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Tipologie e abbinamenti

Le diverse tipologie
Il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOC nasce da precise regole che ne garantiscono l’unicità e l’autenticità e da una tradizione che,
pur adeguandosi ai cambiamenti avvenuti, ha conservato nel tempo un’identità precisa ed inconfondibile.
Tranquillo, Frizzante o Spumante, il Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene si riconosce per il colore paglierino leggero, per la
moderata corposità, per l’esclusivo profumo fruttato e floreale.
Ecco una breve descrizione delle caratteristiche dei diversi tipi di vino prodotti.

Prosecco DOC di Conegliano


Valdobbiadene Spumante
Il Prosecco Spumante esprime pienamente il suo carattere agile ed al tempo stesso energico ed è prodotto prevalentemente in due
versioni, l’Extra Dry ed il Brut. Nella prima la rifermentazione si interrompe quando ancora rimane una piccola percentuale di zuccheri (12-
20 gr/l) nella seconda è condotta quasi alla fine (15 gr/l massimo) in modo che lo Spumante diventi più secco e asciutto.

Brut
È il Prosecco più moderno ed ha un grande successo internazionale.
Si caratterizza per profumi più ricchi di sentori di agrumi e di note vegetali, che si accompagnano con una piacevole nota di crosta di pane,
unita ad una bella e viva energia gustativa. Il perlage fine, assicura la persistenza del sapore e la pulizia del palato, rendendolo a tavola, lo
spumante per eccellenza.
Da apprezzare servito a 7-9° C su antipasti di pesce e verdure anche elaborati, primi con frutti di mare e piatti di pesce al forno o, come è in
uso nella zona di produzione, a tutto pasto.

Extra dry
È il Prosecco “classico”, la versione che combina l’aromaticità varietale con la sapidità esaltata dalle bollicine.
Il colore è paglierino brillante ravvivato dal perlage.
L’aromaticità è fresca e ricca di profumi di frutta, mela, pera, con un sentore di agrumi che sfumano nel floreale.
In bocca il vino è morbido e al tempo stesso asciutto grazie ad una acidità ben presente. Ottimo come aperitivo, è ideale servito ad 8-10° C,
su minestre di legumi e frutti di mare, paste con delicati sughi di carne, formaggi freschi e carni bianche soprattutto pollameollam

Il Prosecco di Valdobbiadene
Superiore di Cartizze
È un perfetto suggello ai momenti belli della vita. Già il colore rimanda ad una maggiore intensità, che si manifesta con una complessità di
profumi invitanti ed ampi, dalla mela alla pera, dall’albicocca agli agrumi, alla rosa, con una gradevole nota di mandorle glassate al
retrogusto. Prodotto quasi esclusivamente nella versione Dry (residuo zuccherino 17-35 g/l), questo spumante si accompagna ai dolci
della tradizione, dalla pasta frolla alle crostate di frutta e alle focacce.
Ottimo non solo alla fine di ogni pranzo importante, ma per ogni brindisi augurale, per rendere più festosa ogni cerimonia.e.

Tecnica enologica

Ecco come avviene la produzione del Prosecco DOC:

La vendemmia: momento importante seguito dal Consorzio di Tutela, che controlla la maturazione dell’uva, impartisce gli ultimi consigli ai
produttori e, nel corso di una riunione coi viticoltori, dà il via alle operazioni di raccolta nelle diverse zone.

La pressatura: avviene quando l’uva, vendemmiata a mano e raccolta nei diversi vigneti, è portata in cantina, per l’inizio delle lavorazioni.
La pressatura viene fatta con macchine che agiscono sugli acini in modo soffice, così da estrarre solo il mosto fiore che proviene dal cuore
dell’acino.
Il Disciplinare prevede che da 100 kg di uva si possano ottenere al massimo 70 litri di vino. Dalle vinacce ancora umide si ottiene poi, per
distillazione, la profumata e leggera grappa di “Prosecco”.

La decantazione: dopo la pressatura il mosto torbido viene lasciato riposare a freddo (5-10° C) in vasche di acciaio.
Trascorse circa 10-12 ore, la parte limpida del mosto viene separata dal deposito e avviata alla fermen- tazione.

La vinificazione: avviene grazie ai lieviti che provocano la fermentazione alcoolica. La vinificazione si compie in vasche di acciaio ad una
temperatura costante di 18-20° C e si protrae a circa 15-20 giorni.
Normalmente le uve provenienti da un singolo vigneto vengono vinificate insieme ed ogni cantina conserva le diverse partite separate.

La presa di spuma: avviene quando il vino-base si è illimpidito (quasi sempre metodo Martinotti)
Solo allora si procede alla spumantizzazione, opera- zione nella quale lo stile, il gusto e l’esperienza dell’enologo svolgono un ruolo
decisivo.
Le diverse partite di vino-base presenti in cantina, dopo un attento assaggio, vengono assemblate: i vini che fino a questo momento sono
stati tenuti distinti per provenienza, epoca di vendemmia e caratteristiche organolettiche, vengono riuniti in proporzioni precise, tali da
raggiungere un perfetto equilibrio fra tutte le componenti.
Solo qualche rara partita (cru), che già in vigneto era apparsa dotata di un particolare stile o di un equilibrio perfetto, viene spumantizzata in
purezza.

Per l’imbottigliamento: vengono usate bottiglie diverse a seconda del tipo di vino: la Renana o la Borgognona per il Tranquillo, la
Champagnotta per il Frizzante e la classica Prosecco per lo Spumante, tutte di colore verde, che garantisce la protezione del vino dalla
luce. Dopo 30-40 giorni di sosta in bottiglia il vino è pronto per essere commercializzato.

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