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PERCHE’ PROGETTARE?

IN PRIMIS PERCHE’ VOGLIAMO UN IMPIANTO CHE FUNZIONI BENE E SIA SICURO


Esempi di impianti “mal combinati” a scapito del
funzionamento
• Pompa di calore aria/acqua installata
senza rispettare le distanze minime
richieste dai manuali di installazione.
Oppure installata in ambienti chiusi,
tipo cantine o garage. Magari per
andare incontro ad esigenze estetiche
richieste dal cliente, il quale non vuole
“vedere” la macchina.
• Il risultato però:

è un impianto un cliente
inefficiente o non arrabbiato
funzionante
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito del
funzionamento
• Pompa di calore aria/acqua installata in un edificio anni
‘70, non coibentato, abbinato a radiatori in ghisa
(progettati per funzionare ad alta temperatura).
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito
del funzionamento
Sistema di regolazione attuato con le sole
valvole termostatiche in struttura complessa
con locali utilizzati solo saltuariamente.
Difficilmente l’operatore si prenderà la briga di
aprire le valvole all’occorrenza, soprattutto se
numerose
Esempi di impianti “mal combinati” a
scapito della sicurezza
Canna fumaria di un forno a legna che attraversa
un solaio in legno senza l’interposizione degli
adeguati isolamenti termici
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito
della sicurezza
Canna fumaria in acciaio AISI 304
abbinata ad una caldaia a condensazione.
Sebbene la canna fumaria sia omologata
CE, di fatto non era adatta all’impiego per
questo tipo di caldaia, in quanto non era
indicata per fumi umidi e non era adatta a
resistere alle condense acide.
Il pericolo è l’intossicazione da monossido
di carbonio dovuto alla fuoriuscita dei
fumi verso gli ambienti abitati.
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito
della sicurezza
Caldaia a GPL in locale
interrato, col rischio, in
caso di perdita, di
accumulare sacche di
gas combustibile
all’interno dei locali
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito della sicurezza –
caso di avvelenamento di monossido di carbonio
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito della sicurezza –
caso di avvelenamento di monossido di carbonio
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito della sicurezza –
caso di avvelenamento di monossido di carbonio
Esempi di impianti “mal combinati” a scapito della sicurezza –
caso di avvelenamento di monossido di carbonio
La progettazione
•Per questi motivi diventa importantissimo
“PROGETTARE”, nel senso di pensare prima di
realizzare
• dal latino:
• pro = avanti + jacere = gettare.
PERCHE’ PROGETTARE? IN SECONDO LUOGO PERCHE’ E’ RICHIESTO PER LEGGE

Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008 n. 37

• L'articolo 5 prevede che per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento, dell'impianto di


riscaldamento, è redatto un progetto a cura di un professionista iscritto agli albi professionali
secondo le specifiche competenze tecniche richieste . In determinati casi il progetto può essere
redatto dal responsabile tecnico dell’impresa (come per impianti gas di potenza inferiore ai 50
kW o impianti di climatizzazione al di sotto delle 40000 Frigorie/ora)

• I progetti contengono almeno gli


• schemi dell'impianto e i disegni planimetrici
• nonché una reazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia dell'installazione, della
trasformazione o dell'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo alla
tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di
prevenzione e di sicurezza da adottare
La progettazione degli impianti termici

La progettazione

Indipendentemente dal tipo di processo, tutti gli impianti termici sono caratterizzati da:

PRODUZIONE TRASPORTO SCAMBIO


ENERGIA ENERGIA ENERGIA

Caldaia a gas Collettore ad acqua Radiatori terminali in ghisa


La progettazione
• La progettazione avviene per diversi scopi:
• Ad esempio si esegue il calcolo dei carichi termici di un edificio per
capire qual è la potenza giusta da installare, sia par quanto riguarda
il generatore termico, sia per quanto riguarda i terminali di
erogazione
• Oppure stimo il fabbisogno annuo di acqua sanitaria per capire
quanti pannelli solari mettere al fine ottenerne una copertura del
60%
• E su vari livelli:
• Una stima di massima (al fine di fornire al cliente una stima di spesa
dell’impianto)
• un progetto preliminare (per entrare maggiormente nel dettaglio),
• un progetto definitivo (di solito richiesto solo in ambito degli appalti
pubblici),
• un progetto esecutivo corredato dei dettagli costruttivi (da dare alla
ditta installatrice perché questi possa realizzare l’impianto.
La progettazione
• Quando si pensa alla progettazione viene subito in mente il professionista (ingegnere, architetto,
geometra, perito, …) iscritto ad un apposito Albo.
• Ma progettare non è una prerogativa del solo professionista. Tutte le figure che contribuiscono alla
realizzazione dell’impianto in qualche modo devono “progettare” (inteso come pensare a come realizzare
correttamente l’impianto).
• Progetta il tecnico-commerciale di una ditta che fornisce componenti di impianti (caldaie, impianti solari
termici, pompe di calore, unità di trattamento d’aria. Senza un minimo di progettazione non sarebbe
infatti in grado di formulare un’offerta attendibile. Ovviamente tale progetto, non avrà alcuna valenza
ufficiale (per pratiche comunali e di altro tipo).
• Progetta il Responsabile Tecnico di una ditta di termoidraulica, all’interno dei limiti che gli sono consentiti
(vedi Decreto 37/08) e tale progetto dovrà essere allegato alla Dichiarazione di Conformità che rilascerà
al cliente e al Comune (in questo caso si il progetto ha di fatto una valenza ufficiale).
• Progetta il Professionista iscritto ad un Albo, nell’ambito delle sue competenze
• Ci sono poi ruoli che richiedono particolari ulteriori abilitazioni, quali la Sicurezza (al fine della redazione
di Piani di sicurezza e coordimnamento) o l’antincendio (al fine di emettere certificati valevoli ai fini della
prevenzione incendi, o ancora nell’ambito dell’acustica (TCA: Tecnico Competente in Acustica) o
nell’ambito energetico (EGE: Esperto in Gestione Energia, requisito obbligatorio per diagnosi energetiche
su grandi imprese o su imprese energivore così come definite nel D.Lgs. 102/14 ).
Progettazione
• La progettazione , come già accennato, può avvenire su vari
livelli, si potrebbe dire che procede per approssimazioni
successive (anche se non sempre tutti i livelli sono necessari).
Ogni livello comporta solitamente tempi di realizzazione
sempre maggiori, man mano che si entra nel dettaglio.
• Ad esempio pensiamo al carico dei carichi termici di un edificio
posso procedere in diversi modi, a seconda dello scopo.
Progettazione
Metodo Procedura Tempo impiegato
Calcolo “Dell’idraulico”, Stimo 35 W/m3 pochi minuti
valevole per edifici
residenziali anni ‘70
Stima di massima A partire degli storici dei consumi e Il tempo di leggere i dati
delle temperature esterne relative agli delle fatture, cercare su
stessi, risalgo alla potenza necessaria internet i dati climatici
della stagione in oggetto
ed effettuare un semplice
calcolo

Calcolo stazionario secondo Con l’ausilio di un software apposito


la norma tecnica UNI 12831. costruisco un disegno dell’edificio, Dipende dalla complessità
E’ attualmente il metodo attribuendo ad ogni struttura disegnata della struttura (es.: circa 8
utilizzato dai professionisti. le relative caratteristiche termiche, ore per una villetta)
assegno dei ricambi di aria esterna.

Simulazione dinamica: ISO Eseguo una simulazione dinamica della Dipende dalla complessità
52016 (di solito impiegata struttura , ponendomi nel giorno di della struttura . Anche più
più per la stima dei consumi progetto (e definendo i parametri per di una settimana
che per il calcolo dei carichi tale giorno)
termici)
Le fasi progettuali per la realizzazione di un
impianto di climatizzazione invernale od estiva
1. Individuazione delle specifiche di progetto (cioè dei dati progettuali quali la
temperatura interna, esterna, umidità relativa ambiente, velocità dell’aria
ambiente, qualità dell’aria,…)
2. Calcolo dei carichi termici della struttura in funzione delle condizioni
ambientali esterne ed interne (microclima da realizzare);
3. Scelta della tipologia impiantistica da realizzare per raggiungere le
specifiche di progetto;
4. Dimensionamento dei componenti di impianto;
5. Schematizzazione della soluzione impiantistica (layout degli impianti);
6. Dimensionamento delle reti di distribuzione dei fluidi di lavoro;
7. Disegno esecutivo degli impianti.
Le fasi progettuali per la realizzazione di un
impianto di produzione di acqua calda sanitaria
1. Individuazione delle specifiche di progetto (cioè dei dati progettuali quali il
tipo di edificio da servire, il numero e tipo di erogatori, inclusi particolari
componenti tipo docce idromazzaggio, doccioni a pioggia…)
2. Calcolo della richiesta nelle condizioni di punta (di progetto)
3. Scelta della tipologia impiantistica da realizzare per raggiungere le
specifiche di progetto;
4. Dimensionamento dei componenti di impianto;
5. Schematizzazione della soluzione impiantistica (layout degli impianti);
6. Dimensionamento delle reti di distribuzione dei fluidi di lavoro;
7. Disegno esecutivo degli impianti.

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