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FENICI E POPOLAZIONI LOCALI DELLA SARDEGNA :  

IL CASO DI MONTE PRAMA


Carlo Tronchetti

I
l complesso sacro e funerario di Monte Pra- nicia localizzabile in massima parte nella peniso-
ma, nel Sinis di Cabras, è ormai troppo noto la di Capo San Marco dove è fondata Tharros.
per doverci dilungare in lunghe e ripetitive La necropoli viene così a porsi in una sorta di
descrizioni della situazione individuata con lo spazio di confine tra la zona dominata dalle co-
scavo. 1 Basterà ricordare che sono state ritrovate
  munità locali e lo spazio di immediata influen-
trentatre tombe monosome su cui si trovava una za dei nuovi arrivati, a significare il possesso del
discarica contenente frammenti di non meno di territorio da parte delle popolazioni indigene
venticinque statue in arenaria raffiguranti arcieri che affermano i loro propri valori, discendenti e
e « pugilatori che si coprono la testa con lo scu-
  derivati dai loro antenati, con cui confermano il
do », numerosi frammenti di modelli di nuraghe
  diretto legame.
singoli e complessi, alcuni betili, questi ultimi Ma questa affermazione di identità etnica e
realizzati in una pietra diversa da quella delle culturale non deve trarci in inganno, facendoci
sculture e delle lastre di copertura delle tombe. pensare ad una recisa contrapposizione tra i due
Per questa necropoli-santuario propongo una mondi, quello indigeno e quello ‘straniero’, sen-
datazione, in base ai dati di scavo e per il con- tito come un corpo estraneo. In realtà gli indizi
testo ideologico-culturale che sottointende, nel di una situazione completamente diversa esisto-
periodo orientalizzante, senza poter offrire una no e si stanno facendo sempre più numerosi, tali
migliore determinazione, anche se gli indizi mi da costituire ormai un corpo di testimonianze
spingono verso la fase iniziale, e cioè tra lo scor- concretamente organico ed unitario che s rivol-
cio dell’viii e l’inizio del vii sec. a.C. ge verso una differente interpretazione.
Si tratta di una necropoli in cui sono sepolti i Già da tempo si è ipotizzato che le due diverse
membri di un gruppo aristocratico in cui, attra- etnie convivessero in pace nella sostanziale otti-
verso l’imagerie delle sculture, vengono esaltati ca di un proficuo reciproco rapporto, che supera
e teatralizzati i valori propri dell’aristocrazia :   il mero contatto ‘commerciale’ per investire sfe-
la virtù guerriera (arcieri) (Fig. 1), il culto reli- re di vicendevole interazione. 3  

gioso (‘pugilatori’, legati, secondo la mia inter- Il contributo di A. Sitglitz in questo stesso vo-
pretazione, a giochi sacri in onore della divini- lume viene a portarci ulteriori significativi dati
tà), il legame con il centro del potere (modelli sulla presenza di oggetti della cultura materiale
di nuraghe), il tutto con un richiamo ideologico fenicia, o veicolati con il loro tramite nell’isola,
ad una passata ‘età dell’oro’ significata dai beti- nel territorio prossimo alla zona di cui stiamo
li, elementi pressocchè costanti presso le grandi trattando che si aggiungono a quanto già sappia-
tombe di giganti dell’età del bronzo, la cui forma mo, concorrendo a formare un quadro coerente
è idealmente ripresa dalla necropoli che vede le in cui le tessere del puzzle aumentano costan-
tombe snodarsi in una fila allungata delimitata temente, inserendosi nelle posizioni che sinora
da lastrine di pietra. erano state solamente ipotizzate.
La localizzazione della necropoli è altamente La necropoli stessa di Monte Prama, ancorchè
significativa, ponendosi in una zona ricchissima significante i valori sopra richiamati, contiene
di testimonianze nuragiche, 2 che culminano nel
 
all’interno della tomba 25 un oggetto di pregio
grande complesso nuragico di S’Uraki a S.Vero che non può essere pervenuto presso la comuni-
Milis, interessata anche da una forte presenza fe- tà indigena se non attraverso l’insediamento fe-

1  Si veda da ultimo, con una completa descrizione e l’in- (Tronchetti 1988), unicamente per comodità di compren-
terpretazione del sito e del ritrovamento, Tronchetti 2005. sione. In effetti il sito di S’Uraki è nuragico, proseguito ad
Un congruo contributo al tema trattato è in Van Domme- essere utilizzato dai Sardi. Ma questa terminologia ancora
len-Tronchetti 2006. Sono ritornato più ampiamente sul- non è stata ancora comunemente adottata e pertanto, per
l’argomento in Tronchetti c.s. facilitare la comprensione del discorso a chi non fosse parti-
2  Utilizzo il termine ‘nuragico’ anche per le popolazioni colarmente addentro alla problematica, continuo ad adotta-
e le testimonianze di cultura materiale databili nella piena re, anche se a malincuore, la definizione ‘nuragico’.
età del ferro e nell’orientalizzante, anche se sarebbe preferi- 3  Si veda da ultimo Tronchetti-Van Dommelen 2006.
bile il termine ‘sardo’, come ho già proposto alcuni anni fa
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Fig. 1. Monte Prama (Cabras) : ricostruzione di una statua di arciere.


 

nicio sul promontorio di Capo San Marco, e cioè legato a situazioni cultuali, e non ci stupirà tro-
un sigillo scaraboide, sulla cui origine il testo di vare nel santuario di Su Monte a Sorradile 4 un 

Stiglitz offre puntuali osservazioni. Ma una bre- frammento di un simile torciere, già assegnato
vissima disamina delle più rilevanti attestazioni ad una località imprecisata dell’adiacente Comu-
di materiali del ‘commercio’ fenicio ritrovati in ne di Tadasuni nella letteratura archeologica. 5  

situazioni peculiari dell’alto oristanese è illumi- Questo santuario restituisce, purtroppo decon-
nante. testualizzati, materiali fenici, o veicolati dai Fe-
Il torciere bronzeo del nuraghe S’Uraki di San nici, che corrono dall’viii sino al vi sec. a.C. La
Vero Milis (Fig. 2) è elemento di grande pregio, localizzazione del sito (Fig. 3) lungo una via di
fenici e popolazioni locali della sardegna: il caso di monte prama 307
penetrazione verso l’interno dell’isola, seguendo
il corso del fiume Tirso è altamente significativa.
Su Monte, poi, si trova in un’area densa di località
cultuali : sulla sponda opposta del Tirso, a circa 15
 

km di distanza a WSW si trova il tempio a pozzo


di S.Cristina di Paulilatino, le cui testimonianze
levantine, con le tre statuette bronzee, sono ben
note, mentre più nell’interno, ma raggiungibi-
le seguendo le vie di penetrazione date dai corsi
d’acqua, spostato a NE, si trova distante in linea
d’aria 17/18 km il santuario di Abini, uno dei più
importanti complessi sacri nuragici, purtroppo
scavato nell’800 ed i cui materiali, giuntici già
selezionati, sono completamente decontestua-
lizzati.
Come si vede siamo in un’area a forte densità
di cospicue presenze, cui si devono aggiungere i
nuraghi e gli insediamenti che hanno restituito
genericamente materiale databile tra l’viii ed il
vii sec. a.C., tra cui anche d’importazione, alla
quale si giustappongono i due grandi insedia-
menti fenici di Tharros ed Othoca.
Questi due centri rivestono un ruolo fonda-
mentale nell’organizzazione del territorio del-
l’oristanese. Nell’ottica cui abbiamo fatto cenno
sopra, e cioè dei contatti e delle interazioni tra le

Fig. 3. Sardegna : sono indicati con il quadrato i cen-


 

tri fenici, con il cerchio quelli nuragici. 1) Tharros ; 2)


 

Othoca ; 3) Monte Prama ; 4) S’Uraki (S.Vero Milis) ;


     

5) S.Cristina (Paulilatino) ; 6 Su Monte (Sorradile) ; 7


   

Abini (Teti).

due ethnie, le testimonianze di sepolture di indi-


vidui appartenenti alle comunità indigene nelle
necropoli di Tharros ed Othoca ha indubbiamen-
te un significato pregnante per la comprensione
dei rapporti tra le due popolazioni. 6 È da notare
 

poi anche la presenza di ceramica nuragica nei


due centri fenici. 7  

Il territorio dell’oristanese si impone alla luce


delle considerazioni sopra presentate, come uno
dei punti focali del fecondo rapporto tra Fenici e
popolazioni indigene, assieme alla parte sud-oc-
cidentale del Sulcis, con la zona di Sant’Antioco
e Monte Sirai, cui sono dedicate molte comuni-
Fig. 2. Monte Prama (Cabras) : sigillo scaraboide.
 
cazioni di questo volume, ed il cagliaritano. Si-

4  Per una prima notizia si vedano Bacco-Santoni 2001. 6  Ho già trattato questo argomento in Tronchetti 1988,
5  La convincente identificazione del sito dei ritrovamenti pp. 81-88 e Tronchetti 1997, pp. 25-26.
detti da Tadasuni con la località di Su Monte a Sorradile è 7  Nieddu-Zucca 1991, pp. 58 e 110-116 ; Bernardini 2000,
 

dovuta a G. Bacco. p. 48.


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tuazioni, come si vede, differenti : dotate di una
  Nieddu-Zucca 1991 : G. Nieddu, R. Zucca, Othoca,
 

ricca e fertile pianura l’oristanese ed il cagliari- Oristano, 1991.


tano, aspra e montuosa, ma doviziosa di risorse Tronchetti 1988 : C. Tronchetti, I Sardi. Traffi-
 

minerarie il Sulcis. L’atteggiamento che le due ci, relazioni, ideologie nella Sardegna arcaica, Milano,
etnie tengono nei loro rapporti sembra, comun- 1988.
que, abbastanza univoco, orientandosi verso una Tronchetti 1997 : C. Tronchetti, I bronzetti “nu-
 

ragici” : ideologia, iconografia, cronologia, « Annali di


proficua interazione, pur nel mantenimento
   

Archeologia e Storia Antica. Istituto Orientale di


dei caratteri originari della propria identità cul- Napoli », 1997, pp. 9-34.
 

turale. Tronchetti 2005 : C. Tronchetti, Le tombe e gli


 

eroi. Considerazioni sulla statuaria di Monte Prama,


Bibliografia in Il Mediterraneo di Herakles. Studi e ricerche, a cura
Bacco-Santoni 2001 : G. Bacco, V. Santoni, Il
  di P. Bernardini, R. Zucca, Roma, 2005, pp. 145-167.
complesso cultuale nuragico di Su Monte-Sorradile, in Tronchetti c.s. : La statuaria di Monte Prama nel con-
 

V. Santoni, Il nuraghe Losa di Abbasanta, Cagliari, testo delle relazioni tra Fenici e Sardi, in Atti Convegno
2001, pp. 74-82. Villanovaforru “I Nuragici, i Fenici e gli altri”, 2007,
Bernardini 2000 : P. Bernardini, Fenomeni di inte-
  c.s.
razione tra Fenici e indigeni in Sardegna, in Fenicios y Tronchetti-Van Dommelen 2006 : C. Tronch-  

Indígenas en el Mediterraneo y Occidente : Modelos y


  etti, P. Van Dommelen, Entangled Objects and
Interacción. Encuentros de Primavera en El Puerto, ed. Hybrid Practices. Colonial Contacts and Elite Connec-
D. Ruiz Mata, 3, El Puerto de Santa María, 2000, tions at Monte Prama, Sardinia, « Journal of Mediter-
 

pp. 39-98. ranean Archaeology », 2006, 18, 2, pp. 183-208.


 

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