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Il “cuore” dei cinesi: Origine del carattere 心 (xīn),

classificatori e proverbi

心 (xīn), cuore, è uno dei caratteri più semplici e al tempo


stesso ricchi di significato della lingua cinese che compare
in tantissime parole composte e in altri caratteri, come
radicale. Se guardiamo all’origine pittografica del carattere,
esso rappresenta proprio l’organo fisico.
Nella lingua cinese, però, l’organo fisico è solo un aspetto
che questo carattere può denotare: può infatti avere molti
significati e proprio questi significati potrebbero essere la
“chiave” per capire molti aspetti del pensiero cinese.
I classificatori del cuore
Quando appare da solo, il carattere 心 (xīn) ha tre possibili
classificatori (se non sai cos’è un classificatore puoi
approfondire qui), che vengono usati in diverse circostanze.
Il classificatore 颗 (kē), usato normalmente per oggetti di
forma tondeggiante, viene usato quando si vuole evocare
l’organo concreto con un’immagine vivida:
这一点感觉是被那颗灼热的心唤醒了。
(Zhè yīdiǎn gǎnjué shì bèi nà kē zhuórè de xīn huànxǐng le).
Quel sentimento era stato risvegliato da quel cuore in
fiamme.
Il classificatore 片 (piàn), usato per cose piatte e sottili,
compare invece quando il cuore è usato per indicare una
qualità della persona: 一片冰心 (yī piàn bīngxīn) “cuore di
ghiaccio”, che indica un cuore puro (da notare la differenza
con l’italiano, in cui un “cuore di ghiaccio” evoca malvagità
piuttosto che purezza). In questo caso il cuore rappresenta,
attraverso una metonimia, la persona intera.
Infine, 条 (tiáo), usato per cose lunghe e strette o sottili,
compare quando “il cuore” è considerato in maniera
astratta:
百人百条心
(Bǎi rén bǎi tiáo xīn)
Cento persone hanno cento pensieri diversi.
三人一条心,黄土变成金
(Sān rén yī tiáo xīn, huángtǔ biànchéng jīn)
Se tre persone hanno lo stesso cuore, la terra gialla può
diventare oro.
Avrai già visto che “cuore”, in questi ultimi due casi,
potrebbe essere tranquillamente tradotto come “pensiero”,
“volontà”. Ne capiremo molto presto il perché.
I caratteri che contengono il cuore
Il pittogramma 心 (xīn) può far parte di altri caratteri come
radicale; in questo caso può anche assumere un altro
aspetto: 忄, ovvero 竖心旁 (shùxīnpáng), il radicale di cuore
verticale. Molti caratteri contenenti la componente “cuore”
sono legati ai sentimenti, come 感 (gǎn), sentire, provare
emozione, 情 (qíng) che vuol dire proprio sentimento, o 愛
(ài), amore/amare, che ha perso il radicale di cuore nella
sua forma semplificata (爱).
Ma molti caratteri contenenti il radicale di cuore sono legati
ad azioni che in italiano sono invece attribuite alla mente: è
il caso di 想 (xiǎng), pensare, volere, 念 (niàn), pensare a,
sentire la mancanza di, 思 (sī), pensare, ponderare.
Nel libro “The Chinese HEART in a cognitive perspective”,
Ning Yu afferma che in cinese le funzioni che in occidente
generalmente sono attribuite alla mente (il pensiero
razionale) e al cuore (il sentire emozionale), nella tradizione
cinese sono invece riunite tutte in quest’ultimo, che quindi è
organo sia del pensiero che dell’emozione: così “il cuore”
dei cinesi non è mai in contrasto con la mente,
semplicemente perché “la mente” e “il cuore” sono tutt’uno.
Questo spiega perché, fra i caratteri che contengono il
radicale di cuore che abbiamo visto, molti di essi hanno
significati che noi ricollegheremmo alla mente e, quando
andiamo a tradurli, li traduciamo senza fare riferimento al
cuore.
Aprire il cuore, cambiare il cuore
Esiste un numero enorme di parole polisillabiche (formate
da più caratteri) che includono il carattere 心 (xīn); la
maggior parte sono termini comuni, che si imparano ai primi
anni di studio del cinese. È il caso di 开心 (kāixīn), essere
felice: letteralmente vuol dire “aprire il cuore”; “cambiare il
cuore”, 变心 (biànxīn), vuol dire invece tradire, smettere di
essere leale.
Preoccuparsi 担心 (dānxīn) è invece come “trasportare” un
cuore (forse appesantito dalla preoccupazione?) e quando
si “posa” il cuore, 放心 (fàngxīn), ci si tranquillizza.
Un cuore ferito, 伤心 (shāngxīn) contraddistingue, proprio
come in italiano, una persona addolorata, “con il cuore
spezzato”; un cuore grigio 心灰 (xīnhuī) vuol dire “essere
scoraggiato” (anche in italiano il grigio dà un’idea di
tristezza).
Qualche altra parola comune: 耐心 (nàixīn), pazienza, cioè
un “cuore che sopporta”; 随心 (suíxīn) “seguire il cuore”
significa seguire le proprie inclinazioni, ma anche trovare
qualcosa di proprio gradimento. 费心 (fèixīn) “spendere
cuore” vuol dire prendersi un gran disturbo.
Il cuore è sì un oggetto fisico, ma anche la rappresentazione
dei sentimenti, delle emozioni, del pensiero. Tutte le
proprietà dell’oggetto fisico possono essere trasferite
sull’oggetto “metaforico”: aperto, cambiato, trasportato,
ferito, grigio… immaginando una situazione fisica, riusciamo
a visualizzare il sentimento corrispondente.
Un’immagine molto vivida, ad esempio, è il carattere 闷
(mèn), un cuore rinchiuso in una porta (门 mén, da cui viene
anche la pronuncia), che indica una persona triste,
depressa: 闷酒 (mènjiǔ) “vino triste” si usa proprio per
indicare quei momenti in cui si beve per la tristezza.
Per fare qualche altro esempio, un cuore può essere
pesante 心重 (xīnzhòng), cioè appesantito dalle
preoccupazioni; può far male 心痛 (xīntòng), cioè essere
addolorato, può essere in pena per qualcuno a cui si vuole
bene (心疼 xīnténg), o essere tranquillo 心安 (xīn’ān).
Il “cuore” rappresenta anche un sentimento che non è del
singolo, ma di un gruppo di persone: 人心 (rénxīn) e 民心
(mínxīn) sono il “sentimento delle persone” o del popolo: il
sentimento popolare. 军心 (jūnxīn), per fare un altro
esempio, è invece il morale dell’esercito.
Il posto dei sentimenti e dei pensieri
Il “cuore” è il posto “fisico” dove, secondo la tradizione
cinese, albergano i sentimenti, gli stati d’animo – che non a
caso si indicano con la parola 心情 (xīnqíng) (cuore–
sentimento/situazione), che contiene il cuore sia come
carattere che come radicale in 情 – e i pensieri.
Lo possiamo vedere chiaramente in parole come 心地
(xīndì) “il luogo del cuore”, che indica il cuore e la mente,
ma anche il carattere e la natura morale; 心房 (xīnfáng) “la
stanza del cuore” che in maniera letterale indica l’atrio
cardiaco, ma anche, come metafora, l’interno del cuore; il
“campo del cuore” 心田 (xīntián) che indica il cuore ma, in
modo più specifico, l’intenzione… il “campo” dove sono
coltivati i desideri?
Anche determinate parti del corpo, associate al carattere 心,
creano significati particolari: 心头 (xīntóu) “la testa del
cuore” indica la mente, 心眼 (xīnyǎn) “l’occhio del cuore” è
invece l’intelligenza. Infine 心目 (xīnmù), che è un altro
modo per dire “l’occhio del cuore”, indica la “visione
mentale” di qualcosa, ma anche il mood, lo stato d’animo.
Fra gli altri sentimenti che il cuore cinese “ospita” c’è
l’attenzione. Fare attenzione a qualcosa si dice infatti 小心
(piccolo/cuore), mentre essere preoccupati per qualcuno,
averne cura (e quindi dargli particolare attenzione) si dice 关
心 (guānxīn) (avvolgere/cuore). Prendere a cuore qualcosa
(o qualcuno) è 上心 (shàngxīn) (salire/cuore). 专心
(zhuānxīn) (focalizzare/cuore) vuol dire concentrarsi, essere
assorbito in qualcosa… mentre 死心 (sǐxīn) (morire/cuore) è
abbandonare, ad esempio un sogno, un’idea.
Il cuore può quindi avere proprietà fisiche (colore,
dimensione, suono, temperatura, peso, sapore ecc.), essere
agente di un’azione (come soggetto o persona) o subirla,
fungere da luogo in cui si può entrare, uscire, inserire e
rimuovere oggetti e così via.
Cuore e cervello
Come hai potuto vedere, tantissime espressioni che noi
traduciamo comunemente con parole legate alla “mente” e
alla sfera razionale, per i cinesi funzionano “con il cuore”.
Del resto anche in inglese ci sono espressioni come change
my heart (cambiare idea) o “learn by heart” (imparare a
mente), che possono dimostrare l’esistenza di differenze
anche fra le culture occidentali e persino all’interno della
stessa lingua.
Per i cinesi il cuore è quindi la sede di tutte le facoltà
cognitive, che in italiano e inglese invece sono suddivise fra
mente e cuore. Nel cinese moderno, basandosi sulla
conoscenza scientifica secondo la quale è il cervello a
sovrintendere alle attività mentali, si utilizza anche
quest’ultima parte del corpo per rappresentare l’attività
mentale, anche se non frequentemente come con i termini
visti sopra.
Per indicare la mente si usano parole come 头脑 (tóunǎo)
(testa/cervello) e (nǎozi) (cervello), mentre 脑力 (nǎolì)
(cervello/forza) indica la capacità mentale. Una mentalità
antiquata è un 老脑筋 (lǎo nǎojīn) “vecchio cervello”, mentre
“muovere il cervello” 动脑筋 (dòng nǎojīn) vuol dire,
semplicemente, pensare… quello che non fai quando agisci
没头没脑 (méitóuméinǎo) (senza/testa/senza/cervello)
“senza capo né coda, senza logica”.
Idiomi e proverbi
Prima di concludere, dovrei probabilmente scusarmi: dal
titolo dell’articolo forse avevi sperato in qualcosa di molto
più “romantico” e meno “linguistico”. Tenterò di rimediare in
questa ultima parte: ci troverai molte espressioni
idiomatiche e convenzionali (quelle che noi chiamiamo “frasi
fatte”) e proverbi che includono il carattere 心 (xīn), con
pinyin e traduzione. Potrebbero essere delle belle dediche
da fare ad amici o persone che “avvolgi col cuore”:
交朋友是交心 (Jiāo péngyou shì jiāoxīn)
Diventare amici è scambiarsi il cuore.
人怕伤心,树怕伤根 (Rén pà shāngxīn, shù pà shāng gēn)
Le persone temono le ferite al cuore come gli alberi temono
le ferite alle radici.
人靠好心,树靠好根 (Rén kào hǎoxīn, shù kào hǎo gēn)
Le persone dipendono da un buon cuore come gli alberi
dipendono da buone radici.
树长根,人长心 (Shù zhǎng gēn, rén zhǎng xīn)
Gli alberi crescono grazie alle radici, gli uomini grazie al
cuore.
路遥知马力,日久见人心 (Lùyáo zhī mǎlì, rìjiǔ jiàn rénxīn)
Con la distanza si conosce la forza del cavallo, con il tempo
si vede il cuore di una persona.
心连心 (xīnliánxīn) (cuore/collegare/cuore)
cuori connessi
全心全意 (quánxīnquányì) (tutto/cuore/tutto/volontà)
anima e corpo
三心二意 (sānxīn’èryì) (tre/cuore/due/volontà)
incerto, senza convinzione, incostante
收买人心 (shōumǎi rénxīn) (comprare/persone/cuore)
comprare l’opinione pubblica
不得人心 (bùdérénxīn) (non/ottenere/persone/cuore)
non avere il supporto popolare
刻骨铭心 (kègǔmíngxīn) (incidere/ossa/incidere/cuore)
profonda gratitudine
利欲熏心 (lìyùxūnxīn) (profitto/desiderio/affumicare/cuore)
essere accecati dalla cupidigia
心花怒放 (xīnhuānùfàng) (cuore/fiore/rabbia/liberare)
essere al settimo cielo
敞开心扉 (chǎngkāi xīnfēi)
aprire la porta del cuore
关闭心门 (guànbi xīnmén)
è l’opposto di 敞开心扉, chiudere la porta del cuore
Un gruppo particolare di espressioni mette in
contrapposizione il cuore e gli organi di comunicazione,
come la bocca 嘴 (zuǐ) oppure 口 (kǒu), per indicare
“l’esterno” (le parole, quello che si vede) e “l’interno”, ciò
che si pensa veramente. A volte, al posto del cuore, si trova
il ventre (腹 fù), che in un certo senso “contiene” il cuore.
Ecco molti esempi, che riuniscono la saggezza cinese con
un po’ di poesia nella scelta delle immagini usate:
苦口婆心 (kǔkǒupóxīn) (amaro/bocca/nonna/cuore)
consigli benevoli nascosti dietro parole spiacevoli
面善心恶 (miànshànxīn’è) (volto/buono/cuore/malvagio)
un volto da persona buona, un cuore malvagio
佛口圣心 (Fókǒu shèngxīn) (Buddha/bocca/santo/cuore)
compassionevole nelle parole e nelle intenzioni
佛口蛇心 (Fókǒushéxīn) (Buddha/ bocca/serpente/cuore)
dire parole buone ma avere intenzioni cattive
刀子嘴,豆腐心 (dāozi zuǐ, dòufu xīn)
(coltello/bocca/tofu/cuore)
persona che dice cose cattive ma ha un cuore tenero
心口如一 (xīnkǒurúyī) (cuore/bocca/come/uno)
dire ciò che si pensa
心口不一 (xīnkǒubùyī) (cuore/bocca/non/uno)
non dire ciò che si pensa
口甜心辣 (kǒutiánxīnlà) (bocca/dolce/cuore/piccante)
parole dolci, cuore malvagio
嘴甜心苦 (zuǐtiánxīnkǔ) (bocca/dolce/cuore/amaro)
dire parole buone ma avere intenzioni cattive
口蜜腹剑 (kǒumìfùjiàn) (bocca/miele/petto/spada)
dire parole buone ma avere intenzioni cattive
口是心非 (kǒushìxīnfēi) (bocca/vero/cuore/falso)
ipocrita, dire di essere d’accordo ma pensare il contrario
心直口快 (xīnzhíkǒukuài) (cuore/dritto/bocca/affilata)
franco e diretto
心服口服 (xīnfúkǒufú) (cuore/convinto/bocca/convinta)
essere veramente convinto

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