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Obbiettivi della tesi (slide 2)

La tesi ha due obbiettivi:


il primo è quello di distinguere tra quattro gruppi di strutture litologiche su Marte (crateri d’impatto,
anelli di tufo, lowe shield volcanoes e coni di scorie). Come? Comparando i valori assoluti dei
parametri morfometrici.

Il secondo è quello confrontare questi gruppi di strutture marziane con corrispettivi sulla terra e la
luna per capire se vi siano delle corrispendenze in questi parametri morfometrici, nonostante siano
differenti corpi celesti.
Come?
Comparando i rapporti dei parametri morfometrici, invece dei valori assoluti. Lavorando sui rapporti
tento di escludere eventuali differenze di gravità o ambiente.
(35 sec)

Marte, il Pianeta Rosso e Slide 3


Diamo un contesto, ovvero il pianeta Marte. Marte è il quarto pianeta a partire dal Sole del Sistema
Solare.
Ha molte caratteristiche che lo differenziano dalla terra, a cominciare da un diametro equatoriale,
circa la metà di quello terrestre (12.776 km). L’accellerazione gravitazionale è un terzo rispetto alla
nostra.
Ha un escursione termica da punto a punto molto grande. Con minime in inverno di -140° ai poli a 21°
nelle zone equatoriali.
Presenta due calotte polari, costitute da acqua ghiacciata ricoperta da ghiaccio secco (anidride
carbonica). Per l’acqua allo stato liquido, ci sono ancora dei dubbi. Strutture come anelli di tufo,
create con eruzione di tipo freato magmatico, possono essere degli indicatori delle aree dove in
passato vi fosse dell’acqua.
In ogni caso è un pianeta su Marte si sta concentrando l’esplorazione spaziale.
La storia geologica è divisia in 4 periodi:
Questi sono:
- Prenoachiano  si pensa vi fosse un grande oceano a ricoprire la parte parte Nord del pianeta
- Noachiano  periodo in cui si ha un intensa attività vulcanica
- Esperiano  periodo di formazione delle calotte glaciali e raffreddamento del pianeta
- Amazoniano si estende fino ad oggi, l’attività vulcanica ha iniziato a cessare e l’atmosfera a
farsi sempre più rarefatta

(1 e 20 mn)

Slide 4:
Qui abbiamo una mappa altimetrica di marte, ottenuta con lo strumento Mola, che fa molto ben
vedere la differenza fra le alture a sud e le basse pianure, le lowlands, a nord. (10 sec)

Slide 5:
Come dicevo, l’esplorazione spaziale si sta molto interessando a Marte, vista come prossima meta di
esplorazione umana.
Le missioni più importanti per gli obbietti di questa tesi sono senz’altro:
Mars Global Surveyor : con lo strumento MOLA (Mars Orbiter Laser Altimeter)
Mars Reconnaissance orbiter: con strumenti Context Camera (Ctx) e HiRISE.
Tutti questi strumenti sono strumenti di raccolta di dati altimetrici.
Le due missioni più recenti invece sono Mars Science Laboratory con il rover Curiosity,.
E Mars 2020, recentemente atterrata, con l’obbiettivo di indagare sia la biologia che la geologia del
pianeta.
(30)

Slide 6:
Parliamo rapidamente dei crateri d’impatto, alcune delle strutture su cui ci indago in questa tesi.
Questi sono le più comuni depressioni su ogni corpo celeste.
Si dividono principalmente in due tipi, i crateri semplici, forma a scodella, inferiori su marte a 7 km di
diametro. Ed i crateri complesso, che presentano un picco centrale, maggiori di 7 km di diametro.
In base alal distribuzione e grandezza dei crateri, si può stimare l’età relativa del suolo, il cosidetto
crater counting.
Slide 7:
Su Marte poi a partire dal Noachiano, l’attività vulcanica si è intensificata, con eruzioni sia di tipo
esplosivo che effusivo.
Le strutture vulcaniche in analisi saranno: i vulcani a scudo, con il più alto Olympus Mons (27 km),
Coni di Cenere/Scorie
E gli anelli e coni di tufo.

(50 sec)

(3,35 minuti)

Analisi morfometrica (slide 8):

L’analisi morfometrica è un metodo di rappresentazione grafica usato per comparare parametri


morfometrici di una struttura litologica. I grafici sono stati realizzati su Excel 365, a partire da dati
acquisiti da ricerche, archivi e tramite il tracciamento manuale di profili da DTM/DEM importati su
QGIS3.
I quattro parametri di riferimento sono:
Hri altezza del cono
Wcr diametro del cratere
Wco diametro medio del cono/ejecta
Depthcr profondità media del cratere
(35 sec)

Differenza tra DEMs MOLA, CTX e HiRISE (11)


I dati altimetrici più usati, sono stati principalmente ottenuti da 3 strumenti.
MOLA: che nel corso del tempo ha prodotto una grandissima quantità di dati, permettendo di
mappare l’altimetria di tutto marte, ma che ha il difetto di sottostimare la profondità dei crateri fino
al 50%. Missione più datata di\
CTX e HiRISE, facenti parte della stessa missione, che producono DEM ad altissima risoluzione ma
sono estremamente lenti da elaborare ed acquisire.
Per verificare il difetto del mola, ho comparato crateri d’impatto acquisiti con tutte e tre gli
strumenti. Si vede che i pallini in rosa, il MOLA, a parità di diametro del cratere sono molto più
basso, rispetto a CTX in arancione e Hirise in blu, che si trovano sullo stesso trend.
Per una comparazione morfometrica affidabile è imperativo usare, seppur con scarsa bibliografia, i
dati CTX e HiRISE.

(55 sec)

MOLA:, che misura il tempo che un impulso di luce impega a lasciare l’orbiter, riflettere sul suolo e
tornare allo specchio di raccolta. Il mola produce ha raccolto una grandissima quantità di informazioni
ma sottostima la profondità dei crateri fino al 50%.

E CTX e HiRISE, facenti parte della stessa missione, ottengono dati ad altissima risoluzione da due
immagini della stessa area del superficie ma da angolazioni diverse (stereofotogrammeteria), ma la
elaborazione è lentissima.
Per comprovare questo difetto di MOLA, ho fatto una comparazione tra crateri d’impatto ottenuti da
ati MOLA, CTX e HiRISE e sembra che effettivamente ci sia una sottostima in media della profondità
dei crateri di impatto e lo vediamo dai pallini rosa che si trovano più in basso rispetto agli altri.
HiRISE e CTX sono oggi la fonte più affidabile e si trovano entrambi sullo stesso trend.
Per questo motivo userò solo dati acquisiti da CTX.
(55 sec)

Slide (slide 9)
MOLA (Mars Orbiter Laser Altimeter)
Vantaggi: molti DEMs. Svantaggio:Sottostima fino al 50% la profondità dei crateri e sono
imprecisi.Con cui si è topografato l’intero pianeta.
- CTX (Context Camera) : risoluzione 6-8 m/px, lenta elaborazione ma alta qualità. Immagini
monocromatiche da 40 km. Efficente per crateri >10 km.
- HiRISE (High Resolution Imaging Scienze Experiment) risoluzione 0,25 - 0,5 m/pixel, con una
precisione verticale di decine di centimetri. 3 colori per HiRISE.
HiRISE e CTX  DEMs da due immagini della stessa area sul terreno, prese da diverse angolazioni
(Stereofotogrammetria)
MOLA: misura il tempo che un impulso di luce impiega per lasciare l’orbiter, riflettere sul suolo e
tornare allo specchio di raccolta del MOLA.

Slide 10:
Torniamo agli obbiettivi e trasformiamo il primo in una domanda: si può utilizzare l’analisi
morfometrica per distinguere strutture litologiche su Marte? E’ un metodo efficace? Nella
comparazione uso valori assoluti. (15 sec)

Ho fatto molti grafici e questi sono i migliori.


Slide 11:
In questa slide ho fatto una comparazione morfometrica tra anelli di tufo, crateri di impatto, coni di
scorie e low shield volcano. All’ordinata il diametro del cratere ed all’ascissa il diametro del cono.
Come vediamo i low shield volcano, i triangoli rossi, si trovano sulla destra ben isolati. Le altre tre
strutture si trovano sullo stesso trend, parzialmente zonate ma sovrapponendosi in alcuni punti.
Quindi possiamo concludere che questo grafico permette di distinguere i low shield volcano dalle altre
strutture, ma quest’ultime non sono ancora adeguatamente discriminate.

Slide 12:
Ho quindi fatto questo secondo grafico che mi ha dato dei risultati decisamente più soddisfacenti. Per
distinguere tra anelli di tufo in rosa, cono di scorie (quadrati rossi) e crateri d’impatto (arancione e
giallo), ho utilizzato la profondità del cratere contro il diametro del cratere.
Qua i tre gruppi di strutture sono perfettamente isolate le une dalle altre ereputo questo il miglior
metodo per discriminare queste strutture su Marte. Se avessimo dei dubbi su una struttura e cadesse
in uno di questi intervalli, potremmo ragionare sulla sua natura.

Se avessimo, ad esempio, dei dati di una struttura litologica marziana discussa, potremmo utilizzare
questo grafico per vedere se dovesse cadere in uno di questi intervalli.
(1 e 10 sec minuti totale per entrambe)

Slide 13:
Qua abbiamo la seconda domanda, legata al secondo obbiettivo:
Si può utilizzare l’analisi morfometrica (o comparazione interplanetaria) per identificare strutture
litologiche di Marte con corrispettivi sulla Terra ?
Nelle comparazioni tra strutture marziane, terrestri e lunari, uso rapporti tra parametri morfometrici
(ad es. Hri/Depthcr o Wcr/Wco).

Slide 14:
Sulla sinistra alcune strutture marziane individuate nella regione Amenthes. Vedendole ci si potrebbe
chiedere se siano anelli di tufo o vulcani di fango. L’ipotesi di Petr Broz, uno dei più importanti
vulcanologi nell’ambito di Marte, è che siano anelli di tufo marziani. Verifichiamo se sia così.

Slide 15:
Qui la mappa di marte ed cerchiata in rosso l’area di Amenthes a cui mi riferisco.

Slide 16:
Ecco, nel grafico abbiamo il rapporto tra altezza e diametro del cono, contro il rapporto tra diametro
del cratere e diametro del cono (uno dei più classici nelle comparazioni).
In marrone scuro crocettato i Vulcani di fango terrestri, questi si trovano isolati sulla sinistra, ben
distinti dalle altre due strutture.
Gli anelli di tufo terrestri, i rombi azzurri, e gli anelli di fango marziani, i rombi beige, condividono i
rapporti tra Wcr/Wco e si allontano in altezza, sull’asse del rapporto Hri/Wco.
Le spiegazioni possono essere plurime: che le differente gravità agisca più sull’ampiezza che
sull’altezza delle strutture litologiche e che quindi diminuendo la gravità si allarghino più i coni si
innalzino, o che l’erosione abbia agito più a lungo sulle strutture marziane che su quelle terrestri.
Ma in conclusione, sulla base di questo, si può affermare quelle strutture marziane siano più vicine
agli anelli di tufo che ai vulcani di fango.

1 minuto e 20 (dalla 13 alle 16)

Slide 17:
Sulla sinistra abbiamo nuovamente altre strutture marziane, individuate nella regione Tharsi, Vallis
Marinensis e Margaritifer Sinus su Marte. Stavolta ci si chiede se siano vulcani di fango o coni di
scorie.
L’ipotesi più probabile è che si tratti di coni di scorie. Verifichiamo con l’analisi comparativa.

Slide 18:
Qua è dove si localizzano i gruppi di strutture cerchiata in rosso l’area di Amenthes a cui mi riferisco.

Slide 19:
In questo grafico riportiamo gli stessi rapporti della slide 16, ovvero rapporto tra altezza del cono su
diametro del cratere contro rapporto tra diametro del cratere su diametro del cono.
Immediatamente balza all’occhio una differenza tra i risultati ottenuti con gli anelli di tufo.
La differenza tra vulcani di fanco, quadrati marroni, e i coni di scorie terrestri (in blu) e marziani (in
rosso), è minima.
I parametri morfometrici usati non sono quindi sufficienti per discriminarle.
1 minuto (c.a.)

5,30

(9 minuti)

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