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L'occupazione di Rodi
Nel corso della stessa guerra guidò l'occupazione dell'isola di Rodi nel maggio
1912. Le consistenti truppe italiane[1] sbarcarono in forze a Calitea il 4 maggio
per concludere le operazioni di conquista il 17 quando, con un'imponente azione
combinata terrestre e anfibia su tre direttrici convergenti (da Rodi, Calavarda e
Malona), il generale Ameglio ebbe ragione dell'ultima resistenza delle deboli forze
turche[2] a Psithos[3]. Rivestì quindi la carica di Comandante delle isole occupate
dell'Egeo fino al 14 ottobre 1913.
Massone, fu membro della loggia romana "Propaganda massonica" del Grande Oriente
d'Italia, in seguito il 21 marzo 1910 fu tra i fondatori della Serenissima Gran
Loggia, dove ricoprì la carica di Gran Porta Stendardo, Sovrano grande ispettore
generale, membro effettivo del Supremo Consiglio del 33° e massimo grado per
l'Italia e le sue dipendenze e colonie del Rito scozzese antico ed accettato, nel
1918 fu nominato Luogotenente Sovrano Gran Commendatore onorario[4].