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[ AGRICOLTURA BLU ]

Non una, ma tante soluzioni vincenti


È questo l’approccio italiano all’Agricoltura Blu, considerata la grande variabilità aziendale
n di Lorenzo Benvenuti

L’
approccio italiano all’agricoltura conservativa è mol­ consumi, offre grandi capacità di lavoro, si disimpegna con i
to “largo”. Coesistono, infatti, nell’Agricoltura Blu residui.
attrezzature molto diverse fra loro; attrezzature che La manifestazione in campo vuole contribuire a superare sche­
sottintendono percorsi agronomici quasi antitetici. mi preconcetti, proponendo, anche se in termini sintetici, un
Il confronto fra la semina senza nessuna lavorazione, nem­ nuovo approccio per alcune attrezzature convenzionali ritenu­
meno sulla linea di semina (come proposto da Semeato nelle te valide in determinati contesti e impiegate in determinati
scorse edizioni e da Baumer in questa) e le lavorazioni, modi, e a diffondere la conoscenza delle numerose soluzioni
condotte anche al di sotto dei 25­30 cm di profondità, che, pur innovative che negli ultimi due/tre anni sono apparse sul mer­
non sovvertendo la stratigrafia del terreno vi arrecano un cato italiano e che sono presenti all’Agricoltura Blu.
forte disturbo, può apparire stridente. D’altra parte l’approccio italiano, non dissimile da quello euro­
peo, ha una sua ragione d’essere. E le motivazioni vanno indivi­
Nuovo approccio con le attrezzature, senza preconcetti duate nella peculiarità dell’agricoltura del nostro paese, anco­
Altrettanto anomala può sembrare la coesistenza dell’erpice rata a superfici ridotte, potenzialmente molto produttive, ma
rotante, anche se montato su una combinata (ben 4 modelli spesso anche molto impoverite sotto il profilo biotico e più in
presenti in campo quest’anno), con un coltivatore di nuova generale della fertilità; nella variabilità fisica dei nostri terreni
generazione (oltre 10 modelli in campo). ed anche nel modo con i quali sono stati gestiti negli ultimi
Il primo è considerato un’attrezzatura energivora, poco velo­ quarant’anni. Infatti, pochi terreni al mondo sono stati assog­
ce, che mal sopporta i residui colturali, il secondo riduce i gettati ad una così intensa e profonda lavorazione e per così

6 Il mancato disturbo
del terreno porta
rapidamente ad un forte
incremento della fauna
tellurica ed in particolare
dei lombrichi, instancabili
lavoratori del terreno.

5 Il profilo del terreno dopo un anno di non lavorazione può risultare non omogeneo.
Solo uno studio accurato delle geometrie della seminatrice da sodo può permettere
di mantenere accettabile la qualità della semina.

SUPPL. TERRA E VITA n. 29/2007 - 27


[ AGRICOLTURA BLU ]

5 Lo schieramento delle macchine prima dell’inizio delle prove dello scorso anno.

lungo tempo. Non si può quindi proporre una soluzione univo­


ca, ma è necessario fornire una serie di macchine implementa­
bili in percorsi agronomici diversi, con lo scopo sia di “allenare”
il terreno che familiarizzare l’agricoltore con queste nuove tec­
niche di lavorazione e, più in generale, colturali.
A tale riguardo va sottolineato come adottare tecniche di mini­
ma lavorazione, superficiale o profonda, renda più semplice il
controllo delle infestanti, le concimazioni e più in generale la
gestione della semina e della raccolta. Inoltre, queste tecniche
tendono a garantire maggiore stabilità produttiva, soprattutto
se confrontata con i risultati ottenibili nei primi anni di applica­

5 Nella semina diretta è necessario prestare attenzione alla


regolazione di ogni singolo utensile.

zione della tecnica su sodo. Non lavorare il terreno o lavoralo


poco espone il processo produttivo a problematiche nuove che
impegnano l’agricoltore perché non sempre sono disponibili
sul mercato soluzioni “pre­confezionate”.

Una manifestazione che propone i confronti in campo


L’agricoltura Blu in campo offre una serie di tecniche, elastiche
ed adattabili, che consentono di realizzare il processo produtti­
vo riducendo gli input di meccanizzazione e al contempo capa­
ci di valorizzare le potenzialità produttive di un determinato
terreno.
La scelta delle macchine con cui attuare queste tecniche, ma
anche degli accessori e delle loro regolazioni, è ovviamente
importante e la loro importanza aumenta man mano che si
riduce l’intensità e il numero degli interventi sul terreno.
Il valore di questa manifestazione va ricercato nella possibilità
di confrontare soluzioni tecnologiche molto diverse fra loro,
5 La minima lavorazione è allo stesso tempo punto di arrivo valutando insieme le potenzialità di ciascuna tecnica e confron­
dell’agricoltura conservativa e transizione verso la semina diretta. tandosi sulle problematiche.                                                         n

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