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 Seppellire i morti

 Pregare per i vivi e per i morti: È l’opera di chi prega per chi gli sta
accanto, per i genitori, per gli amici, e per chi non c’è più; di chi prega per
la pace; e prega Dio per affidare a lui tutta la sua vita!
 Sopportare le persone moleste: È l’opera di chi accetta la persone così
come sono, con i loro pregi e difetti, di chi è paziente con loro si pone al
loro fianco per migliorarsi a vicenda e imparare l’uno dall’altro
 Accogliere i pellegrini

 Perdonare le offese: E’ l’opera di chi cerca di capire i motivi dei


comportamenti altrui; è l’opera di amici che non sono permalosi, e che
rispondono sempre con la non violenza. Gesù ci invita a essere
misericordiosi come il Padre e a perdonare gli altri nella stessa misura con
cui Lui perdona le nostre colpe.

 Visitare i carcerati
«Dio è più grande del nostro cuore»
Era un pomeriggio piovoso e una signora stava percorrendo in auto una delle strade principali della
città, facendo particolare attenzione perché la strada era
bagnata e scivolosa. All'improvviso il figlio, seduto sul sedile accanto, disse: "sai mamma sto pensando
una cosa". La donna era curiosa di sapere quello che
avesse scoperto con la sua testolina il bambino di sette anni: "cosa hai pensato?". La pioggia, iniziò a
spiegare, é come il peccato, e i tergicristalli sono come
Dio, che spazza via i nostri peccati. Superato lo stupore, la mamma chiese: hai notato che la pioggia
continua a cadere ? Cosa significa, secondo te?.
Il bambino non esitò un attimo a rispondere: noi continuiamo a peccare e Dio continua a perdonarci!
Non esiste nessun libro dove vengono annotati i peccati.
Dio non conserva nessun registro, nessun catalogo. Egli ci vede nel momento presente e ci avvolge con
un amore incondizionato!

 Consolare i dubbiosi E’ l’opera di chi incoraggia a prendere buone


decisioni; di chi aiuta a capire meglio le cose; di chi fa attenzione nei
consigli che dà: non dà consigli legati ai propri interessi …
 Insegnare agli ignoranti E’ l’opera di chi non è geloso delle cose che sa e
non le tiene solo per sé; è l’opera di chi si impegna a far capire con
pazienza come stanno veramente le cose;
 Ammonire i peccatori E’ l’opera di chi non ha paura di diventare meno
simpatico con gli amici per il fatto che non approva qualche loro parola o
azione cattiva; è l’opera di chi non istiga a infierire contro i più deboli

Possiamo, attraverso le nostre buone azioni essere LUCE per gli altri,
incoraggiando chi ci è accanto a prendere buone decisioni o aiutando le persone
che hanno più difficoltà nella vita ad uscire dal buio del dubbio e dell’ignoranza.

Pensando alle preghiere che conosci, a quello che hai imparato su Gesù, usando i ritagli di giornale e
sfogliando il Vangelo pensa a una frase che possa illuminare le giornate di chi è triste e nel buio! Tocca
a te!

 Consolare gli afflitti


 Andare a trovare gli ammalati E’ l’opera di persone che trasmettono
speranza nel momento della sofferenza; è l’opera di chi si avvicina ad
anziani o ammalati; è l’opera di chi dedica tempo a chi non ha salute.
Rinuncia a qualche caramella e i soldini
che risparmi usali per aiutare
l’associazione “Uno sguardo a chi ci sta
accanto” a Collebeato

 Dar da mangiare agli affamati

 Dar da bere agli assetati

 Vestire i nudi
Se hai qualche vestito che non ti va più bene,
non lasciarlo nel cassetto, portalo al “Punto
Bimbo” a Collebeato: li userà chi è meno
fortunato di te

Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso. Era un
tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. Un angelo lo
accontentò e lo condusse all'inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola
imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che
sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà. "Com'è possibile?", chiese il
samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!". "Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti
due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e
devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca". Il
samurai rabbrividì.
Riordina questa Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non
riuscivano
parabola, narrata neppur una briciola sotto i denti. Non volle vedere altro e chiese di andare subito
a mettersi
in paradiso.
nel Vangelo Qui di
lo attendeva una sorpresa. Il Paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno.
Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; un'identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo:
Luca: cosa
tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremità
portarsi ilavere
per significa cibo alla bocca. C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben
pasciuta, sprizzante di gioia. "Ma com'è possibile?", chiese il samurai. L'angelo sorrise. "All'inferno
compassion
ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati
cosìenella
deglivita. Qui,
altri? chial contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di
imboccare il proprio vicino". Paradiso e inferno sono nelle tue mani. Oggi.
è il nostro
prossimo
verso cui
dobbiamo avere
compassione?
Misericordia è Misericordia è Misericordia è
Misericordia è Misericordia è Misericordia è

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