave crisi delle "verità" seguiti da periodi di relativa
stabilità in cui una serie di "discorsi" domina su altri. Il "discorso", quindi, si viene a delineare come una
costruzione basata su degli epistemi tramite il quale viene esercitato un potere e rispetto al quale, per la
difesa di questo discorso, esistono una serie di tecniche e procedure, tra cui l'interdetto ossia il divieto di
trattare certi argomenti: la creazione dei tabù, oppure il rapporto con i discorsi dei folli, che in quanto tali
non vengono presi in considerazione oppure caricati di valori misteriosi, ma mai trattati.

Analitica del potere: Sicurezza, Criminalità e Controllo dei Corpi in


Sorvegliare e Punire

Si dice spesso che 'sapere è potere', ed altrettanto spesso si adduce Foucault ad apostolo di questo punto di
vista. Per Foucault, però, il rapporto fra forme di sapere e forme di potere è ben più complesso. Se nella sua
prima produzione, Foucault mostra la contingenza di quello che in varie epoche e di luogo in luogo viene
definito 'sapere' (e quindi 'verità'), a partire dalla metà degli anni Settanta, nella cosiddetta 'seconda'
produzione foucaultiana, il filosofo francese punta ad analizzare il rapporto

In Sorvegliare e Punire, Foucault comincia con uno studio dei codici penali europei, notando il fatto che
dall'enfasi medievale sul controllo dei corpi (le violazioni della legge risultano in punizioni più o meno
severe, ma il sistema giudiziario non si preoccupa del tipo di persona si trova soggetta a procedimento) essi
pian piano si spostano verso il tentativo di controllare il movimento dei corpi dei prigionieri (il famoso
Panopticon detto da Jeremy Bentham). Queste moderne forme giuridiche e tecniche penitenziarie ad esse
legate in ultima analisi però hanno l'effetto di plasmare il comportamento umano: nel Panopticon
benthamiano, ad esempio, il semplice sapere di essere potenzialmente sotto osservazione modifica il
comportamento dei detenuti, che si guardano bene dal commettere violazioni che potrebbero essere viste e
quindi punite dal potere sorvegliante. Da questa caratteristica deriva la grande fortuna dell'analisi
foucaultiana del Panopticon nella sua applicazione alla politica contemporanea della sicurezza e della
sorveglianza.

Gradualmente, quindi, i sistemi giuridici europei cominciano ad interessarsi non solo del fatto che i detenuti
abbiano scontato la pena, ma che non intendano commettere altri crimini. Simultaneamente, emerge la
preoccupazione 'parallela' con la possibilità di commettere crimini, e quindi la preoccupazione che la
criminalità sia una qualità 'patologica' ed intrinseca ad alcuni individui o gruppi sociali di cui infatti si
occuperanno discipline come la criminologia e l'antropologia (ad es. gli studi 'frenologia' di Cesare
Lombroso).

È in questo senso che sussiste un rapporto profondo fra sapere e potere: saperi come quelli che emergono
nella giurisprudenza, nella criminologia, ecc. non sono neutrali o apolitici, sono invece siti in cui si
costruiscono concezioni di normalità e di devianza o patologia che a loro volta permettono - e vengono
sostenute da - una serie di pratiche che stigmatizzano certi individui, soggettività, o azioni. Sapere e potere
sono inscindibili in questo senso.

Analitica del potere: La Storia della sessualità, potere, soggettività, e


repressione
Importanti sono anche gli studi di Foucault sulla sessualità, i quali mostrano non è sempre esistita così come
la conosciamo oggi e così come soprattutto ne discutiamo. Gli studi sono raccolti nell'opera in più volumi
intitolata Storia della sessualità. Nel 1976, il prestigioso editore francese Gallimard pubblica Histoire de la
sexualité: la volonté de savoir (Storia della Sessualità: La volontà di sapere), un breve volume che traccia
un progetto, che avrebbe dovuto annoverare sette volumi, costruito attorno a quella che Foucault chiamò l'
"ipotesi repressiva" cioè l'idea di una forma di potere che operava apparentemente reprimendo ma in realtà
sollecitando pratiche - nella fattispecie, la sessualità - definite patologiche o 'anormali'. Questo approccio
rifiutava le concezioni di potere adottati dalle ortodossie sia marxiste che freudiane del tempo.

Solo con la modernità, la sessualità – intesa come identità e come pratiche – ci appare come una
caratteristica intrinseca al sé, a tal punto da sentire il bisogno di dichiarare una particolare "identità sessuale"
e addirittura le proprie scelte sessuali. Ma questi sviluppi sono il risultato non, come si pensava
precedentemente, di una sessualità prima repressa nei secoli e che solo ora, attraverso lotte di
emancipazione, viene ad esprimersi, ma anzi, mettendo in guardia proprio da questa concezione, Foucault
mostra che questa spiegazione stessa sarebbe in realtà una pratica confessionale incentrata appunto sulla
'cura del sé', di cui parte fondamentale è proprio manifestare ad altri (preti, psichiatri, ecc.) la verità nascosta
riguardo alla propria sessualità. L' "ipotesi repressiva" è appunto questa: che la concezione di una
repressione diffusa contro la quale lottare mascheri una realtà in cui, invece, il potere opera prescrivendo ai
soggetti i modi ed i contesti in cui si debba invece parlare e manifestare la propria 'identità sessuale'. Se da
un lato, quindi, la storia della sessualità viene narrata come una lunga lotta contro la repressione di
istituzioni – religiose prima e secolari poi – in cui pian piano la libertà (di espressione) sessuale viene
conquistata, a ben vedere cambiano 'solo' le tipologie di sessualità 'accettabili' ('normali') ed i modi
socialmente accettabili in cui di queste il soggetto deve parlare. Permane però l'imperativo di parlarne, e
proprio tramite questo parlarne di legare il sé sia ad un'identità sessuale particolare che ad un sistema di
istituzioni sociali, economiche e politiche che queste identità regolano (l'evoluzione di queste forme
istituzionalizzate viene dettagliato nel ciclo di lezioni al Collège de France intitolate Les Anormaux, o Gli
Anormali).

A conclusione di questo breve volume, Foucault introduce il concetto di 'biopolitica' (neologismo composto
da bìos "βίος", vita e da polis "πολις", città) che indica una forma di potere che ha come oggetto la stessa
vita umana, accrescendola, moltiplicandola ed amministrandola, e che ha come particolarità quella di
operare proprio tramite la costruzione di una soggettività individuale (il sé). La costruzione della
soggettività, in altre parole, è inscindibile dalla gestione di popolazioni nella loro interezza – e quindi le
tecniche e le procedure tramite le quali viene plasmata la soggettività sono inscindibili dalle tecniche tramite
le quali viene gestita una popolazione nella sua interezza. La biopolitica, quindi, è inscindibile da una
tecnologia politica che ha al suo centro la cura sia per una popolazione che per i soggetti che la
compongono, e che trova la sua giustificazione nell'articolazione di ciò che costituisce l'interesse sia della
società in generale che dell'individuo in particolare - e non, per esempio, negli interessi di un sovrano.

Se il potere medievale era un potere che in prima istanza 'lasciava vivere e faceva morire', il biopotere 'fa
vivere e lascia morire'.

Critiche
Secondo Diedrich Diederichsen i suoi scritti nella Germania riunificata, a differenza che in America,
attuarono, nei casi migliori, una depoliticizzazione e, nei peggiori, una riabilitazione delle posizioni di
destra[15].

Note
1. ^ P.Panza, "Processo a Foucault, il profeta di sventure", in Corriere della Sera, vol. 15-6-
2005.
2. ^ Who's Who in France, edizione 1979-1980, p.625.
3. ^ Didier Eribon, Michel Foucault, Milano 1994, p. 9.
4. ^ Dits et écrits, 1954-1988, a cura di D. Defert e F Ewald, Gallimard, Paris1994
5. Gabriella Giudici, Michel Foucault, Nietzsche, la genealogia, la storia, su gabriellagiudici.it.
URL consultato il 29 marzo 2019 (archiviato il 20 luglio 2014).
6. ^ Umberto Petrongari, Il corpo e la storia. La genealogia nietzscheana secondo Foucault, su
sitosophia.org (Generica), 15 dicembre 2015. URL consultato il 29 marzo 2019 (archiviato il 25
dicembre 2015).
7. ^ Raffaele Ariano, Foucault e la storia critica del pensiero (PDF), in Giornale Critico di Storia
delle Idee, n. 8, 2012, p. 44. URL consultato il 29 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2019).
8. ^ David Macey, The Lives of Michel Foucault: A Biography', Vintage, 1995 ISBN
0679757929.
9. ^ (EN) in Philosophy | September 15th, 2017 6 Comments, When Michel Foucault Tripped on
Acid in Death Valley and Called It “The Greatest Experience of My Life” (1975), su Open
Culture. URL consultato il 15 marzo 2019.
10. ^ Taccuino persiano, a cura di Renzo Guolo e Pierluigi Panza, Guerini, Milano 1998.
11. ^ P.Panza, Teheran 1979: così iniziò lo scontro di civiltà, in Corriere della Sera, vol. 21-6-
2007.
12. ^ Michel Foucault, L'Islam e la rivoluzione iraniana, Mimesis, 2006.
13. ^ Dits et écrits 1954-1988, a cura di D. Defert e F. Ewald, Gallimard, Paris 1994.
14. ^ Microfisica del potere. Interventi politici, Einaudi, Torino 1977, p. 184.
15. ^
(EN) (IT)

«In Germany, unlike in America, Bataille «In Germania, a differenza che in


and Foucault have not been authors America, Bataille e Foucault non sono
whose work have been socially stati autori le cui opere sono state un
grounded and fruitful for "emancipatory terreno socialmente fruttuoso per i
movements," or whatever one wants call "movimenti d'emancipazione", o in
them. Their reception made possible, in qualsiasi modo uno voglia chiamarli. La
favorable cases, a depoliticization, and loro ricezione rese possibile, nei casi
in the unfavorable one [...] a favorevoli, una depoliticizzazione, e in
rehabilitation of right-wing positions.» quelli sfavorevoli [...] una riabilitazione
delle posizioni di destra»

( Diedrich Diederichsen, trad. Peter Chametzky,, Spiritual Reactionaries after German Reunification:
Syberberg, Foucalt and Others, in October, vol. 62, Cambridge, MIT Press, 1992, pp. pag.82. URL
consultato il 9 marzo 2013. )

Vedi anche:
- (EN) (EN) David Ashley Hughes, Reinventing the left: radical responses to German
reunification., Commissione di dottorato: James L. Rolleston (relatore), Fredric Jameson,
Kristine Stiles, Michael Hardt, Duke University - Department of German Languages and
Litterature, 2006, pp. 234-235. URL consultato il 9 marzo 2013.

Bibliografia

Opere di Michel Foucault


Storia della follia nell'età classica (1961), trad. Franco Ferrucci, Emilio Renzi e Vittore
Vezzoli, Rizzoli, Milano 1963.
Malattia mentale e psicologia (1962), a cura di Fabio Polidori, Cortina, Milano 1997.
Raymond Roussel (1963), Cappelli, Bologna 1978; trad. Massimiliano Guareschi, Ombre
corte, Verona, 2001.
Nascita della clinica: il ruolo della medicina nella costituzione delle scienze umane oppure
con sottotitolo Una archeologia dello sguardo medico (1963), trad. Alessandro Fontana,
Einaudi, Torino 1969.
Le parole e le cose: un'archeologia delle scienze umane (1966), trad. Emilio Panaitescu,
Rizzoli, Milano 1967.
Utopie. Eterotopie (1966), trad. Antonella Moscati Cronopio, Napoli 2006.
L'archeologia del sapere (1969), trad. Giovanni Bogliolo, Rizzoli, Milano 1971.
L'ordine del discorso: i meccanismi sociali di controllo e di esclusione della parola (1971),
trad. Alessandro Fontana, Einaudi, Torino 1972.
Questo non è una pipa (1973), trad. Alba Pellegrino Ceccarelli, Serra e Riva, Milano, 1980;
poi trad. Roberto Rossi, SE, Milano, 1988.
Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello... (1973), trad.
Alessandro Fontana e Pasquale Pasquino, Einaudi, Torino 1978.
Herculine Barbin, detta Alexina B., una strana confessione: memorie di un ermafrodito, trad.
Brunella Schisa, Einaudi, Torino 1979.
Sorvegliare e punire: nascita della prigione (1975), trad. Alcesti Tarchetti, Einaudi, Torino
1976.
Microfisica del potere: interventi politici, a cura di Alessandro Fontana e Pasquale
Pasquino, Einaudi, Torino 1977.
Storia della sessualità:
La volontà di sapere (1976), trad. Pasquale Pasquino e Giovanna Procacci, Feltrinelli,
Milano 1978.
L'uso dei piaceri (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1984.
La cura di sé (1984), trad. Laura Guarino, Feltrinelli, Milano 1985.
Le confessioni della carne (2018), trad. Deborah Borca, Feltrinelli, Milano 2019.
Résumé des cours 1970-1982 (1994), trad. e cura del Centro Sociale Occupato Godzilla di
Livorno, BFS, 1994 ISBN 88-86389-00-0.
"Il lascito Foucault" di Giuseppe Panella, Remo Bodei, Giovanni Spena Editore Clinamen,
2006 ISBN=88-8410-088-7

Raccolte e antologie
Conversazioni con Claude Lévi-Strauss, Michel Foucault e Jacques Lacan, a cura di Paolo
Caruso, Mursia, Milano 1969.
Scritti letterari, trad. Cesare Milanese, Feltrinelli Milano 1971 (contiene: Che cos'è un
autore? - Il linguaggio all'infinito - Il pensiero del di fuori - Introduzione ai dialoghi di
Rousseau - La follia, l'opera assente - La prosa di Atteone - Prefazione alla trasgressione -
Un fantastico da biblioteca - Un sapere così crudele)
Il pensiero del fuori, trad. Vincenzo Del Ninno, con uno scritto di Federico Ferrari, SE,
Milano 1998 (anche in Scritti letterari).
Due risposte sull'epistemologia, trad. Mario De Stefanis, Lampugnani Nigri, Milano 1971;
poi come Il sapere e la storia, introduzione di Maurizio Ciampa, Savelli, Roma, 1979; poi a
cura di Antonella Cutro, Il sapere e la storia: sull'archeologia delle scienze e altri scritti,
Ombre corte, Verona 2007.
Il potere e la parola, a cura di Paolo Veronesi, Zanichelli, Bologna 1978 (antologia di testi
già pubblicati).
La legge del pudore, conversazione radiofonica, 1978.
Dalle torture alle celle, trad. Gianfranco Perni, Lerici, Cosenza 1979.
Colloqui con Foucault a cura di Duccio Trombadori, Cooperativa 10/17, Salerno 1981.
Lezioni al Collège de France, trad. Mario Bertani, Ponte alle Grazie, Firenze 1990.
Tecnologie del sé. Un seminario con Michel Foucault, a cura di Luther H. Martin, Huck
Gutman e Patrick H. Hutton, trad. Saverio Marchignoli, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
Poteri e strategie. L'assoggettamento dei corpi e l'elemento sfuggente, trad. Pierre Dalla
Vigna, Mimesis, Milano 1994.
Eterotopia: luoghi e non-luoghi metropolitani, Mimesis, Milano 1994.
Resumé des cours: 1970-1982, a cura del Centro Sociale Occupato Autogestito "Godzilla",
Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1994.
La verità e le forme giuridiche, introduzione di Lucio d'Alessandro, La città del sole, Napoli
1994.
Discorso e verità nella Grecia Antica, a cura di Adelina Galeotti, introduzione di Remo
Bodei, Donzelli, Roma 1996.
Archivio Foucault - Interventi, colloqui, interviste:
Volume I. 1961-1970, trad. Gioia Costa, a cura di Judith Revel, Feltrinelli, Milano 1996.
Volume II. 1971-1977, trad. Agostino Petrillo, a cura di Alessandro Dal Lago, Feltrinelli,
Milano 1997.
Volume III. 1978-1985, trad. Sabina Loriga, a cura di Alessandro Pandolfi, Feltrinelli,
Milano 1998.
Illuminismo e critica, a cura di Paolo Napoli, Donzelli, Roma 1997.
Taccuino persiano, a cura di Renzo Guolo e Pierluigi Panza, Guerini, Milano 1998.
I Corsi al Collège de France. I Résumés (1989), a cura di Alessandro Pandolfi e Alessandro
Serra, Feltrinelli, Milano 1999.
Il discorso, la storia, la verità, a cura di Mauro Bertani, Einaudi, Torino 2001.
Biopolitica e liberalismo: detti e scritti su potere ed etica, 1975-1984, a cura di Ottavio
Marzocca, Medusa, Milano 2001.
Spazi altri: i luoghi delle eterotopie, trad. Tiziana Villani e Pino Tripodi, a cura di Salvo
Vaccaro, Mimesis, Milano 2002.
Il sogno, trad. Maria Colò, prefazione di Fabio Polidori, Raffaello Cortina, Milano 2003 (già
come introduzione a Ludwig Binswanger, Sogno ed esistenza, trad. Lucia Corradini e
Carlotta Giussani, SE, Milano 1993).
L'Islam e la rivoluzione iraniana (con altri), Mimesis, Milano 2005.
La pittura di Manet, a cura di Francesco Paolo Adorno, introduzione di Angelo Trimarco, La
città del sole, Napoli 1996; trad. Simona Paolini, a cura di Maryvonne Saison e con uno
scritto di Carole Talon-Hugon, Abscondita, Milano 2005.
Antologia: l'impazienza della libertà, a cura di Vincenzo Sorrentino, Feltrinelli, Milano 2005.
Interviste, a cura di Roger-Pol Droit, trad. Fabio Polidori, Mimesis, Milano 2007.
Follia e psichiatria: Detti e scritti (1957-1984), trad. Deborah Borca e Valeria Zini, a cura di
Mauro Bertani e Pier Aldo Rovatti, Raffaello Cortina, Milano 2006
Discipline, poteri, verità: detti e scritti 1970-1984, a cura di Mauro Bertani e Valeria Zini,
Marietti, Genova 2008.
Il corpo, luogo di utopia, trad. Gloria Origgi, Nottetempo, Roma 2008.
La strategia dell'accerchiamento. Conversazioni e interventi 1975-1984, trad. Andrea L.
Carbone e Andrea Inzerillo, a cura di Salvo Vaccaro, con una postfazione di Michel
Senellart, :duepunti, Palermo 2009.
La prosa del mondo, prefazione di Maurizio Ferraris, Rizzoli, Milano 2009 (parte di Le parole
e le cose).
Je suis un artificier, in Antasofia 4, Mimesis, Milano 2005.
La vita degli uomini infami, Il Mulino, Bologna, 2009.
Il bel rischio. Conversazione con Claude Bonnefoy, Cronopio, Napoli, 2013.
La grande straniera. A proposito di letteratura, Cronopio, Napoli, 2015.

Corsi tenuti al Collège de France


La volontà di sapere (1970-1971), a cura di Pasquale Pasquino e Giovanna Procacci,
Milano, Feltrinelli, 1978.
Teorie e istituzioni penali (1971-1972), a cura di Deborah Borca, P. A. Rovatti, Milano,
Feltrinelli, 2019.
La società punitiva (1972-1973), a cura di Silvano Cacciari e altri, Tracce, Piombino, 2001.
Il potere psichiatrico (1973-1974), a cura di Jacques Lagrange, trad. Mauro Bertani,
Feltrinelli, Milano 2004.
Gli anormali (1974-1975), a cura di Valerio Marchetti e Antonella Salomoni, Feltrinelli,
Milano 2002.
Bisogna difendere la società (1975-1976), a cura di Mauro Bertani e Alessandro Fontana,
Ponte alle Grazie, Firenze 1990; Feltrinelli, Milano 1998; ed. Grande, Torino, 2002.
Sicurezza, territorio, popolazione (1977-1978), a cura di François Ewald, Alessandro
Fontana e Michel Senellart, trad. Paolo Napoli, Feltrinelli, Milano, 2005.
Nascita della biopolitica (1978-1979), a cura di François Ewald, Alessandro Fontana e
Michel Senellart, trad. Mauro Bertani e Valeria Zini, Feltrinelli, Milano 2005.
Del governo dei viventi (1979-1980), a cura di Deborah Borca, P. A. Rovatti, Milano,
Feltrinelli, 2014.
Soggettività e verità (1980-1981), a cura di P. A. Rovatti, Milano, Feltrinelli, 2017.
L'ermeneutica del soggetto (1981-1982), a cura di Frédéric Gros, trad. Mauro Bertani,
Feltrinelli, Milano 2003.
Il governo di sé e degli altri (1982-1983), a cura di Frédéric Gros, François Ewald e
Alessandro Fontana, trad. Mario Galzigna, Feltrinelli, Milano 2009.
Il coraggio della verità. Il governo di sé e degli altri (1983-1984), a cura di M. Galzigna ed F.
Gros, Feltrinelli, Milano, 2011.

Opere sul pensiero di Michel Foucault


Jean Baudrillard, Dimenticare Foucault (1977), a cura di Pietro Bellasi, Cappelli, Bologna
1977.
Vittorio Cotesta, Linguaggio potere individuo: saggio su Michel Foucault, Dedalo, Bari 1979.
Hubert L. Dreyfus e Paul Rabinow, La ricerca di Michel Foucault (1983), trad. Daniele
Benati, Mauro Bertani, Ivan Levrini, Ponte alle Grazie, Firenze 1989 (con un'intervista e due
saggi di Michel Foucault).
Pier Aldo Rovatti (a cura di), Effetto Foucault, Feltrinelli, Milano 1986.
John Rajchman, Michel Foucault: la libertà della filosofia, Armando, Roma 1987.
Maurice Blanchot, Michel Foucault come io l'immagino (1986), trad. Viana Conti, Costa &
Nolan, Genova 1988. ISBN 88-7648-276-8 ISBN 88-7648-066-8
Gilles Deleuze, Foucault (1986), trad. Pier Aldo Rovatti e Federica Sossi, Feltrinelli, Milano
1987; Cronopio, Napoli 2002. ISBN 88-85414-77-X
James Miller, La passione di Michel Foucault (1993), trad. Elena Campominosi, Longanesi,
Milano 1994. ISBN 88-304-1192-2.
Jeannette Colombel, Michel Foucault. La clarté de la morte, Editions Odile Jacob, Paris
1994. ISBN 2-7381-0261-1.
Didier Eribon, Michel Foucault, trad. Andrea Buzzi, Leonardo, Milano 1994.
Judith Revel, Foucault, le parole e i poteri, Manifestolibri, Roma 1996.
Francesco Paolo Adorno, Le style du philosophe. Foucault et le dire-vrai, Kimé, Paris, 1996.
ISBN 2-84174-057-9.
Paul Veyne, Michel Foucault: la storia, il nichilismo e la morale, trad. Massimiliano
Guareschi, Ombre corte, Verona 1998. ISBN 88-87009-07-4.
Pierre Billouet, Foucault, Les Belles Lettres, Paris 1999. ISBN 2-251-76017-2.
Claudia Dovolich, Singolare e molteplice: Michel Foucault e la questione del soggetto,
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Francesco Barani, Michel Foucault: diritto, potere, follia, ETS, Pisa 2000. ISBN 88-467-
0259-X.
Stefano Catucci, Introduzione a Foucault, Laterza, Roma-Bari 2001. ISBN 88-420-5968-4.
Hinrich Fink-Eitel, Foucault, trad. Barbara Agnese, Carocci, Roma 2002. ISBN 88-430-
2260-1
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ISBN 2-84729-013-3.
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Antonella Cutro, Michel Foucault tecnica e vita. Bio-politica e filosofia del bios, Bibliopolis,
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Salvatore Natoli, La verità in gioco: scritti su Foucault, Feltrinelli, Milano 2005. ISBN 88-07-
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numero speciale di «aut aut», Michel Foucault e la storia della sessualità, n. 331, 2006.
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2006. ISBN 2-271-06401-5.
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Andrea Ruini, Michel Foucault. Un ritratto critico, Clinamen, Firenze 2007. ISBN 978-88-
8410-113-6.
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Lorenzo Bernini, Le pecore e il pastore: critica, politica, etica nel pensiero di Michel
Foucault, Liguori, Napoli 2008. ISBN 978-88-207-4495-3.
Miriam Iacomini, Le parole e le immagini: saggio su Michel Foucault, Quodlibet, Macerata
2008. ISBN 978-88-7462-209-2.
Sandro Luce, Fuori di sé. Poteri e soggettivazioni in Michel Foucault, Mimesis, Milano 2009.
ISBN 978-88-8483-858-2.
Antonella Cutro, Il valore dei concetti, Mimesis, Sesto San Giovanni - Milano, 2010. ISBN
978-88-575-0282-3.
Gianvito Brindisi, Potere e giudizio. Giurisdizione e veridizione nella genealogia di Michel
Foucault, Editoriale Scientifica, Napoli 2010. ISBN 978-88-6342-179-8.
Enrico Redaelli, L'incanto del dispositivo. Foucault dalla microfisica alla semiotica del
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Aa.Vv., Gli animali di Foucault. n. 4/2013 Animal Studies. Rivista italiana di antispecismo,
Novalogos, Aprilia 2013. ISBN 978-88-97339-22-9.
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Philippe Bazin (a cura di), Ce que Michel Foucault fait à la photographie, Sétrogran, Paris
2016
Giuseppe Gagliano, Potere e antagonismo nel socialismo libertario europeo e americano
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Carlo Crosato, Critica della sovranità. Foucault e Agamben. Tra il superamento della teoria
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978-88-93141-75-8.

Voci correlate
Opere di Michel Foucault
Biopolitica
Arnold Davidson
Panopticon
Eterotopia (filosofia)
Hypomnemata
Storia delle idee

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Collegamenti esterni

Foucault, Michel, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


Livio Sichirollo, FOUCAULT, Michel, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 1978.
Foucault, Michel, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
Foucault, Michel, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
Michel Foucault, su sapere.it, De Agostini.
(EN) Michel Foucault, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Michel Foucault, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
Opere di Michel Foucault, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Opere di Michel Foucault, su Open Library, Internet Archive.
(FR) Pubblicazioni di Michel Foucault, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de
la Recherche et de l'Innovation.
(EN) Opere riguardanti Michel Foucault, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Michel Foucault, su Goodreads.
Michel Foucault, su Last.fm, CBS Interactive.
(EN) Michel Foucault, su AllMusic, All Media Network.
(EN) Michel Foucault, su genius.com.
(EN) Michel Foucault, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) foucault.info.
(FR) michel-foucault.com.
(FR) portail-michel-foucault.org (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2014).
materialifoucaultiani.org.
Conferenza di Michel Foucault (1983), sottotitolata in italiano - Parte I, su youtube.com.
Conferenza di Michel Foucault (1983), sottotitolata in italiano - Parte II, su youtube.com.
Dibattito tra Michel Foucault e Noam Chomsky sottotitolato in italiano - Parte I, su
youtube.com.
Dibattito tra Michel Foucault e Noam Chomsky sottotitolato in italiano - Parte II, su
youtube.com.
Desiderio e Piacere secondo Michel Foucault (sottotitolato in italiano), su youtube.com.
VIAF (EN ) 104722665 (https://viaf.org/viaf/104722665) · ISNI (EN ) 0000 0001 2146
278X (http://isni.org/isni/000000012146278X) · SBN IT\ICCU\CFIV\040224 (https://o
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gi?action=display&authority_id=XX877672) (data) (http://datos.bne.es/resource/XX8
77672) · ULAN (EN ) 500240445 (https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=
&role=&nation=&subjectid=500240445) · NLA (EN ) 35096225 (https://nla.gov.au/anb
d.aut-an35096225) · BAV (EN ) 495/97714 (https://opac.vatlib.it/auth/detail/495_977
14) · NDL (EN, JA ) 00439918 (https://id.ndl.go.jp/auth/ndlna/00439918) · WorldCat
Identities (EN ) lccn-n79065356 (https://www.worldcat.org/identities/lccn-n79065356)

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