ISSN (pubblicazione online): 2531-615X
MASCHERINE
PER LA TUA SICUREZZA
albapremium.it
Domenica 29 marzo 2020 € 1,50
Anno LV - Numero 88
SUPERATI I 2 MILIONI PER L’OSPEDALE IN FIERA, ECCO I DONATORI
La forza è in noi
DOPO TANTE
SCONFITTE,
VINCEREMO
ROBERTO GERVASO
Caro direttore,
i decreti del fato sono insondabi-
li. I verdetti del destino, che nel
panteistico prodigio della natura
hanno la loro sublime epifania, so-
no inappellabili. Tutta la nostra esi-
stenza, un arcano che nessuno riu-
scirà a svelare, è un retaggio di ma-
le e di bene, di buono e di cattivo,
di giusto e di iniquo. Cicerone,
maestro dei nostri maestri, asseri-
va che la vita è una milizia e che
ognuno di noi è un legionario.
La guerra che stiamo combatten-
do contro il satanico virus che falci-
dia l’umanità ci dà la misura della
nostra pochezza, della nostra mio-
pia, della nostra cosmica impoten-
za.
L’uomo figlio di Dio, (...)
segue ➔ a pagina 10
Impreparazione
Il Covid è un caso,
l’impotenza
di Conte invece no
ZEUS
«Ci giudicherà la storia». Ci augu-
riamo, signor presidente del Consi-
glio, che su di Lei sia sufficiente il
nostro giudizio. Alla storia, piutto-
sto, toccherà stabilire (...)
segue ➔ a pagina 3
a t
DIRETTORE VITTORIO FELTRI
OPINIONI NUOVE - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale www.liberoquotidiano.it
D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano e-mail:direzione@liberoquotidiano.it
➔ a pagina 10
ASSALTO AI SUPERMERCATI
Il cibo c’è, mancano
i soldi per comprarlo
Soprattutto al Sud, causa precarietà e lavoro nero, cresce l’emergenza sociale
Confindustria: la rabbia sale pure al Nord. E il premier introduce i buoni spesa
La Ue getta la maschera: niente aiuti, l’Italia si arrangi
RENATO FARINA SALVATORE DAMA
Quelli che spirano e quelli che restano qui
Il virus uccide, siamo a più di diecimila Arrivano i buoni spesa per le famiglie in
in Italia. Succhia forze ai malati, (...) difficoltà. Lo annuncia (...)
segue ➔ a pagina 2 segue ➔ a pagina 5 Non si può Ma i morti
morire se ne fregano
senza conforto di chi vive
Manifesto di cento docenti: imitare la Corea del Sud PAOLO BECCHI VITTORIO FELTRI
Renzi ha ragione: La vita è una lotta costante
per continuare a vivere
Caro professor Becchi, ci
risiamo con le polemiche.
bisogna pensare
che tuttavia si conclude E va bene, accetto le di-
con la sconfitta (...) scussioni (...)
segue ➔ a pagina 18 segue ➔ a pagina 18
a tornare
al lavoro
Strage di nonni e case di riposo in tilt
Quelli che i vecchi sono un peso
PIETRO SENALDI
Diavolo d’un Renzi. Se non fosse perenne-
e quelli che i vecchi sono utili
mente in conflitto con chi non gli si inchi- SIMONA BERTUZZI AZZURRA BARBUTO
na davanti e non fosse così visibilmente
preso da se stesso e dai propri affari alme- Stanno morendo tutti i no- Ci hanno voluto fare cre-
no quanto lo è dal Paese, (...) stri vecchi. Nelle case di ri- dere e hanno dichiarato in
segue ➔ a pagina 3 Renzi visto poso. Nelle corsie degli troppi nelle ultime setti-
da Frank ospedali. Nei bilocali ordi- mane che gli anziani, in
nati in cui si sono (...) fondo, dai, (...)
segue ➔ a pagina 9 segue ➔ a pagina 9
Rogo nella notte, incendiati gli archivi del Gip. Processi in bilico
Brucia il tribunale di Milano, giustizia divina
FILIPPO FACCI
■ Eccolo il focolaio. Si può ri-
Alta portineria
dere del virus e figurati se non
si può (anche) sorridere dell’in- Solo una tortina per Mina
cendio che è scoppiato a Palaz-
zo di giustizia, visto che di mor- Del Piero torna con Sonia
ti e feriti, per fortuna, non ce ne
sono stati. Paradossalmente ROBERTO ALESSI direttore Novella 2000
non poteva esserci (...) ➔ a pagina 15
segue ➔ a pagina 13
Prezzo all’estero: CH - Fr3.70/MC & F - € 2.50
2 domenica
29 marzo
2020
SUPERMERCATI ASSALTATI
Il cibo c’è ma mancano
i soldi per comprarlo
In Italia inizia ad aggirarsi lo spettro della fame, in particolare nel Mezzogiorno
e tra i più deboli ed esposti alla crisi. Le associazioni: «Rischia di saltare tutto»
segue dalla prima
RENATO FARINA
(...) prostra le loro famiglie
nel dolore. C’è un danno col-
laterale che però non è un
guaio minore. È la fame. Non
ancora quella brutale che
strozza lo stomaco e fa pian-
gere i bambini. Ma ci manca
poco. Se ne avvertono i primi
segni, specie al Sud. A Paler-
mo c’è stato un assalto ai su-
permercati. Altri casi si susse-
guono. Cresceranno. I centri
vendita di alimentari pullula-
no di ogni sorta di bendid-
dio, salami, bottiglie d’olio,
scatole di tonno, tagli di car-
ne. Ha ragione il premier Giu-
seppe Conte a dire: non pre-
occupatevi, non c’è bisogno
di fare scorte, gli approvvigio-
namenti non verranno me-
no. Quello che manca – ha
dimenticato di dire il presi-
dente del Consiglio – sono i
soldi per riempire non la
cambusa dei ricchi ma la
pancia dei poveri.
Incredibile, ma di tutto
questo nei discorsi notturni
delle nostre massime autori-
tà non c’è traccia. Esse infatti
godono tutte di stipendi ga-
rantiti, fluiscono direttamen-
te sui loro conti correnti. E co-
sì capita ai dipendenti pubbli-
ci, ai pensionati, e ai dipen-
denti di aziende che hanno
un fido bancario sufficiente e
la “fortuna” di poter lavorare.
Ma ci sono masse di persone
che si sono trovate di colpo a
dover fare i conti con la di-
struzione della loro fonte di
sostentamento. Un cartello
fuori da un negozio nel mio
paese dice: «Chiuso per chiu-
sura, riaprirà all’apertura».
C’è ironia, ma lì dentro vibra
la totale incertezza su quel
che sarà. Non un futuro mito-
logico, ma la visione concre-
ta del contante messo nel cas-
setto calato o sparito, della
banca che nega – come è ca-
pitato e capita – un anticipo
di 50 euro sulla pensione dei
genitori anziani, l’unica en-
trata attesa con disperata an-
sia da chi si nutre alle vecchie
mammelle.
Nelle cronache diamo con-
to di questi fuochi di som-
mossa. I servizi televisivi dan-
no conto degli scaffali svuota-
ti da pasta, farina, zucchero,
riso, come se fossero dei po-
veri idioti chi si è riempito il
carrello a dismisura. Non è la
follia a spingere le massaie a
fare incetta di quei beni ele-
mentari. Il fatto è che costa-
no meno, danno l’idea degli
ultimi soldi ben spesi davanti
alla carestia fa sentire il suo
fiato acido su tantissime fami-
glie italiane. Soprattutto al
Sud. Perché il Mezzogiorno
ha redditi più bassi, certo. So-
prattutto però la ragione è
Unico canale TELEGRAM T.me/giornalierivistepdf
PRIMO PIANO
che – salariati dello Stato e
pensionati a parte – gran par-
te dell’economia quotidiana
è basata sulla precarietà, sul-
la paga a giornata, sul nero.
Qui lo diciamo senza alcuna
voglia di alzare polveroni po-
lemici. Non è il momento:
chi lavora fuori dalle regole,
salvo la criminalità, adesso è
spacciato.
MUTUI SENZA VIRUS
Il Meridione, certo. Ma gli
artigiani, i lavoratori delle fa-
legnamerie che non possono
servire i clienti, i parrucchie-
ri, i gestori dei bar, i camerie-
ri di caffetterie con le luci
spente, di che cosa diavolo
possono campare mentre il
canone di affitto non è stato masnada farà meno paura di sommosse. Stavolta la storia findustria, su Huffington Po- deve contrastare e persegui-
messo a letto da nessun virus adesso, ma le scorte di pelati invertirà le fasi? st, ha allargato i confini re qualsiasi comportamento
e anzi è più baldanzoso che e maccheroni saranno finite, Chi lavora nei quartieri, le dell’allarme. Licia Mattioni illegale». Poi tira la giacca a
mai? I servizi segreti hanno allora sarà rivolta. associazioni che distribuisco- invita il governo a guardare Conte, e a Maria Latella su
trasmesso al Copasir ( l’orga- In questo periodo tutti ab- no cibo, tipo Banco alimenta- alla locomotiva d’Italia: «La Sky24 dice: «Sono preoccupa-
no parlamentare sulla sicu- biamo ricordato i capitoli dei re, avvertono la crescita geo- rabbia sta arrivando anche al ta della situazione generale
rezza nazionale) una infor- Promessi Sposi sulla peste metrica della paura di non Nord. Così non possiamo reg- che si sta delineando. Spero
mativa preoccupata: «Quan- del 1630, con il bubbone livi- avere soldi per il latte e il pa- gere a lungo, c’è un proble- che le risorse arrivino quanto
do la curva dell’emergenza do e paonazzo, gli untori e il ne, nelle case vuote di confor- ma di tenuta economica e so- prima ai cittadini perché han-
sanitaria in discesa incrocerà lazzaretto. Manzoni raccon- to, dato che le mense per ra- ciale». La ministra dell’Inter- no delle esigenze importanti
la curva dell’emergenza so- ta anche il 1628: ci fu una ca- gioni sanitarie hanno i fornel- no, Luciana Lamorgese, è delle quali non può che farsi
ciale in salita, a quell’incro- restia dovuta alla natura e al li spenti. perfettamente consapevole carico lo Stato».
cio potrebbe verificarsi la rot- cattivo governo. Essa ramaz- che la pressione della caldaia Significa soldi subito. Lo
tura del sistema». Il linguag- zò la campagna lombarda ALLARME DEL MINISTRO sociale ha superato la linea sta facendo Trump. In Gran
gio è aggrovigliato. Significa trascinando masse di schele- rossa. Prima osserva, da ca- Bretagna si sono date garan-
che quando raccogliersi in tri a Milano, dove deflagrò in La vice presidente di Con- po della polizia, che «lo Stato zie a tutti con fondi immedia-
ti. Non promesse, come in
Italia, da 600 euro per ottene-
re le quali occorre specificare
il dna del gatto. L’Europa ci
Lo Stivale non può essere unito solo dai cori sui balconi autorizza solo a morire di fa-
me? Al diavolo. Si agisca co-
La pandemia spacca il Belpaese me in Svizzera. Trascrivo
quel che si sta facendo in
Canton Ticino.
Il Corona ha messo in luce le divisioni della Nazione: per ripartire bisognerà farci i conti Trascrivo da ilfederali-
sta.ch: «Sul piano finanziario
GIANLUCA VENEZIANI varsi la pellaccia. E nondimeno le perso- Ma se non è così, alla fine della pande- segnaliamo una seria e rapi-
ne del Sud che giustamente chiedevano mia, bisognerebbe trarre conclusioni da mobilitazione di Governo
■ Dicono che uno degli effetti del vi- di non essere contagiate si saranno rese drastiche. Il governo centrale non aiuta federale, Banca Nazionale e
rus sia stato quello di unire il mondo in conto di una cosa: chi arrivava da Nord i territori? Tra Nord e Sud la spaccatura banche (oltre 300!) per attua-
un comune destino. In realtà una della erano perlopiù meridionali di ritorno, si è fatta più acuta? E allora ognuno va- re un piano di crediti (fino a
sue ricadute più evidenti è stata quella gente andata a Settentrione per studia- da per la propria strada, che si proceda 500mila franchi= 460mila eu-
di aver lacerato ancor di più quel corpo re e lavorare. Non ha senso pertanto gri- sulla via dell’autonomia. Ognuno si ge- ro) a lunga scadenza e zero
moribondo chiamato Europa. E di aver dare all’untore settentrionale, come stisca per sé, in materia sanitaria, fisca- interessi, a beneficio delle
denunciato il pessimo stato di salute di una certa vulgata, soprattutto sui social, le, di istruzione, di rapporto col mondo aziende (già 20mila si sono
quella creatura chiamata Italia unita. continua a sostenere. del lavoro. Conviene a qualcuno? Non fatte avanti). Sul piano econo-
Per quanto ci siamo beati nell’esibire Ancora più deprecabili sono quei me- a Roma che vedrebbe lacerato il tessuto mico, importanti le misure a
tricolori sui balconi, la pandemia ha sve- ridionali venuti a Nord a cercare oppor- nazionale, e non al Sud che si vedrebbe sostegno dei disoccupati, cir-
lato la disunione dello Stato, lo scolla- tunità, e scappati via alla prima difficol- privato di sostegni importanti. Forse ca le quali segnaliamo solo la
mento tra centro e territori: sin dallo tà, assaltando i treni per tornare a casa. converrebbe alle Regioni settentrionali, proroga di 120 giorni per le
scoppio dell’emergenza si è proceduti Costoro hanno fatto un triplice torto: al che avrebbero la forza, dopo la ricostru- indennità giornaliere (i detta-
in ordine sparso, con ciascuna regione Settentrione che li ha accolti, dove han- zione, di ripartire da sole e con meno gli li trovate sul sito del Consi-
a far per sé, convinta, spesso a buona no portato talenti ma dove nessuno li gravami. È uno scenario che chi scrive glio federale, www.ad-
ragione, che così avrebbe fatto meglio. ha costretti a venire; al Sud che se li è trova ragionevole ma non auspicabile min.ch)».
Mancando un coordinamento dall’alto, visti tornare come potenziali minacce e se ciò comportasse, come estrema con- Qui Lugano. Venti chilome-
le singole regioni si sono fatte carico portatori di virus; e a quei meridionali seguenza, la frammentazione del terri- tri più a Sud, cioè Italia, stes-
dell’urgenza sanitaria e della sicurezza, eroici, come medici e infermieri, che torio nazionale. sa lingua? Chiacchiere e tim-
nonostante gli attacchi da Roma. hanno fatto il movimento inverso, la- Però bisogna intendersi su cosa vo- bri.
Ma, oltre che a livello istituzionale, la sciando i loro paesi per arrivare negli gliamo: o iniziamo a concepire questa Il debito pubblico è alto?
pandemia ha spaccato il Paese a livello ospedali del Nord a dare un prezioso emergenza come una crisi italiana in Abbiamo un patrimonio pri-
di popolazione, facendo dileguare quel contributo. Ma soprattutto costoro han- cui il governo non scarica sulle regioni vato e pubblico quattro volte
residuo o mai costruito senso di unità no dimostrato di non saper condividere colpe e ritardi; ogni italiano si sente a superiore. La zecca che sta al-
nazionale. Le immagini dei meridionali il destino del territorio in cui operano: casa propria ovunque e compartecipe la Tiburtina stampi con un at-
che protestavano contro quelli del agiscono in base a una morale cinica, del destino comune. Oppure dovremo to di pirateria sovrana gli eu-
Nord giunti a Sud a «infestare» lo hanno non civica. Meriterebbero di non torna- riconoscere che non siamo fratelli d’Ita- ro necessari per non morire.
dimostrato. Così come lo hanno testi- re più a Nord a lavorare, una volta finita lia ma fratelli coltelli o fratellastri. Meglio una rivolta del gover-
moniato le scene di fuga di massa dal l’emergenza. Perché l’Italia ha senso so- Ci divide la sorte, non siam pronti al- no contro la Ue, che una rivol-
Nord. In entrambi i casi l’obiettivo era lo se dappertutto, in ogni angolo, ci si la morte, l’Italia si sfaldò. ta sociale per le strade.
umano troppo umano: difendersi, sal- sente suoi figli e cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
 PRIMO PIANO domenica
3
29 marzo
2020

CHI SI FERMA È PERDUTO

Polizia e Carabinieri
schierati davanti
a due supermercati palermitani
per evitare assalti
e tentativi di furto dopo
che due giorni fa, un gruppo di
cittadini aveva cercato
di uscire, con i carrelli pieni,
senza pagare ed erano dovute
intervenire le forze dell’ordine
per evitare ulteriori problemi.
Cresce la tensione in tutto il
Paese, in particolare al Sud,
come evidenzia anche
un’informativa dei servizi
segreti. E in Internet
spuntano gruppi che
inneggiano alla rivolta e che
invitano i cittadini a scendere
in piazza a protestare
(Fotogramma)
Adesso pensiamo a tornare al lavoro
Il blocco totale aiuta solamente Conte, che in questo modo si tiene stretta la poltrona senza fare nulla
Ma il Paese non può reggere così ancora a lungo. Ha ragione Renzi: bisogna programmare la ripresa
segue dalla prima
PIETRO SENALDI
(...) forse qualcuno lo ascolterebbe quando la di-
ce giusta. Ieri, in un’intervista all’Avvenire, l’ex
premier, con mezza Italia nel panico da Covid, il
governo incapace di qualsiasi strategia, l’opposi-
zione in deficit di argomenti e l’Europa che si è
rivelata una finzione, se n’è uscito con una consi-
derazione da politico di razza. «Il vaccino non
c’è, non possiamo permetterci di restare chiusi
un anno, dobbiamo imparare a coesistere con il
Corona e prepararci a tornare a vivere, anche se
con la mascherina». Quindi, si riaprano le fabbri-
che prima di Pasqua e si facciano i tamponi agli
studenti per riaprire le scuole il 4 maggio; dopo di
che, si sospendano tasse e affitti a chi non ha
incassato e la si smetta con la burocrazia, l’unica
cosa che l’epidemia, capace di uccidere le nostre
libertà e i nostri diritti costituzionali, non è riusci-
ta a distruggere.
Non siamo dei tifosi del leader fiorentino, è
notorio, però non possiamo non riconoscergli lu-
cidità e realismo, come se l’uomo fosse rientrato
in contatto con il Paese vero. Se non altro, stavol-
ta, ha parlato per dire qualcosa e dopo un (breve)
periodo di silenzio. L’epidemia è una cartina di
tornasole. Non come Conte, che parla tutti i gior-
ni senza dire nulla. L’avvocato pugliese, prima
che scoppiasse il Corona, era scoppiato di suo.
Dopo il via libera alla Finanziaria il governo era
fermo, ma la pandemia ha rivitalizzato il pre-
mier, che ha occupato la scena. Risultato: otto
decreti della presidenza del Consiglio, due delibe-
re della medesima, altri sette decreti legge, 19
ordinanze e tre provvedimenti ministeriali per
non risolvere nulla. Oltre all’annuncio di 50 mi-
liardi di sostegno all’economia dei quali non si è
visto neppure un euro.
Per il professor Giuseppe però va bene così.
Non ha mezzo progetto per sconfiggere il virus se
non quello della quarantena totale. Efficace, ma
è la stessa soluzione che si usava nel Medio Evo,
quando non c’era internet e neppure gli ospeda-
li, i farmaci, le terapie intensive, i tamponi, i pre-
lievi del sangue e tutti quelli strumenti per fron-
teggiare un’epidemia che gli altri Paesi hanno
usato. Conte sa che, quando il peggio sarà passa- tro mensilità a tutti.
to, verrà il momento di fare i conti, e lui finirà sul L’ex premier sembra l’unico a porsi il proble-
banco degli imputati. Perciò ha prorogato l’emer- ma del domani, mentre il governo, privo di strate-
genza fino al 31 luglio, garantendosi mesi di vita e gie, non si pone neanche quello dell’oggi. D’al-
fregandosene se il Paese va in malora economica- tronde il ministro Speranza non è riuscito neppu-
mente. re a dotare medici e infermieri delle mascherine
Renzi ha posto un problema serio e infatti il necessarie, benché ci vantiamo di essere l’ottava
governo lo attacca. La ministra dell’Istruzione economia al mondo. Ma in termini economici, il
scrive che i ragazzi imparano più a casa che sui Pd, Conte e forse i grillini, anche se nessuno può
banchi, quello dell’Economia porge la mano saperlo visto che da due mesi non sono pervenu-
all’Europa, a chiederne la carità, quello dell’Inter-ti, confidano nell’Europa, negli eurobond e, tutti
no si dice preoccupato delle tensioni sociali ma tranne il premier, nel dio Draghi.
poi parla come un medico anziché come un poli- Banda di illusi. Draghi non si metterà a capo
ziotto, quello del Sud promette redditi di cittadi- dell’italica ammucchiata di parlamentari incom-
nanza e denari a pioggia, come quello dello Svi- petenti e litigiosi, neppure se costoro gli promet-
luppo, mentre quello della Sanità nasconde la tono il Quirinale. L’ex governatore punta a essere
testa sotto la sabbia. Tutti a sostenere che la pro- il commissario straordinario dell’Europa, non
posta del leader di Italia Viva è della scassata Italia. Quanto al-
prematura. E siamo d’accor- la Ue, non c’è da aspettarsi
do, ma almeno butta sul tavo- nulla, se Draghi non tornerà.
lo un argomento. Prodi, che dell’Unione è pa-
dre e madre e fino all’anno
100 MILIARDI AL MESE scorso chiedeva agli italiani di
esporre dai davanzali la ban-
Ma poi, la questione è dav- diera Ue, ha ripudiato ieri uffi-
vero così fuori tempo? Al Sud cialmente la propria creatura,
sono iniziati i primi assalti ai scrivendo che l’egoismo della
supermercati, e per smontarli Germania la sta uccidendo ed
il governo dice che c’è dietro è il miglior viatico per i nazio-
la camorra. Cosa che può an- nalismi. Perfino Monti ha ac-
che essere vera, ma da sem- cusato la sua amica ed ex dan-
pre la criminalità organizzata te causa Merkel di miopia sui-
prospera dove lo Stato latita e cida, avvertendola che, se non
abbandona i cittadini. Solo Matteo Renzi (LaPresse) acconsentirà agli eurobond, fi-
che la rabbia sociale sta salen- nirà vittima della disintegra-
do anche al Nord, come denuncia la vicepresi- zione della Bce. E mentre i nostri ultra europeisti
dente di Confindustria, Licia Mattioli, afferman- mollano la Ue, Conte e Gualtieri sono i soli a non
do che il tessuto economico non può tenere anco- aver capito e con il piattello in mano ancora im-
ra a lungo e che fra un po’ imprenditori ed (ex) plorano benevolenza. Carità e quarantena, ecco
dipendenti scenderanno in piazza con i forconi. le ricette giallorosse contro l’epidemia. Siamo
La chiusura totale ci costa cento miliardi al mese. proprio tornati ai tempi dell’Armata Brancaleo-
Se si riaprirà il 20 maggio, sono già stati messi in ne. E come dei pezzenti i nostri eroi vengono
conto una perdita di oltre 250 miliardi di Pil, un trattati dalla Germania e dall’Europa. Proprio ieri
debito pubblico al 160%, uno spread intorno ai sera, mentre Conte parlava, la presidente Von
350 punti e un calo degli occupati dal 59 al 54% der Leyen ha detto all’Italia di infilarsi in quel
della forza lavoro attiva. Un disastro che, nella posto la sua richiesta di eurobond anti-Corona.
migliore delle ipotesi, costerà in media tre-quat- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Perché ci troviamo in questa situazione

segue dalla prima
ZEUS
(...) perché l’uomo si è fatto trovare
impreparato di fronte a un fenome-
no non irresistibile. Proviamo ad an-
ticipare la risposta.
Un primo indizio è la mitizzazio-
ne – talvolta la personificazione –
del virus, che compare nelle parole
non solo di politici, scrittori, giorna-
listi, ma anche di una parte degli
scienziati (virologi, infettivologi, im-
munologi e categorie affini). Un se-
condo indizio è l’ancoraggio alla
pandemia di qualsiasi tema con-
temporaneo: tutela dell’ambiente,
globalizzazione, sistema sanitario
pubblico, economia e finanza,
Unione europea, pericolo cinese, e
così via. Non mancano teorie com-
plottiste e critiche al materialismo
delle società occidentali. Terzo indi-
zio è l’inevitabile conclusione
dell’opinionista di turno: «nulla sa-
rà come prima».
Per vero, nulla è mai come prima
perché ci evolviamo e gli eventi ne-
gativi che periodicamente si affac-
ciano sul globo terrestre – siano essi
responsabilità della società o della
natura – sono semplici tappe di que-
sto processo. Non dobbiamo osser-
Il virus è un caso, l’impreparazione no
I troppi errori commessi sono frutto della regressione razionale della nostra società
vare tanto perché accadono, quan-
to la nostra reazione ad essi. È inge-
nuo pensare che la crisi planetaria
sia l’effetto delle abitudini alimenta-
ri dei cinesi, dell’interconnessione
tra parti lontane delle terre emerse,
del nostro stile di vita. Guerre, pan-
demie, terremoti, depressioni, sono
eventi ciclici, che oggi fanno meno
danni di ieri e più di domani. Que-
sta volta, però, i danni superano il
dovuto: decisioni tardive e imperfet-
te delle Autorità, incertezze della
scienza, emotività dei popoli. Il mi-
nimo comune denominatore di
questi comportamenti, che gli indi-
zi prima citati corroborano, è lo sta-
to confusionale. Esistono quattro
grandi principi, tratti dalle scienze
fisiche e matematiche, che appar-
tengono intuitivamente ad ogni es-
sere intelligente: inerzia, proporzio-
nalità, azione e reazione, semplifica-
zione. Li abbiamo ignorati, perché
la civiltà contemporanea è disabi-
tuata a pensare in modo logico, sic-
ché, quando viene colta di sorpre-
sa, stenta ad attivare questi mecca-
nismi.
Arriviamo al punto, particolar-
mente visibile nel nostro Paese: l’os-
sessione moralistica ha indebolito
l’approccio razionale alle cose. Non
è solo – come si inizia a rilevare – il
rifiuto della competenza, il disinte-
resse per la ricerca, l’atteggiamento
paternalistico, il sacrificio della veri-
tà. Tutti vizi che (con accenti diver-
si) sono nel Dna delle forze politi-
che oggi al governo e che hanno pe-
netrato una larga parte della pubbli-
ca opinione. Vi è, da almeno un de-
cennio, una crescente prevaricazio-
ne dell’etica sulla scienza. Eppure,
non risulta che quanto di buono
l’homo sapiens abbia fatto nella
sua storia sia dovuto alla prima più
che alla seconda. Oggi, se un con-
duttore televisivo elogia la fidanza-
ta di un famoso sportivo perché sta
un passo indietro a lui, se un croni-
sta afferma che le donne non sono
adatte ad arbitrare le partite di cal-
cio maschile non meno che a guida-
re una F1, se un’anziana signora
non vuole come inquilino un extra-
comunitario o un meridionale, se
un professore dice all’alunno che
ha qualche difficoltà nell’apprendi-
mento, si scatena l’inferno contro
l’incauto assertore. In compenso si
accetta – o addirittura si provoca –
che la povertà aumenti (anche se
qualche visionario festeggia dal bal-
cone di Mussolini la sua fine), i cer-
velli diminuiscano o si diano alla
fuga, la spesa dello Stato per lo svi-
luppo sia minima, alle sperimenta-
zioni scientifiche si rimproveri di le-
dere la dignità umana.
Emblema di questa regressione
oscurantista è la giustizia. Lascian-
do agli psicologi l’analisi (della poli-
tica) dell’attuale Ministro, è d’uopo
registrare l’aggravarsi di una prassi
che il più grande civilista vivente co-
sì descriveva: «Viceversa il giudice
“missionario” e quindi infedele alla
legge, scrive prima il dispositivo in
base alle proprie opinioni pre o ex-
tragiuridiche e poi va alla ricerca di
una motivazione come che sia […]
onde la pretesa soluzione “giusta” o
“equa” altro non è se non l’espres-
sione del puro e personale arbi-
trio». Proprio perché il giudice è cu-
stode della verità ed esecutore di un
ordine razionale, più di chiunque
altro è tenuto a lasciare fuori dai
suoi ragionamenti emozioni, pas-
sioni, sentimenti, valori morali,
istanze del popolo. Ma se continua-
mente gli viene ricordato che il pri-
mo dovere di un magistrato è l’etica
pubblica, piuttosto che la rapidità
del processo e la correttezza delle
decisioni, inevitabilmente egli sarà
portato a tradurre in norma giuridi-
ca gli imperativi del suo mondo in-
teriore, filtrati dal senso comune
(che, peraltro, poco c’entra con l’eti-
ca).
Da qui a trasformare i peccati in
reati e ad interpretare fatti e leggi
secondo schemi sociologici o mora-
listici il passo è breve. Accompagna-
to, talvolta, dalla sensazione di non
essere libero di assolvere, perché al
sentimento popolare e a chi se ne fa
portavoce non piace.
Il Covid-19 è un caso, la nostra
impotenza di fronte ad esso no. Sa-
rà bene ricordarlo, insieme all’esor-
tazione di uno di noi: «Fatti non fo-
ste a viver come bruti, ma per se-
guir virtute e canoscenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4 domenica PRIMO PIANO
29 marzo
2020

SALVINI CONTRO IL SENATORE ZANDA CHE PROPONE DI DARE IN PEGNO I PALAZZI DELLA POLITICA
A corto di liquidità
«I dem svendono
Montecitorio Col blocco dei contributi
l’Inps rischia di saltare
e Palazzo Chigi» e allora addio pensioni
■ «Se l’Europa non ci aiuta il premier
Conte ha detto che faremo da soli. Ma sic- PAOLA TOMMASI
come nessun prestito ci verrà mai conces-
so senza garanzie, per far fronte al nostro ■ Con un premier che non riesce a mante-
fabbisogno straordinario senza far esplo- nere la stessa posizione per più di 48 ore, sarà
dere il debito pubblico potremmo dare in difficile uscire dal tunnel del Coronavirus, tan-
garanzia il patrimonio immobiliare di pro- to in termini sanitari che economici. Basti pen-
prietà statale, almeno per la parte costitui- sare a quante volte è cambiato il modulo di
ta dagli edifici che ospitano uffici, sedi del- autocertificazione per chi esce di casa e alla
le grandi istituzioni, ministeri, teatri, mu- giravolta sul Fondo Salva Stati, il Mes, al quale
sei...». Così ieri il senatore del Pd Luigi Zan- Giuseppe Conte riteneva fondamentale acce-
da in un’intervista a Repubblica. Parole dere per finanziare le misure anti crisi in un’in-
che «leggo con sgomento e stupore», ha tervista al Financial Times del 20 marzo, tem-
commentato il leader leghista Matteo Sal- pestivamente smentita sul Sole 24 Ore di ieri.
vini: «Ci vogliono far fare la fine della Gre- Ma più che l’Europa, che si è già tirata indie-
cia, no, no... Non faremo la fine della Gre- tro negando ogni sorta di aiuto all’Italia, il go-
cia». Il senatore del Carroccio Gianmarco verno deve sperare che non salti l’Inps. L’Isti-
Centinaio ha paragonato Zanda a Totò tuto Nazionale di Previdenza Sociale è stato
che vende la Fontana di Trevi a Peppino. fondato nel 1898 con lo scopo di pagare le
pensioni agli italiani che per una vita hanno
lavorato e versato contributi, e che dopo una
certa età si aspettano una rendita data dal va-
lore attualizzato di tutti i quattrini che ogni

REDDITO GRILLINO mese sono stati trattenuti dai loro stipendi. Da

quando ci sono i 5 Stelle, però, e la loro mania
per cui la mano pubblica deve entrare dapper-
tutto, anche attraverso Cassa Depositi e Presti-

Il governo vuol estenderlo botta e salvare i contribuenti ita-

liani dalle imposte patrimoniali
che pioverebbero se si desse ret-
ta ai Provenzano e alle Castelli?
ti e le partecipate, l’Inps è stata gravata di com-
piti che vanno oltre la propria missione: pri-
ma con il reddito di cittadinanza e quota cen-
to, ora con tutte le misure, tra l’altro di mini-
mo impatto sulla vita delle persone bloccate

Invece andrebbe abolito L’unico percorso possibile lo ha

Pd come il M5S: il ministro Provenzano promette una mancia a tutti
Ma la strada da percorrere l’ha indicata Draghi: aiutare le imprese
FAUSTO CARIOTI
■ È ufficiale, il Covid-19 colpi-
sce pure il cervello dei piddini, li
fa regredire al livello dei Cinque
Stelle. Giuseppe Provenzano, mi-
nistro per il Sud ed esponente del
partito di Nicola Zingaretti, pro-
pone di estendere il reddito di cit-
tadinanza a chiunque ne abbia
bisogno, finanziandolo anche
con nuove imposte patrimoniali:
«Chi ha di più deve dare di più».
In coro con lui la grillina Laura
Castelli, viceministro all’Econo-
mia, annuncia che il governo in-
tende «allargare il reddito di citta-
dinanza a chi non ce l’ha». Ovve-
ro a tutti.
Per lei e gli altri pentastellati, il
baratro che l’Italia ha davanti è
un regalo insperato. Il pretesto
perfetto per rilanciare un provve-
dimento fallito, che doveva crea-
re centinaia di migliaia di posti di
lavoro e non ne ha fatto spuntare
mezzo. E i compagni del Pd si ac-
codano entusiasti e succubi, con-
fermando che sotto la patina di
illuminati riformisti che si erano
dipinti addosso negli ultimi anni
sono quelli di sempre: il partito
della spesa pubblica e delle tasse.
PRETESTO PERFETTO
Così, come i “guaritori” spilla-
no gli ultimi soldi ai malati gravi, i
giallorossi promettono ora ripre-
se miracolose in cambio degli ul-
timi spiccioli rimasti sui conti de-
gli italiani, con l’aggiunta di qual-
che decina di miliardi di euro pre-
si a debito e rimborsabili in como-
de rate mensili al fondo europeo
salva-Stati, al Fmi o a chiunque
altro ce li presterà. L’armonia
dentro alla maggioranza sarebbe
finalmente raggiunta, se il solito
Matteo Renzi non intervenisse
per dire ciò che è ovvio: «Non
usciremo da questa situazione se
ci trasformiamo tutti in percetto-
ri del reddito di cittadinanza».
Già, il problemino: se tutti pren-
diamo soldi a sbafo, chi paga?
Non certo gli altri europei. Sa-
rebbe bello, ma i suoi colleghi
hanno detto a Giuseppe Conte
che non se ne parla. Il ministro
delle Finanze olandese, d’intesa
DA MIGLIORARE con i colleghi d’Austria e Germa-
nia, ha persino chiesto alla Com-
«Il reddito di cittadinanza missione europea di «indagare»
volevamo migliorarlo sui Paesi, come l’Italia, che ora
invocano aiuti, «per capire i moti-
già prima del coronavirus, vi per cui non hanno abbastanza
adesso è indispensabile» spazi di bilancio per rispondere
all’impatto economico della cri-
si». Tradotto: perché chiedete de-
IN TASCA AGLI ITALIANI naro a noi, se continuate a getta-
«Dobbiamo mettere i soldi re il vostro in questo modo? Soli-
ta storia: loro ci trattano male e
nelle tasche degli italiani a vorrebbero vederci falliti, ma tra i
cui fin qui non siamo nostri statisti c’è sempre qualcu-
arrivati» no che certi schiaffi se li va a cer-
care.
Giuseppe Provenzano Cosa fare, allora, per attutire la
NUOVA STRETTA
Chi entra in Italia dovrà stare in quarantena
■ Autocertificazione, controlli, imbarco in aereo soltanto con
la mascherina e dopo la misurazione della temperatura, sorve-
glianza sanitaria anche per gli asintomatici. È la stretta per chiun-
que entri in Italia prevista da un’ordinanza firmata dalla ministra
delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e da quello
della Salute, Roberto Speranza.
Chi arriva nel nostro Paese dovrà consegnare una dichiarazio-
ne in cui spiega i motivi del viaggio e l’indirizzo del domicilio
dove sarà tenuto a rimanere per 14 giorni in isolamento fiducia-
rio (anche se asintomatico). Prima dell’imbarco su un aereo o su
una nave, inoltre, dovrà sottoporsi alla misurazione della febbre.
Senza documentazione o con febbre sopra i 37,5 gradi non sarà
possibuile neanche la partenza verso il nostro Paese. Sugli arei
verranno consegnate mascherine protettive.
indicato Mario Draghi nella sua
lettera dell’altro giorno al Finan-
cial Times. «La prima cosa da fa-
re» con il nuovo debito pubblico
che si verrà a creare «è protegge-
re i lavoratori dalla perdita del lo-
ro lavoro», perché se non lo fare-
mo «usciremo da questa crisi
con posti di lavoro e capacità di
occupazione permanentemente
ridotti».
«PROTEGGERE I LAVORATORI»
L’esatto contrario di ciò voglio-
no fare i giallorossi: invece di da-
re ancora più soldi a chi non lavo-
ra, investire in modo massiccio
sulle imprese, in modo che conti-
nuino a produrre e a patto che
non licenzino.
Come spiega l’ex ministro del
Lavoro Maurizio Sacconi, il qua-
le abbraccia in pieno la linea di
Draghi, «gli Stati e, con il loro so-
stegno, le banche devono garanti-
re la sopravvivenza delle attività
produttive (di beni come di servi-
zi) e dei rapporti di lavoro per co-
me sono, senza occhiute selezio-
ni tra buoni e cattivi, senza dirigi-
stiche valutazioni sul loro impat-
to ambientale o sulla qualità del-
le loro relazioni industriali. Pri-
mum vivere!». In pratica, signifi-
ca puntare su strumenti come la
cassa integrazione in deroga, da
garantire «a qualunque lavoratri-
ce o lavoratore, anche delle più
microscopiche attività, perché la
continuità delle imprese si realiz-
za attraverso la conservazione di
tutti i fattori produttivi, a partire
dalle persone».
Difendere il lavoro anziché la
disoccupazione; salvare le azien-
de, in modo che quanto prima
possano ricominciare a pagare le
tasse, anziché guardarle affonda-
re e lasciare milioni di disoccupa-
ti a vita sul groppone dello Stato,
e costringere i migliori a emigra-
re. Non ci voleva Draghi, sono
priorità indicate dal buonsenso.
Ma pure il buonsenso bisogna
averlo.
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dal Coronavirus, previste dal Decreto “Cura
Italia”, dal bonus di seicento euro ai lavoratori
autonomi, stagionali, agricoli e dello spettaco-
lo al voucher baby sitter. Resta solo che l’Inps
si metta a fare il pieno di benzina alle automo-
bili, ipotesi non remota se a qualcuno venga
in mente di proporre dei “buoni carburante”,
ed è ovvio che il suo bilancio salti.
Non stupiamoci dunque se il presidente
dell’Istituto, Pasquale Tridico, dichiara di ave-
re fondi sufficienti per pagare le pensioni solo
fino a maggio. Per quanto si sia precipitato
poi a smentire, nella sua affermazione resta
un fondo di verità. L’Inps è proprio come una
di quelle realtà produttive che per via della
chiusura obbligatoria si trovano a corto di li-
quidità: esse non incassano, quindi non han-
no risorse per pagare dipendenti, affitti, bollet-
te e tasse; l’Inps non riscuote i contributi, il cui
versamento è stato sospeso, dunque non ha
le entrate necessarie per far fronte alle uscite,
cioè il pagamento delle pensioni. Dovrebbe
sopperire lo Stato con trasferimenti e anticipi,
ma se le risorse extra sono destinate ai bonus,
i fondi restano comunque insufficienti e i con-
ti vanno in rosso. Tanto più che anche i Tfr
sono stati già quasi tutti utilizzati.
Se reddito di cittadinanza e quota 100 ave-
vano riguardato 8 miliardi di prestazioni ag-
giuntive per circa 2 milioni e mezzo di benefi-
ciari, il “Cura Italia” prevede 16 nuove misure
del valore di oltre 10 miliardi, destinate a una
platea di 11 milioni di cittadini. Se il reddito di
cittadinanza è stato messo in piedi frettolosa-
mente e male in due mesi, queste, data l’ur-
genza, sarebbero da implementare in pochi
giorni. Cosa che non succederà, conoscendo
la lentezza della burocrazia. Il massimo cui
ambire, per stessa ammissione dell’Inps, è
che si possa cominciare ad inoltrare la richie-
sta a inizio aprile, dopo l’adeguamento delle
procedure informatiche. Ma da lì all’erogazio-
ne, vale a dire quando effettivamente questi
denari arriveranno agli italiani, passerà dell’al-
tro tempo ancora non quantificato né quantifi-
cabile, come la chiusura totale delle attività
produttive, da cui deriva il disagio economi-
co, che nessuno ancora sa quando finirà.
Per quanto il Covid-19 sia difficile da scon-
figgere, probabilmente passerà prima che arri-
vino le misure compensative. Da cui il cre-
scendo di disordini sociali che la distribuzio-
ne a pioggia di bonus non basta a placare.
Sempre che l’Inps non crolli prima. Oltre alle
macerie del virus, ci troveremo a dover rico-
struire anche tutto quello che Conte e compa-
gni nel frattempo avranno distrutto.
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5
29 marzo
2020

L’ITALIA PAGA. L’EUROPA: ARRANGIATEVI

Conte vara i buoni spesa, la Ue non ci dà un soldo
Il premier anticipa 4 miliardi ai sindaci e destina 400 milioni a chi ha fame. La Von der Leyen: ha ragione Berlino, no ai Coronabond
segue dalla prima
SALVATORE DAMA
(...) Giuseppe Conte in una
conferenza stampa convocata
per illustrare l’ennesimo decre-
to del governo. Il nuovo provve-
dimento dell’esecutivo è tutto
mirato sui Comuni. Ci sono 4,3
miliardi per il fondo di solida-
rietà. E, con una ordinanza del-
la protezione civile, si aggiun-
gono 400 milioni da destinare
alle persone che non hanno i
soldi per fare la spesa. Saranno
distribuiti dei buoni spesa op-
pure direttamente le derrate
alimentari.
«Dobbiamo costruire una ca-
tena della solidarietà», spiega il
premier, «nessuno sarà lascia-
to solo. Sappiamo che tanta
gente sta soffrendo, ma lo Sta-
to c’è». E invita la grande distri-
buzione a fare sconti a chi è in
difficoltà. L’obiettivo è «assicu-
rare liquidità a famiglie, impre-
se e lavoratori. E stiamo rive-
dendo le misure di protezione
sociale ampliando le fasce da
coprire». Il problema? La buro-
crazia. Che lega le mani a chi
ha la responsabilità di decide-
re. Il paradosso è che, anche se
lo Stato ci mette i soldi, non è
nella condizione di spenderli.
«Siamo al lavoro per azzerare
la burocrazia, stiamo facendo
l’impossibile» giura Conte. Ep-
pure è tutto fermo. A partire
dal reperimento e la distribu-
zione dei dispositivi di protezio-
ne, che vengono consegnati al-
le Regioni con il contagocce.
ASSALTO AI MERCATI
Ma non è quella l’unica ur-
genza. Specie al Sud, c’è gente
disperata che assalta i super-
mercati e le banche. Non han-
no soldi neanche per i generi
di prima necessità. «Vi chiedo
di comprendere il nostro sfor-
zo», insiste Conte, «la macchi-
na statale prevede procedi-
menti complessi, stiamo facen-
do l'impossibile per azzerarli».
La ministra Catalfo e l’Inps, as-
sicura il premier, «stanno lavo-
rando senza sosta. Vogliamo
mettere tutti i beneficiari della
Cassa integrazione nella condi-
zione di accedervi subito, en-
tro il 15 aprile e se possibile an-
che prima». Sull’ipotesi di un
reddito di emergenza, rispon-
de il ministro Gualtieri. Si am-
plierà la platea destinataria del
bonus di 600 euro, che sarà re-
so «più rapido, più efficace e
più universale per chi non usu-
fruisce di una fonte di reddito».
Ma questa, spiega Conte, è sol-
tanto una delle soluzioni al va-
glio.
TONI DURI
Nel contempo, il presidente
del Consiglio torna a utilizzare
toni molto duri verso l’Europa,
finora poco recettiva nell’acco-
gliere il grido d’allarme italia-
no. Ieri è arrivato il no della pre-
sidente della Commissione eu-
ropea Ursula von der Leyen ai
Coronabond. Conte risponde
a muso duro: «Il compito della
proposta non è rimesso alla
presidente della Commissio-
ne. Le proposte le elaborerà
l’Eurogruppo. C’è un dibattito
in corso. Qui c’è un appunta-
mento con la storia e tutti devo-
no essere all’altezza. Io non
passerò come uno che non si è
battuto: lo farò fino alla fine
Ursula von der Leyen, capo della Commissione Ue, e Giuseppe Conte per una soluzione europea».
Ancora più duro Gualtieri:
«Le parole di Von Der Leyen
sui Coronabond sono sbaglia-
te». Quella indicata nella lette-
ra dei nove capi di Stato euro-
pei «è la risposta più adeguata
per uno shock simmetrico
sull’economia e tutti devono
essere all’altezza della sfida, an-
che la presidente della Com-
missione europea».
Resta in sospeso la questio-
ne della ripartenza. Ieri Matteo
Renzi ha proposto di riaprire
un certo numero di attività per
Pasqua. Ma Conte non si sbi-
lancia. Per quanto riguarda le
scuole, ricorda il premier, «lo
ha detto il ministro Azzolina e
confermo anche io che la so-
spensione delle attività didatti-
che proseguirà ragionevolmen-
te: non c'è una prospettiva di
tornare dopo il 3 aprile alle atti-
vità didattiche ordinarie. Quan-
to alla sospensione delle attivi-
tà produttive non essenziali
non sappiamo ancora, è anco-
ra troppo presto. Dall'inizio del-
la settimana inizieremo a lavo-
rarci: il governo ha adottato
questa misura col massimo
senso della responsabilità».

L’appello partito da un’idea del professor Valditara

Cento docenti: non si può bloccare il Paese
Impossibile tenere chiusa una nazione per mesi. Bisogna studiare un modello per riaprire, come in Sud Corea
Pubblichiamo qui sotto un ap-
pello promosso da Giuseppe
Valditara e sottoscritto da deci-
ne di accademici.
■ La Corea del Sud ha contenuto
Covid 19 senza bloccare l’intero
Paese. Da seconda nazione al mon-
do con più contagi ha ora poco più
di un decimo di quelli accertati in
Italia. La diffusione del virus è tenu-
ta sotto controllo con un grande
numero di test mirati, isolamento
dei soggetti positivi e loro traccia-
mento attraverso la geolocalizza-
zione. Il contenimento attivo della
progressione del contagio ha evita-
to la saturazione degli ospedali li-
mitando la mortalità dei contagia-
ti, con misure solo localizzate di
quarantena generalizzata.
È evidente a questo punto che
anche noi dobbiamo rapidamente
elaborare una fase due. Le attuali
misure di contenimento sono
senz’altro importanti, e vanno fatte
rispettare rigorosamente, ma non
è pensabile tenere bloccato un pae-
se ancora per diversi mesi, avrebbe
conseguenze economiche e sociali
devastanti. Per rimettere in moto
la nazione, evitando il riaccendersi
virulento della pandemia, occorre
tuttavia una politica simile a quella
coreana. La proposta che più si av-
vicina è quella del prof. Andrea Cri-
santi. Occorrono pertanto tampo-
ni e test sierologici -che sono la ri-
sposta più rapida e sono fattibili in
qualsiasi laboratorio, anche priva-
to- generalizzati per quelle catego-
rie professionali che operano a con-
tatto con i pazienti ovvero che han-
no più contatti con il pubblico. Inol-
tre tamponi e test sierologici per
tutti coloro che manifestano sinto-
mi e da questi allargamento a rag-
gio dei tamponi e dei test, coinvol-
gendo cioè parenti e persone in-
contrate negli ultimi giorni.
Le app di tracciamento sono sot-
to questo profilo decisive, è dun-
que necessario l’avvio di una politi-
ca di geolocalizzazione che dero-
ghi temporaneamente alle norme
sulla privacy. Infine obbligo delle
mascherine per chi frequenta luo-
ghi pubblici dove non si possono
mantenere distanze opportune: uf-
fici, mezzi di trasporto etc. Occorre
altresì prevedere forme di isola-
mento e monitoraggio con adegua-
ta quarantena dei positivi per evita-
re il contagio dei conviventi e dei
loro contatti stretti. Queste misure
potrebbero anche sfruttare hotel e
case vacanze, che al momento so-
no praticamente vuote, per mette-
re in quarantena centralizzata tut-
te le persone a rischio, opportuna-
mente identificate.
Tali strutture renderebbero an-
che più facili l’osservazione e l’assi-
stenza tempestiva e sarebbero me-
no onerose per il servizio sanitario
quando i sintomi diventassero se-
veri.
Inoltre si deve prevedere la crea-
zione di reparti ad hoc negli ospe-
dali per evitare la paralisi della assi-
stenza ospedaliera.
Il tempo stringe, occorre agire ra-
pidamente.
Alberto Aloisio Università Federi-
co II di Napoli; Alessandro Antonel-
li Università di Pisa; Giampaolo
Azzoni Università di Pavia; Pierlui-
gi Barrotta Università di Pisa; Ser-
gio Basile già Corte dei Conti; Stefa-
no Bastianello Università di Pa-
via; Giuseppe Bertagna Università
di Bergamo; Emanuele Bilotti Uni-
versità Europea di Roma; Guido Bi-
scontini Università di Camerino;
Fernando Bocchini Università Fe-
derico II Napoli; Giampio Bracchi
Politecnico di Milano; Marina
Brambilla Università Statale di Mi-
lano; Paolo Branchini INFN; Luigi
Brugnano Università di Firenze;
Giacomo Büchi Università di Tori-
no; Vito Valerio Cantisani Univer-
sità La Sapienza Roma; Alba Cap-
pellieri Politecnico di Milano; Nico-
la Casagli Università di Firenze;
Raffaele Caterina Università di To-
rino; Enrico Caterini Università
della Calabria; Francesco Cavalla
Università di Padova; Mauro Cero-
ni Università di Pavia; Paola Cogo
Università di Udine; Giorgio Co-
lombo Università di Pavia; Valenti-
na Colombo Università Europea
di Roma; Mario Comba Universi-
tà di Torino; Pierluigi Contucci
Università di Bologna; Marco Mas-
simo Corsi Romanelli Università
Statale di Milano; Alfredo Costa
Università di Pavia; Franco Cota-
na Università di Perugia; Renato
Cristin Università di Trieste; Rai-
mondo Cubeddu Università di Pi-
sa; Francesco Curcio Università di
Udine; Vito D’Andrea Università
La Sapienza Roma; Enrico Del Pra-
to Università La Sapienza Roma;
Andrea Di Porto Università La Sa-
pienza Roma; Paolo Duvia Univer-
sità dell’Insubria; Adriano Fabris
Università di Pisa; Claudio Fazzi-
ni Politecnico di Milano; Silvia Fer-
rara Università di Bologna; Raffae-
le Fiume Università Parthenope
Napoli; Emanuela Andreoni Fonte-
cedro Università RomaTre; Pietro
Formisano Università Federico II
Napoli; Lorenzo Franchini Univer-
sità Europea di Roma; Antonio
Fuccillo Università della Campa-
nia Vanvitelli; Michele Galeotti
Università La Sapienza Roma;
Paolo Gasparini Università di Trie-
ste; Carlo Gaudio Università La Sa-
pienza Roma; Gino Gerosa Univer-
sità di Padova; Giuseppe Ghini
Università di Urbino; Felice Giuf-
fré Università di Catania; Paolo
Gontero Università di Torino; Mar-
co Grasso Ospedale San Gerardo
Monza; Andrea Graziosi Universi-
tà Federico II Napoli; Marco Guaz-
zi Università Statale di Milano; Ga-
briele Iannelli Università Napoli
Federico II; Antonella Lamazza
Università La Sapienza Roma; Ro-
sa Lombardi Università La Sapien-
za Roma; Alberto Lusiani Norma-
le di Pisa; Francesco Manfredi Uni-
versità Jean Monnet Bari; Vincen-
zo Mannino Università RomaTre;
Stefano Marasca Politecnica delle
Marche; Carla Masi Università Fe-
derico II Napoli; Maurizio Masi Po-
litecnico di Milano; Ludovico Maz-
zarolli Università di Udine; France-
sco Menichini Università della Ca-
labria; Felice Mercogliano Univer-
sità di Camerino; Mariella Miceli
Università di Palermo; Paolo Mic-
coli Università di Pisa; Leo Miglio
Università Bicocca Milano; Gio-
vanni Nano Università Statale di
Milano; Matteo Negro Università
di Catania; Paolo Nesi Università
di Firenze; Ida Nicotra Università
di Catania; Alessandra Nivoli Uni-
versità di Sassari; Vincenzo Pacillo
Università di Modena e Reggio; Da-
vide Pacini Università di Bologna;
Pietro Paganini Università John
Cabot Roma; Marco Paolino Uni-
versità della Tuscia; Mauro Paolo-
ni Università RomaTre; Alessan-
dro Parolari Università Statale di
Milano; Cristina Pedicchio Univer-
sità di Trieste; Dario Peirone Uni-
versità di Torino; Raffele Picaro
Università della Campania Vanvi-
telli; Luciano Pietronero Universi-
tà La Sapienza Roma; Anna Poggi
Università di Torino; Patrizia Pol-
liotto Istituto Ospedaliero Galeazzi
Milano; Gennaro Quarto Universi-
tà Federico II Napoli; Giovanna
Riccardi Università di Pavia; Mar-
co Ricotti Politecnico di Milano;
Raffaele Rodio Università di Bari;
Michele Rosboch Università di To-
rino; Francesco Rotondi Universi-
tà IULM Milano; Stefano Ruffo Sis-
sa; Noemi Sanna Università di Sas-
sari; Francesco Santini Università
di Genova; Livia Saporito Universi-
tà della Campania Vanvitelli; Vin-
cenzo Maria Saraceni Università
La Sapienza Roma; Leonardo Se-
chi Università di Udine; Salvatore
Sfrecola Già Corte dei Conti; Lau-
ra Solidoro Università di Salerno;
Sebastiano Tafaro Università di
Bari; Chiara Tenella Università
Statale di Milano; Mario Testini
Università di Bari; Raffaele Tre-
quattrini Università di Cassino; Re-
nato Troncon Università di Tren-
to; Giuseppe Valditara Università
di Torino; Teodoro Valente Univer-
sità La Sapienza Roma; Alessan-
dra Veronese Università di Pisa;
Vincenzo Vespri Università di Fi-
renze; Antonio Vicino Università
di Siena; Piero Volpe Ospedale Reg-
gio Calabria.
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6 domenica ITALIA
29 marzo
2020

I barconi non si fermano

ANTONIO RAPISARDA Sbarco con le mascherine te, i dispositivi per poter af-
frontare l’emergenza.
■ In piena emergenza pan-
demia, con Schengen sospe-
so, con gli italiani che non
possono rientrare dall’este-
I migranti le hanno, i medici no Qualche esempio? Partia-
mo dall’epicentro della crisi:
la Lombardia. Qui il fabbiso-
gno giornaliero, solo per gli
ro, dove non è possibile ospedali, è di 300mila ma-
nemmeno spostarsi da Co- Il governo non riesce a fornirle agli italiani, invece gli scafisti le danno ai profughi scherine, che salgono a più
mune a Comu- di un milione se si conta an-
ne e a stento ci che il personale sociosanita-
si può recare a rio. Quante ne sono arriva-
fare la spesa al te? Per ora solo 2,1 milioni
market sotto ca- contro i 30 milioni richiesti.
sa, sbarcare In Veneto, altro fronte cal-
clandestina- do, fino a venerdì mattina
mente in Italia erano state consegnate
- come se nulla 3.210 mascherine Ffp3 con-
fosse - resta faci- tro una richiesta di 200mila
lissimo. C’è da al giorno. Scendendo in Sici-
dire, però, che lia, troviamo il presidente
se i confini di della Regione Nello Musu-
mare con i gial- meci che da giorni lancia ap-
lorossi conti- pelli su appelli contro il ri-
nuano a essere schio di combattere «una
autostrade libe- guerra con le fionde». Il risul-
re (240 arrivi in tato? Restando solo alle ma-
piena crisi epi- scherine, su 5 milioni di pro-
demiologica, tezioni richieste ne sono arri-
questo il nume- vate solo 80mila modello
ro ufficiale Ffp2 e Ffp3, mentre 439mila
snocciolato ieri del modello Montrario, quel-
dal ministro le denunciate sarcastica-
dell’Interno La- mente da Musumeci «panni
morgese), ci Swiffer per la polvere».
pensano gli sca- Si tratta, come è evidente,
fisti ad adattar- di un fabbisogno enorme, ri-
si al Covid-19: Dal 1 gennaio 2020 al 27 marzo 2020 sono sbarcati in Italia 2.750 migranti. Nel 2019 erano stati 506. (LaPresse) spetto al quale la “risposta”
nel senso che della Consip – la centrale ac-
prima di abbandonare il lo- mini, tre donne e un bambi- prime ricostruzioni, proprio Tutto, quindi, estrema- immigrati sbarcati le aveva- quisti della pubblica ammi-
ro carico di essere umani no, di origini egiziane, ira- degli scafisti che hanno con- mente pericoloso – se non no: servizio completamente nistrazione, finita al centro
stanno attenti a seguire tutte chene e curde) intercettati dotto l’imbarcazione nei fossero stati trovati dal me- “garantito”», ha attaccato il di mille polemiche con i go-
le “procedure”. Addirittura dopo qualche ora da una pressi della costa pugliese. tronotte gli sbarcati avrebbe- deputato pugliese della Le- vernatori e che ieri parlava
con dispositivi di sicurezza pattuglia di un istituto priva- Giunti e intercettati poi in ro continuato a vagare sen- ga Rossano Sasso. L’espo- di «risultati significativi»
che gli italiani, persino quel- to di vigilanza. giro per le campagne limitro- za alcun controllo; e grotte- nente dell’opposizione di (sic) – è stata la seguente: fi-
li in prima linea nelle strade Sorpresa nella sorpresa è fe, è toccato alle Forze sco, a maggior ragione, il det- centrodestra stenta a creder- no ad ora sono state conse-
e negli ospedali, faticano an- stata come si sono presenta- dell’ordine assicurarli ai sa- taglio delle mascherine. ci: «Gli italiani costretti a ri- gnate 561.500 mascherine
cora maledettamente a tro- ti gli immigrati ai controllo- nitari e alla Protezione civile manere a casa, a non poter chirurgiche, Ffp2 e ffp3 «e ul-
vare. ri: tutti rigorosamente muni- per i controlli del caso, a par- PARAGONE IMPIETOSO lavorare, gli immigrati liberi teriori 311.800 in consegna
ti di mascherine. E non quel- tire dal termo scanner per la di sbarcare, muniti di ma- entro il 3 aprile». Tempi bi-
DOTAZIONE PERFETTA le «modello Bugs Bunny il rilevazione della temperatu- Una situazione paradossa- scherine dagli scafisti e subi- blici, totalmente fuori ritmo
coniglietto», per dirla pole- ra corporea. Fatto ciò, con le che non poteva passare to accolti dalle istituzioni». rispetto alla tempistica ri-
Paradossale? Basta vede- micamente con Vincenzo nessun caso da sottoporre a inosservata. «Quelle stesse Insomma, scafisti e migranti chiesta dall’emergenza, e
re ciò che è avvenuto sulla De Luca (a proposito dei di- particolari protocolli sanita- mascherine che i nostri mili- dimostrano di essere più or- numeri drasticamente insuf-
costa di Brindisi, in Puglia, spositivi forniti dalla Prote- ri, i migranti sono stati siste- tari, i nostri poliziotti, i nostri ganizzati delle istituzioni ita- ficienti per una sola delle Re-
dove venerdì mattina scorso zione civile in Campania), mati in quarantena nei cen- carabinieri spesso non han- liane stesse, se è vero come gioni italiane. Figuriamoci
sono sbarcati quarantaquat- ma quelle chirurgiche. Gen- tri di accoglienza della regio- no, con tutte le conseguen- è vero che le Regioni conti- tutte.
tro immigrati (quaranta uo- tile “omaggio”, secondo le ne. ze in termini di rischio, gli nuano a chiedere, inascolta- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stimoli frequenti (anche notturni). Quando buonismo fa rima con masochismo

Cara prostata
quanto mi costi! L’Italia dà a Tunisia, Somalia e Bolivia
milioni per combattere l’epidemia
■ Il rapporto è il seguente: a una partita Iva il
governo dà 600 euro, «per un boliviano il nostro
esecutivo ne spende 350mila». Incredibile se
non fosse vero, documentato e seriale. È solo un
caso, questo, di un vero e proprio cortocircuito
sull’emergenza Covid-19 in atto nel governo ita-
liano, e nella Farnesina nello specifico, “stana-
to” da Fratelli d’Italia. «È il terzo atto di una com-
media tragica», la definisce a Libero Andrea Del-
mastro, capogruppo meloniano in commissio-
INFORMATI, CONFRONTA, FAI I TUOI CONTI ne Esteri che da giorni denuncia la vicenda dei
fondi che l’Italia sta mettendo a disposizione
Nuovo formato per combattere l’emergenza coronavirus...per
LA CONVENIENZA
RADDOPPIA!
gli altri.
Si tratta di cifre sostanziose. La più grossa è
È un integratore alimentare a base quella destinata alla Tunisia. «Cinquanta milio-
di Serenoa Repens titolata. ni di euro - spiega il deputato - sciaguratamente
Una compressa al giorno contribuisce
versati dall’Italia, tramite Cassa depositi e presti-
a favorire la funzionalità della ti, destinati alle imprese tunisine, mentre quelle
prostata e delle vie urinarie. italiane sono al collasso». La notizia, pubblicata
sullo stesso sito dell’Ambasciata italiana in Tuni-
IN FARMACIA, PARAFARMACIA
30 compresse con 320 mg 60 compresse con 320 mg sia e poi rimossa, ha suscitato ancora più indi-
di Serenoa Repens ciascuna di Serenoa Repens ciascuna
ED ERBORISTERIA gnazione: «Di Maio beccato con le mani nella
A SOLI 13,90 € A SOLI 19,90 € marmellata ha nascosto la mano. Noi chiedia-
mo che venga rimosso il contributo, non il post
Prostat Act è distribuito da F&F srl - 031/525522 - mail: info@linea-act.it   www.linea-act.it sul sito». Dalla Farnesina, poi, replicano che si
tratta di prestiti agevolati. «E anche se fosse così
– questa la risposta del deputato - il prestito age-
volato lo dai prima alle aziende italiane...».
Solo un incidente di percorso? Tutt’altro. Pas-
sano poche ore ed emerge un secondo finanzia-
mento-shock: anche la Bolivia riceve 21 milioni
dall’Italia. Emergenza che nella nazione suda-
mericana coinvolge “ben” 61 persone. «Riceve-
ranno 350mila euro per contagiato! Anche in
questo caso sarà uno scherzo del destino?», sbot-
ta Delmastro. Ma non finisce qui. Perché il mini-
stero degli Esteri a quanto pare ha pensato bene
anche di finanziare le onlus in Somalia. «Due-
centomila euro per affrontare l’emergenza – at-
tacca ancora l’esponente di FdI -. In Italia man-
cano mascherine, respiratori, ci stiamo indebi-
tando per l’emergenza ma continuiamo a eroga-
re contributi al mondo intero». La richiesta al
governo a questo punto è corroborata da ampia
letteratura: «Si sospenda ogni erogazione sino a
che la Patria sanguina – conclude Delmastro.
Almeno di fronte alla catastrofe sanitaria ed eco-
nomica determinata dal coronavirus possiamo
condividere il principio “prima gli italiani”?».
AN.RAP.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il bollettino della Protezione civile
Superati i 10mila morti, ma è record di guariti
L’epidemia provoca altre 889 vittime. Triplica però il numero di chi sconfigge la malattia e in Lombardia crollano i ricoveri
COSTANZA CAVALLI
■ Altri 889 morti, ieri, dopo i 969
dell’altro ieri, che portano il totale
dei decessi a 10.023, cioè la metà
del totale in Europa, che secondo
quanto riporta l’Agence Fran-
ce-Presse, sono più di 20mila. La
metà di quelli italiani è lombarda:
la regione piange 5.944 cittadini,
542 solo ieri, 541 venerdì. Nella
bergamasca, inoltre, nelle Resi-
denze sanitarie assistenziali
(Rsa), che ospitano 6.400 anziani,
in soli venti giorni sono morte 600
persone. «Mentre scriviamo la si-
tuazione continua a evolvere in
peggio», si legge in una lettera
scritta dai responsabili delle strut-
ture per chiedere sostegno all’Ats
e alla Regione, «siamo in ginoc-
chio anche sul versante operati-
vo, perché quasi duemila dei cin-
quemila operatori risultano assen-
ti per malattia, quarantena o isola-
mento».
La Lombardia conta 39.415 po-
sitivi (+2.117), di cui 1.319 in tera-
pia intensiva (+27) e 11.152 ricove-
rati (solo +15, a dimostrazione del
fatto, come ha sottolineato l’asses-
sore al Welfare lombardo Giulio
Gallera che gli accessi al pronto
soccorso sono in forte calo, intor-
no al 30%), e anche una certa
quantità di dubbi e polemiche:
«Non vorremmo che la confusio-
ne sui dati dell’emergenza corona-
virus servisse a nascondere la re-
sponsabilità dei generali nella
“Caporetto” della sanità pubblica
italiana», ha scritto Paola Pedrini,
segretario della Federazione italia-
na medici di medicina generale
(Fimmg) della Lombardia, defi-
nendo «sempre più inattendibili»
i numeri diffusi su Covid-19.
ALTRA CAROVANA
Da Ponte San Pietro (Bergamo)
sono partite ieri altre 34 bare diret-
te a Gemona del Friuli (Udine),
quel terribile corteo di carri milita-
ri che solo quattro giorni fa ne ave-
va trasportate altre 33 verso il for-
no crematorio di Borgo Panigale
(Bologna), ma nel capoluogo è
quasi pronto l’ospedale degli alpi-
ni: in soli otto giorni la Fiera di
Bergamo è diventata «un ospeda-
le vero e proprio», ha spiegato Ser-
gio Rizzini, direttore generale del-
la struttura, «di fatto permanente,
interamente dedicato a pazienti
Covid. E puntiamo a una riduzio-
ne del rischio di contagio del
■ Al tempo dell’emergenza da Co-
vid 19, nella Regione Lazio succede
anche questo: il «giallo» delle cartelle
cliniche perdute. È successo ad alcuni
pazienti di Nerola, nella zona della Sa-
bina, a nord di Roma. È accaduto che
durante il trasferimento notturno di
49 anziani dalla casa di riposo conta-
giata (la «Maria Immacolata») ad una
clinica altrettanto lambita dal virus -
la «Nomentana Hospital» di Fonte
Nuova - siano andate perdute le loro
cartelle cliniche, e di conseguenza an-
che le informazioni sulla positività al
virus dei singoli pazienti.
Come riportato dal quotidiano ro-
mano Il Tempo, la denuncia è partita
I NUMERI
468 2.163 1.120
Valle d’Aosta Friuli Venezia
Trentino Alto Adige Giulia
6.913
Veneto
Lombardia
24.509 9.964
Emilia Romagna
2.999
Marche
2.086
Liguria 898
3.511 Umbria
Toscana 1.027
Abruzzo
6.851
Piemonte 98
2.181 Molise
Lazio
1.407
Campania
1.358
Puglia
569
Sardegna
178
523 Basilicata
Calabria
1.242
Sicilia
5.061
1.049
IL TREND DEI CONTAGI DA COVID-19 51 +25,8%
Casi attualmente positivi (esclusi morti e guariti)
+45%
22 29
ultimi giorni 1a settimana
di febbraio di marzo
FONTE: Protezione Civile, ore 18 del 28 marzo
IN VENETO 98%». Una seconda polemica,
che fa eco a quella lombarda di
due settimane fa, è arrivata dal go-
Farmaco giapponese vernatore della Campania Vicen-
somministrato zo De Luca. Anche a lui, infatti,
sono state recapitate “mascheri-
anche a domicilio ne-carta igienica”: «Sono arrivate
550mila mascherine. Ci vuole
■ «Siamo per avviare la una fantasia accesa per definirle
somministrazione domicilia- mascherine, queste vanno bene
re ai pazienti positivi, non per fare il coniglietto Bugs Bun-
gravi, dell’Avigan (sperimen- ny». E poi: «Io non la indosso per
tato in Giappone), dei farma- non pregiudicare in maniera defi-
ci antimalarici e di quello nitiva quel poco di estetica che le
contro l’artrite reumatoide». ingiurie del tempo mi hanno la-
Lo ha detto il governatore sciato. Se voi la mettete, le orec-
del Veneto Luca Zaia, par- chie vi usciranno da queste due
lando nel corso corso del fessure e avrete la faccia del coni-
consueto punto stampa quo- glietto. Facciamoci un sorriso an-
tidiano. «La buona notizia è che in questi momenti difficili,
infatti il via libera dell’Aifa - ma non prendiamoci in giro».
ha spiegato - entro oggi sarà
pronto il protocollo operati- FINE APRILE
vo per portare appunto que-
sti farmaci a casa dei malati, Oltre i 70.065 positivi (di cui
riducendo l’ospedalizzazio- 26.676 sono ricoverati con sinto-
ne solo ai casi gravi che han- mi, 3.856 in terapia intensiva
no necessità di cure in ospe- (+124) e 39.533 in isolamento do-
dale, e di una terapia intensi- miciliare), un dato positivo è com-
va o semi-intensiva». parso. Sono i guariti, 1.434 in un
giorno, mai così tanti negli ultimi
Panico in una struttura sanitaria della Capitale
A Roma si perdono le cartelle cliniche dei contagiati
dal sindaco del piccolo Comune a cura lontani da qui, partiti senza po-
una quarantina di km da Roma, Sabi- ter portare i loro vestiti e lasciati an-
na Granieri, alla ricerca di notizie da che senza cartelle cliniche, almeno co-
fornire ai parenti dei ricoverati, sposta- sì i parenti protestano - finanche con
ti nottetempo tra le due strutture sani- me - perché non riescono ad avere
tarie. notizie dei loro cari». A completare il
La prima cittadina, alle prese con quadro, i 16 operatori sanitari su 40
un periodo di interdizione che per il risultati positivi,ora in isolamento do-
suo Comune durerà almeno fino all’8 miciliare.
aprile, si è sfogata: «Ci hanno allunga- Sono complessivamente 72 le per-
to le pene, anche se non se ne com- sone risultate positive al test per il Co-
prende appieno la logica: la gran par- vid-19 a Nerola, che conta 1.800 abi-
te dei contagiati, i 56 anziani sui 63 tanti. Il sindaco, costretto ad assistere
ospiti della casa di riposo, ora sono in al trasferimento forzato dei pazienti -
ITALIA domenica
7
29 marzo
2020
Lettera alla scuola
10.023
92.472
Contagiati
Decessi
Vuoto e retorico:
12.384
Totali
la ministra Azzolina
Guariti
ATTUALMENTE POSITIVI
consegna il temino
3.856
in terapia
FAUSTO CARIOTI
intensiva
26.676 70.065
Ricoverati 39.533 ■ Tre pagine fitte, nelle quali cercare
con sintomi
in isolamento un’idea è come pretendere un sussulto da
domiciliare
un elettroencefalogramma piatto. Una pro-
sa retorica che non riesce a nascondere il
70.065
vuoto. Le ripetizioni che abbondano sin dal-
66.414
+7,4%
+5,5%
le prime righe, come se la parola «emergen-
62.013
54.030
57.521 za» non avesse sinonimi. L’assenza ingiusti-
50.418
+7,8%
46.638 +6,5%
ficata delle virgole che dovrebbero chiude-
42.681
+7,1%
re gli incisi. Dice tante cose di lei, la lettera
+8,1%
che la grillina Lucia Azzolina, ministro
+9,3%
dell’Istruzione, ha inviato ieri a insegnanti,
+13,3% studenti e famiglie.
«Sapete, care e cari docenti, come vi defi-
17.750
niscono i vostri alunni e alunne nei messag-
+19,7% gi che mi inviano? “Scudi di quiete nella
tempesta che infu-
ria”. Mentre loro, i
nostri studenti, si
7 14 21 22 23 24 25 26 27 Ieri
2a settimana
definiscono “mona-
di marzo
ultimi giorni
di senza più fine-
stre”». Ecco, lo stile
è questo. Quello di
sette giorni, e portano il numero una che scrive: «C’è
totale a 12.384. una scintilla di spe-
Eppure, allertano sia il virologo ranza che brilla nel
Roberto Burioni sia Fabrizio Pre- buio di questi gior-
gliasco, dell’Università di Milano,
è irrealistico programmare riaper-
ni, ed è il rinsaldarsi Il ministro Lucia Azzolina
del rapporto tra (LaPresse)
ture: «Dobbiamo cominciare a scuola e famiglia».
pensare a una ripresa delle nostre Sospeso tra il burocratese e il temino delle
vite, non possiamo pensare di sta- medie, fatto da una convinta che scrivere
re in casa al fine di rimanere in bene significhi infiocchettare le banalità.
casa per sempre. Però in questo Vuole far credere che ogni cosa stia an-
momento la situazione è ancora dando per il meglio e che quella che stiamo
talmente grave da rendere irreali- vivendo sia una meravigliosa occasione
stico qualunque progetto di ria- per crescere come individui e come comu-
pertura a breve», ha scritto Burio- nità. Non sa, oppure mente. Perché mentre
ni commentando la proposta di alcuni insegnanti lavorano, ce ne sono altri
Matteo Renzi di riaprire le fabbri- che non fanno nulla, sapendo che lo stipen-
che prima di Pasqua e la scuola il dio arriverà lo stesso. Perché la clausura ha
4 maggio. Idem Pregliasco: per la svelato che la digitalizzazione della scuola
fine delle misure di isolamento so- italiana è all’anno zero: non esistono piatta-
ciale e per una riapertura di azien- forme condivise, pochissimi di coloro che
de e scuole «è ancora presto, reali- insegnano sanno utilizzarle. Segno che i
sticamente bisognerà aspettare al- corsi di formazione sono una buffonata.
meno fine aprile». E poi: «Non ci Perché i sindacati rifiutano la didattica a
sarà un unico picco di casi, ma ci distanza, sostenendo che «non sussiste un
saranno presumibilmente vari obbligo contrattuale per il telelavoro dei do-
picchi sul territorio, in tempi di- centi». E dunque è tutto rimesso allo spon-
versi. Dunque l’arma più efficace taneismo, come se non ci fossero un gover-
per ora restano l’isolamento e le no e un ministro. Il vuoto, appunto. Infioc-
misure restrittive». chettato male.
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riscontrati. Invece hanno tergiversato
troppo, tant’è che mi sono dovuta ri-
volgere direttamente all’assessore re-
in piena notte, in pigiama e ciabatte -, gionale alla Sanità, Alessio D’Amato,
si appella alla Regione per quanto sta minacciando, nella disperazione, di
accadendo nel suo Comune: «Venga far partire uno scandalo». E ora c’è il
a fare i tamponi a tutti i residenti, ma giallo delle cartelle cliniche scompar-
non con i tempi biblici dell’As1 Roma se, che ha allarmato gli operatori sani-
5». A ieri erano stati eseguiti 300 tam- tari della struttura di destinazione dei
poni, tra cui quello per la sindaca (ne- pazienti. I responsabili della sanità pri-
gativo). vata di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp
Con l’Asl ci sono stati diversi proble- Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio hanno
mi. «Avrebbero dovuto essere più ve- denunciato l’assenza di informazioni
loci per monitorare la situazione do- ai dipendenti e la mancanza delle «op-
po i primi casi positivi». Il sindaco ri- portune procedure di prevenzione e
corda di aver chiesto «l’intervento im- sicurezza».
mediato dopo i primi due casi positivi N.C.
8 domenica ITALIA
29 marzo
2020

CARLO NICOLATO
■ Nell’Olanda che senza vergo-
gna chiede una Commissione
che avvii un’indagine sui motivi
per cui quei Paesi che lamentano
migliaia di morti per l’epidemia
di Coronavirus «non hanno mar-
gini di bilancio per far fronte
all’emergenza» nulla viene lascia-
to al caso. Non solo là si vantano
bilanci economici rigorosi e sotto
controllo ma perfino la morte da
quelle parti viene per così dire re-
golamentata, contrattualizzata e
contabilizzata.
Onde evitare sorprese indeside-
rate quali assembramenti nei re-
parti di terapia intensiva degli
ospedali sembra infatti che i medi-
ci di famiglia sia-
no stati invitati
dalle autorità sa-
nitarie a contat-
Come sono umani gli olandesi...
tare i loro assisti-
ti di una certa
età per chiedere
loro il da farsi
nel caso che sia-
Eutanasia preventiva ai vecchi
no malaugurata-
mente contagia-
ti dal morbo.
Per farla breve,
«Rinunciate ai respiratori»
in queste ore gli
anziani olande- I medici di famiglia nei Paesi Bassi telefonano ai pazienti anziani
Pronostici inglesi
«Se nel Paese avremo
meno di 20.000 morti
sarà un successo»
MARIASOLE LEONARDI
■ Il Regno Unito avra «lavorato bene se su-
pererà la crisi del Coronavirus con meno di
20.000 morti». Il direttore della Sanità naziona-
le, britannica Stephen Powis, citato dal Daily
Mail rispondendo ad un giornalista che gli
chiedeva se la curva del Regno Unito fosse
simile a quella di altri Paesi, come l’Italia, si
lasia sfuggire questa previsione. «Se riuscire-
mo a mantenere il numero dei morti al di
sotto dei 20.000, avremo fatto molto bene in
Acquirenti in coda davanti a un negozio di marijuana di Amsterdam, chiusi la domenica per l’emergenza Covid-19 (LaPresse) questa epidemia. «Se fossero meno di 20.000
... sarebbe un buon risultato anche se ogni
morte è una tragedia», ha aggiunto parlando
in un breafing a Downing Street.
E per collaborare
al contenimento
dell’epidemia dal
governo di Londra
continuano gli ap-
pellia rimanere a ca-
sa: «Questo è il mo-
mento di stare in
lockdown e isolarsi.
Adesso avete la pos-
sibilità di salvare vi-
te», rilanciando con

chiedendo di firmare un contratto in cui rifiutano a essere curati

si stanno rice-
vendo inquie-
tanti telefonate
in cui li si invita a scegliere preven-
tivamente se intendano essere
eventualmente curati con «una
lunga ventilazione» (cioè con i re-
spiratori) o se nel caso consideri-
no di aver già vissuto abbastanza
di lasciare che le cose vadano co-
me devono andare, a piacimento
del virus.
SELEZIONE INNATURALE
Il problema nasce dal fatto che
anche in Olanda nonostante i con-
ti perfetti e nonostante si sia scelta
la strada del “lockdown intelligen-
te”, che molto intelligente eviden-
temente non è, si contano oltre
9mila casi accertati come nel vici-
no Belgio, ma con il doppio dei
morti, cioè 639 contro 353. E gli
ospedali, specie quelli del nord
del Paese, cominciano a essere al
limite della capienza. Tanto vale
dunque, così ragionano gli scien-
ziati olandesi, che chi abbia in
simpatia il suicidio lasci il suo po-
sto a qualcuno più giovane e con
più probabilità di farcela e non fi-
nisca per intasare ulteriormente
La scheda
LE CLINICHE SPECIALIZZATE
■ Dal 2001i Paesi Bassi hanno-
regolamentato l’eutanasia e il
suicidio assistito. Negli ultimi an-
ni, le domande di morte in Olan-
da erano diminuite, ma secondo
le cliniche del Paese specializza-
te in eutanasia nel 2019 il loro
numero risulta cresciuto del
22% rispetto al 2018.
LA PILLOLA DELLA MORTE
■ L’Olanda si prepara a legaliz-
zare la “pillola letale” per gli an-
ziani ultrasettantenni “stanchi di
vivere” o “insoddisfatti della vi-
ta”, spingendosi oltre l’eutana-
sia “medica”. L’esecutivo sta in-
fatti già elaborando le procedure
per l’approvazione della cosid-
detta «pillola di Drion», dal nome
del giudice Huib Drion che aveva
proposto che gli ultrasettantenni
potessero uccidersi a spese del-
lo Stato.
le corsie già sature.
Se vi sembra un provvedimen-
to agghiacciante, e così peraltro
l’ha definito il leader del Partito
per la Libertà Geert Wilders, non
dovreste stupirvi più di tanto per-
ché l’Olanda è quel Paese dove il
Parlamento sta discutendo se in-
trodurre il suicidio assistito per
“vita completata”, ovvero non
un’eutanasia condizionata dalla
mancanza di prospettiva di vita
del paziente, ma da una scelta per-
sonale condizionata semplice-
mente da un’età minima.
PRESSIONI PSICOLOGICHE
La telefonata che stanno rice-
vendo gli anziani in questi giorni,
i quali tra l’altro sono invitati a
mettere per iscritto la loro volon-
tà, non è solo l’applicazione di ta-
le concetto in una situazione estre-
ma, ma ben di più, perché in que-
sto caso li si obbliga a prendere
una decisione non liberamente
ma sotto pressione, con pesantis-
sime implicazioni psicologiche.
Il minimo che un anziano di
fronte a una prospettiva del gene-
re possa chiedersi è se non sia
egoista e socialmente sbagliato
pretendere per sé il respiratore
quando potrebbe servire a qualcu-
no con molti più anni di vita da-
vanti. In pratica come nei peggio-
ri romanzi distopici le autorità
olandesi danno ai loro vecchi una
sorta di ultimatum ponendo un
immaginario limite di tempo,
cioè un’età, entro il quale la vita si
può definire utile e oltre inutile.
Nel film fantascientifico La fuga
di Logan il governo della città sot-
terranea sopravvissuta alla guerra
nucleare, per ovviare il problema
del sovrappopolamento, aveva
stabilito la “morte programmata”
di ogni cittadino, che doveva avve-
nire al compimento dei 30 anni.
Con le dovute proporzioni l’Olan-
da odierna non è poi così lontana
dalla fiction. E al Logan di turno, il
“populista” Wilders, non è rima-
sto che chiedere il rapido interven-
to del ministro della Salute e vice-
premier Hugo de Jonge. Cosa che
per il momento non è avvenuta.
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forza l’appello ai bri-
tannici affinché ri- Boris Johnson (LaP)
spettino le misure
imposte per contrastare la diffusione del coro-
navirus, nel giorno in cui nel Regno Unito si
registra il superamento di 1000 morti comples-
sive.
Per un Paese che pensava di sfidare l’epide-
mia con il famoso aplomb britannico, senza
chiudere pub e metropolitane, cercando di
non seguire la linea italiana e cinese del “chiu-
do tutto”, una bella inversione di marcia.
Con 17mila contagiati - il dato più impor-
tante del Regno Unito - Londra non è ancora
arrivata alla «piena capacità per quanto riguar-
da i posti letto di terapia intensiva. Ma si stan-
no continuamente aggiungendo posti letto
«per aumentarne comunque la capacità».
Con il primo ministro Boris Johnson in qua-
rantena e contagiato cominciano a trapelare
le critiche all’atteggiamento tenuto dal gover-
no. La strategia del governo britannico sul co-
ronavirus è stata «un fallimento». Lo sostiene
Richard Horton, direttore della prestigiosa rivi-
sta scientifica The Lancet, che in un duro edi-
toriale spiega perché l’idea di «contenere, miti-
gare, ritardare la diffusione del virus» inizial-
mente adottata dal premier si è rivelata del
tutto inefficace e il nuovo piano, «adottato
troppo tardi», ha reso il servizio sanitario na-
zionale, l’Nhs, «completamente imprepara-
to».
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Per ora “non va tutto bene” Nelle banlieue parigine non

si riescono ad applicare le

Parigi vuole l’esercito per applicare i divieti norme sul distanziamento

Trump pensa alla quarantena per New York
MAURO ZANON
PARIGI
■ Il direttore del supermer-
cato Carrefour situato a due
passi dalla fermata del metrò
La Chapelle, nel Diciottesimo
arrondissement di Parigi, os-
sia nel distretto più multietni-
co della capitale francese, non
ha più voce, né forze per aiuta-
re i poliziotti a contenere i me-
nefreghisti del confinamento
forzato a causa del coronavi-
rus, quelli che continuano a
condurre la propria vita
all’aria aperta, a fare traffici
più o meno legali, in barba a
quanto chiesto dal governo.
«Se ne fregano delle autorità
di questo Paese e delle sue leg-
gi. Provo a spiegare che il loro
comportamento mette gli altri
in pericolo. Ma mi mandano a
quel paese. Alcuni, i più catti-
vi, mi rispondono che sono lì
per fottere la Francia. È terribi-
le!», ha testimoniato al settima-
nale Le Point.
E ancora più a nord, oltre il
périph, la tangenziale che cin-
ge Parigi, la situazione è an-
che peggiore. Nel dipartimen-
to del Seine-Saint-Denis, dove
la maggioranza della popola-
zione è arabo-africana e
l’islam politico controlla i
quartieri, gli incidenti e gli
scontri con i poliziotti sono
all’ordine del giorno. A Main-
tes-la-Jolie, secondo quanto ri-
portato dal Parisien, si organiz-
zano «aperitivi e barbecue an-
ti-confinamento», negli ospe-
dali non ci sono più letti in te-
rapia intensiva e le autorità sa-
nitarie invocano «l’esercito
nelle strade» per far rispettare
le consegne. «Stiamo vivendo
un inferno negli ospedali del
Seine-Saint-Denis», ha dichia-
rato Stéphane Gaudry, medi-
co del reparto di terapia inten-
siva dell’ospedale Avicenne di
Bobigny.
Anche dall’altra parte
dell’Oceano, a New York, la si-
tuazione continua ad aggra-
varsi negli ospedali, al punto
che il governatore dello Stato
di NY Andrew Cuomo ha di-
chiarato che la città america-
na avrà bisogno di circa 140mi-
la posti letto al culmine della
pandemia da coronavirus. Il
New York Times, ieri, ha ag-
giunto che se il tasso di cresci-
ta di casi di coronavirus conti-
nuerà ai livelli attuali, l’area
metropolitana di New York di-
venterà il peggior focolaio del
mondo, più ancora di Wuhan
e della Lombardia. «Non c’è
per evitare l’espandersi
dell’epidemia (LaPresse)
garanzia che il trend continue-
rà. È possibile che il distanzia-
mento sociale rallenterà o fer-
merà la crescita dei casi», ha
precisato il Nyt. Secondo i dati
di ieri, ci sono 52.318 casi di
coronavirus nello stato di NY,
di cui 7.328 in ospedale. Il nu-
mero dei morti è salito a 728
dai 519 di venerdì. Il presiden-
te americano, Donald Trump,
per combattere l’espansione
del Covid-19, sta pensando a
una possibile quarantena «a
breve termine, di due settima-
ne», per New York City.
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 ITALIA domenica
9
29 marzo
2020

Quelli che i vecchi sono un peso

Stragi di nonni. E le case di riposo sono in tilt
Strutture al collasso, decine di vittime e contagi tra i pazienti. Zaia: è il virus degli ospizi. Che Italia sarà senza i nostri veterani?
segue dalla prima
SIMONA BERTUZZI
(...) rintanati alla ricerca di un
ultimo fiato spiando dietro un
vetro il virus che arrivava. Qual-
cuno si è ammalato alla boccio-
fila dove la mattina beveva
bianchin sprusa e chiacchiere
ridendo del tempo che passa-
va, un tiro, una bestemmia e
un ultimo giro di valzer.
Morti “con” o “per” Covid?,
chiedono adesso i virologi. Co-
me se facesse la differenza una
parolina tanto piccola. Sono i
nostri nonni a crepare dentro
un letto, e fare la conta di quan-
ti se ne vanno è diventata
un’operazione tragica e sfinen-
te. Rieti, Campobasso, Messi-
na, Milano, Torino… Le case di
riposo non sono più luoghi di
pace ma abissi di paura senza
fine. Nelle Rsa di Bergamo so-
no morti 600 anziani in 20 gior-
ni, nell’ospizio a sud di Verona
15, e gli altri poveretti si sono
rifugiati nelle stanze, qualcuno
graziato dalla benevola dimen-
ticanza dell’alzheimer, i più lu-
cidi rintanati sotto coperte ruvi-
de come galeotti in attesa di
verdetto. Nel comune di Sole-
to, in provincia di Lecce, si so-
no ammalati i dipendenti
dell’ospizio e i vecchietti pove-
retti sono rimasti due giorni a
guardare piatti vuoti e soffitti
opprimenti senza nessuno che
pensasse a loro, il silenzio delle
stanze enormi e il gorgoglio di
pance avvizzite e magre, una
benedizione che il sindaco si
sia mosso per tempo e abbia
mandato qualcuno a salvarli.
Maledetti elenchi… tuttavia
non si può e non si deve tacere
e le storie, sapete, si somiglia-
no tutte. La prima, la più terrifi-
cante, quella di Mediglia nel
Milanese, 61 morti in un unico
ricovero. I parenti sfiniti dal do-
lore non sanno più dove sbatte-
re la testa: possibile che nessu-
no avesse compreso la gravità
del male? Possibile che nessu-
no avesse udito l’incedere del
virus e la sua fame di corpi stan-
chi? E poi ancora: 61 positivi
nelle province di Arezzo, Siena
e Grosseto. A Nerola, piccolo
paesino della Sabina romana
che deve il suo nome e poco
più a Nerone, 49 ospiti di una
casa per anziani contagiata dal
Covid sono stati svegliati nel
cuore della notte e portati alla
chetichella in altre strutture,
erano in pigiama e in ciabatte
e guardavano la strada fredda
con l’aria smarrita di bambini
stanchi ho lasciato la foto di
mia figlia sul comodino, non
importa signora, non ho più i
miei vestiti, non importa signo-
ra, ma la pastiglia della pressio-
ne chi me la dà? Nel bailemme
sarebbe andata persa pure
qualche cartella clinica…
I NOMI E I VOLTI
Fateci caso: non ci dicono
mai i nomi degli anziani che
muoiono, sono troppi. In com-
penso conosciamo le città in
cui sono deceduti, l’ospizio
che li ospitava e l’età. 83, 89,
94… come in un terno al Lotto
degli orrori. Invece ognuno di
quei signori aveva un nome e
cognome, rughe pesanti che
gli solcavano il volto, mani leg-
gere e bianche che sfregavano
senza sosta le gambe doloran-
ti, e se ne è andato solo come
un cane, neanche una voce o
un sussurro lento a tenergli cal-
da la strada. Chissà perché il
mondo si è convinto che la
morte di un vecchio sia più leg-
gera e sopportabile di quella di
un giovane. Lo pensava quan-
do i vecchi venivano picchiati
in certi ospizi dell’orrore. E
adesso che se li sta portando
via un brutto morbo cinese lo
crede ancora di più.
Lo sapete come è andata. E’
scoppiata la pandemia e subi-
to si è annunciato a reti unifica-
te: “colpisce gli anziani e le per-
sone con patologie pregresse”.
Sarà mica una consolazione
questa. Il governatore Luca Za-
ia ha detto giustamente che
questa pandemia sarà ricorda-
ta come il virus degli ospizi. La
comunità di Sant’Egidio ha im-
plorato una task force, fate pre-
sto prima che sia una strage.
Persino i sindacati per una vol-
ta l’hanno detta giusta: «Ri-
schiamo terribili conseguenze
sul piano sociale e sanitario».
Già, che paese saremmo senza
i nostri vecchi? Ce lo stiamo
chiedendo in tanti. Saremmo
un paese farlocco e monco,
senza memoria, senza testa e
senza contezza. Come quei ra-
gazzotti imberbi e bamboccio-
ni che vanno a caccia di un sen-
so e di una strada mentre se ne
stanno comodi sui divani di pa-
pà. Solo che non avremmo
spalle affettuose a cui appog-
giarci e neppure stanze calde
in cui consolarci. C’è una signo-
ra che ha perso entrambi i geni-
tori anziani, prima il papà e poi
la mamma, non li ha neppure
salutati e adesso che c’è la qua-
rantena vaga nelle stanze della
loro casa, rincorrendo pezzetti
di loro, la vestaglia che indossa-
va mamma, il piatto preferito
da papà. Mancherà la coscien-
za del passato e anche il futuro
sarà più incerto e gramo. Oc-
chi che hanno visto, mani che
hanno accarezzato, sorrisi che
hanno incoraggiato, sono que-
sto i vecchi. Mia nonna mi rac-
contava la favola del buon sol-
dato ed era il suo modo sempli-
ce per dirmi cosa erano state la
guerra, la fame, la paura dei sol-
dati e di Pippo che volava sulla
sua testa di ragazzina sfollata
nelle campagne mentre corre-
va nella stalla dietro al richia-
mo della sdora. «Non buttare
via niente che verranno la care-
stia e la guerra», mi ripeteva
sempre e rimestava i grissini
nel piatto bagnato di sugo co-
me un uccellino che ha pochi
semini e risparmia per i tempi
più magri. Aveva ragione lei, è
venuta la carestia. Dunque chi
ci sarà a spiegarci e confortarci
quando tutto sarà passato e toc-
cherà ricominciare? Il lavoro
che chiama e i figli da sistema-
re. Non ci fossero i nonni ad
accudire i nipoti andrebbe tut-
to a rotoli, diceva qualche men-
te illuminata tempo fa. E aveva
ragione da vendere. Ps: Ho sa-
lutato i miei genitori dal giardi-
no della loro casa 20 giorni fa,
io sorridevo e loro piangevano
da dietro le piante, pensavano
che non me ne accorgessi ma
io vedevo e tremavo. Da allora
li sento solo per telefono, porto
loro la spesa e le medicine, le
lascio sul pianerottolo e scap-
po via come un ladro, anch’io
potenziale untrice per loro che
mi hanno messo al mondo. E’
uno strazio. E sembra non fini-
re mai.
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segue dalla prima passerà tra un mese, o due, o tre.

AZZURRA BARBUTO Non ci è dato saperlo. Ciò che sappia-
mo è che tutto quello che sta acca-
(...) non sono mica importanti. Un dendo potrebbe cambiarci in me-
peso, nient’altro che un macigno glio. Perché io mi ricordo di voi. Vi
che grava sulle spalle del sistema sa- incontravo in giro, per strada, al bar,
nitario e non solo. Eppure è tutto il Le autorità sanitarie allestiscono un presidio nella casa di riposo Giovanni XXIII di Roma e portano in ospedale gli anziani contagiati (Lap) al ristorante, tutti con la testa chinata
contrario. Quante ed inchiodata al vo-
famiglie cadranno stro inseparabile te-
nella disperazione Quelli che i vecchi sono utili lefonino. Nessuna
e resteranno senza importanza davate
entrate poiché han-
no perduto coloro
che con la loro mi-
La lezione degli anziani in questi giorni bui a chi vi stava di fron-
te, che vi fosse mari-
to, o moglie, o fi-
sera pensione so- Hanno conosciuto la fame e la guerra e il valore delle cose preziose. Anche noi impareremo da questa esperienza? glio, o fratello, o ma-
stenevano tutto il dre, o padre, o non-
nucleo familiare? tecipò alla campagna in Russia. Con vivere. averli messi al mondo, in un mondo no. Abbracci e baci erano emoticon
Proprio in questi giorni difficili il equipaggiamento estivo. Poiché le di- Per settimane si erano nutriti di tanto orribile e crudele. Per decenni scambiate nelle chat per mettere fi-
mio pensiero va ai miei nonni. Della vise invernali, scarponi inclusi, furo- ciò che avevano racimolato, gambi mio nonno si è svegliato nel cuore ne a conversazioni tediose. L’esisten-
nonna, Antonietta, comprendo sol- no spedite ai soldati in Africa, quelle di girasoli, il che gli aveva procurato della notte urlando: «No, fermo. No, za stessa aveva perso valore e sapo-
tanto ora quell’ostinazione nel vole- estive, invece, al fronte russo. Quan- un gravissimo blocco intestinale. Ne- ti prego, non lo fare. No». Se ci penso re. Il nostro tempo lo disperdevamo
re conservare qualsiasi cosa, «per- do il generale lo fece notare a Musso- cessitavano di brodo caldo. «Avete mi si spezza il cuore. Rivedo gli occhi tra un selfie e un altro. Conosceva-
ché poi sarà utile domani ed è pecca- lini, questi osservò: «Bene, vorrà dire bisogno di carne, altrimenti morire- profondi e lucidi del nonno. Quando mo il valore degli oggetti ma non
to buttarla». «E liberati di un po’ di che sopravvivranno i più forti». Il du- te», aveva detto il dottore. «Carne? E durante le feste si beveva un pochi- quello degli attimi. Che ora, all’im-
roba», le ripetevano figli e nipoti. Ave- ce spediva i nostri ragazzi a morire dove la troviamo la carne?», avevano no di più, il nonno rivedeva i suoi provviso, acquistano un nuovo signi-
va vissuto gli anni della guerra ed è dilaniati dalle più atroci sofferenze, osservato i giovani, credendo che compagni. Rivedeva cose che noi ficato. Vorremmo stringere chi ci
in quel periodo che aveva imparato eppure non gliene fregava un bel quell’uomo fosse impazzito o li pren- non potevamo vedere e che si mate- manca. Dispensare persino agli sco-
a non sprecare nulla nonché il valo- niente. Su ordine del medico desse in giro. Il medico allora aveva rializzavano davanti a lui. E piange- nosciuti sorrisi, che adesso non si
re persino di un tozzo di pane raffer- dell’esercito, mio nonno ed i suoi indicato i corpi di coloro che non ce va. Tornava ad essere quel dicianno- scorgono sotto la mascherina. Vor-
mo. Mi raccontava che i topi erano compagni si cibarono di carne uma- l’avevano fatta. Che orrore! Come venne sperduto al fronte, impaurito, remmo toccare mani. Dare mille ba-
tanti, affamati come gli esseri umani. na. Presero il cadavere di un cittadi- possiamo? No. Meglio perire che tra- solo. Affossato nella neve che gli arri- ci e poi altri cento. Rivedere un ami-
Era facile ritrovarli nei sacchi di fari- no della Mongolia, spirato da poco, sformarsi in cannibali. Poi l’istinto di vava al busto. Davanti, così come al- co. Andare a mangiare un gelato con
na, bene preziosissimo e raro. Allora lo trascinarono in un casolare situa- sopravvivenza prende il sopravven- le sue spalle, nient’altro che uno la mamma che abita lontano da noi.
cosa si faceva? Il sacco veniva chiuso to in mezzo alla steppa e lì lo cucina- to. Qualcuno si fa coraggio e fa il pri- sconfinato deserto bianco. O seguiti Forse che riscopriremo la grandez-
e sbattuto contro il muro. I topi veni- rono. E poi lo mangiarono in lacrime mo passo. E altri lo seguono. a camminare, anche se sei stremato za delle piccole cose? Le uniche che
vano così massacrati e con quella fa- e senza fiatare, stupiti della loro stes- Vi fa schifo? È la guerra. Sì. La guer- dentro e fuori, o crepi. contino davvero. Allorché si tirano le
rina insanguinata si impastava il pa- sa bestialità, di quanto li avesse tra- ra fa schifo. Questo è stato nulla. Il Non vi lamentate se vi tocca stare somme di tutto, addizioni e sottrazio-
ne. Riaffiorano prepotenti nel silen- sformati la guerra, sapendo che non peggio è stato forse vedere i propri in casa, con il frigorifero pieno, il di- ni, divisioni e moltiplicazioni, condu-
zio di questo isolamento forzato i ri- sarebbero mai più tornati ad essere amici spararsi alla tempia maledi- vano comodo, la televisione, inter- cono al medesimo risultato.
cordi legati al nonno, Salvatore. Par- ciò che erano stati. Tutto per soprav- cendo la propria amata madre per net, il letto caldo. Questo periodo © RIPRODUZIONE RISERVATA
10 domenica
29 marzo
2020
Alberto P. 700,00; Antonella
B. 10,00; Paolo Vittorio C.I.
10,00; Daniela C. 10,00; Tom-
maso Francesco C. 10,00; Mo-
rena M. 15,00; Iris B. 20,00;
Vittorio R. 20,00; Elvis P.
25,00; Marisa B. 25,00; Fran-
co P. e Anna Maria B. 30,00;
Gian Federico C. 30,00; Fran-
cesco B. R. 50,00; Luca Z.
50,00; Amedeo S. 50,00; Clau-
dio F. 50,00; Vittorio B. 50,00;
Fiorella G.I. 50,00; Sandro P.
e Anna M. 50,00; Antonio B.
50,00; Vincenzo e Mario P.
50,00; Maria Grazia G. e Ma-
ria C. 50,00; Anacleto C.
50,00; Carlo Francesco P.
50,00; Roberto D. 50,00; Da-
niele Palmiro B. e Ada C.
50,00; Carlo F. e Margherita
P. 100,00; Tiziana B. e Mauri-
zio V. 100,00; Stefano C.
100,00; Carlo R. e Franca M.
100,00; Agostino T. 100,00; Er-
nesto T. 100,00; Massimo P.
100,00; Salvatore G. e Elena
M. 100,00; Sofia O. e Virgilio
P. 100,00; Luigi M. 100,00; Do-
retta V. 100,00; Teresina G. e
Claudio K. 100,00; Flaminio
C. 100,00; Susanna O. e Mau-
rizio S. 100,00; Augusto T. e
Raffaella T. 100,00; Claudio
Osvaldo G. e Teresa C.
100,00; Tiziana B. 100,00; Gra-
ziano M. 100,00; Carla F. e
Franco L. 100,00; Franco L. e
Carla F. 100,00; Renata B. e
Luciano V. 100,00; Colin P. e
Aliso P. 100,00; Giorgio C.
100,00; Pietro P. 100,00; Lore-
na Maria B. 100,00; Maria An-
gela L. 100,00; Lino P. 100,00;
Gino Z. 100,00; Fiammetta T.
100,00; Maurizio S. 100,00; Sil-
via C. 100,00; Antonio C. e Pa-
trizia G. 100,00; Michele S. e
Edda S. 150,00; Paola D.S.
150,00; Giovanni P. 150,00;
Carlo Ezio I. 150,00; Paolo M.
e Andrea M. 200,00; Gianfran-
co T. e Marzo F. 200,00; Mar-
gherita L.T. 200,00; Riccardo
Z. 200,00; Daniela S. 200,00;
Graziano F. e Paola R. 200,00;
Francesco G. 200,00; Valerio
B. 300,00; Filippo B. 300,00;
Daniele L. 300,00; Andrea C.
300,00; Giulia Silvana A.
340,00; Romolo B. e Romelia
B. 500,00; Fiorangela C. e En-
rico R. 500,00; Anna C. e Gio-
vanni R. 500,00; Maria Luigia
G. e Antonio Dante R. 500,00;
Gian Andrea M. 500,00; Al-
berta Bianca I. 1.000,00; Fran-
cesco J. 1.000,00; Federico B.
1.000,00; Luigi B. 1.000,00; Lu-
ciano D.S. 1.000,00; Franca
A.P. 2.000,00; Maria M.
2.000,00; Gabriele L.
3.000,00; Alessandra C.
3.000,00; Ugo C. e Anna Edit-
ta B. 50,00; Oria C. 50,00; Enri-
co P. 100,00; Luca F.I. e Piera
C. 100,00; Alba M. 100,00; Vit-
torio A. e Antonio V. 100,00;
Pietro V. 200,00; Giorgio M. e
Marta C. 200,00; Claudia C. e
Dario B. 250,00; Cirano B. e
Nicolas B. 259,00; Maria Cri-
stina F. 500,00; Massimo V.
ITALIA
RACCOLTI PIÙ DI 2 MILIONI
Ecco l’elenco dei donatori Mario G. 50,00; Giorgio M. e
Anna Maria F. 50,00; Carlo A.
50,00; Riccardo D. e Graziella
P. 50,00; Umberto Z. e Anna
G. 70,00; Giulia A. e G.L.A.
per l’ospedale in Fiera a Milano 50,00; Roberto B. e Albertina
P. 75,00; Priscilla F. 100,00;
Maurizio B. 100,00; Palmira
M. 100,00; Giorgio Emanuele
Ieri la sottoscrizione organizzata da Libero e il Giornale ha incassato 600mila euro Giuseppe F. 100,00; Maurizio
B. e Eleonora P. 100,00; Er-
Il nosocomio per il Covid pronto tra pochi giorni. E domani pubblichiamo altri nomi manno M.M. 100,00; Rober-
to S. e Bruna Maria M.
Non si fermano le sottoscrizioni dei nostri lettori. L’ini- In questa pagina pubblichiamo i nomi dei sottoscritto- 100,00; Bruno R. e Franca An-
ziativa promossa da «Libero» e dal «Giornale» per finan- ri, e continueremo a farlo anche nei prossimi giorni. na Maria V. 100,00; Nicoletta
ziare la realizzazione di un ospedale dedicato alla cura Sempre qui potete trovare le indicazioni e i riferimenti S. e Brunello F. 100,00; Ceci-
dei malati di coronavirus nell’area della Fiera di Milano bancari per aderire all’iniziativa. lia S. e Giuseppe S. 100,00;
ha raccolto ieri altri 597.918 euro, portando così la som- I lavori per l’ospedale, peraltro, procedono spedita- Maria Angela F. e Mario R.
ma totale a sfondare la soglia dei due milioni di euro: mente: il nosocomio, che verrà gestito dal Policlinico di 100,00; B.G. 100,00; Fabrizio
2.003.218 per la precisione. Milano, sarà operativo tra qualche giorno. S. 100,00; Angelo C. e Ornella
A. 100,00; Isabella N. e Ilaria
B. 100,00; Elena B. e Marco B.
2.003.218 euro
120,00; Alexander Luciano C.
200,00; Luigi R. e Maria Lau-
ra R. 200,00; Paolo Gugliel-
mo B. 200,00; Milena M. e En-
zo N. 200,00; Clara P. 250,00;
ECCO COME CONTRIBUIRE Carlo R. e Emilia P. 300,00;
Bruna Maria C. 300,00; Simo-
na R. 300,00; Marta R. 369,00;
Paolo S. e Annalisa M.
INTESTAZIONE DEL CONTO CORRENTE: 400,00; Francesco M. 500,00;
Fondazione di Comunità di Milano Città, Sud Ovest, S ud Est e Adda Martesana Onlus Emilia C. 500,00; Fiorina B. e
Brunello G. 1.000,00; Anna F.
BANCA: Intesa San Paolo 1.000,00; Bruno V. e Beatrice
P. 1.000,00; Antonella G.
50,00; Enzo G. e Maria R.
IBAN: IT18Y 03069 09606 100000162571 100,00; Gian Giacomo O. e
Rosa M. 50,00; R.T. 300,00;
Antonella P. 100,25; Angela
CAUSALE: Fondo Fondazione Fiera per la lotta al coronavirus - Ospedale in Fiera. D.A. 20,00; Vittorio Franco B.
100,00; Lucio D.B. 300,00; An-
(http://www.fondazionecomunitamilano.org/fondi/fondo-ff-lottacoronavirus) tonio R. 25,00; Tania F. e Con-
cetta P. 20,00; Rita Giuseppi-
na M. e L.C. 20,00; Daniele V.
500,00; Francesca R. e Marilena R. 100,00; Maria Adriana Gisella T. 200,00; ria F. 1.000,00; Anna F. e Germana G. 50,00; Arman-
10.000,00; Mark William M. Maddalena B. 100,00; Rober- Giuliana D. e Luigi P. 200,00; 1.000,00; Sergio F. 1.000,00; do C. 1.000,00; Fulvia D.G. e
2.524,40; Franco C. 20,00; An- to B. e Paola S. 100,00; Maria Carla R. 200,00; Mauro F. e Liliana F. 1.000,00; Rosanna Lucia G. 50,00; Fausta B.
drea G. 50,00; Giovanni Fran- D.B. 100,00; Annamaria B. e Mara B. 250,00; Angela A. D. 1.000,00; Roberto R. e Lu- 100,00; Carla C. 1.000,00; Giu-
cesco B. 50,00; Claudio F. Drago S. 100,00; Mario V. 300,00; Domenica Z. 300,00; ciana P. 10.000,00; Francesca liano C. e Marisa V. 50,00; Fa-
50,00; Marco Gianni F. 50,00; 100,00; Luigia M. 100,00; Carmelo L. e Renata B. M.P. 100,00; Gianluca B. bio R. 10,00; Mario A.
Francesco M. e Alida S. Gian Franco F. 100,00; Enri- 300,00; Bettina R.G. e Angelo 25,00; Rossella R. 40,00; Stefa- 1.000,00; Vittorio T. e Vittoria
50,00; Stefano P. 50,00; Gian- co Luigi Andrea C. e R. V. 300,00; Dario F. 300,00; no D.N. 40,00; Edda B. e Sil- R. 1.000,00; Eliana Onorata
franco S. 50,00; Roberto B. 100,00; Romano D.M. Francesco D.C. e M. 300,00; vio M. 50,00; Piergiorgio V. M. e D.A. 100,00; Adalberto
100,00; C.I. 100,00; G.B. 100,00; Giovanni P. 100,00; Josè Ricardo B. e Federica R. 50,00; Chiara A. e Massimilia- V. 300,00; Rosa Anna L.
100,00; Salvatore P. 100,00; Nevio B. 100,00; Massimo 500,00; Marinella M.B. no C. 50,00; Antonella F. e 50,00; Francesco Luigi A.
L.L. 100,00; Sonia L. 100,00; Francesco O. 150,00; Gian- 500,00; Augusto M. e Anna Giuseppe F. 50,00; Orfeo L. 20,00; Sergio F. e Anna P.
Sergio T. 100,00; Gianluigi T. mario R.F.I. e Luisa I. 200,00; Maria M. 600,00; Barbara Ma- S.N.C. 50,00; Sylvie B. e Italo 100,00; Francesco P. e Filippi-
na G. 100,00; Maria B.T.
50,00; Roberta F. e Fabio L.
10,00; Bruno S. e Alessandra
La forza è in noi A. 1.000,00; Domenico M. e
Maria Cate. B. 40,00; Mauro
S. 50,00; Ignazio L. 100,00;
Dopo tante sconfitte, sicuramente vinceremo Giovanni T. e Teresa S. 50,00;
Alberto T. 100,00; Michele P.
100,00; Giovanna C. e Giusep-
segue dalla prima smacchi e umilianti sconfitte. La vita dalla speranza. Il boom economico pina C. 500,00; Davide G.S.
ROBERTO GERVASO è tutto. E non per chi sa goderla, ma degli anni cinquanta e sessanta ci ri- 100,00; Giulio C. 25,00; Pa-
per chi sa capirla e amarla. Difendia- generò e ci rinvigorì. L’Oscar della li- squalino A. e Angela D.
(...) che nel cuore di ognuno di noi ha moci con le unghie e coi denti. Il futu- ra incoronò la nostra moneta. 100,00; Alba G. e Ado C.
acceso una scintilla, è una canna al ro è scritto sul frontone della storia, Ci siamo sentiti più forti, più bravi, 50,00; Stefano P. 50,00; Maria
vento, ma una canna pensante. E ma l’uomo non è condannato. Se tut- più motivati. Abbiamo capito e ne ab- F. 1.000,00; Luciano P. 15,00;
questa facoltà ci deve aiutare a capire to non dipende da noi, molto da noi biamo fatto tesoro. E, alla resa dei Sergio P. e Luca P. 100,00;
e ad agire con umiltà. La prova è dura non può prescindere. conti, dopo tanti triboli, stragi, genoci- Carlo Paolo M. e Ernesta A.
durissima, inesorabile. Ogni medaglia ha il suo rovescio, di, bare senza nome, fra tanti apocalit- 100,00; Elisabeth Q. e Dona-
Il pericolo che incombe su di noi è ogni tragedia la sua catarsi rigenera- tici mali, si è riaccesa la luce sul sen- to Q. 100,00; Giancarlo S.
una luciferina spada di Damocle. Ma trice. Sono del 1937 e ricordo il secon- tiero: una luce che non si spegne 100,00; Barbara V. e France-
noi ricordiamoci soprattutto in que- do dopoguerra: l’Italia a pezzi, deva- mai. La luce della nostra linfa vitale e sco V. 500,00; Bruno B. e Giu-
sto calamitoso frangente che abbia- stata e disperata, rinacque con capar- dei nostri palpiti divini. Anche stavol- stina C. 100,00; Francesco M.
mo un cuore, un cervello, una volon- bia animosità, si lasciò alle spalle un ta vinceremo e la sorte ci darà ragio- 200,00; Luigi G. 50,00; Giusep-
tà. Dobbiamo combattere? Combat- passato di macerie e di sangue e si ne. pe B. e Esilde A. 100,00; Cate-
tiamo. Per vincere dopo cocenti gettò a capofitto nel futuro, ravvivato © RIPRODUZIONE RISERVATA rina L.C. e Gaetano G. 50,00.

La miaquarantena
Ringraziamo i lettori di
Libero dei tanti raccon-
ti che ci stanno mandan-
do sulla loro quarante-
na. Un po’ per volta pub-
blicheremo i migliori.
Per esigenze editoriali
chiediamo gentilmente
che i testi non superino
le 5000 battute.
EMANUELE GIRALDO
■ Ore 7.30. La sveglia e la
preghiera, il profumo e giac-
ca d’obbligo. 8.30 sforate. As-
sedio la panca e il gran tavo-
lo di legno del salone: accen-
do il pc, palline nelle orec-
chie, iPhone in mano, vali-
getta, carta e calamaio, libri
e giornali alla bisogna, santi-
ni e libri oranti. La webcam
scruta. Riprende le due mez-
ze nature morte dipinte e il
mio profilo espressionista.
Clicco sul link di Google
Meet. Entro in classe.
Siamo tutti ai domiciliari.
Anche quegli strani tipi di
professori che nel nostro Isti-
tuto Professionale sono
chiamati “tutor”, altrove “as-
sistenti di classe”, spesso “in-
segnanti di sostegno”. Chia-
mateci come volete, noi sia-
mo specializzati in “tuttor”:
dal sostegno all’aiuto allo
studio, dall’italiano per stra-
nieri al bricolage, sempre as-
sieme ai nostri ragazzi “spe-
cial”. Un po’ tuttologi, un
po’ Bob aggiustatutto. La
“Formazione a Distanza”,
direte voi, avrà messo in
stand by qualche specializ-
zazione. Chessò: è impossi-
bile fare giardinaggio nel
chiostro della sede ora. Cer-
to. Ma la fedeltà senza fili
(wi-fi) consente di essere fe-
deli h24, mentre gli elabora-
tori elettronici con i telefoni
intelligenti (pc con smart-
phone) ne consentono l’ela-
borazione intelligente in
modalità multitasking.
Parlo arabo? Mi spiego.
La nostra scuola garantisce:
quattro ore di collegamento
mattutino al dì e due di rien-
tro virtuale pomeridiano
due volte la settimana, per
ogni classe. Ebbene ciascun
tutor segue almeno due clas-
si, insieme a un altro suo col-
lega, e, se possiede i crediti
per l’insegnamento (mea
culpa), può tenere qualche
ora di supplenza o rinforzo.
Nulla di nuovo sotto il sole.
Ora però il “Tutor a Distan-
za” deve collegarsi col web,
la classe, gli insegnanti della
giornata e gli altri tutor, e
progettare in tempo le ore
supplettive.
SENZA ORARIO
I picchi lavorativi digitali
sommano videoconferenze
col pc, riunioni smart, notifi-
che dai gruppi Whatsapp,
chiamate in arrivo, penna
in pugno, fogli perplessi, co-
da d’occhio sui due figuri si-
lenziosi nel salone: i miei po-
veri genitori ghettizzati. Sa-
11
domenica
29 marzo
2020
Dalla lavagna al computer
DIARIO DI UN INSEGNANTE no bellissimo. Le strade vuo-
te. Domandavano. Come
l’anfora della samaritana.
La giornata lavorativa di un prof di sostegno in quarantena è un dividersi Quella dei cinque mariti.
C’era solo il vento azzurro a
tra un collegamento video e l’altro. Poi leggo Guareschi e trovo un senso riempirle, quasi un costato
aperto. Le porte della chiesa
aperte. E un bambino nel
L’EX SPICE GIRL SCRIVE UN MESSAGGIO AL PRIMOGENITO BLOCCATO IN AMERICA suo giardino che si riempiva
gli occhi dell’aquilone che
volava sopra il deserto.
Victoria Beckam Dall’altra stasera mi sono
ancora sorpreso. Deciden-
triste reclusione do con i prof di italiano, in
fedeltà senza fili h24, il libro
senza il figlio da leggere nelle ore di sup-
plenza alle terze, mi sono
imbattuto nei baffi sorriden-
■ Anche loro sono in quarante- ti di Guareschi e in una pagi-
na, come tutti. Anche i Beckam na a me ignota e donata del
sono stati costretti a decelerare e Diario clandestino.
a chiudersi nella loro casa di Lon-
dra che è certamente enorme. GIOVANNINO
Nonostante il lusso in cui la fami-
glie vive e sguazza, anche per lo- «Un giorno camminavo
ro sono tempi tristi. L’ex Spice su questa sabbia deserta, ed
Girl infatti è a Londra insieme al ero stanco e trascinavo fati-
marito David Beckham e ai figli cosamente le mie ossa cari-
Romeo, Cruz e Harper, mentre il che di pesante nostalgia,
primogenito Brooklyn è blocca- quando ad un tratto mi sen-
to in Americadove è un afferma- tii miracolosamente legge-
to modello. La nostalgia della ex ro, e il cielo mi apparve inso-
Posh Spice è forte: «Sentiamo tut- litamente profondo come
ti la sua mancanza», scrive su In- se, mentre guardavo il mon-
stagram. Il ragazzo replica: «Ora do dietro i vetri sudici di
sono lontano da casa, ma son lì una finestra, la finestra si fos-
con lo spirito». se improvvisamente spalan-
cata. E vedevo i minimi det-
tagli e le piccolissime cose
mai viste prima, come un
rò serafico: manca solo una agroalimentare della bene- da dell’Eden: un volto uma- gno. Siamo così poveri! Ma- mondo nuovo, e ogni cosa
scopa in qualche parte poco detta spesa, cosicché il tira- no che cerca te e qualcosa gari, affacciandoci alla fine- si completava di tutti i suoi
nobile del corpo per imprati- misù fa millantare, a “vec- di più di te, e in quel volto la stra, potremo vedere sparu- particolari. E sentivo anche i
chirsi in rudimentali sanifi- chi” galeotti, celle dorate di tua stessa ricerca. Fare il pro- te sagome catacombali diri- minimi fruscii come se mi si
cazioni pavimentali. La fi- boss da film: imprigionati prio lavoro fino in fondo e il gersi verso la chiesa parroc- fossero stappate le orecchie,
des sine filum tiranneggia ol- con ogni prelibatezza. meglio possibile diviene per- chiale. Non faranno solo e udivo voci, parole scono-
tre le ore canoniche per co- In verità compiere tale fati- tanto rispondere a una chia- quarantena, ma Quaresi- sciute, e mi pareva fosse la
struire le attività tra carte, in- ca è un’inedita occasione. I mata e a un grido. Proprio ma. Mendicheranno come voce delle cose, ma era sol-
contri e formazione virtuali ragazzi attendono di veder- nel frangente in cui è reato il povero, ostinato alla por- tanto la mia voce. La voce
e il terribile Whatsapp. Mi ci e noi attendiamo di vede- profilare il naso dalla porta, ta. Che prega o semplice- del mio prigioniero».
sento Salvini in perenne di- re loro. bisogna autodichiararsi per mente domanda. Lì, tra quattro muri di ca-
retta Facebook; e quando andare all’internazionale e L’ho notato domenica di sa e il cellulare, ero in silen-
sul tavolo di legno compare LA RISPOSTA A UN GRIDO siamo impotenti per il virus un celeste magnifico: il zio faccia a faccia con Gio-
la spesa, allora partono tele- con corona turrita, possia- Grande Capo voleva dirci vannino. La mia domenica
vendite alla Vanna-Mar- Pensate, nella virtuale mo riguardare insieme, ma- che quello che stavolta non e la sua liberazione: una di
chi/santone. L’unico sollie- puzza di zolfo che incappa gari da schermo a schermo, riempiremo di altro, è pro- fronte all’altra. Non avevo
vo? La trasformazione le nostre case, ecco la fron- il nostro sterminato biso- prio il Suo giorno. Un gior- mai letto il Diario clandesti-
no...
È proprio vero: lavorare fi-
no in fondo e il meglio possi-
Lo straziante ricordo e quella frase... bile è rispondere a una chia-
mata e a un grido. Hic et
nunc, ai domiciliari, mentre
Il mio caro amico Carlo Inviateci i racconti della vostra vita in quarantena,
pubblicheremo i migliori. Scriveteci all’indirizzo:
ci vengono tolte molte cose,
ma non quella di cui abbia-
lamiaquarantena@liberoquotidiano.it
ucciso dal Covid-19 mo bisogno. Che forse e fi-
nalmente vedremo a vetri
spalancati. Spero dunque
ENRICO GROSSI no. Stava per iniziare la diffusione del leggo: è venuto a mancare all’affetto dei che ciascuno di voi ventitré
Coronavirus. Il bar gestito da cinesi, già suo cari Carlo... di anni 72. Ne danno il lettori della mia quarante-
■ Si dice che siamo in guerra. Io la chiudeva alle 18.00 in ossequio alle pri- triste annuncio. Poi la foto. Il colpo è for- na, possa dire come Giovan-
guerra l’ho sentita raccontare dai genito- me ordinanze. In piazza, poche persone, te. Carlo è finito in cenere in un forno nino: «Mi volsi e vidi che ero
ri. La Seconda, che ha segnato gli anni preludio della situazione odierna. crematorio nel cimitero di Mantova, un uscito da me stesso, mi ero
migliori della loro vita. La Prima da mio «Ciao, il bar è chiuso la sera», dissi funerale per pochi intimi. Hanno parlato sfilato dal mio involucro di
nonno, cavaliere di Vittorio Veneto, tre mentre scendeva dalla bici. «Lo so», sorri- di patologie pregresse, il virus ha fatto il carne. Ero libero. Vidi l’altro
anni in trincea: non so era un eroe, forse se, «le partite le guardo a casa, ho Sky. resto. Questo ritornello lo sento ripetere me stesso allontanarsi, e
lo è stato nel sopravvivere. Pare che si fermi tutto, è un continuo sui media, smentito dai fatti: di Covid-19 con lui si allontanavano tut-
Con Carlo ci vedevamo al bar, davanti rinvio. Quelle che ho visto sono a porte si muore. ti i miei affetti, e di essi mi
a un caffè, parlando, di sport in generale, chiuse. Che tristezza». «Si concordo», ri- Vedo le file di camion militari portare rimaneva solo l'essenza. Co-
del suo passato di calciatore al sud in sposi io, «le notizie su questo virus, sono le bare, dei troppi morti, da Bergamo, me se mi avessero tolto un
serie C, con al sua bonaria e colorita esu- preoccupanti. E ci stanno cambiando la verso altri forni crematori. I carri carichi fiore e di esso mi fosse rima-
beranza, si teneva ancora in forma, fa- vita in peggio». Lui: «Ma si, infondo di cadaveri descritti dal Manzoni. Co- sto soltanto il profumo nelle
cendo lunghi giri in bicicletta. Serate tra- cos’è, nulla, solo un’influenza. Scappo, stretti a casa né un libro né un film riesco- nari e il colore negli occhi.
scorse, al bar, guardando la partita di cal- mi aspettano a casa». «Ciao, stammi be- no distaccarti dalla tragica realtà. Ci sarà Buon Dio, se dev'essere così,
cio in TV, tra battute e gioie di un goal in ne» dissi io. «Ciao a presto»,rispose Car- un dopo, che ci farà forse riscoprire, la prolungaall'infinitolamiapri-
rossonero, in questa stagione poche a di- lo sparendo in bici oltre al vicolo. bellezza di una serata con gli amici, una gionia. Non togliermi la mia
re il vero. Ci siamo visti in centro, della Sono passati giorni. Nel mio giro quoti- partita a scacchi ai giardini, un evento libertà» (G. Guareschi, Diario
piccola città della bassa Mantovana do- diano per fare la spesa mi fermo di fron- musicale culturale o sportivo. Oggi ci clandestino 1943 - 1945).
ve viviamo, ancora quasi tutti si conosco- te alla bacheca delle onoranze funebri. E mancano e prima davamo per scontato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
12 domenica
29 marzo
2020
Profanazioni, assalti, sassaiole
Chiese chiuse per i fedeli
ma i vandali entrano lo stesso
Gli italiani costretti ad assistere ai riti alla tv, mentre i luoghi di culto vengono distrutti
Il Viminale precisa: potete andare a pregare, ma solo mentre andate a fare la spesa
Assarmatori
«I traghetti sono
vicini al collasso»
■ Allarme di Assarmatori:
senza misure di emergenza
per il comparto ci sarà il bloc-
co dei collegamenti naziona-
li operati dai traghetti per
«l'inevitabile approdo al col-
lasso generale. Facendo i raf-
fronti con i risultati delle me-
die degli ultimi anni - spiega
in una nota il presidente di
Assarmatori Stefano Messi-
na - le compagnie armatoria-
li operanti nell'ultimo mese
hanno incassato circa cin-
quanta volte di meno» per le
restrizioni alla mobilità per
l'emergenza coronavirus e
«l'incertezza sul futuro ha az-
zerato le prenotazioni».
Assarmatori chiede la «im-
mediata parificazione dei
servizi di collegamento con
le isole a quelli aerei conside-
rati di servizio pubblico, con
l'estensione ai primi dei be-
nefici garantiti ai secondi dal
decreto Cura Italia».
ATTUALITÀ
ANDREA MORIGI
■ Le chiese continuano a essere profanate,
ma non ci si può andare a pregare. Del resto i
vigliacchi vanno da soli, ben distanziati dal resto
della popolazione. Quindi possono agire, piutto-
sto indisturbati, mentre il resto dei loro conna-
zionali sono costretti, se vogliono ascoltare la
messa, a collegarsi su Youtube o ad accendere il
televisore.
A Magnago, nel Varesotto, la scorsa settima-
na sono state distrutte a sassate la statua della
Vergine Maria e quella di san Giovanni Paolo II,
che adornavano la facciata della cappella di San
Martino. Quasi contemporaneamente a Vanza-
ghello, in provincia di Milano, il 22 marzo alcuni
vandali avevano danneggiato il Parco Mariano
adiacente alla chiesa di Madonna in Campa-
gna, tentando di colpire l’effigie della Madonna.
LA MESSA NERA
Nel territorio di Ariano Polesine, in provincia
di Rovigo, l’oltraggio ha preso la forma della
messa nera, con crocifissi rovesciati e ostie con-
sacrate sparse a terra, il furto di un ostensorio e
di un calice, mentre porte e finestre sono state
sfondate nella chiesa della frazione di Crociara e
poi, nella notte fra il 23 e il 24 marzo, l’azione è
proseguita anche control’oratorio di Corbola.
Lo scempio prosegue nel Centro Italia, dove la
chiesa di Santa Restituta, a Sora, è stata deturpa-
ta con la vernice spray. All’altro capo della Peni-
sola, a Monopoli, una persona è stata ripresa
dalle telecamere mentre imbrattava la cattedra-
le, anche se provvista della mascherina sanitaria
SANIFICATI CANTIERI E ATTREZZATURE
Il ponte di Genova va avanti
a coprirle il volto. Così, oltre a non farsi ricono-
scere, avrebbe potuto dire che andava a com-
prarsi le sigarette.
GLI AFFARI DEI CULTI
Del resto le disposizioni sono stringenti: per
entrare in un luogo di culto senza essere denun-
ciati bisogna dire di essere andati altrove e, pas-
sando, di averne approfittato per fare una visita
al Santissimo Sacramento. Lo ha confermato
due giorni fa il Viminale, in una lettera a monsi-
gnor Ivan Maffeis, segretario della Cei, che chie-
deva chiarimenti dopo alcuni episodi sconcer-
tanti. In Sicilia un sacerdote era stato denuncia-
to per violazione del Dpcm 8 marzo 2020, insie-
me ai due parrocchiani che lo assistevanonella
trasmissione della messa in streaming:. Poi in
Puglia un sacerdote era stato colto in flagranza
mentre si recava a celebrare la messa in un con-
vento di clausura, che ospita cinque suore.
Ora però sappiamo dalla direzione centrale
degli Affari dei culti presso il ministero dell’Inter-
no, che «non è prevista la chiusura delle chiese»
e questo pertanto «non può precludere alla pre-
ghiera dei fedeli». Ai quali però viene consigliato ■ Dopo il completamento delle pile e raggiunti i 750 metri
di recarvisi soltanto «in occasione di spostamen- complessivi con l’ultimo varo sopra la linea ferroviaria, il
ti determinati da “comprovate esigenze lavorati- cantiere del Ponte di Genova prosegue le attività «mante-
ve” ovvero per “situazioni di necessità” e che la nendo un rigoroso rispetto delle più stringenti misure di
chiesa sia situata lungo il percorso, di modo che, sicurezza per i lavoratori». Lo scrive in una nota Salini Impre-
in caso di controllo da parte delle Forze di poli- gilo, precisando che dopo il primo caso rilevato positivo al
zia, possa esibirsi la prescritta autocertificazio- coronavirus, che ha coinvolto un operaio della ditta Fagioli,
ne». Come se si dovesse chiedere il permesso con l’Asl sono stati individuati i contatti stretti» sanificati gli
per esercitare il diritto costituzionale alla libertà ambienti di lavoro e i mezzi utilizzati dal lavoratore e lascia-
religiosa. te a casa le persone vicine al lavoratore infetto (LaPresse).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 ATTUALITÀ domenica
13
29 marzo
2020

A fuoco il settimo piano del Palazzo di Milano

Brucia il tribunale, finalmente un po’ di giustizia
Distrutta la cancelleria generale del gip, nessun ferito. Il procuratore Francesco Greco: «Un disastro». Si pensa a un corto circuito
segue dalla prima
FILIPPO FACCI
(...) momento migliore per
un incendio - si fa per dire:
s’intende alle 5 del mattino,
in un periodo di lavoro ridot-
to al lumicino - però i danni
fisici ci sono eccome: il foco-
laio infatti è divampato al set-
timo importante piano del
palazzaccio dove si trovano
uno degli archivi che affaccia
su un cortile interno oltre al-
la segreteria dell’ufficio dei
gip (giudici per le indagini
preliminari) che lì hanno se-
de, assieme al Tribunale di
sorveglianza. Poi i pompieri
(diciotto squadre) hanno
spento tutto, ma l’acqua ha
contagiato anche il sesto pia-
no dove c’è la Direzione Di-
strettuale Antimafia e qual-
che sezione civile, rendendo
tutto inagibile.
Il fuoco ha letteralmente
distrutto la cancelleria cen-
trale dei gip perché è partito
proprio da lì, e la terapia in-
tensiva dei vigili del fuoco è
intervenuta ormai in fase ter-
minale. Sono intervenuti an-
che i carabinieri e il pm anti-
terrorismo Alberto Nobili,
l’aggiunto Eugenio Fusco e
anche il procuratore France-
sco Greco, tutti a commenta-
re un disastro inaspettato e
asintomatico: nessuno l’im-
maginava, e le prime ipotesi
incolpano un sovraccarico
elettrico connesso agli im-
pianti informatici.
Anche nei due piani sotto
c’è oltretutto una grande
quantità di fuliggine, ma non
è per questo che i pm e i
pompieri indossavano una
mascherina.
CHIUSO AL PUBBLICO
In pratica si parla di un cor-
tocircuito ai sistemi informa-
tici spesso in sovraccarico,
ma le indagini sono ancora
in corso e la polizia brancola
nel fumo. In mattinata era
anche presente un’unità mo-
bile per la protezione delle
vie respiratorie (chissà dove
NON POSSONO RIENTRARE
Disperato appello
degli italiani
bloccati in Laos
■ Sono una cinquanti-
na gli italiani bloccati in
Laos che non riescono a
rientrare in patria a causa
delle restrizioni a traspor-
ti e viaggi. Tra questi un
manager, Giancarlo Stra-
da, vice presidente di Evo-
ca Group, azienda di Val-
brembo (Bergamo) lea-
dermondiale nella produ-
zione di macchine da caf-
fè, che ha inviato un vi-
deo ritrasmesso da Berga-
mo News. «Chiediamo
aiuto per poter uscire da
questa situazione - affer-
ma -voli bloccati, aeropor-
ti e frontiere chiuse. Non
c’è via d’uscita dal Laos: a
Vientiane, dove ci trovia-
mo, la situazione degene-
ra ora dopo ora. Hanno
l’hanno trovata, di questi Nel Palazzo di le, per fortuna il digitale ci as- riscontrato i primi casi di
tempi) ma per fortuna nelle Giustizia di siste. Le cause non le sappia- Covid-19 e temiamo
prime ore del mattino all’in- Milano vuoto, mo, certo che effettivamente un’escalation. Gli alber-
terno del Palazzo non c’era intorno alle è un disastro. Gli atti sono tut- ghi dove siamo hanno ini-
nessuno, a parte i presidi di 5,30 di ieri ti digitalizzati, ma non ci so- ziato a chiudere. I turisti
vigilanza delle guardie priva- mattina, si è no più le copie originali». sono diminuiti drastica-
te posti agli ingressi. scatenato Quindi non dovrebbe essere mente, i ristoranti inizia-
Ora ovviamente l’edificio è l’inferno. un problema. no a chiudere e per stra-
chiuso al pubblico e si potrà Indagini serrate da i contatti sono vera-
entrare solo per le urgenze, INTERCETTAZIONI IN FUMO mente a rischio. Temia-
presumiamo distanziati, e un qualsiasi pomeriggio co. Per il presidente dell’Ordi- mo per la nostra salute e
anche la presenza di magi- dell’anno. ne degli avvocati di Milano, «È tutto recuperabile», ha la nostra sicurezza, so-
strati e del personale ammi- «È stato un incendio vio- Vinicio Nardo, il rogo «ha di- detto il giudice per le indagi- prattutto le strutture me-
nistrativo è ridotta al mini- lentissimo con danni terribi- strutto il cuore pulsante ni preliminari Guido Salvini, diche di questo Paese so-
mo, come spesso capita in li», ha detto Francesco Gre- dell’attività giudiziaria pena- «quelli bruciati sono fascicoli no fortemente a rischio.
in transito, attività recente. Abbiamo provato ad an-
In particolare sentenze, de- dare in ospedale per fare
“YOUPOL” AGGIORNATA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS creti di condanna e anche di il test prima di imbarcar-
intercettazioni, atti in uscita ci, come chiedevano le
dalla procura. Tutte carte compagnie aeree: la situa-
La polizia potenzia l’App per denunciare le violenze domestiche che dovrebbero essere state zione lì è più a rischio che
digitalizzate». in ospedale. Chiediamo
■ Nel periodo di emergenza Covid-19, segnalazione. Ideata per contrastare bulli- «Comunque è un disa- aiuto - conclude - per po-
con gli italiani costretti in casa, “YouPol” - smo e spaccio di sostanze stupefacenti nel- stro», ha detto ancora Nar- ter uscire al più presto, te-
l’App della Polizia di Stato per smartphone le scuole, l’App è caratterizzata dalla possi- do, «e le copie originali sono miamo una degenerazio-
- si aggiorna prevedendo la possibilità di bilità di trasmettere in tempo reale messag- andate perse». ne che non ci consentirà
segnalare i reati violenti che si consumano gi ed immagini agli operatori della Polizia A seconda delle situazioni, di poter continuare a ri-
tra le mura domestiche con le stesse moda- di Stato. È inoltre possibile dall’App chia- gli imputati sperano diversa- manere in questo Paese».
lità e caratteristiche delle altre tipologie di mare direttamente il 113. mente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Trovato nel fiume il corpo del piccolo scomparso a Matera

TIZIANA BALSAMO
■ Lo hanno trovato nel fiume il cor-
picino di Diego. Senza vita. Alla foce
del Bradano ci sarà arrivato sgambet-
tando e tirando calci all’aria gelida di
questo scampolo di marzo. Respiran-
do a pieni polmoni il profumo di quel-
la libertà che questo maledetto virus
ha rubato prepotentemente anche ai
nostri piccoli. Vogliamo sperare che
almeno sia andata così.
I fatti raccontano che Diego Sgam-
bato, 3 anni, è stato ritrovato all’alba
di sabato ai piedi del Bradano dai ca-
ni molecolari del Centro Cinofili dei
Carabinieri di Firenze e dai colleghi
di Pisticci. Volontari e soccorritori di
ogni dove, anche con l’ausilio di dro-
ni e termocamere, lo avevano cercato
ininterrottamente da quando i genito-
ri avevano dato l’allarme. Attorno alle
Diego, morto a tre anni per andare a giocare col suo cane
10 di venerdì mattina, quando si era-
no resi conto che il bimbo non era in
casa. La tragedia si è consumata a Me-
taponto, frazione di Bernalda in pro-
vincia di Matera. Diego abituato a gio-
care con i cani di famiglia nel giardi-
no di casa, in contrada Marinella, si
era allontanato, forse, seguendo uno
di questi. Il sindaco, Domenico Tata-
ranno, che da subito si era unito alle
ricerche ha raccontato che un cagno-
lino li aveva condotti fino al letto del
fiume che poi lo ha inghiottito, lì do-
ve era stata riconosciuta una impron-
ta del bambino. Ma ogni ricerca ve-
nerdì aveva dato esito negativo an-
che per la difficoltà dovuta alla piog-
gia abbondante e alla rigidità delle
temperature di questa assurda prima-
Diego sorridente mentre gioca e si diverte
vera. «Venerdì» ha raccontato il co-
mandante provinciale dei carabinieri
di Matera, il tenente colonnello Sa-
muele Sighinolfi, «il fiume era in pie-
na e tumultuoso e il bambino verosi-
milmente è scivolato giù dall’argine
ed è finito dentro. Ieri il livello si è
abbassato e ci ha consentito di ritrova-
re il corpo che era rimasto incastrato
tra i canneti». Attorno alle 18 di vener-
dì centinaia di messaggi di speranza
hanno inondato i social, alla stessa
ora in cui la Protezione Civile presen-
tava la rituale, drammatica conta dei
morti e il Papa, solo, sotto la stessa
pioggia di Bernalda, pregava, benedi-
ceva e consolava. La morte, la fede, la
vita. E nel mezzo la speranza, quella
che mai ha abbandonato chi ha conti-
nuato a cercare Diego per tutto il gior-
no e tutta la notte fino alla tragica sco-
perta. È annegato, stando alle prime
ricostruzioni, in poco più di un metro
d’acqua. Oggi non è solo il comune
materano che si stringe intorno ai ge-
nitori di Diego, imprenditori agricoli
che originari della Campania si erano
trasferiti in Basilicata. Un abbraccio
virtuale arriva da tutta Italia, infiniti i
messaggi per questa mamma e que-
sto papà. Diego era il loro unico figlio.
«Una tragedia senza senso che spez-
za il cuore in due a tutti» ha commen-
tato il primo cittadino. Anche alla cro-
nista che dovrebbe restare fredda e
lucida nel racconto obiettivo dei fatti.
E che invece si sente a tratti soffocare
dalla stessa acqua gelida di quel fiu-
me con la quale, vuole credere, Diego
ha giocato fino alla fine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14 domenica
29 marzo
2020
UNO STUDIO HA ANALIZZATO LA DURATA MEDIA DELLA VITA DI UN CENTINAIO DI MAMMIFERI
Le femmine vincono per longevità pure nel regno animale
■ Le femmine vivono di più, anche se
invecchiano alla stessa velocità dei ma-
schi. Così racconta uno studio pubblicato
su Pnas, che ha cercato di capire se anche
tra altri mammiferi in natura, così come si
osserva per la nostra specie, le femmine
vivessero più a lungo dei maschi. Infatti,
ricordano i i ricercatori guidati da Jean-Fra-
nçois Lemaître del Cnrs - Université Lyon
1, è ben noto come nella popolazione uma-
na le donne vivano più a lungo degli uomi-
ni. È donna anche la stragrande maggio-
ranza dei supercentenari. Ma cosa succe-
de per gli altri mammiferi? Analizzando la
durata della vita di maschi e femmine di
134 popolazioni di 101 differenti specie di
mammiferi, come canguri, elefanti, orche,
leoni e tigri, gorilla, pipistrelli, alce e stam-
becchi per esempio. Emerge che le femmi-
ne di mammifero vivono più a lungo dei
maschi: hanno in media una vita più lunga
del 18,6%, contro quasi l’8% che si osserva
tra donne e uomini.
DANIELA MASTROMATTEI
■ Avete presente il tipo di uomo
che non si piega, fossi matto, manco
per sogno che hai ragione tu. È esat-
tamente lui il maschio che circola
sul pianeta terra, salvo rare eccezio-
ni. Non illudetevi, anche quando si
mostra gentile, galante, corretto e ri-
spettoso è perché vi deve ancora
conquistare oppure per tornaconto
personale. La sua vera natura si sve-
la presto, lui non aspetta altro che
tornare a essere se stesso, prigionie-
ro del suo egoismo infantile. Gli uo-
mini in fondo sono degli eterni bam-
binoni, il loro senso di responsabili-
tà è spesso sopravvalutato, per non
parlare della maturità, di gran lunga
inferiore alla nostra, che siamo sem-
pre un passo avanti.
Come sostiene il direttore Vittorio
Feltri la donna è anche più intelligen-
te dell’uomo. Parole sante. E allora
perché dovremmo metterci in casa
un broccolo e piegarci come tante
geishe davanti all’arroganza fatta
persona che pecca spesso e volente-
ri di presunzione. «So’ maschilisti»,
dicono le romane. A volte si credo-
no persino degli esseri superiori. Ro-
ba da non crederci. Rita Levi Montal-
cini direbbe: «Le donne hanno sem-
pre dovuto lottare doppiamente.
Hanno sempre dovuto portare due
pesi, quello privato e quello sociale.
Le donne sono la colonna vertebrale
delle società».
Ecco perché non stupiscono le
conclusioni alle quali è arrivato, già
qualche tempo fa, lo studio del diret-
tore del dipartimento di Psichiatria
della Stanford University: «Una delle
cose migliori che un uomo può fare
per il suo benessere e la sua salute è
sposarsi con una donna, mentre per
una donna la cosa migliore è coltiva-
re i rapporti con le sue amiche».
GRANDE VERITÁ
La dichiarazione apparentemente
sovversiva nasconde invece una
grande verità. L’uomo ha tutto da
guadagnarci a stare con noi, noi mol-
to ma molto meno. Dalla California
spiegano che le signore si relaziona-
no in modo diverso condividendo i
sentimenti, cosa che tra l’altro crea
dei sistemi di supporto molto utili
nei momenti di stress o durante le
difficili esperienze della vita. I ma-
schi invece davanti ai problemi scap-
pano, fanno tanto i fenomeni ma
poi oltre il cazzeggio non sanno an-
dare. «Il tempo dell’amica stimola la
ATTUALITÀ
Etica e società
Cosa c’è dietro
il sacrificio
dei nostri medici
STENO SARI
■ Mia figlia Sharon, bergama-
sca tostissima e coraggiosa, lavo-
ra come medico in un grande
ospedale milanese per affrontare
l’emergenza Coronavirus, con
condizioni di lavoro che sono sot-
to gli occhi di tutti. Sono ovvia-
mente preoccupato per la sua sa-
lute e quando al telefono mi de-
scrive la situazione sua e di tutto il
personale sanitario mi chiedo do-
ve trova le forze per andare avan-
ti. Mi dice che chi non vive il pro-
prio operare con amore e dedizio-
ne viola il giuramento di Ippocra-
te e non potrà mai essere un
buon medico.
Qualcuno definisce questi uo-
mini e donne (che annoverano
Consigli per signore dall’università di Stanford tra le loro file quasi 6.500 contagia-
ti e una cinquantina di morti)
eroi, ma questo non rende bene
Meglio trovare un’amica l’idea di quale sia il loro valore.
Anzi lo vedo addirittura riduttivo
per il triste e melanconico sapore
di lettera di encomio che lo am-
che un uomo da sposare manta.
Tutto il personale sanitario e le
organizzazioni di volontariato so-
no chiamati in queste settimane a
prodigarsi incessantemente - an-
Secondo una ricerca americana, la fortuna di una donna non è andare dando oltre la stanchezza, la fru-
strazione, il carico del proprio vis-
all’altare ma stabilire rapporti veri e legami complici con il gentil sesso suto quotidiano - e a rapportarsi
con vite umane spesso (non solo)
produzione di serotonina, un neuro- Mioli Chiung, psicoterapeuta e diret- in profondità nell’analisi delle emo- anziane, fragili e sofferenti. Perso-
trasmettitore che contrasta la de- trice dello Studio di Psicologia Sa- zioni. Chi l’avrebbe detto, appaiono ne in trincea, che devono interagi-
pressione e contribuisce a determi- lem, intervistata al telefono: «La rari- così sensibili e comprensivi... Ma re con l’imponderabile per un vi-
nare un positivo supporto per il be- tà dei rapporti tra donne non è dovu- non si avventurano nei mari tempe- rus sconosciuto, la carenza di
nessere e la salute». Gli uomini, al ta all’incapacità di essere solidali an- stosi del pensiero, avrebbe scritto il mezzi e la paura che rende tutti
contrario non hanno questo vantag- zi, è la qualità che ne determina la poeta. «Difficilmente approfondisco- uguali. Uomini e donne meravi-
gio perché nelle loro amicizie quasi difficoltà». no i loro sentimenti», ci ricorda la gliosi che, nonostante tutto, se-
sempre limitano la condivisione ad Chiung, «affrontano i problemi più guono l’impulso di vita e davanti
attività concrete o superficiali. L’ap- CONDIVIDERE L’ANIMA da un punto di vista pratico. Per que- a sé non vedono solo un numero,
proccio femminile è più profondo. sto noi cerchiamo in altre donne ma un essere umano indifeso che
In altre parole trascorrere del tempo «Mi spiego meglio, poiché è dimo- quella condivisione che non arriva con sguardo implorante chiede
con un’amica per noi è utile quanto strato che due donne abbiano il desi- dal compagno». di respirare per vivere.
fare jogging o ginnastica in palestra. derio di condividere l’anima, sarà E poi c’è quel sondaggio che rive- Che pensiero possiamo riserva-
Sempre che si instauri un rapporto più difficile trovare qualcuno con la: 4 donne su 10 preferiscono passa- re ai medici e agli infermieri che
sincero e profondo. Non dimenti- cui farlo rispetto ad un uomo che re del tempo con le amiche piutto- stringono la mano del moribon-
chiamo che fin dall’adolescenza il condivide con un amico eventi più sto che con il proprio marito o fidan- do, che danno una parola di con-
gentil sesso fa fatica ad approcciarsi superficiali come un aperitivo o un zato. Che sia davvero il tramonto del- forto a malati lasciati soli, che san-
in modo leale. Senza volerlo, entra- evento sportivo. Quindi incoraggia- la coppia? Di sicuro la convivenza no sorridere non solo per sempli-
no in gioco gelosia, invidia, competi- mo i rapporti tra donne che oltre a forzata di questi giorni non aiuta. ce pietà ma per amore? Amore
zione. Per superarle bisogna saper far bene alla loro salute mentale, Servirà alle altre sei signore del son- per la vita, amore per la loro pro-
volare alto. Perché chi trova un’ami- avranno effetti positivi nella socie- daggio prendere coscienza che fessione, amore per i deboli, con
ca (vera) trova un tesoro. Lo sostene- tà». Inoltre, precisa la psicoterapeu- «l’amore viene dalla cecità, l’amici- una forza che va oltre ogni previ-
va pure Epicuro: «Di tutte le cose ta, le signore spesso cercano nella zia dalla conoscenza»: sintesi perfet- sione, perché è virtù. Possiamo so-
che la saggezza procura per ottenere complicità di una amica un conforto ta dello scrittore francese Roger De lo dire loro: “Grazie”. Grazie per-
un’esistenza felice, la più grande è o anche solo uno sfogo. Gli uomini Bussy Rabutin. ché, oltre a tutto il bene, al valore,
l’amicizia». Ne è convinta anche invece sono poco avvezzi ad andare © RIPRODUZIONE RISERVATA alla professionalità e alla umanità
dimostrata, ci hanno reso un po’
più consapevoli rispetto a ieri che
dobbiamo andare oltre il “buoni-
smo di facciata”, tipico di chi fin-
È nata la secondogenita di Vieri Omaggio a chi aiuta i malati di Covid ge di apparire buono senza mai
esserlo veramente, di chi non
La Caracciolo racconta Raoul Bova farà un film avendo una visione chiara di se
stesso non è capace di andare ol-
il suo parto «in solitudine» sui volontari della Cri tre la propria “ombra”, ossia quel-
la parte di se stesso dove si palesa
■ «Ieri era il compleanno di un grande mito (Mi- ■ Raoul Bova lavorerà a una serie televisiva dedica- l’egoismo. Penso a quel persona-
na, ndr) e proprio sulle note di Amor mio sei nata ta ai volontari della Croce Rossa, per rendere omag- le privo di coscienza etica che per
tu, Isabel mia» scrive Costanza Caracciolo, mo- gio a tutti gli uomini e le donne che in questo durissi- non rischiare si è dato malato…
glie di Bobo Vieri, raccontando sui social il parto mo momento stanno affrontando l’emergenza coro- Coloro che si sono prodigate
della sua secondogenita ai tempi del coronavirus. navirus. Il progetto è ancora agli inizi ma è concreto per aiutare i malati danno scacco
«Nessuno mai avrebbe creduto che avremmo af- ed è stato annunciato dallo stesso attore in un comu- matto a chi con logica darwinia-
frontato un momento così importante da sole, nicato, in quanto Ambassador della Croce Rossa Ita- na e indifferenza cinica prospetta-
senza il tuo papà, senza la famiglia e gli amici, ma liana. Sono davvero molto colpito dal duro lavoro vano di “potenziare l’immunità
devo dire che ce la siamo cavata davvero bene...» che i volontari stanno svolgendo quotidianamente, di gregge”, lasciando morire gli
aggiunge la ex velina che da Vieri ha avuto già una anche a costo della loro vita, a favore di tutti i cittadi- “improduttivi”, cioè gli anziani e
bimba, Stella «Questa volta durante il tragitto, ni italiani. Sono i nostri eroi, da sostenere in ogni le persone in precarie condizioni
mentre mi accompagnava papà, era tutto molto modo possibile. Appena finito questo incubo, li rac- di salute. Di fronte al Sars-Cov-2
strano, strade vuote, silenzio assordante e io tre- conterò in una serie tv che ne narrerà il grande ope- siamo tutti nella stessa barca, gio-
mavo... Invece è stato un parto magnifico con un rato in occasione di questa pandemia, ma anche in vani e anziani, ricchi e poveri.
team quasi tutto al femminile». tutti i contesti emergenziali italiani ed esteri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alta portineria
GLI 80 ANNI SOTTOTONO DELLA GRANDE MINA
Compleanno soft (e solo una tortina) per la voce più amata d’Italia. Del Piero torna con Sonia. E la Balivo butta il marito fuori dal letto
ROBERTO ALESSI
Direttore Novella 2000
FRANCESCO FACCHINETTI
Rinascerò, rinascerai: la canzone
per Bergamo di papà Roby
■ Parto con una lettera bellissima
che ho letto sul profilo Instagram di
Francesco Facchinetti, una lettera
aperta indirizzata a suo padre, il miti-
co Roby Facchinetti dei Pooh, ma qui
soprattutto uomo di Bergamo. Vale la
pena di leggerla, o rileggerla. In Porti-
neria possono arrivare anche missive
piene di cuore come questa. «Ciao Pa-
pà, in questi giorni ti ho sentito giù.
Per la prima volta mi sono detto: “Mio
padre ha paura”. Non mi era mai suc-
cesso prima e mi ha spezzato il cuore.
Abbiamo pianto tanto al telefono per
tutti gli amici che stai perdendo, che
stiamo perdendo. Ma la cosa che più
mi ha fatto soffrire è stato quel mes-
saggio di dieci giorni fa quando mi
hai scritto: “Francio, non so cosa fare.
Perché tutto questo? Io cosa posso fa-
re? Mi sento impotente”. Avrei voluto
abbracciarti come facevi tu quando
ero piccolo. Mi ricordo che mi cocco-
lavi e tutto il mondo fuori si fermava.
Ora avrei dovuto farlo io con te, ma
non si può. Poi, hai trovato da solo
quello che potevi fare: musica. La mu-
sica ti ha sempre salvato, sempre. Allo-
ra hai alzato il telefono, chiamato il
tuo vecchio amico e mio zio Stefano
D’Orazio e avete scritto un capolavo-
ro: Rinascerò, Rinascerai. Una poesia,
una canzone per la tua Bergamo. Que-
sto pezzo non riporterà in vita i tuoi
amici che se ne sono andati e gli altri
che non ci sono più, ma in questo mo-
mento buio è la luce che ti rincuora,
anche solo per quattro minuti. Gran-
de Papà, ti amo! Tuo figlio France-
sco».
La canzone è splendida (i proventi
andranno all’Ospedale Papa Giovan-
ni XXIII di Bergamo), un brano che
commuove, ma non si deve piangere,
qui si lotta, piangeremo domani. Gra-
zie Roby, grazie Stefano, grazie Fran-
cio. Non vedo l’ora che questo finisca
e tornerò ad essere più irriverente di
prima anche con voi.
CATERINA BALIVO
Butta fuori il marito dal letto, ma
lui si consola con la tv
■ Caterina Balivo, moglie del ban-
chiere scrittore Guido Maria Brera, fa
sapere che non intende più dividere il
letto con il marito per il bene dei due
figli e per evitare contagi. Saggia deci-
sione, certo, il pensiero corre a chi
non ha case adeguate per una scelta
del genere. Qui non voglio fare il po-
pulista, però è anche vero che ci ripe-
tono dal primo giorno che questo vi-
rus è democratico, non guarda in fac-
cia a nessuno. Molti ricchi e famosi,
poi, hanno deciso di andare a vivere
nelle loro case di Saint Morizt, e da là
mi dicono: «Qui al ristorante non si va
più, tutto chiuso, ma possiamo co-
munque passeggiare tra i boschi sen-
za avvicinarci a nessuno». Fa bene Ca-
terina, però c’è chi può dormire di-
stante dal marito come lei, ma non se
la sente, e anche di fronte alla paura
preferisce l’amore. Se Guido Maria
Brera (che è bure bello oltre che ric-
chissimo) c’è rimasto male, si console-
rà presto: su Sky e Now Tv sta per
arrivare il thriller internazionale tratto
proprio dal suo best seller omonimo
“I Diavoli”: una storia di finanza, pote-
re e tradimenti con Alessandro Bor-
ghi e una star come Patrick Dempsey,
il dottore sex symbol dal letto facile di
Grey’s Anatomy.
ALEX DEL PIERO
La retromarcia in amore a volte è
la scelta più intelligente
■ Sono stati a lungo una delle cop-
pie più amate del mondo dello sport.
Alessandro Del Piero e Sonia Amoru-
so: un lungo e felice matrimonio e tre
figli, Tobias, 13, Dorotea, 11, Sasha, 9.
Poi un paio d’anni fa la crisi, la separa-
zione, e addio. Certo 19 anni d’amore
non si possono buttare nello sciacquo-
ne in un momento. Libero lui, libera
lei, si sono guardati intorno, a Los An-
geles, dove vivono da anni e si sta da
dio, sesso e incontri come se pioves-
se, ma alla fine, soprattutto per un
coppia di italiani, è dura riprendere in
mano la propria sfera affettiva in Cali-
fornia, o in Californication, come la
chiamano. Si erano conosciuti in un
negozio di Torino, lei faceva la com-
messa, bella e senza grilli per la testa,
lui adorato da tutti (anche da Valeria
Marini, vista da vicino), ma lui non
era certo il tipo da macchinoni o da
escort usa e getta. Dopo la separazio-
ne hanno continuato a vedersi («Per il
bene dei bambini»). Vediti oggi, vediti
domani, hanno capito che non c’era
tanto da sfogliare la verza. Magari
non sarà la passione dei tempi d’oro,
ma alla fine della fiera se non sei del
genere “una notte e via”, meglio la
vecchia strada. Se poi è pure carina e
simpatica come Sonia, più che una
ricaduta è un cadere in piedi.
MINA 80
Gli Ottant’anni dell’antipatica più
amata del mondo
LA CREATRICE DI HARRY POTTER
La Rowling agli italiani: «Faccio il tifo per voi»
■ J.K. Rowling manda un messaggio all’Italia. L’au-
trice della saga di Harry Potter, rispondendo al tweet
di un fan italiano, ha detto che dalla Gran Bretagna
«stiamo facendo tutti il tifo per l’Italia. Il modo in cui
■ Grandi festeggiamenti in tv per gli
80 anni di Mina: il 25 marzo si sono
mossi tutti, amici e nemici, genuflessi
davanti alla voce più imperiosa e im-
periale d’Italia. Quelli che la amano
senza se e senza ma (come Mogol) e
chi, pur apprezzando la sua vocalità,
non l’apprezza fino in fondo (pare Gi-
no Paoli). L’unica non aver fatto una
piega di fronte a un compleanno così
tondo pare essere stata solo lei, Mina,
che si è limitata a una tortina nemme-
no tanto esaltante a Lugano, dove vi-
ve da una vita, ma ufficialmente nean-
che un accenno di grazie. In famiglia
l’ha celebrata solo la figlia Benedetta
Mazzini, nata dal suo matrimonio
con il giornalista scomparso Virgilio
Crocco, bravissimo redattore del Mes-
saggero scomparso in un incidente
stradale nel 1972 (si disse ucciso dalla
malavita romana). Benedetta, che ha
un fratello, Massimiliano Pani, che
Mina ebbe da Corrado Pani, l’attore
più bello degli anni Sessanta. Su Insta-
gram Benedetta, che è bella come la
madre da giovane, scrive: «Nel giorno
del compleanno di mia madre, la per-
sona che amo di più e più importante
della mia vita, ringrazio Dio che la
mia famiglia e miei amici stiano be-
ne… donna meravigliosa che ogni
giorno sono orgogliosa di chiamare
Mamma». Cuore di figlia. E la mam-
ma? Per il suo pubblico nemmeno un
plissé, d’altra parte Mina ha una voce
grande, grande grande, due ottave in
più, ma per alcuni ha anche un’anti-
patia altrettanto estesa.
ELEONORA DANIELE
La giornalista dura de’ duris
■ Se dagli studi televisivi sono in
molti a tenersi alla larga, visto che gior-
nalisti e tecnici sono gli stessi che poi
bazzicano in ospedali tra medici e pa-
gli italiani si stanno supportando l’un l’altro è così di
ispirazione». Proprio in questo periodo stanno an-
dando in onda sulla nostra tv i film della saga. E
stanno riscuotendo il successo di sempre.
ATTUALITÀ
zienti del Corona Virus, c’è anche chi
non fa una piega e resiste stoica come
lei sola. Parlo di Eleonora Daniele che
tutti i giorni conduce un paio d’ore di
diretta con il suo Storie Italiane su Ra-
iuno, campione di share, due ore tut-
te sul filo dell’attualità più dura (Co-
vid, case occupate, violenza sulle don-
ne e una serie di temi indigesti che
però interessano più che mai, visto il
gradimento dei telespettatori). La co-
sa in sé va pure bene (sono centinaia i
giornalisti e operatori che non molla-
no il colpo), ma lei, che è sposata al
conte Giulio Tassoni, fa la differenza,
visto che è pure incinta e a giugno
nasce una bambina, Carlotta. Non a
caso in Rai la chiamano Dura de’ du-
rids.
MILLY CARLUCCI
Il Generale fa lavorare i ballerini
da casa
■ A Milly Carlucci ovviamente han-
no bloccato il programma Ballando
con le stelle, doveva partire ieri, 28
marzo, però Millona non molla il col-
po e da vera soldatessa della Rai (suo
padre per altro era un generale) ha
ordinato ai suoi ballerini trincerati a
casa come tutti di mettersi a disposi-
zione del pubblico insegnando eserci-
zi dal profilo Instagram di Ballando
con le stelle. Se qualcuno di loro pen-
sava di rimanere a oziare è rimasto
deluso: ed ecco Raimondo Todaro in-
segnare come sciogliere collo e spalle,
Maria Manchkova fare aerobica dol-
ce, Ornella Boccafoschi, altra splendi-
da ballerina, insegnare perfino una
ginnastica da fare a letto (e migliaia di
uomini si fionderebbero con lei su
quel letto a una piazza, ma non è quel-
lo che pensano). Tutti i ballerini di
Ballando sono stati precettati, uno
per mattina, con la colonna sonora
domenica
15
29 marzo
2020
Azzurro, di Adriano Celentano. E Mil-
ly che fa? «Io so come allenarmi da
sola». Sincera o furbona? Perché, di-
ciamolo, far ginnastica a casa è una
gran rottura, io ho messo su già tre
chili, proviamo anche con i ballerini
di Ballando: tentar non nuoce.
MERCEDESZ HENGER
Col suo fusto in quarantena forzata
dell’Eros
■ Merdedesz Henger èla figlia di
Eva Henger, ex pornostar, vedova di
Riccardo Schicchi, il padre di Merce-
desz. La figlia è una star di trasmissio-
ni pop cult come quelle del pomerig-
gio di Canale 5 (d’Urso in testa). Bella
come la madre, per qualcuno anche
di più, è ora in quarantena a casa del
suo fidanzato Lucas Peracchi, perso-
nal trainer dalla fisicata esagerata,
che vive in campagna a Castell’Arqua-
to. Bella lei, bello lui, passano il tem-
po a fare ginnastica, a cucinare («Spe-
cialità della tavola il polpo ubriaco»,
mi spiega lei), pulire casa, tenere in
ordine il giardino. «Nulla di più», mi
dice lui. Sicuro? «A sì, qualche lavoro
di bricolage, a volte dimentico dove
tengo il trapano, ma prima o poi lo
ritrovo». Battutona!
ZEQUILA E PATRICK
«Su Grand Hotel vengo anch’io!».
«No, tu no!»
■ Il Grande Fratello Vip finisce tra
poco, ma al di là del termine vip usato
a sproposito, ma per capire il livello
dei Vipponi presenti (come li chiama
il conduttore Alfonso Signorini) basta
sentire un paio di battute che ci sono
state in prima serata tra Antonio Ze-
quila e Patrick Ray Pugliese (concor-
rente già del Grande Fratello 3). Que-
st’ultimo parlando a Zequila gli ha rin-
facciato che non è umile e gli ha rim-
proverato: «Ricorda che ho fatto gli
stessi fotoromanzi di Grand Hotel che
hai fatto tu». Non l’avesse mai detto,
Zequila lo ha zittito: «Non dire sce-
menze». Per inciso, Grand Hotel è un
giornale che mi diverte, ed è diretto
anche dal mio amico Orio Buffo, ma
che potesse diventare oggetto di di-
sputa mi mancava. Orio, fai fare un
servizio anche a me, così divento Vip
anch’io. Meglio in un fotoromanzo.
ROCCO CASALINO
Ai 5 Stelle sono arrivato da solo,
non mi ha aiutato Emilio Fede
■ La scorsa settimana ho scritto che
a dare l’idea a Rocco Casalino di anda-
re nel M5S sarebbe stato Emilio Fede
quando era direttore del Tg4 e della
trasmissione Sipario. Casalino voleva
andare a lavorare da lui e Fede l’ha
rimbalzato a Beppe Grillo. Pare che
invece Casalino fosse andato da lui
perché voleva fare il giornalista. Fede
non lo prese, e Casalino, dopo qual-
che tempo è arrivato ai 5 Stelle. Insom-
ma, l’idea non è stata di Fede. Sarà
quindi partita da una fede (non Emi-
lio) politica immacolata la vocazione
di Rocco? Intanto pare che non ci sia-
no più incazzature inespresse per la
bozza del secondo decreto data ai
giornalisti prima della firma di Conte:
la responsabilità era stata attribuita a
Rocco, ma pare che le bozze passino-
da altre mille mani (che prudenza!).
Al dunque oggi Casalino e il premier
filano d’amore e d’accordo. E le stelle
stanno a guardare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
16 domenica ECONOMIA
29 marzo
2020

ATTILIO BARBIERI

■ In questi giorni di emergen-

SPESA LIBERA Spiriti divini
Il virus stimolerà
za si è tanto discusso dei cibi tutti
italiani e dell'importanza di privi-
legiarli rispetto agli alimenti im-
portati, per sostenere il nostro si-
Otto motivi per scegliere le piccole cantine
stema produttivo. Su queste pagi-
ne ho scritto e riscritto di come
scegliere gli alimenti made in Ita-
ly. Questa volta parlerò del per-
solo i cibi tutti italiani a diventare social
PIERANGELO BOATTI
ché è importante farlo.
I motivi per mettere nel carrel- Sicurezza alimentare, creazione di lavoro, ricchezza, competitività, ■ Il mondo del vino italiano è più forte del
lo solo derrate 100% italiane so- Covid-19, ma ai produttori serviranno ben
no numerosi e mettono in gioco gettito fiscale: ecco perché il carrello tricolore può fare bene a tutti più di parole e rassicurazioni per superare
diversi temi. Dalla sicurezza al la- questo difficile frangente. Nell’Italia del tut-
voro, alla competitività del no- to chiuso per ragioni di sicurezza, con bar,
stro sistema produttivo fino alla La produzione nazionale vince enoteche e ristoranti con le serrande abbas-
tutela della biodiversità e delle sate, si sono fermati ordini e consegne. Seb-
nostre tradizioni alimentari cen- bene proseguano le vendite in grande distri-
tenarie. Ecco i principali. buzione organizzata, va però ricordato che
SICUREZZA. In Italia abbiamo il il vino italiano dei segmenti premium e top
sistema di controlli più severi al È IL PIÙ SICURO DÀ LAVORO si commercializza per la quasi totalità negli
mondo sulle filiere produttive. grazie ai controlli severi in Italia esercizi in cui oggi la luce è spenta. Dalla
Non c'è anello della catena che sulle filiere produttive proclamazione dello stato di massima emer-
porta dai campi o dagli alleva- genza è trascorso un mese, ma sono due i
menti fino alla tavola che sfugga mesi dall’inizio delle prime misure di sicu-
alle verifiche. Ad effettuarle sono rezza.
dieci istituzioni diverse: Aziende
sanitarie locali, Ispettorato cen- AIUTI IMMEDIATI AL PRIMARIO
trare repressione frodi, Carabi-
nieri per la tutela della Salute, Ca- CREA RICCHEZZA Al mondo agricolo italiano servono aiuti
rabinieri per la tutela Agroali- VALORIZZA immediati, senza inutili burocrazie e riunio-
mentare, Carabinieri Forestali, condivisa e fa crescere LA FILIERA ni continue che sono solo pannicelli caldi.
il Pil
Capitanerie di porto, Guardia di Forse osservando l’evolversi della situazio-
Finanza, Posti di ispezione fron- ne chiusi in qualche palazzo non si capisce
taliera, Uffici di sanità marittima il dramma che sta vivendo l’intera filiera del
e aerea di frontiera, Agenzia del- vino, alla quale non si può parlare tramite
le dogane. Complessivamente dirette Facebook o interviste nei talk show.
questi soggetti effettuano oltre Quando si dice «mondo del vino», in Italia,
mezzo milione di ispezioni all'an- CI RENDE si parla soprattutto di piccole aziende, di
no su oltre un milione di attività PIÙ COMPETITIVI famiglie, di professionisti, operai e impiega-
diverse fra agricoltura, industria SALVA ti che vivono del loro lavoro. C’è di più: il
e distribuzione.
sui mercati grazie LE TRADIZIONI settore, che già avvertiva l’Unione Europea
all’unicità delle nostre
LAVORO E RICCHEZZA. Dalla specialità come un pesante fardello e nulla di più, sen-
produzione di materie prime, te una grande assenza dell’Europa. Vanno
nei campi e negli allevamenti, fi- messe in atto misure straordinarie subito,
no alla loro trasformazione arti- senza fare sfoggio di belle parole. Non baste-
gianale o industriale, alle conse- rà certo far slittare qualche adempimento
gne, alla vendita e alla ristorazio- fiscale di alcuni mesi per risolvere la situa-
ne. I cibi tutti italiani creano infi- zione o nemmeno mettere in cassa integra-
nite opportunità lavorative da PAGA LE TASSE PRESERVA zione il personale. La campagna non aspet-
noi. La filiera agroalimentare al- IN ITALIA LA BIODIVERSITÀ ta e nemmeno possono essere rinviate in
largata rappresenta oggi il primo eterno le operazioni di cantina.
settore economico del Paese con
538 miliardi di euro di fatturato e IMPARARE A GESTIRE LE GIACENZE
3,6 milioni di occupati. Ha un va-
lore aggiunto di 119 miliardi che Bisogna capire che gran parte delle picco-
è pari all’intero Pil di Norvegia e le aziende vitivinicole italiane rischiano il
Danimarca sommato assieme. proprio grazie alla loro unicità a cominciare dalle Dop (Deno- sostenibile anche il sistema previ- default a meno che non arrivino aiuti con-
FILIERA. Un alimento ottenuto che consente anche di smasche- minazioni d’origine protette) e denziale, con un beneficio diret- creti, ovvero lo stanziamento immediato di
soltanto da materie prime tricolo- rare, per confronto, i numerosis- Igp (Indicazioni geografiche pro- to anche per le altre categorie. risorse economiche, magari con la collabo-
ri dà valore a tutta la catena che simi tarocchi prodotti in giro per tette). Senza dimenticare le mi- BIODIVERSITÀ. I cibi tutti italia- razione delle associazioni di categoria, affin-
va dal campo alla tavola. I margi- il mondo che generano un fattu- gliaia di Prodotti agroalimentari ni garantiscono la sopravvivenza ché le informazioni sulle misure adottate
ni si spalmano su tutta la filiera rato annuo vicino ai 100 miliardi tradizionali, i Pat, spesso colpe- degli ecosistemi in cui sono inse- arrivino capillarmente. Vista la situazione,
rendendola sostenibile da un di euro. Tutti soldi sottratti alle volmente misconosciuti, ma de- rite le colture delle materie pri- destinata a protrarsi al di là di questo comu-
punto di vista economico e socia- nostre imprese. Se recuperati an- positari di consuetudini centena- me alimentari utilizzate per pro- nicare tardi e male da parte del governo,
le e non si limitano ad arricchire che in parte potrebbero contri- rie. durli. La posta in gioco è eviden- sarebbe anche auspicabile che il ministero
chi confeziona o distribuisce pro- buire alla creazione di decine di TASSE. Le filiere interamente lo- te se si pensa all’agricoltura e adottasse tutte le misure possibili a soste-
dotti acquistati in giro per il mon- migliaia di nuovi posti. calizzate nel nostro territorio ga- all’allevamento di montagna: do- gno di un nuovo modo di fare mercato, at-
do. TRADIZIONI. Il vero made in rantiscono un gettito fiscale e ve sono scomparsi si moltiplica- traverso strumenti digitali ancora in larga
UNICITÀ E COMPETITIVITÀ. Italy evita lo spopolamento degli contributivo importante. Chi pro- no i rischi di frane, alluvioni e in- parte assenti da molte micro imprese del
Le derrate 100% Italia sono uni- ambienti rurali e la scomparsa duce tutto qui paga imposte in cendi. L’ambiente abbandonato settore e con strumenti che favoriscano un
che anche nel panorama mon- delle culture alimentari locali sul- Italia, rende sostenibile l’intero si- a sé stesso diventa un problema dialogo nuovo tra aziende e privati. Nel bre-
diale e rafforzano il nostro van- le quali si fonda la stragrande stema produttivo legato al cibo per tutti. ve periodo bisognerà certamente dare im-
taggio competitivo sui mercati maggioranza dei nostri prodotti, tricolore e contribuisce a rende © RIPRODUZIONE RISERVATA pulso e sostenibilità anche al wine delivery,
ovvero alla consegna a domicilio di vino e
prodotti made in Italy ai privati desiderosi
ALLA BORSA MERCI DI CHICAGO STAGIONE PASQUALE IN GINOCCHIO di non interrompere il loro virtuoso rappor-
to con cibo e vino della filiera italiana. Va
bene tutto, verrebbe da dire al presidente
Il prezzo del grano vola più del greggio Lievita l’offerta di agnelli e capretti del consiglio, ma il fattore tempo è fonda-
Scendono le quotazioni di zucchero e caffè Urgente un piano per sostenere il settore mentale, ammesso che davvero si voglia an-
dare al di là delle promesse e delle rassicura-
■ L’effetto Coronavirus ha innescato una corsa ai beni essen- ■ Pasqua difficile per il settore dell’allavamento ovino e caprino. zioni in televisione. La pandemia Covid-19
ziali, con un’impennata dei prezzi del grano e dei cerali in genera- Tra gli effetti indotti dall’epidemia di Coronavirus anche il crollo di imporrebbe anche di dare alle banche la
le. E tuttavia non mancano altre materie prime alimentari, come ordinativi di carne sottolinea Confagricoltura. Ristorazione, turismo, possibilità di concedere ossigeno: dare alle
caffe', cacao, zucchero, che provengono per lo piu da Paesi in via agriturismo, enoteche, mercati: tutti i canali di vendita connessi e micro imprese la possibilità di accedere a
di sviluppo, che stanno invece pagando dazio, con duri effetti trainati dalle festività pasquali sono completamente fermi, così co- nuove forme di credito agevolato perché gli
sulle bilance commerciali delle nazioni esportatrici. I principali me l’export. Nel Paese si contano 2,8 milioni di ovini e 150mila di effetti di questa sciagura mondiale segne-
cereali quotati al Cbot, la borsa merci di Chicago, hanno chiuso caprini allevati. Confagricoltura sollecita interventi straordinari a li- ranno inesorabilmente tutto il 2020 e forse
le contrattazioni la scorsa settimana in rialzo, con ulteriori guada- vello europeo e nazionale, per misure urgenti. Come la possibilità di non solo. Credo che a Roma non capiscano
gni che li hanno spinti sui massimi da oltre 2 mesi. Le quotazioni finanziare misure di ammasso privato e pubblico per l’eccesso di del tutto quanto siano a rischio i tanti sforzi
del caffè hanno perso, invece, oltre il 6% nell’ultima seduta e offerta; ed anche la possibilità di realizzare bandi per l’acquisto del fatti nell’ultimo decennio. Basta tavoli e con-
quelle dello zucchero quasi il 2%. A non mostrare segni di frena- prodotto da distribuire a favore degli indigenti. Le vendite sono fer- ferenze stampa, servono decisioni. Se non
ta è la corsa del grano: nell'ultima settimana i contratti con conse- me ma la produzione continua: gli animali vanno nutriti e continua- ora, quando? Siamo in guerra.
gna a maggio hanno registrato un ulteriore aumento del 5,92%. no a fare latte, e questo porta ad un esubero di prodotti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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leLettere
domenica 29 marzo 2020

lettere@liberoquotidiano.it
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L.Majno 42-20129 Milano, via fax al n.02.999.66.264
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. segui la rubrica anche su

POSTA PRIORITARIA FAUSTO CARIOTI

Il governo pietoso OGGI

ha fatto la piaga puzzolente

Gentile Carioti, nel decreto del presiden-
te Conte vigente dal 24 marzo sono rac-
chiuse novità sull’apertura e chiusura del-
le attività lavorative e sulle limitazioni al-
la movimentazione dei cittadini. Tutto è
iniziato nella terza decade di gennaio,
per poi proliferare. Le informazioni su
questa forma virale erano già conosciute,
per via della Cina che ne era infestata: mi
chiedo perché allora non si è provveduto
subito a recintare i focolai. Ora la zona
rossa è vigente in tutta Italia, ai cittadini è
chiesto di sacrificare la loro libertà stan-
dosene in casa ventiquattro ore al giorno,
creando tensioni in campo psicologico,
affettivo, lavorativo, economico… Ricor-
do che il 90% della popolazione è sano,
tutti circolano con mascherine o sciarpe,
stanno a uno o due metri di distanza nel-
le file di fronte ai negozi alimentari, per
cui si attengono alle regole suggerite dai
sanitari, eppure non basta: chi esce ri-
schia sanzioni da 400 a 3.000 euro, anche
se in possesso di certificazione che atte-
sta la negatività al virus. E il servizio di
taglio dei capelli è abolito, si ritorna agli
anni Sessanta: bei tempi, viva i Beatles!
Nerio Nazzadri
e.mail
■ ■ ■
Caro signor Nazzadri, le norme in vigo-
re adesso sono sacrosante: chi non ne
è convinto chieda a medici e infermieri
cosa ne pensano. L’errore, immenso, è
stato il primo che lei indica: non adotta-
re immediatamente provvedimenti re-
strittivi, preferendo scrivere #milano-
nonsiferma e andando nei Navigli a far-
si i selfie con il bicchiere di spritz, per
poi portare il virus a Roma (vero, Zinga-
retti?). Il risultato è che ci siamo ferma-
ti tutti. Per non infliggere un piccolo
male, subito, all’economia nazionale e
alle nostre libertà, ipotesi dinanzi alla
quale il governo tremava, ne è stato in-
flitto uno infinitamente più grande e
duraturo, poco dopo. Quanto alla lon-
tananza dal barbiere, giusto scherzarci
sopra: se ne è fatto una ragione Sergio
Mattarella, che non mi pare tipo da ca-
pigliature rock, e possiamo farcela an- DOMANI
che noi.

UNA MAMMA SCRIVE
Il disagio dei ragazzi
di fronte alle difficoltà
Insegno lettere in un Istituto su-
periore e ho due figli, di 19 e 11
anni. Ho anche due genitori
molto anziani, fragili fisicamen-
te, ma oggi i miei pensieri sono
tutti per i miei figli. Se per il
maggiore mi preoccupa soprat-
tutto il futuro, economico e po-
litico, per il più piccolo mi terro-
rizza l’oggi.
I bambini non sono citati in
nessun decreto, ma la loro vita
è stata sconvolta, praticamente
cancellata, e certamente molti
di loro, in un dopo indefinito e
quasi mitico, avranno bisogno
di supporto psicologico. Mio fi-
glio sicuramente ne avrà biso-
gno: andava a scuola, praticava
nuoto agonistico, la sua vita
era fatta di impegni quotidiani
e di socialità.
Oggi piange di fronte allo scher-
un caso eccezionale e vorrei
che la politica affrontasse que-
sto problema.
Paola Cigliutti
email
FUMAGALLI
Grillini contro Gallera
per celare i propri errori
È proprio vero che la miglior
difesa è l’attacco. Mi riferisco a
Fumagalli dei cinquestelle che,
per ovviare alle loro inefficien-
ze, si mette ad inveire contro
chi, come Fontana e Gallera,
hanno dato l’anima per poter
contenere questo maledetto vi-
rus.
Gisella Ziliani
email
DOVE VA LA LEGA?
Attento Salvini a finire
nel trappolone dei Pd
alleati di correre in soccorso di
questi “scappati di casa”. Non
trarranno alcun vantaggio, an-
zi finirebbero con il condivider-
ne le responsabilità. Ho l’im-
pressione che Salvini, per ma-
linteso senso di responsabilità,
stia cadendo in una trappola te-
sagli dai furbastri del Pd, molto
più abili di lui nel gestire le tra-
me di Palazzo.
Santino Schiavini
email
“OLIVE COMPRESE”
Le giornate da recluso
salvate da Andrea Vitali
Recluso obbligatoriamente in
casa per non incorrere nel terri-
bile coronavirus, le giornate di-
ventano davvero lunghe. La ti-
vu aiuta ma la rilettura di qual-
che bel libro è davvero utile. È
il caso di “Olive comprese” del
grande scrittore Andrea Vitali.
Le vicissitudini dei personaggi,
ne anche in condizioni di clau-
sura.
Roberto Brambilla
email
EMERGENZA
C’è chi ha nostalgia
della tessera annonaria
A nessuno è venuto in mente
di istituire una tessera intestata
al capo famiglia per potere fare
la spesa.
Verrebbe marcata giornalmen-
te con un timbro-datario. Sul
retro diversi spazi per segnare
quanti e quali generi alimenta-
ri sono stati acquistati e quan-
do. I tecnici potrebbero perfe-
zionare il tutto. Abbonamenti nazionali
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Collezioniamo i moduli
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mo del PC, durante le lezioni Se i dirigenti del Pd, incapaci in quel di Bellano, sono davve- per l’autocertificazione Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l.
on line (ancora poche e orga- quanto si vuole, ma marpioni ro divertenti e intriganti e rac- Attendendo l’emissione del se- Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano

nizzate tardivamente, come in
quasi tutti gli Istituti comprensi-
vi) e rifiuta di telefonare ai suoi
amici, perché la loro voce gli fa
troppo male. Io sono convinta
che quello di mio figlio non sia
della politica, fiutano il perico-
lo di una rivolta popolare con-
tro governo e maggioranza cau-
sata dalla crisi economica in
corso e io mi chiedo che biso-
gno c’è da parte di Salvini ed
contano di un’Italia nostalgica-
mente passata. L’ho riletto in
un fiato e il tempo è volato. I
grandi scrittori come Andrea
Vitali sono dei grandi amici
che consentono di sentirsi be-
sto modulo per autocerficazio-
ne, che darà diritto al raccogli-
tore in simil pelle per conser-
varli in modo ordinato.
Massimo Puricelli
Castellanza (VA)
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LiberoPensiero
domenica
29 marzo
2020
Addio al matematico Edoardo Vesentini
■ L’insigne matematico Edoardo Vesentini, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa
dal 1978 al 1987 e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 1979 è morto per cause naturali
ieri sera nella sua casa di Pisa all’età di 91 anni. Vesentini ha dato importanti contributi alla
geometria algebrica, alla topologia algebrica e alla teoria delle varietà complesse.
CHI VA ALL’ALDILÀ E CHI RESTA QUA
Non si può morire senza il conforto dei propri cari
Il rito della sepoltura distingue gli uomini dagli animali: le vittime del Covid-19 spirano da sole e non hanno un funerale
segue dalla prima
PAOLO BECCHI
(...) finale. Sempre. Vale per tutte le
forme di vita anche per i virus, che
sono vita invisibile, anche se gene-
ratrice di morte, vita che in quanto
tale non vuole morire, ma che non
può evitare prima o poi di morire.
Solo l’uomo tra i viventi tuttavia
piange i propri morti, li seppellisce
e li ricorda. È così da quando esiste
l’umanità, una costante antropolo-
gica, un segno della nostra condi-
zione umana. «L’umanità ebbe in-
cominciamento dall’ humare, sep-
pellire», scriveva Giambattista Vi-
co. La morte di per sé non è il male,
anzi se ci pensate bene è una bene-
dizione. La “vita eterna” non può
essere terrena, perché non ci sareb-
bero generazioni che si susseguo-
no nel tempo. La natalità è l’altra
faccia della mortalità. Non c’è vita
senza morte, per questo il morire
dei vecchi fa posto alla vita dei gio-
vani. Ed è abbastanza logico presu-
mere che alla “mortalità” di questi
giorni seguirà la “natalità” nei pros-
simi mesi. Non è un ragionamento
cinico, e neppure una forma di dar-
winismo sociale. È semplicemente
la “Natur der Sache”, la “natura del-
la cosa”. Come ha sostenuto un
grande filosofo del Novecento,
Hans Jonas, «il cominciare sempre
di nuovo può avvenire solo al prez-
zo di un finire sempre ripetuto».
MARTIN HEIDEGGER
Ma allora da dove scaturisce
quel senso di peso, di paura, di an-
goscia, che proviamo, in particola-
re in questi giorni, nei confronti del-
la morte?
Il peso della mortalità deriva dal
fatto che l’uomo, anche se spesso
cerca di rimuovere il pensiero della
morte - il “si muore”, il “Man” inau-
tentico di cui parla Martin Heideg-
ger - , sa di dover morire e non ces-
sa di interrogarsi sul senso della vi-
ta e della morte, e questo accade
proprio in momenti come questi,
in cui percepiamo la morte come
vicina, “posso morire”. Questo in-
terrogarsi sulla morte vuol dire che
l’uomo non si accontenta di vivere,
non si accontenta della “nuda vita”
biologicamente intesa. Ciò che lo
distingue dall’animale non è la vi-
ta, e neppure la morte, ma la tom-
ba. La tomba?
Sì, la tomba. Nessun animale sep-
pellisce un altro animale, e sulla
tomba gli umani con diversi riti fu-
nerari piangono i loro morti e li ri-
cordano. Certo, non solo sulla tom-
ba, ma è sulla tomba che si cristal-
lizza il pensiero della morte e le do-
mande esistenziali che questa po-
ne: da dove veniamo? Chi siamo?
«Il trionfo della morte» conservato a Palazzo Abatellis a Palermo (1446)
Dove andiamo?
Questi pensieri mi si sono agitati
nella mente in questi giorni, in cui
ci sentiamo tutti un po’ più vulnera-
bili, perché sentiamo che possia-
mo morire da un momento all’al-
tro. Questa possibilità permanente
della morte è un dato ontologico,
ma quello che oggi ci fa più paura
sono le condizioni attuali del mori-
re e del morto, condizioni partico-
larmente pesanti, indicibilmente
pesanti. Morire ai tempi del virus,
ed essere morti, è certo più terribile
che continuare a vivere agli “arresti
domiciliari” con il “lasciapassare”
per fare la spesa. Non è vita questa,
ma la morte oggi è sicuramente
peggio.
Camion militari che nella oscuri-
tà della notte, quasi di nascosto, in
una lunga processione trasferisco-
no cadaveri - si sarebbe tentati di
dire quasi “occultati” - dagli ospe-
dali per portarli in qualche forno
crematorio fuori città dal momen-
to che quello locale evidentemente
non basta più. Queste immagini
mi/ci sono rimaste impresse nella
mente.
Per proteggere la vita abbiamo di
fatto cancellato i morti, non resterà
nessuna traccia di loro. Cremati e
La Reggia di Caserta ispira un fumetto
■ È la Reggia di Caserta l’ultima protagonista della storia a fumetti gratuitamente online
per la campagna #ioleggoacasa, firmata da Maicol & Mirco per il progetto «Fumetti nei
Musei». La storia s’intitola «GUL: il cuore delle cose», ed è una vera e propria avventura
nata un po’ per caso.
dispersi. Cenere spersa al vento. So-
pravvivere, lottare per la sopravvi-
venza, diventa l’unico scopo, ma
questo scopo è insito nella natura
animale. Senza rendercene conto
ci stiamo forse animalizzando?
L’assenza totale della pietà nei con-
fronti dei defunti - un sentimento
umano e religioso, ma che presen-
ta anche profili giuridici - ne costi-
tuisce una prova.
IL FUTURO
I morti non hanno neppure il di-
ritto di morire, se lo desiderano
con i conforti religiosi, non hanno
più diritto ad un funerale, non han-
no più diritto ad una sepoltura, i
congiunti infatti sono privati del di-
ritto di occuparsi della salma per la
sepoltura, tutti cremati, forse an-
che contro la loro volontà. D’altron-
de se sono stati sospesi diritti di li-
bertà dei vivi, non dovrebbe sor-
prendere quello che sta succeden-
do con i morti. Prevale su tutto la
“sicurezza pubblica”, tanto sulle
nostre libertà quanto sugli affetti
più cari, tanto sui vivi quanto sui
morti. Il diritto tace di fronte alla
“nuda vita”.
Anche la morale e la religione tac-
ciono. I moribondi non hanno po-
tuto prendere congedo dai loro pa-
renti, sono morti, nella solitudine,
nell’isolamento forzato. E i con-
giunti non hanno potuto sfiorare
neppure con uno sguardo lontano
la persona amata che se ne è anda-
ta per sempre. Nessun contatto.
Nessun sacramento, nessuna
“estrema unzione”. E dire che un
tempo la Chiesa, con le opportune
precauzioni, la prevedeva esplicita-
mente anche per “i malati contagio-
si”. Cremazione per tutti. L’unica
cosa che oggi conta è “controllare”
il virus, contenere il contagio e pro-
teggere la “nuda vita”. Sarà molto
difficile “elaborare il lutto” in que-
ste condizioni. Sarà molto difficile
recuperare il senso di comunità, do-
po che abbiamo visto nell’altro con-
cittadino il possibile untore, dopo
che persino il sentimento della pie-
tà è stato divorato dal virus.
L’emergenza dovrebbe essere li-
mitata nel tempo. Speriamo nella
brevità di questo tempo, perché
più a lungo ci si abitua a vivere - e a
morire - in condizioni così degra-
danti, più a lungo sarà difficile rico-
struire rapporti intersoggettivi au-
tenticamente umani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’eternità non esiste
I defunti se ne fregano
delle lacrime dei vivi
segue dalla prima
VITTORIO FELTRI
(...) con chiunque a parità di sintassi. I
vivi non intendono morire eppure
muoiono lo stesso, ovvio. La cosa più
inutile che possiamo fare mentre sia-
mo qua con i piedi per terra è interro-
garci sul senso della esistenza. Che
non c’è. Proprio per questo gli umani si
sono inventati l’immortalità dell’ani-
ma, giusto per sperare che una volta
negli inferi possano continuare a cam-
pare. Dicono a se stessi: se tiro le cuoia
poco male, tanto c’è il paradiso o qual-
cosa del genere. È un sogno ingenuo,
dunque ci piace trasformarlo in ipotesi
certa. Le religioni si fondano sulla pro-
messa illusoria che se un azzurro aldilà
non è certo, esso è almeno probabile.
In effetti immaginare che la morte sia
un veicolo per approdare alla vita eter-
na è consolatorio. Ma in un pianeta
che ormai crede soltanto nella scienza,
ritenere che un corpo stecchito sia poi
destinato al regno dei cieli richiede
uno sforzo di fantasia insostenibile per
qualsiasi essere dotato di un minimo
di intelligenza pratica.
Capisco le tue argomentazioni riferi-
te al momento presente funestato dal
virus, è brutto, direi antiestetico, non
accompagnare i numerosi defunti alla
tomba con i soliti riti. Mette tristezza. È
sconfortante. La celebrazione di un fu-
nerale classico placa la nostra dispera-
zione per la perdita di un congiunto,
tuttavia non cambia la situazione
dell’estinto, il quale non c’è più e se ne
fotte delle nostre lacrime. Andare all’al-
tro mondo a causa del Corona o di al-
tra malattia non incide sul feretro. Il de
cuius vada sotto terra o nel forno cre-
matorio con noi o senza di noi al suo
fianco c’est la même chose. A scuola mi
è toccato studiare Foscolo, maniaco
della degna sepoltura di imperitura me-
moria dei trapassati. Non lo reggevo.
Bravo poeta però anche rompicoglioni
efferatissimo. Quasi come te che frigni
per il fatto che le bare di Bergamo ven-
gano issate su camion dell’esercito e
portate chissà in quale luogo. Non cre-
do che le salme della peste o della spa-
gnola fossero più allegre di quelle che
compiangiamo adesso. Vanno comun-
que al cimitero che è l’ultima dimora
per chiunque, per me e pure per te.
Noi due non abbiamo voglia di presen-
tarci a Caronte, ma siccome costui non
esiste, diamoci una calmata e aspettia-
mo la nostra ora con rassegnazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica di Treccani
«Pandemia»
è la parola
più ricercata
I TRADITORI DELLA PATRIA
Dante spedirebbe all’Inferno
ANTONIO SOCCI
quelli che oggi lo celebrano
■ La data scelta per celebrare ogni
anno il Dantedì, il giorno di Dante, è il
25 marzo e forse non sarebbe stata
gradita dal sommo poeta, uomo di fe-
de, perché quel giorno per la Chiesa è
la festa dell’Annunciazione (“l’angel
che venne in terra col decreto/ de la
molt’anni lagrimata pace,/ ch’aperse
il ciel del suo lungo divieto”, Purg.
X). Il caso poi ha voluto che que-
sto primo anno di celebrazione, il
25 marzo 2020, sia arrivato pro-
prio nel pieno della crisi del coro-
navirus, mentre tutti cercavano di
farsi forza cantando dai balconi
Fratelli d’Italia, tutti si ripetevano
che siamo una grande nazione e
ce la faremo e tanti espongono il
tricolore.
Così è accaduta una cosa stra-
na. Da alcuni anni – fino a un me-
se fa – chiunque si azzardava a par-
lare di Italia, di identità italiana, di
orgoglio nazionale, di sovranità, di
patria, veniva incenerito su giorna-
li e social come un sospetto nazio-
nalista, un pericoloso perturbato-
re della fratellanza universale, un
fomentatore di odio verso gli altri
popoli. Invece – con la tempesta
del coronavirus e la ventata che ha
fatto diventare tutti orgogliosa-
mente italiani – la celebrazione di
Dante è stata proposta da ogni par-
te come la festa di un padre della
patria, al grido di «viva l’Italia». An-
che su quei giornali che per anni
hanno sdegnato l’identità italiana
come un attentato alla loro fanati-
ca fede europeista e globalista. Dante e la sua Commedia dipinti da Domenico di Michelino in nel 1465 nel Duomo di Firenze (Getty)
C’è pure chi, con le migliori in-
tenzioni, ha usato espressioni che vo- la primavera i fiori, può credere che i gua latina, fatta propria da tutti i popo- na Commedia. In questo Dante è dav-
levano essere celebrative, ma che di versi e le prose facciano le nazioni».
questi tempi possono creare un equi-
voco. Laddove si è parlato di Dante mila anni. Prima fu unificata dalla lin- proprio nel volgare toscano della Divi- se dell’Italia “asservita” e rovinata da
come colui che ha “creato” o “inventa-
to” il concetto di Italia.
LA SINISTRA GLOBALISTA
Ci sono infatti intellettuali (di sini-
stra e/o globalisti) che negli anni pas-
sati hanno scritto articoli e libri sulla
“presunta identità” italiana e – pro-
prio considerando quante volte ricor-
re la parola Italia nella nostra letteratu-
ra – hanno sostenuto «che l’Italia sia
stata, prima di essere una nazione e
ben prima di essere uno Stato, un to-
pos letterario, un tema, un motivo,
una retorica, un’occorrenza, una crea-
zione dei poeti, un azzardo dell’imma-
ginario». C’è chi arriva a sostenere
che è un’invenzione ideologica che
poi ha partorito il mostro del naziona-
lismo guerrafondaio.
In realtà Dante “pianse” le condizio-
ni dell’Italia e ne cantò la bellezza, ma
non “inventò” affatto l’Italia, la quale
esisteva da più di mille anni.
Giustamente il Cattaneo, nel 1839,
recensendo La vita di Dante di Cesa-
re Balbo, osservava: «Solo chi crede
che i fiori facciano la primavera e non
■ Gli italiani hanno sete di sapere. E così, da-
vanti alla televisone o davanti a un articolo di
giornale, in questo periodo che hanno più tem-
po per approfondire, vogliono capire bene di
cosa si parla. «Pandemia», «assembramento»,
«draconiano», «asintomatico»: sono infatti le pa-
role più ricercate dagli italiani sul Vocabolario
on line di Treccani che testimoniano il particola-
re momento storico che stiamo vivendo. E tra i
neologismi più recenti c’è «infodemia». Sul por-
tale Treccani.it viene registrata anche un’impor-
tante crescita della media dei visitatori unici,
Il virus ha rispolverato l’orgoglio nazionale pure nei progressisti
che fino a un mese fa incenerivano chi si osava difendere l’Italia
li italici. Poi, fra le varie evoluzioni re- vero un padre della patria. Dante per
L’Italia dunque esiste da più di due- gionali del latino, è stata riunificata primo ha “pianto” le condizioni peno-
È morto Mario Benedetti
Addio al cantore delle piccole cose
■ Se ne va il poeta friulano Mario Benedetti, uno
degli autori più intensi e originali dell’ultimo tren-
tennio: sin dalle prime prove, tra la fine degli anni
Settanta e i primi Ottanta, la sua scrittura in versi è
cresciuta seguendo una tenace fedeltà alle cose, so-
prattutto le più comuni e dimesse. Aveva 64 anni. È
morto ieri a Piadena (Cremona), nella casa di cura
in cui era ricoverato dalla primavera del 2018, per le
complicazioni legate al coronavirus. Lunedì 30 mar-
zo ci sarà, in tarda mattinata, una cerimonia fune-
bre privata al cimitero a Piadena. Nel 2014 era stato
colpito da un arresto cardiaco da cui si era parzial-
mente ripreso pur non scrivendo più nulla da allora.
La sua esistenza, la sua poesia ed il suo modo di
essere sono stati fortemente connotati dalla presen-
za di una malattia cronica: una particolare forma di
sclerosi multipla che lo accompagnò dall’infanzia.
Gravi episodi dovuti a questa patologia si verificaro-
no nel 1999 e nel 2000. In seguito all’ictus che lo
colpì nel 2014, il poeta ha vissuto presso una struttu-
CULTURA
passata da circa 600.000 a 760.000, e un incre-
mento delle pagine visualizzate, da 900.000 a 1,6
milioni.
Nel periodo di emergenza sanitaria Coronavi-
rus, Treccani «si conferma punto di riferimento
per un’informazione veritiera e puntuale e cen-
tro nevralgico di diverse iniziative a carattere
scientifico-culturale» tra le quali la lista delle die-
ci Parole del Coronavirus stilata in collaborazio-
ne con l’Istituto Superiore di Sanità. Pubblicata
all’interno della sezione «Le parole valgono» in-
sieme ad una definizione per un loro utilizzo
ra sanitaria milanese e da due anni era a Piadena. E
proprio nella parola «esperienza» si trova la chiave
del percorso di Mario Benedetti, che si è interrogato
costantemente su come la poesia possa farsi spazio
etico di conoscenza e di insegnamento attraverso la
rappresentazione dell’esistenza stessa. Accomuna-
to, nel nome, al grande scrittore uruguayano scom-
parso nel 2009, nel 2017 di Mario Benedetti l’editore
Garzanti ha pubblicato la raccolta di «Tutte le poe-
sie», curata da Stefano Dal Bianco, Antonio Riccardi
e Gian Mario Villalta, che includeva per la prima
volta l’intera opera poetica di Mario Benedetti, da
«Umana gloria» (Mondadori, 2004) a «Pitture nere
su carta» (Mondadori, 2008), «Tersa morte» (Mon-
dadori, 2013) e «Questo inizio di noi, inedito in volu-
me» (2015). Per questa raccolta nel 2018 aveva vinto
il Premio Villalta Poesia. Nato a Nimis (Udine) il 9
novembre 1955, Mario Benedetti si era laureato
all’Università di Padova con una tesi sullo scrittore
Carlo Michelstaedter.
domenica
19
29 marzo
2020
corretto e consapevole nella lista troviamo: bat-
terio, contagio, paziente zero, epidemia, letalità,
pandemia, quarantena, infodemia, stress, virus.
C’è anche il recente progetto editoriale digita-
le messo a punto con l’Associazione Cultura Ita-
liae, il «Dizionario della Cultura», ovvero una
guida ragionata delle voci che esprime la map-
pa semantica della parola «Cultura». L’iniziativa
è stata inaugurata da Filippo Patroni Griffi, presi-
dente del Consiglio di Stato, con la voce «Diritti
dell’uomo».
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classi dirigenti perlopiù disastrose e
in guerra fra loro (Ahi serva Italia, di
dolore ostello/ nave sanza nocchiere
in gran tempesta/ non donna di pro-
vincie, ma bordello!, Purg VI).
Da questi versi sboccerà nella lette-
ratura italiana, da Petrarca a Leopar-
di (passando per Machiavelli), il gran-
de lamento poetico sulla nostra nazio-
ne ridotta a campo di battaglia di eser-
citi stranieri che la devastano per
secoli e la sottomettono. E da que-
sto sublime canto, che attraversa
cinque secoli sboccia poi l’ideale
risorgimentale dell’unità e dell’in-
dipendenza nazionale (ideale
ahimé in parte rovinato dai Savo-
ia).
I PONTEFICI
Ma c’è un altro tema “patriotti-
co” in Dante che oggi dovremmo
meditare. Qual è il peccato più
grave che viene punito nell’infer-
no dantesco? Quali peccatori van-
no nell’abisso più profondo?
Potrà sorprendere: sono i tradi-
tori. Nel IX Cerchio dell’Inferno,
l’ultimo, troviamo il lago ghiaccia-
to di Cocito, al centro del quale –
il centro della terra – sta confitto
Lucifero che stritola continua-
mente con le sue tre bocche le
anime di Bruto, Cassio e Giuda.
Nel Cocito stanno diversi tipi di
traditori, che sono divisi in quat-
tro zone. Nella parte chiamata
Antenora si trovano i traditori del-
la patria. Il nome della zona deri-
va da quello di un principe troia-
no, Antenore, che, secondo una
leggenda medievale (tuttavia di-
versa dal testo omerico), aveva tradi-
to la sua città, la sua patria, aprendo
le porte ai nemici greci. Dante trova
fra i traditori della patria personaggi a
lui ben noti, nelle lotte di fazione del
suo tempo. Fa riflettere che il nostro
più grande poeta, simbolo della no-
stra identità nazionale, consideri il tra-
dimento – di cui fa parte il tradimento
della patria - come il peccato più gra-
ve da punire nel più profondo dell’In-
ferno (c’è chi lo ha ricordato, come
ammonimento, anche di recente).
Nella Commedia del resto troviamo
vari affronti al “politically correct”.
Ma c’è pure un altro aspetto che oggi
dovrebbe far riflettere. Infatti il som-
mo poeta colloca nell’inferno diversi
papi e prevede la dannazione pure
per il pontefice a lui contemporaneo,
Bonifacio VIII, lo principe d’i novi Fa-
risei (Inf. XXVII), colpevole di aver in-
gannato e straziato “la bella donna”
(Inf XIX), cioè la Chiesa.
Dante, cattolicissimo, appare così
agli antipodi del clericalismo e si per-
mette questa sorprendente libertà. In-
vece, all’opposto, nel nostro tempo
che è scristianizzato, dilagano il cleri-
calismo e la papolatria. E soprattutto
fra i non credenti.
www.antoniosocci.com
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20 domenica SPETTACOLI
29 marzo
2020

Modulazione
di frequenza SOLO 6,6% SU RAI1 La giornalista della Rai
Emma D’Aquino (53 anni):
il suo «Speciale Tg1» si è
TIZIANA LAPELOSA

#Iorestoacasa Sprofonda lo Speciale Tg1: fermato al 6,6% di share

con «Cantautoradio»
■ #Iorestoacasa e ascolto la radio.
Che, se fatta con amore, se di sostanza,
può cambiare la giornata e renderla
più leggera ma anche più piena. Di in-
formazioni, per esempio, di aneddoti
che riguardano grandi artisti, dei can-
tautori che Morgan ha deciso di rac-
contare, e di riproporre, in un nuovo
ciclo di Cantautoradio. L’originale tra-
smissione che da ieri è tornata a farsi
sentire su Radio2, dalle 22 alle 24, che
le canta e le suona dal vivo, e non im-
porta se in replica.
E così, a sostegno della campagna
#Iorestoacasa, ci ritroviamo ad ascol-
tare, sotto un altro punto di vista, «la
storia della musica italiana raccontata
a modo mio, con l‘intervento di grandi
ospiti del mondo dello spettacolo e
dell’attualità, che mi hanno permesso
di creare cortocircuiti e virtuosismi
mai ascoltati prima», dice Morgan. Fio-
rello racconta Battiato, Max Pezzali
canta Iannacci (con Paolo Rossi che gli
cambia il testo), Gigi D’Alessio e Bugo
(sì, Bugo, prima della rottura con Mor-
gan) interpretano i capolavori dei più
grandi cantautori italiani, Vittorio Sgar-
bi parla di Tenco. Non si ppoteva che
partire con Domenico Modugno visto
da Massimo Ranieri, Renzo Arbore, Vi-
nicio Capossela, Simone Cristicchi, Pe-
tra Magoni, Raiz e 21 elementi dell’Or-
chestra Notturna Clandestina del Mae-
stro Enrico Melozzi. Racconto riascolta-
bile in podcast, trasmissione ascoltabi-
le su RaiPlayRadio.it/Radio2, sulla app
RaiPlay Radio e con contenuti speciali
sulle pagine facebook, instagram e twit-
ter di @RaiRadio2. Buon (ri)ascolto.
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il pubblico è stufo del virus
In sole due settimane gli spettatori scendono da 6 milioni (e 19% di share) a 2
La gente rinchiusa in casa sente drammi tutto il giorno, la sera vuole staccare
FRANCESCO SPECCHIA
■ Il problema è, evidentemente,
la saturazione dei palinsesti di no-
tizie infauste.
Ci sarà un motivo se Amici di
Maria De Filippi col suo carico di
speranze e di talenti più o meno
nascosti, ha fatto en plein
dell’ascolto con il 20% di share, e
lo Speciale Tg1-Resistere dedicato
al Coronavirus condotto da Em-
ma D’Aquino ha registrato solo il
6,62% di share con 1,8milioni di
spettatori, partendo da robuste
edizioni precedenti che raggiunge-
vano il 18,6% e 5,6 milioni, e l’8,2%
e 2, 2 milioni di spettatori. Que-
st’ultime edizioni sono state ben
orchestrate e condotte, rispettiva-
mente, da Francesco Giorgino -
che ha fatto il risultato migliore in
assoluto - e Paolo Di Giannanto-
nio, altro decano.
Il problema, qui, non è la gara
tra anchormen; vivaddio al Tg1
non difetta la professionalità. E
non è certo colpa della deliziosa
D’Aquino, se il classico approfon-
dimento del telegiornale della re-
te ammiraglia l’altra sera ha flop-
pato; e ha portato a casa lo stesso
risultato di Propaganda Live
(La7) e Quarto Grado su Rete4.
Tra l’altro, la giornata in cui s’è ca-
GLI ASCOLTI DEGLI “SPECIALI TG1 COVID-19”
Data Conduttore Ascolti
11 marzo F. Giorgino
20 marzo P. Digiannantonio
27 marzo E. D’Aquino
Media Speciale Tg1
denzato lo Speciale Tg1 era giorna-
listicamente appetitosa. C’era Pa-
pa Francesco che riempiva in pre-
senza e preghiera una piazza San
Pietro deserta (con il 32% di share
consegnato a L’eredità) e c’era il
discorso del Presidente Mattarel-
la; di fatto si trattava d’una classi-
ca giornata in cui lo Speciale rice-
veva in dote una curva d’ascolto
ragguardevole. Curva che avreb-
be dovuto, perlomeno, mantene-
re.
Anche The Good Doctor, il me-
dical drama proposto oramai in
tutte le salse, ha toccato un buon
8,2%, di share. Quindi, scartata
l’ipotesi di un problema di colloca-
Share
5.609.574 18,61%
2.256.006 8,24%
1.793.824 6,62%
3.219.801 11,2%
zione di palinsesto e di contropro-
grammazione, la domanda è: per-
ché? Perché lo Speciale Tg1 ha toc-
cato il nadir, pur cavalcando una
tematica - il contagio - che rifulge
in tutti i tg, in ogni servizio, in qual-
siasi anfratto della programmazio-
ne pubblica e commerciale? For-
se proprio per questo.
Interi palinsesti sono oramai in-
nervati dal virus e dai suoi raccon-
ti. Perfino l’entertainment e i talk
show very pop si sono parzialmen-
te convertiti - con risultati spesso
temibili - alla narrazione dei medi-
ci in trincea, della conta dei morti,
dello tsunami economico pronto
a sommergere le nostre piccole vi-
te immerse in un’irrealtà col sapo-
re dell’apocalisse. Se per tutto il
giorno ti sparano addosso le im-
magini del Coronavirus (e magari,
poi, si preannuncia pure la ciliegi-
na del discorso del premier Conte
a mezzanotte); be’ risulta umana-
mente comprensibile mollare il
colpo della cruda cronaca almeno
la sera, e cercare un minimo di
respiro e d’evasione, e infatti Net-
flix, Sky e Amazon Prime sono al
top.
L’esprit ansiogeno spinto nella
notte è l’unico motivo per cui un
programma pur ben fatto come lo
Speciale Tg1 sul Coronavirus falli-
sce.

RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7
6.00 A sua immagine 8.30 Sorgente di vita 6.00 Fuori Orario 6.00 Prima pagina Tg5 6.30 Media shopping 6.00 Media shopping 6.00 Meteo - Traffico -
6.30 1a parte UnoMattina 9.00 Sulla via di Damasco 6.30 RaiNews24 7.55 Traffico - Meteo.it 6.55 Prima tv free Marlon 6.30 Angoli di mondo Oroscopo
in famiglia 9.30 O anche no 11.10 TGR Estovest 8.00 TG5 Mattina - Meteo “La tripletta della 6.55 TG4 - L’ultima 7.00 Omnibus -
7.00 Dalla Cappella di casa 10.30 TG2 Dossier 11.30 TGR RegionEuropa 8.45 Leonardo: l’uomo colpa” “La giornata ora mattina News
Santa Marta Santa 11.15 In viaggio 12.00 TG3 - TG3 Fuori linea che anticipò il futuro delle professioni” 7.10 Stasera Italia Weekend (Diretta)
Messa celebrata da con Marcello 12.25 TGR Mediterraneo 9.55 Magnifica Italia “Compleanno 8.00 Due mamme di troppo 7.30 TG La7
Papa Francesco 12.00 Occhio alla spia 12.55 TG3 L.I.S. 10.00 Dal Santuario funebre” “Quinta puntata” 7.55 Omnibus
7.30 2a parte UnoMattina 13.00 TG2 Giorno 13.00 Romanzo italiano della Madonna 7.55 Titti e Silvestro con Lunetta Savino Meteo
in famiglia 13.30 TG2 Motori 14.00 TG Regione - del divino Amore in 8.15 Daffy Duck e l’isola 10.00 Carabinieri 2 8.00 Omnibus -
9.35 TG1 L.I.S. 13.55 Meteo 2 TG Regione Meteo Roma Santa Messa fantastica (Anim., “Un’espressione Dibattito (Dir.)
9.40 Paesi che vai - Luoghi, 14.00 Prima tv Mystery 101 - 14.15 TG3 10.55 Mediashopping 1983) Regia di Friz luminosa” 9.45 Tagadà Risponde.
detti, comuni “Martina I delitti all’Elmstead 14.30 1/2 h in più. Condotto 11.10 Le storie di Melaverde Freleng, Chuck Jones, 11.00 I Viaggi del Cuore Condotto da Tiziana
Franca” College (Giallo, 2019) da Lucia Annunziata 12.00 Melaverde Robert McKimson 12.00 TG4 - Meteo.it Panella
10.30 A sua immagine con Jill Wagner, Kri- 15.55 Kilimangiaro - 13.00 TG5 - Meteo.it 9.40 Royal Pains 12.30 Colombo 10.45 Camera con Vista
10.55 Dalla Cappella “Gesù stoffer Polaha, Preston Il grande viaggio 13.40 L’arca di Noè “Hank e il profondo “L’ultimo scacco- 11.05 L’aria che tira - Diario
Buon Pastore” della Vanderslice. Regia 16.45 Kilimangiaro - Tutte 14.05 Beautiful mare blu” “In memo- matto” con Peter Falk 12.30 Uozzap
Conferenza Episcopale di Blair Hayes. le facce del mondo 14.30 Una vita ria di Jack” “Dopo i 14.00 Prima tv Donnavven- 13.30 TG La7
Italiana in Roma Santa 15.30 Prima tv Darrow & 18.55 Meteo 3 - TG3 15.00 Inga Lindstrom - fuochi d’artificio” tura “Il Grand raid dal- 14.00 A te le chiavi. Con-
Messa Darrow - Una stella in- 19.30 TG Regione - Il segreto del castello 12.25 Studio Aperto - Meteo l’Islanda all’Equatore” dotto da Paola Marella
12.00 Dalla Bibilioteca del sanguinata (Giallo, TG Regione Meteo (Dram., 2013) con 13.00 Studio Sport XXL 14.55 Ieri e oggi in tv Special 14.35 Operazione sottoveste
Palazzo Apostolico in 2018) con Kimberly 20.00 Blob Jutta Speidel, Jurgen 13.40 E-Planet 15.10 Air Force - Aquile (Commedia, 1959)
Vaticano Recita del- Williams-Paisley, Tom 20.30 Indovina chi Heinrich. Regia 14.00 Lethal Weapon “Bir- d’acciaio 3 (Azione, con Cary Grant. Regia
l’Angelus Cavanagh, Wendie viene a cena di Dennis Satin. dwatching” “Omicidio 1992) con Louis Gos- di Blake Edwards
12.20 Linea verde Malick. Regia 21.20 Prima tv Rai Suburbi- 16.25 Rosamunde Pilcher: in punta di forchetta” sett Jr., Rachel McLish, 16.55 Tagadà Risponde.
I Viaggi di Linea di Mel Damski. con (Commedia, 2017) Vento sul lago (Com- “Teorie cospiratorie” Paul Freeman. Condotto da
Verde: Dalla Toscana 16.50 Prima tv I misteri di con Matt Damon, media, 2007) con 16.45 Agent X “L’ultima- Regia di John Glen. Tiziana Panella
di Pienza e Bagno Vi- Emma Fielding - Julianne Moore, Sophie Wepper, tum” con Sharon Stone 16.45 Il sentiero della rapina 17.55 Speciale TG La7
gnoni all’Umbria di Il castello maledetto Noah Jupe. Regia Martin Kluge, Iréna 17.40 Mike & Molly (Western, 1958) con Condotto
Monte Vibiano” (Giallo, 2018) con di George Clooney. Flury. Regia di “Molly non mente” Walter Matthau, Audie da Enrico Mentana
13.30 TG1 Courtney Thorne- 23.10 TG Regione Thomas Herrmann. 18.00 Camera Cafè Murphy, Gia Scala. 19.05 Grey’s Anatomy
14.00 Domenica In “Ospiti e Smith, James Tupper, 23.15 TG3 Mondo 18.45 Avanti un altro!. 18.20 Studio Aperto Live Regia di Jessie Hibbs. 20.00 TG La7
storie in diretta da re- Adam DiMarco. 23.45 Quante Storie. Condotto da Paolo Bo- 18.30 Studio Aperto - Meteo 19.00 TG4 - Meteo.it 20.35 Non è L’Arena
moto “. Condotto 18.00 TG2 L.I S. Condotto da nolis con la partecipa- 19.00 IeneYeh 19.35 Hamburg Distretto 21 “Terza edizione,
da Mara Venier 18.05 La marcia dei pinguini Corrado Augias zione di Luca Laurenti 19.35 C.S.I. “L’arte della “Il silenzio è d’oro” 25a puntata”.
17.30 TG1 - Che tempo fa - Il richiamo (Docu- 0.15 1/2 h in più. 19.55 TG5 Prima Pagina fame” “La vendetta con Sanna Englund Condotto da
17.35 Da noi... mentario, 2017) Condotto da 20.00 TG5 - Meteo.it va servita fredda” 20.30 Stasera Italia Weekend Massimo Giletti (Dir.)
a ruota Libera Regia di Luc Jacquet. Lucia Annunziata 20.40 Paperissima Sprint. 21.25 Point Break (Azione, 21.25 A good year - Un’ot- 0.50 TG La7
18.45 L’eredità 19.40 Che tempo che farà (Replica) Condotto da 2016) con Edgar Rami- tima annata (Comme- 1.00 A te le chiavi.
20.00 TG1 20.30 TG2 - 20.30 1.55 Fuori orario. Roberta Lanfranchi rez, Luke Bracey, dia, 2006) con Russell Condotto da Paola
20.35 Soliti ignoti - Il ritorno 21.05 Che tempo che fa. Cose (mai) viste e il Gabibbo Teresa Palmer. Regia Crowe, Albert Finney, Marella (Repl.)
21.25 Prima tv Bella da mo- Condotto da Fabio 2.05 La lotta dell’uomo 21.20 Live Non è la D’Urso di Ericson Core. Marion Cotillard. 1.35 Ciclo Domenica Ci-
rire “Quinta e sesta Fazio con Filippa per la sua sopravvi- 1.15 TG5 Notte - Meteo.it 23.25 Hazzard (Commedia, Regia di Ridley Scott. nema L’onda (Dram.,
puntata”. Con Cri- Lagerback e venza «Prima puntata: 1.50 Paperissima Sprint. 2005) con Johnny 23.50 Nessuna verità (Thril- 2008) con Jürgen
stiana Capotondi, Luciana Littizzetto L’uomo prima Condotto da Knoxville, Burt Rey- ler, 2008) con Leo- Vogel, Frederick Lau,
Matteo Martari 23.40 La Domenica Sportiva della Storia» Roberta Lanfranchi nolds, Seann William nardo DiCaprio, Max Riemelt. Regia
23.30 Speciale TG1 0.40 Protestantesimo 3.05 La lotta dell’uomo e il Gabibbo Scott. Regia di Jay Russell Crowe, di Dennis Gansel.
Settimanale del TG1 1.10 Ultima traccia Berlino per la sua sopravvi- 2.15 Le tre rose di Eva 2 Chandrasekhar. Mark Strong. Regia 3.40 L’aria che tira -
0.35 Viaggio nella “Intoccabile”“Polvere venza «Seconda pun- “Terza puntata”. 1.15 Gotham di Ridley Scott. Diario (Repl.)
Chiesa di Francesco di stelle” con Hans tata: La civiltà che Con Anna Safroncick, “Specchio in frantumi” 2.20 TG4 - L’ultima 5.00 Omnibus -
1.05 RaiNews24 Werner Meyer nacque da un fiume» Roberto Farnesi con Ben McKenzie ora notte Dibattito (Repl.)
 SPETTACOLI domenica
21
29 marzo
2020

Il Farinotti PINO FARINOTTI In breve

Cosa fare, dunque? Ascoltare,
forse, l’appello di Pupi Avati: «Per-
ché non sconvolgere totalmente i
palinsesti programmando i gran-
di film, i grandi concerti di musica
classica, di jazz, di pop, i docu-
mentari sulla vita e le opere dei
grandi pittori, dei grandi scultori,
dei grandi architetti , la lettura dei
testi dei grandi scrittori, la prosa,
la poesia, la danza, insomma per-
ché non diamo la possibilità a mi-
lioni di utenti di scoprire che c’è
altro, al di là dello sterile cicalec-
cio dei salotti frequentati da vip o
dai soliti opinionisti?». Già, per-
ché no...?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«URLO», UN VERO FILM POETICO
La pellicola di Epstein e Friedman
esalta i versi di Allen Ginsberg
■ Ho già rilevato come questa contin-
genza “domiciliare”, possa essere (mol-
to) parzialmente favorevole a esplora-
zioni e a memorie di cultura e di senti-
mento. Tutte le testate e tutti gli edito-
rialisti danno indicazioni in questo sen-
so. Suggeriscono titoli, letteratura e ci-
nema. Io stesso l’ho fatto negli ultimi
interventi. Viaggiando fra i molti canali
prima o poi si incappa in qualcosa di
buono, magari prezioso. Domenica
scorsa il tema era di Genius, il film che
racconta la breve vita di Thomas Wol-
fe, romanziere americano di talento
esclusivo. Questa volta ho scovato Al-
len Ginsberg, poeta, grande. Nel 1955,
alla Six Gallery di San Francisco Gin-
sberg recita per la prima volta i versi
del suo Howl,che faranno storia. Così
comincia Urlo, il film di Epstein e Fried-
man, e ne emerge un Ginsberg comple-
to, uomo e poeta. Suo padre era poeta
e insegnante, la madre era un’ebrea
russa, comunista militante, ospite per-
manente di ospedali psichiatrici, mor-
ta suicida. Allen si scoprì omosessuale.
Tutte premesse per un destino che
non poteva che essere il suo: attaccare
e ribaltare, stravolgere regole e codici.
Scioccare. E poi quegli amici, poeti e
scrittori, come Kerouac e Burroughs. E
Ferlinghetti il suo editore. Erano i profe-
ti della beat generation. E poi i viaggi,
la droga. Ginsberg era spietato col suo
Paese, santificava i diseredati, i drogati,
gli emarginati, i diversi, con arroganza
e violenza. Il suo è un urlo autentico di
rabbia, un’esplosione che arriva dal
cuore ma soprattutto da sotto il cuore,
che non fa prigionieri, senza filtri, sen-
za mediazioni, senza traduzioni. «Io so-
no questo, se mi vuoi capire mi capi-
sci». E quando la popolarità del poeta
fu tale da diventare pericolosa (parlo di
certa America benpensante eccetera)
il Sistema drizzò le orecchie e apprestò
una difesa, un attacco, e un processo
che è un segmento importante del
film. Accusa e difesa si scontrano sui
versi, sul linguaggio, sulla filosofia, sul-
la morale e sulla censura. Prevale la te-
si che il linguaggio di Ginsberg non po-
teva che essere quello. «Egli non parla»
dice il difensore «ai clienti del Waldorf
Astoria o del Four Season, ma agli scon-
fitti, agli arrabbiati, ai diversi nei loro
ambienti. Non ci devono essere limiti,
non ci deve essere censura. Il poeta si è
valso del proprio linguaggio, che è per-
tinente ai contenuti che ha voluto espri-
mere».
Gli autori Epstein e Friedman, docu-
mentaristi, gente abituata al reale e alla
verità, a loro volta non fanno prigionie-
ri. Mai il cinema ha lavorato a incastro
con la poesia come nel loro Urlo. Poe-
sia pura. Allen recita i suoi versi in pub-
blico. Poi i versi, gli stessi, vengono ri-
proposti dalla over voice, poi (ri)recita-
ti durante il processo. Mettersi al fian-
co, o tallonare, o rappresentare quei de-
liri incontenibili era un compito diffici-
le, ma gli autori ce l’hanno fatta. Gin-
sberg dice «scrivi un verso che nessuno
capisce, al momento almeno. Ma può
essere che quell’unico verso sia capito
fra 100 anni. E allora significa che il
poeta è arrivato 100 anni prima. Spero
di averlo scritto quel verso». Eccoli, al-
cuni versi.
Ho visto le migliori menti della mia
generazione/ distrutte dalla pazzia, af-
famate, nudem isteriche/ trascinarsi
per strade di negri all'alba in cerca di
droga rabbiosa/ hipster dal capo d'an-
gelo ardenti per l'antico contatto cele-
ste/ con la dinamo stellata nel macchi-
nario della notte,/ che in miseria e
stracci e occhi infossati stavano su par-
titi a fumare nel buio soprannaturale
di soffitte a acqua fredda fluttuando
nelle cime delle città, contemplando
jazz/ che mostravano il cervello al Cie-
lo sotto la Elevated/ e vedevano angeli
Maomettani illuminati barcollanti su
tetti di casermette/ che si accucciavano
in mutande in stanze non sbarbate
bruciando denaro nella spazzatura/ e
ascoltando il Terrore attraverso il mu-
ro...
SU INSTAGRAM
Aiuti russi:
Pupo ringrazia
■ Un brano cantato in
russo per ringraziare la Rus-
sia degli aiuti forniti all’Ita-
lia per fronteggiare l’emer-
genza coronavirus. Così ha
fatto Pupo, che ha postato
l’esibizione su Instagram.
Da sempre legatissimo alla
Russia, dove è una vera e
propria star, il cantautore
toscano ha voluto tributare
un atto d'amore e di ricono-
scenza al tempo stesso.
«Grazie per gli aiuti» ha det-
to, commosso, alla fine del
brano.
NUOVO PROGETTO
Muccino girerà
sul Covid-19
■ Gabriele Muccino pen-
sa a un film sul Covid-19, il
regista de Gli anni più belli
ha affidato ai social il suo
invito: «Vorrei realizzare un
film su questo momento
storico che tutti insieme, ad
ogni latitudine sociale e
geografica, stiamo attraver-
sando. Se vorrete collabora-
re con me, vi prego scrivete-
mi delle vostre esperienze,
riflessioni (...). Potete scri-
vermi a questo indirizzo
email: gmucci-
no3@gmail.com».

SKY CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE

FILM SPORT TELEFILM Rai 4 Rai Storia La5
21.20 Enough - Via dall’incubo 21.20 Binario Cinema Estasi - 21.10 Esprimi un desiderio
19.15 Perchè te lo 8.00 Golf, The Open Cham- 20.15 Versione originale (Thriller, 2002) con Song without End (Dram- (Commedia, 2017)
dice mamma pionship 2018 Dal The Westworld Jennifer Lopez. Regia matico, 1960) con Dirk con Jessy Schram.
Con Diane Keaton SCR Royal and Ancient Golf “The Winter Line” SKA di Michael Apted. Bogarde. Regia di Charles Regia di Peter Deluise.
19.20 Outing - Fidanzati Club of St Andrews 20.20 The Big Bang Theory 23.20 Criminal Minds Vidor, George Cukor. 23.05 Inga Lindstrom -
per sbaglio Giornata finale SPA “L’infiltrazione 23.10 La guerra segreta Nuovole su Sommarholm
Con Nicolas Vaporidis SCC
Rai 5 0.00 RaiNews24 (Drammatico, 2006)
14.00 Ciclismo, della camera bianca” F 21.15 Il cane, un amico di con Stephanie Kellner.
19.20 Paddington E3 Harelbeke 2019 ES 20.45 The Big Bang Theory famiglia e i suoi simili 20 Regia di Karola Meeder.
Con Nicole Kidman SCF 15.00 Tennis, ATP World Tour “La disintegrazione 22.10 Prima tv Di là dal 21.05 Pacific Rim (Fantascienza,
19.40 Men In Black II Masters 1000 2011 della sonda” F fiume e tra gli alberi 2013) con Charlie Hun- Cielo
Con Tommy Miami finale: 21.00 Rizzoli & Isles 23.10 The Walk (Drammatico, nam. Regia di G. Del Toro. 20.45 Affari di famiglia
Lee Jones SCCO Novak Djokovic - “Uno sparo nel buio” FL 2015) con Joseph 23.45 Autobahn - Fuori controllo 21.15 Casinò (Drammatico,
21.00 Omicidio all’italiana Rafael Nadal SPA 21.05 N.C.I.S. Gordon-Levitt. Regia (Thriller, 2016) con 1995) con Robert De Niro.
Con Marcello MacchiaSCC 15.30 Ciclismo, Giro “Guerra senza fine” FC di Robert Zemeckis. Nicholas Hoult. Regia di Martin Scorsese.
Regia di Eran Creevy. 0.30 Baise-moi (Erotico, 2000)
21.00 Ritorno al bosco delle Fiandre 2019 ES 21.10 Rosewood Rai Movie con Raffaela Anderson.
dei 100 Acri 16.00 Calcio, UEFA Champions “Verità e cuba libre” F 21.10 La bussola d’oro Iris Regia di Virginie Despen-
Con Ewan McGregor SCF League 2019/2020 21.15 Yellowstone “The (Avventura, 2007) 21.00 Eyes wide shut (Dram., tes, Coralie Trinh Thi.
21.00 Sotto Corte Marziale Valencia - Atalanta Long Black Train” SKA con Nicole Kidman. 1999) con Tom Cruise.
Con Bruce Willis SCD (Ottavi. Ritorno) SPF 21.55 N.C.I.S. Regia di Chris Weitz. Regia di Stanley Kubrick. Tv8
21.00 The Package 17.45 Ciclismo, Parigi - “Ama il tuo vicino” FC 23.00 Moulin Rouge! 0.15 Napa Valley - La grande an- 20.30 Alessandro Borghese -
Con Steve Austin SCA (Musicale, 2001) nata (Aka Bottle shock) 4 ristoranti Estate
Roubaix 2019 ES 22.00 Prima tv Empire con Nicole Kidman. (Dram., 2008) con Alan 21.30 I Delitti del BarLume 5
21.00 Gli anni dei ricordi 20.00 Biliardo, Players “La disfatta” FL Regia di Baz Luhrmann. Rickman. Regia di R. Miller 23.15 Antonino Chef Academy
Con Winona Ryder SCR Championship 2020 ES 22.00 Rosewood “Il karma
21.00 Sei ancora qui 22.00 Automobilismo, Formula E e i fratelli Panitch” F
Con Bella Thorne
21.15 Attacco al potere 3
SCS FIA Championship 22.15 Yellowstone CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
2019/2020 GP Marra- “Coming Home” SKA
Con Gerard Butler SC1 kech (da Marrakech, 22.50 Prima tv Single Parents Pr. Cinema Energy Action Premium Stories
21.15 Men in Black 3 Marocco) ES “Pezzetti” F
19.05 Batman Forever (Avv., 20.25 Chicago Fire “Benvenuti 21.15 Prima tv Young Sheldon
Con Will Smith SCCO nella città dei pazzi” 21.40 Prima tv Young Sheldon
21.15 Prima tv La favorita DOCUMENTARI RAGAZZI 1995) con Val Kilmer.
21.15 Gotham 22.05 Prima tv Bob
Regia di J. Schumacher.
Con Emma Stone SC2 21.00 Prima tv 19.50 101 Dalmatian 21.15 Ai confini della realtà (Fan- “Che cosa hanno fatto?” Hearts Abishola
22.40 Revenge Scherzi della natura D Street DY tas., 1983) con Dan Aykroyd. 22.05 Gotham “L’inizio” 22.30 Shameless
Con Matilda 21.15 Prima tv 20.00 101 Dalmatian Regia di J. Dante, J. Landis, 22.55 Legends of Tomorrow “Dormi bene
Anna Ingrid Lutz SCA (S)cambio casa SKU S. Spielberg, G. Miller “Spirito e sentimento” mio principe, perchè
Street DY
22.45 Nudi e felici 23.05 Contact (Fantas., 1997) 23.45 Legends of Tomorrow domani diventerai re”
21.30 Prima tv Scherzi 22.00 Lego City 23.25 God Friended Me
Con Jennifer Aniston SCC con Jodie Foster. Regia “La melanzana,
della natura D Adventures NCK di Robert Zemeckis. la strega e l’armadio” “Causa ed effetto”
22.45 November Criminals
21.50 Cosmos: Odissea 22.20 Regal Academy NCK
Con Ansel Elgort SCS
nello spazio NGC 22.35 Lo straordinario Premium Cinema Pr. Cinema Comedy Premium Crime
22.50 Dragon Ball Super:
Broly - Il Film SCF 21.55 Prima tv mondo di Gumball CN 21.15 Troy (Azione, 2004) 21.15 Un’occasione da Dio 19.30 Chicago P.D.
23.05 M.I.B. - Men In Black The Aquarium D 22.45 Regal Academy NCK con Brad Pitt. Regia di (Com., 2015) con Simon “Falso positivo”
22.05 Prima tv Wolfgang Petersen. Pegg. Regia di Terry Jones. 20.20 Chicago P.D.
Con Tommy 23.15 Rabbids: Invasion NCK 22.50 Un’impresa da Dio (Com. “L’informatore”
0.05 Cogan - Killing
Lee Jones SCCO (S)cambio casa SKU 23.35 Rabbids: Invasion NCK 21.15 Lethal Weapon
Them Softly (Thriller, 2007) con Steve Carell.
2012) con Brad Pitt. Regia di Tom Shadyac. “Scomparsa”
LEGENDA HD
Canale disponibile anche in alta definizione
Regia di Andrew Dominik. 0.30 4-4-2 - Il gioco più bello del 22.05 Lethal Weapon “L’inizio”
CN Cartoon Network FC-FL Fox Crime Fox Life SCCO Cinema Collection SP1 Sky Sport Uno 1.48 Final Destination 5 mondo (Com., 2006) con 22.55 Prodigal Son
D Discovery Chan. NCK Nickelodeon SCA-D Cinema Action-Drama SPA Sport Arena
DY Disney Channel NGC National Geo. SCC-F Cinema Comedy-Family SPF Sky Sport Football (Horror, 2001) Valerio Mastandrea. Regia “Pied-A-Terre”
ES Eurosport SKA-SKU Sky Atlantic - Sky 1 SCR-S Cin. Romance-Suspence SSA Sky Sport Serie A con Emma Bell. di R. Johnson, M. Carrillo, 23.45 Prodigal Son
F Fox SC1-2 Cinema 1-Cinema 2 SF1 Sky Formula 1 THC The History Channel Regia di Steven Quale F. Lagi, C. Cupellini “La notte di Natale”
22 domenica 29 marzo 2020

ILTEMPODELLAGENTILEZZA
Croce Rossa Italiana

Conto Solidarietà dedicato:

IT 93 H 02008 03284 000105889169
dall’estero:
BIC UNCRITM12RNP
intestato ad Associazione della
Croce Rossa Italiana

NUMERO VERDE GRATUITO

800 065510
 23

LiberoSport
domenica
29 marzo
2020

ACCORDO CON GIOCATORI E MISTER: IL RISPARMIO È DI 90 MILIONI

La Juve si taglia gli stipendi

Il club bianconero è il primo in Italia a diminuire gli ingaggi per lo stop del Coronavirus: i tesserati della squadra rinunciano
a quattro mensilità (da marzo fino a giugno) in attesa della ripresa del campionato. È la giusta via da intraprendere nel calcio
CLAUDIO SAVELLI

■ La Juventus, come tutte le al-

tre squadre, è ferma, ma alme-
no sulla questione stipendi ri-
spetto alle altre non è rimasta
con le mani in mano. Non ha
atteso un accordo tra calciatori e
Lega per il taglio delle mensilità
ma ha portato avanti una trattati-
va interna, con successo. Ieri ha
comunicato la fumata bianca:
«L’intesa prevede la riduzione
dei compensi dei calciatori e
dell’allenatore per un importo
pari alle mensilità di marzo, apri-
le, maggio e giugno 2020», spie-
ga il club. Tradotto: il bilancio
verrà alleggerito di circa 90 milio-
ni di euro.
La Juve, tra le righe, si confes-
sa così pessimista sull’eventuale
ripresa del campionato. O per lo
meno, si tutela nell’eventualità
peggiore. E si dimostra brava a
trattare non solo sul mercato
ma anche internamente, da
grande azienda qual è. Il presi-
dente Agnelli ha fatto leva grazie
alla disponibilità di Sarri e dei
giocatori guidati da capitan
Chiellini, che nei giorni scorsi
aveva invocato un gesto da par-
te dei calciatori e chiesto ai suoi
compagni di sposare le sue in-
tenzioni.
MODELLO DA SEGUIRE
L’accordo arriva a sorpresa e
in anticipo rispetto alle attese,
dal momento che la riunione
sul tema era prevista per doma-
ni. Non ha clausole, è in vigore
da subito a prescindere dal pos-
sibile nuovo inizio. Contiene
semmai una sorta di deroga al
contrario: nel caso in cui «le
competizioni sportive riprendes-
sero, la società e i tesserati nego-
zieranno in buona fede eventua-
li integrazioni dei compensi» in
base a quanto si giocherà.
Così la Juve si erge a modello.
PARTITA A FOOTVOLLEY IN BRASILE CON TANTO DI FOTO RICORDO: SUI SOCIAL SCOPPIA LA POLEMICA
Andrea Agnelli, 44 anni, è il presidente della Juve dal 19 maggio 2010: è il quarto esponente della famiglia a rivestire la carica (Getty)
Poteva permetterselo, facendo
valere il suo status sui tesserati:
è indubbio che giocare in bian-
conero sia un privilegio a cui ri-
spondere nei momento di diffi-
coltà. La Juve paga bene, certo,
ma anche i giocatori devono “pa-
gare” per giocarci: con ottime
prestazioni e con una professio-
nalità che, in alcuni casi, fa rima
con il buon senso. Agnelli e il
suo staff, anticipando le istituzio-
ni, aprono e spianano la strada
alle altre società, mettendole tut-
te in una posizione di forza. Tut-
ti i giocatori di A, o per lo meno
quelli con un ingaggio elevato,
saranno costretti a riflettere sul
da farsi. E quando i club busse-
ranno alla porta, difficilmente
potranno far finta di non senti-
re.
Il gesto dei bianconeri, al di là
del risparmio economico per la
Juve, è significativo perché è coe-
rente con un’industria - quella
del calcio italiano - che si è pro-
messa di trovare risorse interna-
mente, senza chiedere contribu-
ti diretti al Governo. Cambieran-
no i toni della videoconferenza
sul tema prevista per domani tra
Federazione, leghe e Assocalcia-
tori, che si preannunciava bol-
lente, essendo le posizioni anco-
ra distanti. C’è un precedente e
si discuterà se renderlo “istitu-
zionale” o se ogni club dovrà tro-
vare un accordo con i propri tes-
serati in autonomia. È un bel ge-
sto, il primo di questo tipo, che
mette il calcio italiano in una po-
sizione di vantaggio a livello di
immagine rispetto agli altri tor-
nei, dove i calciatori (del Barcel-
lona, ad esempio), pur miliona-
ri, hanno rifiutato il taglio degli
stipendi. Il punto è se l’accordo
della Juve rimarrà un’eccezione
o si trasformerà nella regola. Nel
secondo caso, ripianerebbe una
piccola parte del vuoto economi-
co, stimato in 700 milioni, che
lascerebbe l’eventuale sospen-
sione del campionato. Non ba-
sterà, ma sarebbe un buon mo-
do per iniziare a salvare il calcio.
Soprattutto perché è firmato dai
protagonisti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dopo la scelta del rugby
Si ferma pure il basket
Più il danno è grande
più gli sport aspettano
FABRIZIO BIASIN
■ In principio fu il rugby, la federazione
“intelligente” che, è vero, non vince una par-
tita al Sei Nazioni da un paio di ere geologi-
che ma quanto a sportività fa scuola. Cam-
pionato annullato, niente assegnazione del-
lo scudetto (con protesta del Rovigo, capoli-
sta in Top 12), no alle retrocessioni e tanti
saluti pure alle promozioni. Oh, c’è poco da
fare, per la terza volta resterà un buco
nell’albo d’oro e pazienza, così è stato deci-
so. «Conta di più la salute», parola del presi-
dente della Federazione, Alfredo Gavazzi.
E qualcuno penserà: «Comodo per loro,
mica girano i miliardi». Vero, ma solo in
parte. La certezza è che l’esempio della pal-
la ovale è già stato raccolto da altre discipli-
ne, il basket per esempio che, nel suo picco-
lo, rischia di perdere 40 milioni. Sentite il
presidente onorario della Fip, Dino Mene-
ghin: «La vita è più importante dello sport,
in questo momento fermarsi è indispensabi-
le per dare la possibilità a tutti di salvare la
propria pelle. Stiamo vivendo un momento
drammatico e lo sport, il basket, fa parte di
questa vita. Dobbiamo essere tutti ligi alle
regole dettate dal Governo per preservare la
salute. Annulleremo la stagione, è necessa-
rio farlo. Ogni giorno ci sono centinaia di
morti, migliaia di contagiati, è una pande-
mia che coinvolge il mondo intero. Alla fine
la decisione sta al Presidente Petrucci, io do
il mio parere da cittadino». Così sarà.
E il solito “qualcuno” penserà: «Sì però
ora non diciamo che il calcio deve fare lo
stesso, ci sono interessi diversi». È vero, i
numeri, i milioni sono diversi, ma la situa-
zione purtroppo è la stessa. La sensazione è
che giorno dopo giorno la gran parte delle
Federazioni sceglierà la strada dell’annulla-
mento e alla fine resterà solo il calcio, come
dire: «Più la disciplina è importante - e il
danno rischia di essere ingente -, più i re-
sponsabili delle singole federazioni tempo-
reggiano». Oh, ci sta, ma è probabile che -
miracoli a parte - alla fine dovranno arren-

Neymar in quarantena gioca in spiaggia con gli amici dersi tutti. Del resto anche tra i 20 club di
serie A una buona parte ha già scelto la stra-
da del «chiudiamo il campionato, limitia-
■ Neymar al centro delle critiche in Bra- mo il più possibile i danni, chiediamo ai
sile. Il numero 10 della Seleçao, tornato col giocatori di mettersi una mano sulla co-
permesso del Psg in patria per stare vicino scienza e pensiamo a non intaccare la pros-
ai familiari in questi giorni di quarantena, sima stagione». Juventus e Inter, per dire,
ha pubblicato sul proprio Instagram delle ragionano in questi termini.
foto che lo ritraggono in spiaggia mentre Chiusura ancora con Meneghin, che
gioca a footvolley in compagnia di diversi nell’intervista rilasciata a Punto Nuovo
amici senza mascherine e senza rispettare Sport Show parla proprio dei “colleghi” del
le distanze di sicurezza. Immagini che han- calcio: «Il pallone muove interessi da milio-
no scatenato immediatamente una piog- ni di euro che non valgono niente in con-
gia di critiche. Nel frattempo l’attaccante fronto alla vita di un singolo soggetto. Sareb-
del Psg è tra i protagonisti della campagna be meglio se si fermassero tutti, devono ri-
di solidarietà per aiutare le famiglie che pensare a quando ricominciare quando si
vivono nelle “favelas” di San Paolo dove, vedrà un sole chiaro e splendente in fondo
secondo la stampa brasiliana, si è registra- al tunnel. Il calcio dovrebbe fermarsi per
to il maggior numero di vittime per il Co- salvaguardare la vita di tutti». Non c’è molto
vid-19. altro da aggiungere.
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24 domenica 29 marzo 2020
L’INIZIATIVA PER GLI OVER 65 I numeri di ieri IL NUOVO STADIO
I volontari portano 2 Borseggi 1 Furti in appartamenti e negozi
I residenti di S. Siro
a spasso i cani 1
0
Scippi
Rapine
2
3
Furti di autovetture
Furti a bordo di autovetture
sfidano Milan e Inter
servizio ➔ a pagina 29 1 Truffe 1 Arresti servizio ➔ a pagina 31

bE LIBERTÀ
ALIMENTARE
bOp Viale Col di Lana 4, Milano
Tel.+39 02 8376972
bebop.milano@virgilio.it
Ristorante con Pizzeria e Giardino www.bebopristorante.it

Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email:milanocronaca@liberoquotidiano.it. Pubblicità: SPORTNETWORK srl - (Milano) Via Messina, 38 - 20154; tel. 02 349621

L’archiviazione Viaggio nel focolaio del Covid

Fontana innocente
Ora qualcuno lo spieghi
a Pd e Cinquestelle
FABIO RUBINI
■ Quando l’8 maggio 2019 la Procura di
Milano decise di indagare Attilio Fontana
per una nomina, tra le opposizioni si scate-
nò l’inferno. Comunicati su comunicati
che attaccavano il governatore lombardo
chiedendone più o meno velatamente le
dimissioni. Stesso trattamento veniva riser-
vato a chi, come noi di Libero, fin da subito
avevamo fiutato la bufala e non abbiamo
esitato a difendere l’innocenza del governa-
tore lombardo che, oltre ad essere un otti-
mo politico, è da sempre riconosciuto co-
me persona per bene. Del resto non biso-
gnava certo essere Perry Mason per capire
che la parte d’inchiesta che riguardava
Fontana sarebbe fi-
nita in niente.
A grillini e piddi-
ni, però, non è par-
so vero di poter
sparare a palle in-
catenate giocando
spesso sull’associa-
zione tra la vicen-
da del governatore
e quella sulle pre-
sunte tangenti del-
Attilio Fontana (Ftg) la “mensa dei pove-
ri” che coinvolge-
va altri politici lombardi. E allora giù di at-
tacchi. Il Fatto Quotidiano per esempio
non ha esitato un attimo ad agitare le ma-
nette sbattendo l’Attilio in prima pagina
per uno, due, tre, dieci giorni di fila. Per
Travaglio e i suoi travaglini Fontana era di-
ventato il simbolo stesso del malaffare che,
secondo loro, si annida in Regione Lombar-
dia.
Dieci mesi dopo la stessa Procura che
aveva deciso di indagarlo ha fatto retromar-
cia ed ha archiviato il caso. Insomma non
solo Fontana era totalmente innocente,
ma per dimostrarlo non dovrà nemmeno
andare a processo. Bene, a fronte di questa
(bella) notizia, nessuno ha sentito il biso-
gno di chiedere scusa a Fontana. Nemme-
no quei consiglieri d’opposizione che pas-
sano le loro giornate a scrivere comunicati
contro la Regione. Ci riflettano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo stati dagli abitanti di Codogno:
«Ecco perché vogliamo stare isolati»
Intanto la Protezione Civile produce 1.000 litri di igienizzante al giorno da dare agli ospedali
L’ESEMPIO DEL CONSIGLIERE REGIONALE RICCARDO PASE LORENZO GOTTARDO
■ «Ci sentivamo più sicuri
Il leghista che ha regalato 10mila mascherine quando c'era l'isolamento»,
è questo il grido preoccupato
che arriva dai comuni di quel-
la nota, solo poche settimane
fa, come la «zona rossa» del
Lodigiano. Una paura condi-
visa sia dai sindaci che da tut-
ta la cittadinanza di Codo-
gno, Casalpusterlengo, Casti-
glione d’Adda e degli altri set-
te centri abitati che per primi
hanno dovuto confrontarsi
con l'inarrestabile diffonder-
si del Corona Virus. Da un la-
to, il poter tornare a muover-
si, almeno per chi ha valide
ragioni per salute e lavoro,
ha dato alla vita quotidiana
una parvenza di normalità.
Dall’altro, però, la stessa mo-
bilità potrebbe vanificare tut-
ti gli sforzi fatti nelle due setti-
mane in cui questa zona del
Lodigiano è stata per chiun-
que off limits, un angolo d’Ita-
■ Tra le decine di storie di solidarietà legate alla tra- Ambiente, appena emerso il problema della carenza lia vicino eppure impossibile
gedia del Coronavirus, ci va di segnalare quella che ha di mascherine s’è attaccato al telefono per dare una da raggiungere. A far scattare
come protagonista il consigliere regionale della Lega mano. Ne ha trovate circa 10mila che ha distribuito l'allarme, infatti, è la recente
Riccardo Pase (al centro nella foto). Lui, che al Pirello- «ai Comuni del Nord Milano più colpiti dal Covid». e sospetta crescita nel nume-
ne ricopre il ruolo di presidente della Commissione servizio ➔ a pagina 27 ro dei casi positivi: (...)
segue ➔ a pagina 27
C’è anche il bando per distribuire gli ultimi 4.000 tablet del referendum
La Lombardia produrrà i ventilatori polmonari
■ In Lombardia, oltre alle attività essenziali, «è vi tipi di ventilatori per le terapie intensive», « Il to». La produzione di ventilatori tutta lombarda
in corso una piccola riconversione economica: progetto sulla carta funziona», ha specificato Sa- si aggiungerà a quella, cominciata a pieno ritmo
stiamo producendo mascherine ma produrre- la, «domani (oggi, ndr) cominceremo i test. Se venerdì scorso, di mascherine: seicento pezzi al
mo anche ventilatori polmonari», ha spiegato il danno i risultati sperati, l’azienda in questione minuto, novecentomila al giorno disponibili
vice presidente di Regione Lombardia, Fabrizio comincerà la produzione e avrà una capacità di senza problemi di frontiere, dogane, rogne con i
Sala. «Le nostre università e le nostre aziende circa trecento pezzi alla settimana. Che saranno Paesi produttori.
stanno cominciando a mettere a punto dei nuo- veduti a Regione Lombardia a prezzo contenu- COSTANZA CAVALLI ➔ a pagina 26

LOMBARDIA A TAVOLA / Wicky Priyan

Sushi e piatti giapponesi in salsa lombarda
TOMMASO FARINA
■ Milanesi orfani del ristoran-
te: a noi gli occhi. La quarante-
na forzata per colpa del virus
malefico non ci toglierà la vo-
glia di mangiar bene, di stupir-
ci anche davanti a un piatto, a
un profumo, a un sapore, possi-
bilmente accanto a qualche
persona cara. Come direbbero
a Torino, occorre farsi furbi. Bi-
sogna potenziare i radar, rin-
tracciare i ristoratori lungimi-
ranti che continuano a lavora-
re, proponendo la loro cucina
anche a domicilio.
Oggi, vi parliamo di Wicky
Priyan. Luogo di nascita: Sri
Lanka, oceano Indiano. Disci-
plina sportiva: cucina storica di
Kyoto. Ma come: cucina giap-
ponese in Lombardia a Tavo-
la? Sissignori. Wicky Priyan,
che d’ora innanzi chiameremo
solo Wicky perché così lui pre-
ferisce, ha trovato l’amore in
Italia e la pietra filosofale a Mi-
lano. Lo spiega lui stesso: «Ho
girato per tutta l’Europa. In Ita-
lia avevo un cugino. Quando
gli ho detto che volevo tornare
a Tokyo, lui mi ha risposto:
straccia il biglietto, e vai a Mila-
no. Tutto questo accadeva (...)
segue ➔ a pagina 29
26 domenica CRONACA
29 marzo
2020

COSTANZA CAVALLI
■ Servono guanti, mascheri-
ne, occhiali, camici, disinfettan-
ti, ventilatori, e dove si può si ri-
convertono le aziende. «In Lom-
bardia, oltre alle attività essen-
ziali, quelle che garantiscono ci-
bo e salute, è in corso una picco-
la riconversione dell’economia.
Stiamo producendo mascheri-
ne, ma produrremo anche venti-
latori», ha annunciato il vicepre-
sidente di Regione Lombardia,
Fabrizio Sala, «le nostre universi-
tà e le nostre aziende stanno in-
cominciando a mettere a punto
dei nuovi tipi di ventilatori che
servono per le terapie intensi-
ve». Nell’emergenza «tutti dan-
no una mano, la risposta del po-
polo lombardo è importante, in-
sieme con tutta la solidarietà
che stiamo ricevendo dal resto
d’Italia e dal resto del mondo. Il
progetto dei ventilatori sulla car-
ta funziona», ha specificato Sala,
«domani (oggi, ndr) comincere-
mo i test. Se danno i risultati spe-
rati, l’azienda in questione co-
mincerà la produzione e avrà
una capacità di circa trecento
pezzi alla settimana. Che saran-
no veduti a Regione Lombardia
a prezzo contenuto».
La produzione di ventilatori
tutta lombarda si aggiungerà a
quella, cominciata a pieno rit-
mo venerdì scorso, di mascheri-
ne: seicento pezzi al minuto, no-
vecentomila al giorno disponibi-
li senza problemi di frontiere,
dogane, rogne con i Paesi pro-
duttori. A riconvertire la propria
produzione è stata la Fippi di
Rho, azienda che dagli anni Ses-
santa fino all’altro ieri produce-
va milioni di pannolini. «Guar-
dando uno dei nostri pannoli-
ni», ha spiegato l’amministrato-
re delegato Claudio Guarnerio,
«ho pensato che avremmo potu-
to riadattare un materiale che
avevamo in casa, usando la fa-
scia elastica». Poi è arrivato il Po-
litecnico, che ne ha testato la ca-
pacità filtrante e ha dato l’ok. In-
fine, la Regione, che ne compre-
rà per cinquanta centesimi al
pezzo fino, si stima, a quota ven-
ti milioni. E 120 dipendenti che
lavoreranno 24 su 24, 7 giorni su
7.
IN PRIMA LINEA
Un’altra notizia dà l’idea della
congiuntura pseudobellica che
respiriamo: sei robottini, da ve-
nerdì, sono entrati a far parte
dell’organico dell’ospedale di
Circolo di Varese. Come i robot
artificieri, sono dotati di teleca-
Assistenza
Visite mediche a domicilio
e nuovi posti letto:
aiuti a Brescia e Bergamo
■ Ha cercato di fare ulteriore chiarezza sulla
questione tamponi, ieri, l’assessore al Welfare
lombardo Giulio Gallera. «Abbiamo fatto
un’ulteriore richiesta al numero di laboratori
privati che ci sono in Lombardia di darci una
mano» per l’analisi dei tamponi sul Coronavi-
rus, ha spiegato l’assessore, ricordando che la
Regione ha già ampliato la capacità di proces-
sare test, passando da 3 a 22 laboratori deputa-
ti. In questo modo si passerà da una media di
cinquemila tamponi - la Lombardia ne ha fat-
ti 102mila - a sette-ottomila al giorno. L’asses-
Pazienti Covid-19 in terapia intensiva, vengono aiutati nella respirazione coi ventilatori polmonari sore ha ribadito che «in Lombardia non abbia-
mo mai pensato di fare tamponi a tappeto
perché dobbiamo attenerci a quanto dicono
L’annuncio di Fabrizio Sala gli scienziati deputati», ma si è deciso di allar-
gare i tamponi anche ai medici di medicina
generale e agli operatori sanitari. C’è però un
La Lombardia si produrrà problema, ovvero i reagenti, che mancano in
tutta Europa.
Per questo, intanto, è stata rinforzata l’assi-
stenza domiciliare nelle zone più critiche del-
la bergamasca e del bresciano: «Nella provin-
i ventilatori polmonari cia di Bergamo sono partite tre brigate Usca
(che sta per Unità speciali di continuità assi-
stenziale) di due
Nuovo accordo tra la Regione e le Università. In corsia arrivano persone ciascuna
che dalle 8 alle 20 fa-
ranno dieci visite
gli infermieri robot. Bando per assegnare i tablet del referendum l’una a persone ma-
late, su indicazione
mere, sono alti come un bimbo, no il contatto umano con il pa- fronteggiare un’emergenza non del medico di medi-
entrano ed escono dalle camere ziente, ma riducono gli accessi», sanitaria ma domestica, infine, cina generale», ha
di dodici pazienti Covid che non ha spiegato Francesco Dentali, troveranno finalmente un utiliz- spiegato Gallera.
versano in gravi condizioni e direttore del reparto di Medici- zo gli ultimi quattromila tablet Dopo la visita, ha
monitorano i parametri dei de- na ad alta intensità dell’ospeda- utilizzati in occasione del voto proseguito, si potrà
genti. le e a capo di una ventina di me- sul referendum per l’autonomia «attivare l’assisten-
Così mantengono al sicuro dici che assistono oltre 83 degen- dell’ottobre 2017, che saranno za domiciliare Co- Giulio Gallera (Ftg)
medici e infermieri, diminuen- ti. assegnati agli studenti che non vid»: o gli infermieri
do le probabilità di contagio e «Anzi, ci fanno risparmiare il hanno la possibilità di comprar- saranno a disposizione del cittadino o questi
permettono di fare economia tempo di vestizione e svestizio- ne uno proprio e così seguire le sarà portato in un luogo di “degenza di sorve-
dei sistemi di protezione. I robot- ne, che ha un impatto notevole lezioni on line. glianza”. Ovvero gli spazi, offerti dagli hotel,
tini hanno anche un videocitofo- sulla nostra attività», ha aggiun- che stanno iniziando a ospitare pazienti critici
no attraverso il quale i malati to Dentali, «a migliorare sarà an- AGLI ALUNNI ma non destinati al ricovero o che devono
possono parlare con gli operato- che la qualità del tempo che de- scontare i giorni di quarantena e non possono
ri sanitari. «I robot non elimina- dicheremo ai nostri malati». Per «Regione Lombardia mette a stare a domicilio. «Da lunedì», ha annunciato
disposizione oltre 4.000 tablet poi l’assessore, «partiranno a Brescia tre Usca
(ex voting machine riconvertiti), con sede a Brescia, Montichiari e Orzinuovi».
DAL PIRELLONE in comodato d’uso gratuito per Si ampliano infine i posti nelle degenze di
studenti delle scuole di qualsiasi sorveglianza: al Winter Hotel di Grassobbio ai
ordine e grado, che ne abbiano 92 posti già occupati da pazienti dimessi, se
Aule, 5 milioni per rimuovere l’amianto bisogno per svolgere le proprie ne aggiungono altri 28, da oggi il Cristallo Pala-
attività», ha comunicato Regio- ce di Bergamo metterà a disposizione 120 po-
■ La Regione Lombardia ha approvato un bando da 5 milioni di ne Lombardia attraverso un ban- sti, in settimana l’hotel La Muratella offrirà
euro per interventi rimozione dell’amianto dalle scuole. «Attraverso do, aperto il 25 marzo. Per richie- 100 posti. A Brescia, 88 posti sono stati indivi-
questa misura - spiega l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavo- dere i tablet bisognerà presenta- duati nell’area dell’ex Paolo VI.
ro Melania Rizzoli - realizzeremo interventi puntuali che ci permette- re una domanda descrivendo la «Questo è il modo di superare in maniera
ranno anche di disporre di un dettagliato quadro regionale e di propria esigenza, il numero dei concreta e lombarda l’imbuto dei laboratori»,
conoscere le criticità da affrontare con priorità assoluta. Il nostro destinatari, il progetto di distri- ha spiegato Gallera. Infine, novità anche sul
obiettivo è eliminare l’amianto all’interno degli edifici scolastici di buzione ai destinatari finali, il fronte dei saturimetri che verranno consegna-
proprietà pubblica presenti sul territorio regionale». E ancora: «Re- nominativo di un referente ope- ti ai malati a casa: «Stiamo acquistando oltre
gione Lombardia è tra le prime in Italia ad effettuare una ricognizio- rativo e un contatto telefonico, 100mila saturimetri, che dovrebbero arrivare
ne così capillare della presenza di amianto negli edifici scolastici». nonché l'indicazione della sede nel corso della prossima settimana. Speriamo
Alla data di scadenza di presentazione delle domande sono pervenu- dell'Ufficio Territoriale Regiona- che sia mantenuta la tempistica che il sogget-
te 44 domande per una richiesta di contributi pari a euro 4.988.000. le - Utr più vicina. to che si è impegnato a offrire».
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La rivolta delle mamme: le scuole funzionano, ma a noi mancano quaderni e penne

■ Se qualcuno, solo un paio
di mesi fa, avesse detto che sa-
remmo arrivati al punto che
agli alunni sarebbero mancati
persino penne e matite, non ci
avremmo creduto. Figuriamo-
ci pensare a mamme e papà,
che per riavere la possibilità di
riacquistare quei pennarelli,
avrebbero dovuto ingaggare
una battaglia. Eppure è esatta-
mente quello che è successo.
La «battaglia del pennarello»,
battezzata così dal sindaco Sa-
la, è stata vinta nel giro di po-
che ore. Il governo ha ascoltato
Milano e ora i bambini hanno
Riapriranno i reparti di cancelleria nei supermercati
di nuovo il materiale su cui sca-
rabocchiare, fare i compiti e di-
segnare. Sempre in casa, si in-
tende, sempre nelle loro stan-
ze, perché in altro modo ora
non si può fare.
Ma andiamo con ordine. Da
qualche giorno, dai genitori, è
partita la richiesta, fatta di sin-
goli appelli, lettere al sindaco e
agli amministratori , e poi peti-
zioni online e gruppi organizza-
ti, co un messaggio semplice:
fateci comprare i prodotti di
cancelleria, colori, quaderni,
matite, perché i nostri figli stan-
no esaurendo le scorte. Nei su-
permercati, forniti del reparto
cancelleria, era stata bloccata
la vendita di questi prodotti,
nonostante fossero in bella vi-
sta. Anche Marco Cagnolati,
consigliere di Forza Italia del
Municipio 3, aveva scritto al
sindaco, sollecitato dalle nu-
merose richieste dei cittadini.
Ieri mattina Sala ha fatto suo
l’appello, lanciando la «batta-
glia del pennarello». «Ne ho
parlato col prefetto, Renato
Saccone, e col governo: speria-
mo che risolvano in fretta la
questione e magari senza
aspettare un Consiglio dei mi-
nistri».
Poche ore dopo, l’esecutivo
ha deciso di sbloccare questa
possibilità, che sarà inserita
nelle cosiddette domande e ri-
sposte frequenti, che fornisco-
no le interpretazioni alle rego-
le. L’apertura, cioè, verrà inseri-
ta nelle Faq (frequently asked
questions) che accompagna-
no il decreto sulle chiusure del-
le attività. In questo caso si fa
riferimento proprio ai gestori
di supermercati. La domanda:
«Posso consentire ai clienti l’ac-
quisto anche di beni diversi co-
me, ad esempio, abbigliamen-
to, calzature, articoli sportivi,
articoli di cancelleria, giocatto-
li, piante?». La risposta: «Gli
ipermercati, i supermercati, i
discount di alimentati e gli altri
esercizi non specializzati di ali-
mentari vari individuati nell’al-
legato 1 del dpcm 11 marzo
2020 possono continuare a
vendere anche prodotti diversi
rispetto a quelli elencati nelle
categorie merceologiche
espressamente indicate».
La «battaglia del pennarel-
lo», però, non piace all’associa-
zione cartolibrai di Confcom-
mercio, che chiede di «diversifi-
care le offerte di vendita sul ter-
ritorio, offrendoci l’opportuni-
tà di aprire».,
MI.ROM
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 CRONACA domenica
27
29 marzo
2020

Viaggio nel Comune focolaio

Siamo stati a Codogno: «Vogliamo stare isolati»
I sindaci del lodigiano hanno paura. Intanto la Protezione Civile produce 1.000 litri di igienizzante al giorno da dare agli ospedali
segue dalla prima
LORENZO GOTTARDO
(...) il trend nell’area pareva
essere in drastico calo – le
giornate peggiori facevano se-
gnare al massimo uno o due
persone malate di Covid-19
per Comune –, ma lo scorso
giovedì, proprio a Codogno, i
positivi sono balzati improv-
visamente a sei. Una sempli-
ce casualità, forse, ma suffi-
ciente per risvegliare i timori
presenti nella mente di ogni
abitante.
«Quello che abbiamo fatto
nei 15 giorni di totale chiusu-
ra ha portato risultati eviden-
ti. Il contagio nel Lodigiano è
oggi molto più basso che nel
resto della Lombardia», fa no-
tare il sindaco di Codogno,
Francesco Passerini. «Speria-
mo la scelta di riaprire non
porti una controtendenza, al-
trimenti sarebbe stato tutto
inutile». Simile preoccupazio-
ne viene condivisa anche da
Elia Delmiglio, primo cittadi-
no di Casalpusterlengo:
«Con la zona rossa gli ingres-
si nei pronto soccorso erano
diminuiti e anche gli inter-
venti delle ambulanze nel
cuore della notte. Ora, però,
le persone tornano a percepi-
re il pericolo».
Non bastassero queste pa-
role, ci sono sempre quelle di
Monica che ha una panette-
ria in viale Medaglie d’Oro a
Codogno: «Qualche settima-
na fa dovevo mettere i cartelli
all’ingresso per ricordare alla
gente d'indossare la masche-
rina prima di entrare, adesso
non ce n’è più bisogno. Si
parla tanto di pazienti positi-
vi in calo, eppure io ho sco-
perto che venerdì sono morti
due miei vicini di casa».
Qui nel Lodigiano si vive in
perenne allarme con il terro-
re che una seconda ondata
di contagi porti nuovi deces-
si, oltre ai molti già verificatisi
nell’ultimo mese: ben 124,
un’enormità per un Comune
come Codogno che lo scorso
anno, di questi tempi, ne ave-
va registrati appena 45.
Questo, però, non significa
restarsene inerti ad aspettare
che la bufera passi. Lo dimo-
stra l’iniziativa messa in pie-
di proprio nel presidio della
L’APPELLO
Fi scende in campo
«Piano contro
le case occupate»
■ «È ripartito il boom
delle occupazioni abusi-
ve, almeno 60 nell’ulti-
ma settimana. Approfit-
tando del “deserto” crea-
to dall’emergenza legata
all’epidemia da Corona-
virus, bande di delin-
quenti nomadi e clande-
stini come autentici scia-
calli occupano alloggi
Aler ed Mm». A rilancia-
re l’allarme, sottolinean-
do la gravità del proble-
ma e l’odiosità del reato
commesso da bande di
rom e gruppi di extraco-
munitari, è il capogrup-
po di Forza Italia in Con-
siglio comunale, Fabri-
Gli uomini della Protezione Civile di Codogno anche ieri erano in servizio per vigilare sul territorio (Gottardo) zio De Pasquale, invitan-
do le forze dell’ordine e
Protezione Civile dove, quoti- 1000 litri di prodotto al gior- centro abitato del Lodigiano no portano a casa delle perso- l’amministrazione comu-
dianamente, si producono no e rifornire così chiunque per contrastare il diffondersi ne in difficoltà generi alimen- nale a prendere coscien-
grandi quantità di ammonia- ne abbia bisogno», spiega il del virus. Le iniziative più im- tari e medicinali. Sono loro za del problema.
ca pura. Composto che, suc- 65enne Maurizio, uno dei nu- portanti sono, però, anche ad assistere i malati Covid-19 «Facciamo appello al
cessivamente diluito, si tra- merosi volontari della Prote- quelle meno appariscenti, in quarantena recandosi prefetto e al questore per-
sforma in gel igienizzante zione Civile in servizio a Co- quelle che in silenzio contri- presso farmacie e supermer- ché intervengano per
per le mani, oppure per i pavi- dogno. «Oltre che dai comu- buiscono a mantenere unita cati e poi recapitando diretta- stroncare subito il feno-
menti di strutture ospedalie- ni vicini, ci sono arrivate ri- un’intera comunità facendo mente a domicilio la conse- meno. Migliaia di anzia-
re e case di riposo, finanche chieste da ospedali di Berga- sentire meno solo chi, a cau- gna. ni soli, isolati e spaventa-
disinfettante da spruzzare mo e di Brescia, per arrivare sa dell’isolamento forzato, ri- Oppure, come fa Lorenzo, ti dal Coronavirus, non
nelle strade cittadine. «Gra- fino a strutture di Milano e schia di perdere ogni contat- psicologo e oggi volontario possono convivere con il
zie ai macchinari che ci ha Torino». to con il mondo esterno. Co- che si deve confrontare con timore e le aggressive
fornito un’impresa della zo- Solo una delle tante azioni me fanno Eleonora e Paolo, le paure dei suoi concittadi- molestie degli occupanti
na possiamo spillare oltre messe in campo da questo due volontari che ogni gior- ni. Sia coloro che ancora te- abusivi», sostiene l’espo-
mono il contagio e in questo nente azzurro, «chiedia-
momento vedono sgretolarsi mo al sindaco Sala di fa-
DE CORATO SCRIVE AI 12 PREFETTI i progetti cui hanno dedicato re pressione anche lui, di-
la propria vita, sia coloro che menticando la solita ma-
hanno già sconfitto il Corona- nichea distinzione fra in-
«Date i giusti poteri di controllo ai nostri militari» virus e adesso cercano di ri- quilini Mm, seguiti dal
tornare a una parvenza di Comune, e inquilini
■ «Scriverò una lettera a tutti i dodici pre- affermarlo è l’asessore regionale alla Sicu- normalità. Appena dieci gior- Aler, considerati di serie
fetti delle province lombarde affinché dia- rezza, Riccardo De Corato, che rilancia ni fa, Lorenzo si è dovuto oc- B». Il problema riguarda
no seguito al più presto, possibilmente en- l’iniziativa. cupare di un caso davvero tutti e non può essere af-
tro la prossima settimana, a quanto scritto Attualmente i militari presenti nelle stra- complesso: un’infermiera frontato con una visione
nella circolare del ministero dell’Interno de devono necessariamente essere “ac- che, risultata positiva, si misu- ideologica. «In questo
diffusa dal capo di Gabinetto, Piantedosi, compagnti” da agenti delle forze dell’ordi- rava la temperatura ogni ora contesto di illegalità Sala
che sottolinea come il decreto legge rinno- ne (per esempio, come sta succedendo a e, anche dopo aver superato impieghi la Polizia Loca-
vi la qualifica di agente di pubblica sicurez- Rho, dove operano assieme a poliziotti), la malattia, fatica a uscire di le in congedo», afferma
za, con provvedimento prefettizio, ai milita- «perché da soli non hanno nemmeno la casa e ancora non se la sente Silvia Sardone, consiglie-
ri. Con il 35% dei lombardi ancora in circo- facoltà di esigere i documenti dai cittadi- di tornare al lavoro. Perché il re comunale e eurodepu-
lazione, come hanno mostrato i dati relati- ni». Senza la qualifica di agenti di pubblica virus non colpisce solo il fisi- tato della Lega, evitando
vi ai movimenti delle celle degli smartpho- sicurezza, i militari impiegati nei servizi di co, ma anche la mente ren- cosi di lasciare «le strade
ne, è indispensabile avere quanti più uomi- controllo possono fare ben poco, e in una dendo molto più complicato completamente libere
ni sul territorio, dotati di effettivi poteri di fase delicata come quella attuale non pos- uscire davvero dalla zona ros- per le attività criminali di
controllo e di sanzione per violazioni». Ad siamo permettercelo. sa. rom e stranieri».
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L’esempio del consigliere regionale del Carroccio

Diecimila mascherine gratis, il regalo del leghista Pase al Nord Milano
FABIO RUBINI
■ Tra le decine di storie di solidarie-
tà legate alla tragedia del Coronavi-
rus, ci va di segnalare quella che ha
come protagonista il consigliere re-
gionale della Lega Riccardo Pase.
Lui, che al Pirellone ricopre il ruolo
di presidente della Commissione
Ambiente, appena emerso il proble-
ma della carenza di mascherine s’è
attaccato al telefono nel tentativo di
dare una mano ed ha contattato una
ditta di Brescia che aveva già inviato
alcune campionature di mascherine
al Politecnico di Milano per ottenere
la certificazione. «I primi modelli, pe-
rò, non avevano gli standard richiesti
per essere usati negli ospedali e così
la ditta ha dovuto cambiare produzio-
ne – racconta Pase –. Quelle già pron-
te, però, andavano benissimo come
protezione per i cittadini. Così me le
sono fatte mandare e ho iniziato a
distribuirle ai Comuni. Per farlo ho
usato il criterio del numero dei conta-
gi, prediligendo le realtà del Nord Mi-
lano più colpite come Bresso, Cinisel-
lo, Sesto San Giovanni e Cologno. In
un secondo momento sono stato
contattato anche da altri Comuni, co-
me quello di Senago dove risiedo, e
ho fatto una nuova distribuzione».
Pase, però, è andato oltre. «Sono
riuscito a contattare anche una ditta
di Varese che produce mascherine
lavabili e riutilizzabili. Ne ho acqui-
state a centinaia e ho distribuito an-
che quelle». Scendendo nei particola-
ri Pase fin qui ha consegnato circa
10mila mascherine ai Comuni:
«Quelle lavabili vengono date alla
Protezione Civile che ne ha più biso-
gno. Le altre, quelle monouso vengo-
no distribuite alla popolazione. Ad
esempio in alcuni Comuni sono sta-
te distribuite dai volontari davanti ai
supermercati».
Una bella iniziativa che, però, si è
attirata le critiche della sinistra. «Sia-
mo alla follia – si sfoga Pase -. Il Pd mi
ha accusato di “assembramento” per-
ché in una foto eravamo in quattro
durante la consegna delle mascheri-
ne... Poi hanno detto che le ho distri-
buite solo ai Comuni a guida Lega,
ma non è vero. Come ho detto io ho
privilegiato i Comuni più colpiti da
virus e poi le ho portate dove me le
hanno chieste. Infine – conclude Pa-
se – mi hanno attaccato perché nelle
foto che ho pubblicato sulla mia pagi-
na Facebook ho usato il simbolo del-
la Lega. Ma vi pare logico?».
Pase però è uno che certo non si fa
scoraggiare dalle polemiche, infatti è
già «in attesa di una partita di ma-
scherine chirurgiche che ho acquista-
to. Dovrebbero arrivare entro questa
settimana e le distribuirò un po’ alla
Protezione Civile e un po’ agli ospe-
dali che dovessero averne bisogno».
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28 domenica 29 marzo 2020

CORSI DI FORMAZIONE

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 CRONACA domenica
29
29 marzo
2020

200MILA EURO
Parte giovedì il nuovo servizio
Ruba offerte
Volontari per portare a spasso le: è una situazione di emer-
genza. Faranno una passeg-
giata di un quarto d’ora, e poi
per una Ong
Arrestato

i cani delle persone anziane

Alcuni educatori cinofili andranno a prendere gli animali domestici per proteggere
gli over 65 che sono a rischio infezione. E faranno anche la spesa per i quadrupedi
FEDERICA ZANIBONI
■ «Chi si prenderà cura del
mio cane se dovesse succe-
dermi qualcosa?». Una do-
manda che in questo perio-
do sarà senz’altro passata
per la testa di molti. Ma per
tutte le persone che se lo stan-
no chiedendo, ce ne sono al-
trettante per cui questa con-
dizione è già realtà. Gli over
65, ad esempio, una delle ca-
tegorie più a rischio a cui è
stato chiesto tassativamente
di non uscire di casa. O chi,
avendo avuto contatti con
qualcuno affetto da Coronavi-
rus, deve trascorrere due set-
timane in isolamento. In que-
sti casi, a Milano, viene in aiu-
to l’associazione Energie So-
ciali Jerusum, con un’atten-
zione rivolta ai proprietari di
animali domestici.
Attraverso il progetto «Mai
solo, se resti a casa» - che ha
già messo in moto servizi di
consegna della spesa e di pro-
dotti per cani e gatti - giovedì
prossimo prenderà il via
un’attività gratuita di dog sit-
ting destinata a chi non può
portare a passeggio il proprio
amico a quattro zampe. Gra-
zie al supporto del medico ve-
terinario Marina Tiberto e
dell’istruttore comportamen-
talista Carlo Pirola, è stata
messa in piedi una rete di vo-
lontari dalla comprovata
esperienza che si prenderà
cura dei cani al posto di chi
non può farlo in questo perio-
do di emergenza. Il tutto svol-
to in massima sicurezza sia
per gli animali che per le per-
sone.
ECCO COME FARE
Scrivendo all’indirizzo
mail maisolo@jerusumener-
giesociali.org - che funziona
anche per gli altri servizi offer-
Una dog sitter in azione, con la mascherina per ripararsi dai pericoli del Coronavirus (Fotogramma)
ti dall’associazione -, il pro-
prietario del cane potrà fare
domanda a chi si occupa del
progetto. A quel punto verrà
messo in contatto con l’ope-
ratore più vicino, il quale
provvederà a richiedere ogni
informazione necessaria ri-
guardo all’animale che do-
vrà seguire. Infatti pur trattan-
dosi di volontari con forma-
zione cinofila o di educatori,
come ha spiegato Tiberto, sa-
rà indispensabile conoscere
la razza, l’età, eventuali pato-
logie o particolari condizioni
di salute, le vaccinazioni svol-
te e la presenza o meno del
microchip. «I proprietari dei
cani poi dovranno firmare
un nostro regolamento, fon-
damentale perché il servizio
sia svolto in sicurezza» spie-
ga la veterinaria. Infine, dopo
questi passaggi, gli operatori
La scheda
IL PROGETTO
■ Il progetto «Mai solo, se
resti a casa», che ha effettua
servizi di consegna della spe-
sa e di prodotti per cani e
gatti, da giovedì attiva il ser-
vizio di dog sitting destinato
a chi non può portare a pas-
seggio il proprio amico a
quattro zampe.
I CONTATTI
■ Scrivendo all’indirizzo
mail maisolo@jerusumener-
giesociali.org il proprietario
del cane potrà fare domanda
a chi si occupa del progetto.
In questo modo avrà a dispo-
sizione il servizio di dog sit-
ter.
potranno cominciare a pren-
dersi cura degli animali. «An-
che la consegna del cane ver-
rà fatta in modo che non ci
siano contatti fra le persone»
ha sottolineato Tiberto.
COME COMPORTARSI
«Il padrone passerà il cane
legato al guinzaglio. E l’opera-
tore, che sarà provvisto di
guanti e mascherina, sostitui-
rà immediatamente il guinza-
glio con un altro». In questo
modo, oltre a non toccarsi fra
loro, volontario e proprieta-
rio non entreranno nemme-
no in contatto con gli stessi
oggetti. «Ovviamente anche i
dog sitter dovranno seguire
un regolamento ben preciso,
senza interagire con altri ca-
ni né con altre persone. Non
si tratta di far giocare l’anima-
il cane verrà riconsegnato
con le stesse modalità». ■ Giovedì sera, a Mila-
Nella fase iniziale, il servi- no, la polizia di Stato ha
zio verrà esteso soltanto a po- arrestato un cittadino ita-
che zone: i Municipi 1, 3 e 4, liano di 41 anni sul qua-
«per capire innanzitutto qua- le gravava un mandato
le sarà la richiesta» ha dichia- di cattura internazionale
rato Tiberto. L’obiettivo, na-
turalmente, è quello di rag-
per truffa. Secondo
quanto riportato dalle
giungere il mag- forze dell’ordine, gli
gior numero agenti dell’ufficio pre-
possibile di per- venzione generale e soc-
sone, facendo corso pubblico della que-
in modo che un stura di Milano, con la
unico dog sitter collaborazione dell’In-
possa occupar- terpol di Roma, hanno
si di più fami- rintracciato il 41enne
glie nella stessa all’interno di un hotel
zona e in una del centro cittadino a se-
medesima fa- guito della segnalazione
scia oraria. «Gli telematica «Alert Allog-
animali sono giati». L’uomo era ricer-
molto dicompa- cato in campo interna-
gnia, soprattut- zionale perché nel 2011
to per i più an- era stato condannato
ziani. In questo dal Tribunale di Harare,
periodo magari nello Zimbabwe, ad 8 an-
vedono il cane ni di reclusione in quan-
agitarsi, fare pi- to, in qualità di rappre-
pì in casa… E sentante di una Ong ita-
per loro è una liana, tra il 2010 e il 2011,
grandissima an- aveva raccolto la som-
goscia». Secon- ma di 200mila dollari uti-
do quanto ripor- lizzandola poi per scopi
tato dalla veteri- personali.
naria, inoltre, a «Alert Alloggiati» è un
Milano la cura software che, nato con il
degli animali è compito di agevolare i ti-
molto sentita. tolari di hotel ed altre
«Ci sono pochis- strutture ricettive nella
simi abbandoni, e conosco comunicazione alla que-
tante persone che rinunce- stura delle vecchie famo-
rebbero a mangiare per po-
ter dare il meglio al proprio
se «schedine», aiuta la
Polizia a rintracciare per-
gatto». Un servizio del gene- sone ricercate per vari
re, dunque, non poteva di motivi. Con l’immediata
certo mancare. comunicazione telemati-
Come ha ricordato la fon- ca alla Centrale operati-
datrice dell’associazione Mi- va viene segnalata la pre-
chela Jerusum, è possibile so- senza dell’ospite che,
stere l’iniziativa sulla piatta- qualora fosse ricercato,
forma di crowdfunding Rete fa scattare immediata-
del Dono, dove è stata avvia- mente un «alert» per cui
ta una raccolta fondi. Oltre si invia una volante pres-
all’attività di dog sitting, infat- so la struttura per la veri-
ti, un’altra rete di volontari si fica. Come nel caso del
dedica alla consegna della 41enne italiano arresta-
spesa a domicilio per gli over to dai poliziotti delle vo-
65, anche in questo caso spe- lanti della questura in
cificando sempre che posso- un hotel di via Passarel-
no portare anche cibo per la, in pieno centro a Mila-
animali, sabbia per la lettiera no, in quanto destinata-
e tutto ciò che serve agli ami- rio di un mandato di ar-
ci a quattro zampe. resto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LOMBARDIA A TAVOLA / Wicky Priyan

Il sushi e la cucina giapponese rivisitata in salsa lombarda
segue dalla prima
TOMMASO FARINA
(...) circa 15 anni fa. Ho seguito il
suo consiglio. Prima, però, ho gira-
to l’Italia in lungo e in largo, per 7
mesi, per familiarizzare coi prodotti
locali. La cucina giapponese auten-
tica è ardua da riprodurre fuori dal
Giappone, c’è un problema di repe-
rimento degli ingredienti. Io allora
ho deciso di fare largo uso dei pro-
dotti italiani».
Tutto questo avviene nel bellissi-
mo ristorante milanese di Corso Ita-
lia numero 6. Un ristorante che ha
suscitato plauso e gradimento in
colleghi italiani come Nadia Santini
(Il Pescatore, Canneto sull’Oglio,
Cremona), rapiti dalla bravura di
Wicky.
Bene: in quelle sale deliziosamen-
te zen, non ci si può attualmente
sedere. Almeno, non finché la qua-
rantena non terminerà. Ma Wicky,
capa tosta, non ci sta. Sa che i clien-
ti lo vogliono.
Dunque, eccolo pronto alle ban-
diere col menù da consegnare a ca-
sa. Armatevi di internet: www.wicui-
sine.it, questo è il suo sito. E ammi-
rate il menù, rinnovato giusto ieri,
sabato 28 marzo. Tutto si consegna
a casa, nell’ambito dei confini co-
munali di Milano. Se spendete 120
euro, la consegna sarà addirittura
gratis, altrimenti varrà 15 euro. Ap-
profittatene: il mosaico di sapori
orientali e italiani che il nostro cuo-
co sa creare ha tratti che apparten-
gono a lui soltanto.
Gli antipasti (chiamiamoli così
per comodità) sono “La Prima On-
da”. Tra essi, c’è il carpaccio con la
salsa dei Cinque Continenti. «È un
piatto che ho inventato 23 anni fa.
Per la salsa che lo caratterizza, ho
studiato moltissimo», come lui stes-
so racconta: carpacci di pesce con
una speciale salsa di agrumi, lemon-
grass, zenzero, semi di finocchio, er-
ba cipollina, maggiorana, olio di se-
samo. Una stregoneria di sapore
composta con la perizia di un alchi-
mista e la pazienza di un monaco
buddista. Nella “Seconda Onda”,
c’è il Sushi Kan, che è solo un lonta-
nissimo parente del sushi dozzina-
le proposto dagli all-you-can-eat. È
un omaggio al suo maestro, per l’ap-
punto Kan: «Il mio Sushi Kan è un
omaggio al sushi fatto alla maniera
di Tokyo, proprio come quello di
maestro Kan. Mi piacciono le ricer-
che. E quindi, in questo sushi, uno
dei nigiri è fatto con carpaccio di
manzo angus e lamelle di tartufo».
La “Terza Onda” è invece imper-
niata su carne e pesce cotti. Tra es-
si, un piatto sublime: il merluzzo ne-
ro “Storia di Kyoto”, rappresentati-
vo di questa scuola culinaria. Lascia-
mo di nuovo la parola a Wicky: «I
miei capisaldi sono tre: buddismo,
arti marziali e passione culinaria. E
sono collegati. Se ci fate caso, la tec-
nica elementare, fondamentale del-
la “sogi”, il taglio delle verdure ne-
cessarie a ottenere il “miso” e certi
brodi, è stata inventata da un mona-
co nel 1200. Con un miso del gene-
re faccio marinare il mio merluzzo
nero».
Una nota a margine: oltre alle
spiegazioni di Wicky, i piatti li abbia-
mo anche provati, quando ancora
il ristorante era aperto, e possiamo
giurare che si tratta di esperienze
uniche di golosità, che ricordano
raffinate e rarefatte stampe Hoku-
sai. A disposizione, vini e sakè di
pregio. Provate e diteci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
30 domenica CRONACA
29 marzo
2020

TUTTO MILANO Farmacie

Mercati
Domani
■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7
■ CAMBI - Via Cambini - zona 2
■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8
■ GHINI - Via Ghini - zona 5
■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3
■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1
■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7
■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3
■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6
■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5
■ TRECHI - Via Trechi - zona 9
■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7
Martedì
■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7
■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4
■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3
■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8
■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3
■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8
■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9
■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5
■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4
■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1
■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8
■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9
■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6
■ VASARI - Via Vasari - zona 4
Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
I CENTRO c.so P. Romana 126 ang. v. Vaina 2, Giardino A. Calderini 3 ang. v. S. Agnese,
c.so Genova 23, v. San Paolo 7, c.so Sempione 5. I NORD v.le Monte Santo 12, v. Ciaia 3A
- 3B, v. Varesina 121. I SUD v.le Ungheria 4, v. Pizzolpasso 5, v. Saponaro 2/C, v. La Spezia
20, c.so XXII Marzo 37. I EST v. Emilio De Marchi 10, c.so Buenos Ayres 4, v. Varanini 19, v.
Rombon 29. I OVEST v. Parenzo 8, v. Del Pettirosso 16, p.za Bolivar 11, p.za Selinunte 4.
Turno notturno (dalle ore 8,30 alle ore 8,30)
p.za De Angeli 1 ang. via Sacco v.le Famagosta 36; v.le Monza 226; via Stradivari 1; via
Boccaccio 26; v.le Zara 38; v.le Lucania 6; p.za Cinque Giornate 6; c.so Magenta 96 ang. p.le
Baracca; p.le Staz. P.ta Genova 5/3 ang. via vigevano 4

Lettere
L’APPELLO
Conte, datti una mossa!
In questi momenti di enormi dif-
ficoltà siano esse sommerse od
emergenti, la popolazione lotta
per tenere fuori la testa dal gua-
no, siamo certamente fiduciosi
nella buona volontà di tutti, sia-
mo certi che si cerca di chiudere
la stalla quando buona parte
dei buoi sono scappati, come
d'altro canto, siamo certi che le
disposizioni governative per la
tutela dei lavoratori e delle fami-
glie sono praticamente inesi-
stenti!
Certo che con i tempi che corro-
no è meglio sopravvivere per
poi, un giorno, raccontare ai po-
steri la lotta contro il Coronavi-
rus, ma resta il fatto ineluttabile
che non ci vengono dati mezzi e
modi per lottare e vivere in mo-
do dignitoso, basti guardare la
mancanza di mascherine, intro-
vabili. E intanto il governo, men-
tre produce la quarta cervelloti-
ca autocertificazione per gli spo-
stamenti, non ha ancora provve-
duto a spiegare agli italiani co-
me intende aiutare le persone
ad arrivare a fine mese. Zero in-
formazioni sui tempi e i modi di
erogazione della cassa integra-
zione, sul congedo parentale e il
voucher baby sitter, come attiva-
re la moratoria sui mutui, le bol-
lette energetiche di consumo o
il bonus una tantum per gli auto-
nomi e le Partite Iva. Gli italiani
sono allo stremo e hanno biso-
gno di risposte chiare. Gli Italia-
ni sono abituati a soffrire e lotta-
re e fare enormi sacrifici, ma tut-
to ha un limite ed è arrivato il
tempo di darci una mossa!
Loris Ivan Davò
Spinadesco (CR)
SCIACALLI
Basta case occupate
In questi mesi di tragica emer-
genza decine di famiglie rom
stanno occupando case popola-
ri a Milano approfittando del fat-
to che i legittimi possessori so-
no all’ospedale perchè colpiti
dal covid19 e quindi è più facile
scassinare la porta d’ingresso di
un appartamento non abitato
per cause di forza maggiore. Do-
po i furbetti ci sono anche gli
sciacalli del corona virus sicuri
di essere impuniti in quanto le
forze dell’ordine sono occupate
principalmente a controllare le
strade cittadine per sanzionare
coloro che escono di casa senza
giustificato motivo.
Emanuele Ferrante
e.mail
POLEMICHE STUPIDE
La sanità lombarda c’è
La Lombardia ha avuto la metà
dei colpiti, perciò proporzional-
mente 5 volte quello del resto
dell’Italia (che, con 5 volte più
abitanti, aveva gli stessi malati)
ma, sia il Pd che il consulente
governativo Ricciardi, invece di
lodare i risultati ottenuti in que-
st’emergenza, causata dall’op-
posizione governativa alle innu-
merevoli suppliche di Fontana
e delle migliaia di medici “al
fronte” (di incrementare le mi-
sure e di creare zone rosse nel
bergamasco), diffamano il siste-
ma sanitario lombardo, volen-
dolo “riformare” con “centraliz-
zazione” e “riorganizzazione”.
Le critiche sono così ingiuste
che il 24 marzo perfino la Berlin-
guer su Rai Tre le ha contestate.
Angelo Rosa
Mantova
NEL LODIGIANO
Non riaprite o moriremo
Gentile direttore, nell’ex zona
rossa del lodigiano si registrano
nuovi casi di positività al corona-
virus. Tanti sforzi potrebbero es-
sere vanificati dalla scelta, scelle-
rata, di abolire la zona rossa e
riaprire tutto. Occorre maggiore
cautela e scelte politiche ponde-
rate per evitare che l’incubo tor-
ni.
Gabriele Salini
e.mail
FORZA LOMBARDIA
Ci rialzeremo presto
Che grande la mia Lombardia.
Quelle che non si abbatte, che
riconverte le produzioni per pr-
durre mascherine e ventilatori
polmonari. Sono orgoglioso di
essere lombardo e oggi, che la
mia regione è in grave difficoltà,
lo sono ancora di più.
Fabio F.
e.mail
OSPEDALE IN FIERA
Ora tutti ci copiano
Per settimane hanno preso in gi-
ro Attilio Fontana e la Lombar-
dia perché voleva realizzare un
ospedale alla Fiera di Milano.
Oggi sento che in tutta Italia, dal
Piemonte alla Sicilia tutti voglio-
no copiare quell’idea. È proprio
vero che a volte prima di aprire
la bocca bisognerebbe collega-
re il cervello.
Gianna V.
e.mail

Nuovo stadio nel mirino
Gli abitanti di San Siro
sfidano Milan e Inter
Il coordinamento pronto a portare in tribunale le società e il Comune
ENRICO PAOLI
■ Del nuovo stadio di San Siro,
particolarmente caro a Milan e In-
ter, non se ne parla più. L’emergen-
za Coronavirus ha messo la sordi-
na ha tutti quei temi che riguarda-
no il futura della città. Ma per chi
vive in quel quadrante di Milano
l’argomento è solo «sospeso», in at-
tesa di tempi migliori. Tanto che i
comitati cittadini hanno cercato di
tenere vivo, «per quel che è possibi-
le», come spiegano loro stessi in
un documento congiunto, il filo
rosso che unisce tutti coloro che si
occupano di ambiente, salute e
buona gestione del territorio.
In questi giorni», spiega in una
nota il coordinamento San Siro,
«con il supporto dell’avvocato Ve-
ronica Dini, abbiamo preparato
un documento che è stato inviato
al Comune, con il quale si pongo-
no alcune questioni». La «scaletta»
degli argomenti prende le mosse
dalla constatazione del fatto che,
se venisse dato seguito al progetto
di Inter e Milan (oltre al nuovo sta-
dio ci sarebbero 3 grattaceli e un
centro commerciale, nonché l’eli-
minazione del centro di allena-
mento di cavalli nell’area della
Maura), il carico urbanistico e le
emissioni inquinanti – soprattutto
di prossimità - verrebbero decisa-
mente ad aumentare, con grave ri-
schio per la salute dei residenti.
Lo stadio di San Siro, accanto al quale si vuole costruire il nuovo impianto
«Senza contare che con il nuovo
progetto stadio verrebbe cancella-
ta un’area verde di oltre 5 ettari
con il taglio di oltre cento alberi ad
alto fusto, sostituita semmai da
aree verdi superficiali, mentre per
la Maura si stima una perdita di
oltre 60 ettari di verde», spiegano
dal coordinamento.
I Comitati firmatari (Comitato
Coordinamento San Siro, Comita-
to Ippici San Siro, Comitato La
Goccia, Comitato San SiroVivibile,
Associazione Gruppo Verde San Si-
ro, Che ne sarà di Città studi, NoA-
sfalto, Azioniamo, Il Comitatone
per gli Ippodromi, Comitato Rodo-
tà e FridaysForFuture) , hanno de-
CRONACA
ciso di chiedere all’amministrazio-
ne di «considerare con attenzione,
in sede di approvazione dei proget-
ti, la loro compatibilità rispetto al
contenimento del consumo di suo-
lo e delle emissioni atmosferiche e
acustiche, così come previsto non
solo dalla normativa di settore ma
anche dai Piani e dalle politiche
ambientali che il Comune ha di-
chiarato di voler perseguire». Di
prevedere, nell’ambito del Piano
Aria Clima e nei regolamenti con-
nessi, «norme e direttive stringenti
anche per la pianificazione urbani-
stica e la (reale) tutela del verde».
Ovviamente i comitati cittadini in-
vocano la «massima trasparenza»,
in modo da «favorire la più ampia
partecipazione» alla discussione
dei progetti, che presentano «im-
patti ambientali, sociali ed econo-
mici significativi per tutta la città».
Dato il quadro generale, delinea-
to nel documento elaborato dal
Coordinamento San Siro, i comita-
ti sono determinati a ribadire
quanto sia valida l’alternativa pro-
gettuale, «già sottoposta al Comu-
ne ma rimasta priva di riscontro»,
relativa alla possibilità di ristruttu-
rare l’attuale Stadio Meazza, «in
modo da risolvere o, comunque,
contenere i problemi esposti». Pas-
sata l’emergenza la questione Sta-
dio non potrà non essere affronta-
ta.
«In un momento in cui l’atten-
zione di tutti è e deve essere rivolta
alla tutela della salute, ci pare im-
portante guardare avanti e impe-
gnarci affinché, una volta scongiu-
rata l’epidemia, si possano real-
mente attuare politiche sostenibili
dal punto di vista ambientale», so-
stengono i comitati civici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LIBERTÀ ALIMENTARE
MATERIE PRIME
BIOCERTIFICATE
domenica
31
29 marzo
2020
Ora d’aria per i bimbi
Lega contro il Pd:
«Riaprire i parchi?
Non hanno capito»
■ La deriva renziana, che parla già di ria-
pertura graduale del Paese nonostante l’epi-
demia sia ancora nella fase acuta, ha fatto
breccia anche nel Pd milanese. «Bisogna ga-
rantire a tutti i bambini e ragazzi almeno
un’ora d’aria al giorno pur nel rispetto delle
norme anti contagio che vietano gli assem-
bramenti e prevedono le distanze di sicurez-
za», è l’urgente richiesta inviata dai dem al
governo.
La Lega, contraria all’ipotesi, va all’attac-
co. «Esponenti del Pd milanese propongono
di aprire i parchi per lenire le difficoltà dovu-
te all’obbligo di stare a casa per i più piccoli.
Evidentemente per questi signori la lezione
dello Spritz sui Navigli non è bastata per capi-
re quanto sia pericolosa la situazione», affer-
ma Alessandro Morelli, capogruppo della Le-
ga in Consiglio comunale, «non bastano
9.134 morti e le terapie intensive stracolme,
non sono sufficienti gli appelli di medici e
infermieri, non sono credibili i dubbi del lo-
ro sindaco, non sono serie le campagne di
Regione e governo (di cui fanno parte) per
convincere la gente a stare a casa come atto
civico per sé e per gli altri». Insomma, non è
il momento per fughe in avanti e ore d’aria.
«L’utilizzo promiscuo di giochi e spazi
può dar seguito a contagi da contatto», sostie-
ne l’esponente del Carroccio, «come ormai
sanno anche i sassi ma non nelle sedi del Pd.
Chi ha figli (e il sottoscritto ne ha 3) è in
difficoltà, ma la priorità è stare il più lontano
possibile da rischi evitabili anche perché i
bimbi piccoli possono non avere chiaro il
pericolo, è peggio un blocco a casa o un rico-
vero in ospedale? Una domanda a cui noi e il
Pd forse abbiamo risposte diverse. Ulteriore
dimostrazione che se Milano non è un foco-
laio lo si deve al buon senso dei milanesi e
non da chi li amministra, spero che il gover-
no cestini la proposta del Pd milanese».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
domenica 29 marzo 2020
A&V Communication

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