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Parte prima

Cap. 1 La ricerca in educazione


La ricerca è una forma di costruzione del sapere che si realizza attraverso il metodo scientifico. La ricerca in
educazione può essere condotta con metodi diversi:
1. Ricerca teoretico-argomentativa: il suo fine è sviluppare le teorie e i modelli educativi.
2. Ricerca storica: studia l'evoluzione nel tempo dei modelli e delle pratiche pedagogiche.
3. Ricerca empirica: essa ha come obiettivi quelli di descrivere i fenomeni educativi, di verificare l'efficacia di
nuovi interventi, di identificare le cause di un fenomeno, di studiare i soggetti nel loro ambienti ecc... Nella ricerca
empirica è importante una attenta pianificazione, essa fa in modo che ci si focalizzi sui problemi e sui punti cruciali
da osservare, limitando la raccolta dei dati ai soli elementi realmente utili in vista della verifica delle ipotesi del
ricercatore o in connessione agli scopi della ricerca. Le strategie di ricerca empirica sono:
• La ricerca osservativa (diversa dalla ricerca con intervento).
• La ricerca qualitativa (diversa dalla ricerca quantitativa).

1. Ricerche osservative e ricerche con intervento


Essa è utile soprattuto quando si vogliono studiare le condotte e le condizioni che suscitano queste condotte, senza
sconvolgerne lo svolgimento naturale; per esempio quando si vuole studiare il clima relazionale di una classe. La
ricerca osservativa è inoltre adottata quando si vogliono indagare fenomeni che sarebbe impossibile o immorale
riprodurre; per esempio quando si vogliono studiare gli esiti della violenza sullo sviluppo della personalità dei
bambini. Le ricerche osservative possono riguardare gruppi più o meno ampi di soggetti.
Le forme principali di ricerca osservativa sono:
• L'inchiesta: essa consiste nella misura sistematica di una serie di fattori per effettuare comparazioni e
individuare probabili agenti differenzianti. Per esempio si può condurre una inchiesta sulle preferenze che
hanno i bambini di una certa regione nei confronti dei giocattoli, attraverso un questionario o una intervista
ai genitori. In questo caso è possibile distinguere i risultati in base alle differenze di genere o di età e in
riferimento agli stili educativi. Si utilizza il termine indagine quando il campione è numericamente più
ridotto. Alcune di queste ricerche affrontano il problema dell'esistenza o meno di un legame tra due o più
fattori o variabili; quando si può affermare questa esistenza di un legame tra variabili si parla di ricerca
correlazionale.
• Ricerca con osservazione sistematica: essa prevede la rilevazione diretta delle condotte dei soggetti presi in
considerazione, attraverso l'utilizzo di strumenti strutturati di annotazione dei comportamenti.
• Ricerca valutativa: essa osserva e giudica l'oggeto di ricerca, per poi intervenire e migliorarlo.
• Ricerca etnografica: essa ha lo scopo di delineare le caratteristiche di una cultura, di comprenderne le
credenze, le abitudini comunicative, le convenzioni e i significati ad esse attribuiti, interpretando il punto di
vista dei soggetti osservati. Essa prevede, poi, lo studio approfondito di un gruppo di persone con
particolare attenzione alla loro cultura.
• Lo studio di un caso: esso è una indgine empirica condotta su di un singolo soggetto, una istituzione o un
evento. Esso approfondisce un evento contemporaneo all'interno di un contesto di vita reale, dove i confini
fra il fenomeno e il contesto non sono nettamente evidenti e nel quale vengono utilizzate molteplici fonti di
informazioni.
2. Ricerche con intervento
Le ricerche con intervento, un volta individuato un problema, prevedono l'introduzione di un cambiamento, al fine
di verificarne gli effetti, per costruire una nuova conoscenza (esperimento) o per risolvere, attraverso l'intervento, la
situazione problematica. Si possono distinguere i seguenti tipi di ricerca con intervento:
• Esperimento: In ambito didattico-educativo, l'esperimento prevede l'introduzione, in un contesto, di
variazioni sistematiche di almeno un fattore per studiarne gli effetti concomitanti o successivi su di un altro.
Il ricercatore manipola la variabile indipendente (il fattore di cui vuole studiare gli effetti) per rilevare
l’esito sulla variabile dipendente. Per esempio, il ricercatore può sostituire, al metodo tradizionale di
insegnamento della matematica, un approccio nuovo, che si vvale di un programma informatico, per
studiarne gli effetti sulla rapidità di calcolo dei bambini. Per controllare se il metodo di insegnamento nuovo
è più efficace, nello sviluppare la rapidità di calcolo, rispetto a quello abituale, lo studioso dovrà disporre di
due situazioni equivalenti (ad esempio due classi o la stessa classe in due momenti successivi). In una di
esse potrà provare il metodo nuovo, mentre nell'altra procederà con l'insegnamento tradizionale.
L'esperimento che confronta due strategie di insegnamento per studiare l'efficacia dei due metodi sulla
rapidità di calcolo dei bambini, può essere progettato cosi: si scelgono due gruppi di bambini equivalenti in
tutte le caratteristiche che possono incidere sui risultati; in un gruppo cioè nel gruppo sperimentale si
introduce l'insegnamento innovativo, mentre nell'altro gruppo cioè quello di controllo si procee con
l'insegnamento abituale della matematica. Dopo ciò si formula l'ipotesi che i due gruppi siano inizialmente
equivalenti e dunque ci si aspetta che anche al suo termine non presentino differenze, se non casuali. Questa
ipotesi è detta nulla, cioè suppone che non ci siano differenze, se non dovute al caso, tra i risultati
conseguiti dal gruppo sperimentale e quelli raggiunti dal gruppo di controllo. Usando tecniche statistiche
adeguate si controlla se le differenze riscontrate tra gli esiti finali sono tali da far respingere, come
improbabile, l'ipotesi nulla; se viene respinta come improbabile l'ipotesi nulla allora si accetterà l'ipotesi
alternativa, la quale suppone che ci sia differenza sifgnificativa tra gli esiti dei due interventi. Affinchè ci
siano conclusioni valide si esigerà l’equivalenza iniziale dei gruppi; occorre anche disporre di un numero
adeguato di soggetti in relazione alla numerosità della popolazione a cui si vogliono estendere i dati.
L’errore ha una bassa probabilità di presentarsi.
• Quasi-esperimento: Il ricercatore lo attua quando vuole sottoporre a verifica sperimentale l’introduzione di
un fattore, ma non ha la possibilità di tenere sotto controllo tutte le variabili che intervengono nella
situazione da studiare.
• Esperimenti su casi singoli: il ricercatore lavora su un caso; di fronte alla situazione problematica di questo
singolo soggetto, lo studioso effettuerà una diagnosi iniziale, farà agire, in seguito, un intervento, , anche
ripetutamente, per studiarne l’efficacia, e rileverà i risultati in modo sistematico.
• La ricerca-azione: essa nasce da un problema concreto che si presenta in un contesto educativo. Essa
prevede l’attivazione di un gruppo formato dagli operatori, che hanno riscontrato la difficoltà, ai quali si
integrano ricercatori esperti, che collaborano alla messa a punto di un’azione, di un cambiamento
organizzativo, finalizzato a rimuovere il problema individuato. Tale intervento viene pianificato, attuato e
verificato nella sua efficacia.

3. Ricerche qualitative e quantitative.


• Ricerche quantitative: esse hanno l’obiettivo di spiegare, descrivere o prevedere eventi osservabili,
isolando i fattori da un contesto e studiandone le relazioni. Nella ricerca quantitativa si pianifica il controllo
delle ipotesi, accuratamente sviluppate e descritte, svolgendo i passaggi richiesti dalla logica, cioè seguendo
le fasi legittime del pensiero adulto che muove alla conquista di una conoscenza. Il ricercatore riterrà di
essere giunto a conclusioni valide, coerenti con i suoi scopi, se il piano di ricerca adottato gli avrà permesso
di identificare le variabili da studiare nel contesto, di controllare tutti gli eventuali fattori di disturbo e di
attuare gli eventuali interventi. Gli strumenti di rilevazione consentono di classificare i dati in categorie
prefissate e di misurare frequenze o intensità di una o più variabili; le tecniche di analisi di tali dati sono di
tipo logico e statistico. La ricerca quantitativa è una forma di ricerca nomotetica , cioè mira a formulare
teorie generali o modelli, validi anche al di là dei gruppi sui quali è stato condotto lo studio. Forme di
ricerca quantitativa: esperimento, quasi-esperimento, esperimento su casi singoli, inchiesta, osservazione
sistematica e a volte anche la ricerca valutativa.
• Ricerche qualitative: hanno l’obiettivo di comprendere la realtà educativa indagata e approfondirne le
specificità, mediante il coinvolgimento e la partecipazione personale del ricercatore. Lo scopo, quindi, è
idiografico, cioè tale approccio ha per oggetto di studio il singolo, il particolare. La ricerca qualitativa
procede in maniera induttiva: dall’osservazione della realtà formula o riformula le sue interpretazioni. La
ricerca qualitativa prevede che il ricercatore studi i fenomeni abitualmente senza farsi guidare da ipotesi
rigide e da categorie predeterminate di analisi. Il ricercatore qualitativo sceglie piani di rilevazione, aperti ai
cambiamenti, che possono mutare a seconda del contesto. La ricerca qualitativa si propone di studiare i fatti
umani mediante tecniche basate sull'empatia. fenomeni complessi. Tale tipo di ricerca studia gli esseri
umani nel loro contesto naturale, nelle interazioni con gli altri e nella loro totalità, essa adotta anche studi in
profondità su gruppi ristretti di soggetti o su un unico caso, per dare conto della ricchezza dell’essere
umano. I soggetti studiati vengono scelti in quanto interessanti di per sé, come casi unici e irripetibili, per le
loro peculiarità e per i particolari legami instaurati con glia ltri soggetti e con il contesto, con una specifica
realtà storico-sociale. Le ricerche qualitative non si pongono l'obiettivo di generalizzare i risultati ottenuti.
Secondo le logiche di chi adotta questo modello di ricerca, i soggetti, seppur simili, non sarebbero mai
completamente equivalenti. I risultati di queste ricerche non possono essere estesi neanche alla stessa
popolazione in tempi diversi, perché questa cambia nel tempo. Gli strumenti di ricerca sono: interviste in
profondità,biografiche, formali, informali, individuali, di gruppo, osservazione partecipante e non; diari;
registrazioni, eccetera.. Le principali forme di ricerca qualitativa adottate in ambito educativo sono: ricerca
etnografica, studio di caso, ricerca-azione e alcune modalità di ricerca valutativa, ma anche la ricerca
esplorativa.

Forme di ricerca educativa: La ricerca valutativa può rientrare a seconda della natura dei dati sia negli studi
qualitativi che negli studi quantitativi.
Ricerca quantitativa = Per comprendere una realtà
Esperimento = Aggiunge info sulla qualità di un nuovo intervento, confrontato con uno tradizionale
Ricerca-azione = Induce cambiamenti organizzativi
Studio di un caso = Consente di comprendere perchè alcune strategie sono più efficaci con un tipo particolare di
soggetti.
Inchiesta = Permette di svolgere comparazioni, di individuare gli eventuali fattori che causano l'insoddisfazione
iniziale e di selezionare le strategie che risultano più efficaci.

RICERCA OSSERVATIVA CON INTERVENTO


QUANTITATIVA -Inchiesta -Esperimento
-Osservazione sistematica -Quasi-esperimento
-Ricerca valutativa -Esperimento su caso singolo

QUALITATIVA -Ricerca etnografica


-Studio di caso -Ricerca-azione
-Ricerca valutativa

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