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L’
approccio italiano all’agricoltura conservativa è mol consumi, offre grandi capacità di lavoro, si disimpegna con i
to “largo”. Coesistono, infatti, nell’Agricoltura Blu residui.
attrezzature molto diverse fra loro; attrezzature che La manifestazione in campo vuole contribuire a superare sche
sottintendono percorsi agronomici quasi antitetici. mi preconcetti, proponendo, anche se in termini sintetici, un
Il confronto fra la semina senza nessuna lavorazione, nem nuovo approccio per alcune attrezzature convenzionali ritenu
meno sulla linea di semina (come proposto da Semeato nelle te valide in determinati contesti e impiegate in determinati
scorse edizioni e da Baumer in questa) e le lavorazioni, modi, e a diffondere la conoscenza delle numerose soluzioni
condotte anche al di sotto dei 2530 cm di profondità, che, pur innovative che negli ultimi due/tre anni sono apparse sul mer
non sovvertendo la stratigrafia del terreno vi arrecano un cato italiano e che sono presenti all’Agricoltura Blu.
forte disturbo, può apparire stridente. D’altra parte l’approccio italiano, non dissimile da quello euro
peo, ha una sua ragione d’essere. E le motivazioni vanno indivi
Nuovo approccio con le attrezzature, senza preconcetti duate nella peculiarità dell’agricoltura del nostro paese, anco
Altrettanto anomala può sembrare la coesistenza dell’erpice rata a superfici ridotte, potenzialmente molto produttive, ma
rotante, anche se montato su una combinata (ben 4 modelli spesso anche molto impoverite sotto il profilo biotico e più in
presenti in campo quest’anno), con un coltivatore di nuova generale della fertilità; nella variabilità fisica dei nostri terreni
generazione (oltre 10 modelli in campo). ed anche nel modo con i quali sono stati gestiti negli ultimi
Il primo è considerato un’attrezzatura energivora, poco velo quarant’anni. Infatti, pochi terreni al mondo sono stati assog
ce, che mal sopporta i residui colturali, il secondo riduce i gettati ad una così intensa e profonda lavorazione e per così
6 Il mancato disturbo
del terreno porta
rapidamente ad un forte
incremento della fauna
tellurica ed in particolare
dei lombrichi, instancabili
lavoratori del terreno.
5 Il profilo del terreno dopo un anno di non lavorazione può risultare non omogeneo.
Solo uno studio accurato delle geometrie della seminatrice da sodo può permettere
di mantenere accettabile la qualità della semina.
5 Lo schieramento delle macchine prima dell’inizio delle prove dello scorso anno.