De Angelis
La strada del multiculturalismo italiano la troviamo indicata nella sua
STORIA recente e passata, nella POSIZIONE GEOGRAFIA dell'Italia, nella sua
TRADIZIONE LAICA e CRISTIANA e soprattutto nella LEGISLAZIONE.
Il rispetto per le culture non italiche affonda le radici nella storia millenaria della
penisola, mentre il riconoscimento della diversità solo di recente ha trovato un
consenso diffuso e consapevole. Negli anni Ottanta gli italiani prendevano
coscienza di non essere più un popolo di migranti, si accorgono, con stupore, che
il loro paese è divenuto terra d’approdo e di confronto. L'opinione pubblica e le
autorità ritenevano che il fenomeno riguardasse l'Italia marginalmente che il
problema fosse solo dei paesi del nord Europa ma con l'aumento del flusso di
migranti si sono resi conto che il movimento migratorio coinvolgeva la penisola.
La storia dell’Italia multietnica non inizia, tuttavia, negli anni Ottanta in quanto
già i trattati di Parigi (1947), successivi al secondo conflitto mondiale, hanno
ridisegnato i confini dell'Italia, con la cessione di alcuni territori adiacenti il
confine
francese e l'acquisizione alla giurisdizione italiana della minoranza etnica
franco-provenzale della Valle d'Aosta, con la riconferma dell'Alto Adige e della
sua minoranza linguistica tedesca con l'acquisizione all'Italia dei territori di
Trieste e Gorizia e la tutela della minoranza di lingua slovena (questione risolta
definitivamente nel 1975 dal trattato di Osimo)
Gli impegni assunti nei trattati saranno onorati dall'Italia qualche anno dopo
dalla Costituzione Repubblicana del 1948 con la costituzione di tre regioni a
statuto speciale: Valle d'Aosta a tutela della minoranza di lingua
franco-provenzale, Trentino Alto Adige, a tutela della minoranza di lingua tedesca
e Friuli Venezia Giulia a tutela della minoranza slovena. A queste tre regioni sono
stati accordati alcuni privilegi quali: il riconoscimento civile nell'uso della lingua
d'origine, ampia autonomia amministrativa locale, rappresentanza politica nel
parlamento nazionale ed un cospicuo contributo economico e finanziario per il
funzionamento delle istituzioni autonome.
Altre minoranze risiedono da tempo nella penisola italiana: la Ladina, la Occitana,
la Catalana, la Greca, l'Albanese, la Croata, la Sarda, la Gallurese e la Friulana che
costituiscono un grande patrimonio di civiltà e che hanno conferito all'Italia i
caratteri di paese multietnico.